ASL informa. Notizie dall ASL 4 del Tigullio. Inaugurazioni all ASL 4 Chiavarese. Cardiologia Lavagna. Polo Sanitario Val Fontanabuona

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1 ASL rma Notizie dall ASL 4 del Tigullio Pubblicazione trimestrale - Anno 2, numero 1 (1 trimestre 2008) Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n 3/05 Inaugurazioni all ASL 4 Chiavarese Polo Sanitario Val Fontanabuona Cardiologia Lavagna Prima donazione del sangue del cordone ombelicale La ASL 4 premiata con 3 Bollini Rosa Prevenzione e monitoraggio dell obesità e sovrappeso nei bimbi dell ASL 4 Chiavarese

2 Sommario Pag. 3: EDITORIALE a cura del Direttore Generale Pag. 4: La ASL premiata con 3 Bollini Rosa Pag. 5: Prevenzione e monitoraggio dell obesità e sovrappeso nei bimbi dell ASL 4 Chiavarese Pag. 6: Inaugurate a Lavagna 2 nuove sale di Cardiologia Pubblicazione di rmazione socio - sanitaria dell Azienda Sanitaria Locale n 4 Chiavarese. Sede legale: Via G.B. Ghio 9, Chiavari (Genova) - ufficio.stampa@asl4.liguria.it Direzione Aziendale: Direttore Generale - Paolo Cavagnaro Direttore Sanitario - Giuseppe Caristo Direttore Amministrativo - Roberto Viale Direttore Responsabile: Marina Ballotta Progetto grafico e impaginazione: Annalisa Raggio Segreteria di Redazione: Cristina Gardella Pag. 7: Inaugurata a Cicagna la nuova Casa della Salute Pag. 8: Prima donazione del sangue del cordone ombelicale Pag 10: L Ufficio Stampa e la Comunicazione Pag. 11: benattivi: promozione dell attività fisica nella Terza Età Foto: Archivio Ufficio Stampa Stampa: Industria Grafica Falciola s.a.s. Corso Spezia, Torino ASL 4 rma: Notizie dall ASL 4 del Tigullio Anno 2 - numero 1 (1 trimestre 2008) Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n 3/05 Chiuso in tipografia: 14/05/2008 N copie 2

3 Editoriale Paolo Cavagnaro, Direttore Generale ASL 4 Chiavarese In questo numero presentiamo, oltre agli articoli sulle iniziative relative ai progetti in divenire, due importanti eventi: l inaugurazione delle nuove sale di interventistica cardiologica e l inaugurazione del Polo Sanitario di Cicagna, due traguardi determinanti per la nostra ASL e per tutto il suo territorio. L essenza della soddisfazione nell illustrare tali progetti consiste nell evidenziare quello in cui, come direttore generale, credo fermamente: l'effettiva integrazione tra ospedale e territorio. Il nostro territorio, così vasto e differenziato, necessita di risposte adeguate sia alle esigenze geomorfologiche che alle peculiarità sociodemografiche. Abbiamo un territorio esteso con relativamente poca popolazione, costituita per il 28% da cittadini ultrasessantacinquenni, residenti in particolare nei comuni montani e dell entroterra. Abbiamo cercato di organizzare l assistenza territoriale portando tutti i servizi di cure primarie di primo livello il più possibile vicino alla popolazione. Così è stato attivato un Polo Sanitario nel comune di Rezzoaglio, dove sono presenti il medico di medicina generale, pediatri di libera scelta, il CUP per le prenotazioni e tutti i servizi ambulatoriali necessari, oltre alla guardia medica. Lo scorso gennaio, terminati i lavori di ristrutturazione del poliambulatorio della Valfontanabuona, è stato inaugurato a Cicagna il Polo Sanitario, dove sono presenti due medici di medicina generale, il pediatra di libera scelta e tutti i servizi ambulatoriali e diagnostici. Da sempre le vallate, sono rimaste abitate per lo più dai nostri anziani, in quanto le nuove coppie tendono a trasferirsi nelle zone costiere, dove l offerta di lavoro è maggiore, anche se in questi ultimi anni la ricerca di una vita più a contatto con la natura ha tendenzialmente ripopolato alcune vallate, anche grazie ad iniziative degli amministratori pubblici. Rimane comunque il problema di fornire servizi di primo livello ad anziani e bambini. In questa ottica, pertanto, verranno avviati i lavori di ristrutturazione del Polo di Borzonasca e della sede distrettuale di Villa Laura a Sestri Levante. In ambito ospedaliero, ricordiamo che il Dipartimento di Cardiologia dell Ospedale di Lavagna è stato segnalato al 7 posto su tutto il territorio nazionale per attività e ricerca in una indagine svolta nel 2007 dal quotidiano Il Corriere della Sera ; è di pochi mesi fa l'inaugurazione delle nuove sale di interventistica, che forniscono un ulteriore supporto a questo punto di eccellenza. Nel Centro aritmologico è presente la Sincope Unit - unità specializzata per la valutazione e la terapia globale della sincope. Il Dipartimento è attrezzato per fornire un assistenza completa al paziente: dall emodinamica sulle 24 ore all unità coronarica, al centro per lo scompenso e alla cardiologia riabilitativa. I progetti in divenire sono molti, perché la salute è un bene che merita ogni attenzione e impegno e posso garantire che tutti gli operatori della A.S.L. 4 si prodigano quotidianamente per migliorare l'assistenza erogata dalle nostre strutture. Rimandiamo quindi ai prossimi numeri gli ulteriori aggiornamenti. 3

