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1 GRAVIDHA trasferisce al tuo bambino i benefici effetti del DHA da olio di pesce, necessario per il suo corretto sviluppo visivo e cognitivo. Dosi consigliate L istituto Superiore della Sanità raccomanda: Un adeguato apporto di DHA alla madre sia durante la gravidanza sia durante l allattamento al seno. Troverai ulteriori notizie e informazioni visitando il sito 1 capsula al giorno (250 mg di DHA) preferibilmente a colazione a partire dal 4 mese di gravidanza e per i primi 6 mesi di allattamento materno. Cod Informazioni d amore per la tua e la sua salute diario di GRUPPO

2 Premessa Indice Questo diario è stato pensato per aiutare tutte le future mamme a seguire il periodo della gravidanza passo dopo passo e in buona salute. Al suo interno, infatti, vengono descritti tutti gli esami che devono essere effettuati, o possono essere consigliati, durante le varie fasi della gravidanza, suddivisi per il periodo nei quali essi vanno eseguiti. Vengono inoltre illustrate utili informazioni sull alimentazione durante il periodo gravidico, per consentire alle mamme una gestione più consapevole e sana della dieta, che costituisce un aspetto particolarmente importante per la salute della madre e del nascituro. In questo diario, che vuole essere un vademecum completo per la mamma in attesa, è inserita una sezione in cui poter riportare le immagini delle ecografi e effettuate, in modo da osservare, passo dopo passo, come cresce il bambino, e da agevolare il Ginecologo nella consultazione degli esami pregressi durante le visite periodiche. La salute della mamma durante la gravidanza deve anche prevedere una serie di esercizi fi sici specifi ci da praticare quotidianamente, illustrati nella sezione Attività fi sica in gravidanza. Per concludere, lo sviluppo del neonato potrà essere seguito anche nei suoi primi 6 mesi di vita grazie alle tabelle di crescita riportate nell ultima sezione che potrà anche essere utilizzata come album per le sue più belle foto ricordo. Nell ultima pagina è stata applicata una tasca atta a contenere i documenti, come le ricette o i referti, che devono essere esibiti alla visita successiva. Questo diario è sicuramente uno strumento utile a consentire una maggior partecipazione e collaborazione fra Mamma e Ginecologo in tutte le fasi della gravidanza e del post-parto. Esami esenti ticket in gravidanza 4 Esami 1 trimestre....6 Esami 2 trimestre...11 Esami 3 trimestre Foto ecografi e Consigli alimentari in gravidanza..18 DHA...26 Attività fi sica in gravidanza.28 L allattamento Foto bambino Prof. Herbert Valensise Tor Vergata Università di Roma, Dipartimento di Patologia Ostetrica, Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina, Roma Il sito per le mamme....42

3 Esami esenti ticket in gravidanza (G.U. 20/10/1998) Prestazioni in esenzione entro la 13.ma settimana, e comunque al primo controllo quando indicato dal medico: - (cod ) EMOCROMO - (cod ) GRUPPO SANGUIGNO - (cod ) AST-GOT - (cod ) ALT-GPT - (cod ) VIRUS ROSOLIA - (cod ) VIRUS TOXOPLASMA - (cod ) TPHA - (cod ) VTRL - (cod ) HIV - (cod ) GLUCOSIO - (cod ) URINE (ESAME CHIMICO, MICROSCOPICO ) - (cod ) ECOGRAFIA OSTETRICA - (cod ) TEST DI COOMBS Prestazioni in esenzione tra la 14.ma e la 18.ma settimana - (cod ) URINE (ESAME CHIMICO, MICROSCOPICO ) - (cod ) URINOCOLTURA Prestazioni in esenzione tra la 19.ma e la 23.ma settimana Prestazioni in esenzione tra la 24.ma e la 27.ma settimana - (cod ) GLUCOSIO - (cod ) URINE (ESAME CHIMICO, MICROSCOPICO ) - (cod ) URINOCOLTURA Prestazioni in esenzione tra 28.ma e la 32.ma settimana - (cod ) EMOCROMO - (cod ) FERRITINA - (cod ) URINE (ESAME CHIMICO, MICROSCOPICO ) - (cod ) URINOCOLTURA Prestazioni in esenzione tra 33.ma e la 37.ma settimana - (cod ) HDSAG - (cod ) EMOCROMO - (cod ) URINE (ESAME CHIMICO, MICROSCOPICO ) - (cod ) URINOCOLTURA - (cod ) HIV Prestazioni in esenzione tra la 38.ma e la 40.ma settimana - (cod ) URINE (ESAME CHIMICO, MICROSCOPICO ) - (cod ) URINOCOLTURA - (cod ) URINE (ESAME CHIMICO, MICROSCOPICO ) - (cod ) URINOCOLTURA 4 5 Troverai ulteriori notizie e informazioni visitando il sito

4 Esami in gravidanza PRIMO TRIMESTRE Indagini da svolgere entro la 13 a settimana e comunque al 1 controllo ESAME URINE (CHIMICO-FISICO E MICROSCOPICO) La fi ltrazione renale aumenta del 50% già alla 15 settimana, poi decresce e torna ai livelli normali dopo il parto. Questo comporta un aumentata eliminazione di varie sostanze come: glucosio, aminoacidi, vitamine idrosolubili, farmaci. L aumento della glicosuria (zucchero nelle urine) è fi siologico anche se un incremento eccessivo a digiuno, ricorrente o persistente deve far escludere, con ulteriori accertamenti, una infezione urinaria o un diabete. La presenza di proteine può indicare un danno renale preesistente la gravidanza. I leucociti sono fi siologicamente presenti in gravidanza ma se associati a frequenti o diffi coltose minzioni, possono suggerire un infezione da accertare con l urinocoltura. EMOCROMO Valuta i livelli di emoglobina, globuli rossi e bianchi, piastrine per un precoce riconoscimento dell anemia da carenza di ferro preesistente la gravidanza. GRUPPO SANGUIGNO Serve per conoscere il gruppo sanguigno (A, B, AB, O) ed il fattore Rh (positivo o negativo). Nel caso il fattore Rh materno sia negativo è possibile che si verifi chi, se il feto è Rh positivo come il padre, la produzione, da parte della mamma, di Anticorpi anti-rh (soprattutto anti-d). Questo può succedere se sangue materno entra in contatto con sangue fetale, per esempio durante il parto o l amniocentesi o il prelievo di villi coriali, o per un distacco di placenta ecc.. In tal caso è necessaria una profi lassi somministrando in muscolo alla madre degli Anticorpi anti-d di sintesi per evitare la loro formazione spontanea. In questo modo è possibile, in oltre il 99% dei casi, prevenire l insorgenza della isoimmunizzazione materno-fetale. AST (o GOT) e ALT (o GPT) - TRANSAMINASI Sono enzimi che si trovano principalmente nel fegato e nei muscoli compreso il cuore e partecipano al metabolismo cellulare producendo energia. Un loro innalzamento può evidenziare una epatopatia acuta o cronica (virale, alcolica, da farmaci, ) preesistente la gravidanza, ma anche altre condizioni patologiche o non. Alcune patologie della gravidanza possono determinare un incremento. RUBEOTEST - ANTICORPI VIRUS ROSOLIA Valuta la presenza di anticorpi anti-rosolia. Circa il 5-20% delle donne risulta a rischio (IgG e IgM negative), nonostante i programmi vaccinali. In caso di IgG negative il test va ripetuto entro la 17a settimana. Le pazienti Immuni (con IgG positive e IgM negative) sono protette dall infezione non devono più ripetere controlli. Nei casi dubbi è indispensabile una consulenza specialistica per individuare le infezioni in gravidanza. La rosolia contratta entro la 6 settimana di gravidanza ha un rischio di trasmissione al feto del %, mentre tra la 13 e 18 settimana del 30-45%; in questi casi può determinare gravi danni a livello di cuore, orecchio, occhio, sistema nervoso centrale e ritardo di crescita fetale. Oltre la 18 settimana il rischio è basso e le eventuali sequele lievi. TOXOTEST - ANTICORPI TOXOPLASMA (in caso di IgG negative ripetere ogni 30/40 giorni fino al parto) Valuta la presenza di anticorpi anti-toxoplasma. Si tratta di un parassita la cui infezione è spesso asintomatica, ma se contratta in gravidanza può determinare lesioni fetali irreversibili soprattutto cerebrali e oculari. Il rischio di trasmissione al feto è direttamente proporzionale all epoca gestazionale di infezione (20% nel I trimestre, 30% nel II e 67% nel III) ma la gravità dell infezione fetale è maggiore quanto più l infezione materna è precoce. La terapia antibiotica specifi ca riduce della metà il rischio di trasmissione. Circa il 60% delle donne risulta a rischio di infezione (IgG e Ig M negative). In tal caso è possibile prevenire l infezione osservando semplici norme igieniche e comportamentali e ripetendo il test ogni 4-5 settimane fi no a 33 settimane di gravidanza. Le pazienti Immuni (con IgG positive e IgM negative) sono protette dall infezione perché già contratta in passato e non devono più ripetere controlli. Nei casi dubbi è indispensabile una consulenza specialistica per individuare le infezioni avvenute in gravidanza ed eseguire un adeguato percorso diagnostico-terapeutico (ricerca parassita su Liquido Amniotico, monitoraggio sierologico ed ecografi co, terapia antibiotica specifi ca). 6 7

