Rapporto sulla Finanza Immobiliare Milano, 12 giugno Comunicato stampa

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1 Rapporto sulla Finanza Immobiliare 2008 Milano, 12 giugno 2008 Comunicato stampa Oggi, giovedì 12 giugno 2008, presso l expo EIRE esposizione del salone immobiliare della fiera di MILANO, Nomisma ha presentato i dati del Primo Rapporto sulla Finanza Immobiliare. Con il Rapporto viene fatto il punto sulla crescita che ha avuto il settore immobiliare nel corso dell ultimo ciclo immobiliare ( ) anche grazie alla sua accentuata finanziarizzazione. Con il Rapporto viene fatto il punto sulla crescita che ha avuto il settore immobiliare nel corso dell ultimo ciclo ( ) anche grazie alla sua accentuata finanziarizzazione. Gli straordinari risultati, in termini di aumento dell occupazione diretta e indotta, e di peso economico dell immobiliare, rispetto al resto dell economia, sono sintetizzati di seguito. Sempre di seguito sono presentati in forma sintetica anche i dati relativi ai singoli comparti nei quali la finanza immobiliare può essere articolata: mutui, leasing, società quotate, fondi immobiliari, project financing e finanza per il territorio. Infine, vengono resi noti gli originali risultati dell indagine su un campione rappresentativo di famiglie italiane realizzata appositamente per il Primo Rapporto sulla Finanza Immobiliare. Con tale indagine si sono studiate e misurate le motivazioni delle famiglie relativamente all investimento immobiliare, sia diretto, e principalmente volto alla casa, sia indiretto, e quindi volto a titoli di società o fondi immobiliari. Gualtiero Tamburini (Presidente Nomisma)

2 Mercato immobiliare - Tra il 1992 ed il 2007 le compravendite di abitazioni in Italia sono cresciute del 73% e limitatamente all ultimo decennio l incremento è stato del 54%. Nel 2007 si è registrata una flessione delle compravendite in misura del 4,6%. - Tra il 1992 ed oggi i prezzi medi delle abitazioni sono cresciuti del 24,4%, per gli uffici del 9,3% e per i negozi del 2,5% in termini reali, mentre nel periodo gli incrementi reali sono del 66,3% se si tratta di abitazioni, del 54,8% per gli uffici e del 61,4% per i negozi. - Il valore del mercato immobiliare del 2007 è pari a milioni di Euro, con una leggera flessione (-0,3%) rispetto al Gli investimenti in costruzioni per abitazioni nel 2007 sono pari al 97,6% (in termini reali, deflazionati anche dell inflazione immobiliare) di quelli del Gli investimenti in costruzioni nel settore non residenziale nel 2007 sono, invece, pari al 90% di quelli del L impatto dell immobiliare sull economia e la finanziarizzazione del settore - L immobiliare ha un basso impatto sull economia, se confrontato agli altri settori, ma il suo impatto nel aumenta consistentemente (+5,9%) e, nella graduatoria, si colloca al 25 posto fra i 59 settori economici della tavola. Inoltre, distinguendo l impatto interno e quello esterno al settore, è soprattutto quello esterno che cresce, ovvero l immobiliare diviene molto più interrelato agli altri settori e particolarmente a quelli finanziari. - L impatto dell immobiliare ( ) cresce in modo molto forte sui settori finanziari mentre cala relativamente alle costruzioni (è quindi più finanziario e meno legato alle costruzioni). Tavola 1 Impatto teoricamente esercitato sulla produzione, generato dalla domanda al settore immobiliare sui settori ad esso connessi (variazioni percentuali ) Settori Var Intermediazione monetaria e finanziaria, esclusi assicurazione e fondi pensione +83,9% Assicurazione e fondi pensione (esclusa previdenza sociale obbligatoria) +257,7% Attività ausiliarie dell'intermediazione monetaria e finanziaria +85,8% Attività di servizi immobiliari +0,5% Altre attività professionali imprenditoriali * +75,8% Costruzioni -15,2% * Settore K74 nella classificazione ATECO Fonte: Elaborazioni e stime Nomisma su dati ISTAT, Contabilità nazionale. Pagina 2

3 - L incremento di domanda in termini di produzione e di valore aggiunto attivati dal settore immobiliare (anni ) è circa doppio rispetto a quello dell economia nel suo complesso: la produzione attivata sull economia infatti è cresciuta del 65,5%, contro il 32,1% dell economia; allo stesso modo il valore aggiunto attivato sull intera economia è aumentato del 59,2%, contro il +23,6% del totale economia. - L occupazione diretta nell immobiliare aumenta di circa il 38-40% nel periodo , mentre quella indiretta ha registrato un aumento molto maggiore (unità di lavoro: +63,9%; occupati +72,6%). - La più forte crescita occupazionale nel periodo si registra nell immobiliare (+76,7%) e supera quella dei servizi (+51,1%). Il manifatturiero nello stesso periodo cala del 3,6% mentre le costruzioni aumentano dell 8,2%. - L attivazione di domanda è particolarmente forte per i servizi finanziari Finance- Insurance-Real Estate (FIRE), + 189,8% nel periodo Tavola 2 Finanziarizzazione immobiliare nei settori delle Attività finanziarie Anni 1995 e 2007* (valore della produzione attivata, in milioni di euro a prezzi costanti 2007 e variazione percentuale) Settore ricevente * var Intermediazione monetaria e finanziaria 1.894, ,7 +187,4% Attività ausiliarie dell'intermediazione monetaria e finanziaria 381, ,1 +190,3% Assicurazioni 16,4 91,4 +459,0% Totale produzione attivata dal settore immobiliare sui settori finanziari 2.292, , ,8% Totale produzione attivata dal settore immobiliare sull intera economia , ,8 +65,5% % peso produzione attivata dal settore immobiliare sull economia 4,6% 5,8% - * Stime. Fonte: Elaborazioni e stime Nomisma su dati ISTAT, Contabilità nazionale. Pagina 3