4 La ASL 4 PREMIATA CON 3 BOLLINI ROSA assistenza prevalentemente femminile e che sotto il profilo architettonico sottolineino la centralità della paziente. «Con questa iniziativa - ha spiegato Francesca Merzagora, Presidente e fondatrice di O. N. Da - intendiamo attirare l'attenzione sul problema delle donne ricoverate in ospedale, sulle loro necessità di cure specifiche e sulle difficoltà che derivano dal forzato distacco dalla famiglia». I prestigiosi riconoscimenti sono stati assegnati a Roma, a palazzo Madama, giovedì 18 ottobre 2007, alla presenza di Livia Turco, Ministro della Salute. I tre bollini rosa, il massimo, sono stati assegnati a 19 ospedali: tra di essi la ASL 4 Chiavarese e l'ospedale Galliera di Genova. In particolare le strutture liguri si sono distinte per le eccellenze di alcuni reparti e l'organizzazione interna, come indicato nella motivazione: Reparto di ostetricia, ginecologia all'avanguardia con Una 'Guida Michelin' della salute, per segnalare agli italiani gli ospedali che dedicano maggiore attenzione alle donne. L'iniziativa arriva dall' Osservatorio nazionale sulla salute della donna, meglio noto come O.N.Da, e prevede l'assegnazione di singolari bollini rosa a tutti quegli ospedali che mostrano di essere women friendly, cioè a misura di donna, riconoscendo i meriti di chi maggiormente si dedica allo studio e alla cura delle patologie femminili, nonché all'assistenza delle donne ricoverate, ma anche a chi affida alla gestione femminile settori crescenti di attività. In particolare, l'attribuzione di un bollino rosa riconosce la presenza di almeno un reparto di ostetricia e ginecologia o di un reparto che curi una specifica patologia con forte orientamento femminile. L'attribuzione di due bollini rosa è prevista invece per le strutture ospedaliere che oltre ai requisiti precedenti abbiano in atto programmi di ricerca specifici su patologie femminili e nei cui Comitati etici vi siano almeno tre donne. L'attribuzione di tre bollini rosa è invece prevista per gli ospedali con le caratteristiche sopra descritte, che riservino particolare attenzione alle esigenze delle donne di diverse etnie, che prevedano donne in posizioni apicali, personale di Struttura Semplice Qualità e Accreditamento Resp. Dott. ssa Cristina Giordano Tel Fax office.quality@asl4.liguria.it attenzione alle patologie femminili e alla loro prevenzione, partoanalgesia, patologie maligne trattate con massimo sforzo conservativo possibile attraverso approccio multidisciplinare; Reparto di cardiologia di riferimento per la Regione Liguria; Struttura complessa di malattie infettive, con studi avanzati su HIV; Centro di studi di ricerca d'eccellenza a livello nazionale e internazionale, 46 pubblicazioni scientifiche; 9 donne in posizione apicale, 6 (tot 13) donne nel comitato etico; Prevalenza personale infermieristico femminile 81,51%, in ostetricia/ginecologia e senologia al 100% femminile; Servizio cucina con menù personalizzato; Mediatore culturale, prestampati multilingue; Strutture architettoniche: rooming in, parto in acqua, spazi dedicati ai corsi preparto, Nido virtuale via Internet, percorso di miglioramento all'accoglienza. Viva soddisfazione è stata espressa da Paolo Cavagnaro, Direttore Generale della ASL 4, da Adriano Lagostena, Direttore Generale dell'ospedale Galliera di Genova e da Sua Eccellenza Monsignor Angelo Bagnasco, Presidente dell'ente. 4

5 PREVENZIONE E MONITORAGGIO DELL OBESITA E SOVRAPPESO NEI BIMBI DELL ASL 4 Chiavarese I modelli dietetici appresi nell infanzia tendono a essere mantenuti fino all età adulta: chi è obeso da bambino, difficilmente riesce a riacquistare un corretto equilibrio alimentare una volta cresciuto. La scuola può rappresentare quindi un luogo strategico in cui f a re p revenzione, soprattutto se si riesce a creare un raccordo con l ambiente familiare, in un indispensabile sinergismo educativo. In questo inizio di millennio nel nostro Paese il 30% dei bambini è in sovrappeso e il 10% circa risulta obeso e tale dato risulta in crescita. Inoltre le malattie cardiovascolari (aterosclerosi, infarto miocardio, ictus, ecc.) e i tumori maligni rappresentano ancora le prime cause di morte e inabilità nel mondo occidentale. Le più recenti acquisizioni ci fanno prevedere conseguentemente un esponenziale incremento della Sindrome