UN APPROCCIO CHE ATTRAVERSA LE PROFESSIONI

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1 I Convegno per Infermieri in Oncologia Monfalcone 20 novembre 2004 CURE PALLIATIVE UN APPROCCIO CHE ATTRAVERSA LE PROFESSIONI dott.ssa Anna Luisa Frigo UO di Oncologia - Monfalcone Oncologia: limite...

2 OPINIONI DA DIFFONDERE PER MIGLIORARE I SERVIZI SANITARI La morte è inevitabile La maggior parte delle malattie gravi non può essere guarita Gli antibiotici non servono per curare l influenzal Le protesi artificiali ogni tanto si rompono Gli ospedali sono luoghi pericolosi Ogni farmaco ha anche effetti collaterali La maggioranza dei trattamenti medici danno benefici solo marginali e molti non funzionano affatto Gli screening producono anche risultati falsi-negativi e falsi-positivi Ci sono modi migliori di spendere i soldi che destinarli ad acquistare tecnologia medico-sanitaria Richard Smith-British Medical Journal Finalità Modello di intervento Oggetto Soggetto Modalità Tempo Limite della vita: passaggio nella Cura

3 Cos è Cura? Il mito di Cura... Mentre Cura stava attraversando un certo fiume, vide del fango argilloso. Lo raccolse pensosa e cominciò a dargli forma. Ora, mentre stava riflettendo su ciò che aveva fatto, si avvicinò ò Giove. Cura gli chiese di dare lo spirito di vita a ciò che aveva fatto e Giove acconsentì volentieri. Ma quando Cura pretese di imporre il suo nome a ciò che aveva fatto, Giove glielo impedì e volle che fosse imposto il proprio nome. Mentre Cura e Giove disputavano sul nome, intervenne anche Terra, reclamando che a ciò che era stato fatto fosse imposto il proprio o nome, perché essa, la Terra, gli aveva dato una parte del proprio corpo. I disputanti elessero Saturno a giudice, il quale comunicò ai contendenti la seguente giusta decisione: "Tu Giove, che hai dato o lo spirito, al momento della morte riceverai lo spirito. Tu Terra, che hai dato il corpo, riceverai il corpo. Ma poiché fu Cura che per prima diede forma a questo essere, fin che esso vive lo possieda Cura. Per quanto q concerne la controversia sul nome, si chiami homo poiché è stato tratto da humus (Terra). Da un libro di fiabe di Igino (II sec. D.C.).) Finalità della Cura Guarigione malattia Guarigione sofferenza

4 Modello dell intervento di Cura medico bio-psico psico-socialesociale e pedagogico Oggetto della Cura Paziente Morente e Famiglia

5 Soggetto della Cura Medico persona malata, Équipe la famiglia Modalità della Cura DRG Progetto di vita del paziente Continuità assistenziale

6 Ci abituiamo al buio quando la luce è spenta; dopo che la vicina ha retto il lume che è testimone del suo addio... Tempo della Cura... Anche il più coraggioso prima brancola un po,, talvolta urta contro un albero, ci batte proprio la fronte; ma, imparando a vedere, o si altera la tenebra o in qualche modo si abitua la vista alla notte profonda, e la vita cammina quasi diritta. Emily Dickinson Chi sta morendo ha diritto: 1. A essere considerato persona sino alla morte 2. A essere informato sulle sue condizioni, se lo vuole 3. A non essere ingannato e a ricevere risposte veritiere 4. A partecipare alle decisioni che lo riguardano e al rispetto della la sua volontà 5. Al sollievo del dolore e della sofferenza 6. A cure ed assistenza continue nell'ambiente desiderato 7. A non subire interventi che prolunghino il morire 8. A esprimere le sue emozioni 9. All aiuto psicologico e al conforto spirituale, secondo le sue convinzioni e la sua fede 10. Alla vicinanza dei suoi cari 11. A non morire nell isolamento e in solitudine 12. A morire in pace e con dignità. Il Comitato Etico presso la Fondazione Floriani.

7 DECALOGO DEI DIRITTI DELLA FAMIGLIA NELL'ASSISTENZA DEL MALATO TERMINALE (Fed( Fed.. Cure Palliative) LA FAMIGLIA DEVE:. 1. essere supportata ed aiutata in modo globale, gratuito e continuativo da un é équipe sanitaria e socio-sanitaria sanitaria dedicata e professionalmente preparata all assistenza assistenza rivolta ai malati in fase avanzata e terminale di una malattia inguaribile 2. essere posta in grado di riconoscere il responsabile sanitario del d percorso assistenziale, al quale poter fare riferimento in ogni fase di necessità e con il quale partecipare alle scelte assistenziali, sulla base e delle decisioni prese dalla persona malata 3. avere precise indicazioni sulla sua identità,, sulle sue funzioni e su come contattarlo nel caso il responsabile organizzativo dell é équipe sia diverso dal responsabile sanitario 4. ricevere informazioni chiare, continue e il più possibile univoche sullo stato di salute del proprio congiunto, se da lui autorizzate 5. alla famiglia deve essere consentito di poter essere al suo fianco per tutto il tempo desiderato in qualsiasi ambiente il malato sia assistito 6. essere messa in grado di partecipare al progetto assistenziale, tranne nel caso in cui il malato esprima parere negativo in merito, ricevendo informazioni puntuali sulle opzioni assistenziali più adeguate 7. in base alle proprie necessità ed alle proprie potenzialità,, deve ricevere dall é équipe assistenziale una formazione continua, finalizzata al miglior accudimento possibile del proprio congiunto, qualunque sia la tipologia assistenziale prescelta 8. essere garantita nella fornitura gratuita di tutti i farmaci, i presidi e gli ausilii sanitari necessari ad alleviare le sofferenze inutili del proprio congiunto ammalato e di tutto ciò che serva a mantenere integra la sua dignità e la sua individualità 9. nel caso di difficoltà economiche, deve ricevere con tempestività gli opportuni supporti economici diretti ed indiretti, soprattutto nel caso in cui si offra di partecipare ad un progetto di assistenza domiciliare. In ogni caso devono essere garantite agevolazioni lavorative volte a garantire e la permanenza al fianco del congiunto, soprattutto nelle fasi di terminalità 10. In tutte le fasi del percorso, qualora lo ritenga opportuno, deve e poter accedere a forme di supporto psicologico, commisurate alle proprie necessità.. In particolare devono essere garantite modalità di assistenza al lutto. LE CURE PALLIATIVE affermano la vita e considerano il morire come un evento naturale; non accelerano e non ritardano la morte; provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri disturbi; integrano gli aspetti psicologici e spirituali dell assistenza; aiutano i pazienti a vivere in maniera attiva fino alla morte; sostengono la famiglia durante la malattia e durante il lutto.

8 LE CURE PALLIATIVE.si realizzano attraverso la formulazione e l offerta l di un piano personalizzato di cura ed assistenza in grado di garantire la migliore qualità di vita residua possibile durante gli ultimi mesi di vita al paziente stesso e alla sua famiglia. Tale fase, definita comunemente fase terminale, e caratterizzata per la persona malata da una progressiva perdita di autonomia, dal manifestarsi di sintomi fisici e psichici spesso di difficile e complesso trattamento, primo fra tutti il dolore, e da una sofferenza globale, che coinvolge anche il nucleo famigliare e quello amicale e tale da mettere spesso in crisi la rete delle relazioni sociali ed economiche del malato e dei suoi cari. Piano Sanitario Nazionale Cure Palliative in Oncologia: quando?

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