Analisi e tutela delle risorse genetiche animali

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Analisi e tutela delle risorse genetiche animali"

Transcript

1 Università degli Studi di Bari Laurea specialistica in Agricoltura sostenibile e sviluppo rurale Analisi e tutela delle risorse genetiche animali a cura di Fabio Santeramo Dicembre 2005

2 1. Introduzione Analisi e tutela delle risorse genetiche animali (a cura di Fabio Santeramo) La parola biodiversità deriva dall'inglese biodiversity ed indica la diversità biologica di un ambiente, intesa come numero di specie animali e vegetali differenti. La natura stessa della biodiversità, fortemente legata a valori eterogenei (economici, ambientali e socio-culturali), la rende una risorsa funzionale allo sviluppo. Tuttavia una sua corretta valutazione, tanto dal punto di vista strettamente genetico quanto da quello economico, è preliminare a qualsiasi progetto per una sua valorizzazione nel contesto locale in cui essa si colloca. Anche in Puglia,data la presenza di alcune razze autoctone con distinguibili peculiarità, la biodiversità assume un carattere rilevante ed una sua tutela si pone come nuovo scenario per le future direzioni dello sviluppo locale. Le politiche di sostegno, ai vari livelli (comunitario, nazionale o regionale), favoriscono la salvaguardia delle risorse locali con strumenti sempre più precisi e puntuali. E' vero anche che la politica internazionale è da anni in una situazione di svolta che la porta a consolidare la visione di sviluppo sostenibile, legando a tal concetto numerosi cambiamenti nelle tradizionali tecniche di produzione e negli obiettivi della società stessa. Un passo decisivo nella progettazione di piani di salvaguardia e sviluppo delle risorse genetiche animali è quello della valutazione di tutte le possibilità per constatare la convenienza o meno ad intraprendere uno sforzo per recuperare un determinato patrimonio genetico. 1

3 2. La biodiversità: importanza e funzioni La biodiversità, parola composta dai due termini diversità biologica, è intesa a tre livelli: di patrimonio genetico, di organismi viventi, di ecosistemi. A livello genetico il concetto di biodiversità è legato a diverse problematiche (es. la resilienza 1 ) che influenzano la stabilità di un ecosistema. Per ciò che concerne la diversità degli esseri viventi e dell'ecosistema si può affermare che la biodiversità è un pilastro fondamentale per uno sviluppo sostenibile e per la continuazione dei cicli vitali del pianeta. Inoltre la conservazione di determinate popolazioni è correlata allo stesso processo evolutivo, che consente un continuo adattamento delle popolazioni alle mutate condizioni dell'ambiente in senso più ampio. Il valore totale della biodiversità è formato da varie componenti che possono essere ricondotte ad una dimensione ecologica, una economica ed una etica e culturale. Specificando meglio si può ritenere che la biodiversità assume un ruolo importante sia nell'ecologia di un ambiente (influenza l'equilibrio e la produttività di un ecosistema ed i cicli biologici in esso presenti), sia nella sua economia (assume valori diversi quali quello d'uso, di eredità e di esistenza) sia nella sua sfera eticoculturale (è legata biunivocamente al patrimonio culturale dell'uomo). Considerando l'agroecosistema si può rilevare nella biodiversità agroalimentare una grande risorsa per il futuro. Sfruttare tale risorsa endogena mediante le denominazioni di origine potrebbe quindi rappresentare un'opportunità interessante. Chiarita l'importanza e le funzioni della biodiversità, va sottolineato che oggi si assiste ad un processo di erosione di tale risorsa. Senza soffermarci troppo sulle cause che hanno portato ad un non troppo lento processo di perdita di variabilità genetica, si possono individuare alcuni cambiamenti sostanziale della società che hanno influito enormemente sulla biodiversità di tutto il mondo: aumento 1 Il termine resilienza indica la capacità di alcune razze autoctone di convivere con la malattia mantenendo una determinata capacità produttiva. In altri termini, l'animale si ammala ma continua a produrre,anche se con prestazioni inferiori a quelle ottenibili in assenza di malattia. 2

