Sindromi Fobiche Sindromi Ansiose: da attacchi di panico, ansiosa generalizzata, mista ansiosodepressiva
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- Maurizio Vaccaro
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2 PREMESSA I Disturbi psichiatrici e i Disturbi Emotivi Comuni rappresentano ormai un rilevante problema di salute pubblica. La diagnosi e la cura dei disturbi psichiatrici presentano difficoltà e problematiche di non facile soluzione, ed è noto che i Medici di Medicina Generale (MMG) sono i professionisti che per primi sono chiamati ad affrontarli e, spesso, a gestirli. I pazienti con disturbi emotivi comuni rappresentano circa il 24% dei pazienti che si rivolgono al MMG mentre, nel contesto locale, solo una frazione molto limitata di essi afferisce ai CPS. Lo studio ESEMED, (De Girolamo, et al, 2005), ha rilevato che in Italia solo 16,9% delle persone che soffrono di un disturbo psichiatrico hanno richiesto un intervento sanitario nell ultimo anno e che la maggior parte di queste si è rivolta al MMG. Il trattamento assunto è per lo più farmacologico (41,5%) e i farmaci più prescritti sono gli ansiolitici (il 12,8% di ansiolitici contro il 2,7% di antidepressivi). Il MMG costituisce il più importante presidio per il riconoscimento, la gestione e l'eventuale invio ai servizi specialistici territoriali; riassumendo, in questo specifico campo le evidenze sono che: la maggioranza dei pazienti con disturbi psichiatrici viene vista e trattata negli ambulatori dei MMG; i MMG, operando in prossimità e all interno del contesto in cui il disturbo si sviluppa, possono offrire una migliore conoscenza dell individuo, della sua storia e del sistema relazionale familiare e sociale di vita; i MMG possono effettuare una presa in carico integrata dei bisogni di salute fisica e mentale i MMG sono i più importanti prescrittori di psicofarmaci e questo ha una grandissima ricaduta in termini di efficacia delle cure. i MMG garantiscono maggiore accessibilità e minore stigmatizzazione Il presente PDTA vuole rappresentare uno strumento utile a supportare la pratica del MMG in questa area complessa e, tenendo conto delle migliori pratiche professionali e di gestione desunte dalle linee guida e dalla letteratura disponibile, ad individuare le modalità di rapporto tra il MMG e l'equipe multiprofessionale che opera nei CPS in merito alla gestione del paziente con Disturbi Emotivi Comuni, garantendo l appropriatezza del livello di cura nel rispetto del principio di libera scelta del cittadino. INQUADRAMENTO NOSOLOGICO Il PDTA è rivolto a pazienti di età superiore ai 18 anni con disturbo emotivo comune inquadrabile nella categoria F40 secondo la classificazione ICD10, in particolare: Sindromi Fobiche Sindromi Ansiose: da attacchi di panico, ansiosa generalizzata, mista ansiosodepressiva Reazione Acuta da stress Sindrome Post -Traumatica da stress Sindrome da Disadattamento Sindromi Somatoformi. ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
3 CENNI DI EPIDEMIOLOGIA. A partire dagli anni Settanta è stata intrapresa una serie di studi epidemiologici, innanzitutto nel Regno Unito, poi in altri paesi europei e non, che ha confermato l ubiquitaria diffusione dei disturbi psichiatrici nella medicina generale. L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha condotto un ampio studio transculturale in 15 paesi di tutti i continenti (1). Questa ricerca mostra che il 24% dei pazienti della medicina generale è affetto da disturbi psichiatrici non psicotici diagnosticati in base ai criteri ICD-10 ed un ulteriore 9% soffre di disturbi subsindromici. Sebbene si riconoscano differenze legate a fattori locali, la prevalenza dei disturbi psichiatrici non psicotici, è risultata piuttosto omogenea nei diversi centri. Lo studio dell OMS ha riscontrato che la patologia psichiatrica più frequente è la depressione, con