PIANO ATTUATIVO 2010

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1 PIANO ATTUATIVO 2010 DISTRETTO DI FIDENZA

2 INDICE PROGRAMMI E PROGETTI DISTRETTUALI Area d intervento: RESPONSABILITA FAMILIARI, INFANZIA, ADOLESCENZA E GIOVANI 1 PROGETTO : I bambini vivono in mezzo alle domande PAG. 6 2 PROGETTO : Solinsieme PAG. 8 3 PROGETTO : Casa Tebah PAG PROGETTO : Sportello Giovani PAG PROGETTO : Teniamoci per mano PAG PROGETTO : Spazio per voi PAG PROGETTO : Age PAG PROGETTO : C.I.A.O. PAG PROGETTO : Connessioni Caleidoscopio III PAG PROGETTO : Le Proprietà emergenti PAG PROGETTO : Sportelli in rete PAG PROGETTO : SMS Officine PAG PROGETTO : SMS and Family PAG PROGETTO : Progetto distrettuale affidi PAG PROGETTO : Comunità Partecipante PAG PROGETTO : Centro per le Famiglie PAG PROGETTO : Sistema di emergenza per la tutela de minori PAG. 54 Area d intervento: AREA ADULTI TAVOLO : IMMIGRAZIONE,ASILO,LOTTA ALLA TRATTA 18 PROGETTO : I colori dell orizzonte PAG PROGETTO : Immigrazione, asilo e cittadinanza PAG PROGETTO : Sportello immigrati/mediazione linguistica interculturale PAG PROGETTO : Acorè PAG PROGETTO : Terra d asilo PAG PROGETTO : Il Centro Interculturale PAG. 75 TAVOLO : POVERTA ED ESCLUSIONE SOCIALE 24 PROGETTO : Dove comincia il giorno e Casa di accoglienza San Pietro apostolo PAG PROGETTO : OASI PAG PROGETTO : Mensa Caritas PAG PROGETTO : Social market PAG PROGETTO : Un aiuto per te PAG PROGETTO : Prestito sull onore PAG PROGETTO : Sportello contro la violenza PAG PROGETTO : Strumenti a sostegno: Borse lavoro e sussidi PAG PROGETTO : accoglienza adulti servizio sociale PAG. 95

3 33 PROGETTO. Lotta alle nuove povertà PAG. 97 TAVOLO : DIPENDENZE E DISAGIO PSICHICO 34 PROGETTO : Prevenire le dipendenze patologiche PAG PROGETTO : Unità di strada PAG PROGETTO : Alcol e salute PAG PROGETTO : Università della vita - Informazione, consulenza e sostegno alla PAG. 110 famiglia - La casa ritrovata AREA SANITARIA AMBITO DISTRETTUALE 38 CURE DOMICILIARI PAG SPECIALISTICA PAG ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO NON SEGUITI DA RICOVERO PER PAG. 119 CITTADINI IN ETA PEDIATRICA E SOPRA I 65 ANNI 41 SERT PAG DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE AREA MINORI PAG DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE AREA ADULTI PAG. 126 PIANO DISTRETTUALE DELLE ATTIVITA PER LA NON AUTOSUFFICIENZA AREA ANZIANI 44 ASSISTENZA RESIDENZIALE ANZIANI PAG DOMICILIARITA ANZIANI, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E PAG. 131 SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE 46 CONTINUITA ASSISTENZIALE PAG DEMENZE PAG INFORMAZIONE A FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA PAG. 139 AREA DISABILI 49 DOMICILIARITA DISABILI, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E PAG. 142 SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE 50 ASSISTENZA RESIDENZIALE DISABILI PAG. 145 PROGRAMMI TRASVERSALI ANZIANI E DISABILI 51 EMERSIONE E QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA DELLE ASSISTENTI FAMILIARI 52 AUTONOMIA NELL AMBIENTE DOMESTICO LEGGE REGIONALE 29/97 ARTT. 9 E CENTRO PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO PER PERSONE DISABILI ED ANZIANE 54 PROGRAMMI DI SOSTEGNO DELLE RETI SOCIALI E DI PREVENZIONE SOGGETTI FRAGILI 3 PAG. 147 PAG. 149 PAG. 151 PAG AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO PAG ACCESSO E PRESA IN CARICO PAG. 158 FONDO NAZIONALE NON AUTOSUFFICIENZA RIEPILOGO INTERVENTI PAG. 160 AZIONI DI SISTEMA 57 UFFICIO PER LA SALUTE ED IL BENESSERE SOCIALE PAG SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO DELL UFFICIO DI PIANO PAG FIGURA DI SISTEMA PAG PUNTI UNICI DI ACCESSO: SPORTELLI SOCIALI PAG. 170

