UNIVERSITÀ DEGLI STUDI G. D ANNUNZIO CHIETI PESCARA E DELLA SALUTE. Chiar.ma Prof.ssa Elisabetta Bascelli
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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI G. D ANNUNZIO CHIETI PESCARA DIPARTIMENTO DI SCIENZE PSICOLOGICHE, UMANISTICHE E DEL TERRITORIO CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE LOTUS BIRTH: Una ricerca qualitativa esplorativa per comprendere l aspetto motivazionale delle famiglie italiane che hanno scelto di praticare il Lotus Birth Candidata: Eleonora Merlicco Matricola n Relatrice: Chiar.ma Prof.ssa Elisabetta Bascelli Correlatrice: Chiar.ma Prof.ssa Maria Cristina Verrocchio ANNO ACCADEMICO 2013/2014
2 ~ INDICE ~ INTRODUZIONE... 1 CAPITOLO I: Il Lotus Birth 1.1 Origine e simbologia del nome Benefici fisiologici Benefici neuro-biologici Benefici psicologico relazionali Cellule staminali: un dibattito ancora aperto Condizioni e rischi CAPITOLO II: Il Lotus Birth: Una Ricerca Esplorativa 2.1 Perché una ricerca qualitativa esplorativa? Disegno di ricerca mediante questionario a domande aperte Il campione CAPITOLO III: Analisi e Codifica Dati 3.1 Dati epidemiologici: domande Informazioni su gravidanza e parto: domande Conoscenza della pratica: domande Gestione della pratica: domande Conseguenze della pratica: domande Opinioni conclusive: domande CAPITOLO IV: Discussione e Interpretazione Dati 4.1 Dati epidemiologici Informazioni su gravidanza e parto Conoscenza della pratica Gestione della pratica Conseguenze della pratica Opinioni conclusive
3 CONCLUSIONE BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA APPENDICE I: Questionario alle famiglie di bambini nati con Lotus Birth APPENDICE II: Consensus Conference su Lotus Birth Parto Integrale, Aspetti Giuridici Italiani a cura di Avv. R. Scudieri,
4 ~ INTRODUZIONE ~ In Italia, come in altre parti del mondo, un numero crescente di famiglie ha deciso di attuare al momento della nascita dei loro figli una pratica nota come Lotus Birth. La pratica consiste nel non recidere il cordone ombelicale al momento del parto ma lasciare l unità bambino-placenta integra fino a che il cordone non si stacca naturalmente alcuni giorni dopo, in media 3-4 giorni dalla nascita. Alcune ricerche pionieristiche ad opera di medici, in particolar modo ginecologi e psichiatri sensibili e lungimiranti, stanno dimostrando numerosi benefici in termini fisiologici, neurobiologici e psicologico-relazionali per madre e bambino di una simile pratica, o almeno di un taglio del cordone ombelicale sufficientemente ritardato. Nonostante ciò, i protocolli ospedalieri continuano a promuovere un clampaggio precoce del cordone ombelicale sia per ragioni di praticità che in modo funzionale alla nuova ricerca e sperimentazione sulle cellule staminali cordonali. Questo modus operandi è perpetrato sulla base di una mancata conoscenza della pratica del Lotus Birth e dei suoi benefici da parte della maggior parte degli operatori medico-sanitari o, qualora a conoscenza, della convinzione che il Lotus Birth sia una moda che non porti alcun beneficio ma comporti piuttosto problemi di tipo igienico. Alla luce di tale convinzione, i genitori che adottano il Lotus Birth sono stati stigmatizzati come gli ultrà della nascita naturale, come sancisce il titolo di un articolo su un noto quotidiano a tiratura nazionale, La Repubblica, pubblicato il 20 agosto Eppure gli ultrà sono in costante crescita. Grazie al registro delle nascite dei bambini nati con Lotus Birth gestito dall Associazione Lotus Birth Italia, si evince che dai 22 primissimi casi registrati in Italia nel 2005 si è passati ad un numero di oltre 300 nel settembre del 2012, anno di pubblicazione del summenzionato articolo, al raggiungimento di quasi cinquecento nascite a fine Stupisce, soprattutto, il numero crescente di genitori che hanno adottato la pratica nell ultimo biennio, In più, come dichiara la fondatrice dell Associazione, Susanna Hinnawi, non vi è certezza che tutte le nascite Lotus avvenute in Italia siano state registrate e, dunque, si ipotizza un numero più che triplicato. E sulla base di questi interessanti dati che si è posta la necessità di valutare l aspetto motivazionale che ha spinto numerosi genitori ad attuare la pratica, talvolta opponendosi ai rigidi protocolli ospedalieri o optando per un parto in casa, per comprendere se la loro scelta sia stata motivata da spinte irrazionali o adottata in piena consapevolezza. La metodologia applicata a tal fine è quella della ricerca qualitativa esplorativa attraverso un articolato questionario a domande aperte, somministrato per via telematica. L applicazione di tale 1
