SCUOLA'E'AUTISMO:'IN,'OUT'O''

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SCUOLA'E'AUTISMO:'IN,'OUT'O''"

Transcript

1 1 SCUOLAEAUTISMO:IN,OUTO? GentileredazionedellarivistaVITA, siamoinsegnanti,membridiunaassociazionedivolontariatochecooperacondocenti curricolari,insegnantidisostegno,educatorichehannolaresponsabilitàeducativadiallievi condisabilitàintellettiva.crediamochelanostraesperienza settoriale possaessereestesa anche all autismo,dalmomentoche,secondolestatistiche,circail75%dicoloroche manifestanoquestaformadidisagiomostranoanchedisabilitàintellettiva. Ciriferiamoall articoloscuola&autismoinoppureout,pubblicatosulnumero8della vostrarivista(agosto2013)conicontributidis.decarli,f.bomprezzi,g.nicoletti,l. Manganaro. Desidereremmocheprendesteinconsiderazioneancheilnostropensiero;seèmolto importanteilpuntodivistadellefamiglie,noncisembramenoimportanteilpuntodivistadi chioperanellascuolaeaffrontaquestoproblemadapiùdiuntrentennio. 1)L INCLUSIONE FORZATA Scontato,manecessario,fareunpo distoria. Quando,ormaipiùdi35annifa, perlegge siaprironoleportedellescuole normali agli allievicondisabilità,queibambinieragazzisitrovaronodifronteunascuolaassolutamente impreparataadaccoglierli.nonc erastatoprecedentementenessuntravasodiesperienze,di personale,distrumentidallescuolespecialiaquelle normali.a sperimentazione già avviatafuoffertoagliinsegnantiqualchecorso disensibilizzazione,senzanessunareale formazione.(bibliografia1e2). Siinventòcontemporaneamente l insegnantedisostegno.idocentifuronoreclutati concriteriamministrativoysindacali,inbarbaaogniprincipioculturaleeindipendentemente daognicompetenza.membriatuttiglieffettidelconsigliodiclasse(l organodecisoredel destinoscolasticodeglistudenti),madivagacollocazioneprofessionale. Lescuole,piùcheattrezzarsi,si barcamenarono peraffrontarelanovità,muovendosi soprattuttoallacacciadellapiùampiacoperturaorariapossibilepericasicherichiedevano maggioricure.venneroinsoccorsoancheglientilocali,cheprovvedevanogli educatori figura,sepossibile,ancoramenoinquadrabiledellaprecedente. Lavicenda,colmedesimocopioneeimedesimiattori,ècontinuatafinoaoggi,con esperienze buone ealtre cattive.conunprogressivoaccumularsineltempodileggi, sentenze,circolari,lineeguida Comecontrappuntoèmancataogniseria,ampia,documentataricerca,alivellogovernativoo universitario,suglieffettidiquestainclusionenel corpo dellescuoleesuisuoirisultatiper lepersonecondisabilità.cirisultanosoloalcunericerchelocaliconsoliquestionari somministratiaigenitori Sonolodevolieccezionil indagineparlamentarepromossadall onorevolel.sbarbati (bibliografia3)epiùrecentementelapubblicazionerealizzatadaassociazionetreellle, CaritaseFondazioneAgnelli(bibliografia4). 2)PARERIDITHEOPETERSEDIERICSCHOPLER All iniziodell articolosopracitatonelnumero8dellavostrarivista,vienecitatalafrasedi TheoPeters: voiitalianiaveteinclusoibambiniautisticinelleclassialparidei termosifoni

2 2 L autricedell articoloaggiungeche èunapugnalatanelcuoreperquellascuoladell inclusione chedell Italiaèsemprestataunvanto,machedapiùpartiorasistamettendoindiscussione. Vorremmosubitosfatareunmito. E semprestatounvantoall internodell Italia,comeidealecondivisibile,propostaallettante, vistochenessunaseriaindagineèseguitaallapropostainizialepervedereselecose funzionavanooppureno. E semprestatounvanto(dunqueaparoleenonaverifiche)all internodell Italia,manonal difuori. Èesperienzadimoltidocenticheportavano(eportano)allieviinvisiteguidateall estero, vedereesentirediinclusionimoltodiversedaquellepraticateinitalia.cirisultacheinalcuni Ländertedeschi,dopoaveresperimentatol integrazione all italiana sièvelocemente ritornatisuipropripassi. Tornandoaipareridiillustriesperti,sipuòavereunaopinionemoltovicinaaquellodiTheo Peters,questavoltainunaintervistaaEricSchoplereriportatasull Avveniredigiovedì17 novembre2005. Leggiamonealcunibraniconattenzione,ancheperchéEricSchoplervienelargamentecitato damoltigenitoridiragazziconautismo,comeunodeimassimiespertidelsettore. QuandosonovenutoinItaliaemihannodettochequisipraticaval inclusionetotale,misono stupitoehopensato: AccidentidevonoaverescopertoqualcosacheiononsoQuandopoiho potutoosservarecomesilavoravanellescuole,misonodettocheseperinclusiones intende semplicementefarsedereibambiniautisticinellestesseclassideglialtri,allorac èqualcosache nonva.per concentrarsisull individuo noiintendiamochelaprioritàèilbenesseredella persona,piuttostocheideefilosofichecomequelladell integrazione.laqualepuòtrarrein ingannoeottenereeffettinegativi( ). (Noi)siamopartiticonl istituzionediclassi&speciali&nelle&scuole&pubbliche,seguitedaun insegnanteeunassistente,conalcunimomentidiintegrazioneconglialtribambini,peresempio nelleoredieducazionefisicaodurantelaricreazioneoilpranzo.poigrazieallenuove conoscenzesull autismo,èstatopossibileperseguireunamaggioreinclusione,chedipendeanche dallagravitàdeidisturbi,mataleinclusionenonèmaitotale,néquestocivienerichiestodai genitori. Le&persone&infatti&sono&diverse&e&non&è&giusto&che&siano&trattate&tutte&allo&stesso&modo.& Lepersone,infatti,sonodiverseenonègiustochesianotrattatetutteallostessomodo. E proprioquestal ingiustiziachevieneprogettatainitalia,nell impossibilitàreale(35annidi insuccessilodimostrano)difareseguireallebuoneintenzionidellerispostescientifiche, tecnicheeorganizzativecorretteperriuscireadareaquestiallievitantoproblematiciciòdi cuihannorealmentebisogno. 3)LASCUOLAITALIANASAESSEREDAVVEROINCLUSIVAPERBAMBINIEADOLESCENTI AUTISTICI?& Innanzituttocerchiamodicapirechecosas intende,quandosiparladi inclusione.con questoterminesipuòdefinire: (a)l inserimentodellostudente(unosolo)condisabilitàinunaclasse eterogenea (versionescolastica);