4 PROGRAMMI E PROGETTI PROVINCIALI Area d intervento: RESPONSABILITA FAMILIARI, INFANZIA, ADOLESCENZA E GIOVANI PROGRAMMA PROVINCIALE : Adozione PAG. 172 PROGRAMMA PROVINCIALE : Affido PAG. 188 PROGRAMMA PROVINCIALE : Tutela Minori PAG. 192 PROGRAMMA PROVINCIALE : Oratori PAG. 201 PROGETTO : Giocoamico PAG. 206 PROGETTO : Educ PAG. 208 PROGETTO : Consultiamoci PAG. 210 PROGETTO : Discobus PAG. 212 Area d intervento: ADULTI IMMIGRAZIONE,LOTTA ALLA TRATTA E VIOLENZA SULLE DONNE POVERTA ED ESCLUSIONE SOCIALE PROGETTO : Promozione dell Associazionismo PAG. 222 PROGETTO : Hina PAG. 226 PROGETTO : Osservatorio Provinciale sull Immigrazione PAG. 231 PROGETTO : Programma televisivo PAG. 236 PROGETTO : Protocollo d intesa con Questura PAG. 240 PROGETTO : Insegnare a lavorare con gli altri e per gli altri PAG. 244 PROGETTO : Territori in rete per accesso all alloggio PAG. 248 PROGETTO : Emilia PAG. 250 PROGETTO : Intervento in emergenza a tutela delle donne vittimae di violenza PAG. 257 PROGETTO : Formazione congiunta 2010 prevenzione e contrasto della violenza sulle PAG. 259 donne PROGETTO Salvasfratto PAG. 261 PROGETTO Emporio- Lotta alle nuove povertà PAG. 263 AREA TRASVERSALE ANZIANI E DISABILI PROGETTO : Amministratore di sostegno PAG. 269 PROGETTO : Servizio di consulenza e sostegno economico per l adattamento domestico PAG. 271 PROGETTO: Progetto integrato per il Sostegno alle Famiglie e la qualificazione e PAG. 274 regolarizzazione del lavoro di cura delle Assistenti familiari, nel quadro dello Sviluppo della Rete dei Servizi domiciliari ( con riferimento alla DGR 1206/07) 4

5 AMBITO DISTRETTUALE Area d intervento: RESPONSABILITA FAMILIARI, INFANZIA, ADOLESCENZA E GIOVANI ATTUAZIONE LOCALE DEL PROGRAMMA REGIONALE PER LA PROMOZIONE TUTELA DEI DIRITTI, LA PROTEZIONE E LO SVILUPPO DEI SOGGETTI IN ETÀ EVOLUTIVA ED IL SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ. Le priorità e i progetti che il Distretto ha tenuto presenti nell attuazione locale del Programma Regionale sono le seguenti : 1-Sostenere le competenze dei genitori, dei familiari, e degli operatori, attraverso l apertura del Centro per le famiglie. Il Centro avrà come obbiettivi: a. valorizzare le risorse presenti nelle famiglie e nella comunità b. creare maggiore connessione tra i servizi esistenti sul territorio (educativi, sanitari, sociali) e il Terzo settore, ponendo al centro la famiglia come risorsa. Il Centro promuoverà progetti volti a sostenere le risorse immateriali, il capitale sociale, le relazioni sociali. 2-Rafforzare la rete dei Servizi Sociali educativi, formativi, scolastici, sanitari, culturali, ricreativi per sostenere le competenze personali e l autonomia dei minori e delle loro famiglie. 3-Rafforzare i progetti rivolti a bambini e adolescenti, per il tempo extrascolastico, integrando gli interventi educativi che vengono svolti dal Servizio Sociale con i progetti individualizzati dell'unità Operativa di NPIA (Neuro Psichiatria Infantile e dell'adolescenza), individuando luoghi fisici non connotati che permettano di elaborare attività creative e ricreative (laboratori espressivi, doposcuola informatico). Questi progetti avranno l obiettivo di promuovere il benessere individuale, individuare situazioni di rischio ed evitare evoluzioni negative di situazioni già individuate dai Servizi. 4-Rafforzare le azioni di protezione, tutela e cura, attraverso: a. la predisponendo di un protocollo con l' Unità Operativa di NPIA (Neuro Psichiatria Infantile e dell'adolescenza) per la presa in carico multidisciplinare, con èquipe integrate, per la valutazione di situazioni complesse (abuso,maltrattamento,allontanamenti) come previsto dalla Direttiva n. 846 del 2007; b. gli incontri con le Forze dell'ordine territoriali, per le situazioni d'emergenza che richiedono una sinergia con i Servizi; c. la stipula di convenzioni per posti in emergenza presso le strutture disponibili sul territorio, stabilendo accoglienza per fasce d'età. 5-Implementare il fondo distrettuale già esistente che garantisce la gestione unificata degli oneri relativi all'accoglienza dei minori allontanati dai nuclei familiari. 6-Progettare percorsi individualizzati in collaborazione con le strutture che accolgonoi ragazzi che hanno compiuto la maggiore età, ma che necessitano di un ulteriore accompagnamento per il raggiungimento dell'autonomia. 5

6 I BAMBINI VIVONO IN MEZZO ALLE DOMANDE SCHEDA INTERVENTO PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L ANNO DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 1 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza X Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione X Cura/Assistenza INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA FRNA L intervento o l insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L azione è di nuova No X Sì attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, al punto 2.3 del 1. Supporto della domiciliarità 2. Presa in carico multidisciplinare e lavoro d èquipe X Programma Infanzia e Adolescenza: 3. Costituzione/integrazione di un comune 4. Sistema di accoglienza in emergenza Altro INTERVENTO/PROGETTO: (Nominare l intervento o l insieme di interventi specificando se è in continuità con l'anno precedente I BAMBINI VIVONO IN MEZZO SALLE DOMANDE IN CONTINUITA' CON L'ANNO PRECEDENTE OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Qualificazione del tempo mextrascolastico 1.Soggetto capofila Comune di Fidenza dell intervento (Comune, Comune di Salsomaggiore Terme 2. Ambito territoriale di 6