5 TPHA - VDRL (qualora non eseguito in funzione preconcezionale estendere al partner) È un test che rileva la sifi lide. In caso di positività è possibile instaurare un adeguata terapia antibiotica entro il 5 mese di gravidanza per evitare danni al feto/neonato. HIV L identifi cazione della sieropositività per l HIV consente di intraprendere precocemente (a partire dalla 24 settimana) una terapia adeguata per ridurre il rischio di trasmissione al feto del virus. La programmazione di un taglio cesareo elettivo a 37 settimane riduce il rischio infettivo dal 20% a meno del 10%. Il virus inoltre passa nel latte materno. GLICEMIA E il livello di zucchero nel sangue. Evidenzia un diabete preesistente o soggetti a rischio per diabete gestazionale: se si riscontrano iperglicemie a digiuno è necessario eseguire ulteriori accertamenti come la minicurva da carico con 50 gr di glucosio (OGCT 50). TEST DI COOMBS INDIRETTO Identifi ca e dosa eventuali anticorpi anti-d nel sangue materno. Va poi effettuato ogni 4 settimane se il gruppo materno è Rh Negativo. In caso di incompatibilità AB0, il test deve essere ripetuto invece alla 34a- 36a settimana. PRIMA ECOGRAFIA (entro la 12a settimana di gestazione) Consente di valutare la normale evoluzione della gravidanza e di stabilire la datazione, la sede, il numero e la vitalità degli embrioni. Esami consigliati: CMVab (facoltativo) Rileva la presenza di anticorpi verso il Citomegalovirus, virus appartenente alla famiglia degli Herpes virus. Circa il 30% delle donne in età fertile è a rischio di infezione. Se contratta in gravidanza può essere trasmessa al feto nel 40% dei casi, ma solo il 10% dei feti infettati svilupperà un danno la cui gravità è molto variabile e correlata all epoca gestazionale di infezione. In caso di IgC negative ripetere al 3 trimestre. PAP TEST Se non effettuato negli ultimi 3 anni. Esame in grado di diagnosticare in modo rapido e precoce la presenza di un eventuale tumore al collo dell utero.tale forma di cancro, fi no a pochi anni fa seconda per diffusione soltanto al carcinoma mammario, grazie ad un ampia opera di prevenzione è scesa al quarto posto nelle statistiche dei tumori femminili più frequenti. Il pap test è molto utile poiché il tumore dell utero, conosciuto anche come carcinoma della cervice uterina, progredisce lentamente e, se diagnosticato in tempo, può essere curato rispettando l integrità anatomica e funzionale della zona. Dall analisi del campione citologico possono essere raccolte numerose altre informazioni come la presenza di eventuali lesioni precancerose. Importantissima è la diagnosi di infezione da un particolare virus chiamato papilloma virus (HPV). Tale agente infettivo fa parte di una famiglia molto estesa di virus, molti dei quali totalmente innocui per l organismo femminile. TEST DI SCREENING PER LA SINDROME DI DOWN Ogni donna ha un rischio individuale di avere un feto con una anomalia cromosomica. Il rischio individuale dipende da età materna, epoca di gravidanza e precedente storia di anomalia cromosomica. Le anomalie cromosomiche, di cui la più nota e frequente è la sindrome di Down o trisomia 21, sono anomalie del feto che causano ritardo mentale e/o malformazioni per le quali non esiste una terapia. Il rischio di tali patologie è direttamente correlato all età materna e aumenta con il crescere dell età. La diagnosi di tali anomalie attualmente è solo mediante tecniche invasive, come il prelievo di liquido amniotico (amniocentesi) o di tessuto placentare (biopsia dei villi coriali o villocentesi) a seguito di ciascuna delle quali può verifi carsi un aborto in circa l 1% dei casi. Esistono però dei test di screening che consentono di identifi care il rischio, cioè la probabilità che il feto sia affetto dalla sindrome di Down, in modo più preciso e personalizzato rispetto all età materna. Uno di questi è proprio l esame ecografi co nel I trimestre, tra 11 e 14 settimane. La sola ecografi a permette di identifi care il 70-75% dei feti affetti. Con l eventuale associazione di un test sul sangue prelevato dalla madre e il dosaggio di due sostanze placentari è possibile determinare con una ancor maggiore attendibilità fi no al 90% il rischio personale di anomalie cromosomiche, espresso sotto forma di numero. La valutazione ecografi ca prevede la misurazione della translucenza nucale, (piccola raccolta di liquido dietro la nuca del feto) e la valutazione dell osso nasale. L ispessimento della traslucenza nucale e l assenza dell osso nasale si associano ad un 8 9

