Finisci solo per ricominciare, spiegazione del titolo:
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- Angelina Franchi
- 8 anni fa
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1 Finisci solo per ricominciare, spiegazione del titolo: Frase di don Enzo: Finisci solo per ricominciare, fermati solo per riflettere, costruisci la cordata della solidarietà perché la tua speranza diventi raggiante e cristallina come la rugiada. Lasciati ricaricare dall amore per essere vita nella verità. Descrizione dell indice Storia della comunità Organizzazione del programma (3 tempi, attività ) Accoglienza Storie (leggere alcune testimonianze) pag Importanza della RELAZIONE Il modello pag. 42 La RICERCA Una descrizione dei soggetti accolti in comunità per evidenziare l evolversi nel tempo del fenomeno delle dipendenze, con lo scopo di trarre indicazioni utili per il trattamento. Lo scopo è evidenziare eventuali caratteristiche che differenziano tra di loro alcuni gruppi classificati a seconda della sostanza abusata, dell esito positivo del percorso o della riuscita dell inserimento comunitario. Le variabili considerate riguardano l ambito socio-anagrafico, medico e penale, l abuso di sostanze, le caratteristiche psicopatologiche, di personalità e di motivazione. Sono stati elaborati i dati raccolti dal gennaio 2000 fino al 1 giugno I dati sono stati ottenuti dai colloqui iniziali e dalla successiva somministrazione di test. I test utilizzati in sede di primo colloquio sono il MAC E/A (motivazione al cambiamento nelle dipenenze), l SCL 90 (valutazione della sintomatologia psicopatologica) e l ACL (descrizione della persona), mentre per la misura del livello di soddisfazione alla conclusione del programma il SAT P 1. Descrizione dei soggetti della ricerca I soggetti sono in totale 244, tutti di sesso maschile. L età media dei soggetti all ingresso in comunità è di 31,7 con un minimo di 16 e un massimo di 65 anni. Considerando le fasce di età quella più rappresentata è dai 26 ai 30 anni (23,8%) Il grado di scolarità appare basso, con il 79% dei soggetti che ha completato le medie inferiori, il 10% le elementari, l 11% le medie superiori e con solo un soggetto che ha conseguito la laurea. La grande maggioranza dei soggetti risulta celibe (89%) Il 70% delle persone entrate in comunità non ha precedenti penali, mentre il 13,6% ha subito una carcerazione, il 7,9% due carcerazioni e il 4,5% più di due carcerazioni. Il 2,3% si trovava in sospensione pena e l 1,1% in affidamento in prova.
2 Le tipologie di utenti variano a seconda del tipo di disagio e quella prevalente è tossicodipendenti (52,1%), seguita da doppia diagnosi (20,0%), alcolisti (18,3%), tossicodipendenti e alcolisti (4,6%) e problemi generici (5,0%). La sostanza primaria utilizzata dai soggetti tossicodipendenti è nel 40,9% dei casi l eroina, seguita nel 37,7% dei casi dalla cocaina, da hashish e cannabis (9,8%), eroina e cocaina insieme (8,2%), ecstasy e amfetamine (1,6%) e alcol (1,6%). Risulta che la persona con problemi di dipendenza è in generale un soggetto disoccupato o con lavori saltuari, di bassa scolarità, celibe, e con un incidenza di precedenti penali superiore alla media, quindi l immagine è quella di una persona con disagi o difficoltà sociali e interpersonali. Risulta che il 62,3% ha interrotto il percorso terapeutico prima di concluderlo, mentre il 37,7% ha terminato con esito positivo il suo periodo in comunità. Di quelli che hanno concluso positivamente il programma sono state considerate le ricadute nell abuso di sostanze dopo l uscita dalla comunità, avvenute nel 19,7% dei casi, mentre l 80,3% è rimasto drug free. La maggior parte di coloro che non hanno terminato il percorso terapeutico, ha interrotto il programma tra uno e sei mesi dopo l ingresso (43%), mentre ben il 27% dei soggetti è uscito dalla comunità entro la fine del primo mese. Meno frequenti appaiono le interruzioni del percorso all aumentare del tempo di permanenza in comunità. Le aspettative al primo colloquio sono soprattutto il riuscire nel lavoro di crescita e miglioramento di sé e il ricevere assistenza per poter trovare un lavoro, una sistemazione dopo la comunità. Molti dei giovani chiedono, quindi, un aiuto per reintegrarsi nella società: vogliono un lavoro, una famiglia una vita normale che forse non hanno mai avuto. Tra le fatiche che si pensa di incontrare emergono la difficoltà nel rispettare le regole e gli orari (32%) e nel rapportarsi con gli altri utenti (23%). 2. Quadro anno per anno Il numero di ingressi per anno è aumentato dal 2000 al 2006 anche per l apertura di nuove case che hanno permesso di differenziare l utenza e rispondere in modo più specialistico alle situazioni di doppia diagnosi.