4 demografico e dunque della domanda di risorse alimentari, cambiamento dei processi produttivi (da economie di scopo ad economie di scala), omogenizzazione di input e risorse (attuando a monte selezione di razze ed individui, importando razze esotiche specializzate ed omogenizzando le tecniche di allevamento), globalizzazione dei mercati, politiche di sostegno alla produzione, esportazione di materiale genetico nei paesi in via di sviluppo, fenomeni genetici naturali di deriva ed aumento della consanguineità (a seguito di tecnologie di allevamento sempre più rivolte alla specializzazione ed alla semplificazione). Delineare gli sconvolgimenti che si verificherebbero se il processo erosivo dovesse continuare ai ritmi odierni ancora per alcuni decenni, significherebbe disegnare uno scenario catastrofico,oggi solo marginalmente compreso. E' dunque imperativo tentare di invertire la tendenza per tutelare il nostro stesso ecosistema. I passi fondamentali di tale processo sono la valutazione economica e genetica della biodiversità e la progettazione di programmi di tutela, salvaguardia o recupero dei pool genici che maggiormente contribuiscono alla variabilità biologica,tenendo anche in debito conto la fattibilità di tale impresa. 2.a Valutazione economica del patrimonio genetico L'importanza della valutazione economica delle risorse genetiche risiede nella necessità di regolare gli scambi di materiale genetico che in tempi meno recenti erano liberi. Dunque determinare il valore del patrimonio genetico è di rilevante importanza per i programmi di miglioramento delle razze o di conservazione delle stesse (sia in zone sviluppate quanto in aree marginali) ed anche per monetizzare i benefici derivanti da concetti di recente introduzione quali la multifunzionalità. Le risorse genetiche sono di valutazione non immediata a causa della loro natura di bene pubblico (rispondono cioè al principio della non escludibilità e della 3

5 non rivalità). Alcune valutazioni possibili delle risorse genetiche sono quelle del suo valore d'uso e di non uso (valore di esistenza e di lascito). Oltre a queste valutazioni è possibile anche stimare la stessa diversità, legata sia alla possibilità di sfruttare le peculiarità di razze differenti in ambienti distinti, sia all'opportunità di offrire una gamma di prodotti differenti. Più in generale si può ritenere che il miglioramento o la conservazione di patrimonio genetico reca vantaggi tanto al produttore, in quanto riesce a produrre a costi più contenuti, quanto al consumatore, che beneficia di miglioramenti qualitativi del prodotto o di abbassamento del prezzo a parità di qualità dei beni. Le metodologie per una valutazione corretta del patrimonio genetico,ed in particolare dello sforzo per la sua tutela, sono molteplici. Un primo approccio potrebbe essere quello di restituire all'allevatore, che mantiene una razza di pregio scelta per un programma sulla biodiversità, un premio di valore pari alla differenza fra il guadagno ottenibile con la razza più produttiva e quello che otterrà mantenendo gli animali da salvaguardare. Di maggiore complessità è il metodo che prevede un'analisi dell'intera organizzazione aziendale, al fine di approntare modelli matematici che correlano la produzione di una razza con le risorse spese per il suo mantenimento e con le tecniche allevatoriali. Esaminando una razza dal punto di vista dell'utilità si può determinare il suo valore mediante metodi econometrici e riferendosi a prezzi di mercato (cioè ricercando una relazione fra opportuni tratti della razza ed il loro valore sul mercato) o tramite funzioni che legano ogni aspetto della razza con la sua utilità totale (la variazione marginale del valore di utilità è così correlabile alla variazione marginale di un determinato fattore). Un approccio utile, in mancanza di dati precisi e di prezzi di mercato, è la valutazione di contingenza. Tale metodologia di valutazione è adatta alla valutazione di risorse naturali ed è collegata alla disponibilità a pagare o ricevere una somma in denaro per tutelare o meno una risorsa. Considerando tutte le possibilità disponibili per una corretta stima delle risorse genetiche si può 4

6 pervenire ad una sua buona analisi delle stesse, propedeutica alla programmazione di interventi futuri. 2.b La zootecnia pugliese Le razze autoctone hanno una notevole importanza per le loro peculiarità genetiche, utili sotto molteplici aspetti: resistenza a malattie endogene, capacità di sopravvivenza in presenza di alimentazione scarsa o di bassa qualità, in presenza di avverse condizioni ambientali, capacità di percorrere lunghe distanze e di sostenere notevoli sforzi, attitudini particolari alla riproduzione ed allo svezzamento della progenie. Tali caratteristiche derivano da processi di selezione naturale e di coevoluzione presenti da secoli e continuamente in corso. In Puglia la zootecnia ha origini remote e ciò ha favorito l'affermarsi di razze autoctone comprendenti bovini, caprini, ovini, equini. La situazione attuale della zootecnia pugliese mostra la presenza di ben otto razze autoctone: Razza Capi presenti in Puglia Bovini(1) Podolica pugliese Circa capi Caprini(2) Garganica Circa capi Ionica Circa capi Gentile di Puglia Circa 2600 capi Ovini(3) Leccese Circa 900 capi Altamurana Circa 450 capi Equini(2) Asino di Martina Franca Circa 320 capi Murgese Circa 1800 capi Un'importantissima caratteristica di tutte le razze autoctone pugliesi è la loro carattere di resilienza nei confronti delle malattie trasmesse da zecche (MTZ). A rafforzare il valore di tali razze sono alcune loro produzioni particolari (ad es. il caciocavallo podolico). Questi aspetti rendono necessaria una valutazione accurata del patrimonio 5