6 aumentato rischio di patologia cromosomica (Sindrome di Down). Il DUO TEST o ULTRA- TEST è un test che ricalcola il rischio per la trisomia 21 e la trisomia 18 combinando, attraverso un particolare software, il rischio di base individuale, la traslucenza nucale e la valutazione biochimica di due sostanze prodotte dalla placenta (free Beta HCG e PAPP-A) che in caso di anomalie cromosomiche subiscono delle variazioni; è in grado di identifi care circa il 90% dei feti affetti da anomalia cromosomica con un 5% di falsi positivi. Esistono numerosi test biochimici, ma il più affi dabile e precoce è quello eseguibile con l ecografi a della 12 settimana. In questo modo è possibile limitare l indagine diagnostica invasiva solo ai pazienti che con il test combinato, indipendentemente dall età, risultino a rischio elevato (uguale o maggiore di 1:250 per la sindrome di Down). Il Bollettino dell American College Obstetricians and Gynecologists (ACOG) del 2007, autorevole rivista scientifi ca americana, sottolinea l importanza e l utilità dei test di screening per le anomalie cromosomiche e in particolare raccomanda tra tutti il test combinato, perché precoce, effettuabile già nel primo trimestre. I test di screening per le anomalie cromosomiche (come del resto l indagine invasiva), non sono obbligatori e possono anche sbagliare nel calcolare il rischio e nel considerare ad aumentato rischio un feto sano: in questo caso si parla di falsi positivi che per il test combinato sono il 5%. I test di screening NON fanno quindi diagnosi di patologia (non dicono se il feto è sano o malato) ma hanno lo scopo di selezionare una popolazione a rischio. L aumento della traslucenza nucale o l anomalia biochimica non signifi ca quindi malformazione fetale ma fattore di rischio che spesso è transitorio. SOLO l esame prenatale invasivo (amniocentesi) successivo permetterà di porre la diagnosi di anomalia cromosomica. Il cariotipo fetale normale (numero di cromosomi normale), NON esclude peraltro la possibile associazione con altri difetti strutturali, sindromi genetiche o anomalie funzionali. Esami in gravidanza SECONDO TRIMESTRE Indagini da svolgere tra la 14 a e la 18 a settimana ESAME URINE (URINOCOLTURA) È un esame delle urine che identifi ca l eventuale presenza di batteri e la loro quantità. L infezione delle vie urinarie è la più frequente infezione in gravidanza. Nel 7% dei casi è asintomatica ma se non trattata evolverà in forma sintomatica. Inoltre è ormai ampiamente dimostrata la sua associazione con il rischio di parto pretermine. È quindi importante instaurare una terapia antibiotica. TOXOTEST RUBEOTEST TEST DI COOMBS se a rischio. Esami consigliati: TAMPONE VAGINALE E la raccolta, per mezzo di un tampone ovattato, della secrezione prodotta dalla vagina, che viene quindi strisciata immediatamente su un vetrino e inviata al laboratorio per l analisi. Da valutare come screening, a discrezione del medico, per esempio in caso di precedente parto prematuro. Indagini prenatali: TRI-TEST OPPURE AMNIOCENTESI Il tri-test è oggi l esame di screening prenatale per le anomalie cromosomiche più diffuso. Viene effettuato dalla quindicesima alla diciottesima settimana di gravidanza e si esegue con un semplice prelievo del sangue, che viene successivamente analizzato da un laboratorio specializzato. Questa analisi consiste nella valutazione del dosaggio nel sangue materno di tre sostanze che hanno origine dal feto e dalla placenta. Se le concentrazioni di queste sostanza nel sangue materno non corrispondono ai parametri normali, potrebbero segnalare un problema genetico del bimbo. Infatti, il tri-test, risulta positivo in circa il 55 per cento dei feti con alterazione dei cromosomi. Il tri- test fa parte di una serie di accertamenti che vengono eseguiti gratuitamente durante la gravidanza e viene effettuato in quasi tutte 10 11

7 le strutture ospedaliere. Il risultato viene consegnato nell arco di tre-quattro giorni. L amniocentesi è una procedura che consente il prelievo transaddominale di liquido amniotico dalla cavità uterina; è la metodica più diffusa per ottenere campioni biologici utili al fi ne di effettuare una diagnosi prenatale, ma anche la più antica. Indagini da svolgere tra la 19 a e la 23 a settimana ESAME URINE (URINOCOLTURA) SECONDA ECOGRAFIA (tra la 21 a e la 23 a settimana) E l ecografi a morfologica, che si effettua nel momento in cui le strutture embrionali sono completamente formate.e utile anche per la valutazione dello spessore della plica nucale. Serve a monitorare lo sviluppo del feto con lo scopo di verifi care che tutte le sue parti anatomiche crescano in modo adeguato e proporzionato. Esclude particolari malformazioni. Indagini da svolgere tra la 24 a e la 27 a settimana TOXOTEST ESAME URINE GLICEMIA Esami consigliati: EMOCROMO I globuli rossi aumentano per fornire la maggior quantità di ossigeno richiesta dai tessuti materni e placentari. Contemporaneamente e in maniera maggiore aumenta il volume del plasma (la parte liquida del sangue) che rende meno denso il sangue e quindi in grado di passare più facilmente nei piccoli vasi placentari. Si verifi ca quindi una fi siologica diluizione favorevole alla gravidanza ma che può apparire agli esami di laboratorio come una falsa anemia. I globuli bianchi aumentano leggermente. Le piastrine rimangono stabili o lievemente diminuite. CURVA DA CARICO ORALE CON 50 MG DI GLUCOSIO (OGCT50) È un test di screening per il diabete gestazionale. Si tratta di un prelievo di sangue per il dosaggio della glicemia a digiuno e dopo 1 ora dalla somministrazione orale di 50 grammi di zucchero. Se positivo deve essere eseguito un test diagnostico con 100 gr di zucchero e 4 prelievi (OGTT 100). Circa l 80% delle donne positive al test di screening manifesterà un diabete gestazionale. Il diabete gestazionale è un alterata tolleranza al glucosio di gravità variabile che se non riconosciuto e trattato può causare complicanze materne e fetali. Sulla base di numerosi fattori di rischio può essere richiesto dal medico anche precocemente (tra 14 e 16 settimane). FLUSSIMETRIA DOPPLER La fl ussimetria, o velocimetria Doppler, è una delle tecniche ecografi che che permettono di valutare lo stato di benessere fetale. La metodica sfrutta l effetto Doppler e cioè la variazione di frequenza che si ottiene quando un fascio di ultrasuoni emesso dalla sonda ecografi ca incontra e viene rifl esso da un oggetto in movimento. In particolare, quando gli ultrasuoni attraversano un vaso sanguigno fetale, vengono rifl essi dai globuli rossi esattamente come un raggio di sole che viene rifl esso da uno specchio, ma, dato che i globuli rossi sono in movimento, la frequenza del fascio di ultrasuoni di ritorno sarà diversa dalla frequenza originaria. La variazione viene analizzata dal computer dell ecografo. Il risultato dell analisi fornisce dei dati sulla velocità del fl usso, dati che informano il medico sul grado di vasodilatazione del letto vascolare fetale e, indirettamente, sul livello di ossigenazione e di benessere fetale. Esami in gravidanza TERZO TRIMESTRE Indagini da svolgere tra la 28 a e la 32 a settimana EMOCROMO FERRITINA E una proteina di deposito del ferro e ne indica i livelli nell organismo. Previsto in caso di anemia. TOXOTEST TEST DI COOMBS INDIRETTO ESAME URINE (URINOCOLTURA) TERZA ECOGRAFIA 12 13