5 metodologia è motivata da due ordini di ragione: in primo luogo, il fenomeno è ancora poco conosciuto e le testimonianze dei genitori che hanno sperimentato la pratica gettano luce sul fenomeno stesso; in secondo luogo si poneva la necessità di sondare le percezioni, le convinzioni e i timori dei genitori stessi per capirne il grado di consapevolezza durante la pratica. Di seguito, dunque, si proporrà un excursus bibliografico di approfondimento della conoscenza della pratica del Lotus Birth, preliminare per la comprensione dell intera ricerca e dell impatto del fenomeno nella sfera sociale italiana oltre che nella sfera privata delle famiglie; a seguire, si evidenzieranno i dettagli e le peculiarità inerenti la ricerca qualitativa esplorativa applicata e, infine, si procederà all esposizione dell analisi e della codifica dei numerosi dati raccolti mediante la ricerca e della loro interpretazione. E doveroso ringraziare tutti i genitori che hanno collaborato alla ricerca con grande entusiasmo e dedizione, trovando il tempo di raccontare per iscritto e in dettaglio le loro personali e intime storie, a tratti commoventi. Un ringraziamento speciale va a Susanna Hinnawi che da anni offre il suo più grande impegno a favore di genitori che decidono di attuare il Lotus Birth e di ricercatori che si incamminano nello studio di questa pratica e, grazie alla quale è stato possibile raggiungere telematicamente tutti i genitori che hanno registrato la nascita dei loro figli sull albo nascite dell Associazione Lotus Birth Italia. Un ulteriore ringraziamento va alla Prof.ssa Elisabetta Bascelli che ha mostrato fin da subito interesse e curiosità per l argomento, accettando di seguire - dopo una prima tesi della sottoscritta a conclusione del percorso di Laurea Triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche, una seconda tesi di laurea sullo stesso argomento ma con un focus sperimentale al fine di contribuire scientificamente alla conoscenza della pratica. Infine, la mia più profonda gratitudine va a mio marito, compagno di viaggio e di mille esperienze, che con amorevole presenza mi offre immancabilmente il suo supporto. 2
6 ~ CONCLUSIONE ~ I recenti studi sul clampaggio ritardato del cordone ombelicale e le numerose testimonianze di nascite Lotus avvenute confermano, con una relativa certezza, che il neonato non prende tutto quello di cui ha bisogno dalla placenta nel momento esatto del parto; neanche la cessazione delle pulsazioni del cordone possono essere un indicazione certa del fatto che la placenta non sia più necessaria. Per giunta, sulla base della conoscenza dei livelli ormonali durante il parto e il post-partum, è impossibile non poter ammettere che il neonato sia responsivo a quanto avviene nel proprio corpo, ivi inclusi il cordone e la placenta, attraverso sensazioni di piacere e dolore, e che trattenga una memoria, seppur inconscia, dei primi istanti di vita. Inoltre, uno dei numerosi benefici della pratica sarebbe un completo apporto di cellule staminali del proprio cordone ombelicale ciò che rafforzerebbe di gran lunga il sistema immunitario del bambino per tutta la durata della sua vita. Essendo una nuova pratica che non coincide con gli attuali protocolli ospedalieri e con i trend di ricerca sulle cellule staminali cordonali, i genitori che scelgono tale pratica vengono stigmatizzati come gli ultrà della nascita naturale. In realtà così non è e la presente ricerca esplorativa finalizzata a sondare l aspetto motivazionale alla base di tale scelta genitoriale ne rivela le ragioni. Il Lotus Birth sembra avere una duplice valenza; da una parte costituisce il coronamento di un processo quello del parto, in cui si rivendica il ritorno a condizioni naturali ed integre in ogni sua parte, che sono andate perdute con il progressivo sviluppo dell ospedalizzazione e della medicalizzazione della nascita. Ne è conferma la testimonianza delle donne partecipanti a questa ricerca che per affrontare un parto naturale, predisponente alla pratica, hanno mostrato grande coraggio, adeguata preparazione psicofisica, piena responsabilità, superando le comuni paure che la crescente medicalizzazione del parto ha indotto nella gran parte delle partorienti. Dall altra parte, è emerso inaspettatamente dall analisi dei dati registrati una seconda valenza; il Lotus Birth costituirebbe il primo atto di un approccio educativo naturale da parte dei genitori, in realtà maturato ancor prima della nascita nei casi di primo figlio. Tale approccio si palesa negli anni seguenti alla nascita come un stile educativo facilitante secondo la teoria di Raphael-Leff, la capacità di favorire un attaccamento sicuro secondo la teoria di Bowlby e una comunicazione empatica genitore-figlio secondo il modello psico-neurobiologico di Schore; ne danno conferma una serie di dati; dapprima l adozione di tecniche naturali finalizzate ad accompagnare una crescita armoniosa dei bambini, quali allattamento a richiesta prolungato negli anni, tecnica di autosvezzamento e svezzamento naturale, attenta 3