4 Figura 1 Finanziarizzazione immobiliare nei settori delle Attività finanziarie Anni (valore della produzione in milioni di euro a prezzi costanti 2007 e variazione percentuale) Intermediazione monetaria e finanziaria Attività ausiliarie dell'interm. monetaria ,4% ,3% ,0% Assicurazioni * Dati : stime Fonte: Elaborazioni e stime Nomisma su dati ISTAT, Contabilità nazionale. - La domanda effettiva delle attività immobiliari, , cresce di più di quella degli altri settori. Tavola 3 Domanda effettiva dei settori Anni 1995 e 2007 (in milioni di euro, prezzi costanti 2007 e variazioni percentuali) Domanda effettiva dei settori * var Agricoltura , ,1 +24,4% Manifatturiero , ,9 +25,3% Costruzioni , ,8 +36,8% Servizi (al netto di quelli immobiliari) , ,6 +30,3% Attività immobiliari , ,7 +56,3% Totale (escluse Attività immobiliari) , ,40 +29,0% * Stime. Fonte: Elaborazioni e stime Nomisma su dati ISTAT, Contabilità nazionale. Pagina 4

5 PROIEZIONI AL Altre 330 mila unità di lavoro nell immobiliare e settori collegati entro il Figura 2 Contributo del settore immobiliare alla produzione e all occupazione dell intera economia Andamento e previsioni al 2015 (peso percentuale sul totale) peso sul totale 7,5% 7,0% 6,5% 6,0% 5,5% 5,0% 4,5% 4,0% Unità di lavoro attivate 2007: Unità di lavoro attivate Fonte: Elaborazioni e stime Nomisma su dati ISTAT, Contabilità nazionale. - Il peso dell immobiliare sull economia cresce, , e anche in previsione, Nei venti anni raddoppia il peso dell immobiliare nell economia. Tavola 4 Produzione, valore aggiunto e occupazione attivati dal settore immobiliare sull intera economia Anni e scenari al 2015 (numero indice: 1995 = 100 e peso percentuale sull intera economia) Settore ricevente 1995 peso su economia 2007 peso su economia 2015 peso su economia Produzione attivata (mld euro) 100 4,6% 165,5 5,8% 253,7 7,2% Valore aggiunto attivato (mld euro) 100 8,2% 159,2 10,5% 238,5 12,9% Unità di lavoro totali (migliaia) 100 1,1% 164,3 1,6% 299,6 2,0% Occupati attivati (migliaia) 100 1,0% 172,5 1,4% 315,2 1,8% * Stime. Fonte: Elaborazioni e stime Nomisma su dati ISTAT, Contabilità nazionale. Pagina 5

6 Indebitamento delle famiglie - L indebitamento delle famiglie italiane è pari al 47% del reddito disponibile, mentre è del 40% si rapporta l indebitamento per mutuo al reddito: Pur essendo circa la metà della media europea (91%) è raddoppiato nell ultimo decennio. - Le famiglie che hanno in corso un mutuo sono il 22% del totale. - L incidenza del servizio del debito sui mutui è pari al 17% del reddito, quando 10 anni fa era del 12%. Nel primo quartile dei redditi più bassi l incidenza oggi è pari al 32%, mentre scende al 15% per il quartile dei redditi più alti. - Il rapporto debito per mutui/pil e pari al 18,7%, mentre la media europea è del 49% e in USA è dell 85%. Ma la crescita media annua di tale rapporto nell ultimo decennio è dell 11,5% in Italia a fronte di una media europea del 3%. Il mercato dei mutui - I mutui per acquisto di immobili ed investimenti in costruzione a fine 2007 ammontavano a milioni di Euro, il 53% dei quali sono per acquisto di abitazioni da parte delle famiglie (226 miliardi di Euro). - Dal 2001 ad oggi le consistenze di mutui per acquisto di abitazioni da parte delle famiglie sono cresciute del 168%, a fronte di un incremento del 132% per il mercato dei mutui nel complesso e del + 142% per quanto riguarda i mutui fondiari. - Il flusso di erogazioni di mutui per acquisto di abitazioni da parte delle famiglie era pari a 30 miliardi di Euro nel 2001, mentre nel 2007 ammonta a 62,7 (+108% nel periodo). Nel 2007 le erogazioni di mutui per acquisto di immobili per famiglie sono calate dell 1,2% e quelle per acquisto di abitazioni ha perso il -0,2%, soprattutto per la flessione. - Le famiglie cha hanno un mutuo sono il 22% del totale delle famiglie italiane e corrispondono a nuclei famigliari. Di queste, l 89,5% (circa 4,5 milioni) ha un mutuo per la prima casa e l 11,9% (620 mila) su altre case. - Il 70% dei mutui stipulati nel II semestre 2007 hanno una durata superiore ai 15 anni e sono circa il 70% anche quelli che vengono erogati a condizioni di tasso fisso. - Il 60,6% delle compravendite di abitazioni è supportata dall accensione di un mutuo. Nel 2007 i mutui contratti ammontano a Il leasing immobiliare - Il leasing immobiliare rappresenta il 46% del mercato complessivo del leasing. Pagina 6

