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1 «Una sfida che ho accettato con grande entusiasmo essendo peraltro un grande appassionato di montagna», sono state le prime parole di Bernante che ha aggiunto: «Mi piace parlare poco e lavorare tanto. Sono consapevole che mi aspetta un duro lavoro ma questo sarà uno stimolo».

2 Chirurgia maggiore in Week Surgery: Stato dell arte e prospettive future Presidente Dr. Paolo Bernante 15 settembre 2017 Cortina Territorio e dimissione precoce: il ruolo del MMG Maurizio Scassola Vice Presidente FNOMCeO c

3 La week surgery come progetto di eccellenza in Sanità (1) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N DEL 29 DICEMBRE 2014 Attività di Week Surgery (ricovero ordinario breve): approvazione degli indirizzi operativi e dell'elenco degli interventi e procedure chirurgiche che possono essere eseguiti. DGR n del 19 novembre 2013.

4 (2) La Week Surgery si configura come un modello organizzativo aziendale, per l'attività di chirurgia elettiva, di bassa-media complessità, rivolto a pazienti non complicati, attraverso il quale una efficiente organizzazione rende possibile l'erogazione di prestazioni nel modo più appropriato, senza ridurre il livello qualitativo della prestazione stessa, consente di aumentare il beneficio dei pazienti intervenendo sul rischio di una superflua permanenza in ospedale e garantisce una maggiore razionalizzazione delle risorse.

5 Alla base di questa modalità di ricovero, in un reparto che apre la sua attività il lunedì mattina e la chiude il venerdì sera, vi è una adeguata selezione del paziente sulla base: numero delle previste giornate di degenza media per patologia presentata co-morbilità presenti, in particolare a livello internistico e livello di assistenza anestesiologica necessaria ottimizzazione del turnover in una serie di posti letto dedicati separazione dell attività programmata dai ricoveri d urgenza garanzia di una maggiore razionalizzazione delle risorse.

6 Riflessioni: modello organizzativo di eccellenza che necessita di grande attenzione nel salvaguardare la sicurezza del Paziente e della Equipe. L Equipe esprime, nel progetto assistenziale e di cura, tutta la propria capacità di cooperazione responsabile. Non è un mero modello organizzativo ma rappresenta lo stress test attraverso il quale tutta la Azienda esprime la propria cultura e la propria ricerca costante della qualità nella sicurezza.

7 modelli organizzativi sempre più complessi e compressi che necessitano di una selezione di pazienti standardizzabili Ma la medicina è piena di variabili e deve restare dedicata alla singola persona una professione sempre più dipendente dagli organismi amministrativi (locali, regionali e nazionali) una formazione non correlata ai nuovi bisogni (di salute, organizzativi, intra ed interprofessionali) mancanza di un interlocutore con il quale pianificare e concordare i punti precedenti un modello culturale formativo correlato a classi di età avanzata Il disagio dei medici

8 ATTENZIONE!!! Dobbiamo riflettere sul fatto che la Salute non può essere aziendalizzata, non si possono applicare in questo campo, così fragile e che tocca in profondità la vita della Persona e le responsabilità dei Professionisti della Salute, rigidi criteri economici che mettono in primo piano solo i bilanci. Abbiamo l'obbligo di trovare un equilibrio tra obiettivi dei Ministeri delle Finanze, obiettivi dei Ministeri della Salute, la Sicurezza delle Persone e degli Operatori. In questa difficile ricerca di Equità, Appropriatezza e Responsabilità il medico vive un periodo di crisi identitaria, di collocazione e di ruolo.

9 la Responsabilità Professionale come problema della Comunità la Formazione sul rischio clinico come momento di formazione intra ed interprofessionale nessuna Professione può essere perfettamente autonoma nell affrontare i temi del Rischio: la tua sicurezza è la mia sicurezza

10 Ma i medici devono prendere impegni precisi: perseguire l appropriatezza degli atti; favorire l empowerment delle persone; promuovere lo sviluppo di sistemi di confronto tra prestazioni ed esiti per favorire la trasparenza, la tracciabilità dei processi, l individuazione delle competenze e delle responsabilità (accountability delle organizzazioni e dei servizi; la sicurezza del paziente e degli operatori)

11 Compiti del MMG nel pre e post ricovero - identificare, in partnership con il collega chirurgo, il paziente eleggibile - conoscere eventuali PDTA specifici territoriali o proporne la condivisione con il Chirurgo e il Distretto - conoscere le complicanze delle più comuni tecniche chirurgiche utilizzate - svolgere il follow up internistico - condividere con il Settore Infermieristico il Programma Assistenziale / Riabilitativo - conoscere tecniche di comunicazione e counselling per valutare la motivazione all intervento o saper richiedere consulenza

12 L atto di dimissione è un atto complesso; può coinvolgere più professionisti soprattutto nel momento in cui il paziente viene dimesso a documentazione non completa. Non si può parlare di dimissione già avvenuta nel momento in cui al paziente non viene consegnata la relazione di dimissione, (non viene cioè informato sugli esiti del proprio ricovero).