3 3 (b)l integrazionedellostudentedisabilecome perno [risorsa?]delgruppoclasseyscuola (versionedeigenitoriedicertipedagogisti); (c)laconclusionediunprocessochepartedallafamigliae,passandoattraversolestrutture educative,siconcludeconla qualificazione [abilitazione?]socialedell individuo(versione delleautoritàeu). Inmancanzadidatiseriecondivisibili,nelmeritodiquestadomanda,postanel sottotitolodelvostroarticolodiagosto2013,sipuògiudicaresolo peraneddoti,comeci paresifaccianelvostroscritto,ecome,necessariamente[ahimè?],faremoanchenoi. 4)LASCUOLA(COSÌCOM È)ÈOUT Crediamocheladomanda,davoiposta,riguardilaversione(b)dellaparola:inclusioneè l integrazionedellostudentedisabilecome perno [risorsa?]delgruppoclassevscuola. Inquestosenso lascuolaèout,perché,conlerisorseesoprattuttolequalifiche professionalidicuidisponeeconilimitiorganizzativichelesonoimpostinonpuòche: Offrirespazisecondo regolamento (gliedificiscolasticinonsonodiproprietàdellascuola,e nonsempresonoanorma); Inserirelostudentecondisabilitàinunaclasse(ecisononormeprecisesuldimensionamento dellaclasseesulrapportodisabili/nondisabili); Adattareilcurricoloculturaledellaclassebasatosullediscipline(conilPEIsipuò derogare, manontroppo,infatti tutti idocentirestano allapari responsabilidell educazione dell allievodisabile); Organizzarel orarioscolastico almeglio ;maconciliareorganicodifatto,bisognieducativi, PEI,orariodellaclasse,docenticurricolariedisostegno,educatori,disponibilitàdispazi nonèimpresadapoco; Fornireimaterialieglistrumenti adeguati (peròcisononormecheimpongonol adozione dilibriditesto;l editoria facilitata nonsempreèdiqualitàenonèufficialmenteadottabile; quindigravacomecostiosullefamiglieosuidocenti); Farrispettareilregolamentoscolastico(conrischivariperlasicurezzapropriaealtrui); Mantenerelerelazionitrastudentinelladimensione formale (mataledimensionenon semprecorrispondeallamaturitàdell allievocondisabilità); Tenerecontatti professionali conlafamigliaelealtrestrutturededicate(semprein equilibrioinstabile,perlapocachiarezzadellereciprochefunzioni); Valutarel apprendimentosecondocriteri comuni (e ministeriali,conilfrequenterischio del buonismo edellafalsificazionedititolidistudiochehannovalorelegale). Possiamochiamaretuttoquesto modellodiffuso(senonstandard)dell inclusione all italiana? Chiaramentequestomodellopuò(forse)funzionareperstudenticondisabilitàintellettiva moltolieve,noncertoperchimanifestaformemedieogravi. Aquestopropositovengonoasupportodell ideadi scuolaout alcunibranidell intervista cheviharilasciatogianlucanicoletti,padrediunragazzoconautismoeautorediun bellissimolibro(bibliografia5). DiceNicoletti: Traquellochespendonolefamiglieequellochespendelostatoinassistentisvogliatiesostegni inadeguati,cisarebbedafondarelanostrainsettopiasenzapiangereequestuare..perchése l inclusionesullacartaèunacosafantastica,poinellarealtàsignificatroppospessocrearedei parcheggi,

4 4 Quandoilproblemaècognitivoerelazionaledevisapereentraredentroaquelmeccanismo, saperecomeprevenireitanticomportamentivproblema;nullachesipuòfareinbaseall istinto, labuonavolontàol affetto.sarebberomegliolescuolespeciali?secondomesi.manonpertutti enonperchévogliamoighetti,solocomealternativacostruttiva,perchéogginoncisono alternative,deviprenderequellocheticapita L inclusioneèunacosabellissimaegiustamentecivantiamodellanostralegge,èfantastica.così abbiamolacoscienzaaposto,almenofintantochefacciamofintadinonsaperechelanostra civilissimainclusioneèfinta Miofiglio,comeogniragazzoautistico,hadirittodiavereinattivoproposteeducativeadeguate allesuenecessità,nonsoloilpermessodisostareall ombradeglialtri. Glialtrihannodirittodistudiarelatino,luihadirittodifaregiardinaggio.Alloraperchénon& pensare&spazi&dedicati&a&loro,&nello&stesso&edificio&della&scuola&di&tutti?...lamiautopiaè Insettopia. ForsevalelapenadiosservarequantoquestapropostadelgenitoreNicolettiassomiglia quelladelsuperespertodiautismoericschopler. 5)UTOPIEREALIZZABILIASCUOLA? Nelvostroarticolosonoriportatealcuneopinionidelprof.Mazzone,neuropsichiatrainfantile dalbambingesùdiroma.egliaffermache l inclusioneèunobiettivoraggiungibileenon un utopia,portandocomeesempioi90ragazziniautisticicheconilsuoprogettoaitaè riuscitoainserireneisummercamporganizzatidallepiùprestigiosesocietàsportivedi grandicittà. Paragonareleattivitàchesisvolgonoinunsummercamp,chevedonoimpegnati contemporaneamentepiùragazziconautismoconpiùcompagninormotipici,conleattività chesisvolgonoinunascuola(adesempiosecondaria),incuièpresenteunsoloragazzo svantaggiatocontuttiicompagnidiversidalui,noncisembracorretto.oppureildott. Mazzonepensachesipossapertuttol annosolarefareiniziativesimiliaquelleorganizzate nellasuaoinaltresummerschool?puòunascuolaessereorganizzatacomeuncampoestivo, conunfortepredominiodidiscipline motorie e ludiche? Èunconfrontoche,sempreanostroparere,nonstainpiedi.Starebbeinpiediforsese ciavvicinassimoallastrutturadescrittadaschoplereauspicatadanicoletti(eriportatain precedenza)oallastrutturadialcunescuolepotenziatechesonoriusciteasopravvivereanche initalia. Ilragazzocondisabilitàintellettivainseritonellascuolaattuale(unoperclasseoaddirittura unoperscuola)mostraquasisempreun ansiadiprestazioneestremamentenociva.ansia chenonavràassolutamenteilragazzoinseritoinungruppomisto,incui,insiemeatanti normotipici,visonoaltriragazziconlasuamedesimadisabilità. 6)LESCUOLEPOTENZIATE Sonooperativeinalcunepartid Italia,soprattuttoinLombardiadellescuolepotenziate.Sono sostanzialmentescuolepubblicheconunasezionepotenziataperl handicap(vedere l interventodinicoletti). Sonopoconoteepocostudiate,maforsevarrebbelapenadiapprofondirelaloroconoscenza. DaquelpocochesiricavadaInternet,parechelescuolepotenziate,peressereavviate, abbianonecessità,oltreallaindispensabilecollaborazionedellefamiglie,dell ASLedell Ente locale,dialcuniprerequisitifondamentali:

5 5 Y averespaziadeguatieadeguatamentestrutturati Y avereunadisponibilitàdichiaratadelcollegiodocentealavorareperlaboratorie classiaperte Y avereunpiccolonumerodiallieviconhandicapgrave.unhandicappuòessere consideratogravequandovièl assenzadiprerequisitiperl apprendimentooquando èestremamentegravosoperildocenteepericompagnitenereinclassepertanteore l allievocondisabilità. Nelnostrocaso,quandofacciamoriferimentoall assenzadiprerequisitiperl apprendimento, pensiamoallecertificazionirilasciatedalmondomedicoealvaloredell indiceqi.taleindice èmessoindiscussionedaalcuni,mapernoirimanevalidosistemadiriferimentoinquesti casitantoproblematici.(vederebibliografia6) Proviamoaelencarelecondizionisecondocui,anostroparere,puòfunzionareunascuola potenziata.seguiremolalistadelparagrafo4). Lascuolapotenziatapotrebbe: Offrirealmenounospaziodedicato,multifunzionale,relativamenteaperto,accessibile, protettoesicuro;questospaziodeveesserebeneattrezzatoebenconosciutidatuttele componentiscolastiche. Inserirelostudentecondisabilitàinunaclasse normale,maancheinungruppoeducativo diversodallasuaclasseperleoreindispensabilialcompletamentodelpropriopianodistudi personalizzato Adattareilcurricoloculturale nazionale partendodallerealiesigenzeeducativeealle potenzialitàindividualidisviluppo. Organizzarel orarioscolasticodandoprioritàalleattivitàpersonalizzate,usandoilmetodo delle classiaperte perleeventualiattività comuni (scegliereilgruppoclassepiù accogliente,l insegnantepiù simpatico ); Fornireimaterialieglistrumentirealmente adeguati allecapacitàeaspettativedi apprendimento(conunosforzo,purtropponotevole,diricercaeconspirito sperimentale ); Farrispettareilregolamentoscolastico,mapreveniresempreleeventualisituazioniarischio (vedi:corridoi,scale,serviziigienici,intervalli,entrataeuscita );neicasipiùgravi provvedereapolizzeassicurativeperdocentiecompagni Mantenerelerelazionitrastudentinelladimensionecorrispondenteallamaturitàemotivae relazionale(nonsempreilgrandegruppo(chespessovoglionoigenitoriperunerrato concettodisocializzazione,nonsemprecontatti spontaneiecasuali ); Tenerecontatti professionali conlafamigliaelealtrestrutturededicate(mantenendosi saldi sullereciprochefunzioni); Valutarel apprendimentosecondocriteri personalizzati,mirandopiùalla documentazione dell effettivopercorsoformativo,chealla legalitàformale (eutilizzando ladocumentazioneancheperl autoyvalutazionedell intervento).rinunciarealleformali certificazionifalse,oggitantodiffuse. QUALCHECONCLUSIONEPROVVISORIA Lascuolapotenziata,almenosullacarta,ridimensionerebbeancheilproliferaredialtre agenzieeducative(profitenonprofit)sulterritorio.alcuneconpropostevalide,altrecon propostediscarsovalorescientifico.

6 Èunmomentoincuilascuolasisentequasi assediata datantientichevoglionoentrareper dareindicazioniesuggerimenti,nonsempretuttipositivi,nonsempretuttifattibili. Igenitoripiùfacoltosiriesconoafareentrarenegliistitutiscolasticipersonedilorofiduciae materialianchecostosi,creandoantipatichediseguaglianzefraallieviconlestesse problematiche. Altrigenitori,accedendoarisorseeconomichepropriepropongonola scuolaparentale o domiciliazionepedagogica,conrisultatiavoltemoltobuoni(vederebibliografia7) Ciparediconstatarechelapsicologiaèancoraunadisciplinafattapiùdiscuoledipensiero chedi conoscenzeuniversalmentecondivise,mentrelapedagogia(nonparliamopoidi quella speciale )ètuttoraunadisciplina filosofica,piùprogettuale,chediricercae sperimentazione. Perciòcrediamocheversotutteleiniziativeacuiaccennavamopiùsopraigenitoridebbano prestareparticolareattenzione,equandopossibilesidebbanodocumentareaccuratamente, senzafidarsitroppodel passaparola. Nonfarebbemaleunanormativachepreveda trasparenza ecertificazioni autorevoli ancheinquestosettoreincuisicomincianoaintravvederefenomeninonpiccolidi puro business. BIBLIOGRAFIA 1) A.M.Arpinati,D.Tasso,scuolaesquola,adnkronoseditore,2002 2) A.M.Arpinati,D.Tasso,Disabilitàintellettivaeintegrazionescolastica,ProgettoAlice, 2012YIIvol.XIII,n.38 3) L.Sbarbati,Handicapeintegrazionescolastica.Ventiannidiesperienze,Armando Editore,1998 4) AssociazioneTreeLLLe,Caritas,FondazioneAgnelli,Glialunnicondisabilitànella scuolaitaliana,bilancioeproposte,erikson,2011 5) G.Nicoletti,Unanottehosognatocheparlavi,Mondadori,2013 6) A.Parmeggiani,prefazionealtestoEDUCAZIONEspeciale1,scaricabiledalsitodella casaeditricezanichelli,allavoce educazionespeciale 7) CovaP.,GabrielliJ.,GabrielliT.,OutAut,Vannini2011 6

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Si riporta di seguito l offerta formativa

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE

Dettagli

SCHEDE PROGETTUALI SCUOLA DELL INFANZIA

SCHEDE PROGETTUALI SCUOLA DELL INFANZIA ALLEGATO 2 PTOF 2016/2019 SCHEDE PROGETTUALI SCUOLA DELL INFANZIA INDICE ACCOGLIENZA CONTINUITÀ SI/SP LINGUA INGLESE ATTIVITA MOTORIA EDUCAZIONE MUSICALE LABORATORIO TEATRALE 1 ACCOGLIENZA Integrazione

Dettagli

PAROLE CHE RIVELANO LA DIMENSIONE SOCIALE DI QUESTA ESPERIENZA

PAROLE CHE RIVELANO LA DIMENSIONE SOCIALE DI QUESTA ESPERIENZA BOLOGNA COSPES PAROLE CHE RIVELANO LA DIMENSIONE SOCIALE DI QUESTA ESPERIENZA TIROCINANTI EDUCAZIONE SOCIO / AFFETTIVA ORIENTAMENTO CONSULENZA PSICO/PEDAGOGICA EDUCAZIONE SESSUALE DSA BES COPPIE FAMIGLIE

Dettagli

I Servizi per l infanzia in Emilia-Romagna. Bologna, 10 settembre 2014

I Servizi per l infanzia in Emilia-Romagna. Bologna, 10 settembre 2014 I Servizi per l infanzia in Emilia-Romagna Bologna, 10 settembre 2014 Valore ed importanza dei servizi educativi In Emilia-Romagna il sistema educativo è stato: elemento di evoluzione sociale; motore di

Dettagli

SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BES

SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BES SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BES (da inoltrare al Dirigente scolastico e al GLI) Anno scolastico. Classe. Sezione Dati personali Alunno... Luogo di nascita. Data di nascita.. Residente a in Via/Piazza. Telefoni..

