STUDIO PER LA MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI SULL ITTIOFAUNA

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1 Provincia di Milano SERVIZIO GESTIONE ATTIVITÀ VENATORIA E PISCATORIA RegioneLombardia Agricoltura IL SISTEMA DEI CANALI GESTITI DAL CONSORZIO DI BONIFICA EST TICINO VILLORESI STUDIO PER LA MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI SULL ITTIOFAUNA Autori: Cesare M. Puzzi - coordinatore, GRAIA srl Beniamino Barenghi - Ingegnere ambientale, GRAIA srl Massimo Sartorelli - Ingegnere ambientale, GRAIA srl Stefania Trasforini - Idrobiologa, GRAIA srl Via Repubblica, Varano Borghi (VA) e.mail: cesare.puzzi@graia.com sito web: Simone Rossi - Idrobiologo Ringraziamenti Gli autori ringraziano per la preziosa e fattiva collaborazione: Luca Avoledo, tecnico dell Ufficio Pesca della Provincia di Milano; gli agenti della Polizia Provinciale di Milano, Carminati, Omini e Lutevi; il geom. Mantoan della Navigli Lombardi Scarl; i geom. Motti, Comizzoli, Grittini e Raimondi del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi; Piero Soria, tecnico dell Ufficio Pesca della Provincia di Pavia; i tecnici del Consorzio Muzza-Bassa Lodigiana, ing. Fanfani, ing. Chiesa e Arch. Cremascoli. Settembre 2005

2 INDICE INDICE...2 PREMESSA MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLO STUDIO DEFINIZIONE E DESCRIZIONE DELL AREA DI STUDIO IL SISTEMA DEI CANALI GESTITI DAL CONSORZIO DI BONIFICA EST TICINO VILLORESI LA RETE DEL CANALE VILLORESI Il C.A.P. Villoresi La rete secondaria di adduzione e distribuzione LA RETE DEL NAVIGLIO GRANDE Il Naviglio Grande Il Naviglio di Bereguardo Il Naviglio Pavese IL NAVIGLIO MARTESANA LA GESTIONE DEI NAVIGLI LA GESTIONE IDRICA GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE E DI RIQUALIFICAZIONE DEI NAVIGLI ANALISI DELLE CONDIZIONI IDRAULICHE DEI NAVIGLI DURANTE LE ASCIUTTE Naviglio Grande Naviglio Pavese Naviglio di Bereguardo Naviglio Martesana C.A.P. Villoresi La rete di distribuzione secondaria LA FAUNA ITTICA DEI NAVIGLI LA FAUNA ITTICA DELLA RETE DI NAVIGLI DERIVATA DAL FIUME TICINO LA FAUNA ITTICA DELLA RETE DI NAVIGLI DERIVATA DAL FIUME ADDA EFFETTI DELLE ASCIUTTE PERIODICHE DEI NAVIGLI SULLA FAUNA ITTICA CONDIZIONI MINIME DI SOPRAVVIVENZA DELLA FAUNA ITTICA NEI NAVIGLI: LA CURVA DI PREFERENZA DEL BARBO CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SULLA FAUNA ITTICA DELLA RETE IDRICA DEI NAVIGLI ALTRE ESPERIENZE DI GESTIONE DI CANALI IRRIGUI PROPOSTE OPERATIVE OBIETTIVI GENERALI CRITERI PER LA GESTIONE DELLE ASCIUTTE PERIODICHE DEI NAVIGLI

3 6.3 TECNICHE DI ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUI CANALI IN CONDIZIONI DI ASCIUTTA PARZIALE INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE ECOLOGICA E AMBIENTALE Tipologie di intervento di riqualificazione ecologica e ambientale Proposte alternative per l esecuzione delle attività di manutenzione della vegetazione acquatica e riparia Localizzazione degli interventi pilota proposti PROPOSTE MIGLIORATIVE DELL ALIMENTAZIONE DELLA RETE SECONDARIA SOLUZIONI DA ADOTTARE IN CASO DI ASCIUTTA TOTALE By-pass Scarico delle acque in altri corpi idrici Immissione di acqua da corpi idrici non appartenenti alla rete irrigua Esempi specifici di applicazione delle soluzioni illustrate Esempio di applicazione all asciutta autunnale del ARTICOLAZIONE TEMPORALE DEGLI INTERVENTI STIMA DEI COSTI...81 ALLEGATO 1: DISPENSA DEGLI INTERVENTI-TIPO...85 ALLEGATO 2: Carta degli effetti idraulici delle asciutte sulla rete principale (scala 1:50.000) - 3 -