8 Indagini da svolgere tra la 33 a e la 37 a settimana EMOCROMO ESAME URINE HBsAg (Ricerca dell antigene di superficie del virus dell epatite B) È l antigene di superfi cie del virus dell epatite B, cioè rappresenta una parte del virus e la sua presenza identifi ca i soggetti con infezione in atto. Nel 5-10% dei casi persiste dopo la fase acuta e defi nisce uno stato di portatore cronico potenzialmente infettivo. Il virus dell epatite B può determinare una epatite nel neonato con rischio di mortalità del 25% per cirrosi o carcinoma epatico. Il trattamento immediato (entro 12 ore dal parto) con gammaglobuline (vaccino) riduce all 1% il rischio di trasmissione virale. In caso di positività per HBsAg è consentito l allattamento al seno. HCV Ab Indica la presenza di anticorpi contro il virus dell epatite C. Circa il 5% dei nati da madre HCV positiva si infetta durante la gravidanza e al momento del parto. Non esiste al momento profi lassi e terapia adeguata. In caso di positività degli anticorpi viene richiesto un esame per la ricerca del virus nel sangue (HCV RNA). HIV La ripetizione del test è prevista per le pazienti a rischio. Esami consigliati: TAMPONE VAGINO-RETTALE PER SGB L infezione da Streptococco Agalactiae, o Beta emolitico di gruppo B (SGB) è una delle più comuni nei neonati. Il contagio avviene dalle madri, nel passaggio attraverso la vagina durante il parto, o per contagio all interno dell utero: circa il 15% delle donne adulte sane, ha questo batterio nel basso tratto vaginale e/o nell intestino. Solo 3 bambini su nati da donne portatrici sane sviluppano segni di malattia. Lo screening colturale di tutte le donne, eseguito tra la 35 e la 37 settimana di gravidanza, permette di identifi care le pazienti che dovranno eseguire terapia antibiotica endovenosa in travaglio per prevenire l infezione nel neonato. Il trattamento antibiotico orale durante la gravidanza, prima che inizi il travaglio, è invece di scarsa utilità, perché facilmente la vagina viene ricolonizzata dal serbatoio intestinale. La presenza dello streptococco nelle urine (batteriuria o infezione) deve invece essere trattata anche durante la gravidanza perché fattore di rischio per complicanze materne e parto pretermine. PT, PTT E FIBRINOGENO in previsione del parto. Il Tempo di Protrombina (PT) e la misura del tempo necessario alla formazione del coagulo di fi brina quando al plasma citrato del paziente si aggiungono tromboplastina e calcio. E utilizzato principalmente per il controllo di terapie anticoagulanti orali. Può essere aumentato in caso di carenza o alterazione congenita dei fattori V, VIII, X, protrombina, epatopatie, defi cit di vitamina K, CID, malattie autoimmuni, paraproteinemie, amiloidosi. Il Tempo di Tromboplastina Parziale (PTT) e il tempo necessario alla formazione del coagulo di fi brina quando il plasma citrato viene ricalcifi cato. E utilizzato per il controllo dell effetto della terapia con eparina. E aumentato nell emofi lia A (fattore VIII) e B (fattore X) ed altri difetti di sintesi dei fattori della coagulazione, nelle epatopatie, nei defi cit di vitamina K, CID, malattie autoimmuni, paraproteinemie, amiloidosi. Il Fibrinogeno e un fattore essenziale della coagulazione. Viene sintetizzato dal fegato e dal reticolo endoteliale. Per mezzo della trombina si trasforma in fi brina per un processo di polimerizzazione, intervendo nella formazione del coagulo. Indagini da svolgere tra la 38 a e la 40 a settimana ESAME URINE Indagini da svolgere dalla 41 a settimana AFI (CONTROLLO DEL LIQUIDO AMNIOTICO) CARDIOTOCOGRAFIA (CTG) La cardiotocografi a è la metodica più diffusa al mondo di sorveglianza delle condizioni fetali ed avviene attraverso la registrazione continua della frequenza cardiaca fetale (FCF - cardiografi a) e delle contrazioni uterine (tocografi a) ECOGRAFIA Su specifi ca richiesta dello specialista 14 15

9 Foto ecografie Ecco un album di foto ricordo molto particolare: ad ogni ecografi a è possibile richiedere al ginecologo una copia delle immagini (ricorda che gli originali devono rimanere nella documentazione clinica per poter essere consultate dal Medico). Avrete così un album ricordo ancora prima della nascita del bambino

10 Consigli alimentari in gravidanza Vietato ascoltare chi dice che in questo periodo si devono raddoppiare le porzioni, oppure triplicarle in caso di gemelli. Solo il proprio ginecologo infatti può dare i consigli più appropriati in base allo stato di salute, alla corporatura e alle eventuali malattie pre-esistenti. L aumento del peso ideale in gravidanza è Kg (ma dipende dal peso gravidico), determinato da circa 0,5 Kg al mese nel 1 trimestre e da 1,5 Kg al mese nei mesi successivi. In linea generale comunque una donna tra i 18 e i 45 anni in gravidanza dovrebbe introdurre ogni giorno attraverso gli alimenti 2300 calorie nel primo trimestre e 2450 negli altri due. Chi aspetta due gemelli deve aggiungere circa 300 calorie a questi valori. Per rendere tutto più semplice si può pensare alla dieta giornaliera come a un puzzle composto da sette elementi: ognuno è un gruppo diverso di alimenti ricco di sostanze nutritive. Ogni giorno si deve allora comporre il proprio puzzle utilizzando tutti e sette gli elementi. In questo modo si garantiscono al piccolo tutte le proteine, i carboidrati, i grassi, i sali minerali e le vitamine di cui ha effettivamente bisogno per svilupparsi. I sette gruppi di alimenti sono: 1. carne, pesce grasso, uova e prosciutto magro che sono ricchi di proteine di alta qualità, ferro, vitamine D e del gruppo B. 2. latte, yogurt e formaggi che contengono calcio, proteine di alta qualità, vitamine del gruppo B. 3. pasta, riso, cereali in genere e pane che apportano carboidrati, proteine di media qualità e vitamine del gruppo B. 4. legumi che danno proteine di media qualità, ferro, vitamine del gruppo B. 5. olio di oliva (4-5 cucchiaini da caffè al giorno) che garantisce vitamine A e K. 6. agrumi per avere la vitamina C e molti sali minerali. 7. frutta e verdura fresca di stagione (4-5 porzioni al giorno) che sono ricchi di vitamine, e sali minerali. Sì allora a verdura e frutta a ogni pasto, e almeno una volta al giorno a pane o pasta e a un secondo a scelta tra pesce grasso, carne, uova, legumi e latticini. Via libera anche a latte e yogurt a colazione e a merenda. No invece a fritti e dolci, perché fanno solamente ingrassare. Tra le bevande, la migliore è l acqua mi Troverai ulteriori notizie e informazioni visitando il sito

