IL CONSORZIO DAFNE: Progetti e Sviluppi

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1 I fattori che abilitano il cambiamento nella Distribuzione dei farmaci IL CONSORZIO DAFNE: Progetti e Sviluppi Direttore Centrale Operations Gruppo COMIFAR-PHOENIX Vice-Presidente Consorzio DAFNE Milano, 27 febbraio 2008

2 Indice Normalizzazione flussi informativi e standardizzazione elementi fisici: Progetto Logistica Collaborativa Finance value chain: le opportunità offerte dalla Fatturazione Elettronica Le nuove tecnologie: il caso RFId

3 Italia: la Supply Chain del farmaco Produttori 340 Depositari e concessionari 180 Distributori 241 (U.D.) Farmacie ASL e Ospedali pubblici privati Parafarmacie Corner GDO >1.500

4 Integrare le complessità: fattore critico di successo Offerta Flussi finanziari SCM Informazione PLM CRM Prodotto Domanda

5 Integrazione tra processi e utilizzo tecnologie: maggiore efficacia ed efficienza Flusso fisico continuità della catena del freddo rispetto delle buone norme di distribuzione Flusso informativo (elementi informativi essenziali) SCM Trasmissione telematica dell intero ciclo dell ordine interfaccia fra i sistemi informativi (sviluppo e coordinamento di nuovi canali di comunicazione) 1981 Produttori DAFNE: 1992 Grossisti 2000 Farmacie ASL Ospedali Bilanciamento dei flussi finanziari legati alla chiusura del ciclo attivo e passivo

6 Circuito DAFNE: Scambio documenti e tracking dell Ordine Azienda Farmaceutica Depositario DAFNE Distributore Intermedio Ricezione Ordine Ordine Emissione Ordine Verifica Ordine Prebolla Evasione Ordine Bolla Bolla riepilogativa Consolidamento Prebolla Notifica Ricevimento Merce Ricevimento Merce Notifica Controllo Merce Controllo Merce Fatturazione Fattura

7 La Logistica Collaborativa Ciclo dell ordine Composizione avviso di spedizione da parte del fornitore Riconciliazione DDT/Notifica ricezione merci da parte del fornitore Creazione ordine di pagamento da parte del cliente Archiviazione contabili bancarie Ordine Consegna Fatturazione Pagamento/ incasso Composizione ordine da parte del cliente Composizione fattura da parte del fornitore Archiviazione fatture Riconciliazione ordine/conferma d ordine da parte del cliente

8 La Logistica Collaborativa Ciclo dell ordine Composizione avviso di spedizione da parte del fornitore Riconciliazione DDT/Notifica ricezione merci da parte del fornitore Creazione ordine di pagamento da parte del cliente Archiviazione contabili bancarie La Logistica Collaborativa ha due obiettivi: la normalizzazione dei Flussi Informativi Ordine Consegna Fatturazione la standardizzazione degli Elementi Fisici Pagamento/ incasso Composizione ordine da parte del cliente Composizione fattura da parte del fornitore Archiviazione fatture Riconciliazione ordine/conferma d ordine da parte del cliente

9 Logistica Collaborativa normalizzazione flussi informativi I messaggi che vengono scambiati fra Aziende Mandanti, Depositari e Distributori Intermedi facenti parte della catena distributiva del farmaco sono eterogenei per: Formati Contenuti Metodi di interscambio (strumenti, canali, protocolli) Tempistica di interscambio DAFNE Produttori Depositari Grossisti Vettori Logistici Farmacie Flusso fisico ASL/Ospedali La Logistica Collaborativa ha come obiettivo l evoluzione dell intera piattaforma al fine di garantire efficienza ed efficacia attraverso l offerta di servizi ad alto valore aggiunto Informazioni standardizzate e sincronizzate Ottimizzazione della distribuzione Miglioramento nella gestione dello stock Miglior controllo di qualità Miglior livello di servizio Integrazione tra DAFNE e WMS Ottimizzazione del Ciclo Economico Passivo Miglioramento nella gestione dello stock Maggior qualità: accuratezza, completezza, sicurezza, puntualità Riduzione dei Lead Time di Approvvigionamento

10 Adozione dello standard Dafne per lo scambio dei messaggi tra tutti gli attori della filiera Perché Normalizzare i Flussi Informativi Adottare un linguaggio comune: Uniformità dei messaggi e delle informazioni contenute Sincronizzare le informazioni: Disponibilità delle informazioni tempestiva e contestuale per tutti gli attori della filiera. Perché Normalizzare i Documenti Migliorare la comprensibilità dei supporti cartacei: normalizzare forma e contenuti dei documenti a beneficio di tutti ma soprattutto di chi avrà maggiori difficoltà ad integrare i flussi informativi. Perché Normalizzare il Canale Trasmissivo Logistica Collaborativa normalizzazione flussi informativi Conseguenza logica della normalizzazione dei flussi: auspicabile il passaggio da puro mezzo trasmissivo di informazioni normalizzate ad infrastruttura di base per costruire nuovi servizi ed applicazioni per tutta la comunità.