7 realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari Minori e loro famiglie 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Don Luigi Guglielmoni Parrocchia di S. Antonio TEL Progetto famiglie Sostegno alla genitorialità Progetto Social Market Sostegno all'attività scolastica, integrazione sociale, sostegno genitoriale, azione di comunità. L'attività di sostegno prevede che ogni minore abbia a disposizione un insegnante volontario che lo segua non solo nel percorso didattico ma di relazione. L'attività si svolge nei pomeriggi dal lunedì al venerdì nei locali che mette a disposizione la Parrocchia. Servizio Sociale AUSL, Servizio Sociale del Comune di Salsomaggiore Terme, Istituto Comprensivo. N 8 volontari della Parrocchia, 1 Educatore del Se rvizio Sociale a sostegno delle attività, Insegnanti con il coordinamento del Servizio Sociale AUSL. Qualità e quantità dei contatti tra i soggetti coinvolti finalizzati al benessere degli utenti. Grado di cooperazione tra i diversi ruoli educativi (famiglia, scuola, operatori). Grado di miglioramento del comportamento degli utenti (motivazione al lavoro, socializzazione, relazione positiva con i pari e con gli adulti, fiducia nelle istituzioni, disponibilita ed apertura al nuovo). Previsione di spesa TOTALE risorse comunali risorse regionali ( sociale locale + straordinario) euro 4.000, ,00 risorse regionali (altri fondi) FRNA nazionale NA sanitario regionale risorse da altri soggetti - specificare 7

8 SOLINSIEME SCHEDA INTERVENTO PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L ANNO DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 2 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari infanzia e adolescenza X Giovani X Anziani Disabili Immigrati stranieri Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione X Cura/Assistenza INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA FRNA L intervento o l insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L azione è di nuova No X Sì attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, al punto 2.3 del 1. Supporto della domiciliarità 2. Presa in carico multidisciplinare e lavoro d èquipe Programma Infanzia e Adolescenza: 3. Costituzione/integrazione di un comune 4. Sistema di accoglienza in emergenza Altro INTERVENTO/PROGETTO: SOLINSIEME OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: individuare luoghi e momenti aggregativi destinati agli adolescenti e ai giovani che possono in modo pulito e brillante far emergere la creatività dei giovani, il loro desiderio di stare insieme prevenendo il più possibile situazione di disagio, in particolare del tempo libero con particolare riferimenti ai luoghi e ai momenti della notte 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell intervento 2. Ambito territoriale di DISTRETTO DI FIDENZA realizzazione (di norma distrettuale,specificare 8

9 in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell intervento: nominativo e recapiti Don Stefano Bianchi tel. e fax coordinamento@progettolink.net 4. Destinatari Minori e giovani dagli 14 ai 25 anni 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Programma Provinciale Oratori Progetto SMS Progetti relativi al settore minori, famiglie e interculturalità - Realizzazione di eventi indirizzati ai giovani in particolare nei sabati sera su tutto il territorio del Distretto. - Rassegne e serate musicali - Tornei ed attività sportive - Feste - Incontri con personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport, della cultura e dell informazione tesi a promuovere i valori positivi della società e a valorizzare il contributo che i giovani possono dare al miglioramento della società. Parrocchie e realtà ecclesiali, Comuni, istituzioni scolastiche e socio-sanitarie, organizzazioni del terzo settore di diverse aree, associazioni culturali, di promozione sociale, istituzioni e aziende private Le risorse impiegate sono tutte volontarie e si aggirano a seconda degli eventi attorno alle 30 unità. Risultati attesi - Suscitare atteggiamenti di fiducia ed aspettative positive da parte dei ragazzi; - Valorizzare il rapporto educativo tra i ragazzi e riferimenti educativi del progetto e delle altre agenzie educative coinvolte; - Creare gruppi e compagnie positive; - Riconoscere e valorizzare le potenzialità dei ragazzi; - Permettere ai ragazzi di non temere i propri limiti; - Attivare le risorse dei ragazzi affinché tempi particolari come la notte non siano i luoghi dello sballo ma della festa positiva; - Iniziare a fare progetti e ad organizzare iniziative per se e per gli altri tenendo presente desideri e potenzialità di tutti; - Implementare la rete educativa del territorio con interventi sempre più coordinati con tutti gli altri attori educativi. Previsione di spesa TOTALE risorse comunali risorse regionali ( sociale locale + straordinario) euro 4.000, ,00 risorse regionali (altri fondi) FRNA nazionale NA sanitario regionale risorse da altri soggetti - specificare 9

10 SCHEDA INTERVENTO PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L ANNO DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 3 CASA TEBAH La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza X Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione sociale X Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza X INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA FRNA L intervento o l insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L azione è di nuova No Sì attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, al punto 2.3 del 1. Supporto della domiciliarità Programma Infanzia e Adolescenza: 2. Presa in carico multidisciplinare e lavoro d èquipe 3. Costituzione/integrazione di un comune 4. Sistema di accoglienza in emergenza Altro INTERVENTO/PROGETTO: CASA TEBAH in continuazione ed ampliamento rispetto alla scorsa annualità OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: sostegno alle donne sole in difficoltà. Rafforzare il benessere delle famiglie migranti, in particolare delle donne in rapporto alla seconda accoglienza e alla possibilità di ricomposizione dei nuclei. 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell intervento 2. Ambito territoriale di DISTRETTO DI FIDENZA realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente CARLA BORGHETTI 10