7 - Il valore dei contratti di leasing immobiliare nel 2007 ammontava 22,3 miliardi di Euro, in crescita del 587% rispetto a 10 anni fa, mentre il leasing nel complesso è aumentato del 305 nello stesso periodo. - Nel 2007 il leasing immobiliare ha perduto il 3,9%. Il leasing sul costruito (che pesa circa il 70% sul leasing immobiliare) ha perso il 10,7%, mentre quello sul costruendo ha guadagnato il 10,5%. Le società immobiliari quotate - Le società immobiliari quotate sono 12 ed hanno una capitalizzazione di milioni di Euro. - Nel corso del 2007 il settore ha perso il 55% Il leasing immobiliare rappresenta il 46% del mercato complessivo del leasing. - Le famiglie che hanno azioni di società immobiliari sono circa 136 mila, ovvero lo 0,6% delle famiglie italiane ed il 5,6% di chi ha titoli azionari. - Ad oggi ben il 6,9% delle famiglie italiane dichiara di essere molto o abbastanza interessato ad investire in SIIQ ed il 33,6% dichiara di essere poco interessato (gli interessati sono così il 40,5%, ovvero circa 9 milioni e mezzo di famiglie). I fondi immobiliari - I fondi immobiliari ammontano a 160, gestiti da 41 SGR con un patrimonio netto di 24 miliardi di Euro. - Il 70% dei fondi esistenti sono ad apporto e riservati. - Il 55% del patrimonio è investito in immobili ad uso ufficio, anche se tale quota sta gradualmente calando (era il 68% nel 2004). - Lo sconto sul NAV ha sempre oscillato fra il 20 ed il 30%, ad eccezione di giugno/luglio del 2007 (la cosiddetta stagione delle OPA) in cui lo sconto si è ridotto al 12%. - Le famiglie che hanno quote di fondi immobiliari sono 342 mila, ovvero l 1,5% delle famiglie italiane ed il 10,3% di chi ha quote di fondi di investimento. Il project finance - Progressivo ricorso al PPP per opere medio-grandi: dal 2005 al 2007 la contrazione nel numero dei progetti proposti (-17%) è associata ad un incremento complessivo dell importo posto a gara (+32%) e della dimensione media delle opere (+43%). - I contratti conclusi (aggiudicazioni) non superano il 25% del numero di gare bandite, laddove, nel mercato delle opere pubbliche, tale rapporto raggiunge il 56%. Pagina 7

8 - Dopo il primo balzo del 2003 (6,5 miliardi di euro) e il boom del 2005 (11,1 miliardi), il mercato si trova, a consuntivo 2007, in una fase di assestamento (con 5,7 miliardi). - Nel 2007 infatti il ricorso al project financing ha interessato il 77% del mercato delle gare di realizzazione e gestione, contro il 23% del I settori maggiormente connessi allo sviluppo immobiliare e agli interventi di riqualificazione hanno rappresentato nel 2007 il 40% delle gare con importo segnalato, per un valore complessivo delle iniziative pari al 22% del totale. Pagina 8

9 Le famiglie italiane e la finanza immobiliare: risultati dell indagine su un campione rappresentativo di 2000 famiglie Pagina 9

10 L impianto dell indagine In una fase in cui i mercati finanziari e quelli immobiliari mostrano comportamenti piuttosto volatili ed incerti, in occasione di questo Primo Rapporto sulla Finanza Immobiliare abbiamo voluto indagare quale fosse la propensione delle famiglie italiane nei confronti dell investimento diretto ed indiretto in attività immobiliari. L indagine, svolta tra il 23 ed il 26 maggio 2008, è stata effettuata attraverso la somministrazione di un questionario ad un panel di famiglie (all interno della famiglia ha risposto il responsabile delle scelte economico/finanziarie della famiglia) rappresentativo delle famiglie italiane, rispetto ai seguenti parametri socio-demografici ed economici: - età del capofamiglia (18-24, 25-34, 35-44, 45-54, 55-64, 65 ed oltre); - numero componenti del nucleo familiare (1, 2, 3, 4, 5 e più componenti); - macro area territoriale (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud + Isole); - ampiezza del centro di residenza (fino a abitanti, abitanti, abitanti, abitanti, oltre abitanti); Il panel, inoltre, era già statisticamente connotato, secondo altri parametri di interesse per l indagine specifica, che non facevano però parte delle caratteristiche di stratificazione della popolazione, ovvero: - livello di istruzione (nessun titolo/licenza elementare, licenza media inferiore, diploma media superiore, laurea breve/laurea/dottorato); - condizione professionale (lavoratore autonomo, lavoratore dipendente, operaio, casalinga, pensionato in cerca di occupazione, altro con studenti); - livello socio-economico (basso/medio basso, medio, alto/medio alto 1 ) - titolo di godimento dell abitazione - reddito (fino a 2.000, da a e oltre euro). Le caratteristiche del campione Di seguito, dunque, una tavola riassuntiva delle caratteristiche sociodemografiche del campione indagato: 1 Il livello socio economico è calcolato sulla base di un analisi delle corrispondenze multiple utilizzando come variabili attive il numero di vani della prima casa, il titolo di godimento dell'abitazione, il possesso di una seconda casa, il numero di automobili possedute, il livello di istruzione e la professione del capofamiglia, il possesso di una carta di credito. Per completare la descrizione delle condizioni socioeconomiche della famiglia sono state introdotte nell'analisi alcune variabili illustrative: età e sesso del capofamiglia, ampiezza della famiglia, numero di vani della seconda casa, beni durevoli posseduti (congelatore, forno a microonde, videoregistratore, lavastoviglie, gelatiera, ecc.), tipo di automobili possedute, numero di percettori di reddito all'interno della famiglia, numero di componenti con più di 14 anni e indice di scolarità della famiglia. Pagina 10