7 genetico animale delle razze autoctone pugliesi e la realizzazione di programmi per la sua salvaguardia al fine di sfruttare una risorsa dalle elevate potenzialità. 2.c Politiche per la biodiversità L'adozione di trattati e convenzioni internazionali per tutelare delle risorse ambientali risale agli anni '70, quando si è cercato di tutelare le risorse naturali dalla distruzione incontrollata che si verificava soprattutto nei paesi in via di sviluppo. I successivi accordi internazionali hanno cercato di tutelare solo habitat particolari o specie minacciate; tuttavia negli anni '80 la FAO ha posto l'attenzione sulla salvaguardia delle risorse genetiche vegetali. Il problema della biodiversità, marginalmente affrontato dalla convenzione della FAO, è stato finalmente posto in risalto nel 1992 a Rio de Janeiro, con una convenzione ad esso dedicato. Pur non essendo un accordo specifico, dovendo essere di carattere generale per la sua portata mondiale, esso ha il merito di aver posto le basi per portare ad una sempre maggiore attenzione verso le problematiche ambientali ed in particolare gli equilibri genetici degli ecosistemi. A livello comunitario le convenzioni sono state recepite con l'adozione di direttive o regolamenti determinando l'adozione di norme specifiche in materia, da parte di ciascuno stato membro. Sono state così molteplici le leggi emanate a tal riguardo quale l'istituzione di SIC e ZPS 2. In seguito vi sono stati diversi regolamenti comunitari riguardo set-aside, agricoltura biologica, gestione delle risorse forestali, sviluppo delle aree rurali, denominazioni di origine, ed organismi geneticamente modificati. L'adozione di tali numerosi regolamenti e normative non ha sempre consentito 2 I SIC sono siti di importanza comunitaria, mentre con ZPS si intendono le zone a protezione speciale di interesse comunitario inserite nella rete Natura La designazione di tali zone è dovuta al recepimento delle due direttive CEE 79/409 e 92/43. 6

8 di ottenere l'obiettivo di tutela che si era fissato. L'anello mancante della programmazione risiede nell'analisi delle peculiarità della biodiversità locale,risorse dal luogo ed in tal senso sfruttabile per uno sviluppo dell'economia del territorio. Una strada da percorrere per i prodotti agroalimentari è dunque quella dello sviluppo locale, mediante la promozione di prodotti particolari per qualità o per legame intimo con il luogo di produzione (è il caso dei numerosi sforzi compiuti per creare molte denominazioni di origine, attestazioni di tipicità). Passando dallo specifico al generale si deduce che la tutela delle risorse naturali in generale, del patrimonio genetico e della biodiversità esistente, va perseguita mediante programmi di sviluppo locale che tendano a valorizzare le risorse autoctone. Il percorso obbligato per conseguire l'obiettivo parte dall'analisi delle risorse stesse e del contesto in cui sono collocate, delle opportunità per una loro rivalutazione e del vantaggio di quest'ultima, per giungere alla stesura di programmi economicamente realizzabili e completi che integrino vari aspetti della società e dell'ambiente nella sua accezione più ampia. Da quanto detto finora emerge chiaramente che la tutela delle risorse genetiche è un problema complesso ma anche, e soprattutto, una nuova risorsa di sviluppo nei paesi economicamente più avanzati ormai malati dei disastri ambientali provocati dal progresso incontrollato degli ultimi decenni. Valutando il problema da questo punto di vista risulta evidente che occorrono politiche che agevolino i programmi ambientali e favoriscano le iniziative locali di sviluppo sostenibile. 7

9 3. Biodiversità e scelte decisionali L'erosione genetica, dovuta a molteplici fattori, può essere contrastata sia mediante scelte influenti direttamente sulla diversità, sia mediante tecniche di conservazione del patrimonio genetico. Di quest'ultimo approccio si è interessato lo studioso Weitzman mettendo a punto una metodologia di valutazione delle scelte operative che può compiere la comunità, rispettando vincoli di bilancio e priorità insite nelle peculiarità delle popolazioni animali considerate. Tale approccio di studio verrà di seguito presentato partendo dalla sua base teorica per poi affrontare la procedura di implementazione. La tutela della biodiversità animale può essere valutata come una problematica di massimizzazione della funzione riguardante sia la diversità fra le razze presenti nel sistema considerato, sia dell'utilità di ciascuna di tale razze nei confronti della società, con il vincolo di poter disporre di un portafoglio limitato. Il primo passo è dunque la valutazione della diversità delle popolazioni presenti. Weitzman suggerisce a tal proposito un processo ricorsivo come il seguente per calcolare la diversità V(S): V S =max i S {V S i d i,s i } (IV.1) in cui S è l'insieme delle n razze, S\i è l'insieme delle razze eccetto la razza i-esima, mentre d(i,s\i) rappresenta la distanza genetica esistete fra la razza i e il gruppo S\i. In termini più discorsivi può affermare che la formula indica l'apporto di ciascuna razza alla diversità totale. La formula evidenzia un aspetto rilevante: considerando un sottoinsieme Q di S Q S, ed una razza j di S\Q j S Q biodiversità derivante dall'aggiunta di j a Q, si può notare come l'aumento di è legato strettamente alla distanza genetica fra la razza e l'insieme considerato. Ovvero, tale aumento è dovuto alla 8