11 dell intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) carlaborghetti@interfree.it cell a. Donne in stato di gravidanza e/o con minori a carico, in difficoltà abitativa e in un percorso di prima accoglienza; b. Nuclei familiari in un percorso di seconda accoglienza. Progetto famiglie (Associazione Amici-Tavolo Dipendenze) Sostegno della genitorialità Università della Vita (Associazione Amici-Tavolo Dipendenze) Attività per minori in difficoltà Spazio per Voi (Associazione Amici-Tavolo Minori) Consulenza psicologica AxA Eventuali affidi CAV Centro di Aiuto alla Vita- Sostegno maternità difficili Centro di Ascolto Caritas (Tavolo povertà) Casa dei forestieri Prima accoglienza Pronta accoglienza residenziale per i destinatri previsti Elaborazione di progetti personalizzati Messa in atto di percorsi adeguati anche in collaborazione con i Servizi Sociali Supporti a livello educativo-psicologico in collaborazione con l Associazione Amici Adeguati controlli sanitari sia per la madre che per il bambino Regolarizzazione di donne straniere senza permesso di soggiorno, presso la Questura Monitoraggio settimanale con le ospiti per la verifica della convivenza Colloqui individuali, secondo la necessità, con personale specializzato Formazione nuovi volontari Monitoraggio da lungi delle ex-ospiti e con le scuole dei bambini Seconda accoglienza Accoglienza in un appartamento che può ospitare due nuclei famigliari Sostegno alla capacità di auto-gestire le risorse e le difficoltà famigliari Progetto di convivenza e di autonomia da verificare Attivare azioni di comunità Promozione dell integrazione sociale AUSL: assistenti sociali Diocesi di Fidenza / Parrocchia di Santa Maria Comune Associazione Amici per la liberazione dalle droghe Parrocchie Asili nido e scuole materne Educatori professionali Psicologa Consulente famigliare Insegnante lingua straniera 10 Volontari e volontarie Consulente legale Assistenti sociali Responsabilizzazione Integrazione sociale Superamento di situazioni di emarginazione Difesa dei diritti dei minori Capacità genitoriali di attivare relazioni positive con i figli Attivazione di chiarimento di coppia Adeguato monitoraggio sanitario Regolarizzazione documenti Eventuali percorsi di formazione Avvio all autonomia personale Avvio all autonomia del gruppo familiare 11

12 10. Piano finanziario: Previsione di spesa TOTALE risorse comunali risorse regionali ( sociale locale + straordinario) euro , ,00 risorse regionali (altri fondi) FRNA nazionale NA sanitario regionale risorse da altri soggetti - specificare 12

13 SPORTELLO GIOVANI SCHEDA INTERVENTO PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L ANNO DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 4 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza X Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione X Cura/Assistenza INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA FRNA L intervento o l insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L azione è di nuova No Sì attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, al punto 2.3 del 1. Supporto della domiciliarità 2. Presa in carico multidisciplinare e lavoro d èquipe Programma Infanzia e Adolescenza: 3. Costituzione/integrazione di un comune 4. Sistema di accoglienza in emergenza Altro INTERVENTO/PROGETTO: Progetto distrettuale Sportello Giovani OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Prevenire il disagio e promuovere l agio in una logica finalizzata contemporaneamente al benessere dei preadolescenti e adolescenti avendo come riferimento la persona nella sua totalità e interezza e valorizzando le valenze formative dei diversi contesti: familiare, scolastico, extrascolastico, gruppo dei coetanei. 1.Soggetto capofila dell intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione (di COMUNE DI FIDENZA Distrettuale: Istituto Comprensivo Comune di Soragna/Roccabianca/San Secondo I.C. Comune di Busseto/Zibello/Polesine 13