11 Tavola A.1 Le caratteristiche socio-demografiche ed economiche del campione rappresentativo delle famiglie italiane Parametro di stratificazione % Altro parametro % Età Livello di istruzione - 18/24 anni 0,8 - nessun titolo/licenza 10,8 elementare - 25/34 anni 11,2 - media inferiore 30,1-35/44 anni 20,6 - media superiore 44,2-45/54 anni 18,9 - laurea breve, laurea, 14,9 dottorato - 55/64 anni 18,3-65 anni ed oltre 30,3 Numero componenti famiglia Condizione professionale - famiglia monocomp. 26,4 - lavoratore autonomo 13,3-2 componenti 27,3 - lavoratore dipendente 30,1-3 componenti 21,3 - operaio 13,9-4 componenti 19,2 - casalinga 5,7-5 componenti e più 5,8 - pensionato 33,4 - in cerca di occupaz. 2,5 - altro con studenti 1,1 Area - Nord- Ovest 28,7 Livello socioeconomico - Nord- Est 19,5 - basso/medio basso 50,1 - Centro 18,9 - medio 21,2 - Sud e Isole 32,9 - alto/medio alto 28,7 Ampiezza comune di residenza Titolo godimento abitazione - fino a abitanti 18,1 - proprietà 69, abitanti 28,3 - affitto 14, abit. 17,2 - altro 16, abit. 11,3 - oltre abitanti 25,1 Reddito (1) - fino a Euro 57, Euro 26,3 - oltre Euro 16,5 (1) La distribuzione di frequenza è stata ricalcolata sulla base di coloro che hanno fornito una risposta. Pagina 11

12 Con riferimento al titolo di godimento dell abitazione, che vede il campione di famiglie italiane proprietario della casa in cui abita quasi del 70%, ricordiamo un altra nostra recente indagine demoscopica, condotta sempre su un campione rappresentativo di famiglie, da cui è emerso come la proprietà della casa sia lo status in assoluto più ambito dalla popolazione nazionale 2. La condizione di proprietario è infatti desiderata in maniera pressoché plebiscitaria (si tratta del 97% del totale) sia da chi già vive in proprietà, sia da chi è in locazione. Le motivazioni addotte a supporto di tale scelta sono principalmente riconducibili al desiderio di sicurezza e tranquillità (nel 63% dei casi), seguito dalla convinzione che si tratti di una buona forma di investimento (50%). Sulla motivazione della sicurezza l interpretazione che si può dare, anche alla luce di altri dati, è che essa riflette anche l incertezza che il mercato italiano della locazione trasmette per via, in particolare, della sue caratteristiche peculiari,ovvero di una offerta che diversamente da quanto accade ad esempio nei paesi nord-europei, non è appannaggio di investitori istituzionali che detengono grandi patrimoni residenziali, ma da singole famiglie. Tale circostanza fa sì che nel momento in cui la famiglia proprietaria intenda usare direttamente la casa (ad esempio per un parente, magari in via gratuita, come emerge in media rilevante dai dati esaminati), oppure venderla, per l inquilino significa cercare una diversa sistemazione, non sempre facile da trovare. Il questionario Il questionario somministrato al panel di famiglie campione si incentra sostanzialmente sui seguenti argomenti: - capacità di risparmiare; - esistenza di un mutuo in corso per l acquisto di immobili (prima o altre case, immobili commerciali); - propensione verso forme di investimento immobiliare indiretto (acquisto di quote di fondi immobiliari e/o titoli di società immobiliari quotate); - possesso di titoli azionari ed, in particolare, di azioni di società immobiliari; - possesso di quote di fondi comuni di investimento ed, in particolare, di quote di fondi comuni di investimento immobiliare; - propensione ad investire in azioni di SIIQ (Società di Investimento Immobiliare Quotate). 2 Si veda Indagine Nomisma ISPO, Luglio 2007, in Nomisma (2007), La condizione abitativa in Italia. Fattori di disagio e strategie di intervento. Pagina 12

13 La ricchezza delle famiglie La ricchezza delle famiglie italiane, che ammonta a miliardi di Euro, è in larga misura costituita da attività reali (58%), la cui quota prevalente è rappresentata dal patrimonio abitativo (45% della ricchezza), mentre il 41% è impiegato in attività finanziarie. Oltre ad avere questa forte propensione verso il settore immobiliare, ciò che da sempre ha caratterizzato le famiglie italiane è l attitudine (declinante) a risparmiare molto e ad indebitarsi poco rispetto a quanto non accada nei paesi di matrice anglosassone. La ricchezza delle famiglie italiane Tavola A.2 Ricchezza netta delle famiglie (stima al 2008) Totale attività reali + Totale attività finanziarie + Totale attività = Totale passività finanziarie milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro milioni di euro Fonte: Banca d Italia. Composizione della ricchezza reale e finanziaria delle famiglie (in %) Figura A.1 Totale attività finanziarie; 41,5% Abitazioni: 45% Totale attività Abitazioni; 78,0% Totale attività reali; 58,5% Oggetti valore; 3,0% Impianti; 5,0% Fabbricati non Terreni; 5,0% res.; 7,0% Scorte; 3,0% Fonte: Elaborazioni Nomisma su dati Banca d Italia. Il risparmio Il nostro campione mostra che le famiglie italiane che nell ultimo biennio sono Pagina 13

14 riuscite a risparmiare sono il 34,2% del totale, ovvero quasi 8 milioni, contro oltre il 60% che dichiara di essere riuscite a farlo, quindi circa 14 milioni, ed una quota residuale del 5,6% che non conosce la posizione familiare rispetto al risparmio. Secondo i dati più recenti di Banca d Italia, il risparmio finanziario delle famiglie italiane, dato dal saldo fra i flussi di attività e passività finanziarie, ammonta a milioni di euro, in forte discesa del 23% rispetto all anno precedente e rappresenta il 3,4% del PIL nazionale 3, a fronte del 4,6% registrato nel 2006, quando la media degli ultimi 10 anni è del 5,7% (con un vero e proprio crollo del 40%). Il 2007, inoltre, è il quarto anno consecutivo in cui le famiglie italiane calano la propria quota di risparmi (nel 2004 si risparmiava addirittura il 60% in più di oggi) a sottolineare la prosecuzione di un trend che vede il reddito della popolazione italiana maggiormente assorbito da consumi ed investimenti in attività reali, tra cui l abitazione in primis. Dalla combinazione dei dati risultanti dall indagine demoscopica e da quelli provenienti dalla contabilità di Banca d Italia, dunque, nel 2007 il risparmio medio, per le famiglie che sono riuscite a risparmiare, si aggirerebbe sui euro. Le famiglie ed il risparmio (quote percentuali e valori assoluti) Figura A.2 Non sa; 5,6% Chi non ha risparmiato; 60,2% Chi ha risparmiato; 34,2% Fonte: Indagine Nomisma, maggio Le famiglie che riescono a risparmiare sono così caratterizzate: - l età del capofamiglia è compresa fra i 25 ed i 34 anni; 3 Il rapporto si riduce all 1,2% tenendo conto dell inflazione. Pagina 14