Metabolica (obesità, ipertensione, ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, diabete, ecc.) nella nostra popolazione, così come in altre Regioni Europee e degli USA. Poiché i costi personali, familiari e sociali di questa situazione saranno elevatissimi l unica risposta ragionevole sta nel potenziare la prevenzione, in particolare a livello scolastico e familiare, cioè là dove più grande è l area degli interventi efficaci possibili ma non ancora organicamente attuati. La spinta fornita ogni giorno dai mass media verso l assunzione di stili di vita non salutari, in particolare nell alimentazione, sembra irresistibile. Poiché l educazione alimentare è frutto di buone scelte fatte al supermercato, in cucina e a tavola, non va trascurato il ruolo centrale della famiglia, che viene coinvolta direttamente nel Progetto. Tali constatazioni hanno fatto emergere la necessità di promuovere e diffondere, nei soggetti in età evolutiva, una maggiore coscienza critica alimentare e l importanza di adottare uno stile di vita più attivo e più sano. Poiché l educazione alimentare è frutto di buone scelte fatte al supermercato, in cucina e a tavola, non va trascurato il ruolo centrale della famiglia, che viene coinvolta direttamente nel Progetto. Tali constatazioni hanno fatto emergere la necessità di promuovere e diffondere, nei soggetti in età evolutiva, una maggiore coscienza critica alimentare e l importanza di adottare uno stile di vita più attivo e più sano. Per questo motivo la ASL 4, nell anno attraverso le Strutture di Igiene e Sanità Pubblica, Pediatria Ospedaliera e Territoriale e Dietologia, ha elaborato e proposto un progetto denominato chi ben comincia... finalizzato alla prevenzione dell obesità infantile e all acquisizione di corretti stili di vita, mediante un alimentazione sana ed un adeguata attività motoria. Nell anno scolastico in corso saranno valutati gli alunni frequentanti le classi 1 e della scuola secondaria di primo grado e 3 e della scuola primaria e di tutto il territorio dell ASL 4 Chiavarese. Il progetto si propone di rilevare alcuni dati antropometrici (peso, altezza, BMI e circonferenza addominale), mediante misurazione diretta da parte degli operatori delle diverse strutture interessate, e degli stili di vita, mediante questionari somministrati alle famiglie ed ai ragazzi stessi. Il progetto si inserisce nel piano di Prevenzione Regionale e Nazionale, e proseguirà nell ambito del programma interministeriale Guadagnare Salute promosso dal Ministero della Pubblica istruzione e dal Ministero della Salute denominato OKKIO ALLA SALUTE. Il Progetto ha come obiettivo la sorveglianza nutrizionale dei bambini delle scuole primarie. Struttura Semplice Pediatria Territoriale Resp. Dott. Giuseppe Napoli Tel Struttura Semplice Dietologia e Nutrizione Resp. Dott. Fabrizio Gallo Tel Struttura Complessa Pediatria e Neonatologia Resp. f.f. Dott. ssa Carla Beluschi Tel Struttura Complessa Igiene e Sanità Pubblica Resp. Dott. Antonio Manti Tel

6 INAUGURATE A LAVAGNA 2 NUOVE SALE DI CARDIOLOGIA Sono state inaugurate lunedì 10 dicembre 2007, presso il Dipartimento di Cardiologia dell'ospedale di Lavagna, diretto dal Dottor Michele Brignole, due nuove sale di interventistica cardiovascolare, realizzate grazie ai contributi di Regione Liguria, Fondazione Ca.Ri.Ge, Comitato Assistenza Malati del Tigullio. Il numero di infarti nel territorio della ASL 4, a causa dell'innalzamento dell'età media degli abitanti, è in costante aumento: in tale contesto diventa elemento fondamentale la tempestività dell'intervento. Tempo 1 contatto apertura vaso Anno minuti (70-119) Anno minuti (60-104) Le sale sono al servizio sia dell'interventistica cardiovascolare, che fa capo a cardiologia, che dell'interventistica vascolare periferica, legata al reparto di radiologia, diretto dalla Dottoressa Ottavia Brunetti. Durante il primo periodo di attività sono già stati curati, con l'ausilio di apparecchiature all'avanguardia, tra cui un angiografo completamente digitalizzato, molti infarti con esito positivo. Procedure Coronarografia diagnostica Angioplastica coronarica Studio elettrofisiologico Ablazione transcatetere Impianto pacemaker Impianto defibrillatore (ICD) Impianto resincronizzatore TOTALE Anno S.C. Cardiologia Lavagna (Terapia Intensiva - Centro Aritmologico) Direttore: Dott. Michele Brignole 0185/ (segreteria) 0185/ (UTIC) 0185/ (Centro Aritmologico) 0185/ (FAX) utic@asl4.liguria.it - aritmo@asl4.liguria.it