3 La fascia d età più rappresentativa risulta essere sempre quella dai 25 ai 35 anni; è, però, da rilevare che nel 2005 ci sono stati ben 6 ingressi di ragazzi con meno di vent anni. 3. Risultati ai test ACL I risultati riguardano il gruppo nel suo insieme e non è quindi possibile definire un profilo tipico dei giovani, però per dare un quadro generale si può dire che i soggetti tendono a descriversi in modo negativo, come pessimisti circa il futuro e con una scarsa accettazione di sè. Provano difficoltà a liberarsi dei ruoli subordinati e dipendenti tipici dell infanzia, si sentono insicuri, evitano di far fronte ai problemi, tendendo a rifugiarsi nel loro mondo fantastico. Tendono a essere originali, molto espressivi, indifferenti alle convenzioni, evitano l intimità e lo scambio di sentimenti significativi sul piano emotivo perché considerato pericoloso. Inoltre sono individui sensibili, spontanei, capaci di comprendere le situazioni e i problemi in modo rapido ed incisivo. Sono però difficilmente in grado di persistere su una stessa linea di azione nel perseguire una meta, necessitando di gratificazioni immediate e mostrandosi mutevoli, distraibili e attratti dalle nuove esperienze. MAC La Disponibilità al cambiamento media appare elevata (54,2 su 72) E così pure la Frattura interiore (19,2 su 24), mentre il livello di Autoefficacia si attesta su valori medi (14,6 su 24). Sono soggetti che vorrebbero cambiare, ma non si sentono completamente in grado di affrontare le situazioni, forse a causa di ripetuti tentavi fallimentari già sperimentati. La maggioranza si trova nella fase della Determinazione (50,5%) e un numero sostenuto (30,1%) raggiunge pari punteggi tra Azione e Determinazione. Sembra quindi che i soggetti che si presentano ai colloqui per l ingresso in comunità abbiano in generale una buona motivazione al cambiamento, dimostrando una forte determinazione nel voler modificare la propria situazione, cominciando anche a compiere azioni in concreto per farlo. SCL Le medie più elevate, risultano in Depressione, Ossessività e Ideazione Paranoide. Sono quindi frequenti i casi in cui i soggetti si presentano con sintomi di disforia e di basso tono dell umore, perdita di interessi, sfiducia verso se stessi e pessimismo verso il futuro. È inoltre diffusa tra i giovani la presenza di ossessioni e compulsioni, cioè pensieri, impulsi, azioni esperiti come persistenti e incontrollabili, e un discreto livello di ansia che si manifesta con irrequietezza, nervosismo, tensione e i corrispondenti segni somatici. Molte delle persone che si presentano ai colloqui mostrano una forte sfiducia verso le altre persone, spesso a causa delle loro esperienze passate, che in alcuni casi raggiunge il livello dell Ideazione paranoide, disturbo che fa riferimento a forte sospettosità, ostilità, sensazione di essere minacciato o perseguitato dagli altri e deliri. Per quanto riguarda la scala della depressione rimane la questione aperta se sia una problematica reattiva o antecedente all abuso di sostanze. Confrontando la SCL 90 fatta in sede di primo colloquio con quella successiva, emergono cali dei punteggi dei sintomi: le scale con un abbassamento maggiore del punteggio sono quelle di Depressione, Ossessioni e Ansia. Dopo 6 mesi di comunità sono proprio i sintomi che avevano valori più elevati a scendere. Quindi un primo livello superficiale sintomatologico