10 differenza genetica esistente fra la razza j e quella ad essa più vicina appartenente all'insieme Q. 1 In termini matematici scriveremo: V Q j V Q d j,q (IV.2) Generalizzando, possiamo scrivere la relazione seguente, valida per ogni elemento i appartenente ad S : V S V S i d i, S i (IV.3) Tornando alla formula (IV.1), elenchiamo le sue caratteristiche principali: aggiungendo elementi identici a quelli già presenti nell'insieme la diversità rimane inalterata; aggiungendo un elemento all'insieme si otterrà una diversità pari almeno a quella esistente prima dell'aggiunta; se la distanza degli elementi, presi a coppie, aumenta allora si avrà un aumento parimenti della diversità dell'insieme; le distanze sono continue. La dinamica ricorsiva implica un numero di computazioni di numero n! per un insieme di n elementi. Tuttavia la proprietà di seguito spiegata, chiamata link property, è possibile il numero di computazioni a 2 n. Esiste un elemento, detto link, g appartenente ad S (g ε S) per il quale la disuguaglianza (IV.3) è soddisfatta come eguaglianza. Dunque g è uno dei due elementi più vicini fra i due insiemi. Avendo designato i due elementi (g,h), si determinerà l'elemento link risolvendo l'equazione: V S =max V d g, V d h, in cui V d g =V S g d g, S g e V d h =V S h d g, S h in modo che il link è l'elemento che soddisfa l'equazione: max [V S g,v S h ]. Dunque la dinamica ricorsiva diventa: V S =d g,h max {V S g, V S h } (IV.4) Con la base teorica fin qui esposta è possibile delineare la procedura applicativa dell'approccio di Weitzman partendo dalla formula (IV.4) e seguendo i 1 La distanza fra j e l'insieme Q è uguale a quella fra la razza j e quella ad essa geneticamente più prossima di Q d (j,q) = min (i,j). Dunque l'aggiunta della razza j aumenta la diversità di Q almeno di un valore pari a d(i,q). i ε Q 9

11 passaggi di esposti di seguito 2 : partire con valore pari a 0 della diversità, V(S)= 0 trovare i due elementi più vicini (g,h) ed aggiungere tale distanza, d(g,h) alla diversità determinare il link (g) ed il rappresentativo (h) mediante la formula seguente: g =argmax {V S g, V S h } essendo V S =d g, h V S g, considerare l'insieme senza il link tornare al secondo passaggio fin quando non rimane un solo elemento, ed allora aggiungi V 0 e fermarsi. Il contributo parziale (PC i ) di ogni razza all'insieme è dato dalla formula seguente: PC i =[V S V S i ]/V S Questo può essere un primo parametro per decidere quale razza tutelare. Ad esempio si tutelerà la razza con valore PC i più alto, dunque quella che aumenta maggiormente la diversità dell'insieme. Tuttavia tale criterio non considera un fattore moto rilevante: la probabilità di estinzione. Esso è invece inserito in un altro parametro utile per le scelte calcolato da Simianier: la diversità attesa (EV). Considerando tutti i possibili (2 N ) sottoinsiemi di S, EV è la diversità probabilisticamente pesata di ciascun sottoinsieme. Nominando con p i la probabilità di estinzione di una razza i, si avrà che x i = (1 - p i ) è la probabilità che la razza non si estingua. Indicando con K il vettore delle variabili K i = 1,..., N in cui k i = 1 se la razza i esiste al tempo t, mentre k i = 0 se la razza è estinta, si otterrà la probabilità P(K) che in una data situazione Q esiste, mentre S\Q è estinta: P K = k i 1 k i p i i (IV.5) Essendo V K la diversità dell'insieme non estinto al tempo t, la diversità attesa 2 Per una maggiore comprensione della procedura si rimanda al testo Economic evaluation and biodiversity conservation of animal genetic resources di J. Roosen, A. Fadlaoui, M. Bertaglia. 10