una prevalenza del 10,4%, seguita dal disturbo di ansia generalizzato (prevalenza 7,9%), neurastenia (5,4%) e, a seguire, disturbi alcol-correlati, disturbo da somatizzazione, distimia, disturbo da attacchi di panico ed agorafobia (2). I disturbi psichiatrici si associano inoltre ad una significativa disabilità (3). In Italia sono stati condotti due tipi di studi sulla prevalenza dei disturbi emotivi comuni nella medicina generale. Negli anni 80 le indagini si sono basate esclusivamente sull opinione dei medici di medicina generale coinvolti, scelti in base alla loro disponibilità e spesso formati in ambito psichiatrico. Successivamente sono stati condotti studi cui, ad uno screening con General Health Questionnaire seguiva un intervista psichiatrica strutturata o semistrutturata, spesso condotta da uno specialista. Il dato emergente da tali studi riportava una prevalenza del 12% per i disturbi formali e un range da 11% a 18% per i sottosoglia. I SERVIZI SPECIALISTICI AMBULATORIALI TERRITORIALI: IL CENTRO PSICO SOCIALE (CPS) Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) dell'azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia è articolato in 3 Unità Operative di Psichiatria (UOP): UOP 58 PAVIA: 1 CPS con sede a Pavia, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 20 e il sabato dalle ore 8 alle ore 12 cui afferiscono gli ambulatori di Belgioioso, Corteolona, Casorate Primo e Vidigulfo. L'organico è costituito da: 8 medici psichiatri (1 medico responsabile), 1 coordinatore Infermieristico, 9 infermieri, 2 psicologhe, 3 assistenti sociali. UOP 59 LOMELLINA: 1 CPS con sede a Vigevano, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 20,30 e il sabato mattina dalle ore 8,30 alle 12,30, cui afferiscono gli ambulatori di Mortara, Mede e Garlasco. L'organico è costituito da 5 medici psichiatri (1 medico responsabile), 1 coordinatore infermieristico, 12 infermieri, 2 psicologi, 1 assistente sociale, 1 educatore ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
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5 Rispetto al contesto regionale per lo stesso periodo di analisi e utilizzando il confronto tra il consumo espresso in DDD/1000 assititi-pesati, di ASL vs Regione, emergono scostamenti significativi che presuppongono un quadro epidemiologico particolare nel contesto territoriale di ASL PV. La tabella che segue rappresenta gli scostamenti verso regione Lombardia più elevati dei principi attivi maggiormente prescritti: Principi attivi N06DA03 - RIVASTIGMINA N06AX11 - MIRTAZAPINA N06DX01 - MEMANTINA N06DA02 - DONEPEZIL N06AB03 - FLUOXETINA N06AB10 - ESCITALOPRAM N06AB06 - SERTRALINA N06AB04 - CITALOPRAM N06AX16 - VENLAFAXINA N06AA04 - CLOMIPRAMINA DDD Scost/*1000 Ass.li pes ASL REGIONE PAVIA 309,77 139,87 991,19 278,54 310,46 648, , , , ,75 115,34 467,32 164,55 195,59 488, , , , ,67 114,11 Scost>0 121,47% 112,10% 69,28% 58,73% 32,82% 32,28% 17,98% 4,26% 3,82% 1,08% In particolare, i principi attivi a maggior rilevanza in termini di DDD, sono rappresentati nella seguente tabella e riguardano prevalentemente due principi attivi (sertralina, escitalopram) prescritti per tutte le fasce d età per le quali si è effettuata l estrazione: Fascia età Principio attivo DDD (GG) 0-15 N06AB06 Sertralina N06AB10 Escitalopram N06AB10 Escitalopram Over 65 N06AB06 Sertralina Non calcolabile N06AB10 Escitalopram ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