4 è già cambiato, forse perché in comunità c è più contenimento. Ansia e depressione possono essere diminuiti perché il percorso comunitario può aver aperto un maggiore spazio di speranza per il futuro. L inserimento fornisce alla persona un setting definito con regole e organizzazione dei tempi molto chiare che può aiutare a contenere l ansia e favorire un percorso in cui porsi piccoli obiettivi da raggiungere gradualmente. In alcuni soggetti aumentano l ostilità e la sensitività interpersonale, risultato che si può spiegare pensando che la convivenza forzata con altri, a cui i giovani sicuramente non erano abituati, porti a delle tensioni e difficoltà. La maggior parte delle persone con problemi di dipendenza ha delle carenze nelle social skills e in un ambiente comunitario può trovare molto difficile instaurare delle relazioni, mentre si trova a doversi confrontare con altre persone, sentendosi pertanto inadeguato o inferiore agli altri. La convivenza con compagni che non sempre facilitano il cammino può suscitare nel soggetto sentimenti di ostilità e può accadere che sintomi prima controllati attraverso le sostanze si riversino ora sulle relazioni interpersonali. SAT P Le medie più elevate sono in Funzionamento sociale e Sonno-alimentazione-tempo libero. Ben il 52,6% dei soggetti ha punteggi al di sotto del livello soddisfacente nella scala del Funzionamento Fisico. Sono da sottolineare valori così buoni nel Funzionamento Sociale perché questo test viene somministrato nel terzo tempo, cioè nella fase in cui i giovani cominciano il reinserimento nella società attraverso un attività lavorativa anche esterna alla comunità e la ripresa dei contatti con i parenti e gli amici a casa. Un livello alto di soddisfazione significa che i soggetti riescono a creare nuove relazioni positive o a riallacciare rapporti in modo soddisfacente. 4. Chi conclude il percorso comunitario? Le persone che già hanno fatto più inserimenti comunitari sono meno predisposti alla conclusione del percorso. Diventa, quindi, importante programmare con attenzione l accoglienza e il percorso del soggetto quando si presenta per la prima volta per l inserimento in comunità, tenendo in considerazione le conseguenze negative che può produrre un fallimento della prima esperienza. I soggetti che hanno interrotto il percorso risultano essere più giovani, hanno un livello di istruzione più basso, hanno già intrapreso precedenti inserimenti in comunità, come motivazioni hanno riportato: obbligato, evitare il carcere, salute, nessuna, tra le aspettative soprattutto ricevere assistenza e tra le fatiche i rapporti con gli altri utenti. Hanno frattura interiore inferiore,un bisogno di perseverare nello sforzo basso e bisogno di cambiamento più alto, hanno più frequentemente livelli gravi di depressione e ideazione paranoide. Il fatto che siano i più giovani coloro che abbandonano il percorso può essere spiegato pensando che forse non abbiano ancora vissuto così tante conseguenze negative nella vita a causa delle sostanze come può essere successo ai più anziani. Oppure i più giovani possono essere meno consapevoli (magari credono ancora di poter controllare il consumo delle sostanze), e avere meno ansia per il futuro considerando di avere ancora tanti anni e tempo per cambiare.