7 INAUGURATA A CICAGNA LA NUOVA CASA DELLA SALUTE E stata inaugurata lunedì 14 gennaio 2008, dopo la recente ristrutturazione, la Casa della Salute di Cicagna, comunemente chiamata Ospedaletto. Il significato che il Ministero della Salute attribuisce alla Casa della Salute è quello di struttura funzionale all interno del Distretto Sociosanitario, che raggruppa, anche logisticamente, attività profondamente integrate nell ambito delle cure primarie e garantisce attività di prevenzione e continuità assistenziale con l ospedale. Nella Casa della Salute operano congiuntamente personale amministrativo, personale infermieristico, della riabilitazione, dei servizi sociali, studi associati dei medici di medicina generale e specialisti ambulatoriali. La struttura rinnovata è una palazzina, situata nel centro della Fontanabuona, attiva cinque giorni la settimana per fornire servizi e prestazioni sanitarie ed attività ambulatoriali in modo da agevolare gli abitanti della valle. La struttura continuerà a crescere, è già in programma la realizzazione di una ambulatorio chirurgico per piccoli interventi. L ambito territoriale sociale a cui si riferisce l Ospedaletto di Cicagna comprende un numero di circa abitanti, utenti dei comuni di Cicagna, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lorsica, Moconesi, Neirone, Orero e Tribogna. Polo Sanitario Val Fontanabuona Via Pian Mercato, 16 Cicagna Tel Il personale sanitario è incaricato di svolgere le seguenti attività: Centro prelievi: dal lunedì al venerdì - dalle ore 8.00 alle ore 9.00 anche con accesso diretto senza prenotazione; S.S. Cure Domiciliari: assistenza infermieristica domiciliare, visite specialistiche geriatriche ambulatoriali e domiciliari su richiesta del medico di famiglia, per consulenza e/o prescrizioni di presidi e materiale da medicazione, vigilanza su Residenze Protette/Comunità Alloggio da parte del Geriatra in collaborazione con la Struttura di Igiene Pubblica; Attività consultoriale: ambulatorio pediatrico visite di prevenzione, vaccinazioni obbligatorie, medicina scolastica, ambulatorio ostetrico-ginecologico/ prevenzione tumori femminili, consulenza dell'assistente Sociale, rapporti con le scuole di ogni ordine e grado su problematiche inerenti gli alunni e il contesto scolastico/progetti di Educazione Sanitaria su tematiche scelte dalla scuola e/o famiglie (psicologo - assistente sociale - pediatra - infermiera professionale); Area farmaceutica: distribuzione materiale da medicazione, prodotti dietetici, etc; Attività di salute mentale: attività specialistica ambulatoriale e domiciliare; Attività di igiene pubblica: tessere sanitarie, certificazioni medico legali (patente, porto d'armi, etc.), visita necroscopica, commissione edilizia, vaccinazioni; Ambulatorio infermieristico: misurazione della pressione, stick glicemia, elettrocardiogramma, iniezioni muscolari, medicazioni, cateterismo vescicale, flebo. Nella struttura vengono svolte varie attività specialistiche: cardiologia, chirurgia, diabetologia, ginecologia (visite e ecografie), oculistica, odontoiatria,ortopedia, otorinolaringoiatria, pediatria, pneumologia, psichiatria, radiologia (tradizionale e ecografie), urologia, dermatologia, medicina dello sport, igiene pubblica. La struttura Distrettuale della Val Fontanabuona ha ottenuto la certificazione di qualità e l accreditamento istituzionale. Distretto Socio-Sanitario 15 Via G.B. Ghio, 9 - Chiavari Tel Resp. Dott. ssa Elisabetta Barbiroglio 7

8 PRIMA DONAZIONE DEL SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE Da qualche mese, presso la Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia di Lavagna, c è una possibilità in più per le mamme che danno alla luce i propri bimbi: possono donare il sangue del cordone ombelicale e aiutare chi ha bisogno. Nella notte di giovedì 8 febbraio 2008 c è stata la prima donazione nella ASL 4 Chiavarese: una giovane mamma ha deciso di compiere un gesto semplice ma di grande generosità verso coloro che, grazie all utilizzo delle cellule staminali progenitrici, possono sperare di guarire da leucemie e lmi. Il cordone ombelicale e la placenta, che normalmente vengono buttati via, contengono sangue ricco di cellule staminali, e una donna che decide di donare quel sangue offre a tante persone malate una speranza in più di guarire e tornare alla vita! Un sempre maggior numero di malattie (leucemia, malattie metaboliche, talassemie,...), possono essere curate con il trapianto delle cellule staminali ematopoietiche. L'utilizzo di queste cellule, nel prossimo futuro, potrà fornire un valido ausilio nella terapia delle patologie neoplastiche associata a chemioterapia, nel trattamento di numerose patologie ereditarie e rappresenterà la base della moderna terapia cellulare e tissutale e delle terapia genetica. In futuro, il sangue del cordone ombelicale potrà rappresentare una fonte di