4 PREMESSA La Provincia di Milano, Servizio Gestione Attività Venatoria e Piscatoria, con Determinazione Dirigenziale n.77/2005 del 24/05/2005, affidava alla società G.R.A.I.A. Srl di Varano Borghi (VA) l incarico per l esecuzione di uno studio concernente una proposta operativa in ordine alla mitigazione degli impatti sull ittiofauna nei navigli milanesi. Lo studio si era reso necessario in seguito alle evidenze mostrate dalla consueta gestione della rete idrica dei navigli, attraverso le due asciutte totali. Tale pratica, radicatasi negli anni, assume infatti oggi una connotazione negativa in relazione ai possibili effetti sull ecosistema acquatico espresso dai navigli stessi. Il fatto di essere alimentati dall Adda e dal Ticino, con opere di presa localizzate in tratti con buona qualità dell acqua e con ricche e diversificate comunità ittiche, unitamente alla condizione dei navigli di semi-naturalità, data dal fondo naturale in ciottoli, ghiaia e sabbia, dallo sviluppo di una comunità perifitica, algale e macrofitica, e da portate stabili per lunghi periodi, rende i navigli altrettanti ecosistemi in grado di mantenere nel pieno benessere comunità ittiche molto simili a quelle dei rispettivi fiumi di derivazione. La presenza dunque di molti pesci, appartenenti a numerose specie e con diverse classi di taglia, diviene un ulteriore elemento di pregio dato dai navigli: la routinaria attività di recupero mediante pesca elettrica nel corso delle asciutte stagionali, necessariamente parziale in relazione alla vastità della rete stessa ed alla rapidità con cui si verifica l asciutta, lasciava comunque un notevole quantitativo di pesci al suo destino, che era la morte per asfissia o per la predazione degli uccelli ittiofagi. Lo studio, attraverso le fasi in cui si è sviluppato come descritto nei capitoli del presente rapporto tecnico, individua la proposta operativa che si sta cercando, attraverso soluzioni di breve, medio e lungo termine, essendosi sviluppato attraverso una partecipazione fattiva e collaborativa dei diversi Enti ed Associazioni coinvolti, senza nascondersi le difficoltà insite nel modificare pratiche consolidate da molto tempo, nell adattare la cantieristica degli interventi e nel sensibilizzare gli Enti e i vari operatori che in qualche modo possono agire nei navigli milanesi anche verso il tema della tutela della fauna ittica

5 1. MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLO STUDIO Il presente studio è il risultato di un insieme di attività, svolte tra giugno e settembre del 2005, finalizzate da un lato ad acquisire conoscenze riguardo all attuale gestione dei navigli, ai problemi riscontrati e ai ruoli dei vari attori coinvolti, dall altro e condividere informazioni e proposte operative con chi sarà chiamato a mettere in pratica le soluzioni presentate nel presente studio. Più dettagliatamente, le diverse fasi che hanno portato alla stesura del presente rapporto sono riportate nel seguente schema. Acquisizione Acquisizione dati dati e e informazioni Gestione delle Recuperi della asciutte fauna ittica Altre esperienze di gestione di reti irrigue Interventi di manutenzione Analisi Analisi dello dello stato stato di di fatto fatto Definizione e descrizione dell area di studio Analisi delle condizioni idrauliche in condizioni di asciutta totale Fauna ittica presente nei navigli Analisi Analisi degli degli effetti effetti delle delle asciutte asciutte sulla sulla fauna fauna ittica ittica e e definizione definizione delle delle condizioni condizioni idrauliche idrauliche limite limite per per la la sopravvivenza sopravvivenza della della fauna fauna ittica ittica Proposte Proposte roposte generali generali Gestione alternativa delle asciutte Interventi di riqualificazione ecologica e ambientale Protocollo operativo Tecniche per l esecuzione degli interventi di manutenzione in regime di asciutta parziale Dallo schema logico si osserva che attraverso la raccolta di informazioni relative allo stato dei navigli, alle pratiche di gestione e ad altre esperienze analoghe, è stato possibile definire una quadro preciso dello stato di fatto. Le informazioni raccolte, assieme ad informazioni complementari riguardo al popolamento ittico dell Adda e del Ticino, hanno poi permesso di valutare gli effetti delle asciutte sulla fauna ittica dei navigli e di definire le condizioni idrauliche limite che consentono la sopravvivenza del pesce durante le asciutte. In questo modo è stato possibile stabilire le condizioni idrauliche che devono essere rispettate in regime di asciutta parziale. Successivamente, basandosi sulle conoscenza del territorio interessato e di altre esperienze di gestione, sono stati selezionati alcune proposte operative, definendo un calendario delle attività, dividendo tra breve, medio e lungo periodo e fornendo alcune indicazioni sui costi che devono essere sostenuti per seguire il programma proposto

