AVVICINIAMOCI. Attività da svolgere in palestra o in uno spazio abbastanza grande senza ostacoli
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- Achille Pinna
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1 AVVICINIAMOCI MISSIONE POSSIBILE! Motivazione: una buona capacità comunicativa interpersonale viene agevolata dalla postura che si assume durante la comunicazione (o in situazione). Obiettivi: comprendere l importanza della vicinanza fisica durante la comunicazione, conoscere la propria postura durante la comunicazione e interpretare quella altrui. Attività da svolgere in palestra o in uno spazio abbastanza grande senza ostacoli Procedura: 1. L insegnante suddivide gli alunni in piccoli gruppi (quattro membri per ogni gruppo). 2. Ogni gruppo riceve un unico oggetto/attrezzo (es: una palla). 3. I membri di ogni gruppo devono accordarsi in modo da riuscire a trasportare l oggetto, fino ad un punto indicato dall insegnante, toccandolo con una parte diversa del corpo. Il gruppo dovrebbe riuscire a trasportare l oggetto fino alla meta senza farlo cadere. Per gli alunni piccoli: anziché gruppi di quattro l insegnante può formare delle coppie.
2 STOP!...SI PARLA! Attività da svolgere in palestra o in uno spazio abbastanza grande senza ostacoli Procedura: 1. L insegnante distribuisce agli alunni coppie di immagini così ogni alunno avrà una sola immagine ma ci sarà un compagno che avrà quella stessa immagine. 2. L insegnante invita gli alunni a posizionarsi occupando lo spazio disponibile (gli alunni sono in piedi). 3. L insegnante accende la musica (audiocassetta, cd o altro) ed invita gli alunni a girare per la stanza. 4. Ad un certo punto l insegnante ferma la musica e gli alunni si fermano sul posto occupato in quel preciso momento. 5. L insegnante chiama a voce alta il nome di una delle immagini distribuite (es:-girasole!-) ed invita la coppia di alunni che ha quell immagine, e che deve rimanere al posto occupato in quel momento, a parlare di un certo argomento suggerito dall insegnante stesso (es: Mettetevi d accordo per poter svolgere insieme i compiti nel pomeriggio a casa di uno di voi due). 6. L insegnante fa partire nuovamente la musica e si ripete l attività più volte. 7. Alla fine ogni alunno, individualmente, riporta per iscritto (sul quaderno o altro supporto scelto dall insegnante) come si è sentito o, se si tratta di alunni che non sono mai stati chiamati per comunicare come nella fase 5, come si sarebbe sentito al posto dei compagni e che cosa si poteva fare per rendere la comunicazione più efficace. 8. L insegnante raccoglie le impressioni individuali, le riunisce e le riporta su un unico foglio che viene distribuito in un secondo momento ad ogni alunno. Per gli alunni piccoli: l insegnante può fermarsi alla fase 6 e terminare l attività facendo riflettere gli alunni in plenaria (le riflessioni possono essere riportate su un cartellone da appendere in classe o rielaborate sotto forma di immagini). STRUTTURE In questa attività viene applicata la struttura mix freeze pair (mescolati, fermati, in coppia) 1 (S.Kagan pag. 133). Gli studenti girano per la classe(mix). Quando l insegnante dice freeze (fermi) gli studenti si fermano. Quando l insegnante dice pair (coppia), gli studenti formano le coppie, si rivolgono alla persona più vicina e si intervistano sull argomento detto dall insegnante. Alcuni temi da suggerire: vacanze divertenti, posti visitati, oggetti preferiti, etc 1 Esiste anche la tecnica mix freeze group (mescolati, fermati, in gruppo) (S.Kagan pag. 155).