cellule importantissima per curare le lesioni vascolari o cerebrali, il diabete, il morbo di Parkinson e la distrofia muscolare ecc... Dal 1988 al 2003 in tutta Europa grazie al trapianto di questo tipo di cellule staminali, sono stati possibili 1331 trapianti, di cui da donatori senza legame familiare con i malati. Nel 64% dei casi il trapianto è stato eseguito su bambini. Più di 150 tra bambini e adulti sono stati curati in Italia e nel mondo da sangue placentare donato da mamme italiane. COSA SONO LE CELLULE STAMINALI? Le cellule contenute nel cordone ombelicale e nella placenta sono cellule indifferenziate, precursori (cioè progenitrici) dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine, e risultano molto simili a quelle presenti nel midollo osseo. Queste cellule, chiamate in termini medici "staminali", sono in grado di colonizzare il midollo osseo e di riprodursi, dando origine ai diversi elementi del sangue. Le cellule staminali costituiscono una tra le più importanti scoperte biomediche e vi è un interesse crescente in relazione alle applicazioni ed al numero di malattie che sono e potranno essere curate in futuro grazie ad esse. Il 40-50% dei pazienti che necessitano di un trapianto di midollo osseo, non dispone di un donatore compatibile. Il sangue placentare può sostituire il trapianto di midollo osseo nella cura di varie malattie del sangue (leucemie, lmi, anemia mediterranea, e altre ancora). Nel mondo sono state quindi istituite vere e proprie banche per la raccolta del sangue placentare, in modo da garantire alle persone malate maggiori possibilità di incontrare donatori compatibili. Per conservare adeguatamente il sangue placentare sono stati creati in tutto il mondo appositi centri: le Banche di sangue placentare. Se non si evidenziano problemi per la donazione, i dati del cordone vengono immessi in una banca mondiale, che raccoglie oltre donatori. Se un bambino ammalato di una delle patologie curabili con il trapianto di sangue cordonale risulta compatibile con il sangue cordonale da voi donato, allora si procederà al trapianto. IL PRELIEVO E LA CONSERVAZIONE Per "donazione del sangue placentare" si intende la donazione di sangue di provenienza dalla placenta o dal cordone ombelicale. Si tratta di un'operazione semplice e rapida, che non procura alcun rischio né sofferenza al neonato. Il prelievo avviene direttamente in sala parto, subito dopo la chiusura e la recisione del cordone ombelicale, poco prima dell'espulsione della placenta quando il neonato è già affidato alle cure dell'ostetrica e del Pediatra. Un operatore, con un ago, preleva dalla vena ombelicale il sangue rimasto nel cordone e nella placenta. In pochi secondi, il sangue ricco di cellule staminali, viene raccolto in una sacca sterile (mediamente dai 50 ai 100 millilitri). L'unità raccolta viene inviata alla "Banca del Sangue del Cordone" (BASCO) presso la quale, nelle 24 ore successive, si procederà alle analisi cliniche che devono essere eseguite secondo standard di qualità prestabiliti. Se ritenuto idoneo, il sangue viene congelato e conservato in azoto liquido a -196 (crioconservazione), in attesa di richiesta. I dati relativi all' unità di sangue vengono registrati in una banca dati computerizzata. Dopo sei mesi la neo mamma viene sottoposta a un esame di controllo, che non è altro che un prelievo di sangue necessario per garantire la sicurezza del sangue donato. Essa dovrà, inoltre, fornire un certificato del pediatra, che attesti lo stato di salute del bambino. Dopo questo arco di tempo, il sangue è pronto per essere utilizzato e resta a disposizione della Banca per una decina di anni. Il prelievo può essere effettuato sia dopo il parto naturale sia dopo il taglio cesareo. L'anestesia epidurale non costituisce alcuna controindicazione alla donazione. IL NOSTRO CENTRO Presso il punto nascita dell'ospedale di Lavagna si è organizzato un centro satellite che fa riferimento alla Banca di Genova. Le modalità di prelievo, di controllo e di trasporto delle unità di sangue fanno riferimento alle linee guida Nazionali e seguono i protocolli della BASCO di Firenze, presso cui gli operatori si sono formati, e della BASCO di Genova che è il nostro centro di raccolta. 8