6 Di seguito si riporta infine un elenco sintetico degli incontri, delle uscite e delle comunicazioni tenute durante il periodo coperto dallo studio. Data Luogo Attività Presenti 21 giugno Uffici del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi Riunione preliminare e presentazione attività Regione Lombardia (dott. Agostoni e dott.ssa Rota), Graia srl (dott. Puzzi, dott.ssa Trasforini, ing. Barenghi), dott. Rossi, Cons. Villoresi (ing. Visonà, geom. Motti, geom. Comizzoli, sig. Croce) 24 giugno Uffici della Provincia di Milano Servizio Gestione Attività Venatoria e Piscatoria Riunione organizzativa Provincia di Milano (dott. Avoledo), Graia srl (dott. Puzzi, dott.ssa Trasforini), dott. Rossi. 6 luglio Uffici del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi Riunione organizzativa Provincia di Milano (dott. Avoledo), Graia srl (dott. Puzzi, dott.ssa Trasforini, ing. Barenghi), dott. Rossi, Cons. Villoresi (ing. Visonà, geom. Motti), FIPSAS Milano (sig. Landonio, sig. Badia) 14 luglio Uffici della Navigli Lombardi Scarl Presentazione attività Provincia di Milano (dott. Avoledo), Graia srl (dott.ssa Trasforini, ing. Barenghi), Navigli Lombardi Scarl (geom. Mantoan) 20 luglio Uffici del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi Incontro tecnico Graia srl (ing. Barenghi), Cons. Villoresi (geom. Motti 26 luglio Naviglio Grande Sopraluogo Graia srl (ing. Barenghi), Polizia Locale della Provincia di Milano (sig. Lutevi) 28 luglio Naviglio Grande, Naviglio di Bereguardo e Naviglio Pavese Sopraluogo Graia srl (ing. Barenghi), Provincia di Milano (dott. Avoledo), Polizia Locale della Provincia di Milano (sig. Omini) agostosettembre comunicazioni telefoniche con gli uffici tecnici di alcuni comuni attraversati dai navigli, che avevano richiesto l asciutta totale per l esecuzioni di lavori nell autunno agosto Naviglio Martesana Sopraluogo Graia srl (ing. Barenghi), dott. Rossi, Polizia Locale della Provincia di Milano (sig. Carminati) - 6 -

7 Data Luogo Attività Presenti 31 agosto Uffici del Consorzio Bonifica Muzza Bassa Lodigiana Incontro tecnico Graia srl (dott. Puzzi, ing. Barenghi), dott. Rossi, Provincia di Milano (dott. Avoledo), Consorzio Bonifica Muzza Bassa Lodigiana (Ing. Fanfani, Ing. Chiesa, Arch, Cremascoli) 8 settembre Uffici del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi Presentazione bozza ufficiale del lavoro Provincia di Milano (dott. Avoledo), Graia srl (dott. Puzzi, ing. Barenghi), Navigli Lombardi s.c.a.r.l., FIPSAS Milano (sig. Landonio, sig. Badia), Coordinamento Associazioni animaliste (Sig. Zanaboni), Cons. Villoresi (ing. Visonà, geom. Grittini, geom. Comizzoli, geom. Raimondi, sig. Croce) 12 settembre Uffici della Provincia di Milano Servizio Gestione Attività Venatoria e Piscatoria Presentazione bozza ufficiale del lavoro Provincia di Milano (assessore Grancini, dott. Miceli e dott. Avoledo), Graia srl (dott. Puzzi) 16 settembre comunicazione telefonica con l ing. Ansaloni di AEM S.p.A. - Produzione Energia Elettrica 16 settembre comunicazione telefonica con l ing. Pizzolato di Metropolitana Milanese S.p.A. Servizio Idrico Integrato di Milano 21 settembre comunicazione telefonica con il dott. Cabrini del Consorzio Naviglio Olona 23 settembre comunicazione telefonica con il sig. Zacchetti del Consorzio Naviglio Olona 28 settembre Uffici della Provincia di Pavia Incontro tecnico e sopraluogo Provincia di Pavia (Piero Soria), Graia srl (dott. Puzzi) 3 ottobre comunicazioni telefoniche con gli agenti della Polizia Locale della Provincia di Milano - 7 -