12 (EV) sarà pari a: Analisi e tutela delle risorse genetiche animali (a cura di Fabio Santeramo) EV = P K V K (IV.6) K Definendo con V i ' l'incremento di EV al variare di p i, ovvero V i ' = EV p i si potrà definire un altro criterio importante per stabilire le priorità di conservazione: il potenziale di conservazione (CP i ): CP i = p i V ' EV i = p i p i (IV.7) L'approccio può essere esteso considerando anche l'utilità di una razza, intesa come insieme delle attività produttive della razza presa in esame. Utilizzando le formule viste in precedenza si potrà calcolare un'utilità attesa (EU), trasformando la formula globale da massimizzare in: Q = EV EU Il sistema da risolvere sarà dunque: max Q soggetto a b i x i B i Q (IV.8) in cui B è il totale delle risorse finanziarie, b i è la parte di B investita per la i-esima razza. Il procedimento visto fin qui per definire delle priorità nella programmazione di politiche di salvaguardia è stato ulteriormente approfondito da Simianier, analizzando il problema da un punto di vista più prettamente economico. Assumendo che la variazione di p i è funzione di due variabili ( p i,b i ), ovvero p i =ƒ p i, b i, si è arrivati ad un algoritmo per massimizzare EV, destinando ciascuna parte del totale delle risorse alla salvaguardia della razza che aumenta maggiormente tale valore. Ad ogni passaggio si calcolerà nuovamente le probabilità di estinzione (p i ) e la diversità marginale (V i' ). In tale approccio il rischio di estinzione è proporzionale all'aumento di consanguineità ΔF ( p i = F ) e dunque al numero effettivo di popolazione N e, inversamente proporzionale a ΔF ( F=1 / 2 N e ). 11

13 4. Conclusioni Analisi e tutela delle risorse genetiche animali (a cura di Fabio Santeramo) Il problema della tutela della biodiversità è sempre più emergente e rilevante in questi anni. L'attenzione posta finora è tuttavia non adeguata a risolvere la perdita di variabilità genetica che continua ogni giorno a ritmi troppo sostenuti. Compresa l'importanza delle risorse autoctone vegetali ed animali, lo sviluppo delle attività produttive dovrà passare attraverso una oro rivalutazione ed una maggiore sensibilità delle politiche nazionali e locali è auspicabile per conseguire l'obiettivo. Gli studi di Weitzman e Simianier per valutare le scelte di tutela di razze in pericolo di estinzione presentano ancora problemi di applicazione per la difficoltà di valutare alcuni parametri importanti (ad es. il pericolo di estinzione di una razza), sono tuttavia una strada da percorrere per definire dei metodi analitici di supporto alle decisioni politiche. 12

14 Indice generale 1. Introduzione 1 2. La biodiversità 2 2.a Valutazione economica del patrimonio genetico 3 2.b La zootecnia pugliese 5 2.c Politiche per la biodiversità 6 3. Biodiversità e scelte decisionali 8 4. Conclusioni 12 13

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Lezione 1 Introduzione

Lezione 1 Introduzione Lezione 1 Introduzione Argomenti Cosa è l Economia politica I principi fondamentali dell Economia politica Cosa studia l Economia politica Perché studiare l Economia politica 1.1 COSA È L ECONOMIA POLITICA

Dettagli

Allegato. Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano. Periodo 2012.

Allegato. Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano. Periodo 2012. Allegato Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano. Periodo 2012. La selezione ed il miglioramento genetico hanno un significato economico, assumendo un carattere strutturale

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione:

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione: 1 Lastoriadiun impresa Il Signor Isacco, che ormai conosciamo per il suo consumo di caviale, decide di intraprendere l attività di produttore di caviale! (Vuole essere sicuro della qualità del caviale

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte MD 9. La macroeconomia delle economie aperte In questo modulo, costituito da due Unità, ci occuperemo di analizzare il funzionamento delle economie aperte, ossia degli scambi a livello internazionale.

Dettagli

Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto

Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto L indagine internazionale ALL raccoglie elementi importanti che riguardano la

Dettagli

OSSERVAZIONI il settore industriale

OSSERVAZIONI il settore industriale OSSERVAZIONI Lo stabilimento siderurgico di Taranto costituisce un enorme patrimonio nazionale, perché é in grado di competere ai massimi livelli internazionali, e un suo sottoutilizzo non comporta solo

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la

Dettagli

GUIDA SULL'APPROCCIO PER PROCESSI DEI SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ (AGGIORNAMENTO DEL 8.6.01)

GUIDA SULL'APPROCCIO PER PROCESSI DEI SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ (AGGIORNAMENTO DEL 8.6.01) "L'APPROCCIO PER PROCESSI": UNA DELLE PRINCIPALI INNOVAZIONI DELLA NORMA I significati di questa impostazione e un aiuto per la sua attuazione nell'ambito dei SGQ L'importanza che l'impostazione "per processi"

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

Ottimizzazione Multi Obiettivo

Ottimizzazione Multi Obiettivo Ottimizzazione Multi Obiettivo 1 Ottimizzazione Multi Obiettivo I problemi affrontati fino ad ora erano caratterizzati da una unica (e ben definita) funzione obiettivo. I problemi di ottimizzazione reali

