LA SALUTE BENE COMUNE TRA DISUGUAGLIANZE, STILI DI VITA E OBESITA. Giuseppe Costa. Università di Torino

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1 LA SALUTE BENE COMUNE TRA DISUGUAGLIANZE, STILI DI VITA E OBESITA Giuseppe Costa Università di Torino

2 Salute correlata a sovrappeso e sedentarietà diabete patologie cardiovascolari tumori (in particolare mammella e colon). mortalità in generale malessere psico-fisico

3 Salute correlata a sovrappeso e sedentarietà diabete patologie cardiovascolari tumori (in particolare mammella e colon). mortalità in generale malessere psico-fisico

4 58245 diabetici a Torino nel 2017 La bassa istruzione aumenta di due volte il rischio di diabete tra gli uomini e di tre volte tra le donne Il basso reddito aumenta il rischio di quasi due volte tra gli uomini e di due volte e mezzo tra le donne Negli ultimi 10 anni: aumento del 19% tra uomini e 11% tra donne

5 Salute correlata a sovrappeso e sedentarietà diabete patologie cardiovascolari tumori (in particolare mammella e colon). mortalità in generale malessere benessere psico-fisico

6 cardiopatie ischemiche nel 2017 a Torino

7 Salute correlata a sovrappeso e sedentarietà diabete patologie cardiovascolari tumori (in particolare mammella e colon). mortalità in generale malessere psico-fisico

8 Reddito negli anni 2000 a Torino Speranza di vita alla nascita Uomini Anni 2010 Fonte: Studio Longitudinale Torinese

9 Salute correlata a sovrappeso e sedentarietà diabete patologie cardiovascolari tumori (in particolare mammella e colon). mortalità in generale malessere psico-fisico

10 media std Salute mentale (SF36): punteggio Città di Torino più basso a Torino Area metropolitana Quadrante sud Quadrante est Quadrante nord Piemonte Persone di basso reddito iniziano a mostrare indici sfavorevoli di salute soggettiva 5-8 anni prima di quelle ad alto reddito

11 Salute correlata a sovrappeso e sedentarietà diabete patologie cardiovascolari tumori (in particolare mammella e colon). mortalità in generale malessere psico-fisico

12 Livelli di attività fisica raccomandati dall OMS per diverse fasce di età ultra 64enni minuti cumulabili a SETTIMANA almeno 150 oppure 75 attività aerobica MODERATA in sessioni di almeno 10 minuti consecutivi + rafforzamento dei maggiori gruppi muscolari 2 o più volte a settimana + attività per migliorare l equilibrio e prevenire le cadute per persone con mobilità ridotta 3 o più volte a settimana almeno attività aerobica INTENSA

13 Donne SEDENTARIE su 100 donne in Italia Bassa istruzione Alta istruzione

14 Indice di camminabilità delle strade uomini donne

15 Frequenza e disuguaglianze sociali nell esposizione a frequenze di consumo insalubre 50% 40% Uomini 30% 20% 10% 0% -10% -20% -30% -40% Poche proteine Troppi carbo Grassi crudi Troppe uova Tr. suina Tr. bovina Obesità Grassi cotti Tr. bianca Frutta e verdura Snack Troppe carni Troppi latticini No colazione Carni e proteine No '3 a day' Poco pesce Troppi dolci Pochi legumi Tr. sale Sovrappeso Poca frutta Poca verdura No '5 a day' Grassi Carboidrati Abitudini e BMI -50% Prevalenza (%)

16 Prevalenza e disuguaglianze sociali nell alimentazione maschile Frazione attribuibile alle disuguaglianze sociali 50% 40% 30% 20% 10% 0% -10% Grassi crudi Troppi carbo Grassi cotti Obesità Uomini Per la maggioranza degli alimenti c è un consumo scorretto maggiore a carico dei meno istruiti Soltanto la carenza di legumi e di proteine e il consumo eccessivo di dolci sembra più diffuso tra i gruppi più avvantaggiati Troppe uova Tr. suina No colazione Poco pesce Troppe carni Sovrappeso Tr. bovina Tr. bianca Snack Poca frutta Troppi latticini No '3 a day' Tr. sale Troppi dolci Pochi legumi Poche proteine Poca verdura No '5 a day' Prevalenza (%)