14 norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali I.C. Comune di Noceto I.C. Comune di Fontanellato/Fontevivo S.M.I. Comune di Fidenza I.C. Comune di Salsomaggiore Nominativo: Simona DeMasi Recapito telefonico: 0521/ fax: 0521/ demasisimona@gmail.com Giovani della Scuola Secondaria di 1 grado anni Genitori Docenti Raccordo con gli altri Progetti dei P.d.z., con le politiche sociali, educative dei Servizi Sociali del Comune, dell A.U.S.L. Giovani Informare sui servizi e le opportunità del territorio (compresi i progetti facenti parte del P.d.Z.) Fare una prima conoscenza della situazione personale e scolastica del ragazzo/a per una prima lettura e valutazione del bisogno Fungere da filtro e indirizzo verso servizi specialistici corrispondenti ai bisogni analizzati Fornire consulenza orientativa Prevenire e recuperare attraverso azioni di rimotivazione e riorientamento i ragazzi/e a rischio di abbandono scolastico Aiutare i ragazzi/e a superare autonomamente le proprie difficoltà Aiutare gli alunni a ottimizzare le proprie prestazioni e relazioni Migliorare la qualità delle relazioni all interno dell organizzazione scolastica Sostenere negli alunni il processo di costruzione dell identità Educare alla scelta al fine di mettere a punto un proprio progetto personale Genitori Accogliere i genitori fornendogli l opportunità di esprimere i propri bisogni ma anche le difficoltà educative e le proprie aspettative Fornire consulenza per l accompagnamento del figlio/a nella fase di scelta scolastica Accompagnare i genitori a divenire più consapevoli delle proprie potenzialità nell affrontare momenti di cambiamento e di difficoltà Docenti Fornire consulenza su casi di ragazzi/e che presentano difficoltà Sostenere l autonomia degli insegnanti nella gestione delle dinamiche di classe Fornire supporto progettuale e strumentale al percorso di orientamento per i ragazzi di classe terza Fornire supporto progettuale, metodologico e strumentale nell affrontare situazioni di disagio o di difficoltà scolastiche all interno del gruppo classe o individualmente Servizi Sociali/A.U.S.L. distretto Fidenza, Servizi Sociali/Comune di Fidenza, Ser.t, dirigenti scolastici-docenti-referenti per il progetto delle scuole secondarie di 1 grado dell I.C. Soragna/Roccabianca/San Secondo, dell I.C. Busseto/Zibello/Polesine, dell I.C. Noceto, dell I.C. Fontanellato/Fontevivo, di Fidenza, dell I.C. Salsomaggiore, le famiglie degli allievi elle scuole coinvolte, il territorio. 1 Coordinatore progetto 1 Psicologo supervisore 3 Psicologo Risultati qualitativi attesi Giovani Accesso spontaneo agli sportelli Individuazione del bisogno 14

15 (da esplicitare) Ascolto e accoglienza Ottenimento d informazioni Orientamento ad altri servizi territoriali esterni Sostegno al fronteggiamento di un problema personale e/o scolastico Miglioramento a livello relazionale, sul piano della motivazione allo studio e del rendimento scolastico Aumento della capacità di dialogo, un aumento dell autostima e un miglioramento del clima all interno del gruppo classe Orientamento alla scelta Docenti Incoraggiamento, sostegno e contenimento nel difficile lavoro di conduzione e gestione del gruppo-classe Verifica, arricchimento ed eventuale modifica del proprio agire educativo-didattico con riferimento alla promozione della personalità e dell apprendimento degli allievi difficili o a rischio di abbandono scolastico Conoscenza maggiore dei propri alunni, le loro esigenze e i loro interessi personali Conoscenza più dinamica sull apprendimento e la didattica Formazione per la somministrazione di una batteria di test per l individuazione dei profili orientativi e l utilizzo di alcuni strumenti per prevenire situazioni di disagio individuate nelle tematiche trattate durante gli incontri Genitori Sensibilizzazione sulle attività dello sportello Partecipazione attiva alla vita scolastica del figlio/a assumendo il giusto ruolo e le proprie responsabilità Confronto e riflessioni sulle incertezze e preoccupazioni che si vivono quotidianamente nelle relazioni familiari e scolastiche Miglioramento del proprio stile educativo e di comunicazione con i figli. 10. Piano finanziario: Previsione di spesa TOTALE risorse comunali risorse regionali ( sociale locale + straordinario) euro , ,00 risorse regionali (altri fondi) FRNA nazionale NA sanitario regionale risorse da altri soggetti - specificare 15

16 TENIAMOCI PER MANO SCHEDA INTERVENTO PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L ANNO DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 5 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Prevenzione X Cura/Assistenza INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA FRNA L intervento o l insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L azione è di nuova No X Sì attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, al punto 2.3 del 1. Supporto della domiciliarità 2. Presa in carico multidisciplinare e lavoro d èquipe Programma Infanzia e Adolescenza: 3. Costituzione/integrazione di un comune 4. Sistema di accoglienza in emergenza Altro 16

17 INTERVENTO/PROGETTO: CENTRO DI FORMAZIONE e INFORMAZIONE TENIAMOCI PER MANO Il Centro Teniamoci per mano opera interventi in continuità con l anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Informazione, formazione e sostegno alla funzione educativa (educatori di nido, docenti di scuola dell infanzia), alla funzione genitoriale (genitori di figli che frequentano il nido, la scuola dell infanzia, la scuola primaria) e alla funzione scolastica (docenti della scuola primaria). Inoltre sono previsti interventi di sostegno all incontro e al dialogo costruttivo e collaborativo fra i servizi educativi/scuola e i genitori. Infatti un obiettivo fondamentale del Centro è di avere cura della persona, attraverso l ascolto come modalità di intervento per il sostegno. Pertanto gli interventi sono finalizzati a evidenziare le potenzialità positive della persona in un campo intersoggettivo finalizzato all esplorazione e alla pratica educativa. 1.Soggetto capofila dell intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell intervento: nominativo e recapiti Comune di Fidenza Distrettuale Referente del progetto: Pinì Gennari coordinatrice pedagogica del Comune di Fidenza ufficio Istruzione p.gennari@comune.fidenza.parma.it 4. Destinatari Educatori, docenti, genitori dei servizi educativi e scolastici 0-10 anni 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) Incontri con i referenti AUSL (quando si individuano situazioni di pertinenza clinica), altri servizi istituzionali (Pubbliche Amministrazioni interessate al confronto e al dialogo) e centri di ascolto presenti nel Distretto di Fidenza. Interventi di prevenzione al fine di favorire il benessere delle persone afferenti agli ambiti sopra citati. Istituzioni: Comuni del Distretto, nidi d infanzia pubblici e privati, scuole pubbliche e paritarie, AUSL. Attori: genitori, educatori, docenti, operatori AUSL, pediatri. n. 2 Psicologhe/psicoterapeute/counselors clinici e supervisors; n. 1 neuropsicomotricista; n. 1 pedagogista counselor. Consolidamento della domanda Eventuale ampliamento della richiesta di intervento, 17