6 ORGANIZZAZIONE DEL PERCORSO PER GLI ADULTI PORTATORI DI DISTURBI EMOTIVI COMUNI CHE AFFERISCONO ALL'AMBULATORIO DEL MMG A causa della variabilità dei quadri clinici si possono ipotizzare percorsi assistenziali diversi. Le linee guida NICE (2004) definiscono il modello stepped care nei termini di una progressione di gravità del disturbo cui corrisponde una complessità crescente dell'approccio terapeutico. Il MMG, dopo una prima diagnosi di disturbo emotivo comune, può intraprendere schematicamente 3 percorsi assistenziali: 1. gestire direttamente il caso; 2. richiedere una consulenza al servizio specialistico fondata sui seguenti punti: richiesta per conferma o approfondimento diagnostico consulto terapeutico e riformulazione del piano di trattamento invio allo specialista previa una chiara definizione degli obiettivi della consulenza 3. indirizzare la persona assistita al CPS non per consulenza, ma per percorso di assunzione in cura o presa in carico da parte dello specialista e/o dei servizi in caso di: precedente trattamento non risultato efficace pressione da parte dei familiari e/o del paziente difficoltà a gestire la relazione con il paziente presenza di effetti collaterali ed insoddisfacente risposta terapeutica L'organizzazione della rete CPS-MMG nei tre distretti dell'asl di Pavia può prevedere, nello specifico ambito 3 livelli di cura a complessità crescente: LIVELLO COMPLESSITÀ DI GESTIONE INTERVENTO 1. presa in cura del MMG Bassa: episodi autolimitanti di Valutazione e gestione disturbo emotivo spesso reattivi diretta del MMG ad eventi di vita 2.consultazione sul caso Media: disturbi più strutturati Confronto clinico con lo di ansia/depressione psichiatra/psicologo per valutazione e indicazione 3. consulenza Media : disturbi di ansia/depressione resistenti al trattamento, comorbilità per la gestione Invio del paziente al CPS con impegnativa per percorso di consulenza Il passaggio a livelli di maggiore complessità di gestione comportando l'assunzione in cura o la presa in carico da parte del servizio specialistico, non vengono considerati nel presente PDTA. ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
7 GESTIONE DEL PAZIENTE ADULTO CON DISTURBO D'ANSIA NELL' AMBULATORIO DEL MMG Riconoscimento stato di preoccupazione, ansia, paura legata a situazioni scatenanti (guidare l'auto, trovarsi in luoghi affollati), a volte con caratteristiche critiche di attacco di panico il paziente può riferire sintomi somatici isolati o in associazione allo stato d'animo ansioso (palpitazioni, costrizione toracica, fame d'aria, disturbi digestivi, capogiri, cefalea, sudorazione, tremori) è a volte presente una condizione di vita scatenante esistono tratti di personalità pre - morbosi (tendenza a reazioni di allarme) è opportuna l'esclusione di possibili fattori etiopatogenetici organici Stile relazionale mantenere un atteggiamento empatico di comprensione, partecipazione e rassicurazione non minimizzare il disagio prestando credito al paziente e alla sua sofferenza aiutare il paziente ad andare oltre la comunicazione del sintomo considerando gli aspetti psicosociali porre attenzione alla comunicazione non verbale non lasciarsi contagiare dall'ansia del paziente Gestione non farmacologica dare indicazioni per cambiamenti dello stile di vita, che prevedano, ad esempio, l'esercizio fisico regolare concordare semplici tecniche di contenimento dell'ansia, ad esempio respirazione controllata dare indicazioni per tecniche di rilassamento evitare consulenze non necessarie Gestione farmacologica utilizzare la terapia psicofarmacologica quando la qualità di vita e le prestazioni risultano compromesse impiegare benzodiazepine (BDZ) ad emivita breve alla dose minima efficace e per un tempo limitato di uno-due mesi sospendere gradualmente informare sull'effetto sintomatico, la durata d'azione, gli effetti collaterali, il rischio di dipendenza, il possibile effetto rebound alla sospensione se si associa insonnia impiegare BDZ breve o ultra breve tendenzialmente per 3-4 settimane in modo intermittente (due quattro sere la settimana), associando a consigli per l'igiene del sonno se l'ansia ha le caratteristiche dell'attacco di panico impiegare antidepressivi (AD) alla dose minima efficace per un periodo di almeno sei mesi ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
