APPENDICE 1 APPENDICE PRIMA LA LEGISLAZIONE EUROPEA, I PROGETTI DI LEGGE ITALIANI E LE MOLESTIE MORALI
|
|
- Nicolina Crippa
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 APPENDICE PRIMA LA LEGISLAZIONE EUROPEA, I PROGETTI DI LEGGE ITALIANI E LE MOLESTIE MORALI 2.1 La normativa europea sul mobbing 1. L ambiente di lavoro è un luogo dove frequentemente si verificano incidenti che possono avere conseguenze sia fisiche che psicologiche per l individuo. Negli ultimi anni si è assistita ad una diminuzione degli incidenti in passato più comuni e, contemporaneamente, c è stato un incremento progressivo dei fenomeni di natura relazionale inerenti i rapporti tra i colleghi nonché tra lavoratori e lo stesso datore di lavoro. In particolare in paesi del Nord Europa come Svezia, Norvegia e Finlandia, è stato osservato un fenomeno rilevante per il mercato del lavoro: le sempre più numerose assenze dei lavoratori per disturbi non direttamente causati da infortuni o da malattie professionali scientifico allo studio dei problemi relazionali sul posto di lavoro che ha permesso di identificare una nuova tipologia di malessere sociale: il mobbing (Cappello, 1999). L Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come uno stato completo di benessere fisico, mentale e sociale e c è uno studio recentissimo dell Organizzazione Internazionale del Lavoro intitolato 1 Cfr. Cappello Maja, Spunti dalla normativa europea per una legislazione mirata sul mobbing, in Atti della Camera anno 2000: Tutela dei lavoratori dalla violenza psicologica. 214
2 la violenza sul lavoro che classifica le vessazioni tra colleghi come violenza psicologica. In tale categoria si parla specificatamente di bullyng, indicando con questo comportamento una forma vendicativa, crudele, maliziosa o umiliante di denigrazione perpetrata nei confronti di singoli o di gruppi di dipendenti, e di mobbing, definito come molestia psicologica praticata attraverso attività costanti quali: la critica, l'isolamento, la diffusione di notizie false con il fine di annientare la vittima. Oltre a queste disposizioni internazionali emanate da istituzioni specializzate dell ONU è importante segnalare un documento della Corte di giustizia delle Comunità Europee del 12 Novembre 1996 che da un interpretazione molto ampia del concetto di ambiente di lavoro con particolare attenzione all integrazione psicosociale del lavoratore nella comunità di lavoro. In Europa il primo progetto di ricerca sulle problematiche psicosociali lavorative è stato elaborato dallo psicologo svedese Heinz Leymann nei primi anni 80 e, infatti, i paesi Scandinavi sono all avanguardia per ciò che concerne la prevenzione del mobbing attraverso normative specifiche che tutelano i lavoratori dai rischi di natura relazionale (Cappello, 1999). Nei paesi Scandinavi esiste una legislazione specifica contro le violenze sia fisiche che psicologiche negli ambienti di lavoro che riconosce ai lavoratori il diritto di rimanere in stato di benessere fisico e mentale. In 215
3 Svezia sono tre le leggi che tutelano il lavoratore dalle molestie morali: un del 1992, obbliga il datore ad effettuare controlli peiodici nell'ambiente di lavoro in modo da poter adottare appropriate misure nelle prime fasi del conflitto; un'altra legge, del 1993, è specificatamente rivolta agli interventi anti-mobbing; la terza legge riguarda la riabilitazione professionale che deve essere garantita alle vittime del mobbing.. Particolarmente importante è la legge del 1993 emanata dal Ministero Nazionale svedese per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro delle disposizioni relative alle misure da adottare contro forme di persecuzione psicologica negli ambienti di lavoro (AFS 1993:17 ). Nella Sezione 1 delle definizioni e campo d applicazione il testo dice che: Queste disposizioni vanno applicate in tutte quelle realtà nelle quali i lavoratori possono essere oggetto di una qualsiasi forma di persecuzione durante il lavoro. Per persecuzione si intendono ricorrenti azioni riprovevoli o chiaramente ostili intraprese nei confronti di singoli lavoratori, in modo offensivo, tali da determinare l allontanamento di questi lavoratori dalla collettività che opera nei luoghi di lavoro La legislazione in Svezia prevede interventi preventivi anche attraverso il coinvolgimento dei Comitati aziendali e affida al datore di lavoro la responsabilità principale riguardo alla pianificazione e alla programmazione del lavoro in modo da prevenire forme di persecuzione. 216
4 Quindi l attenzione è rivolta particolarmente a prevenire le forme inadeguate di organizzazione dell ambiente produttivo: il datore di lavoro non solo deve organizzare la sua azienda in modo da impedire il fenomeno del mobbing, ma non deve neppure lasciare dubbi in merito alla sua disapprovazione, e, sotto la sua responsabilità ricade anche la riabilitazione delle vittime. Inoltre l'ente Nazionale Svedese, dal 1993, invia alle aziende delle circolari con le raccomandazioni generali per prevenire il mobbing in cui si informano i lavoratori e il management sui rischi derivati dalle forme di persecuzione psicologica. L obiettivo di queste normative è quello di definire le responsabilità del datore di lavoro il quale deve: a) elaborare delle procedure che garantiscano condizioni psicologiche e sociali nei luoghi di lavoro le migliori possibili, anche per quanto concerne la situazione lavorativa e l organizzazione del lavoro, b) adottare misure per impedire che si manifestino reazioni negative sul lavoro, ad esempio elaborando delle regole che incoraggino un clima di rispetto e di amicizia nel luogo di lavoro, c) fornire a quadri e dirigenti una formazione tale da consentire loro gestire le materie che rientrano nelle leggi di diritto del lavoro, i rischi di conflitto all interno dei gruppi di lavoratori, in modo da rispondere con prontezza e con un sostegno qualificato a quei lavoratori 217