17 Frazione attribuibile alle disuguaglianze sociali Prevalenza e disuguaglianze sociali nell alimentazione maschile Forti disuguaglianze nel consumo Posizione socioeconomica poco eccessivo di olii non pregiati o di importante nel predire livelli di altri grassi per il condimento e consumo di frutta e verdura che Uomini la rimangono comunque abbastanza bassi rispetto a raccomandazioni Grassi crudi OMS cottura 50% degli alimenti 40% 30% 20% 10% 0% Troppi carbo Grassi cotti Obesità Troppe uova Tr. suina No colazione svantaggiati Poco pesce Troppe carni Sovrappeso Tr. bovina Tr. bianca Snack Poca frutta Troppi latticini No '3 a day' Tr. sale Troppi dolci Pochi legumi Poche proteine Consumo eccessivo di carni è poco -10% frequente ma con disuguaglianze sociali maggiori Poca verdura No '5 a day' Prevalenza (%) Scarso il consumo di pesce (con disuguaglianze medie) Basso il consumo eccessivo di carboidrati ma a carico prevalentemente degli

18 Prevalenza e disuguaglianze sociali nell alimentazione femminile Frazione attribuibile alle disuguaglianze sociali 50% 40% 30% 20% 10% 0% -10% Grassi crudi Obesità Grassi cotti Tr. carboidrati Donne Tra le donne profili tendenzialmente simili, anche se con prevalenza generale minore e disuguaglianze più alte per consumo scorretti di grassi, carboidrati e snack, frutta e verdura. Più basse per consumo di carne Sovrappeso Tr. uova No colazione No '3 a day' Poco pesce Tr. suina Troppe carni Poca frutta Tr. snack Tr. bianca Troppo sale Tr. bovina Tr. latticini Troppi dolci Pochi legumi Poche proteine Poca verdura No '5 a day' Prevalenza

19 Disuguaglianze nell alimentazione: motivi Costo. Diete ad alto contenuto energetico sono più economiche (anche per interessi industriali) di diete più sane. Le scelte alimentari non sono solo comportamentali, ma anche economiche Accessibilità. I gruppi sociali più svantaggiati vivono/lavorano in aree con maggior presenza di fast-food e minor disponibilità di frutta e verdura, alimenti di peggior qualità e minori spazi per l attività fisica, specialmente per donne e bambini (in USA food deserts, meno in EU) Conoscenza. Gruppi svantaggiati hanno minori conoscenze su educazione alimentare e sono più vulnerabili a campagne di massa Trasmissione intergenerazionale del rischio

20 Gli interventi della prevenzione nell alimentazione: le 6 P s Price misure fiscali o di politica economica o alimentare che incide sul costo alimenti Place interventi community based e misure volte a migliorare accesso a cibi sani in specifici setting/aree Product modificazione dei prodotti per renderli più sani o meno dannosi Prescriptive restrizione nella pubblicità/marketing oppure avvisi Promotion campagne su mass media di informazione Personal Rassegna Informazione sistematica di articoli ai singoli che presentavano e educazione alimentare l impatto sociale (lezioni di azioni di cucina, di prevenzione, counseling, stratificati corsi scolastici) per tipologia di intervento

21 Quante morti in eccesso tra i meno istruiti si potrebbero evitare a Torino se essi avessero gli stessi stili di vita dei più istruiti? UOMINI DONNE fumo 15.8% fumo 5.5% alcol 1.6% alcol 1.0% sovrappeso 9.2% sovrappeso 22.2% sedentarietà 21.8% sedentarietà 30.3% frutta e verdura 0.6% frutta e verdura 0.6%

22 Per saperne di più

23 Approccio life-course Concepito da una donna con cattivo status nutrizionale Gravidanza Minor probabilità di essere allattato Maggior fisica tempo passato a guardare TV ed esposto a Infanzia Meno opzioni di gioco e attività pubblicità Età adulta Maggior rischio di acquisire peso durante la gravidanza e di non Minor allattare probabilità di accesso ai servizi Minor supporto sociale sanitari Problemi di salute legati all obesità Maggior probabilità Maggior probabilità di essere madre di esperienze di senza diritto di food insecurity Maggior Maggior probabilità probabilità Stipendio Maggior più di rischio di Maggior rischio maternità Maggior di probabilità di vivere vivere in in case basso, aree avere Maggior deprivate, lavoro conseguenze rischio di Meno probabilità di nascere a basso o stress cronico deprivate con mezzi ripetitivo ad inadeguati alta venire negative e scarse discriminato per sul sviluppare gusto eccessivo peso densità cucinare di fast e possibilità conservare food proprio in sanità di lavoro i a per il cibo e cibo economico cibi attività causa fisica della malattia

24 Ricadute economiche della sedentarietà L inattività fisica appare essere responsabile del 14,6% di tutte le morti in Italia, pari a circa casi, e di una spesa in termini di costi diretti sanitari di 1,6 miliardi di euro annui per le 4 patologie maggiormente imputabili ad essa (tumore della mammella e del colon-retto, diabete di tipo 2, malattia coronarica) Fonte: Centre for Economics and Business Research CEBR. The economic cost of physical inactivity in Europe. An ISCA / Cebr report. June 2015.

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