8 Invio ai servizi Il MMG ha sufficienti competenze per riconoscere e gestire direttamente i disturbi d'ansia più comuni. Solo in alcune situazioni può essere opportuna la richiesta di parere specialistico: su richiesta esplicita del paziente in assenza di esito positivo del trattamento correttamente condotto a tre mesi dal suo inizio in presenza di comorbilità quali disturbo di personalità, depressione, abuso di alcol o di altre sostanze sintomi pervasivi e invalidanti abuso di BDZ o di altri psicofarmaci rischio di cronicizzazione disturbi della relazione medico-paziente problema che va oltre i limiti di preparazione e disponibilità del MMG ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEL PERCORSO PER I PAZIENTI ADULTI AFFETTI DA DISTURBI EMOTIVI COMUNI CHE ACCEDONO DIRETTAMENTE AL CPS Accoglienza del paziente L'accoglienza del paziente presso il CPS costituisce un momento di fondamentale importanza: il primo impatto con il servizio può rivelarsi determinante nel favorire la successiva relazione terapeutica. Attualmente l'accoglienza viene gestita dall'infermiere e può variare in base alle diverse modalità di accesso: Accettazione diretta: il paziente si rivolge spontaneamente al CPS senza prenotazione e senza impegnativa medica. L'infermiere addetto al front-office valuterà in questo caso la domanda di aiuto per stabilire, sulla base della priorità di gravità clinica, se deve essere richiesto l'intervento medico (es. in presenza di sintomatologia acuta o di intenso malessere del paziente) o se questo potrà essere demandato ad un momento successivo (in tal caso il paziente viene inserito nella lista delle prenotazioni o viene fissato l'appuntamento). L'accoglienza da parte dell infermiere nel caso di accesso diretto del paziente o di un familiare è già di per sé una forma di trattamento in quanto prendersi cura della persona (a volte situazioni che si presentano in maniera eclatante possono risolversi dopo un colloquio infermieristico); Accesso con prenotazione: il paziente si presenta con impegnativa del MMG; in tal caso vengono fornite indicazioni rispetto alla organizzazione del servizio Accettazione telefonica: rappresenta la forma di contatto con il servizio più utilizzata dal paziente e prevede diversi tipi di risposta in base alle situazioni che possono presentarsi: - il paziente è in possesso di impegnativa per visita psichiatrica o psicologica: dopo aver raccolto i dati anagrafici ed il quesito diagnostico viene assegnato il medico e fissato l'appuntamento (contestualmente alla chiamata o in un tempo successivo); - richiesta di aiuto per malessere acuto: il paziente viene invitato a presentarsi al servizio ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
9 Proposta sperimentale: nel caso in cui, in seguito alla valutazione del MMG o del medico del CPS, si evidenzi nel paziente con disturbo psichico minore la sola necessità di ascolto, possono essere organizzati dal personale infermieristico appositi momenti con cadenza periodica (es. l'ascolto individuale, al fine di facilitare le capacità espressive del paziente e la sensazione di sentirsi accolto). Visita specialistica psichiatrica Dopo la prima visita lo psichiatra del CPS redige e consegna al paziente il referto per il MMG.. Il referto può essere inviato anche via mail al medico di famiglia, previa acquisizione del consenso del paziente. Fino al quinto colloquio il paziente può rimanere nel percorso di cura definito Consulenza ; dalla seconda visita e fino al quinto incontro lo psichiatra definisce la diagnosi ed imposta eventualmente la terapia farmacologica. Entro la quinta visita si definisce il passaggio al percorso di cura Assunzione in Cura oppure la restituzione al MMG, con valutazione diagnostica e terapeutica scritta. Ciò non esclude la possibilità che il paziente ritorni