5 Inoltre si può supporre che le persone più giovani siano ancora maggiormente legate alla famiglia di origine che può esercitare una forte influenza perché la situazione del figlio riflette una crisi del sistema familiare, spesso i genitori manifestano poca fermezza nell aiutarlo a perseverare nello sforzo verso il cambiamento, o all opposto pretendono di poter comandare o controllare sempre il figlio, perseverando in legami invischianti. Nelle motivazioni come obbligato o per evitare il carcere manca una motivazione intrinseca indispensabile per lavorare su di sé e cambiare in profondità. La scarsa frattura interiore (differenza tra come il soggetto si rappresenta e come vorrebbe essere) può indicare come l abuso di sostanze è ancora egosintonico, non provoca ancora una forte sofferenza interiore nè il desiderio di cambiare la propria situazione. Il fatto che l Ideazione paranoide e la Depressione siano più alte può indicare che persone con queste due problematiche abbiano più difficoltà rispetto agli altri nel portare a termine il percorso perché sono da un lato diffidenti rispetto a chi cerca di aiutarli e dall altro sfiduciati verso una reale possibilità di cambiamento e sul proprio futuro. Nei colloqui il giovane andrà quindi aiutato a comprendere l importanza di un suo coinvolgimento e impegno attivo in comunità, e a riconoscere quelle motivazioni che potranno sostenerlo durante il programma. Inoltre la conoscenza di questi aspetti è utile per presentare fin dall inizio il giovane all equipe al fine di intervenire subito sugli aspetti riconosciuti come problematici per la riuscita del percorso. 5. Profili per tipologia utente Sono state analizzate le eventuali differenze tra le diverse tipologie di utenti e in particolare tra tossicodipendenti, alcoldipendenti e persone con doppia diagnosi. Non risultano differenze in titolo di studio, occupazione, conclusione del percorso, regione di provenienza, motivazioni, aspettative e fatiche espresse nei colloqui di conoscenza. Le differenze risultano significative nella data di ingresso in comunità: sono aumentati, soprattutto dal 2004 i tossicodipendenti e dal 2003 i soggetti con doppia diagnosi, mentre non è cresciuto il numero degli alcolisti. Tra i tossicodipendenti l età media (29,5) è più bassa rispetto agli alcolisti (36) La maggior parte dei soggetti con doppia diagnosi si concentra nelle fasce d età tra i 26 e i 35 anni e sono pochi sotto i 26 anni. Confrontando i risultati ai test non emergono differenze significative tra tossicodipendenti e alcolisti. Sono state anche analizzate le differenze tra i soggetti con problemi di dipendenza a seconda della sostanza primaria utilizzata. Non risultano differenze in titolo di studio, occupazione, precedenti penali, provvedimenti particolari di ingresso, conclusione del percorso, regione di provenienza, durata della permanenza, motivazioni, aspettative e fatiche. Per quanto riguarda l occupazione si può comunque sottolineare che il 69% dei soggetti con dipendenza da cocaina ha un lavoro, a confronto con il 56% nel caso dell eroina e il 66% per l alcool. Considerando i precedenti inserimenti in altre comunità, si rileva che un numero di 3 o più inserimenti sono stati raggiunti solo nel caso in cui la sostanza primaria era l eroina. La cocaina riguarda maggiormente i più giovani (5 casi sotto i 20 anni) e l eroina tra i 20 e i 35 anni.
6 Confrontando i risultati ai test a seconda della sostanza primaria abusata non emergono differenze significative nelle scale dell SCL 90. Nel MAC risulta invece che la disponibilità al cambiamento è significativamente più elevata nei soggetti che abusavano di eroina (media= 58,1) rispetto a cocaina (52,5) e alcool (52,4). Questo dato può essere spiegato dalle conseguenze negative che spesso questa droga porta con sé maggiormente di altre anche sullo stato di salute, sui rapporti sociali e sulle condizioni di vita, per cui le persone dipendenti da eroina che decidono di intraprendere un percorso comunitario sono più convinte a cambiare la loro situazione anche agendo in concreto. Per concludere si può rilevare che le persone con dipendenza da alcool hanno un età media più elevata e riuscivano ad avere un occupazione lavorativa nel 66% dei casi, prima dell ingresso in comunità. Inoltre gli alcolisti riescono, anche nel caso in cui poi abbandonino il percorso, a rimanere per un tempo più lungo in comunità. I soggetti dipendenti da eroina sembrano essere i più disadattati a livello sociale: più spesso disoccupati, hanno già fatto precedenti ingressi in comunità quindi possono avere una