9 VANTAGGI E LIMITI DEL L TRAPIANTO CON SANGUE CORDONALE Vantaggi: 1. pronta disponibilità (nel caso della donazione di midollo osseo, una volta individuato un donatore compatibile passano 3-5 mesi prima che il trapianto possa avere luogo: un'attesa che può essere fatale per il ricevente); 2. ridotto rischio di trasmissione di malattie infettive; 3. rischio dimezzato di GVHD (reazione di rigetto verso l'ospite) dovuto alla minore maturità immunologica delle cellule cordonali rispetto a quelle del midollo osseo; 4. facilità di raccolta, con ridotti rischi sia per la madre sia per il neonato. I limiti del sangue cordonale sono legati alla sua stessa natura: 1. ridotto volume di sangue (di solito intorno ai 70 cc di sangue), per cui il numero di cellule che è possibile trapiantare è insufficiente per intervenire su bambini oltre i 40 Kg o su adulti (nuovi studi però danno speranza anche in questa direzione); 2. minore velocità di attecchimento; 3. possibilità di trasmettere cellule staminali emopoietiche con anomalie genetiche non evidenziate nei primi 6 mesi di vita. CONSENSO ALLA DONAZIONE ONE Nei primi 6 mesi dopo la donazione del sangue del cordone ombelicale, nei centri di raccolta rimangono a disposizione dei professionisti i dati per risalire al nome del donatore. Questo permette di eliminare la sacca senza rischi per i riceventi, se al controllo dei 6 mesi viene evidenziato, tramite gli esami di screening, qualche tipo di anomalia genetica o infettiva. La mamma che intende donare deve essere disponibile a: 1. Firmare il modulo per il consenso rmato alla donazione. 2. Sottoporsi al momento del parto ad un prelievo di sangue utilizzato per le analisi infettivologiche di legge e per la verifica di compatibilità. 3. Essere ricontattata a sei mesi dal parto per dare notizie sulle condizioni del bambino ed essere disposta ad un ultimo prelievo di sangue per escludere eventuali infezioni virali contratte negli ultimi mesi di gravidanza. 4. Rinunciare ad ogni diritto sul sangue placenteo donato. COME E INIZIATO Nel , gli alunni di 3 a media della Scuola Don Gnocchi di Lavagna hanno elaborato, stampato e venduto un libro di favole genovesi FRA SGHEMBE FASCE E MAGICI CARUGI che è stata la prima iniziativa mirata a finanziare la donazione del cordone ombelicale. Tale progetto, dal nome GRAZIE MAMMA, attuato con la collaborazione del Soroptimist Club del Tigullio, ha visto l organizzazione di convegni e momenti rmativi per la popolazione. Si è creato un fondo, grazie ad alcune donazioni e all aiuto della Galleria Agheiro di Lavagna, che ha venduto a tale scopo quadri donati da artisti locali, per la formazione del personale dedicato e per la promozione e la sensibilizzazione alla donazione. Il progetto che sponsorizza la donazione del sangue placentare è nato nell' ambito di un più vasto programma per la sensibilizzazione alla donazione di organi e tessuti. In alcuni abitanti della Liguria, inoltre, è stato riscontrato un ceppo genetico particolarmente raro, quindi di difficile reperimento in caso di necessità: il progetto si allarga quindi alla possibilità di raccogliere cellule staminali con gruppi HLA rari, che possano avere un'importanza "mondiale" di scambio. Sono stati organizzati numerosi meeting dedicati al personale sanitario, ed eventi divulgativi per la popolazione, con il coinvolgimento anche dei più giovani. Si stanno inoltre raccogliendo fondi per l'approfondimento del progetto, grazie alla vendita di un libro di favole scritte dai bimbi delle scuole medie statali di Lavagna: "La farfalla e l'elefante". Il trapianto di midollo osseo spesso risulta essere l'unica possibilità di sopravvivenza per le persone affette da leucemia o da altre malattie del sangue, in particolare bambini che potrebbero conseguire una completa guarigione se solo avessero la possibilità di incontrare un donatore compatibile. Poiché risulta difficile reperire donatori adulti volontari, anche per l'impegno (ricovero ospedaliero e anestesia generale) loro richiesto, invitiamo tutti i genitori di aderire a questa iniziativa che potrà forse in un futuro non troppo lontano, garantire alle persone malate una possibilità di guarigione. Tutte le future mamme che desiderano donare il sangue cordonale al momento del parto possono rivolgersi a: S.C. Ostetricia e Ginecologia Resp. Prof. Danilo Dodero S.S. Ostetricia e Perinatologia Dott. ssa Maura Grimaldi SALA PARTO Sig. ra Laura Robles Capo Ostetrica Tel Centro Trasfusionale Resp. Dott. Romeo Adami Tel Dott. Gaetano Florio 9