11 Logistica Collaborativa normalizzazione flussi informativi AZIENDA MANDANTE DEPOSITARIO TRASPORTATORE DISTRIBUTORE INTERMEDIO BLOCCO ORDINE ORDINE PREBOLLA BOLLA RIEPILOGATIVA BOLLA Borderò Lettera vettura Lettera vettura Borderò DDT DDT

12 Logistica Collaborativa standardizzazione elementi fisici Principio base: il primo passo verso qualsiasi miglioramento dei prodotti e dei flussi di informazione è una veloce e accurata Raccolta Automatica dei Dati Informazione E necessario definire i dati necessari lungo la supply chain (ad esempio: identificazione dei prodotti, numero di lotto, data di scadenza), inclusa qualsiasi necessità di identificazione di ogni singolo articolo Prodotto Fatto questo, si deve selezionare la miglior tecnologia per veicolare questi dati

13 GIRP : :7450,3 884., !,72,.0:9., : , , 078 Risultati della ricerca del Comitato Tecnico (dal punto di vista della Distribuzione Intermedia) Imballo primario Nessuna omogeneizzazione nelle informazioni riportate Nessuno standard nella tecnologia utilizzata per etichettare o stampare il package Impossibilità di acquisizione automatica dei dati per l identificazione dei prodotti (es. informazioni non barcodizzate) Etichetta Collo Grande variabilità delle informazioni riportate Grande varietà di tecnologie utilizzate per etichettare o stampare l etichetta sul collo (laser/inchiostro stampato sul collo, etichetta - O.C.R., bar-coding, ) Impossibilità di acquisizione automatica dei dati per l identificazione dei prodotti (quando si usa il barcode, non è standard) Etichettatura Pallet Molto spesso i pallet non sono considerati come unità di consegna e pertanto non vengono identificati (sono un aggregato di colli) Logistica Collaborativa standardizzazione elementi fisici

14 Logistica Collaborativa standardizzazione elementi fisici L identificazione fisica consiste nella qualificazione degli elementi e dei contenuti Principali obiettivi Mantenere i contenuti informativi attuali a supporto dei processi sia dei Depositari che dei Trasportatori Sostenibilità, considerando i vincoli rappresentati dalla situazione informatica di tutti gli attori coinvolti Rappresentare in bar code tutte le informazioni utili a tutti gli attori della Supply Chain Rappresentare in barcode le informazioni in modo da consentirne la lettura automatica e la correlazione con i flussi informativi Introdurre un layout normalizzato a beneficio della corretta interpretazione delle informazioni esposte

15 Logistica Collaborativa standardizzazione elementi fisici L identificazione fisica consiste nella qualificazione degli elementi e dei contenuti Confezione Informazioni già riportate Collo (misto / standard) Numero progressivo nel pallet articolo, quantità, lotto e data di scadenza per i colli standard Pallet (misto / standard) Numero progressivo all interno della consegna Articolo e quantità per i pallet standard

16 La Fatturazione Elettronica Ciclo dell ordine Composizione avviso di spedizione da parte del fornitore Riconciliazione DDT/Notifica ricezione merci da parte del fornitore Creazione ordine di pagamento da parte del cliente Archiviazione contabili bancarie Ordine Consegna Fatturazione Pagamento/ incasso Composizione ordine da parte del cliente Composizione fattura da parte del fornitore Archiviazione fatture Riconciliazione ordine/conferma d ordine da parte del cliente

17 La Fatturazione Elettronica Ciclo dell ordine Composizione avviso di spedizione da parte del fornitore Riconciliazione DDT/Notifica ricezione merci da parte del fornitore Creazione ordine di pagamento da parte del cliente Archiviazione contabili bancarie Ordine Consegna Fatturazione La Fatturazione Elettronica è la digitalizzazione del processo che parte dalla composizione della fattura e si conclude con l archiviazione della fattura sia da Pagamento/ incasso parte del fornitore che da parte del cliente Tre modelli di fatturazione elettronica normati: Composizione ordine da parte del cliente Fatturazione telematica: trasmissione con mezzi telematici delle fatture Composizione Conservazione fattura da sostitutiva: Archiviazione conservazione fatture in formato parte digitale del fornitore delle fatture Riconciliazione ordine/conferma d ordine da parte del cliente Fatturazione elettronica: trasmissione e conservazione di fatture che non necessitano di essere mai materializzate