18 10. Piano finanziario: Previsione di spesa TOTALE risorse comunali risorse regionali ( sociale locale + straordinario) risorse regionali (altri fondi) FRNA nazionale NA sanitario regionale risorse da altri soggetti - specificare euro , ,00 18

19 SPAZIO PER VOI SCHEDA INTERVENTO PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L ANNO DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 6 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari X infanzia e adolescenza X Giovani X Anziani Disabili Immigrati stranieri Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione X Cura/Assistenza INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA FRNA L intervento o l insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 AZIONE DA SVILUPPARE: L azione è di nuova No Sì attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, al punto 2.3 del 1. Supporto della domiciliarità 2. Presa in carico multidisciplinare e lavoro d èquipe Programma Infanzia e Adolescenza: 3. Costituzione/integrazione di un comune 4. Sistema di accoglienza in emergenza Altro INTERVENTO/PROGETTO: SPAZIO PER VOI progetto sportello relazione di aiuto in continuità anno precedente OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell intervento 2. Ambito territoriale di DISTRETTO DI FIDENZA realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 19

20 3. Referente dell intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: CARLA BORGHETTI carlaborghetti@interfree.it gruppo.amici@tiscali.it cell tel.0524/83402 Destinatari diretti ~ Giovani over 14 che vivono momenti di difficoltà ~ Gruppi classe individuali dai consigli di classe Destinatari indiretti ~ Docenti ~ Genitori ed educatori Università della Vita (tavolo dipendenze) Informazione e consulenza alle famiglie ( tavolo dipendenze) SMS & Family Unità di strada (tavolo dipendenze) Casa Tebah ( tavolo minori) Attivazione di sportelli d ascolto presso gli Istituti superiori del distretto Potenziamento di uno spazio neutro d ascolto a Fidenza presso i locali della Parrocchia Santa Maria ed a Salsomaggiore (in collaborazione con il progetto la Casa ritrovata ) per non oltre 4 ore alla settimana Attivazione di percorsi di accoglienza e orientamento in classi individuate da docenti e consigli di classe Attivazione di interventi mirati su segnalazione dei docenti Monitoraggio mensile con gli attori coinvolti Confronto sistematico con altri progetti di ascolto e counseling Collaborazione con il progetto Università della vita Collaborazione con progetti rivolti a famiglie e ragazzi Interazione con servizi pubblici Istituti Superiori Docenti ed educatori Famiglie Figura professionale :psicologo Promozione del benessere individuale e di gruppo (azione di prevenzione) Superamento di quanto destabilizza i legami sociali nel contesto scuola Sostegno al protagonismo giovanile Sostegno alla genitorialità in momenti di crisi(promozione del benessere delle famiglie con figli) Promozione dei diritti degli adolescenti Rafforzamento di collaborazione con progetti sportello del territorio Indicatori n. colloqui effettuati schede soddisfazione cliente proposto dal tavolo dei P.d.Z Previsione di spesa TOTALE risorse comunali risorse regionali ( sociale locale + straordinario) euro 7.000, ,00 risorse regionali (altri fondi) FRNA nazionale NA sanitario regionale risorse da altri soggetti - specificare 20

21 SCHEDA INTERVENTO PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L ANNO DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI SCHEDA N. 7 AGE La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari x infanzia e adolescenza X Giovani X Anziani Disabili Immigrati stranieri Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani X Prevenzione X Cura/Assistenza INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA FRNA L intervento o l insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L azione è di nuova No x Sì attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, al punto 2.3 del 1. Supporto della domiciliarità x 2. Presa in carico multidisciplinare e lavoro d èquipe Programma Infanzia e Adolescenza: 3. Costituzione/integrazione di un comune 4. Sistema di accoglienza in emergenza Altro INTERVENTO/PROGETTO: AGE L intervento ha l obiettivo di attivare un PATTO di corresponsabilità educativa scuola-famiglia come deterrente e come prevenzione del contrasto e del disagio in ambito familiare e scolastico. Il progetto è in continuità con quello dell anno precedente. Si tratta di tre progetti ubicati nel territorio del Distretto di Fidenza: 1) riguarda il patto di corresponsabilità c/o l'istituto SOLARI di Fidenza. 2) riguarda la progettualità-scambio-dialogo-confronto-partecipazione c/o la Scuola Media di Zibello. 3) Riguarda impariamo ad affrontare in modo costruttivo i conflitti con i figli, senza cedere allo sconforto, ma ritrovando fiducia e ottimismo c/o le scuole elementari e medie di Fidenza. OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Contrastare i comportamenti devianti, la solitudine e l isolamento dei minori e delle famiglie. Rafforzare il benessere dei minori e delle loro famiglie nel contesto scolastico. 21

22 1.Soggetto capofila dell intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificare in caso diverso se subdistrettuale provinciale) 3. Referente dell intervento: nominativo e recapiti AGE Associazione Italiana Genitori DISTRETTUALE (Distretto di Fidenza) PROVINCIALE (Provincia di Parma) Dott. Giovanni Bovini Via Ariosto n Fidenza (PR) bonvini.giovanni@tin.it 4. Destinatari Insegnanti genitori studenti e altri operatori protagonisti del petto educativo di corresponsabilità. 5. Eventuali Sensibilizzazione, informazione, formazione Interventi secondo le specifiche competenze. Integrazione con il territorio. interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste 7. Istituzioni/attori sociali coinvolti 8. Risorse umane che si prevede di impiegare 9. Risultati attesi in relazione a indicatori regionali/distrettuali (da esplicitare) 10. Piano finanziario: Promozione di nuove modalità per incrementare il senso e il significato dell'esperienza scolastica, valorizzando la soggettività e la socialità. Scuola dell infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado. Comune. Servizi Sociali ed educativi. Esperti dell età evolutiva, della comunicazione, della relazione e formatori di attività laboratoriali. Migliore convivenza scolastica, vivibilità ambientale, collaborazione scuola-famigliaterritorio, funzionalità dei patti educativi. Previsione di spesa TOTALE euro ,00 risorse comunali risorse regionali ( sociale locale + straordinario) risorse regionali (altri fondi) FRNA nazionale NA sanitario regionale risorse da altri soggetti - specificare Provincia 500,00 Ministero P.I ,00 22

23 SCHEDA INTERVENTO PROGRAMMA ATTUATIVO ANNUALE PER L ANNO DECLINAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI C.I.A.O. SCHEDA N. 8 La scheda fa riferimento ai punti 1 e 2 dell Indice del Programma attuativo annuale e riguarda prioritariamente interventi e progetti di Comuni associati, o di questi con l Ausl. INTERVENTI RIVOLTI AI TARGET* Respons.tà Familiari infanzia e adolescenza X Giovani Anziani Disabili Immigrati stranieri X Povertà e Esclusione sociale Salute mentale Dipendenze CON LE FINALITÀ DI: Informazione/Promozione del benessere sociale, della salute e di stili di vita sani Con particolare riferimento all integrazione culturale di minori e loro famiglie x Prevenzione x Cura/Assistenza INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE (accesso integrato, sportello unico distrettuale, sportello sociale, ufficio di piano, protocolli fra servizi, funzionamento delle unità di valutazione multiprofessionale, formazione delle diverse figure professionali, tecnologie informatiche, soluzioni gestionali, stato di avanzamento ed eventuale adeguamento del programma di trasformazione delle Ipab in Asp) PIANO DI ATTIVITA FRNA L intervento o l insieme di interventi rientrano nel Piano di attività per la non autosufficienza* PROGRAMMA DI ATTIVITÀ INFANZIA E ADOLESCENZA L. R. N. 14/08 Azione da sviluppare: L azione è di nuova No X Sì attivazione? Specificare in quale delle azioni da sviluppare in ogni Distretto rientra, al punto 2.3 del 1. Supporto della domiciliarità 2. Presa in carico multidisciplinare e lavoro d èquipe Programma Infanzia e Adolescenza: 3. Costituzione/integrazione di un comune 4. Sistema di accoglienza in emergenza Altro X 23

24 INTERVENTO/PROGETTO: RETE C.I.A.O. (Con l Italiano Andare Oltre) : scuola ma non solo. OBIETTIVO/I TRIENNALE/I DI RIFERIMENTO COMPRESI QUELLI D INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE: Integrazione alunni stranieri, e supporto alle famiglie immigrate per integrazione scolastica. OBIETTIVI CONDIVISI A LIVELLO DI COMUNITA TERRITORIALE sviluppare sensibilità ed attenzione alla diversità, vista come ricchezza; dotare il nostro territorio di una struttura operativa capace di mettere in atto tutti gli interventi contro l'emarginazione scolastica e l'esclusione sociale; rimuovere paure e stereotipi nei confronti di altri popoli; mettere in atto strategie di intervento volte a realizzare processi di solidarietà interpersonale tra soggetti della stessa comunità; rafforzare la collaborazione tra soggetti e istituzioni che a vario titolo sono impegnate a limitare gli effetti del disagio e della disgregazione sociale nel processo formativo; aumentare il coinvolgimento degli alunni nelle attività curricolari ed extracurricolari, agendo sulla motivazione, oltre che sulla struttura delle relazioni extrascolastiche; favorire l accoglienza, il processo di inserimento nella nuova realtà sociale e l acquisizione delle strumentalità di base della lingua italiana; facilitare l approfondimento linguistico e cognitivo; coinvolgere le famiglie nel processo di apprendimento didattico- educativo con particolare attenzione ad instaurare un propositivo e proficuo patto formativo con l istituzione scolastica; coinvolgere famiglie e Associazioni in attività interculturali, per costruire rapporti significativi anche a livello informale; ridurre i tassi di ritardo o di dispersione scolastica ; elevare il livello culturale e il benessere generale dell individuo, ben inserito nel territorio. Indicatori di risultato 1.Soggetto capofila COMUNE DI FIDENZA dell intervento 2. Ambito territoriale di realizzazione (di norma distrettuale,specificar e in caso diverso se subdistrettuale o provinciale) 3. Referente dell intervento: nominativo e recapiti 4. Destinatari DISTRETTO DI FIDENZA ISTITUTO COMPRENSIVO DI SALSOMAGGIORE TERME ISTITUTO COMPRENSIVO DI BUSSETO ARALDI LUCIA dirigente scolastico I.C. Salsomaggiore Via Don Minzoni 8 bis, 43039, Salsomaggiore Terme. GROSSI ADRIANO dirigente scolastico I.C Busseto Viale Pallavicino n.2, 43011, Busseto. Allievi non italiani frequentanti TUTTE le istituzioni scolastiche del distretto, dalla scuola dell infanzia alla secondaria di secondo grado Il numero di destinatari si può facilmente ricavare dai seguenti dati sommando i numeri dagli 0-4 anni ai 19. Popolazione straniera anni maschi femmine totale Popolazione per fasce d età e sesso distretto di Fidenza Fonte dati: ufficio statistica Provincia di Parma 24