10 L UFFICIO STAMPA E LA COMUNICAZIONE L impressionante capacità che abbiamo oggi di trasmettere messaggi a grandi distanza in modo istantaneo, richiamando simultaneamente significati simili in milioni di persone diverse, ci è così familiare che finiamo spesso per considerarla cosa naturale. Rispetto al passato, ciò che facciamo oggi, quando leggiamo un giornale, guardiamo la televisione ecc., rappresenta una trasformazione nel comportamento comunicativo umano di proporzioni veramente straordinarie. Gli studi sulla comunicazione hanno evidenziato quanto la crescita vertiginosa dei mass media ci influenzi individualmente o collettivamente, ma è ancora campo di ricerca comprendere in quale misura : manuali su manuali affrontano e studiano la comunicazione, attraverso analisi sociologiche, filosofiche, storiche e politiche. Lasciandoci alle spalle miriadi di testi e manuali, noi ci interessiamo a come le Istituzioni hanno iniziato a percepire la comunicazione. I passaggi sono stati lenti e sono iniziati con la legge sulla trasparenza degli atti amministrativi, primo passo delle Istituzioni verso i cittadini, sino ad arrivare alle legge 150 del 2000, con la quale le Istituzioni definivano al loro interno gli Uffici e le Figure Professionali con il compito di comunicare ed rmare i cittadini. L'Ufficio Stampa della ASL 4 Chiavarese è stato ufficialmente costituito, in conformità alla legge n. 150/2000 Disciplina delle attività di rmazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni, nel mese di marzo L'Ufficio Stampa è un settore della Struttura Complessa Attività Contrattualistica e Relazioni Esterne, inserita nel Dipartimento Giuridico Amministrativo. In applicazione del recente dettato normativo in materia di comunicazione ed rmazione (oltre alla legge 150/2000, il DPR n. 422/2001 Regolamento recante norme per la determinazione dei titoli per l'accesso alle attività di rmazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni e la Direttiva 7 febbraio 2002, emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica Attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni ), all'ufficio Stampa sono stati affidati i seguenti compiti: - Redazione di comunicati stampa riguardanti l'attività dell'azienda e del suo vertice istituzionale, allo scopo di rmare e promuovere i servizi offerti ai cittadini; - Programmazione e realizzazione di trasmissioni televisive e radiofoniche trasmesse da emittenti a carattere sia locale che regionale; - Organizzazione di conferenze, incontri, eventi stampa e convegni; - Realizzazione della rassegna stampa quotidiana, inserita in apposita sezione del portale aziendale; - Gestione e aggiornamento del portale internet aziendale, in stretta collaborazione con il webmaster, facente capo al Dipartimento Informativo e Tecnologico; - Studio grafico e predisposizione di materiale rmativo (pieghevoli, locandine, manifesti, ecc.), sia ad uso interno che rivolti all'esterno; - Tenuta dell'archivio rmativo (articoli di quotidiani e periodici, registrazioni audio/video che riguardano Strutture aziendali). L'Ufficio Stampa si pone pertanto quale struttura trasversale, che coadiuva le comunicazioni e le relazioni 10 dei professionisti dell'azienda (Primari e Dirigenti) nel rapporto con la stampa e i media, al fine di evitare notizie frammentarie, occasionali, episodiche e, spesso, incoerenti rispetto alla mission aziendale. CARTA DEI DOVERI DEL GIORNALISTA DEGLI UFFICI STAMPA Il giornalista, all interno delle amministrazioni pubbliche, opera nella piena consapevolezza di salvaguardare due principi fondamentali consacrati dalla legge che regola le attività di rmazione e di comunicazione nelle pubbliche amministrazioni. Si tratta del diritto delle istituzioni pubbliche ad rmare e dell altrettanto importante principio, questa volta diretto ai cittadini, di essere rmati. Ciò in ossequio alla norma costituzionale che consente a tutti, e quindi ad amministrazioni pubbliche e a privati cittadini, "di esprimere liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto, ed ogni altro mezzo di diffusione". L ufficio stampa di una pubblica amministrazione va quindi considerato come la fonte primaria dell rmazione verso il cittadino e il giornalista che vi opera, è tenuto severamente ad osservare non solo le norme stabilite per il pubblico dipendente, ma anche quelle deontologie fissate dalla legge istitutiva dell Ordine dei giornalisti e quelle enunciate nei vari documenti ufficiali dell Ordine stesso e che regolano eticamente la professione. L ufficio stampa nel quale il giornalista opera va considerato come luogo nel quale si concretizza lo scambio rmativo tra l Istituzione e i cittadini. Tale scambio agisce nelle due direzioni: da un lato il giornalista "racconta" l Ente, il suo modo di funzionare, dall altro è portatore, all interno dell Ente, delle esigenze dei cittadini rispetto all Istituzione di riferimento. In questa funzione, il giornalista deve, in armonia con il dettato legislativo, dividere nettamente il compito degli altri soggetti previsti dalle norme di legge in materia di rmazione e comunicazione da quello di operatore dell Ufficio stampa, evitando situazioni di confusione nelle quali il dovere di rmare in maniera obiettiva ed accurata può finire col configgere con le esigenze