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO

LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO 1 IL PROGETTO VALUTAZIONE & MIGLIORAMENTO IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE LA CIRCOLARE APPLICATIVA N. 47 DEL 21/10/2014 2 IL PROGETTO VALUTAZIONE & MIGLIORAMENTO

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della e della Ricerca Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione esterna delle scuole

Dettagli

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA

PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA Bando per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione in ambito scolastico di strategie didattiche, metodologiche e valutative nei confronti degli studenti

Dettagli

Disturbi Specifici dell Apprendimento: Quale Didattica?

Disturbi Specifici dell Apprendimento: Quale Didattica? Disturbi Specifici dell Apprendimento: Quale Didattica? ABCD-Salone italiano dell'educazione 18 Novembre 2010 La ricerca in Tecnologie Didattiche: Che cosa fa? Progetta, gestisce e valuta ambienti e tecnologie

Dettagli

PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA - Anno scolastico 2014/15. Ampliamento dell offerta formativa SCUOLA DELL INFANZIA

PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA - Anno scolastico 2014/15. Ampliamento dell offerta formativa SCUOLA DELL INFANZIA Ampliamento dell offerta formativa SCUOLA DELL INFANZIA 1 Attività e progetti... 3 1. Progetto - Accoglienza... 3 2. Progetto - Continuità... 3 3. Progetto lettura - Un mondo di favole... 3 4. Progetto

Dettagli

PROGETTI DI AMPLEMENTO DELL'OFFERTA DIDATTICA a.s. 2015-16

PROGETTI DI AMPLEMENTO DELL'OFFERTA DIDATTICA a.s. 2015-16 PROGETTI DI AMPLEMENTO DELL'OFFERTA DIDATTICA a.s. 2015-16 Progetto Descrizione Destinatari Valorizzazione della matematica Coinvolge tutto L Istituto; in particolare vede coinvolte le classi V^ della

Dettagli

Bisogni Educativi Speciali

Bisogni Educativi Speciali Istituto Comprensivo Cap. Puglisi ACATE Progetto per l Inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Docenti Referenti: Concetta Grasso Giovanna Gianninoto Premessa: La scuola italiana negli ultimi

Dettagli

PROGETTO ALTO FRIULI

PROGETTO ALTO FRIULI PROGETTO ALTO FRIULI RICERCA TRANSAZIONALE: SENSIBILIZZAZIONE, FORMAZIONE E INTERVENTO SUI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA) - DURATA BIENNALE - Ente Promotore Comune di Tolmezzo ENTI E COLLABORAZIONI

Dettagli

Progetto Comes, sostegno all handicap

Progetto Comes, sostegno all handicap TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,

Dettagli

Scuola Istituto Comprensivo via A.Moro Buccinasco a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione

Scuola Istituto Comprensivo via A.Moro Buccinasco a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione Scuola Istituto Comprensivo via A.Moro Buccinasco a.s.2015/2016 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti 2014/2015: n 1. disabilità

Dettagli

DISABILITÀ E SPORT. Lo sport nel processo evolutivo della persona con disabilità. Dott. Giuseppe Napoli Psicologo psicoterapeuta

DISABILITÀ E SPORT. Lo sport nel processo evolutivo della persona con disabilità. Dott. Giuseppe Napoli Psicologo psicoterapeuta DISABILITÀ E SPORT Lo sport nel processo evolutivo della persona con disabilità Dott. Giuseppe Napoli Psicologo psicoterapeuta LO SPORT NEL PROCESSO EVOLUTIVO DELLA PERSONA CON DISABILITÀ Lo sport può

Dettagli

L'esperienza scolastica è fondamentale per la crescita di ogni bambino.

L'esperienza scolastica è fondamentale per la crescita di ogni bambino. L'esperienza scolastica è fondamentale per la crescita di ogni bambino. La scuola rappresenta un luogo ricco di potenzialità (nuove esperienze, competenze, autonomia, relazioni ecc.). Per i bambini adottati

Dettagli

ALL APPRENDIMENTO NELLA CURA DEGLI ANZIANI

ALL APPRENDIMENTO NELLA CURA DEGLI ANZIANI IQEA: UN PROGET TO PER DARE VALORE ALL APPRENDIMENTO NELLA CURA DEGLI ANZIANI GIANFRANCO MASSA - EXFOR Alcuni temi centrali per il welfare Assicurare qualità dell assistenza basata sulle competenze delle

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI INTERVENTO DELL ANIMATORE DIGITALE PER IL PNSD

PIANO TRIENNALE DI INTERVENTO DELL ANIMATORE DIGITALE PER IL PNSD ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE ENRICO FORZATI Via Casa Aniello, 34 80057 SANT ANTONIO ABATE (NA) Tel. 0818796349 http://www.icforzati.gov.it e-mail naic8b7001@istruzione.it pec naic8b7001@pec.istruzione.it

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ

Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ Prot. n 5090 C/23 del 22.06.2013 Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ A. Rilevazione dei BES presenti: N 1. disabilità certificate (Legge 104/92

Dettagli

UNITÀ DI APPRENDIMENTO A SCUOLA DI REGOLE

UNITÀ DI APPRENDIMENTO A SCUOLA DI REGOLE ISTITUTO COMPRENSIVO PIETRO VANNUCCI SCUOLA DELL INFANZIA - SCUOLA PRIMARIA - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO 06062 Città della Pieve (PG) Via Marconi, 18 Tel. 0578/298018 Fax 0578/2987 E-mail: pgic82100x@istruzione.it

Dettagli

Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione

Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione Scuola: I.P.S.S.S. E. DE AMICIS ROMA a.s. 2013/2014 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge

Dettagli

Provincia di Pordenone

Provincia di Pordenone REPUBBLICA ITALIANA Provincia di Pordenone SETTORE POLITICHE DEL LAVORO E POLITICHE SOCIALI Regolamento Forum delle Fattorie Sociali della Provincia di Pordenone Art. 1 1. Con la finalità di sviluppare