7 osservazione, vicinanza emotiva ed intellettiva; in seguito gli esiti di tali sforzi educativi genitoriali in bambini che si rivelano estremamente sereni, socievoli, con una insolita consapevolezza che li contraddistingue oltre l età anagrafica e capacità di empatia nelle relazioni con adulti e bambini, discernendo intenzioni positive e negative. Alla luce di questa duplice valenza, l aspetto motivazionale alla base della pratica del Lotus Birth è sostenuta da un elevato grado di consapevolezza da parte genitoriale; le migliori condizioni predisponenti la gestione stessa della pratica, che secondo alcuni è di più facile attuazione di quanto possa immaginarsi e secondo altri comporta qualche difficoltà, sono un sano equilibrio emotivo dei genitori, capacità intellettive di ricerca e pensiero libero da schemi pre-costituiti, conoscenza dei benefici della pratica e piena condivisione della scelta tra i partner. L adozione effettiva della pratica ha un impatto positivo nella sfera privata della famiglia; innanzitutto, la gioia di aver portato a termine un parto naturale e di aver goduto dell atmosfera speciale che la pratica del Lotus Birth generalmente comporta aiuta la donna a recuperare le forze in breve tempo ed evitare o attenuare tendenze tipiche della depressione post-partum; in secondo luogo, la famiglia pianta un seme importante di rispetto reciproco che la pratica insegna e garantisce; dalle testimonianze della quasi totalità dei genitori, è emerso che il Lotus Birth sembra essere un test di verifica di quanto i genitori siano capaci di rispettare i tempi del loro bambino, le sue necessità e, più profondamente, la sua essenza, perché non è sempre facile attendere il momento del distacco del cordone soprattutto quando la pratica tende a durare diversi giorni. In terzo luogo, l appagamento del contatto con la propria placenta mediante il cordone lascia un imprinting positivo nel bambino di cui sembra godere negli anni successivi; i bambini Lotus appaiono integri nella loro natura, meno tormentati, meno agitati, meno paurosi e meno aggressivi rispetto ai bambini non Lotus. Secondo la teoria dello sviluppo psico-sociale di Erikson, si potrebbe dire che tali bambini imparano a fidarsi del mondo e delle persone già nel primo istante di vita in cui viene preservata la loro integrità e sono risparmiati da un trauma del tutto inutile. A fronte di simili benefici, dunque, quale sarebbe l impatto nella sfera sociale se tale pratica fosse favorita su larga scala? La revisione della prassi ospedaliera a favore del Lotus Birth, ovvero dell astensione dal taglio del cordone, sarebbe la pratica auspicabile per garantire una nascita dolce, indisturbata e senza alcuna violenza, dagli innumerevoli benefici fisiologici, neuro-biologici e psicologico relazionali per la madre, il bambino, il nucleo familiare e, a ben vedere, per l intera società. Sicuramente indurrebbe molte donne a recuperare il momento del parto come una fase naturale del proprio essere donna; preverrebbe molte malattie a bambini altrimenti inutilmente 4
8 esposti a gravi rischi di ipossia ischemica e danni cerebrali alla nascita e traumi psicologici conseguenti, come peraltro è auspicato da numerose organizzazioni internazionali. Infine, alla luce di una più matura sensibilità umana che si appresta a costruire una civiltà non più basata sull aggressività e la prevaricazione, ma su uno spirito di amore, integrità e cooperazione, l imprinting iniziale che i genitori offrono ai propri figli al momento della nascita, concedendo loro il tempo necessario per ambientarsi al cambiamento dalla vita intra-uterina alla vita-extra-uterina, rispettando quella magica relazione simbiotica neonato-placenta geneticamente determinata, significa far dono di un atto d amore; nel circuito virtuoso così instaurato, chi avrà ricevuto amore sarà pronto a donarlo a sua volta. I genitori che hanno adottato la pratica del Lotus Birth sono particolarmente affini a tale visione del mondo e al rispetto del ciclo naturale delle cose; non avrebbe senso considerarli degli estremisti; al contrario, sono i pionieri di un mondo nuovo. 5
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