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

Indice. Prefazione PARTE PRIMA LE FONDAZIONI DI PARTECIPAZIONE NELLE STRATEGIE COLLABORATIVE TRA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ED IMPRESE

Indice. Prefazione PARTE PRIMA LE FONDAZIONI DI PARTECIPAZIONE NELLE STRATEGIE COLLABORATIVE TRA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ED IMPRESE Indice Prefazione XI PARTE PRIMA LE FONDAZIONI DI PARTECIPAZIONE NELLE STRATEGIE COLLABORATIVE TRA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ED IMPRESE Capitolo 1 Le partnership pubblico-privato nei nuovi modelli di gestione

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

Fasi di crescita. Chiara Casadio

Fasi di crescita. Chiara Casadio Fasi di crescita Chiara Casadio condizioni interne ed esterne Le strategie di crescita possono essere influenzate da condizioni interne ed esterne all impresa. Le condizioni esogene principali possono

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità. Facoltà di Ingegneria INTRODUZIONE. Carlo Noè

CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità. Facoltà di Ingegneria INTRODUZIONE. Carlo Noè CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria INTRODUZIONE Carlo Noè Università Carlo Cattaneo Istituto di Tecnologie e-mail: cnoe@liuc.it 1 LE LEVE COMPETITIVE Le LEVE COMPETITIVE

Dettagli

SPC e distribuzione normale con Access

SPC e distribuzione normale con Access SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI

REGOLAMENTO PER LE INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI REGOLAMENTO PER LE INIZIATIVE DI TUTELA AMBIENTALE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI DELLA PROVINCIA DI RIMINI Approvato con delibera C.P. n. 107 del 21.12.2001 * * * * Art. 1 PREMESSE Con il presente

Dettagli

Tecnologie dell informazione e della comunicazione per le aziende

Tecnologie dell informazione e della comunicazione per le aziende ! "#$%&"'$(&)*++,%#,"'"(&("##&-"!"# "!$"#% "#. "/$)#&,0$($'$&01,%2"3&,0&&0 "3&$0("'"*03&,0$&)#$2&01,%2"#&4&!!" 5 "+&"0&1&-"3&,0$($')&)#$2"&01,%2"#&4, "3&$0("'$ &0(&4&(*"3&,0$$'"0"'&)&($'$+,))&6&'&"%$$

Dettagli

Benefici, costi e aspettative della certificazione ISO 14001 per le organizzazioni italiane

Benefici, costi e aspettative della certificazione ISO 14001 per le organizzazioni italiane Università degli Studi di Padova Dipartimento Ingegneria Industriale Centro Studi Qualità Ambiente In collaborazione con ACCREDIA Ente Italiano di Accreditamento Benefici, costi e aspettative della certificazione

Dettagli

I ricavi ed i costi di produzione

I ricavi ed i costi di produzione I ricavi ed i costi di produzione Supponiamo che le imprese cerchino di operare secondo comportamenti efficienti, cioè comportamenti che raggiungono i fini desiderati con mezzi minimi (o, che è la stessa

Dettagli

La nuova Politica Agricola Comune (PAC)

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Argomenti trattati La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Il percorso per giungere alla nuova PAC I principali elementi della discussione in atto Lo Sviluppo Rurale nella nuova PAC Spunti di riflessione

Dettagli

I NUOVI ISTITUTI TECNICI

I NUOVI ISTITUTI TECNICI Istituto Tecnico Industriale Statale Liceo Scientifico Tecnologico Ettore Molinari Via Crescenzago, 110/108-20132 Milano - Italia tel.: (02) 28.20.786/ 28.20.868 - fax: (02) 28.20.903/26.11.69.47 Sito

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei

Dettagli

Base di lavoro. Idea principale

Base di lavoro. Idea principale Base di lavoro Idea principale «Gli esseri viventi vivono in relazione tra loro e con l ambiente che li ospita, all interno di particolari ecosistemi dotati di un equilibrio ben preciso. Tutti gli organismi

Dettagli

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

Aziende agricole & Ambienti naturali. indirizzi di gestione sostenibile

Aziende agricole & Ambienti naturali. indirizzi di gestione sostenibile Aziende agricole & Ambienti naturali indirizzi di gestione sostenibile L agricoltura di domani? Proposte tra tecnica, ambiente ed economia pag. 2 AGRICOLTURA E AMBIENTE pag. 5 La biodiversità nell azienda

Dettagli

Capitolo 8. Struttura della presentazione. Tipi di dazio. Gli strumenti della politica commerciale

Capitolo 8. Struttura della presentazione. Tipi di dazio. Gli strumenti della politica commerciale Capitolo 8 Gli strumenti della politica commerciale preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Rosario Crinò) 1 Struttura della presentazione Analisi dei dazi in equilibrio parziale: offerta,