5 che si trovassero in stress e di crisi. Nel testo legislativo svedese vengono elencate anche le varie forme di persecuzione psicologica: - calunniare o diffamare un lavoratore, oppure la sua famiglia; - negare deliberatamente informazioni relative al lavoro; - sabotare o impedire in maniera deliberata l esecuzione del lavoro; - escludere in modo offensivo il lavoratore, oppure boicottarlo o disprezzarlo; - esercitare minacce, intimorire o avvilire la persona, come nel caso di molestie sessuali; - insultare, fare critiche esagerate o assumere atteggiamenti o reazioni ostili in modo deliberato; - applicare sanzioni amministrative ad un singolo lavoratore senza motivo apparente, senza dare spiegazioni, senza tentare di risolvere insieme a lui/lei i problemi; Anche i rapporti di potere all'interno delle organizzazioni vengono analizzati in relazione al mobbing. Ai quadri e ai managers viene affidata la responsabilità di creare il clima nel luogo di lavoro e di definirne le regole. In particolare le normative svedesi enunciano : la cosa essenziale è che il datore di lavoro non sottoponga mai il lavoratore a forme di persecuzione, ad esempio attraverso l abuso di potere. La posizione di dipendenza del lavoratore incide in modo determinante sul rapporto 218
6 datore di lavoro-lavoratore; gli equivoci si possono verificare molto frequentemente, di conseguenza il datore di lavoro deve comportarsi in maniera da ispirare fiducia (AFS 1993:17). Con queste leggi in Svezia si è data molta importanza alle politiche di gestione dell ambiente di lavoro cercando di facilitare i processi di cooperazione tra i lavoratori. Un altro fattore importante per ostacolare il mobbing è la partecipazione degli stessi lavoratori all elaborazione di misure per la soluzione dei problemi associati all ambiente di lavoro. Questo significa che nei casi in cui il datore di lavoro e i dipendenti hanno deciso insieme quali siano i principi da attuare per pianificare il lavoro e il tipo di cooperazione, tutti lavoratori devono conoscere tali principi e sapere in che modo comportarsi (misure di ordine generale per prevenire qualsiasi forma di persecuzione psicologica, AFS 1993:17) Ma se si verificano dei casi di mobbing cosa deve fare il datore di lavoro? Le leggi sull ambiente di lavoro in Svezia obbligano il dirigente ad elaborare procedure tali che sia possibile individuare e accertare con largo anticipo l esistenza di attriti nei rapporti di lavoro tra i dipendenti, consentendo in tal modo di organizzare il lavoro in maniera che il personale addetto alla supervisione possa entrare in contatto con ciascun 219
7 membro del gruppo di lavoro e avere l'opportunità di scambi frequenti con i vari membri del gruppo. Nella sezione 5 delle misure e procedure particolari delle normative svedesi sull ambiente di lavoro si precisa la complessità dei processi di vittimizzazione sul lavoro: è molto raro che gli eventuali attriti siano dovuti ad un'unica persona. Di regola le cause vanno esaminate in base al modo in cui è organizzato il lavoro e non lasciate alla responsabilità di un solo individuo. Nello stesso tempo è però importante che ogni lavoratore sia consapevole della propria capacità di contribuire ad instaurare un buon clima di lavoro, del fatto che questo rientri nei suoi doveri. Le soluzioni ai problemi vanno ricercate in primo luogo attraverso l elaborazione di metodi di lavoro, l assegnazione del lavoro, la comunicazione, ecc. Per il raggiungimento di questo scopo si può procedere ad un analisi della maniera in cui il lavoro è organizzato ad esempio per quanto riguarda i doveri, i requisiti e l autorità, e quindi su questa base avviare una discussione e programmare di conseguenza (AFS 1993:17) Queste disposizioni legislative conferiscono al datore di lavoro, al gestore delle risorse umane, al supervisore delle unità di lavoro, un ruolo fondamentale nella prevenzione ma anche nella diagnosi precoce dei fenomeni legati al mobbing. La logica è sempre quella della 220
8 valorizzazione delle dinamiche relazionali cioè il favorire i processi comunicativi all interno delle organizzazioni e creare un clima positivo nell ambiente di lavoro: è importante che il datore di lavoro, con il suo modo di fare, stabilisca le condizioni per un dialogo reciproco, una facile comunicazione e un desiderio reale di risolvere i problemi (AFS 1993:17, sezione 3). E se vengono accertate forme di persecuzione un primo passo utile sarebbe una chiacchierata confidenziale con la vittima dell'abuso, improntata al rispetto della persona e in un clima franco e aperto. Parlando con le persone con le persone coinvolte ci dovrebbe essere la consapevolezza del pericolo di essere influenzato da punti di vista negativi. In situazioni come queste il comportamento naturale delle persone è quello di barricarsi dietro una strenue difesa delle proprie azioni e le opinioni possono essere caratterizzate da posizioni rigide, da pressioni esercitate dal gruppo. Spesso la colpa di queste persecuzioni viene fatta ricadere sulla persona oggetto delle stesse (AFS1993:17, sezione 5). Il supporto del supervisore è fondamentale in tutte le fasi del mobbing ma più il processo di vittimizzazione va avanti e più risulta difficile individuarne le reali cause: la difficoltà a individuare e affrontare i problemi di base aumenta con il passare del tempo a causa dell insostenibilità delle posizioni personali, delle accuse, scuse e controaccuse che di volta in volta ci si scambia quando la forma di 221