Dettagli

PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO

PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO Istituto Comprensivo Statale F. FILZI Via Ravenna 15 MILANO PROGETTO D INCLUSIONE PER ALUNNI CON LO SPETTRO AUTISTICO NASCE nel 1996 con l iscrizione di un bambino con autismo e la formazione di alcuni

Dettagli

Aspetti innovativi e caratteristiche sperimentali del progetto :

Aspetti innovativi e caratteristiche sperimentali del progetto : PUNTO D INCONTRO: accoglienza, informazione e mappatura dei bisogni delle Persone affette da AUTISMO e delle loro famiglie Descrizione del progetto Punto d incontro dovrebbe costituire una sorta di sportello

Dettagli

CCSC - FIDAE 2014 MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELLA SCUOLA CATTOLICA QUESTIONARIO INSEGNANTI

CCSC - FIDAE 2014 MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELLA SCUOLA CATTOLICA QUESTIONARIO INSEGNANTI CCSC - FIDAE 2014 MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELLA SCUOLA CATTOLICA QUESTIONARIO INSEGNANTI Codice Scuola Dati personali Età: Fino a 30 anni Da 31 a 40 anni Da 41 a 50 anni Da 51 a 60 anni Oltre 60 anni

Dettagli

Il Modello SIFne: il contesto educativo

Il Modello SIFne: il contesto educativo CONVEGNO NAZIONALE SULL AUTISMO Trento, 20-21 maggio 2011 Il Modello SIFne: il contesto educativo di Simona Bossoni - Maurizio Brighenti 1 Modello di intervento educativo Elaborazione di un progetto educativo

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 622

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 622 14236 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 55 del 21 04 2015 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 622 Approvazione Linee guida per lo svolgimento degli esami di Qualifica in esito

Dettagli

IPS S. D Acquisto Bagheria

IPS S. D Acquisto Bagheria IPS S. D Acquisto Bagheria Anno scolastico 2015 2016 PIANO DELLE ATTIVITÀ COLLEGIALI DEI DOCENTI CON RELATIVI IMPEGNI AL PERSONALE DOCENTE AGLI ALUNNI E LORO GENITORI AL DSGA INIZIO ANNO SCOLASTICO CLASSI

Dettagli

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia

REGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia Centro Territoriale di Supporto Calcedonia Istituto Comprensivo Calcedonia Via A. Guglielmini, 23 - Salerno Tel: 089792310-089792000/Fax: 089799631 htpp//www.icscuolacalcedoniasalerno.gov.it REGOLAMENTO

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE DELL AUTOVALUTAZIONE, LA METRICA DEL RAV, IL MIGLIORAMENTO, IL CICLO PDCA BERGAMO 23/1/2015

L ORGANIZZAZIONE DELL AUTOVALUTAZIONE, LA METRICA DEL RAV, IL MIGLIORAMENTO, IL CICLO PDCA BERGAMO 23/1/2015 L ORGANIZZAZIONE DELL AUTOVALUTAZIONE, LA METRICA DEL RAV, IL MIGLIORAMENTO, IL CICLO PDCA BERGAMO 23/1/2015 Vito Infante Valutatore esterno progetti Vales e V e M - INVALSI Auditor ISO 9001, Marchio SAPERI

Dettagli

Sportello Provinciale Autismo di Vicenza da insegnante a insegnante

Sportello Provinciale Autismo di Vicenza da insegnante a insegnante Claudia Munaro Sportello Provinciale Autismo di Vicenza da insegnante a insegnante Ufficio Scolastico Territoriale XIII - Vicenza CONTESTO ANOMALO «ISOLA FELICE» dove da tempo SERVIZI SANITARI, SCUOLA

Dettagli

Bambini adottivi a scuola Presentazione Linee di indirizzo MIUR. 14 Maggio 2015 Auditorium IS Quarenghi 14.30-17-30

Bambini adottivi a scuola Presentazione Linee di indirizzo MIUR. 14 Maggio 2015 Auditorium IS Quarenghi 14.30-17-30 Bambini adottivi a scuola Presentazione Linee di indirizzo MIUR 14 Maggio 2015 Auditorium IS Quarenghi 14.30-17-30 Premessa Un buon successo scolastico passa attraverso la costituzione di una RETE relazionale

Dettagli

SPF on-line: un percorso di formazione per l Università. I Corsi di Laurea in Scienze della Formazione Professionale

SPF on-line: un percorso di formazione per l Università. I Corsi di Laurea in Scienze della Formazione Professionale SPF on-line: un percorso di formazione per l Università I Corsi di Laurea in Scienze della Formazione Professionale SPF on-line rappresenta il punto di partenza di un progetto, in via di realizzazione,

Dettagli

Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali?

Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? Pagina 1 di 5 Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? I BES sono le necessità di tutti quelli alunni che presentano delle particolarità che impediscono il loro normale apprendimento e richiedono interventi

Dettagli

Politiche educative e iniziative di elearning in Europa

Politiche educative e iniziative di elearning in Europa 1 Politiche educative e iniziative di elearning in Europa Handimatica, 30 novembre 2006 2 Società della Informazione in Europa 1999 eeurope- An Information Society for all 2000 eeurope Action Plan 2002

Dettagli

I CARE PON F3 FSE04-POR SICILIA-2013 COD.

I CARE PON F3 FSE04-POR SICILIA-2013 COD. IL 14 Istituto Comprensivo K. Wojtyla - Scuola Capofila il 15 Istituto Comprensivo P. Orsi l Istituto Comprensivo N. Martoglio L istituto di istruzione Superiore Nautico G.A. d.targia di Siracusa presentano:

Dettagli

L equipe come strumento di integrazione

L equipe come strumento di integrazione L equipe come strumento di integrazione Rappresenta la vera leva per il cambiamento attraverso la professionalità degli operatori. È costituita da un operatore del servizio per il lavoro sempre presente

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno

Dettagli

Nuove tecnologie per la didattica

Nuove tecnologie per la didattica Nuove tecnologie per la didattica Mario Allegra Consiglio Nazionale delle ricerche Istituto per le Tecnologie Didattiche Palermo Via Ugo La Malfa 153 mario.allegra@itd.cnr.it L Istituto per le Tecnologie

Dettagli

Tablet in spalla. Istituto Comprensivo Lucca 2 Scuola secondaria di 1 grado «Leonardo da Vinci»

Tablet in spalla. Istituto Comprensivo Lucca 2 Scuola secondaria di 1 grado «Leonardo da Vinci» Tablet in spalla Istituto Comprensivo Lucca 2 Scuola secondaria di 1 grado «Leonardo da Vinci» Progetto pilota su tre scuole secondarie di 1 grado di Lucca Scuola G. Carducci IC Lucca 1 Scuola D. Chelini