Dettagli

Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione

Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione 1 L attività economica L attività umana diventa attività ECONOMICA quando comporta l uso di beni, risorse ovvero di mezzi scarsi, per la

Dettagli

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione Modulo 2 Domanda aggregata e livello di produzione Esercizio. In un sistema economico privo di settore pubblico, la funzione di consumo è: C = 200 + 0.8Y; gli investimenti sono I= 50. a) Qual è il livello

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

IL CONSIGLIO DELL AGENZIA PER LE ONLUS

IL CONSIGLIO DELL AGENZIA PER LE ONLUS DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO N. 60 del 11/02/2009 Approvazione, ai sensi dell art. 3, comma 1, lett. a) del D.P.C.M. 21 marzo 2001, n. 329 dell Atto di Indirizzo di carattere generale contenente chiarimenti

Dettagli

mese 1 2 3 4 5 richiesta 6000 7000 8000 9500 11000

mese 1 2 3 4 5 richiesta 6000 7000 8000 9500 11000 1.7 Servizi informatici. Un negozio di servizi informatici stima la richiesta di ore di manutenzione/consulenza per i prossimi cinque mesi: mese 1 2 3 4 5 richiesta 6000 7000 8000 9500 11000 All inizio

Dettagli

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 Verso un utilizzo più strategico imparando dall esperienza maturata Roberto D Auria Mario Guido Gruppo di lavoro Competitività Roma, 28 ottobre 2013 L esperienza

Dettagli

Comune di Forlì Unità sviluppo organizzativo

Comune di Forlì Unità sviluppo organizzativo Comune di Forlì Unità sviluppo organizzativo SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA POSIZIONE - 2012 Posizioni organizzative (tipo a) Alte professionalità (tipo b e c) Validato dall OIV il 30/11/2012 Premessa La

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE

RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE Sala delle Colonne BPM Milano 29 aprile 2010 Francesco G. Paparella Presidente AIBA PERCHE IL BROKER Nel 2009 i broker: hanno intermediato il 46,1% dei rami

Dettagli

IL TRUST ED I BENI CULTURALI MOBILI

IL TRUST ED I BENI CULTURALI MOBILI IL TRUST ED I BENI CULTURALI MOBILI 25 Gennaio 2013 Bologna Relatore: Dott. Michele Malerba TEP Amministratore Italian Trust Company SRL IL TRUSTEE PROFESSIONALE: OTTIMIZZARE I VANTAGGI DEL TRUST PREMESSA

Dettagli

CONVIENE L ACCORDO MUTUI? UNA VALUTAZIONE DI MERCATO

CONVIENE L ACCORDO MUTUI? UNA VALUTAZIONE DI MERCATO CONVIENE L ACCORDO MUTUI? UNA VALUTAZIONE DI MERCATO di Flavio Angelini e Stefano Herzel nelmerito.com E' ormai opinione diffusa che l'intesa tra l'abi e il governo sulla rinegoziazione dei mutui, atta

Dettagli

Uso delle attrezzature di lavoro

Uso delle attrezzature di lavoro COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA

MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA Sul filo del lavoro Nuove trame per lo sviluppo della filiera tessile e

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

Le strategie di marketing

Le strategie di marketing Stampa Le strategie di marketing admin in Professione Consulente Con l analisi di mercato è possibile mettere a punto i prodotti o servizi corrispondenti alle esigenze di ogni segmento di mercato. Essa

Dettagli

RISOLUZIONE N. 314/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 314/E QUESITO RISOLUZIONE N. 314/E Roma, 05 novembre 2007 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: IVA. - Svolgimento in forma associata di funzioni e servizi da parte di enti locali. - Decreto del Presidente

Dettagli

Tavola rotonda INNOVAZIONE E PATTO DI FILIERA sabato 21 ottobre 2006 INNOVAZIONE E PATTO DI FILIERA

Tavola rotonda INNOVAZIONE E PATTO DI FILIERA sabato 21 ottobre 2006 INNOVAZIONE E PATTO DI FILIERA Tavola rotonda INNOVAZIONE E PATTO DI FILIERA sabato 21 ottobre 2006 Intervento del Presidente AIA dr. Nino Andena al 6 Forum Internazionale dell Agricoltura e dell Alimentazione Villa d Este di Cernobbio

Dettagli

Convegno La biblioteca scientifica e tecnologica

Convegno La biblioteca scientifica e tecnologica Università degli Studi Roma Tre Università degli Studi La Sapienza Convegno La biblioteca scientifica e tecnologica Roma, 17 aprile 2008 Valutazione delle pubblicazioni scientifiche e open access Emanuela

Dettagli

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).