facilità nelle ricadute o poca capacità di perseguire con costanza un cambiamento. D altra parte si dichiarano fortemente determinati all ingresso in comunità. Le persone con dipendenza da cocaina sono più giovani e con una migliore integrazione lavorativa, probabilmente perché questa sostanza permette un aumento delle prestazioni e quindi, nelle fasi iniziali è compatibile con una vita normale nel mondo del lavoro. La cocaina viene consumata al fine di aumentare le proprie prestazioni, per mantenere ritmi molto più frenetici sul lavoro; questo permette di guadagnare di più e di avere più disponibilità economica nell acquisto delle sostanze, con l instaurarsi di un circolo vizioso. È preoccupante il dato di soggetti sotto i 20 anni che già si rivolgono alla comunità per problemi legati alla cocaina. Dal punto di vista psicologico, sembra che questa droga sia legata a un maggiore stato di malessere rispetto ad altre sostanze perché spesso associata a ossessioni, depressione e ostilità verso gli altri. 7. Confronto tra soggetti entrati e non entrati È stato effettuato un confronto tra le persone che dopo i colloqui iniziali sono entrati in comunità e le persone che, invece, hanno interrotto i colloqui prima dell ingresso. Dal 2003 le persone che si sono presentate ai colloqui senza poi entrare in comunità rappresentano il 9,8% del totale. Questo significa che di tutte le persone venute in contatto con la comunità, il 90,2% è poi stato inserito nel programma terapeutico. Per quanto riguarda le variabili socio-anagrafiche non emergono differenze nel confronto tra questo gruppo di soggetti e le persone che sono entrate in comunità. Per riassumere i dati ottenuti si può affermare che le persone che non entrano sono soprattutto tossicodipendenti con sostanza primaria l eroina, frequentemente hanno già fatto altri inserimenti in comunità e hanno più precedenti penali. Hanno maggiori sintomi di somatizzazione, e minori di Sensitività Interpersonale e Ideazione paranoide. Nel MAC dei soggetti che non sono entrati non hanno valori significativamente differenti dai soggetti entrati. Si aspettano maggiormente di ricevere assistenza e temono particolarmente la separazione
7 dagli affetti. 8. Conclusioni L analisi di queste variabili ha permesso di avere informazioni sul livello di compromissione del funzionamento complessivo del soggetto in quanto sono spesso presenti indicatori di disagio nell integrazione e nel funzionamento sociale. In base a questi risultati è possibile anche definire quali sono i cambiamenti che ci si prefigge di raggiungere nel percorso comunitario. Il fatto, per esempio, che molti giovani siano disoccupati al momento dell ingresso porta la comunità a una particolare attenzione ai laboratori di lavoro e al reinserimento sociale, in modo che al termine del percorso possano soddisfare l esigenza primaria di trovare un occupazione. Nei soggetti accolti in comunità la sostanza primaria di abuso, è in percentuali molto simili l eroina (40,9%) e la cocaina (37,7%). In sintonia con i dati nazionali, negli ultimi anni non sono più soltanto coloro che abusano di eroina a chiedere l ingresso in comunità, ma si stanno diffondendo richieste per problemi legati ad altre sostanze, in particolare la cocaina, e alla poliassunzione. Questo richiede alla comunità di rimanere costantemente aggiornata e attenta alle richieste che riceve per poter rispondere in modo adeguato alle esigenze di una popolazione in continuo cambiamento. Il fatto che, comunque, non emerga un profilo omogeneo dei soggetti dipendenti accolti in comunità conferma come sia indispensabile programmare percorsi individualizzati, con l obiettivo di raggiungere il benessere maggiore possibile per quella persona in quel momento. Negli anni la comunità ha aumentato la sua capacità ricettiva per rispondere a un numero di richieste crescente, ma resta aperta la domanda se sia aumentato in assoluto il numero di persone con problemi di dipendenza o se queste persone si rivolgano maggiormente ai servizi rispetto al passato. Le percentuali di riuscita del percorso comunitario, cioè delle persone che hanno portato a termine con esito positivo il programma, sono del 37,7% considerando gli ingressi fino all anno Anche la ritenzione del trattamento appare buona poiché la grande maggioranza (80,3%) di coloro che concludono positivamente il programma terapeutico non ha delle ricadute nell abuso di sostanze psicotrope. Questo dimostra che il programma comunitario, quando viene portato a termine, ha una buona efficacia.
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