9 persecuzione diventa evidente. E importante, di conseguenza, che il datore di lavoro intraprenda un azione immediata per affrontare quegli abusi che potrebbero innescare una forma di persecuzione, o che l hanno già scatenata (Afs 1993:17, sezione 5).Queste normative in Svezia oltre ad esercitare una forte azione preventiva, hanno come obiettivo anche l eventuale azione riparatoria del disagio sociale dovuto al mobbing sul lavoro. Vengono affrontati i problemi dell assenteismo, del reinserimento del lavoratore emarginato, del supporto psicologico necessario, della formazione specifica per gestire le relazioni umane. In particolare queste leggi sull ambiente di lavoro dicono che se un lavoratore assentatosi dal lavoro per malattia, dovuta al mobbing subito, dovrebbe essere aiutato a ritornare al più presto possibile. Un rapido reinserimento dipende in gran parte dal fatto di mantenere dei contatti positivi con la persona, sia egli in malattia o meno, e dall opportunità che la persona ha di parlare privatamente sia con i compagni sia con il datore di lavoro in merito a quanto è accaduto E importante discutere sulle possibili cause di quanto è accaduto, cercare di trovare le soluzioni per migliorare l ambiente di lavoro e valutare le risorse economiche pratiche disponibili per raggiungere l obiettivo. Può essere necessaria alla vittima una terapia di riabilitazione da condurre con un psicologo ma è importante che sia la persona coinvolta a voler ricorrere a questo tipo 222
10 di aiuto. Per risolvere i problemi interpersonali a volte è necessario ricorrere ad un offerta di corsi di formazione o al trasferimento ad altra mansione. Le misure adottate devono consentire un miglioramento dell ambiente di lavoro e devono evitare che si verifichino nuovi casi di persecuzione psicologica e discriminazione. I problemi fondamentali associati al lavoro devono essere discussi in maniera puntuale al fine di far emergere una comune determinazione nel voler adottare le misure in grado di risolverli. Nel caso in cui le misure adottate dal datore di lavoro dovessero fallire e quindi quando le forme di persecuzione psicologica causano dei problemi non risolvibili autonomamente, la legislazione svedese invita le aziende a rivolgersi ad esperti dei problemi organizzativi per un assistenza qualificata ai gruppi di lavoro colpiti dal mobbing. La Norvegia è uno dei paesi che ha contribuito alla ricerca del fenomeno del mobbing e possiede una legislazione che tutela i lavoratori dalle molestie sul posto di lavoro. Nel 1994 è stato modificato l art. 12 dell Arbeidsmiljoloven (AML) la legge sulla tutela dell ambiente di lavoro introducendo una disposizione che tutela i lavoratori dalle molestie o da altri comportamenti sconvenienti: 223
11 Organizzazione del lavoro" 1.Requisiti generali La tecnologia, l organizzazione del lavoro, gli orari di lavoro ed i sistemi retributivi devono essere predisposti in modo da non esporre i lavoratori a gravosi sforzi fisici o psichici Vanno messi a disposizione dei lavoratori gli ausili necessari per prevenire gli sforzi fisici. I lavoratori non devono essere esposti a molestie o ad altri comportamenti sconvenienti. Le condizioni di lavoro vanno predisposte in modo da fornire ai lavoratori un opportunità ragionevole per sviluppare la propria professionalità e personalità attraverso il lavoro. L intento delle normative in Norvegia è lo stesso delle leggi emanate dal governo svedese cioè di assicurare un ambiente lavorativo che non esponga i lavoratori a sforzi psicologici di entità tale da influire negativamente oltre che sul rendimento, anche sul loro stato di salute. L unica differenza è che mentre il regolamento svedese parla espressamente di mobbing la legge norvegese utilizza i termini più generici di molestie e di comportamenti sconvenienti. Anche in Inghilterra esiste una legge sulle molestie nei luoghi di lavoro, il Proctection From Harassement Act del Questa normativa 224
12 istituisce il divieto per chiunque di assumere un comportamento che possa molestare una persona e, inoltre, prevede la sanzionabilità del comportamento finalizzato alle molestie morali sul luogo di lavoro basandosi sul presupposto che il soggetto che pratica mobbing è a conoscenza del fatto che la condotta risulti danno saper la vittima. Oltre questa legge del 1997 c è anche la Sex Disrimination Act DEL 1977, una legge sulle molestie sessuali che prevede come pena la reclusione fino a 6 mesi per la condotta molesta. Molto interessante e all avanguardia per quanto riguarda le norme anti-mobbing è un disegno di legge presentato nel 1999 per la tutela della dignità nel luogo di lavoro. Si fa riferimento ai comportamenti specifici che possono ledere la dignità dei lavoratori (comportamenti offensivi, critiche ripetute e ingiustificate, sanzioni prive di una ragionevole giustificazione, mutamenti peggiorativi delle mansioni dei lavoratori senza motivo) e si mettono in risalto le conseguenze negative delle molestie sia orizzontali (aggressioni tra colleghi dello stesso livello), sia verticali (aggressioni subite dai superiori nella gerarchia) (M. Cappello 1999). In Francia la legislazione in materia di molestie sul luogo di lavoro fa riferimento soprattutto alle infrazioni di carattere sessuale ma attualmente sta per essere approvata una legge che mira a riconoscere una nuova forma di reato denominato bizutage che sta ad indicare 225