Dettagli

Pensare le difficoltà, il disagio, lo svantaggio la disabilità

Pensare le difficoltà, il disagio, lo svantaggio la disabilità Pensare le difficoltà, il disagio, lo svantaggio la disabilità MOTIVAZIONI DEL PROGETTO La scuola in quanto agenzia educativa è l Istituzione che deve farsi garante del diritto all educazione e al successo

Dettagli

MIUR. La Nuova Secondaria Superiore

MIUR. La Nuova Secondaria Superiore La Nuova Secondaria Superiore Una Riforma complessiva Con l approvazione del Consiglio dei Ministri del 4 febbraio nasce la Nuova Scuola Secondaria Superiore. E la prima riforma complessiva del secondo

Dettagli

L Icf. a Scuola. Dott. Francesco Grasso Università degli Studi di Siena

L Icf. a Scuola. Dott. Francesco Grasso Università degli Studi di Siena L Icf a Scuola L applicazione dell International Classificationof Functioning( OMS, 2001; 2007) agli adempimenti della legge 104/92: Diagnosi Funzionale, Piano Dinamico Funzionale e Progetto Educativo

Dettagli

A N N A L O M B A R D O - U F F I C I O V A M B I T O T E R R I T O R I A L E D I B O L O G N A

A N N A L O M B A R D O - U F F I C I O V A M B I T O T E R R I T O R I A L E D I B O L O G N A IL PERCORSO NORMATIVO IN MATERIA DI ADOZIONI A SCUOLA Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati MIUR 18 dicembre 2014 Due punti: Cosa ci dicono le Linee di indirizzo

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA CLASSI 2^ - 3^ - 4^ - 5^ CLASSE PRIMA ANNOTAZIONI TUTTI I PLESSI 14/09 9,00 12,00 8,30 12,00

SCUOLA PRIMARIA CLASSI 2^ - 3^ - 4^ - 5^ CLASSE PRIMA ANNOTAZIONI TUTTI I PLESSI 14/09 9,00 12,00 8,30 12,00 SCUOLA PRIMARIA PREMESSA I primi giorni di scuola per i bambini non solo delle classi prime rappresentano un esperienza significativa, densa di attese, di emozioni e, talora, di ansia. La scuola deve impegnarsi,

Dettagli

ISTITUTO CESARE ARICI PROGETTO CONTINUITÀ. Anno scolastico 2010/2011. Istituto Cesare Arici - Via Trieste, 17-25121 - Brescia

ISTITUTO CESARE ARICI PROGETTO CONTINUITÀ. Anno scolastico 2010/2011. Istituto Cesare Arici - Via Trieste, 17-25121 - Brescia ISTITUTO CESARE ARICI PROGETTO CONTINUITÀ Anno scolastico 2010/2011 Istituto Cesare Arici - Via Trieste, 17-25121 - Brescia tel. 030.42432 fax 030.2400638 sito www.istitutoarici.it mail info@istitutoarici.it

Dettagli

Ravenna, con l infanzia, capitale della cultura Mirella Borghi. U.O. Progetti e Qualificazione Pedagogica - Istituzione Istruzione e Infanzia

Ravenna, con l infanzia, capitale della cultura Mirella Borghi. U.O. Progetti e Qualificazione Pedagogica - Istituzione Istruzione e Infanzia Ravenna, con l infanzia, capitale della cultura Mirella Borghi U.O. Progetti e Qualificazione Pedagogica - Istituzione Istruzione e Infanzia Numerose attività nella nostra città a favore dell infanzia

Dettagli

Il Programma settoriale LEONARDO DA VINCI Principi generali e Azioni previste

Il Programma settoriale LEONARDO DA VINCI Principi generali e Azioni previste Slide 1 Il Programma settoriale LEONARDO DA VINCI Principi generali e Azioni previste Slide 2 Obiettivi specifici A. Sostenere coloro che partecipano ad attività di formazione e formazione continua nell

Dettagli

AID: tra Scuola e Università

AID: tra Scuola e Università AID: tra Scuola e Università Sergio Messina Direttivo Nazionale AID Giusy Molino Delegata Sezione AID Catania Il ruolo di AID dopo la Legge 170/10 Scuola Osservatorio permanente per l integrazione Formazione

Dettagli

ISTRUZIONE PROFESSIONALE Pecup comune Profilo culturale, educativo e professionale (PECUP) comune a tutti i percorsi dell Istruzione professionale

ISTRUZIONE PROFESSIONALE Pecup comune Profilo culturale, educativo e professionale (PECUP) comune a tutti i percorsi dell Istruzione professionale ISTRUZIONE PROFESSIONALE Pecup comune Profilo culturale, educativo e professionale (PECUP) comune a tutti i percorsi dell Istruzione professionale A conclusione dei percorsi degli istituti professionali,

Dettagli

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta

Dettagli

I.C. Paolo Stefanelli. Protocollo di Accoglienza per alunni che presentano. Disturbi Specifici dell Apprendimento (DSA) anno scolastico 2014/15

I.C. Paolo Stefanelli. Protocollo di Accoglienza per alunni che presentano. Disturbi Specifici dell Apprendimento (DSA) anno scolastico 2014/15 I.C. Paolo Stefanelli Protocollo di Accoglienza per alunni che presentano Disturbi Specifici dell Apprendimento (DSA) anno scolastico 2014/15 La personalizzazione dell apprendimento è l uso di strategie

Dettagli

IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO

IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO LINEE GUIDA DISABILITÀ ALLEGATO 3 IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO 1. DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per

Dettagli

HANDICAP E INTEGRAZIONE

HANDICAP E INTEGRAZIONE HANDICAP E INTEGRAZIONE Inserimento ed Integrazione degli alunni diversamente abili L integrazione degli alunni diversamente abili costituisce, per la nostra scuola, un impegno fondamentale che si ispira

Dettagli

La scuola dell infanzia si propone come luogo di inclusione nella quale vengono riconosciute specificità e differenze

La scuola dell infanzia si propone come luogo di inclusione nella quale vengono riconosciute specificità e differenze La scuola dell infanzia si propone come luogo di inclusione nella quale vengono riconosciute specificità e differenze 1 Mission del P.O.F La scuola dovrebbe essere il luogo migliore in cui far crescere

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE VENETO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE VENETO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE VENETO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

SUPERARE LE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO FA PARTE DEL DIRITTO ALL APPRENDIMENTO

SUPERARE LE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO FA PARTE DEL DIRITTO ALL APPRENDIMENTO SUPERARE LE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO FA PARTE DEL DIRITTO ALL APPRENDIMENTO Oggi questo diritto fa fatica ad essere garantito. Se non c è un grave disturbo adeguatamente riconosciuto non è un obbligo

Dettagli

Centro Territoriale di Supporto ISTITUTO COMPRENSIVO CALCEDONIA SALERNO www.iccalcedoniasalerno.gov.it saic8ac00d@istruzione.it