15 - la famiglia è costituita da due componenti; - si trovano nel Nord Italia, ed in particolare nel Nord-Est; - abitano nei comuni medio-piccoli; - hanno un titolo di studio elevato (laurea); - il capofamiglia è lavoratore dipendente; - con un livello socio economico alto/medio alto ed un reddito mensile superiore ai euro; - in casa di proprietà. Al contrario le maggiori difficoltà nel risparmiare sono appannaggio di famiglie: - con capofamiglia di età intermedia (fra i 35 ed i 64 anni, in particolare la fascia fra i 45 ed i 54 anni); - con 4 o più componenti, ma anche i single;; - residenti prevalentemente al Sud; - nei comuni piccolissimi o in quelli di grandi dimensioni; - con capofamiglia con un titolo di studio basso; - e con problemi in termini di occupazione; - di basso/medio-basso livello socio economico ed un reddito mensile inferiore ai euro; - che vivono in un abitazione in affitto. Se poi si va ancora più a fondo nell analisi di chi riesce a risparmiare, si scopre una accentuazione per chi non ha un mutuo pendente. E inoltre molto forte la presenza, fra i risparmiatori, di chi possiede azioni o quote di fondi comuni di investimento. Pagina 15

16 Le famiglie ed il risparmio Tavola A.3 Pensando agli ultimi due anni, Lei/la sua famiglia complessivamente siete riusciti a risparmiare, mettere da parte del denaro? (%) SI NO NON SO Totale campione (100) 34,2 60,2 5,6 ETA - 18/24 anni - 25/34 anni - 35/44 anni - 45/54 anni - 55/64 anni - 65 anni ed oltre AMPIEZZA FAMIGLIA - famiglia monocomponente - 2 componenti - 3 componenti - 4 componenti - 5 componenti e più AREA - Nord- Ovest - Nord- Est - Centro - Sud e Isole 24,6 58,8 16,5 46,8 47,7 5,5 32,7 62,0 5,3 29,1 65,1 5,8 31,2 62,6 6,2 35,6 59,3 5,0 33,3 61,5 5,2 38,5 55,9 5,6 34,2 59,5 6,3 32,5 63,4 4,1 23,2 67,0 9,8 40,3 55,1 4,6 42,5 51,4 6,1 34,1 60,2 5,7 23,9 69,9 6,2 AMPIEZZA COMUNE DI RESIDENZA - fino a abitanti 33,2 61,3 5, abitanti 36,6 58,6 4, abit. 35,0 59,1 6, abit. 33,5 60,0 6,5 - oltre abitanti 31,9 62,2 5,9 Pagina 16

17 Segue Tavola A.3 Pensando agli ultimi due anni, Lei/la sua famiglia complessivamente siete riusciti a risparmiare, mettere da parte del denaro? (%) SI NO NON SO LIVELLO DI ISTRUZIONE - nessun titolo/licenza elementare - media inferiore - media superiore - laurea breve, laurea, dottorato 30,8 57,5 11,7 26,3 67,7 6,0 35,2 60,2 4,5 49,3 47,1 3,6 CONDIZIONE PROFESSIONALE - lavoratore autonomo 33,3 62,0 4,7 - lavoratore dipendente 36,9 57,6 5,6 - operaio 33,8 60,3 5,9 - casalinga 29,3 63,8 6,9 - pensionato 34,3 60,9 4,8 - in cerca di occupaz. 15,7 68,8 15,4 - altro con studenti 37,5 55,4 7,1 LIVELLO SOCIO ECONOMICO - basso/medio basso - medio - alto/medio alto 29,2 65,1 5,8 37,2 58,8 4,0 40,6 53,0 6,5 TITOLO DI GODIMENTO DELL ABITAZIONE - proprietà 36,8 57,9 5,3 - affitto 22,4 70,2 7,4 - altro 33,4 61,4 5,2 REDDITO - fino a Euro Euro - oltre Euro 25,6 70,7 3,7 44,2 53,9 1,9 52,0 42,5 5,5 Fonte: Indagine Nomisma, maggio Pagina 17

18 Il mutuo Il 22,2% del campione di famiglie intervistato, corrispondente a quasi 5,2 milioni di nuclei familiari, dichiara di possedere un mutuo ipotecario per l acquisto di immobili. Questo dato, piuttosto vicino a quanto rilevato nel maggio 2007 e contenuto nel recente Rapporto sul risparmio e sui risparmiatori in Italia di BNL/Centro Einaudi, che colloca tale quota al 23,9% del campione di famiglie intervistate 4. Chi ha un mutuo in corso, nell 85,9% dei casi lo ha contratto per l acquisto della prima casa, seguito dall 11,9% della seconda casa, cosicché per ben il 96,2% dei casi di chi ha un mutuo si tratta di un contratto rivolto al settore residenziale. Sono dunque quasi 5 milioni di famiglie interessate dal rimborso di mutuo per l acquisto di abitazioni (di cui 4 milioni e 450 mila per l acquisto della prima casa). Se ricalcoliamo l importo medio dei mutui in essere per il comparto abitativo, troviamo che le famiglie italiane hanno mutui in essere per l acquisto di abitazioni mediamente pari a Euro. Solo il 3,8% delle famiglie ha un mutuo per l acquisto di immobili per attività commerciali e professionali (poco meno di famiglie). Inoltre circa il 2% delle famiglie (si tratta di poco più di ) hanno più di un mutuo ipotecario in corso. Le famiglie con un mutuo (quote percentuali e valori assoluti) Figura A.3 Famiglie senza mutuo; 76,0% Famiglie con mutuo; 22,0% Non sa; 2,0% Fonte: Indagine Nomisma, maggio Una quota rilevante, se messa confronto con quanto rilevato dall Istat, che parla del 13% delle famiglie che vivono in abitazioni in proprietà e che corrispondono a poco meno del 10% del totale. Pagina 18