13 principalmente i fenomeni legati al bullismo scolastico ma che può essere estesa anche agli ambienti lavorativi: Pdl n sulla Prevenzione e la repressione delle infrazioni sessuali e la protezione dei minori Art. 10 Delitto di bizutage Comportamento di una persona che, fuori dei casi di violenza, minacce e molestie sessuali, consiste nel far subire ad un altra persona degli atti o comportamenti contrari alla dignità della persona umana in occasione di manifestazioni o di riunioni legati all ambiente scolastico, educativo, sportivo o associativo. L art 104 delle leggi sull ambiente di lavoro in Germania prevede l allontanamento dei lavoratori che disturbano la pace aziendale ripetutamente e volontariamente. Questo articolo insieme ad altri (art.75,art.80) fanno specifico riferimento all organizzazione del lavoro per prevenire i fenomeni di mobbing. In particolare istituiscono l obbligo di promozione della libera espressione della personalità dei dipendenti dell azienda e danno molta importanza al consiglio d azienda (Betriebsrat) che può proporre al datore di lavoro misure utili all azienda e alla comunità. 226
14 L art. 328 del codice delle obbligazioni in Svizzera (del 30 marzo 1911) mira alla protezione della personalità del lavoratore: Nei rapporti di lavoro il datore di lavoro deve rispettare e proteggere la personalità del lavoratore, avere il dovuto riguardo per la sua salute e vigilare alla salvaguardia della moralità.. inoltre l ordinanza del 18 agosto 1993 dice che il datore di lavoro deve adottare tutti i provvedimenti necessari per salvaguardare e migliorare la tutela della salute fisica e psichica del lavoratore. Esiste anche una risoluzione del Consiglio delle comunità Europee (29 maggio 1990) sulla tutela della dignità degli uomini e delle donne nel mondo del lavoro che ha come obiettivo la prevenzione di un ambiente di lavoro intimidatorio, ostile o umiliante. La risoluzione considera, però, esplicitamente ogni comportamento indesiderato a connotazione sesuale, o qualsiasi altro comportamento basato sul sesso, che offende la dignità degli uomini e delle donne nel mondo del lavoro, e che può in determinate circostanze essere considerato contrario al principio della parità di trattamento a sensi degli artt.3,4,5 della direttiva del Consiglio 76/207/CEE. La medesima risoluzione contempla, inoltre, l'ipotesi della creazione di "un ambiente di lavoro intimidatorio, ostile o umiliante" (c.d. molestia ambientale) per chi subisce questi comportamenti, come ipotesi anche alternative, oltre che eventualmente cumulative. Di queste 227
15 tipologie emergono subito il carattere molesto, quantunque su base sessuale, del comportamento e la sua collocazione in una dimensione di indesideratezza da parte della vittima. Questi due aspetti (la vessatorietà e la indesideratezza) rappresentano sicuramente dei fattori comuni alla figura del mobbing, ed è questo profilo che ha spinto soprattutto i paesi scandinavi alla ricostruzione di una categoria concettuale più ampia, quella appunto del mobbing, o delle molestia morali, all'interno della quale inquadrare anche le molestie sessualmente caratterizzate. 1.2 I progetti di legge in Italia. Esiste anche in Italia allo stato, una certa sensibilità sia da parte del senato che della camera dei deputati nella formulazione di proposte e disegni di legge. Ad oggi si contano cinque interventi in materia 2. Il disegno di legge n.4265 a prima firma del senatore Tapparo, così come quelli n.4313 del senatore De luca e n.6410 a prima firma del deputato Benvenuto hanno innanzitutto il merito di offrire una definizione del fenomeno scientemente generica e quindi correttamente priva di un elenco tassativo di fattispecie, disgiunta peraltro da un indagine sulla 2 In ordine cronologico progetto di legge n.1813/1996; progetto di legge n.6410/1999, disegno di legge n.4313/1999; progeto di legge n.4265/1999; progetto di legge n.6667/2000; disegno di legge 4512/
16 motivazione del comportamento, illecito di per sé stesso. È interessante notare come nella possibile identificazione del mobber vengano indicati il datore di lavoro, colleghi sovraordinati o pari grado della vitima, nonché anche i subordinati alla vittima. I testi suggeriti contemplano iniziative di informazione periodica nei confronti dei lavoratori onde monitorare eventuali manifestazioni di potenziale mobbing interessando anche gli aspetti organizzativi dell'attività lavorativa. Previsto anche il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali aziendali, cui spetterebbe "attivare procedure tempestive di accertamento dei fatti denunciati e misure per il loro superamento" oltre che, fra l'altro, il diritto dei lavoratori a svolgere due ore di assemblea annuale oltre l'orario di lavoro per trattare il tema delle violenze morali e delle persecuzioni psicologiche nel luogo di lavoro. Le proposte di legge, come ribadito, sono molteplici quella n.1813/1996 dell'on. Cicu è stata la prima in ordine di tempo ma risulta essere poco esauriente a livello di contenuti e di indicazioni sulla prevenzione del mobbing. Essa prevede da uno a tre anni di reclusione per coloro che vengono ritenuti responsabili di terrorismo psicologico; anche la più recente proposta di legge n.6667/200 dell'on. Fiori sembra essere troppo riduttiva per offrire delle garanzie sulla tutela dei lavoratori da un fenomeno così complesso come è il mobbing; anche qui si pone troppa enfasi sulle misure repressive più 229