al CPS come e quando vuole. Sin dalla prima visita è possibile impostare una terapia farmacologica e decidere per l invio ad uno psicologo del CPS. Nei casi di disturbo emotivo comune, per i quali il MMG richieda un inquadramento della patologia da effettuarsi in tempi brevi, è fondamentale individuare percorsi di reciproca comunicazione: nei 3 CPS di riferimento territoriale è sempre disponibile un accesso telefonico, sia attraverso i numeri dedicati all accoglienza telefonica sia attraverso la reperibilità del medico psichiatra. Accettazione del paziente con crisi acuta d ansia Il paziente con una crisi acuta d ansia può rivolgersi direttamente al CPS, senza prenotazione e senza impegnativa medica, oppure con impegnativa recante bollino verde nel caso in cui il MMG riconosca i caratteri d urgenza; in questo caso sarebbe auspicabile un colloquio telefonico preliminare tra il medico di famiglia e lo psichiatra per concordare tempi e modi di presa in carico del paziente. In tali situazioni, l infermiere accoglie il paziente nell attesa della valutazione da parte del medico di guardia; in particolare l infermiere: - assume un atteggiamento rassicurante evitando di farsi coinvolgere dall ansia del paziente; - invita il paziente ad accomodarsi in luogo isolato (solitamente sala terapia), senza abbandonarlo; - dimostra capacità di ascolto e comprensione evitando di manifestare distacco e scetticismo o di minimizzare i disturbi accusati dal paziente (questi deve ricevere la sensazione di essere compreso e di potere contare su un punto di riferimento). - rileva i parametri vitali e la presenza di eventuali sintomi somatici; - raccoglie le informazioni sulla vita quotidiana, nel limite del possibile rispetto alle condizioni del paziente, informazioni importanti da riferire al medico per individuare eventuali stimoli ansiogeni e alterazione delle dinamiche interpersonali. - con il superamento della fase acuta, eventualmente in seguito alla somministrazione di farmaci ansiolitici, dopo valutazione medica e successiva prescrizione terapeutica, la presenza dell infermiere non deve venire meno ma, nell attesa della rivalutazione medica (necessaria prima dell uscita del paziente dal CPS) deve essere intensificata la disponibilità all ascolto per creare e potenziare la relazione terapeutica. ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
10 LA TERAPIA FARMACOLOGICA DEI DISTURBI EMOTIVI COMUNI Le indicazioni autorizzate in Italia per i farmaci psicoanalettici, in particolare gli antidepressivi, sono riportate nell elenco riportato di seguito. La prescrizione dei principi attivi è effettuata sia dal MMG che dallo Specialista (Psichiatra o Neurologo). Data la presenza di farmaci a brevetto scaduto e l ampio ventaglio di principi attivi che presentano una ragionevole comparabilità, salvo indicazioni specifiche, il prescrittore può orientare le prescrizioni verso un uso appropriato, definibile come preferenza sistematica per farmaci di minor costo a parità di sicurezza ed efficacia per il paziente. Una nota particolare merita il rischio di interazione negativa che i singoli antidepressivi possono comportare durante la concomitante assunzione di altri farmaci. Nelle tabelle seguenti viene rappresentato il livello di rischio (probabilità di interazione negativa), suddiviso in controindicazioni ed interazioni maggiori, che può essere atteso nella popolazione trattata nel territorio della ASL di Pavia. M a g g i o r i Effetto Aumento rischio sanguinamento Prolungato QT Aumento rischio sanguinamento Classe terapeutica sospetta Classe terapeutica concomitante Frequenza interazioni Antiaggreganti piastrinici, Altri antidepressivi esclusa l eparina 25,76% Inibitori selettivi della serotonina-ricaptazione Inibitori della pompa acida Inibitori selettivi della serotonina-ricaptazione 9,47% Derivati dell acido acetico Altri antidepressivi e sostanze correlate 6,95% Inibitori selettivi della serotonina-ricaptazione ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