di una rmazione personalistica e subordinata all immagine. Compito peculiare del giornalista che opera nelle Istituzioni è favorire il dialogo tra Ente ed utente, operando per la perfetta conoscenza delle norme, per la piena trasparenza dell attività amministrativa, per il miglioramento dei servizi e la rimozione degli ostacoli che si frappongono alla loro piena fruibilità: egli pertanto favorisce il dialogo e organizza strumenti di ascolto, utilizzando la propria specificità professionale non solo per rendere riconoscibile l Istituzione ai cittadini ma per farla da essi comprendere e rispettare. Naturalmente dovrà avere particolare attenzione nell osservare il dettato della legge sulla "privacy", anche se non sempre le regole deontologiche dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono in accorso con quelle fissate per i giornalisti. Il giornalista deve operare nella consapevolezza che la responsabilità verso i cittadini, non può essere subordinata ad alcuna ragione particolare o di parte e annovera tra i suoi doveri d ufficio l obbligo di difendere la propria autonomia e la propria credibilità professionale. S. C. Attività Contrattualistica e Relazioni Esterne Resp. Dott. ssa Geronima Caffarena Settore Ufficio Stampa Capo Ufficio Stampa: Dott. ssa Marina Ballotta Tel Fax ufficio.stampa@asl4.liguria.it

11 Promozione dell Attività Fisica nella Terza Età GlaxoSmithKline ha deciso di realizzare, in tutta Italia, un programma per la promozione dell attività fisica nella popolazione anziana: il progetto benattivi. L invecchiamento non è una malattia. La vita ha nei processi legati al trascorrere degli anni i limiti fisiologici della propria estensione. Ma tali limiti possono restringersi per comportamenti e stili di vita non salutari fra i quali è da annoverare la sedentarietà. L inattività fisica contribuisce in modo significativo ad accentuare il declino delle riserve funzionali dell organismo e a ridurre le capacità di adattarsi alle esigenze ambientali. Molti anziani non accettano la prospettiva di una sempre minore partecipazione alla vita e alcuni tentano di resistere, talora in modo accanito, all invecchiamento. Altri, la maggioranza, accettano con rassegnazione una sorte che sembra loro inevitabile. E ormai universalmente riconosciuto che un adeguata attività fisica è essenziale per il mantenimento della salute e dell efficienza dell organismo, oltre che un insostituibile strumento per prevenire l insorgenza di molte malattie. L età avanzata non deve costituire una giustificazione per non svolgere attività fisica, anzi sono proprio gli anziani quelli che maggiormente si avvantaggiano dal mantenersi attivi fisicamente: un trentenne può anche star bene facendo una vita sedentaria, mentre ciò è meno probabile per un settantenne, molto più a rischio di sviluppare disabilità funzionali e malattie cardiocircolatorie. Nell interesse della collettività, la GlaxoSmithKline ha assunto l impegno di contribuire a sviluppare anche nel territorio della ASL 4 Chiavarese, in collaborazione con le Istituzioni, una generalizzata cultura dell attività fisica, mediante la diffusione di conoscenze sui suoi vantaggi presso la pubblica opinione, e una capillare opera di formazione professionale nei confronti degli operatori socio-sanitari che maggiormente possono favorirne la promozione e, in ambito medico, la prescrizione. Nell ambito di questo progetto, l Ufficio Stampa ha elaborato alcuni opuscoli rmativi con indicazioni e indirizzi utili che si possono reperire presso: Farmacie; Distretti Socio-Sanitari; Comuni. La salute non è una condizione statica, bensì una dinamica capacità di adattarsi positivamente ai processi di invecchiamento e ai cambiamenti personali e ambientali cui si va inevitabilmente incontro con il passare degli anni. Mantenersi in buona salute e sostenere il proprio benessere significa valorizzare al massimo le proprie possibilità fisiche e psichiche vivendo il più possibile una vita attiva e socialmente partecipe. Una vita sedentaria costituisce un importante fattore di rischio per la salute delle persone, soprattutto nella terza età, quando sono più probabili disabilità funzionali e malattie cardiovascolari. Dettagliate rmazioni sullo sviluppo del Progetto benattivi sul territorio nazionale e sulle modalità per aderirvi possono essere richieste a: GlaxoSmithKline spa - Programma Salute & Società - Progetto benattivi, Via A. Fleming 2, Verona Telefono 045/ Fax 045/ salutesocieta@gsk.com 11

12 il progetto in 5 punti DIPARTIMENTO INFORMATIVO E TECNOLOGICO Direttore: Ing. Franco Greco PER INFORMAZIONI Tel. 0185/ ccs@asl4.liguria.it

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