17 che su quelle preventive e, inoltre, non ci sono chiare indicazioni sulla valutazione e sull'accertamento delle responsabilità degli atti persecutori. Il recente disegno di legge n.4265, come risulta dalla relazione che lo accompagna, ha innanzitutto lo scopo di "favorire una azione preventiva efficace", tramite l'informazione-sensibilizzazione e l'intervento prima che le condotte di mobbing abbiano cagionato danni, ma anche quello di fornire, comunque strumenti di tutela ex post, repressivi e riparatori. E ciò non solo al fine, etico e di giustizia, della "tutela individuale della dignità ed integrità della persona", per la correttezza nei rapporti umani e la civile convivenza e coesione, ma anche a quello, di opportunità economica. Nella sua formulazione il Disegno di legge tiene conto e ne ricava spunti, degli studi anglosassoni, e particolarmente di quelli che sono stati considerati ed hanno fornito spunti agli studi scandinavi. Il Progetto di legge n.6410 ha molti punti in contatto con il D.d.l 4265, infatti: muove dai risultati degli studi anglosassoni di psicologia del lavoro e dalle statistiche relative; rileva l'esigenza di una regolamentazione del mobbing non solo allo scopo di tutelare la dignità umana e l'integrità psicofisica ma anche quello di minimizzare i costi dati dalla formazione di diseconomie interne all'azienda e per la cura dei danni provocati dalle condotte lesive; è applicabile sia ai datori di lavoro privati sia a quelli pubblici; prevede l'applicazione delle sanzioni 230
18 disciplinari a chi commette o a chi denuncia consapevolmente il compimento di vessazioni inesistenti, al fine di ottenere vantaggi comunque configurabili; prevede, negli stessi termini, la tutela giudiziale ed il risarcimento del danno liquidabile in forma equitativa. Elemento di attenzione risiede nella disciplina alla quale debbano essere sottoposti gli atti discriminatori, che derivano da comportamenti di persecuzione psicologica e violenza morale. È ispirato a principio di tutela diffusa, la previsione di nullità degli "atti discriminatori e di ritorsione" di cui all'art.8 del dis.legge n.4265, mentre l'art.2 del progetto di legge n.6410 invoca l'annullabilità di questi. La particolarissima dinamica dei fatti da mobbing richiede, poi, che il lavoratore possa in qualsiasi momento eccepire la discriminazione, avvalendosi peraltro delle presunzioni legali quale quella introdotta dall'art.8 del dis.legge 4265 il quale recita così: 1. Tutti gli atti che derivino da comportamenti di cui agli art.1,2 e 3 sono nulli 2. I provvedimenti relativi alla posizione soggettiva del lavoratore che abbia posto in essere una denuncia per comportamenti di cui all'art.2, in qualunque modo peggiorativi della propria condizione professionale, compresi i trasferimenti e licenziamenti, adottati entro 231
19 un anno dal momento della denuncia, si presumono a contenuto discriminatorio, salvo prova contraria, ai sensi dell'art co c.c. Fra gli altri, il disegno di legge n.4265, sub art.4, contempla poi una sorta di responsabilità disciplinare nei confronti di coloro i quali commettano azioni di mobbing, nonché verso coloro i quali abbiano a denunziare fatti che "si rilevino inesistenti per ottenere vantaggi comunque configurabili". La norma andrebbe a prevedere una responsabilità di integrazione necessaria al codice disciplinare per volontà legislativa, che potrebbe configurarsi come misura di tutela obbligatoria ai sensi dell'art.2087c.c 3. Ed infatti gli "atti persecutori, vessatori, le critiche ed i maltrattamenti verbali esasperati, l'offesa alla dignità, la delegittimazione di immagine " estendono ed integrano le rigide casistiche pure contemplate o contemplabili, dalle varie normative collettive. Il più recente disegno in materia, quello n.4512/2000 del Senato, prevede come principale misura di prevenzione contro la violenza psicologica l'istituzione di organismi interni composti da un rappresentante dell'impresa, da un rappresentante dei lavoratori e da un consulente esterno che deve essere nominato dalla ASL di competenza (art.3). inoltre nell'art.5, viene trattata anche la questione del reintegro del 3 Così Verrina, op.cit.,
20 lavoratore che ha perso l'occupazione a causa del mobbing, reintegro che è un obbligo per l'azienda solo se l'abbandono del lavoro è avvenuto in base a dimissioni volontarie della vittima. 233
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliCodice di Comportamento
Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 15 del 3 maggio 2005 e successivamente modificato con deliberazione n. 12 del 2 marzo 2009 Indice Premessa 1 Codice Etico 2 Regolamento gare
DettagliI principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria
I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria Dott. Paolo Piani Ancona (26 marzo 2015) 1 Premessa Trattati Il diritto comunitario in tema di assistenza sanitaria (prevale sulle