8 PROVINCIA DI MILANO 1. DEFINIZIONE E DESCRIZIONE DELL AREA DI STUDIO Il presente studio riguarda la rete di canali irrigui gestiti dal Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi. Questo consorzio irriguo si occupa della distribuzione dell acqua ad uso irriguo nella parte di Pianura Padana compresa tra le prealpi e i grandi laghi lombardi a Nord, il Fiume Ticino a Ovest, il Fiume Po a Sud ed il Fiume Adda a Est. Figura 1-1: Individuazione dell area di studio L area di studio, è prevalentemente compresa all interno della Provincia di Milano, anche se include anche parte della Provincia di Varese (tratto iniziale del Canale Villoresi) ed una parte della Provincia di Pavia (Naviglio Pavese). Dal punto di vista della conformazione geologica, l area di interesse si colloca nella fascia di territorio compresa tra il settore pedemontano-collinare prealpino e la bassa pianura lombarda. Questo territorio è -8-

9 caratterizzato da un livello superficiale di depositi alluvionali che si sono originati durante il Pleistocene per deposizione di sedimenti fluvio-glaciali derivanti dalle acque di scioglimento dei ghiacciai wurmiani e da un livello più profondo costituito dalle propaggini della catena alpina. In realtà all'origine della pianura c'è il mare. Infatti, alla fine delle più intense fasi dell orogenesi alpina, l area compresa tra i rilievi alpini e quelli dell Appennino Tosco-Emiliano era occupata da un vasto golfo marino nel quale sfociavano direttamente i fiumi provenienti dalle zone montane circostanti. Durante il Pliocene e Pleistocene inferiore tale insenatura veniva gradualmente riempita dai depositi arenaceo-argillosi di origine marina e dal materiale trasportato dai corsi d acqua che vi affluivano. Nel Pleistocene medio-superiore si ha l emersione della pianura e la formazione di un reticolo superficiale drenante. L aspetto attuale della Pianura si deve però principalmente all azione dei ghiacci che, a partire dal Quaternario, con l alternarsi delle fasi glaciali e interglaciali, hanno dato origine ad estesi depositi glaciali e fluvio-glaciali (quest ultimi sviluppatisi soprattutto nel post-glaciale würmiano). Da un punto di vista litologico, la fascia più prossima ai rilievi ed estesa sino alla linea delle risorgive, nota come Alta Pianura, è costituita da materiali più grossolani deposti per primi dai corsi fluviali, ovvero ciottoli e ghiaie poco alterate immerse in abbondante matrice sabbiosa e limosa, che lasciano filtrare nel sottosuolo le acque superficiali e meteoriche. Scendendo ulteriormente vero il Po, la litologia cambia, infatti i corsi d acqua perdendo ulteriormente capacità di trasporto depongono materiali via via più fini. Siamo nella fascia della Bassa Pianura costituita da sabbie, limi e argille che rendono il terreno compatto e impermeabile. Il confine tra alta e bassa pianura costituisce la linea delle risorgive una fascia di transizione di larghezza variabile fra i 2 e i 30 km estesa dal Piemonte al Friuli in cui l acqua assorbita dal suolo ciottoloso e ghiaioso dell'alta pianura, fuoriesce, dopo essere entrata in contatto con gli strati argillosi e impermeabili. L area di studio comprende tutte le fasce sopra descritte: l alta pianura a nord di Milano (Canale Villoresi, tratto iniziale del Naviglio Grande e Canale Martesana), la fascia dei fontanili (tratto terminale del Naviglio Grande) e bassa pianura (Naviglio di Bereguardo e Naviglio Pavese). Per quanto riguarda infine l uso del suolo nell area di studio, dalla carta di Figura 1-2, si osserva che ci si trova un area in parte ad uso prevalentemente agricolo ed in parte in aree ad elevata urbanizzazione. L area di studio, un tempo utilizzata solo per attività agricole e quindi caratterizzata dalla sola presenza di piccoli centri urbani e cascine, negli anni sta progressivamente subendo l espansione dell area urbana di Milano. Attualmente, tutta la fascia a nord di Milano è da considerarsi altamente urbanizzata, mentre il resto dell area di studio si mantiene a prevalenza agricola, anche se gli insediamenti urbani ad oggi interessano una porzione di territorio significativa

10 PROVINCIA DI MILANO Figura 1-2: Uso del suolo nell area di interesse All interno di questo territorio, lo studio, come già visto in precedenza, si focalizza sulla rete di adduzione principale dei canali gestiti dal Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi e sulla rete di distribuzione secondaria. Nel paragrafo 2 saranno descritti dettagliatamente i canali gestiti dal Consorzio e oggetti dello studio

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