11 nerale naturale: un litro e mezzo al giorno aiuta il lavoro dei reni che sono affaticati dalla gravidanza e previene il rischio di cistite, un infi ammazione delle vie urinarie. Si anche a pane e pasta integrali per prevenire la stitichezza. E un disturbo piuttosto comune. La causa è il progesterone: questo ormone viene prodotto dalla placenta durante la gravidanza per impedire all utero di contrarsi. Rallenta però anche le contrazioni della muscolatura della parete intestinale. E meglio inoltre preferire piccoli pasti lungo l arco della giornata, piuttosto che due abbondanti più la prima colazione. Serve per combattere i bruciori di stomaco, un disturbo che riguarda circa dieci future mamme su cento. A causarli è un rallentamento dei processi digestivi sia per il cattivo funzionamento dell intestino, sia per l utero che durante la gravidanza modifi ca naturalmente la sua posizione e spinge verso l alto lo stomaco. Per stare meglio evitare cioccolata, spezie, caffè e non sdraiarsi subito dopo aver mangiato. Attenzione anche a fare in modo che nel menù siano regolarmente presenti gli alimenti ricchi di acido folico, prezioso per la salute della mamma e del bimbo. Si trova in buona quantità nelle verdure di colore verde scuro come broccoli e spinaci, nella frutta secca e nei legumi. Infi ne, se prima di rimanere incinta la donna seguiva un regime particolare, come quello vegetariano o macrobiotico, non è detto che debba cambiarlo. Deve però assolutamente farlo presente al ginecologo in modo che possa valutarlo e consigliare se sono necessarie delle modifi che, come per esempio un aggiunta di legumi in modo da garantire proteine a suffi cienza, oppure integratori da hoc. Se i pranzi sono fuori casa Al bar invece della pizza, preferire un panino integrale con formaggio fresco tipo tomino e verdure cotte alla griglia. Al self service scegliere invece pasta condita con pomodoro e basilico e scaloppine con contorno di verdure cotte, oppure mozzarella con pomodoro. E se durante il pomeriggio viene fame, si può fare merenda con un gelato. Preferire però un gusto alla frutta che è meno calorico. La dieta per chi ha il diabete gestazionale E una forma di diabete che riguarda il 6% delle donne che aspettano un bimbo. Colpisce con maggiore facilità chi ha un familiare diabetico, chi è in sovrappeso al momento del concepimento, chi ha già avuto questa forma di diabete durante una precedente gravidanza e chi ha più di 25 anni. E un disturbo da non sottovalutare perché può causare un esagerata crescita del bambino. Inoltre il 50% di chi ne soffre ma non si cura, nell arco di 20 anni sviluppa il diabete di tipo II, cioè la forma che colpisce dopo i anni e che rimane per sempre. Invece il diabete gestazionale se viene affrontato con le terapie più adatte guarisce al momento del parto e non ritorna mai più. Il diabete gestazionale si combatte innanzitutto con l alimentazione e solo in casi limitati con l insulina. Se i chili messi su da quando è iniziata la gravidanza sono nella norma, il medico riduce il consumo degli zuccheri a rapido assorbimento e degli amidi. In parole semplici, vanno evitati i dolci, si deve usare pochissimo zucchero per dolcifi care ed è necessario mangiare ogni giorno meno pasta, riso e cereali in genere, compresi pane, grissini, cracker, fi occhi e biscotti. La dieta invece diventa un po più rigida per chi è in sovrappeso. Si deve diminuire del 15% l apporto calorico giornaliero, cioè la quantità di calorie introdotte ogni giorno nell organismo con gli alimenti. Che vuol dire in sostanza, ridurre zuccheri e amidi e tagliare di circa 1/6 le porzioni nel piatto. Non di più però e sempre sotto controllo medico, per non correre il rischio di togliere al bimbo tutti i nutrimenti di cui ha bisogno per crescere. I tagli vengono fatti solo sui primi piatti e sui secondi a base di carne, di uova, di formaggi e di legumi che sono i più calorici. Per quanto riguarda il pesce grasso invece, si può mangiarlo anche tutti i giorni. Via libera anche alla verdura di stagione che ha due innegabili vantaggi: sazia ed è ricca di sostanze che fanno bene al bambino. Infi ne, per non caricare troppo il pancreas suddividere i pasti in cinque spuntini: colazione, due merende tra metà mattina e il pomeriggio, pranzo e cena. In questo modo fra l altro pesa meno la dieta, perché non c è il tempo di sentire la fame. Seguire poi questi consigli: Quando si esce portare con sé degli spicchi di mela avvolti uno per uno nell alluminio: sostituisce il cracker in caso di nausea o di buco nello stomaco. Allo yogurt aggiungere un cucchiaino di cannella: diventa più dolce, ma non più calorico. La sera per facilitare il sonno sostituire il latte con una tisana a base di melissa, boccioli di rosa e anice. Il sapore è gradevole e non c è bisogno di aggiungere dello zucchero. Attenzione ai metodi di cottura: privilegiare quello a vapore e quello al cartoccio che sono in assoluto i più sani e usare come condimento solo l olio extravergine di oliva crudo. Dare la preferenza a quei cibi che è possibile rendere appetitosi, ma non più calorici. Per esempio, il fi letto di trota salmonata cotto al forno ricoperto con un trito di erbe aromatiche quali timo, alloro e origano mescolato a un cucchiaio di pangrattato e al succo di mezzo limone

12 La dieta per chi ha la gestosi Quando l ipertensione si manifesta per la prima volta durante la gravidanza in chi non ne ha mai sofferto, si parla di gestosi. E un disturbo che colpisce specialmente chi è al primo bimbo. Compare in genere alla fi ne del secondo trimestre e più frequentemente durante l ultimo trimestre di gravidanza con un aumento del peso superiore al normale e con un gonfi ore generale che è dovuto all eccessiva ritenzione di liquidi e di sali minerali nell organismo. La gestosi si coglie ai primi segnali in chi si sottopone regolarmente al controllo della pressione arteriosa. La cura se l alterazione della pressione arteriosa è agli inizi, consiste nel riposo e in un alimentazione corretta. Innanzitutto va diminuito il consumo di sale: dimezzare quello che si aggiunge per salare durante la preparazione degli alimenti e ridurre il più possibile il consumo di tutti i cibi salati come gli insaccati, gli inscatolati, i dadi. L alimentazione deve essere inoltre povera di grassi e ricca di pesce grasso, carne bianca, cereali integrali, frutta e verdura. In gravidanza un alimentazione sana ed equilibrata incide positivamente sullo stato di salute di madre e feto e sulla prevenzione di alcune malformazioni fetali. L alimentazione eccessiva e sbilanciata rischia di danneggiare il fi ltro placentare, poiché zuccheri e grassi rovinano i piccoli vasi che portano sostanze nutritive dalla mamma al bambino. Infatti mentre il fabbisogno calorico è solo leggermente aumentato (circa 200 Kcal al giorno), aumenta il fabbisogno proteico, di ferro e di vitamine quindi l attenzione alla qualità dei cibi deve essere di gran lunga maggiore. Valori energetici aggiuntivi in gravidanza (rispetto al normale fabbisogno) BMI < 18,5 sottopeso 365 kcal 300 kcal 18,5<BMI<24,9 normopeso 300 kcal kcal La dieta deve, quindi, essere variata e comprendere: 24,9<BMI<29,9 sovrappeso 200 kcal kcal - Cereali, meglio se integrali o semi-integrali (3 volte al giorno) - Latte e latticini (2 volte al giorno) - Carne (3 volte alla sett), pesce (3 volte sett) e uova (1 volta alla sett) - Legumi - Frutta e verdura freschi e di stagione (4-5 porzioni al giorno) - Olio di oliva (4-5 cucchiaini da caffè al giorno) - 2 litri di acqua al giorno Sono sconsigliati cibi precotti, fritti, bevande zuccherate, alcool; è da ridurre l assunzione di caffè e the. Valori ideali di guadagno di peso gestazionale Categoria BMI pregravidico Incremento ponderale totale I trimestre (kg) Incremento ponderale totale II-III trimestre (kg) Guadagno di peso totale (kg) BMI < 18,5 sottopeso 2, , ,5<BMI<24,9 normopeso , ,9<BMI<29,9 sovrappeso 0, ,