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliCOMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015
COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015 Approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 64 del 18/10/2013 Fonti Normative: La parità tra donne e uomini
DettagliWHISTLEBLOWING > domande e risposte
WHISTLEBLOWING > domande e risposte Promozione e tutela delle segnalazioni di rischi e irregolarità nell interesse pubblico Prima Edizione Aprile 2013 con il contributo di e www.transparency.it La definizione
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliLega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE
Lega nazionale sci Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega il 4 ottobre 2007 Premessa: Per i candidati Operatori Sportivi Volontari sono previsti i seguenti momenti corsuali:
DettagliLa Convenzione sui diritti dell infanzia
NOME... COGNOME... CLASSE... DATA... La Convenzione sui diritti dell infanzia La Convenzione sui diritti dell infanzia è stata approvata dall Assemblea generale delle Nazioni unite (ONU) il 20 novembre
DettagliPremessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento
Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei
DettagliREGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO
COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
Dettagli1 La politica aziendale
1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo
DettagliCODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011
CODICE ETICO Approvato dai membri del CDA a ottobre 2011 2 Premessa Con il la Belli S.r.l. vuole creare una sorta di carta dei diritti e doveri morali che definiscono la responsabilità etico-sociale di
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliAMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE
AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE RAPPORTO DI LAVORO 1 Il rapporto individuo azienda si basa su un contratto per lo scambio di una prestazione di lavoro a fronte di un corrispettivo economico retribuzione
DettagliChi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS
Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per
DettagliIL MOBBING. Alcune considerazioni per inquadrare il problema anche alla luce delle normative su salute e sicurezza sul lavoro
IL MOBBING Alcune considerazioni per inquadrare il problema anche alla luce delle normative su salute e sicurezza sul lavoro Paola Cenni GdL: Mobbing and Diversity Management Comitato Pari Opportunità,
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE CANNOBIO. Regolamento volontari. Regolamento. a scuola. volontari a scuola
ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE CANNOBIO Regolamento volontari a scuola Regolamento volontari a scuola REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DI VOLONTARI PER IL MIGLIORAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA Art.1 Oggetto
DettagliAzienda Sanitaria Firenze
Azienda Sanitaria Firenze I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro in relazione al D.Lgs. 231/01 DALLA VERIFICA DELL APPLICAZIONE FORMALE ALLA VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEL
DettagliMANDATO DI AUDIT DI GRUPPO
MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte
DettagliDecreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08
LE PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE PICCOLE IMPRESE Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 (Ma anche dall
Dettagli2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione
DettagliNUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING
gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA
Dettagli1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO
Pagina 1 di 5 1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO (rif. punto 4.2 BS OHSAS 18001:2007) 1.1 SCOPO La dichiarazione di politica per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro,
DettagliLa sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente
La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei
DettagliCorso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007
Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale
DettagliDocumento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente
Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere
DettagliSA 8000. CERTIFICAZIONE ETICA I Sistemi di Responsabilità Sociale coinvolgono le cosiddette Parti Interessate e cioè:
SA 8000 La SA 8000 ha la stessa impostazione generale delle norme internazionali relative ai Sistemi di Qualità ed impegna l Azienda ad assicurare il rispetto dei principi etici delle Nazioni Unite sancite
DettagliQUESITI FORUM LAVORO 2015 IL MINISTERO DEL LAVORO RISPONDE
QUESITI FORUM LAVORO 2015 * * * IL MINISTERO DEL LAVORO RISPONDE Licenziamenti economici e la nuova conciliazione volontaria 1) Il licenziamento illegittimo motivato per il superamento del periodo di comporto
Dettaglib) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;
Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per
DettagliObbligo di sicurezza sul lavoro cenni storici
Obbligo di sicurezza sul lavoro cenni storici In passato, nel codice civile del 1865, non si conosceva la parola «sicurezza» nei luoghi di lavoro, ma si puniva il datore di lavoro che cagionava danno ai
DettagliCONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1
Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio
DettagliSISTEMA DISCIPLINARE. Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A.