25 Istituzioni soclastiche aderenti alla rete: I.C. di Salsomaggiore, I.C. di San Secondo Parmense, I. C. di Busseto, I.C. di Fontanellato, I.C. di Trecasali, I.C. di Noceto, Direzione Didattica di Fidenza, Media Zani di Fidenza, IPSSAR Magnaghi di Salsomaggiore, ITIS Galilei di San Secondo Parmense, IPSAA Solare di Fidenza, ITIS-ST Berenini di Fidenza, IIS Paciolo-D Annunzio di Fidenza. 5. Eventuali interventi/politiche integrate collegate 6. Azioni previste Aree P.D.Z.: Migrazione, Povertà ed Esclusione Sociale, Responsabilità familiari, Giovani. Il primo Progetto C.I.A.O. nasce nell anno scolastico come impegno delle scuole all interno dei Piani di Zona. All epoca la collaborazione della scuola (rappresentata da un unico referente) con l Ufficio competente (denominato Ufficio di Piano) consisteva in: - valutazioni congiunte sullo stato dei bisogni delle scuole di ogni ordine e grado dei 13 comuni del distretto; - progettazione di azioni condivise; - presentazione di progetti per il reperimento di fondi. Con il finanziamento del primo progetto, apparve subito evidente la necessità di istituire una rete di scuole, ognuna col proprio referente, al fine di rendere stabili e operative le finalità che ci si proponeva. Essa si istituì, poi, nell anno in risposta alle numerose e sempre più pressanti richieste delle scuole, coinvolte in un fenomeno di massiccia immigrazione da paesi stranieri. L esigenza espressa dalle scuole si può riassumere nei seguenti bisogni specifici: 1. alfabetizzazione primaria, 2. consolidamento della conoscenza della lingua italiana come L2, 3. consulenza e corsi di formazione ai docenti per l uso di metodologie e strumenti didattici specifici, 4. utilizzo di mediatori linguistico- culturali e facilitatori linguistici, 5. coinvolgimento delle famiglie di alunni stranieri nel processo di integrazione. Dopo la costituzione di una rete di scuole a cui aderiscono tutte gli istituti statali afferenti al Distretto n.4, si sono impostate le seguenti azioni: 6. realizzazione di un protocollo di accoglienza comune per tutte le scuole del distretto; 7. utilizzo di sussidi e materiali didattici cartacei ed informatici per L2; 8. realizzazione di testi semplificati e sitografie ragionate; 9. utilizzo di mediatori linguistico- culturali e facilitatori linguistici; 10. azioni di collaborazione tra Scuola, famiglie e territorio. Sulla base dei risultati positivi fin qui raggiunti, si prevedono le seguenti azioni di consolidamento di buone pratiche e di innovazione: 11. implementazione del sito che raccoglie i prodotti realizzati dalla rete C.I.AO.. Tale sito sta assumendo particolare importanza come banca dati e deposito di materiali atti all insegnamento della lingua italiana come L2; 12. potenziamento del gruppo stabile di distretto per l integrazione formato da un ristretto gruppo di docenti referenti delle scuole della Rete C.I.A.O. che si occupino stabilmente delle problematiche connesse con l immigrazione e l integrazione linguistico-culturale; 13. creazione di un gruppo stabile d istituto per l integrazione formato da docenti in servizio presso ogni istituzione scolastica autonoma, in stretto collegamento col gruppo distrettuale, che agisca come equipe di tutors esperti e consulenti per i colleghi docenti. I tutors esperti dovranno acquisire competenze specifiche di glottodidattica, multiculturalità e decision making attraverso corsi avanzati di aggiornamento; 14. acquisto di strumenti didattici cartacei e su supporto informatico, atti all insegnamento della lingua italiana ed alle tematiche dell integrazione culturale da distribuire alle singole scuole (strumenti diversificati e commisurati all età degli allievi ed all indirizzo di studi); 15. costruzione di percorsi di orientamento scolastico per gli allievi non italiani, che consentano loro di valorizzare al meglio le proprie attitudini ed aspettative, attraverso la scelta consapevole del corso di studi a loro più congeniali con la somministrazione di test adeguati e aggiornati 16. utilizzo di mediatori linguistico-culturali per agevolare le famiglie alla partecipazione e corresponsabilità educativa dei figli, nonostante le differenze linguistiche e culturali di appartenenza; 17. potenziamento della rete interistituzionale (AUSL, enti locali, soggetti del terzo settore e del volontariato sociale) volta a creare collaborazioni e sinergie indispensabili per 25

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