13 L aumento del peso ideale in gravidanza è Kg (ma dipende dal peso pregravidico), determinato da circa 0,5 Kg al mese nel I trimestre e da 1,5 Kg al mese nei mesi successivi. E consigliato frazionare l assunzione dei cibi in almeno 5-6 pasti al giorno (3 principali più 3 spuntini a metà mattina, metà pomeriggio ed eventualmente prima di coricarsi). Le merende sono utilissime per evitare cali glicemici, si può scegliere tra frutta, yogurt, qualche biscotto ai cereali, riso soffi ato con un velo di marmellata. Al giorno d oggi gli alimenti possono essere considerati molto più sicuri dal punto di vista della salute, grazie ai numerosi controlli che vengono su di essi effettuati prima della loro commercializzazione. Nelle grandi catene distributive i controlli sull origine degli alimenti, sull igiene e la qualità sono molto accurati. A questi controlli corrispondono norme legislative altrettanto precise, che prevedono sanzioni molto severe in caso di mancato rispetto delle prescrizioni. Tutto questo ha aumentato notevolmente la sicurezza degli alimenti che i consumatori acquistano nei negozi e nei supermercati. Tuttavia, è bene tenere a mente delle semplici norme igienico-alimentari, atte ad evitare di contrarre infezioni come la Toxoplasmosi o la Listeriosi, particolarmente dannose durante la gravidanza. La Toxoplasmosi è un infezione che si trasmette mediante: Il contatto con feci di gatto o con acqua o terra da esse contaminate L ingestione di carne cruda soprattutto di suino, ovino o di selvaggina L ingestione di latte crudo (non pastorizzato), soprattutto di capra. La Listeriosi può essere contratta perché presente in alcuni prodotti alimentari come salumi, carne trita, formaggi a pasta molle non pastorizzata e pesce affumicato non cotto. L aspetto, l odore e il sapore degli alimenti contaminati non è diverso dal cibo sano, per cui non è possibile distinguerli. L incidenza della listeriosi è fortemente diminuita negli ultimi anni, grazie alle misure preventive assunte dall industria agroalimentare. Norme igienico-alimentari in gravidanza Lavarsi bene le mani con acqua e sapone dopo qualunque attività all aperto, specialmente prima di mangiare e di cucinare. Quando si prepara della carne cruda, lavare bene con sapone e acqua calda i taglieri, i lavandini, i coltelli e altri utensili che possono essere venuti in contatto con essa per evitare la contaminazione crociata con altri cibi. Lavarsi bene anche le mani con il sapone dopo aver manipolato carne cruda. Non mangiare carne cruda come salumi e carpacci. Non mangiare uova crude. Cuocere tutta la carne completamente, fi nché non è più rosa all interno e i succhi non diventano incolori. Non assaggiare la carne prima che sia completamente cotta. Lavare sempre molto accuratamente frutta e verdura Non mangiare formaggi molli come la feta, il brie, il camembert, formaggi con le venature blu come il gorgonzola e quelli messicani. I formaggi stagionati, quelli a pasta fi lata come la mozzarella, quelli pastorizzati come i formaggini, i formaggi in crema (tipo Philadelphia) e i cottage cheese (tipo Jocca) si possono mangiare tranquillamente. Non mangiare pesce affumicato, a meno che non sia un ingrediente di un piatto ben cotto. Il pesce in scatola come il tonno o il salmone può essere mangiato con tranquillità. Non bere latte crudo (non pastorizzato) e non mangiare alimenti che contengono latte crudo (come alcuni formaggi). Il parmigiano e il groviera, fatti con latte crudo, sono considerati sicuri, perchè molto stagionati. Quando si cucina, lavare spesso le mani e le superfi ci. Indossare i guanti quando si fa giardinaggio o qualunque altra attività che richiede di toccare la terra. I gatti, che di solito possono passare i parassiti nelle feci, usano spesso i giardini per i loro bisogni

14 Dha Potrebbe essere una storia e iniziare con c era una volta.. Il soggetto è il DHA (Acido docosaesaenoico), un acido grasso Omega 3. Tradizionalmente gli Omega 3 sono conosciuti per il loro ruolo protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari, ma una revisione della letteratura pubblicata sul Journal Perinatal of Medicine ha dimostrato benefi ci inaspettati per quanto riguarda in particolare il DHA. Questa sostanza infatti è un componente fondamentale delle membrane cellulari, in particolar modo del cervello e della retina ed è indispensabile all organismo nel periodo di rapida crescita. Vale a dire, al feto a partire dal 4 mese di gravidanza e al neonato nel periodo dell allattamento. Deve essere evitata la condizione di carenza di DHA della mamma, in quanto potrebbe portare ad una condizione di defi cit dello sviluppo del sistema nervoso e della funzione visiva del feto, e poiché la sua concentrazione dipende fondamentalmente dall approvvigionamento dalla mamma attraverso la placenta o l allattamento al seno, ne consegue la necessità di supportare la dieta materna in questo periodo. La particolarità del DHA è di essere di natura essenziale cioè non può venire prodotto nell organismo e per questo deve essere assunto con l alimentazione. E presente soprattutto nel pesce grasso e specialmente in sgombri e tonno, seguiti da aringhe e salmone. E in quantità minime nelle alghe di cui si nutrono i pesci e nelle microalghe e in dosaggi minori è anche nel tuorlo d uovo e nelle carni magre di animali erbivori non ruminanti allevati al pascolo. Tabella 2. Contenuto di omega-3 nel pesce. Fonte: USOA Nutrient Database far Standard Reference. Alimento DHA (mg/100 g di alimento) Sgombro 1400 Tonno 1200 Aringhe 900 Salmone 820 Alimento DHA (mg/100 g di alimento) Merluzzo 200 Tuorlo d uovo 110 Pollo 30 Fegato di maiale 30 Il pesce grasso dunque è l alimento principe: enti scientifi ci nazionali ed internazionali hanno stabilito che nella dieta ottimale della mamma ne sono suffi cienti due porzioni alla settimana, che corrispondono almeno a 200 mg di DHA. Vale a dire, al dosaggio che permette alla mamma durante la gravidanza e nel corso dell allattamento al seno di garantire al piccolo il DHA necessario per il suo corretto sviluppo neurocognitivo e visivo. Non tutte le donne però consumano pesce grasso. Alcune indagini hanno stimato che l 85% delle donne risulta avere una dieta carente di DHA e che, purtroppo, solo il 2% delle donne in gravidanza assume una dieta in grado di garantire il corretto apporto di DHA giornaliero a se stessa ma sopratutto al feto. Il DHA nella dieta della gravida è, infatti, così importante che la mamma stessa durante i nove mesi di gravidanza può perdere fi no al 3% della propria massa cerebrale per supplementare il feto con il DHA necessario per il suo sviluppo. La dieta occidentale moderna ha notevolmente ridotto il consumo di pesce grasso sia per questioni di consuetudini alimentari sia per i problemi di inquinamento (mercurio e diossina). Nel caso in cui non sia possibile raggiungere la quantità giornaliera / settimanale raccomandata attraverso l alimentazione, il DHA può essere assunto mediante una effi cace integrazione alimentare. Come raccomandato dalla FAO (Food and Agricultural Organization) è preferibile la supplentazione con perle contenenti solo DHA da olio di pesce altamente purifi cato (totale assenza di contaminanti quali mercurio e diossina), ai fi ni di una maggiore garanzia di stabilità del prodotto e di una minore probabilità di interazione con altri nutrienti. I benefi ci legati a una corretta assunzione di questa sostanza sono stati provati da numerosi studi; è stato evidenziato un migliore sviluppo cognitivo nei bambini di quattro anni e un positivo sviluppo dell acuità visiva in una valutazione effettuata nei piccoli a 3 anni e mezzo di età. GRAVIDHA è un nuovo integratore contenente DHA che può garantire alla mamma la giusta quantità di questa sostanza, sia durante la gravidanza sia durante l allattamento al seno. Il DHA contenuto in GRAVIDHA deriva da olio di pesce altamente concentrato e purifi cato, per garantirne quantità e sicurezza. Questo fa di GRAVIDHA un integratore alimentare adatto alla somministrazione in gravidanza e in allattamento, in totale sicurezza. Una capsula apporta 250 mg di DHA e copre pienamente i fabbisogni a partire dal 4 mese di gravidanza e nei 6 mesi di allattamento al seno, in linea con le raccomandazioni degli enti scientifi ci nazionali ed europei. La sicurezza e la qualità di GRAVIDHA sono assicurate da una tecnica farmaceutica innovativa, denominata Pure Max, mediante la quale il DHA viene altamente concentrato e purifi cato Troverai ulteriori notizie e informazioni visitando il sito