Centro Territoriale di Supporto ISTITUTO COMPRENSIVO CALCEDONIA SALERNO www.iccalcedoniasalerno.gov.it saic8ac00d@istruzione.it Centro Territoriale di Supporto ISTITUTO COMPRENSIVO CALCEDONIA SALERNO www.iccalcedoniasalerno.gov.it saic8ac00d@istruzione.it L istituto Comprensivo Calcedonia di Salerno ha realizzato il progetto Nuove

Dettagli

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (D.M. 12 luglio 2011)

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (D.M. 12 luglio 2011) ISTITUTO COMPRENSIVO LAZZARO SPALLANZANI DI SCANDIANO Viale della Rocca, 8 - Scandiano (RE) - Tel/Fax 0522-857593 e-mail: reic85400a@istruzione.it www.icspallanzani.gov.it PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

Dettagli

Una Didattica per la scuola di TUTTI

Una Didattica per la scuola di TUTTI Una Didattica per la scuola di TUTTI Scuola inclusiva= scuola ove sia i programmi che i metodi proposti tengono conto dell età e delle esigenze cognitive di ciascun bambino, per poter includere tutti gli

Dettagli

1.A. PROMUOVERE L INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI.1.A.3. OBIETTIVI GENERALI

1.A. PROMUOVERE L INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI.1.A.3. OBIETTIVI GENERALI PER UNA SCUOLA MIGLIORE PIANO EDUCATIVO ZONALE 2015/2016 REFERENTE PEZ - CAROSI LUCIA FUNZIONE STRUMENTALE INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI - CAI LUCIA FUNZIONE STRUMENTALE INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERII -

Dettagli

Parte 1 : Analisi dei punti di forza e di criticità a.s. 2014-15

Parte 1 : Analisi dei punti di forza e di criticità a.s. 2014-15 PIANO ANNUALE PER L INCLUSIVITA D M 27/12/2012 e CM n. 8 del 6/3/2013 per l anno scolastico 2015-16 Proposta dal GLI d istituto in data 26-05-2015 Deliberato dal collegio dei docenti in data 04-06-2015

Dettagli

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014

I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: QUALI INTERVENTI? Maria Grazia Redaelli 4 novembre 2014 Nota Ministeriale 27.12.2012 Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 Nota di chiarimento del 22 novembre 2013

Dettagli

La Fase 2 del Progetto Valutazione e Miglioramento

La Fase 2 del Progetto Valutazione e Miglioramento Progetto Valutazione e Miglioramento Strumenti per valutare le scuole Seminario con gli osservatori 21 25 marzo 2011 Radisson Blu Hotel Roma La Fase 2 del Progetto Valutazione e Miglioramento Il Progetto

Dettagli

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA

TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo

Dettagli

Oggetto: descrizione dettagliata del progetto Un curricolo verticale per il successo formativo, Linea 1.

Oggetto: descrizione dettagliata del progetto Un curricolo verticale per il successo formativo, Linea 1. Castelfranco E., 13 04-2013 Oggetto: descrizione dettagliata del progetto Un curricolo verticale per il successo formativo, Linea 1. Come già specificato il progetto, parte integrante del POF della scuola,

Dettagli

Per una città della mobilità sostenibile. Proposte per la scuola

Per una città della mobilità sostenibile. Proposte per la scuola Perunacittàdellamobilitàsostenibile Proposteperlascuola Perunacittàdellamobilitàsostenibile Proposteperlascuola IlProgettoeducativo Lefinalitàeducativedelprogetto La finalità generale del progetto MOVING

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA COLLODI GEBBIONE PROGETTO LABORATORIO TEATRALE

SCUOLA PRIMARIA COLLODI GEBBIONE PROGETTO LABORATORIO TEATRALE SCUOLA PRIMARIA COLLODI GEBBIONE ANNO SCOLASTICO 2010/2011 PROGETTO LABORATORIO TEATRALE (INS. LABATE, BARRECA, STELITANO, CASILI, MAURO) (ESP. EST. MARINO TERESA) PROPOSTA PROGETTUALE DI LABORATORIO TEATRALE

Dettagli

Anno scolastico 2013/2014

Anno scolastico 2013/2014 Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Angera Via Dante, 2 - Angera(VA) tel. 0331.930169 / 932928 - fax 0331.960127 e-mail: VAIC880006@istruzione.it

Dettagli

Piano Annuale per l Inclusione

Piano Annuale per l Inclusione Scuola _I.C. NOLE CAN.SE (TO) a.s._2014/2015 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: n 1. disabilità certificate (Legge 104/92

Dettagli

Diploma Supplement: proposta di un modello di certificazione per la Laurea in Infermieristica

Diploma Supplement: proposta di un modello di certificazione per la Laurea in Infermieristica Diploma Supplement: proposta di un modello di certificazione per la Laurea in Infermieristica Prof.ssa Anne Destrebecq Professore associato MED/45 Università degli Studi di Milano Dott.ssa Elena Sala Tutor

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

FINALITÀ METODOLOGIA STRUMENTI VERIFICHE. ludica, introducendo di volta in volta

FINALITÀ METODOLOGIA STRUMENTI VERIFICHE. ludica, introducendo di volta in volta CURRICOLO DI EDUCAZIONE FISICA SCUOLA PRIMARIA Classe Prima TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA L alunno: utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed

Dettagli

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCIENZE

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCIENZE (AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA) /ESPERIENZE LA CONOSCENZA DEL MONDO L alunno osserva con curiosità lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause, rendendosi sempre più

Dettagli

CURRICULUM VITAE. RACHELE RAIMONDO Via Volturno n. 31-81046 Grazzanise (CE)

CURRICULUM VITAE. RACHELE RAIMONDO Via Volturno n. 31-81046 Grazzanise (CE) CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome e Cognome Indirizzo RACHELE RAIMONDO Via Volturno n. 31-81046 Grazzanise (CE) Telefono 3388316720 Fax 0823964453 E-mail rachele.raimondo@libero.it Nazionalità

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016

ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016 ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016 Via di Pontaldo, 2 PRATO tel. 0574 635112 E mail info@donmilani.prato.it Sito web:www.donmilani.prato.gov.it Dirigente

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA L ISTITUTO COMPRENSIVO CAMPAGNANO L AVIS INTERCOMUNALE SAN PIETRO

PROTOCOLLO D INTESA TRA L ISTITUTO COMPRENSIVO CAMPAGNANO L AVIS INTERCOMUNALE SAN PIETRO PROTOCOLLO D INTESA TRA L ISTITUTO COMPRENSIVO CAMPAGNANO E L AVIS INTERCOMUNALE SAN PIETRO VISTA la legge 4 maggio 1990, n. 107 disciplina delle attività trasfusionali relative al sangue umano e ad i