11 Effetto Classe terapeutica sospetta Classe terapeutica concomitante Frequenza interazioni C o n t r o i n d i c a t e Aumento rischio comparsa sindrome serotoninergica Aumento intervallo QT e comparsa sindrome serotoninergica Aumento rischio effetti extrapiramidali Inibitori delle monoamminoossidasidi tipo B Derivati triazolici Procinetici Altri antidepressivi Inibitori non selettivi della monoamino-ricaptazione 30,91% Inibitori selettivi della serotonina-ricaptazione Inibitori selettivi della serotonina-ricaptazione 27,27% Altri antidepressivi Altri anticolinesterasici Inibitori non selettivi della 21,82% monoamino ricaptazione Inibitori selettivi della serotonina ricaptazione L analisi dei dati contenuti nell archivio sanitario amministrativo (DWH) aziendale è stata effettuata utilizzando le informazioni sulle interazioni potenziali riportate nella banca dati Micromedex. Il numero di pazienti in trattamento con farmaci psicoanalettici a rischio di interazioni riscontrato sul territorio pavese nell anno 2012 assomma a pazienti di cui coinvolti in interazioni di grado maggiore e 330 in interazioni controindicate. Le interazioni di grado maggiore più importanti degli antidepressivi, in particolare degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, riguardano gli antiaggreganti e gli inibitori di pompa protonica, mentre le interazioni di grado controindicate degli antidepressivi si presentano nei casi in cui tali farmaci sono associati con altri antidepressivi con diverso meccanismo d azione o con farmaci procinetici LA TERAPIA FARMACOLOGICA: INDICAZIONI Escitalopram : episodi depressivi maggiori, disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia, disturbo d ansia sociale (fobia sociale), disturbo d ansia generalizzato. Duloxetina : disturbo depressivo maggiore,disturbo d ansia generalizzato. Paroxetina: Episodio di depressione maggiore, Disturbo ossessivo compulsivo, Disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia, Disturbo d ansia sociale/fobia sociale, Disturbo d ansia generalizzata, Disturbo da stress post-traumatico. ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
12 Venlafaxina: episodi di depressione maggiore. Prevenzione delle ricorrenze degli episodi di depressione maggiore. Trattamento del disturbo d ansia sociale Sertralina Episodi depressivi maggiori. Prevenzione delle recidive di episodi depressivi maggiori. Disturbo da attacchi di panico, con o senza agorafobia. Disturbi ossessivo-compulsivi (OCD) in pazienti adulti e nei pazienti pediatrici di età compresa tra 6 e 17 anni. Disturbo da ansia sociale. Sindrome da stress post-traumatico (PTSD). Mirtazapina Trattamento di episodi di depressione maggiore Citalopram Sindromi depressive endogene e prevenzione delle ricadute e delle ricorrenze. Disturbi d ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia. Trazodone Disturbi depressivi con o senza componente ansiosa. Fluoxetina : depressione, disturbo ossessivo compulsivo e bulimia nervosa. Fluvoxamina Episodi depressivi maggiori. Disturbo ossessivo-compulsivo Clomipramina Stati depressivi di varia eziologia e sintomatologia: endogeni, reattivi, neurotici, organici, mascherati, e forme involutive di depressione; depressione associata a schizofrenia e disturbi della personalità; sindromi depressive da presenilità o senilità, da stati dolorosi cronici e da disturbi somatici cronici. Altre indicazioni: sindromi ossessivo-compulsive, fobie, attacchi di panico e stati dolorosi cronici Amitriptilina Depressione endogena. Fase depressiva della psicosi maniacodepressiva. Depressione reattiva. Depressione mascherata. Depressione neurotica. Depressione in corso di psicosi schizofreniche. Depressioni involutive. Depressioni