19 Le destinazioni dei mutui posseduti dalla famiglie (quote percentuali e valori assoluti) Figura A.4 Famiglie con mutuo prima casa; 85,9% Famiglie con più di un mutuo = 2,0% Famiglie con mutuo su altri immobili; 3,8% Non sa; 0,3% Famiglie con mutuo seconda casa; 11,9% Fonte: Indagine Nomisma, maggio I mutui per l acquisto di immobili Tavola A.4 Lei/la sua famiglia sta attualmente pagando un mutuo ipotecario per la prima casa, per altre case o per immobili destinati ad attività professionali/commerciali? (%) SI NO NON SO Totale campione (100) 22,2 76,2 1,6 ETA - 18/24 anni - 25/34 anni - 35/44 anni - 45/54 anni - 55/64 anni - 65 anni ed oltre AMPIEZZA FAMIGLIA - famiglia monocomponente - 2 componenti - 3 componenti - 4 componenti - 5 componenti e più 0 90,3 9,7 37,1 61,5 1,5 35,5 62,7 1,7 24,0 75,5 0,5 16,1 81,7 2,3 10,7 87,6 1,7 17,2 82,0 0,9 21,1 78,0 0,9 22,3 75,5 2,2 29,4 69,0 1,7 24,0 74,6 1,4 Pagina 19

20 Segue Tavola A.4 Lei/la sua famiglia sta attualmente pagando un mutuo ipotecario per la prima casa, per altre case o per immobili destinati ad attività professionali/commerciali? (%) SI NO NON SO AREA - Nord- Ovest - Nord- Est - Centro - Sud e Isole 23,6 75,6 0,8 21,7 76,2 2,1 21,8 76,4 1,8 21,5 76,5 2,0 AMPIEZZA COMUNE DI RESIDENZA - fino a abitanti 23,2 74,7 2, abitanti 24,2 73,9 1, abit. 22,6 76,1 1, abit. 19,9 79,1 1,0 - oltre abitanti 20,0 78,5 1,5 LIVELLO DI ISTRUZIONE - nessun titolo/licenza elementare 8,4 87,8 3,8 - media inferiore 18,4 79,8 1,8 - media superiore 28,3 70,4 1,4 - laurea breve, laurea, dottorato 21,9 77,6 0,5 CONDIZIONE PROFESSIONALE - lavoratore autonomo - lavoratore dipendente - operaio - casalinga - pensionato - in cerca di occupaz. - altro con studenti 25,2 74,2 0,6 28,9 69,7 1,4 32,7 64,9 2,4 10,9 89,1 0,0 12,6 85,1 2,3 23,9 76,1 0,0 14,8 82,9 2,4 LIVELLO SOCIOECONOMICO - basso/medio basso - medio - alto/medio alto 24,0 74,6 1,4 27,8 70,8 1,4 14,9 82,8 2,2 Pagina 20

21 Segue Tavola A.4 Lei/la sua famiglia sta attualmente pagando un mutuo ipotecario per la prima casa, per altre case o per immobili destinati ad attività professionali/commerciali? (%) SI NO NON SO TITOLO DI GODIMENTO DELL ABITAZIONE - proprietà 27,6 70,8 1,6 - affitto 4,6 92,4 2,9 - altro 14,9 84,4 0,7 REDDITO - fino a Euro Euro - oltre Euro 18,7 80,3 1,0 32,1 67,6 0,4 26,6 72,7 0,8 Fonte: Indagine Nomisma, maggio La propensione ad investire in immobili attraverso strumenti di investimento indiretto Come visto sopra, la gran parte della famiglie italiane (circa il 70%) vive in abitazioni in proprietà dimostrando una elevata propensione nei confronti dell investimento immobiliare diretto (il 50% delle famiglie ritiene che possedere una casa in proprietà sia una buona forma di investimento). Per quanto riguarda, invece, l investimento in immobili in forma indiretta si rileva che il 6,8% delle famiglie risulta interessata a tale modalità di impiego, ovvero circa 1,6 milioni di famiglie. Se poi si aggiungono anche coloro che dichiarano di essere poco interessati (ovvero il 24%), il mercato potenziale supera il 30%, ovvero i 7 milioni di famiglie, che, probabilmente, se opportunamente informate, potrebbero convergere verso un esplicito interesse verso tale forma di investimento. Una adeguata azione informativa e di comunicazione verso il pubblico potrebbe infatti accrescere l interesse e la propensione all investimento indiretto. In ogni caso, anche solo tenendo in considerazione quel 6,8% dei molto o abbastanza interessati si tratta di una quota significativa, se raffrontata a quella di chi dichiara di possedere già azioni o fondi nel proprio portafoglio di investimenti finanziari (rispettivamente 10,4% e 14,3%del totale), benché assai contenuta se raffrontata a chi gli immobili li possiede direttamente e li reputa un buon investimento. Le famiglie che tendenzialmente dimostrano la maggiore propensione verso l investimento immobiliare indiretto sono prevalentemente così connotate: - il capofamiglia ha meno di 44 anni e l interesse verso tale forma di investimento è inversamente proporzionale all età - la famiglia ha 3 o 4 componenti - risiedono nell Italia Nordoccidentale Pagina 21