Dettagli

DEPLOY YOUR BUSINESS

DEPLOY YOUR BUSINESS DEPLOY YOUR BUSINESS COS É ARROCCO? E uno strumento online per lo sviluppo del Piano Economico-Finanziario del Business Plan. Arrocco è uno strumento online appositamente progettato per lo sviluppo di

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

IL SISTEMA INFORMATIVO

IL SISTEMA INFORMATIVO LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

Università degli Studi di Messina

Università degli Studi di Messina Università degli Studi di Messina Guida alla Rendicontazione on-line delle Attività del Docente Versione della revisione: 2.02/2013-07 A cura di: Fabio Adelardi Università degli studi di Messina Centro

Dettagli

Il contratto di Rete

Il contratto di Rete 18 settembre 2014 Numero 2 Il contratto di Rete Speciale Contratto di Rete Con l art. 3, comma 4 ter, D.L. 5/2009, convertito con modificazioni in L. 33/2009, e successive modifiche e integrazioni, è stato

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014 Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 620

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 620 14227 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 620 Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia

Dettagli

Povertà rurale e Biotecnologie: not in my name di Maria Fonte

Povertà rurale e Biotecnologie: not in my name di Maria Fonte Povertà rurale e Biotecnologie: not in my name di Maria Fonte Sviluppo agricolo e povertà rurale nell era della globalizzazione Il contributo della Facoltà di Agraria Portici 27 marzo 2006 Possono le biotecnologie

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

Costi unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180

Costi unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180 SVOLGIMENTO Per ogni attività di programmazione e pianificazione strategica risulta di fondamentale importanza per l impresa il calcolo dei costi e il loro controllo, con l attivazione di un efficace sistema

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

REGIONANDO 2001. Regione Veneto Area Tecnico Scientifica-Servizio Prevenzione Industriale Censimento Industrie a Rischio di incidente Rilevante

REGIONANDO 2001. Regione Veneto Area Tecnico Scientifica-Servizio Prevenzione Industriale Censimento Industrie a Rischio di incidente Rilevante REGIONANDO 2001 Regione Veneto Area Tecnico Scientifica-Servizio Prevenzione Industriale Censimento Industrie a Rischio di incidente Rilevante Parte 1: Anagrafica Titolo del Progetto: Censimento Industrie

Dettagli

LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO STRUMENTO PER IL WEB

LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO STRUMENTO PER IL WEB UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN STRATEGIE DI COMUNICAZIONE LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO STRUMENTO PER IL WEB LA PROPOSTA DI UN MODELLO MIRATO

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidenza del Consiglio dei Ministri IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITA SPORTIVE Visto il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2006,

Dettagli

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PREMESSA Il panorama delle disposizioni all interno delle quali si pone la manutenzione è cambiato e si avverte la necessità di individuare

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE Articolo 1 (Ambito di applicazione) Articolo 2 (Titolarità dei diritti sull

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA

SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA Q.TEAM SRL Società di Gruppo Medilabor HSE Via Curioni, 14 21013 Gallarate (VA) Telefono 0331.781670 Fax 0331.708614 www.gruppomedilabor.com Azienda con Sistema Qualità, Salute

Dettagli

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000

La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 La Certificazione di qualità in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2000 Giorgio Capoccia (Direttore e Responsabile Gruppo di Audit Agiqualitas) Corso USMI 07 Marzo 2006 Roma Gli argomenti dell intervento

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso Esercizio 1 Data la funzione di domanda: ELASTICITÀ Dire se partendo da un livello di prezzo p 1 = 1.5, al produttore converrà aumentare il prezzo fino al livello p 2 = 2. Sarebbe conveniente per il produttore

Dettagli

4 I LAUREATI E IL LAVORO

4 I LAUREATI E IL LAVORO 4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO La laurea riduce la probabilità di rimanere disoccupati dopo i 30 anni L istruzione si rivela sempre un buon investimento a tutela della disoccupazione.

Dettagli

Schema di analisi del contesto per i case study. Dicembre 2007 TEST-BED

Schema di analisi del contesto per i case study. Dicembre 2007 TEST-BED Schema di analisi del contesto per i case study Dicembre 2007 Scopo di questo modello è rendere possibile la raccolta di informazioni di contesto che sono pertinenti a ciascuno dei case study. Grazie a

Dettagli

Ministero dell Economia e delle Finanze

Ministero dell Economia e delle Finanze Prot: DT 97060-19/12/2014 Ogni riproduzione su supporto cartaceo costituisce una copia del documento elettronico originale firmato digitalmente e conservato presso MEF ai sensi della normativa vigente.

Dettagli

Introduzione. fornisce un rendiconto dell attività economica di una impresa relativa all ultimo anno solare;

Introduzione. fornisce un rendiconto dell attività economica di una impresa relativa all ultimo anno solare; Appunti di Economia Documenti costituenti il bilancio d esercizio di una impresa Introduzione... 1 Stato patrimoniale... 2 Debiti e crediti... 3 Equazione contabile fondamentale dello stato patrimoniale...

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli