DISPENSA ASPETTI PSICO-PEDAGOGICI E SOCIOLOGICI DELLO SVILUPPO E IN AMBITO SPECIALE 2 DOCENTE: GIACINTO MARCO RONDELLI
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1 DISPENSA ASPETTI PSICO-PEDAGOGICI E SOCIOLOGICI DELLO SVILUPPO E IN AMBITO SPECIALE 2 DOCENTE: GIACINTO MARCO RONDELLI
2 LA COMUNICAZIONE Definizione di comunicazione: E un processo di scambio d informazioni e d influenzamento fra due o più persone in un contesto. Ogni processo comunicativo avviene in entrambe le direzioni e, secondo alcuni, non si può parlare di comunicazione là dove il flusso di segni e di informazioni sia unidirezionale. Se un soggetto può parlare a molti senza la necessità di ascoltare, siamo in presenza di una semplice trasmissione di segni o informazioni. Definizione di assioma: un assioma è una proposizione o un principio che viene assunto come vero perché ritenuto evidente o perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento. In ogni comunicazione sono presenti 5 assiomi: PRIMO ASSIOMA E impossibile non comunicare L attività o l inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro. SECONDO ASSIOMA Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione Quanto più una relazione è spontanea e sana, tanto più l aspetto relazionale della comunicazione recede sullo sfondo. Viceversa, le relazioni malate sono caratterizzate da una lotta costante per definire la natura della relazione mentre l aspetto di contenuto della comunicazione diventa sempre meno importante.
3 TERZO ASSIOMA La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura (punti di vista) delle sequenze di comunicazione La punteggiatura (il punto di vista) organizza gli eventi comportamentali ed è quindi vitale per le interazioni in corso. Servono ad organizzare sequenze interattive comuni e importanti. QUARTO ASSIOMA Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico (verbale) che col modulo analogico (non verbale) La traduzione da un modulo all altro determina una notevole perdita di informazione (tipo mimare) QUINTO ASSIOMA In ogni comunicazione la relazione tra le parti può essere simmetrica o complementare. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull uguaglianza o sulla differenza. Gli stili comunicativi Ogni persona che comunica e si relaziona con un altra, utilizza degli stili comunicativi che differiscono secondo il contesto e la persona che sta di fronte. Sono stati individuati principalmente 10 stili comunicativi: 1. STILE DOMINANTE quando parlo tendo ad alzare la voce assertività imposizione sicurezza di sé competitività metodicità attività
4 presuntuosità 2. STILE DRAMMATICO uso spesso espressioni esagerate per enfatizzare il discorso uso di metafore vittimismo svalutazione satira 3. STILE APERTO comunico in modo espansivo schiettezza gregarietà affabilità loquacità Franchezza 4. STILE AMICHEVOLE quando parlo con gli altri, tendo ad incoraggiarli assecondare assenza di ostilità riconoscere positivamente l altro 5. STILE D IMPATTO ciò che dico resta impresso negli altri, solitamente suscita attenzione sia positiva che negativa lascia un ricordo 6. STILE PRECISO nelle discussioni insisto su definizioni precise precisione accuratezza documentazione 7. STILE ATTENTO faccio capire alle persone che le sto ascoltando fornisco feedback dimostro empatia fornisco segnali di ascolto (cenni del capo, sorrisi,vicinanza spaziale) 8. STILE POLEMICO coinvolto in una discussione accesa, fatico a fermarmi sopraffazione dell altro mancata collaborazione
5 unicità del punto di vista 9. STILE RILASSATO tendo a parlare in modo rilassato confidenzialità noncuranza mancanza di tensione svogliatezza 10. STILE ANIMATO quando parlo tendo ad essere molto espressivo canali extra verbali(gesti,espressioni facciali, movimenti del corpo, facile trasparenza delle emozioni LA NARRAZIONE Le narrazioni sono modi di pensare, comunicare e relazionarsi. Organizzano le nostre conoscenze su noi stessi e gli altri. 9 principi universali delle realtà narrative (J. Bruner): 1) Una struttura di tempo significativa: In una narrazione la segmentazione del tempo avviene non secondo l orologio o il metronomo, ma in funzione dello svolgersi degli eventi cruciali, per cui il tempo viene suddiviso almeno in un inizio, uno svolgimento e una conclusione. 2) Particolarità generica: Le narrazioni generano generi, cioè particolari storie che si adeguano alle norme di quel genere. 3) Le azioni hanno delle ragioni: Quello che fanno le persone nelle narrazioni non avviene mai per caso; esse sono motivate da convinzioni, desideri, teorie, valori o da altri stati intenzionali. 4) Composizione ermeneutica: Nessuna storia ha un unica, singola interpretazione. I possibili significati di una storia sono sostanzialmente molteplici. 5) Canonicità implicita: Per meritare di essere raccontata, la storia deve contraddire le aspettative, deve infrangere una sceneggiatura canonica. Il narratore ci porta a vedere qualcosa che prima non era mai stato notato. 6) Ambiguità di referenza: I fatti sono funzioni della storia. La narrativa crea o costituisce la sua referenza. Tavolo diventa in uno scenario un elemento che va d accordo con falegname e, in un altro, un elemento che ha a che fare con governo. 7) La centralità della crisi: Le storie ruotano intorno a norme che vengono infrante. Le storie che meritano di essere raccontate e interpretate nascono tipicamente da una situazione di crisi.
6 8) Negoziabilità inerente: Le storie sono di fondo contestabili, ed è questo che rende la narrativa così utile nella negoziazione culturale. Tu racconti la tua versione, io la mia. 9) La capacità di espansione storica della narrativa: La vita non è costituita semplicemente da un susseguirsi di storie, ciascuna autonoma rispetto all altra, ciascuna con un proprio fondamento narrativo. Intreccio, personaggi, situazione, tutto sembra continuare a espandersi. IL GENERE Il genere di una narrazione identifica degli elementi (ambientazione, personaggi, trama, ecc.) che risultano tipici in una storia. Fantascienza: Le storie di fantascienza presentano come caratteristica un uso realistico di elementi reali (scientifici) miscelati con elementi di pura invenzione (para-scientifici) Crimine: Le storie di crimine, incentrate su azioni criminali, sono raccontate anche dal punto di vista dei perpetratori. Esse variano da allegre storie di "colpi" a trame più oscure che riguardano il crimine organizzato o condannati detenuti in carcere Azione avventura: Sono caratterizzate da movimento, sforzo fisico, violenza, inseguimenti, missioni militari Erotica: Caratterizzata da descrizioni esplicite di sesso, è incentrata sulla vita sessuale dei personaggi Fantasy: Caratterizzata da storie ambientate in mondi fantastici e inventati o in un passato mitico e leggendario. Spesso vi compare la magia Romantica: Il tema principale è sempre l attrazione reciproca e l amore, spesso reso difficoltoso da imprevisti. Hanno un lieto fine Orrore: Suscitano una combinazione di paura, attrattiva. Variano da temi connessi alla religione a storie che fanno uso di concetti medici o psicologici Poliziesco, thriller, western, storico, ecc.. MODI E STRUMENTI: Esistono molteplici modi e strumenti per narrare una storia. Le differenti modalità attirano un determinato tipo di ascoltatore piuttosto che un altro. Alcuni dei modi/strumenti per narrare: Narrazione classica / voce, libro, ecc. Cinematografica / film, telefilm, fiction, ecc. Fiabesca - Metaforica / libri classici e illustrati, tv, voce, ecc. Fumettistica / disegno, foto, cartoni animati, ecc. Teatrale / recite, burattini, ecc. Cantata / musical, cantastorie, canzoni, ecc. Multimediale / risorse internet, software, videogames, ecc. Oggettuale / giocattoli, pongo, sabbia, ecc. LE METAFORE Le metafore sono strumenti comunicativi che consentono di ridefinire l'esperienza a partire da prospettive insolite o inaspettate. La metafora permette al narratore di rielaborare in termini più concreti i concetti complessi e difficili da spiegare. Un elemento caratterizzante la metafora, soprattutto in poesia, è la capacità di veicolare interi moti d'animo attraverso immagini spesso brevi e immediate Il mio cuore scoppia! Il mio cuore si spezza!
7 FAVOLA LA CICALA E LA FORMICA La Cicala che imprudente / tutta estate al sol cantò, / provveduta di niente / nell inverno si trovò, / senza più un granello e senza / una mosca in la credenza. / Affamata e piagnolosa / va a cercar della Formica / e le chiede qualche cosa, / qualche cosa in cortesia / per poter fino alla prossima / primavera tirar via: / promettendo per l agosto, / in coscienza l animale, / interessi e capitale. / La Formica che ha il difetto / di prestar malvolentieri, / le dimanda chiaro e netto: / - Che hai tu fatto fino a ieri? / - Cara amica, a dire il giusto / non ho fatto che cantare / tutto il tempo. Brava, ho gusto; / balla adesso, se ti pare. (Favola Jean de La Fontaine) Per favola si intende un genere letterario caratterizzato da brevi composizioni, in prosa o in versi, che hanno per protagonisti di solito animali più raramente piante o oggetti inanimati e che sono fornite di una "morale". Il fine morale è assolutamente predominante. FIABA La fiaba è generalmente un racconto in prosa e ha come protagonista di solito l uomo, nelle cui vicende intervengono spiriti benefici o malefici, demoni, streghe, fate, ecc.; CARATTERISTICHE: - non ha necessariamente fine morale e pedagogico - presenza di elementi magici e fantastici - tutti possono vivere felici e contenti - il linguaggio è generalmente semplice - il tempo è indefinito..c'era una volta.. Le "Funzioni della fiaba" Propp ( ) è giunto a formulare tre principi: gli elementi costanti, stabili della fiaba sono le funzioni dei personaggi, indipendentemente dall esecutore e dal modo dell esecuzione; il numero delle funzioni che compaiono nelle fiabe è limitato; la successione delle funzioni è sempre identica. Nel sistema di Propp le funzioni sono 31 ed esse bastano, con le loro varianti ed articolazioni interne, a descrivere la forma delle fiabe: 1. Allontanamento: un personaggio della fiaba si allontana da casa per un particolare motivo (guerra, affari, punizione, ecc.). 2. Divieto: all eroe viene proibito di fare qualcosa, gli viene imposto un divieto. 3. Infrazione del divieto: l eroe non rispetta la proibizione, trasgredisce il divieto che gli era stato imposto. 4. Investigazione: l antagonista cerca elementi utili per combattere l eroe. 5. Delazione: l antagonista riceve da qualcuno informazioni che gli servono per danneggiare l eroe. 6. Tranello: l antagonista cerca di ingannare la vittima per impossessarsi dei suoi beni o di lei stessa. 7. Connivenza: la vittima si lascia convincere e cade nel tranello. 8. Danneggiamento: l antagonista riesce a recare danno a un familiare dell eroe o ad un suo amico. Oppure mancanza: a uno dei familiari o degli amici manca qualcosa o viene desiderio di qualcosa. 9. Maledizione:l eroe viene incaricato di rimediare alla mancanza o al danneggiamento. 10. Consenso dell eroe: l eroe accetta l incarico. 11. Partenza dell eroe: l eroe parte per compiere la sua missione. 12. L eroe messo alla prova dal donatore: deve superare prove e incarichi in cambio della promessa di un dono che lo aiuterà nell impresa. 13. Superamento delle prove ( reazione dell eroe): l eroe affronta le prove e le supera. 14. Fornitura del mezzo magico: l eroe si impadronisce del mezzo magico. 15. Trasferimento dell eroe: l eroe giunge, o viene condotto, nel luogo in cui dovrà compiere l impresa. 16. Lotta tra eroe e antagonista: l eroe si batte contro il suo avversario. 17. L eroe marchiato: all eroe è imposto un segno particolare, cioè un marchio ( può trattarsi anche di un oggetto ). 18. Vittoria sull antagonista: l antagonista è vinto. 19. Rimozione della sciagura o mancanza iniziale: l eroe raggiunge lo scopo per cui si era messo in viaggio. 20. Ritorno dell eroe: l eroe torna nel luogo da cui era partito. 21. Persecuzione dell eroe: l eroe viene perseguitato o inseguito.
8 22. L eroe si salva: l eroe sopravvive alla persecuzione o all inseguimento. 23. L eroe arriva in incognito a casa: l eroe arriva al punto di partenza senza farsi riconoscere. 24. Pretese del falso eroe: un antagonista ( falso eroe ) cerca di prendere il posto dell eroe. 25. All eroe è imposto un compito difficile: all eroe è imposta un ulteriore prova di bravura. 26. Esecuzione del compito: la prova viene superata. 27. Riconoscimento dell eroe: l eroe viene finalmente riconosciuto. 28. Smascheramento del falso eroe o dell antagonista: gli impostori vengono riconosciuti. 29. Trasformazione dell eroe: l eroe si trasforma, assume un nuovo aspetto ( da animale si trasforma in uomo, da brutto diventa bellissimo, ecc. ). 30. Punizione dell antagonista: l antagonista riceve il giusto castigo. 31. Lieto finale: l eroe ottiene il meritato premio ( si sposa, ritrova i suoi cari, si libera da un incantesimo, ecc. ). Una definizione: famiglia [fa-mì-glia] s.f. (pl. -glie) LA FAMIGLIA Nucleo elementare della società umana, formato in senso stretto e tradizionale da genitori e figli, con l'eventuale presenza di altri parenti (Dizionario Italiano- Il Sabatini Coletti) Tale definizione produce i seguenti effetti: Famiglia Normale Famiglia nucleare (famiglia bi-generazionale composta da coppia unita dal matrimonio e da figli biologici) Famiglia Anormale Famiglie tri o quadri-generazionali Famiglie affidatarie Famiglie adottive che possono essere multirazziali o multiculturali Famiglie monoparentali a conduzione materna o paterna Coppie omosessuali con o senza figli Famiglie composte da persone divorziate e rispettivi figli Persone che vivono insieme senza vincoli di parentela ma connessi da forti legami emotivi e da impegni reciproci Coppie eterosessuali unite dal matrimonio senza figli Si sviluppano termini come: matrigna, patrigno, figliastro/a E frasi del tipo: madre non sposata, famiglie incomplete, famiglie senza padre, famiglie disgregate Oppure: La fine di un matrimonio sancisce la dissoluzione della famiglia o l assenza del matrimonio impedisce la costituzione della famiglia Altra definizione: La famiglia è una unità sociale di base, caratterizzata dal fatto che i suoi componenti sono emotivamente ed economicamente dipendenti l uno dall altro e sono responsabili dello sviluppo, della stabilità e della protezione di ognuno. (Sauber, 1993) Famiglie Famiglia nucleare Famiglie tri o quadri-generazionali Famiglie affidatarie Famiglie adottive che possono essere multirazziali o multiculturali Famiglie monoparentali a conduzione materna o paterna Coppie omosessuali con o senza figli Famiglie composte da persone divorziate e rispettivi figli
9 Conviventi Ciclo di vita familiare (eventi familiari prevedibili) Compiti di sviluppo: 1) Formazione della coppia; 2) Famiglia con bambini; 3) Con adolescenti; 4) Con giovani adulti; 5) Con anziani (Scabini 1995) Eventi imprevedibili che la famiglia affronta: - La morte di un membro della famiglia - Problemi di salute in famiglia Separazione - Trasferimento casa/lavoro - Secondo matrimonio di un genitore - Abuso sessuale o fisico - Nascita di un fratellino - Ambiente scolastico inadeguato Disoccupazione - Pericolo di perdere il lavoro - Finanze inadeguate Incarcerazione - Essere vittime di atti criminali - Abuso di farmaci e droghe - Esposizione a catastrofi - Guerre o altri atti ostili - Disfunzionalità dei servizi sociali Ecc. Capacità di adattamento/disadattamento della famiglia in relazione agli eventi stressanti Capacità di Coping (far fronte, fronteggiare): è l insieme dei comportamenti e delle strategie cognitive che la famiglia mette in atto a seguito di eventi critici. LA PROGETTAZIONE Per progettazione si intende l'insieme delle fasi di pianificazione e programmazione di un insieme di attività che porteranno ad un risultato atteso, il quale potrà essere raggiunto in maniera totale, parziale o anche essere mancato. Quasi tutte le attività umane ricorrono, più o meno efficacemente, ad una progettazione cioè a mezzi, strategie e azioni più opportune per raggiungere determinati fini. Cosa non deve mancare mai in un progetto: La committenza; chi è che fa la domanda di progetto? La prima cosa da fare è l individuazione di un bisogno nel contesto di riferimento, e quindi bisogna chiarire: 1) il contesto di riferimento (es.: una provincia, un comune, un distretto socio sanitario o altro); 2) il bisogno, cioè la carenza che è stata riscontrata (es.: nella città di XYZ manca uno sportello di ascolto per genitori con figli adolescenti). Si passa poi all Ideazione o Analisi del bisogno, ovvero il perché si scrive quel progetto. Di solito è il primo punto che si incontra nei formulari. E probabilmente il punto più importante di tutto il progetto, perché è qui che si deve scrivere perché si scrive il progetto o, meglio, perché si scrive proprio quel progetto e non altri. Un progetto infatti parte necessariamente da un bisogno che si rileva, a cui dovrebbe cercare di dare una risposta: in questa fase lo si deve specificare chiaramente e con poche parole. Prima di scrivere, chiedetevi queste cose a cui dovete dare una risposta: Qual è il bisogno di partenza? Posso giustificare i dati che porto ad esempio? Le azioni che propongo, sono coerenti con il bisogno di partenza? Ovvero, potranno servire a ridurlo? Qual è il bisogno di partenza? Posso giustificare i dati che porto ad esempio?
10 Laddove si utilizzino dati statistici o da altre fonti, è necessario citarle. Alcune affermazioni universalmente riconosciute possono non essere giustificate, altre no. Bisogna ricordare che solitamente l ideazione o analisi del bisogno è la prima (o una delle prime) cose da scrivere in un formulario, e quindi la prima che un valutatore leggerà. Se è scritta bene ed è coerente, il valutatore avrà da subito un impressione positiva del progetto. Il passo successivo riguarda la definizione delle finalità e degli obiettivi. Non sono la stessa cosa, e la differenza è sostanziale. Le finalità sono gli scopi generali, le aspirazioni ideali a cui il progetto tende; sono per definizione astratte e generiche. Gli obiettivi sono invece concreti, pratici, e definiti. Ad esempio, in un progetto sulla tutela dell ambiente: finalità: sensibilizzare la popolazione al rispetto dell ambiente e alla raccolta differenziata obiettivo 1: fornire a tutti gli uffici della città contenitori differenziati per le diverse tipologie di rifiuti; obiettivo 2: raccogliere, entro i primi 6 mesi di sperimentazione, almeno 1 tonnellata di ogni materiale riciclabile (carta, vetro, alluminio, ecc.). Dovrà essere esplicitata la metodologia dell intervento sociale e gli eventuali strumenti da utilizzare. Altri punti essenziali del progetto sono: - destinatari - tempi - luoghi - valutazione - costi
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