18 La Fatturazione Elettronica Modello di valutazione del valore dell integrazione DAFNE nell ambito della collaborazione con l Osservatorio sulla Fatturazione Elettronica e la Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano ha sviluppato un modello di valutazione dei costi del ciclo dell ordine Obiettivo: Identificare e valorizzare i benefici ottenibili dalla digitalizzazione del ciclo dell ordine Integrazione e Dematerializzazione del ciclo dell ordine: Integrazione: il ciclo è gestito come un unico processo integrato Dematerializzazione: i principali documenti del ciclo dell ordine sono prodotti, scambiati e conservati esclusivamente in formato elettronico Il modello di processo è stato differenziato per scenario tecnologico: Ciclo tradizionale: i documenti del ciclo dell ordine sono scambiati tramite telefono/fax Ciclo intermedio: ordini/fatture sono trasmessi con tecnologie di scambio elettronico di documenti processabili Ciclo integrato: tutti i documenti del ciclo sono trasmessi con tecnologie di scambio elettronico di documenti processabili e i documenti fiscali sono conservati elettronicamente

19 La Fatturazione Elettronica Modello di valutazione del valore dell integrazione Risultati dell applicazione del modello Costo per Ordine Equivalente [ /ordine] ,6 24,4 11,7 5,3 11,2 23,9 8,4 2,8 7,2 14,7 2,2 12,9 1,2 7,2 6,8 1,5 1,5 Tradizionale Intermedio Integrato Scenario Tecnologico Fase Ordine Fase Fatturazione Fase Consegna Fase Pagamento/Incasso Fonte: Rapporto Osservatorio Dr. sulla Ing. Fatturazione Stefano Novaresi Elettronica e la Dematerializzazione Distribuzione Politecnico dei farmaci, di Milano, 27 febbraio 2008

20 La Fatturazione Elettronica Modello di valutazione del valore dell integrazione Risultati dell applicazione del modello Costo per Ordine Equivalente [ /ordine] ,6 24,4 11,7 11,9 11,2 23,9 7,1 23,7 0,7 17,3 11,0 Tradizionale Intermedio Integrato Scenario Tecnologico Costo Ciclo Ideale Costo Non Conformità Fonte: Rapporto Osservatorio Dr. Ing. sulla Stefano Fatturazione Novaresi Elettronica e la Dematerializzazione Distribuzione dei Politecnico farmaci, di Milano, 27 febbraio 2008

21 Sperimentazione RFId un caso pratico

22 Sperimentazione RFId un caso pratico DAFNE in collaborazione con l RFId Solution Center ha effettuato un test di fattibilità, per verificare l applicabilità della tecnologia RFId su una precisa porzione della supply chain, ritenuta per le sue caratteristiche particolarmente critica. In accordo con DAFNE, lo studio di fattibilità si è concentrato principalmente sul processo logistico di ricevimento merci di un Distributore Intermedio, nello specifico il magazzino di Novate Milanese del Gruppo Comifar. La sperimentazione è avvenuta applicando i tags a livello di pallet e colli. Gli obiettivi posti sono stati: La sperimentazione tecnica, che si propone di verificare la affidabilità di lettura delle tecnologie RFId. La valutazione dei benefici sui processi, che ha previsto lo sviluppo di un modello per la valutazione dei benefici ottenibili tramite la tecnologia RFId.

23 Sperimentazione RFId un caso pratico Modello di riferimento Ricevimento Merci Colli misti Colli originali Pallet monoarticolo Ricezione e scarico Apertura BEM Spunta Chiusura BEM e gestione anomalie Pallet Multiarticolo L analisi ha raggiunto un livello di dettaglio molto approfondito Sono stati considerati: Pallet monoarticolo Colli originali su pallet multiarticolo Colli misti su pallet multiarticolo Preparazione attività Identificazione del prodotto Verifica di vendibilità Verifica di qualità Controlli a campione Gestione errori di codice Verifica urgenza Spunta

24 UHF EPC gen2: Reader: Caen A948 EU Feig LRU 2000 Alien ALR-8800 Sperimentazione RFId un caso pratico Tecnologie testate Tag: Alien Squiggle Alien Omnisquiggle Rafsec Dogbone

25 Sperimentazione RFId un caso pratico Test a numerosità / adiacenza Sperimentazione in Laboratorio Varco da 3 m Passaggio Acutil MULTIVITAMINICO Tag non adiacenti Una rotazione Due rotazioni Min. Max. Moda Min. Max. Moda Min. Max. Moda 1 strat0 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 2 strati 72/72 72/72 72/72 72/72 72/72 72/72 72/72 72/72 72/72 3 strati 97/ / / / / / / / /108 4 strati 133/ / / / / / / / /144 5 strati 172/ / / / / / / / /180 6 strati 198/ / / / / / / / /216 7 strati 235/ / / / / / / / /252