gravi in corso di malattie neurologiche o di altre affezioni organiche. Profilassi dell emicrania e delle cefalee croniche o ricorrenti Mianserina depressione in cui è indicato un trattamento con farmaci antidepressivi (depressione endogena, depressione reattiva, depressione ansiosa, melanconia involutiva, depressione associata a disturbi somatici). Trimipramina Sindromi depressive, principalmente quando si accompagnano ad alterazioni del sonno, ansia, agitazione; nevrosi (d'angoscia, fobica, isterica, ossessiva) Reboxetina trattamento acuto della depressione/depressione maggiore e per il mantenimento del miglioramento clinico nei pazienti che inizialmente hanno risposto positivamente al trattamento. Nortriptilina Episodi di depressione maggiore, singoli o ricorrenti. Disturbo depressivo maggiore. Imipramina Fase depressiva della psicosi maniaco-depressiva. Depressione reattiva. Depressione mascherata. Depressione neurotica. Depressione in corso di psicosi schizofreniche. Depressioni involutive. Depressioni gravi in corso di malattie neurologiche o di altre affezioni organiche ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
13 MONITORAGGIO DEI PAZIENTI Obiettivo del monitoraggio è la valutazione dell aderenza al percorso e le ricadute sul paziente in termini di risultati di salute. Per quanto riguarda l aderenza al percorso si prevede la seguente metodologia: Area della medicina generale Individuazione di un congruo numero (almeno 10) medici di medicina generale per distretto che a titolo volontario a partire dal 1 agosto 2013 segnalino all ASL attraverso il codice fiscale tutti i nuovi pazienti classificabili come affetti da disturbi psichiatrici minori, in modo da poter monitorare puntualmente i consumi di prestazioni e farmaci, oltre agli eventuali accessi al CPS e/o ad altre strutture specialistiche. Sarebbe opportuno anche che il medico segnalasse le eventuali terapie non a carico SSN e gli accessi presso strutture private. Area del CPS Dal al , date scelte per ragioni epidemiologiche, tutti i pazienti in Prima Visita Psichiatrica con diagnosi ICD10 afferente al gruppo F40 verranno monitorati raccogliendo almeno le seguenti informazioni: 1. N pazienti in accesso diretto e N pazienti con impegnativa del MMG distribuiti per sesso e fascia d'età, identificati con codice fiscale 2. Numero dei contatti con il CPS per ciascuno dei pazienti individuati 3. N pazienti con PDTA che entrano in percorso di consulenza e N pazienti con PDTA che passano ad altro percorso di cura La raccolta dati sarà effettuata sperimentalmente fino al 31 dicembre prossimo, data oltre la quale, in base ai risultati analizzati si valuterà la prosecuzione e/o la modifica degli indicatori. In relazione ai risultati di salute a fine anno sarà effettuata una rilevazione a campione su questi stessi pazienti attraverso una intervista telefonica previo consenso e nel rispetto della privacy. I dati individuali saranno poi incrociati con i consumi rilevati attraverso la banca dati. ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
14 IL GRUPPO DI LAVORO Ai fini della redazione del presente PDTA, volendo agire in un contesto di condivisione da parte di tutti i soggetti coinvolti nel processo di cura, è stato individuato un gruppo di lavoro multiprofessionale costituito da medici psichiatri e infermieri professionali afferenti ai 3 CPS presenti sul territorio dell'asl, un rappresentate dei MMG e referenti dei Servizi ASL interessati (Dipartimento PAC e Dipartimento Governo della rete distrettuale e del farmaco), coordinato dalla dott.ssa Barbara Russo del Dip. Pac dell ASL di Pavia. Componenti del gruppo di lavoro: Aroasio Pia Luisa, Responsabile CPS Oltrepò Alessio Luisa, AFD, CPS Oltrepò Borri Anna, Responsabile UOC Direzione Distretto Lomellina Bruggi Patrizia, Responsabile CPS Vigevano Carugno Bruno Direttore Dip. PAC Da Prada Laura, Resp. U.O.S. Assistenza Farmaceutica Territoriale Della Giovanna Mirosa, Direttore Dip. Governo della rete distrettuale e del farmaco Fontana Guido, Presidente OCSM Mazzucco Antonella,Responsabile Servizio Infermieristico DSM Mussini AntonMaria, MMG Persico Paola, AFD,CPS Pavia Risaro Paolo, Responsabile CPS Pavia Russo Barbara, responsabile UOS Programmazione e sviluppo delle attività sanitarie ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