15 L attività fisica in gravidanza Praticare quotidianamente esercizi specifi ci, aiuta i muscoli e le articolazioni a sciogliersi, ma ne trarranno benefi cio anche gli organi interni, la colonna vertebrale e la respirazione. QUALCHE RACCOMANDAZIONE Gli esercizi devono essere eseguiti con il ritmo della respirazione. Non trattenete il respiro durante il movimento: utilizzate l ispirazione per preparare il movimento e la espirazione durante il lavoro muscolare. CONTROLLO MEDICO DELLA GESTANTE IN ATTIVITÀ FISICA Il ginecologo vi può consigliare sull opportunità di intraprendere o continuare l attività fi sica in gravidanza. Sarà bene richiedere un controllo sullo stato generale di salute, un anamnesi familiare e personale, degli esami di routine ed un controllo cardiologico. In tal modo sarà possibile rilevare eventuali controindicazioni, che possono essere assolute e relative. Le donne che presenteranno controindicazioni assolute non dovranno intraprendere alcun programma di allenamento; quelle con controindicazioni relative dovranno richiedere al proprio ginecologo un autorizzazione e dovranno essere seguite dall istruttore con un programma personalizzato. Il respiro è sempre addominale; inspirando l addome si riempie e il diaframma scende massaggiando gli organi interni. Espirando, i muscoli addominali gentilmente si contraggono e il movimento non deve interessare la cassa toracica se non in un secondo momento. Se la posizione supina vi dà fastidio facendovi sentire mal di schiena potete utilizzare un cuscino sotto le lombari o piegare le ginocchia appoggiando i piedi a terra; se invece vi sentite girare la testa, per la compressione dei grossi vasi addominali (più frequente nell ultimo mese di gravidanza), allora mettetevi sul fi anco sinistro, sollevatevi carponi e in seguito evitate di assumere posizioni da sdraiate. CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE Malattie coronariche Rottura delle membrane Placenta previa Gestosi CONTROINDICAZIONI RELATIVE Anemia Ipertensione Disfunzioni tiroidee Presentazione anomala del feto Fatevi controllare regolarmente dall ostetrico durante la gravidanza, in modo da conoscere esattamente la vostra condizione. Fate gli esercizi che vi riescono facilmente, non forzate e nel dubbio chiedete consiglio all ostetrico. Incontinenza della cervice Anamnesi di aborti Diabete Perdite ematiche, magrezza ed obesità eccessive Troverai ulteriori notizie e informazioni visitando il sito

16 Esercizi per alleviare il dolore lombare Esercizio Appoggiarsi sulle ginocchia e sulle mani, in quadrupedia. Espirando, inarcare la schiena (facendo una gobba ) e, successivamente, abbassarla lentamente, estendendo il capo (vedi fi gura). N. 6-8 ripetizioni. Migliorare i disturbi circolatori Mirati a facilitare il defl usso venoso degli arti inferiori, lavorando con gli arti sollevati e utilizzando la pompa muscolare, aiutano a mobilizzare in scarico, a scopo antalgico, le articolazioni e la muscolatura degli arti inferiori. Esercizio Posizione supina, ginocchia fl esse, pianta dei piedi a terra. Sollevando una gamba, disegnare lentamente dei cerchi con la caviglia in senso orario ed antiorario, cercando contemporaneamente di contrarre e stirare la muscolatura del piede (vedi fi gura). Non meno di ripetizioni Esercizi per la correzione della postura Studiati per il rinforzo della muscolatura portante della colonna vertebrale e del bacino (muscolatura addominale, glutea, paravertebrale), per cercare di ripristinare o conservare una fi siologica lordosi lombare e una corretta posizione del bacino, fondamentali per evitare la sintomatologia dolorosa lombare. Esercizio Posizione supina, ginocchia fl esse, piante dei piedi a terra, mani alla nuca lievemente distanziate, braccia in avanti di 30. Sollevare lentamente il busto, espirando, fi no al massimo accorciamento dei retti addominali. Mantenere tale posizione per 3 secondi e ritornare nella posizione di partenza, rilassandosi (vedi fi gura). N 12 ripetizioni

17 L attività fisica post-parto Il puerperio è un momento della vita della donna molto importante e impegnativo, non meno della gravidanza o del parto. In questo periodo l allattamento è una funzione che provoca un elevato dispendio energetico e stress psichico nella madre, dovuto a una minor cura di se stessa rispetto al fi glio. Sedute di training autogeno, di bioenergetica, di ginnastica per la muscolatura pelvica e addominale, di massaggio indiano sul bambino, possono essere validi metodi per superare al meglio questa fase. Anche se le problematiche di ordine pratico rendono spesso diffi cile una partecipazione costante a questi corsi. Ed è per questo motivo che andiamo ad elencare qui di seguito una serie di esercizi che si possono anche effettuare tra le mura di casa, ricordando che una buona riabilitazione fi sica va iniziata già in clinica, pochi giorni dopo il parto. Questi esercizi volgono a riabilitare e a ridare tono ai muscoli vagino-perineali (anche per la prevenzione del prolasso utero-vaginale e dell incontinenza urinaria), ai muscoli addominali, del torace e degli arti. Esercizio 2 Posizione seduta, gambe tese (o divaricate) in avanti, inspirando fl ettere il busto in avanti. Stesso esercizio in posizione eretta, flettere il busto verso il basso. Tenere la posizione per circa 8-10 secondi. Esercizio 1 Posizione supina, arti inferiori piegati con i piedi appoggiati a terra e braccia lungo i fi anchi, inspirando avvicinare le ginocchia al petto (alternatamente o contemporaneamente). Tenere la posizione per circa 8-10 secondi. Esercizio 3 Posizione supina, arti inferiori distesi verso l alto (a 90 rispetto al busto), mani a terra con il palmo rivolto in alto, eseguire con le gambe delle piccole oscillazioni laterali. Variante: divaricare e riunire gli arti inferiori