13 La lettera di dimissioni non può essere un mero elenco di esami, diagnosi finale e terapia consigliata ma la condivisione in termini comprensibili con il collega medico del territorio del percorso clinico e terapeutico ospedaliero appena concluso dal suo paziente: rappresenta una vera pianificazione delle cure.

14 Il puro fatto che il paziente non sia più in ospedale non interrompe né la presa in carico né tanto meno la posizione di garanzia. E la stessa Cassazione ad averlo ribadito più volte.

15 A seguito di un ricovero ospedaliero l assistenza dedicata si estende per un mese dopo la dimissione restando un carico al reparto di origine per la diagnosi specifica e per la responsabilità diretta dell equipe chirurgica E la stessa Cassazione ad averlo ribadito più volte.

16 In una struttura sanitaria il paziente viene preso in carico da una equipe, viene curato da una intera equipe e viene dimesso da un singolo medico, ma in base al risultato finale del lavoro dell intera equipe. Anni fa il Consiglio superiore di sanità, parlò di fungibilità del ruolo all interno della stessa equipe. A titolo esemplificativo il consenso prestato a un medico dell equipe per una certa prestazione o un certo esame vale per tutti gli altri membri dell equipe che non sono quindi obbligati a riacquisirlo.

17 E un principio fondamentale che è alla base del lavoro di equipe. L atto finale di dimissione, la consegna della relazione di degenza, è un atto fungibile ed estendibile a ogni membro dell equipe. Es.: la prassi, di alcune unità operative, che prevede le dimissioni ad opera del medico subentrante (ad es. nel pomeriggio) di pazienti che sono stati trattati dai suoi colleghi (nel turno mattutino).

18 A fronte di una dimissione incompleta di documentazione, non esiste il ruolo del medico meramente stampatore: esiste il perfezionamento della dimissione da parte di un altro medico che se ne assume le relative responsabilità. Non può esserci l equiparazione della figura medica a una sorta di figura amministrativa e, a ben vedere, neanche il ruolo di puro passacarte della caposala e dell infermiera consegnante la lettera di dimissione.

19 L atto di dimissione, la consegna della lettera di dimissioni, l informazione al paziente sono atti tra di loro collegati che si completano solo quando sono dati in modo compiuto e esauriente. Talune dimissioni più che protette l espressione, in genere, indica la necessità della continuità ospedale-territorio rischiano di essere precoci (sollecitate dai continui tagli dei posti letto e del personale).

20 L atto di dimissione del paziente è un momento delicato dell attività ospedaliera e non può prevedere atti di deresponsabilizzazione tali da non fare assumere, ai medici in servizio, il ruolo di garanti dell integrità fisica del paziente dimesso (Es.: il paziente è stato dimesso senza lettera di dimissione che viene consegnata solo successivamente,non firmata e senza le dovute necessarie informazioni a corredo date verbalmente).

21 Precoci? o Solamente Appropriate? Le dimissioni devono essere

22 Un Distretto moderno al servizio dei bisogni di assistenza e Cura alla Persona Le Centrali Operative Territoriali Revisionare la Formazione del MMG su temi specifici La Equipe Territoriali Multidisciplinari (con i Colleghi SAI) La Cooperazione con gli Infermieri (per una nuova strategia di pianificazione delle cure) La Cooperazione con gli Assistenti Sociali: conserviamo il concetto veneto di integrazione socio-sanitaria Le opportunità: alcuni punti

23 Le Carenze nei numeri

24 Un Distretto moderno al servizio dei bisogni di assistenza e Cura alla Persona Le Centrali Operative Territoriali Revisionare la Formazione del MMG su temi specifici La Equipe Territoriali Multidisciplinari (con i Colleghi SAI) La Cooperazione con gli Infermieri (per una nuova strategia di pianificazione delle cure) La Cooperazione con gli Assistenti Sociali: conserviamo il concetto veneto di integrazione socio-sanitaria Le opportunità: alcuni punti

25 GRAZIE PER IL VOSTRO ASCOLTO

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