15 Bibliografia 1. Üstün TB, Sartorius N. Mental illness in general health care: an International Study. Chichester: John Wiley & Sons; Goldberg DP, Lecrubier Y. Form and frequency of mental disorders across centres. In:Üstün TB, Sartorius N, eds. Mental illness in general health care: an international study. Chichester: John Wiley & Sons; 1995: p Ormel J, VonKorff M, Ustün TB, Pini S. Korten A, Oldehinkel T. Common mental disorders and disability across cultures. Results from the WHO Collaborative Study on Psychological Problems in General Health Care. JAMA 1994; 272: Rizzardo R, Palmieri M. Problemi psichiatrici e interventi terapeutici nell ambulatorio del medico di base. Minerva Med 1984; 75: Goldberg DP, Blackwell B. Psychiatric illness in general practice. A detailed study using a new method of case identification. BMJ 1970: Bellantuono C, Fiorio R, Williams P, Cortina P. Psychiatric morbidity in an Italian general pratice. Psychol Med 1987: 17: Marino S, Bellantuono C, Tansella M. Psychiatric morbidity in general practice in Italy. Soc Psychiatry Psychiatr Epidemiol 1990; 25: Berti Ceroni G, Berti Ceroni F, Bivi R, et al. DSM-III mental disorders in general medical sector: a follow-up and incidence study over a two-year period. Soc Psychiatry Psychiatr Epidemiol 1992; 27: Piccinelli M, Pini S, Bellantuono C, et al. Lo studio internazionale multicentrico dell Organizzazione Mondiale della Sanità sui disturbi psichici nella medicina generale: risultati relativi all area di Verona. Epidemiol Psichiatr Soc 1995; 4: Robins LN, Wing JK, Wittchen HU, et al. The Composite International Diagnostic Interview. An epidemiological instrument. Arch Gen Psychiatry 1988; 45: Berardi D, Berti Ceroni G, Leggieri G, et al. The collaborative project: Bologna psychiatry and general practice. In: Jenkins RR, Üstun TB, eds. 12. Berardi D, Berti Ceroni G, Leggieri G, Rucci P, Ustün B, Ferrari G. Mental, physical and functional status in primary care attenders. Int J Psychiatry Med 1999; 29,2: Rucci P, Gherardi S, Tansella M, et al. Subthreshold psychiatric disorders in primary care:prevalenceand associated characteristics. J Affect Disord 2003;76: Berardi D, Leggieri G, Berti Ceroni F, et al. Depression in primary care. A nationwide epidemiological survey. Fam Pract 2002; 19: Janca A, Ustun TB, Early TS, Sartorius N. The ICD-10 symptom checklist: a companion to the ICD-10 classification of mental and behavioural disorders. Soc Psychiatry Psychiatr Epidemiol 1993; 28: Turrina C, Caruso R, Este R, et al. Affective disorders among elderly general practice patients. A two-phase survey in Brescia, Italy. Br J Psychiatry 1994; 165: Bellini M, Galaverni E. Sintomi di panico fra gli assistiti del medico di medicina generale. Epidemiol Psichiatr Soc 2003; 12: WHO World Mental Health Survey Consortium. Prevalence, severity, and unmet need for treatment of mental disorders in the World Health Organization World Mental Health Surveys. JAMA 2004; 291: Gigantesco A, Palumbo G, Mirabella F, Pettinelli M, Morosini P. Prevalence of psychiatric disorders in an Italian town: low prevalence confirmed with two different interviews. Psychoter Psychosom 2006; 75: Epidemiologia dei disturbi mentali nella medicina generale: i risultati delle ricerche italiane (NÓOς 3:2007; ) ASL Pavia PDTA Paziente affetto da disturbo emotivo comune
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