22 - in comuni di media grandezza (fra 20 e 50 mila abitanti) - l interesse aumenta all aumentare del titolo di studio del capofamiglia - se il capofamiglia è attualmente occupato, indipendentemente dal tipo di occupazione, l interesse è mediamente più elevato - il livello socio-economico è medio o medio/alto e l interesse aumenta all aumentare del livello di reddito. Inoltre, chi è in locazione è scarsamente interessato a questa tipologia di investimento, mentre è più vivo l interesse se si ha una forma di godimento dell abitazione diversa da affitto o anche dalla proprietà (uso gratuito, usufrutto, riscatto). L accentuazione dell interesse è fortissima poi se ci si rivolge a chi detiene già azioni tout court o quote di fondi di investimento, desiderando così ampliare il proprio portafoglio di investimento. L interesse verso l investimento immobiliare indiretto (quote percentuali e valori assoluti) Figura A.5 Per niente interessato; 59,7% Poco interessato; 24,3% Molto interessato; 0,9% Abbastanza interessato; 5,8% Non sa; 9,2% Interessato; 6,8% Fonte: Indagine Nomisma, maggio Pagina 22

23 Figura A.6 L interesse verso l investimento immobiliare indiretto per chi ha già titoli azionari e/o quote di fondi comuni di investimento (quote percentuali e valori assoluti) Poco interessato; 40,8% Per niente interessato; 38,2% Molto interessato; 1,6% Abbastanza interessato; 12,3% Non sa; 7,2% Interessato; 13,9% Fonte: Indagine Nomisma, maggio L interesse verso l investimento immobiliare indiretto Tavola A.5 Lei/la sua famiglia quanto sarebbe interessato ad investire in immobili in modo indiretto, cioè tramite l acquisto di titoli di società immobiliari o quote di fondi immobiliari? (%) Molto + Abbastanza 6,8 ETA - 18/24 anni - 25/34 anni - 35/44 anni - 45/54 anni - 55/64 anni - 65 anni ed oltre 19,5 11,7 10,7 6,2 5,2 3,4 Pagina 23

24 Segue Tavola A.5 Lei/la sua famiglia quanto sarebbe interessato ad investire in immobili in modo indiretto, cioè tramite l acquisto di titoli di società immobiliari o quote di fondi immobiliari? (%) Molto + Abbastanza 6,8 AMPIEZZA FAMIGLIA - famiglia monocomponente 7,0-2 componenti 5,1-3 componenti 8,4-4 componenti 7,3-5 componenti e più 6,7 AREA - Nord- Ovest - Nord- Est - Centro - Sud e Isole 8,4 4,6 5,9 7,4 AMPIEZZA COMUNE DI RESIDENZA - fino a abitanti abitanti abit abit. - oltre abitanti 4,9 5,5 11,3 4,8 7,6 LIVELLO DI ISTRUZIONE - nessun titolo/licenza elementare - media inferiore - media superiore - laurea breve, laurea, dottorato 4,1 5,3 7,6 9,7 Pagina 24

25 Segue Tavola A.5 Lei/la sua famiglia quanto sarebbe interessato ad investire in immobili in modo indiretto, cioè tramite l acquisto di titoli di società immobiliari o quote di fondi immobiliari? (%) CONDIZIONE PROFESSIONALE - lavoratore autonomo - lavoratore dipendente - operaio - casalinga - pensionato - in cerca di occupaz. - altro con studenti Molto + Abbastanza 6,8 9,7 8,3 8,9 4,1 4,4 1,3 4,1 LIVELLO SOCIOECONOMICO - basso/medio basso - medio - alto/medio alto 6,1 8,3 6,9 TITOLO DI GODIMENTO DELL ABITAZIONE - proprietà - affitto - altro 6,8 4,3 9,1 REDDITO - Fino a Euro Euro - oltre Euro 6,9 6,6 9,5 Fonte: Indagine Nomisma, maggio L interesse ad investire in SIIQ A fronte del 6,8% delle famiglie che dichiara di essere interessato all investimento immobiliare indiretto, una quota pressoché identica, pari al 6,9% mostra interesse nei confronti dell investimento in quote di SIIQ (Società di Investimento Immobiliare Quotate) esprimendo quindi una significativa fiducia nei confronti di questo nuovo strumento di investimento. Il profilo di chi è tendenzialmente più interessato a tale forma di investimento presenta alcune analogie rispetto a chi è propenso ad investire in azioni di società immobiliari, così come sopra descritto: - il capofamiglia ha meno di 44 anni (l interesse verso tale forma di investimento è più alto per i giovani); Pagina 25

26 - la famiglia ha 1 o 3 componenti; - risiede nell Italia settentrionale; - risiede in comuni piuttosto grandi (oltre abitanti), ma anche in quelli piccolissimi (fino a abitanti); - l interesse aumenta all aumentare del titolo di studio del capofamiglia; - se il capofamiglia è attualmente occupato, indipendentemente dal tipo di occupazione, l interesse è mediamente più elevato, ma è significativo anche l interesse della categoria professionale residuale (altro con studenti). - il livello socio-economico è medio e l interesse è più elevato in corrispondenza di chi ha redditi oltre i euro. Inoltre la propensione e verso l investimento in SIIQ è assi più forte in corrispondenza di chi ha già in corso investimenti in titoli azionari o quote di fondi. In buona misura, quindi, chi è ha già un profilo propenso all investimento finanziario si trova ad essere interessato ad investire anche in quote di Società Immobiliari di Investimento Quotate. Figura A.7 L interesse verso l investimento in SIIQ (quote percentuali e valori assoluti) Poco interessato; 33,6% Per niente interessato; 59,5% Molto interessato; 0,4% Abbastanza interessato; 6,5% Interessato; 6,9% Fonte: Indagine Nomisma, maggio Il possesso di titoli di listed property companies Il 10,4% delle famiglie del campione, corrispondenti a poco più di 2,4 milioni dichiara di possedere titoli azionari 5. Secondo i recenti dati di Banca d Italia, le consistenze in attività finanziarie legate al possesso di titoli e partecipazioni (sia in Italia che all estero) ammontano, a fine 2007, a 980 miliardi di Euro che rappresentano il 26,5% del totale delle attività finanziarie, quota in discesa di circa un punto e mezzo rispetto al dato dell anno precedente. Ciò ad indicare 5 Tale quota è superiore a quanto risultante nell Indagine sui Bilanci delle Famiglie (2008), di Banca d Italia, riferito all anno Pagina 26