SISTEMA DISCIPLINARE Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A. Versione: 3.0 Approvato con determinazione dell Amministratore Unico il 7 novembre 2014 MO231 - pag. 1 di 5 SISTEMA DISCIPLINARE 1. PREMESSA
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliRACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI
CONSIGLIO D EUROPA RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI (adottata dal Comitato dei Ministri
Dettagli5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni
Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.
DettagliPOLITICA PER LA QUALITÀ, L AMBIENTE, LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E LA RESPONSABILITA SOCIALE
POLITICA DEL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO La Cooperativa sociale ITALCAPPA è consapevole dell importanza e della necessità di avvalersi di un Sistema di Gestione integrato per la qualità, l ambiente,
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliDichiarazione dei diritti dell uomo
Dichiarazione dei diritti dell uomo Politica dei diritti sul posto di lavoro Per noi è importante il rapporto che abbiamo con i nostri dipendenti. Il successo della nostra azienda dipende da ogni singolo
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
DettagliCONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1
Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale
DettagliQUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE
RISOLUZIONE N. 169/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 1 luglio 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica - Trattamento IVA applicabile alla gestione del patrimonio immobiliare. Art. 4, primo comma,
DettagliALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo
SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA
DettagliMobbing e tutela delle condizioni di lavoro
Circolare n. 9/09 del 28.settembre.2009* Mobbing e tutela delle condizioni di lavoro Mobbing nei luoghi di lavoro Nozione. Con l espressione mobbing si intende la sequenza di atti o comportamenti posti
DettagliPATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s.
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ (DPR 249 del 1998 come modificato dal DPR 235 del 2007) Scuola Primaria.. classe.. a. s. 2014 15 L obiettivo del patto di corresponsabilità è quello di impegnare le
DettagliRELAZIONE ILLUSTRATIVA RELATIVA ALL ADOZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA SANITARIA. ULSS n. 3 DI BASSANO DEL GRAPPA
RELAZIONE ILLUSTRATIVA RELATIVA ALL ADOZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA SANITARIA ULSS n. 3 DI BASSANO DEL GRAPPA APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 55 DEL
DettagliREGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO E LA SELEZIONE DEL PERSONALE
6/02/20 REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 2/0/200, Mondo Acqua S.p.A. adotta il presente regolamento per il reclutamento e la selezione del personale da
DettagliBenessere Organizzativo Interventi di promozione della salute e del benessere psicofisico nelle organizzazioni
Pagina 1 di 6 Interventi di promozione della salute e del benessere psicofisico nelle organizzazioni Proposto nel 1981, il termine benessere sul luogo di lavoro indica non solo l assenza di malattia o
DettagliRISOLUZIONE N.15/E QUESITO
RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio
DettagliN O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO
DettagliREGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO
REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004
DettagliManuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI
Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della
DettagliDAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L.
DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L. D.Lgs 231/2001 Codice Etico 1 INDICE 1. Introduzione Pag. 3 2. Politiche di condotta negli affari Pag. 3 2.1 Dipendenti, collaboratori e consulenti Pag. 5 3. Salute,
DettagliCIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO
CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.
DettagliLa sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana
La sicurezza e salute sui luoghi di lavoro in Regione Toscana Consultazione e partecipazione degli RLS D.Lgs. 626/94 Ruolo RLS Introduce novità per la tutela del lavoratore che ha adesso anche maggiori
DettagliCircolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze
Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
DettagliREGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro
REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro Art. 1 - Inviolabilità della dignità umana. 1. La Regione del Veneto
DettagliCollaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita?
Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di
DettagliValutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se
Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se I suggerimenti che seguono fanno riferimento al documento regionale Decreto Direzione Generale Sanità Regione Lombardia n 10611 del.15/11/2011 -
DettagliAnalisi dati del Personale
Allegato A Analisi dati del Personale L analisi dell attuale situazione del personale dipendente in servizio, presenta il seguente quadro di raffronto tra la situazione di uomini e donne lavoratori: FOTOGRAFIA
DettagliAllegato n. 6. Allegato n. 6 SISTEMA DISCIPLINARE
Allegato n. 6 SISTEMA DISCIPLINARE 1 Premessa Un punto qualificante nella costruzione di un Modello di organizzazione e gestione, ex art. 6 e 7 del D.lgs 231/01, (di seguito Modello) è costituito dalla
DettagliSALUTE SUL LAVORO E BENESSERE ORGANIZZATIVO: OBBLIGHI ED OPPORTUNITÀ PER LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. IL RUOLO DEI CUG
SALUTE SUL LAVORO E BENESSERE ORGANIZZATIVO: OBBLIGHI ED OPPORTUNITÀ PER LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. IL RUOLO DEI CUG Aldo Monea Avvocato e professore univers. a contratto Brescia, 23 settembre 2011
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliNews per i Clienti dello studio
News per i Clienti dello studio N. 44 del 24 Marzo 2015 Ai gentili clienti Loro sedi Soci amministratori unici con tutela assicurativa INAIL Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che
DettagliREGOLAMENTO PER GLI STAGE
REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente
DettagliIl profilo assicurativo della. costrittivita organizzativa in. rapporto alle tecnopatie denunciate
Firenze 23 aprile 2012 Il profilo assicurativo della costrittivita organizzativa in rapporto alle tecnopatie denunciate L Inail garantisce un sistema di tutela NON SOLO Assicurazione obbligatoria per i
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliSalute e sicurezza sul lavoro
Salute e sicurezza sul lavoro Migros promuove una gestione sistematica della salute in azienda e, proprio per questo, ha ricevuto il marchio Friendly Work Space. Questo garantisce l impegno e gli ottimi
DettagliSeminario Stress lavoro correlato: Indicazioni operative. Obblighi normativi. Viganò Giancarlo Direttore Servizio PSAL - ASL Sondrio
Seminario Stress lavoro correlato: Indicazioni operative Obblighi normativi Viganò Giancarlo Direttore Servizio PSAL - ASL Sondrio Stress lavoro correlato Tema di attualità Incidenza elevata Cambiamento
Dettagli1. Cos è e come si sviluppa. In particolare concetto ed elementi che lo distinguono dal mobbing
1. Cos è e come si sviluppa. In particolare concetto ed elementi che lo distinguono dal mobbing Straining (dall inglese «forzatura» o «mettere sotto pressione») è: una situazione di stress forzato del
DettagliCODICE ETICO E DEONTOLOGICO POLITICA ANTI-RITORSIONI
CODICE ETICO E DEONTOLOGICO POLITICA ANTI-RITORSIONI POLITICA ANTI-RITORSIONI Magna è una società impegnata a sostenere una cultura aziendale in cui è possibile denunciare questioni di ordine legale ed
DettagliINTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.
Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA
Dettagli*Il mobbing. * Dott. Paolo Cardoso * Psicologo psicoterapeuta
*Il mobbing * Dott. Paolo Cardoso * Psicologo psicoterapeuta Si tratta di un comportamento strategico che può verificarsi anche sul luogo di lavoro dove viene utilizzato per allontanare soggetti indesiderati
DettagliVisita il sito www.epc.it
Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido
DettagliSoci amministratori unici con tutela assicurativa INAIL
Ai gentili clienti Loro sedi Soci amministratori unici con tutela assicurativa INAIL Premessa L INAIL, con una nota, in risposta ad un quesito dell Ordine dei Consulenti del lavoro (prot. n. 60010 del
DettagliI modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza
1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi
DettagliCaratteristiche della prestazione intellettuale:
LEGALITA E PROFESSIONE VETERINARIA 1 PROFESSIONE A CARATTERE INTELLETTUALE Caratteristiche della prestazione intellettuale: 1. Prevalenza del dato intellettuale sull attività materiale o manuale. 2. Autonomia
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2832 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI Modifiche
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliUNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso
SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali
DettagliCODICE DI CONDOTTA DA ADOTTARE NELLA LOTTA CONTRO LE MOLESTIE SESSUALI E PER LA PREVENZIONE E LA LOTTA CONTRO IL FENOMENO MOBBING
CODICE DI CONDOTTA DA ADOTTARE NELLA LOTTA CONTRO LE MOLESTIE SESSUALI E PER LA PREVENZIONE E LA LOTTA CONTRO IL FENOMENO MOBBING adottato con delibera di Giunta Comunale n. 288 del 23/12/2002 modificato
DettagliART. 1 COSTITUZIONE ART. 2 FINALITA
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI ART. 1 COSTITUZIONE 1.1 Con deliberazione
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliL intelligenza numerica
L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può
DettagliOrganizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.
Sede operativa via Ricasoli, 9-50122 Firenze Sede Legale via de' Martelli 8-50129 Firenze Tel. 055 271731 - Fax 055 214720 http://www.cesvot.it Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti
DettagliUniversità degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo
NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione
DettagliREGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI
REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI Approvato con D.C.C. n. 2 in data 12-02-2015 Art.1 Il Comune di Roncaro volendo garantire nell ambito del proprio territorio attività
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliManifesto dei diritti dell infanzia
Manifesto dei diritti dell infanzia I bambini costituiscono la metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Circa 100 milioni di bambini vivono nell Unione europea. Le politiche, la legislazione
DettagliSogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili
Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo
DettagliMinistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
INTERPELLO N. 65/2009 Roma, 31 luglio 2009 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIREZIONE GENERALE PER L ATTIVITÀ ISPETTIVA Al Consiglio Nazionale dell Ordine dei Consulenti del
DettagliCircolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE
Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL 31.12.2010 E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE L art. 28 del D.Lgs. n. 81/2008 sulla sicurezza e salute
Dettagli