Dettagli

Il contributo del Programma Leonardo da Vinci al Lifelong Learning e le prospettive per la nuova fase di programmazione

Il contributo del Programma Leonardo da Vinci al Lifelong Learning e le prospettive per la nuova fase di programmazione From the Lifelong Learnig Programme to Erasmus for All Investing in high quality education and training Istituto di Istruzione Superiore Crescenzi Pacinotti di Bologna 24 maggio 2013 Il contributo del

Dettagli

MONITORAGGIO BUONE PRATICHE PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI

MONITORAGGIO BUONE PRATICHE PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI MONITORAGGIO BUONE PRATICHE PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DISABILI Dati dell Ufficio Studi del C.S.A. Imperia: CSA DI: IMPERIA REFERENTE PROVINCIALE: Nome e Cognome Prof. Marco BRAGHERO INDIRIZZO:

Dettagli

VERSO L INCLUSIONE DI ALUNNI CON DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO E AUTISTICI NELL ESPERIENZA DI UN PROGETTO PILOTA NELLA SCUOLA

VERSO L INCLUSIONE DI ALUNNI CON DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO E AUTISTICI NELL ESPERIENZA DI UN PROGETTO PILOTA NELLA SCUOLA VERSO L INCLUSIONE DI ALUNNI CON DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO E AUTISTICI NELL ESPERIENZA DI UN PROGETTO PILOTA NELLA SCUOLA I st it ut o Comprensivo St at ale F. FI LZI Via Ravenna 15 MI LANO

Dettagli

Welfare e ICT: strumenti e opportunità

Welfare e ICT: strumenti e opportunità 15 Novembre 2013 Welfare e ICT: strumenti e opportunità Barbara Pralio Welfare: le esigenze Riduzione spese per il welfare Aumento esigenze di protezione sociale Necessità di ragionare su opportunità di

Dettagli

COMUNE DI FORMIGARA Provincia di Cremona

COMUNE DI FORMIGARA Provincia di Cremona COMUNE DI FORMIGARA Provincia di Cremona VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE Originale N 48 del 27/08/2015 OGGETTO: ADESIONE ALL'INIZIATIVA DI REGIONE LOMBARDIA "DOTE SPORT" L'anno duemilaquindici,

Dettagli

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14 Questionari per: - docenti dell istituto - alunni classi terze secondaria - genitori classi terze secondaria Composti da tre punti di analisi con 8 domande

Dettagli

LA FISICA IN LABORATORIO

LA FISICA IN LABORATORIO Istituto Calasanzio anno 2015-2016 LA FISICA IN LABORATORIO Progetto sulle attività sperimentali per la scuola primaria e secondaria IN COSA CONSISTE IL METODO SCIENTIFICO Nell educazione scientifica è

Dettagli

Le nuove opportunità per il riconoscimento di qualificazioni e competenze in Italia

Le nuove opportunità per il riconoscimento di qualificazioni e competenze in Italia Le nuove opportunità per il riconoscimento di qualificazioni e competenze in Italia Seminario di monitoraggio tematico ECVET: Strumenti e pratiche per promuovere la trasparenza delle competenze Firenze

Dettagli

C.T.I. - Centro Territoriale per l Inclusione

C.T.I. - Centro Territoriale per l Inclusione ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE AMANZIO RANUCCI -ALFIERI P.zza Trieste e Trento n 1 - Tel. 081/7426247 - Fax 081/7420440 (sede centrale) 80016 - MARANO DI NAPOLI (NA) C.F. 95186760633 PEC: NAIC8FU00X@pec.istruzione.it

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO Tivoli -A.Baccelli- Scuola dell infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado

ISTITUTO COMPRENSIVO Tivoli -A.Baccelli- Scuola dell infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado ISTITUTO COMPRENVO Tivoli -A.Baccelli- Scuola dell infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado Piano Annuale per l Inclusività A.S. 2013/14 L I.C. Tivoli 2 A.Baccelli pone particolare attenzione

Dettagli

Il contributo del FSE per lo sviluppo dei Servizi per la prima infanzia nella Regione Friuli Venezia Giulia: la formazione degli operatori

Il contributo del FSE per lo sviluppo dei Servizi per la prima infanzia nella Regione Friuli Venezia Giulia: la formazione degli operatori Investire nei bambini in Italia: strumenti dell'ue e opportunità di finanziamento Il contributo del FSE per lo sviluppo dei Servizi per la prima infanzia nella Regione Friuli Venezia Giulia: la formazione

Dettagli

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi da Centri Territoriali Permanenti a Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi Introduzione QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Attualmente

Dettagli

Le eccellenze degli studenti nelle lingue Roma, 29 novembre 2012

Le eccellenze degli studenti nelle lingue Roma, 29 novembre 2012 Le eccellenze degli studenti nelle lingue Roma, 29 novembre 2012 - Attestato di eccellenza per competenze plurilingui e competenze europee/internazionali La globalizzazione e la continua apertura dell

Dettagli

Servizi Socio Sanitari

Servizi Socio Sanitari Servizi Socio Sanitari Diploma di Tecnico per i Servizi Socio Sanitari Competenze correlate alle scienze umane e sociali, per riconoscere le problematiche relative alle diverse tipologie di utenza con

Dettagli

Relatore: Paula Eleta

Relatore: Paula Eleta A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole

Dettagli

La definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico. A.

La definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico. A. Individualizzare la formazione La definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico I Protagonisti Formare in rete La famiglia

Dettagli

COME COMPILARE IL RAV IL PROCESSO. Roma 5 marzo 2015 Incontro della Rete Scuole del II Municipio

COME COMPILARE IL RAV IL PROCESSO. Roma 5 marzo 2015 Incontro della Rete Scuole del II Municipio COME COMPILARE IL RAV IL PROCESSO Roma 5 marzo 2015 Incontro della Rete Scuole del II Municipio Micaela Ricciardi Come compilare il RAV: riflessioni per la Rete scuole Municipio II 5 marzo 2015 1 QUALE

Dettagli

A) Obiettivo Generale: Realizzare progetti che contribuiscano a creare situazioni di agio nei

A) Obiettivo Generale: Realizzare progetti che contribuiscano a creare situazioni di agio nei ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: Primi passi insieme: bambini e famiglie nella comunità locale SETTORE e Area di Intervento: Assistenza A 02 Minori OBIETTIVI DEL PROGETTO MUNICIPALITA

Dettagli

Sintesi del Piano dell Offerta Formativa

Sintesi del Piano dell Offerta Formativa Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale «ALESSANDRO VOLTA» Sintesi del Piano dell Offerta Formativa SCUOLA PRIMARIA Dirigente Scolastico Prof. Incoronata

Dettagli