26 Sperimentazione RFId un caso pratico Test a prodotto / disposizione Sperimentazione in Laboratorio Pallet multiprodotto Tag non adiacenti Disposizione 1 Disposizione 2 Disposizione 3 Scorrimento 73/83 74/83 75/83 Rotazione 76/83 78/83 77/83 [*] Composizione Quantità Soia 10 Puntuale fibre 12 Acutil Multivitaminico 10 Biber frutta 6 Acutil da 30 compresse 34 ROC piccolo 3 ROC grande 1 Aerosol 1 Vicks prima difesa 2 Ghiaccio spray 1 Pastiglie Juanola 1 Ribo Canina 1 Olio di Ricino 1 Totale 83 [*] Togliendo i Vicks prima difesa e il Ribo Canina si ha una lettura di 77/80

27 Sperimentazione RFId un caso pratico Analisi Criticità Tecnologiche Eccessiva numerosità dei colli (tipica in caso di pallet monoprodotto) ed eventuale adiacenza dei tag Presenza di materiali come liquidi e packaging metallici (blister o scatolame - critici se presenti in grande quantità - o scatole metallizzate - critiche anche singolarmente) Eccessivo accostamento / sovrapposizione dei tag, da cui necessità di uno stretto controllo sullo schema di pallettizzazione

28 Sperimentazione RFId un caso pratico Sperimentazione in loco 3-7 settembre 2007 presso l Unità Distributiva COMIFAR di Novate Milanese Merceologie testate Multi-Fiege Logistics Multi-Chiapparoli Multi-DLF Multi-DHL Multi-DIMAF Mono-Angelini (tachipirina in sciroppo) Multi-Pfizer Multi-DHL Mono-Angelini-Moment (blister) Multi (56 gel, 7 compresse)-fiege Logistics Mono Gaviscon Advance (liquido denso) Multi (gaviscon 70, blister 30) Multi(gaviscon50, blister 50) Multi(gaviscon30, blister 70) Mono (katoxyn) bombolette spray

29 Sperimentazione RFId un caso pratico Analisi Tecnologia: Evidenze Nessun problema di altezza dei pallet reali (multi-pfizer, fino a 190 cm) Si confermano serie difficoltà di lettura in caso di compresenza di: a) prodotti liquidi b) confezioni piccole che possano essere impacchettate all interno dell unità di carico (Gaviscon Advance, 120 colli); Prodotti con imballo primario metallico (spray, blister) non sembrano essere problematici, anche in caso di piccoli colli, fintanto che il packaging primario presenti delle intercapedini attraverso cui le onde possano raggiungere / lasciare i tag interni (Angelini Moment, 197 colli; Katoxyn spray, 48 colli) Il posizionamento del tag all esterno incide significativamente sulle prestazioni di lettura, pertanto è indispensabile sensibilizzare il personale che effettua la pallettizzazione (Tachipirina sciroppo, 56 colli)

30 Sperimentazione RFId un caso pratico Next steps Dalla discussione sono emersi i seguenti spunti di approfondimento: Numerosità / adiacenza: investigare quale dei due fattori sia prevalente. Ciò può essere fatto : Verificando quali tag non rispondono all interrogazione, e se siano sempre gli stessi oppure no Allungando i tempi di lettura, e vedendo se le percentuali di non lettura si riducano a zero oppure no; Prodotti RF-ostili, soprattutto liquido: investigare quali soluzioni di composizione del pallet possono consentire una migliore accessibilità / uscita al segnale: Tunnel vuoto centrale Scatole con porzione vuota Modifica del fattore di forma delle scatole (profili snelli) Configurazione del varco di lettura: verificare quali soluzioni consentono una migliore lettura dei tag: Disposizione delle antenne ad arco (tipo tunnel); Possibilità di antenne dinamiche a movimento basculante

31 Conclusioni Non sono così numerose esperienze concrete di collaborazione fra aziende lungo le filiere che puntino a cogliere i vantaggi strategici della condivisione e del miglioramento dei processi comuni Il Consorzio Dafne ha un valore particolare in questo panorama: non vi è infatti dubbio che pur avendo le tecnologie un ruolo abilitante, una reale integrazione informativa non dovrebbe essere misurata solo con il volume di documenti esecutivi che vengono scambiati in via telematica Dovrebbe quindi intendersi anche come opportunità per la crescita gestionale di un settore (nel caso specifico con importanti valenze etiche e sociali) a beneficio di tutti i suoi componenti e del Cliente finale

32 Grazie per la vostra attenzione!