18 L allattamento Allattare il proprio cucciolo fa parte di quei riti che rendono ancora più saldo quel magico legame che esiste tra mamma e bambino. E questo vale sempre, sia nel caso dell allattamento al seno, sia artifi ciale. Tenerlo delicatamente in braccio durante la poppata, quasi per difenderlo da tutto ciò che sta intorno in modo da lasciarlo mangiare in tranquillità, fa parte di quei gesti antichi, che si perdono nella notte dei tempi e che uniscono tutte le mamme del mondo, comprese quelle del mondo della natura. E come tutti i riti, anche la poppata deve seguire determinati schemi. La stanza deve essere tranquilla, magari con della musica in sottofondo, ma che non assordi. No, in linea di massima, alle poppate nella stanza dove dorme. Fin da neonato deve avere l idea della separazione tra la stanza dove si fa la nanna e quella dove si mangia. Evitare anche di fare altro. Oggi le mamme sono sempre più donne che lavorano e che anche mentre stanno a casa continuano a svolgere le loro attività. Questo va bene, ma non durante l allattamento; parlare al telefono, leggere, conversare con altri, fanno sentire il bimbo a disagio e intralciano la qualità della sua poppata. L allattamento al seno Se non ci sono problemi, il latte materno rappresenta indubbiamente il migliore alimento per il piccolo. Il Ministero della Salute, in accordo con le indicazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomanda che i bambini siano allattati al seno fi no ai sei mesi e che l allattamento al seno continui poi, con adeguati alimenti complementari, fi no a che la mamma e il bambino lo desiderino, anche dopo l anno di vita. Al moment o del parto la mamma deve chiedere di essere aiutata a stabilire un contatto pelle a pelle immediato e prolungato con il proprio bimbo per favorire la prima poppata e l inizio dell allattamento al seno. E possibile farlo anche se la mamma è stata sottoposta a taglio cesareo, con l aiuto di un sostegno come un cuscino. E possibile, inoltre, chiedere al personale della Neonatologia di non somministrare al bambino soluzioni glucosate o acqua o latte artifi ciale né ciucci: possono confondere il bambino sul modo di succhiare e riempirgli lo stomaco, che alla nascita è di piccole dimensioni. Una buona soluzione è quella di somministrare col cucchiaino il proprio latte spremuto. Nei primissimi giorni dopo il parto il bebè succhia il colostro: è un liquido cremoso, di colore giallo. Dal seno ne fuoriesce poco, ma è altamente ricco di sostanze nutritive ed energetiche. Intorno al terzo giorno il colostro si modifi ca e diventa latte di transizione. E un meccanismo del tutto fi siologico che mette in atto l organismo materno, Il latte infatti diventa man mano sempre più completo dal punto di vista nutritivo in modo da seguirne le esigenze di questa prima fase della crescita. Non preoccuparsi della quantità di latte che si produce e non ascoltare chi dice che il latte non è buono. Il latte materno è un alimento vivo, mai uguale a se stesso anche nella stessa giornata e nella stessa poppata Infatti, proprio come un menù calibrato, il latte si modifi ca durante la poppata. All inizio è composto soprattutto da acqua e zuccheri per calmare la foga del piccolo e soddisfare la sete, per poi arricchirsi di proteine e infi ne di grassi per una riserva di energie. Il latte materno contiene numerosissime sostanze: acqua, proteine, grassi, zuccheri, vitamine, sali minerali, anticorpi, ormoni e fattori della crescita. Questo cocktail di componenti è preziosissimo per il neonato. Studi scientifi ci hanno dimostrato ad esempio che I allattamento naturale riduce la frequenza delle allergie alimentari nei bambini da uno e tre anni e diminuisce I incidenza di asma allergica durante l adolescenza. Il bambino allattato al seno si ammala anche meno perché il suo organismo ha un sistema immunitario in grado di difendersi meglio dall attacco di virus e di batteri. Ma c e di più: è una fonte eccezionale di DHA, indispensabile per un corretto sviluppo neurocognitivo e visivo del bambino, di nucleotidi, sostanze essenziali per lo sviluppo del sistema immunitario e di tutti i tessuti a rapida crescita:, in particolare il midollo osseo e le cellule della mucosa intestinale. E importante sapere che esistono dei periodi critici per l allattamento al seno all età di 34 35

19 15 giorni, 2 e 6 mesi per un improvviso aumento della richiesta da parte del bambino, per cui sarà necessario riequilibrare il rapporto domanda/offerta; è importante ricordare che le mammelle sono simili a delle spugne che più vengono spremute, più si riempiono e che, quindi, più il bambino succhia più latte si formerà. Bambino ben attaccato al seno La giusta posizione E importante tenere il neonato nella corretta posizione in modo da garantire un fl usso adeguato di latte ed evitare fastidiose irritazioni ai capezzoli. Le più comuni sono quella sdraiata o seduta. Soprattutto nei primi giorni e durante gli allattamenti notturni la posizione sdraiata per l allattamento è molto rilassante: la schiena, le braccia e talvolta anche i piedi della mamma hanno bisogno di essere ben sostenuti. Il bambino è posizionato bene se il suo collo è diritto o leggermente piegato all indietro, il suo corpo è rivolto verso la mamma ( pancia contro pancia ). La testa del bambino, le spalle e il corpo devono essere su una linea retta. Il bambino deve essere capace di afferrare il seno senza dovere distendersi o torcersi. Infi ne è importante non dimenticare mai di portare il bambino al seno e non il seno al bambino. Bambino mal attaccato al seno Inserire immagini della posizione corretta e non corretta L alimentazione durante il periodo di allattamento al seno non prevede alcuna restrizione dietetica e non è necessario sospendere l allattamento se si stanno assumendo farmaci a meno che non siano assolutamente controindicati

20 Oltre questa situazione esistono altre controindicazioni all allattamento al seno, in particolare: 1) Epatite B in atto 2) Infezione HIV 1 e 2 3) Infezione da HTLV (Human T-Lymphotropic Virus) 4) Severa debilitazione 5) Alcolismo e tabagismo elevati 6) Tossicodipendenza 7) Problemi locali al seno 8) HSV bilaterale al capezzolo 9) Cancro della mammella L allattamento artificiale Solo nel caso in cui l allattamento al seno è controindicato sono disponibili in commercio formulazioni di latte simili per composizione al latte materno. Inoltre ne Ne esistono varie tipologie, diverse a seconda dell età del piccolo e delle sue necessità nutrizionali. Le formule di partenza sono indicate dalla nascita fi no ai 4-6 mesi; quelle di seguito dai 4-6 mesi e fi no all anno; le formule di crescita da uno a tre anni di vita. Ci sono poi le cosiddette formule speciali indicate per bambini prematuri, con basso peso alla nascita o con patologie specifiche. Durante la preparazione del latte bisogna prestare attenzione e rispettare la proporzione tra misurini di polvere lattea e quantità di acqua oligominerale da aggiungere riportata sulla confezione. Il latte va scaldato di preferenza a bagnomaria, a C, controllando la temperatura prima di somministrarlo al bambino. Una volta aperta, la confezione va tenuta in frigorifero per non più di 24 ore, mentre il latte avanzato dopo il pasto non può essere conservato. La giusta posizione Vale quanto detto per l allattamento al seno, sia per la mamma, sia per il bimbo. Per quanto invece riguarda il biberon, tenerlo in modo che non si formi aria nella tettarella. Il segreto sta nel verifi care che la tettarella sia sempre piena di latte. Controllare ogni tanto i buchini della tettarella che devono lasciare passare il latte con regolarità. Per dare un idea, il piccolo mentre mangia non deve ingozzarsi, ma neppure succhiare con fatica. Massima igiene infi ne per i biberon, che devono essere lavati e sterilizzati con estrema cura. Allattamento misto Viene chiamato così quando la mamma, per diversi motivi, non può allattare sempre al seno il suo bambino. Nel caso in cui il latte è poco, può essere alternato durante le poppate il latte materno e il latte artifi ciale Quando invece c è disponibilità di latte, ma la mamma non può esserci a tutte le poppate, sono disponibili specifi ci tiralatte per estrarre il latte e conservarlo in frigorifero, al massimo per un giorno, oppure nel congelatore, e darlo al neonato con il biberon. Il dopo Un tempo si diceva che alla fi ne della poppata il piccolo dovesse rigorosamente effettuare il ruttino, Ora per fortuna non più. Il ruttino è sicuramente più frequente nelle prime settimane di vita del neonato perché mentre succhia ingurgita più aria. Non ha però un momento fi sso: a volte addirittura lo fa durante la poppata, in una pausa, per poi riprendere a succhiare con gusto. Alla fi ne della poppata, tenerlo in piedi appoggiato alla spalla e massaggiargli la schiena. Se entro cinque minuti però non accade nulla, signifi ca che non ha bisogno di espellere aria. La mamma invece si preoccupa facilmente in caso di rigurgito, cioè di quelle piccole quantità di latte che possono colare dalla bocca subito dopo pranzo, oppure a distanza di ore. E un evento frequente soprattutto nelle prime settimane di vita e non devono preoccupare se il piccolo cresce con regolarità

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