3 BLA, BLA, BLA Procedura: 1. Ogni alunno riceve una scheda (v. allegato A) che viene incollata sul quaderno (o su un altro supporto scelto dall insegnate): per ognuna delle quattro immagini l alunno esprime il proprio parere e alla fine risponde alla domanda: Quale immagine favorisce la comunicazione e perché? 2. L insegnante forma gruppi da quattro (gruppi base): ogni gruppo confronta le riflessioni individuali e le riporta nella parte sinistra della tabella dell allegato B (evitando di scrivere due o più volte le stesse riflessioni) cercando infine di trovare un accordo per rispondere alla domanda: Quale immagine favorisce la comunicazione e perché? Anche quest ultima scheda viene incollata sul quaderno. 3. L insegnante invita gli alunni a numerarsi all interno di ogni gruppo. 4. L insegnante invita tutti i numeri 1 a riunirsi formando un nuovo gruppo da quattro, la stessa cosa avviene per tutti i numeri 2, 3, 4, etc 5. Ogni nuovo gruppo riporta le riflessioni del proprio gruppo base, le confronta e le condivide con le riflessioni degli altri membri relative agli altri gruppi base; ogni alunno riporta il nuovo confronto nella parte destra della tabella dell allegato B (sempre evitando di scrivere due o più volte le stesse riflessioni) trovando un accordo per rispondere alla domanda: Quale immagine favorisce la comunicazione e perché? 6. Ogni gruppo cerca di individuare l abilità sociale sulla quale si basa l attività svolta. 7. Gli alunni fanno girare i quaderni all interno del gruppo, leggono ed eventualmente correggono il lavoro svolto 2, infine lo firmano (perciò ogni quaderno dovrebbe riportare tutta l attività svolta firmata da tutti i membri dei gruppi formati nella fase 4). 8. Per ogni gruppo l insegnante sceglie un quaderno a caso, avendo dichiarato prima questa scelta casuale, e confronta i quaderni che dovrebbero riportare all incirca la stessa sintesi finale di riflessioni. Per gli alunni piccoli: L insegnante distribuisce ad ogni alunno la scheda del punto 1 (allegato); l alunno deve solo colorare la vignetta che secondo lui risponde alla domanda posta a voce dall insegnante (usando una terminologia adeguata all età degli alunni): Quale immagine favorisce la comunicazione e perché? Si prosegue quindi al confronto in plenaria (le riflessioni possono essere riportate su un cartellone da appendere in classe o rielaborate sotto forma di immagini). 2 In questa fase si incentiva lo sviluppo cognitivo attraverso lo scambio di quaderni e la revisione/correzione degli elaborati dei compagni.
4 Allegato A IMMAGINI... COMMENTO ALUNNO..
5 Allegato B ABILITA SOCIALE: CONFRONTO GRUPPO BASE CONFRONTO GRUPPO NUOVO
6 STRUTTURE In questa attività viene applicata la struttura Jigsaw (gioco di costruzione ad incastro o puzzle) 3 elaborato da E.Aronsons (M.Comoglio, 2000, pag. 287). Come in un puzzle, ogni pezzo (cioè ogni parte attribuita ad uno studente) è essenziale per la piena comprensione e per poter portare a termine il lavoro: si può quindi dedurre che, se ogni parte del compito è indispensabile, allora anche lo studente che la possiede sarà indispensabile, ed è proprio questo aspetto che rende il Jigsaw così efficace. Ecco come si lavora: in una prima fase gli studenti vengono divisi in gruppi di quattro o cinque membri, formando così i gruppi casa o gruppi base. Se ad esempio il loro compito è quello di imparare la seconda guerra mondiale, in ogni gruppo lo studente 1 sarà responsabile delle ricerche relative ala nascita del potere di Hitler nella Germania prima della guerra, lo studente 2 avrà il compito di prendere informazioni sui campi di concentramento, lo studente 3 cercherà di capire il ruolo della Gran Bretagna nel conflitto, lo studente 4 il ruolo dell Unione Sovietica, infine lo studente 5 affronterà l entrata in guerra del Giappone e lo sviluppo della bomba atomica. Una volta che le parti, tra loro complementari, sono state suddivise, si passa alla seconda fase, nella quale gli studenti si incontrano con i compagni che devono trattare lo stesso argomento, formando così i gruppi esperti: questi gruppi omogenei (in base al loro materiale) devono impegnarsi in una discussione in modo che ogni relatore raggiunga una certa scioltezza e fluidità nell esporre. In una terza fase gli esperti tornano nei gruppi casa eterogenei e, a turno, espongono ai compagni ciò che hanno imparato, in modo da istruirli nella loro specialità. La situazione è fortemente strutturata, al punto che il solo accesso che ogni membro ha rispetto ai materiali degli altri, dipende dall ascolto attento alla relazione dei vari esperti nel gruppo. 3 Uno degli studiosi di Cooperative Learning, Slavin, ha rielaborato il Jigsaw di Aronsons, sviluppando quello che ora è conosciuto come Jigsaw II secondo il quale, rispetto all originale, gli esperti non si limitano a comunicare ciò che ha appreso, ma devono impegnarsi ad insegnarlo: per tale motivo, dopo la spiegazione, ogni esperto controllerà la comprensione dei compagni ponendo delle domande. C è un ulteriore versione, il Jigsaw III, che aggiunge un altra fase conclusiva: dopo qualche settimana, i gruppi si riuniscono per ripassare o per discutere su eventuali problemi e proposte, con lo scopo di prepararsi ad una verifica individuale sull argomento. I risultati conseguiti saranno utilizzati sia per una valutazione individuale sia per una di gruppo.
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