27 un certo allontanamento delle scelte famiglie italiane nei confronti di tale forma di investimento, ritenuta forse un po meno sicura rispetto ad altre. La sicurezza, infatti, in base al XXV Rapporto sul risparmio e sui risparmiatori in Italia (BNL/Centro Einaudi), continua ad essere l elemento principale agli occhi degli investitori italiani, messa al primo posto fra le priorità delle scelte di investimento da oltre il 50% delle famiglie sin dal 2001, a grande distanza rispetto alle altre caratteristiche dell investimento (rendimento di breve periodo, liquidità e rendimento di lungo periodo). Il possesso di titoli di società immobiliari (quote percentuali e valori assoluti) Figura A.8 Famiglie con azioni non immobiliari; 88,0% Famiglie con azioni anche immobiliari; 6,0% Non sa; 6,0% Fonte: Indagine Nomisma, maggio Solo il 5,6% di chi dichiara di possedere titoli azionari, detiene, tra questi, titoli di società immobiliari. Si tratta, in sintesi di poco più di famiglie, ovvero, lo 0,6% delle famiglie nel complesso. Vengono interessate prevalentemente le famiglie: - monocomponente; - nel Centro-Sud Italia; - residenti nei centri urbani medio-grandi; - con titolo di studio medio-superiore o universitario; - di medio livello socio-economico; - con redditi oltre i Euro mensili. Alla domanda sulla ragione per cui non si possiedono titoli azionari di società immobiliari, rivolta a chi possiede già azioni nel proprio portafoglio, la risposta più ricorrente è che non ci si è mai pensato in maniera così specifica (36,5%). La mancanza di attenzione nei confronti del settore è altresì testimoniata dal Pagina 27

28 fatto che nel 13,9% dei casi non si è mai proposto questo tipo di prodotto. Pertanto circa il 50% delle risposte è riconducibile alla scarsa informazione e documentazione sul comparto in oggetto anche per coloro i quali, comunque, sono avvezzi ad investire in titoli azionari. Tavola A.6 Le ragioni dell assenza di azioni di società immobiliari nel portafoglio finanziario Per quale ragione attualmente non possedete titoli azionari di società immobiliari? (possibilità di risposte multiple, %) Perche non ci ho mai pensato in maniera specifica 36,5 Perche ritengo che il settore immobiliare sia rischioso 31,4 Perche il mio patrimonio è insufficiente 20,1 Perche non mi è stato mai proposto 13,9 Perché non mi fido dei consulenti finanziari che propongono l acquisto 12,7 Altro 3,6 Periodo non favorevole/prezzi alti degli immobili 1,0 Il possesso di quote di fondi di investimento immobiliare Il 14,3% delle famiglie intervistate, corrispondenti a poco più di 3,3 milioni di nuclei familiari, dichiara di avere nel proprio portafoglio investimenti, quote di fondi comuni. Sono, dunque, più numerose le famiglie detentrici di fondi di investimento che non quelle che investono direttamente in titoli. Se osserviamo il dato sulle consistenze, fornito da Banca d Italia, emerge che esse ammontano, a fine 2007, a milioni di Euro, ovvero il 7,2% del totale delle attività finanziarie delle famiglie, con rapporto consistenze fondi famiglie/totale attività finanziarie famiglie che perde 1,1 punti rispetto all anno precedente, e comunque un valore molto contenuto rispetto a quanto rilevato a proposito delle consistenze in titoli azionari e partecipazioni (quasi quattro volte più elevate). Il flusso in uscita dalle famiglie per richiesta di riscatto delle quote è di circa 35 miliardi di euro, ovvero il 13% delle consistenze, quando si calcola che il flusso negativo del settore nel complesso (considerando anche le imprese, dunque), rappresenti il 10,7% dello stock complessivo di investimenti in fondi (349 miliardi di Euro) 6. Ciò porterebbe a concludere che mediamente le famiglie italiane che detengono azioni, pur essendo meno di quelle che hanno quote di fondi, sono però più esposte rispetto a queste ultime (probabilmente entrano a fare parte del paniere di azioni e partecipazioni anche le quote di aziende familiari o stock option). Chi possiede quote di fondi ne deterrebbe un controvalore mediamente pari a Euro. 6 Si calcola, inoltre che fra il 2006, 2007 sino a tutto il maggio 2008, i riscatti ammontino a 123 miliardi di Euro. Pagina 28

29 Il 10,3% di chi ha quote di fondi di investimento, possiede, fra queste, anche quote di fondi comuni di investimento immobiliare. Si tratta pertanto di poco più di 342 mila famiglie, corrispondenti all 1,5% del totale. Sono dunque più le famiglie che hanno quote di fondi immobiliari che non quelle hanno investito direttamente in società immobiliari. Inoltre la propensione specifica verso il comparto real estate, probabilmente stimolata dalle reti di vendita, è più elevata se si tratta di fondi piuttosto che non di azioni. Figura A.9 Il possesso di quote di fondi immobiliari (quote percentuali e valori assoluti) Famiglie con fondi non immobiliari; Non sa; 25,7% Famiglie con fondi anche immobiliari; 10,3% 64,0% Fonte: Indagine Nomisma, maggio I possessori di quote di fondi immobiliari sono più numerosi: - nel Sud Italia; - e nei comuni oltre i abitanti; - possiedono un titolo di studio universitario; - un livello socioeconomico intermedio; - con reddito generalmente oltre i euro mensili. La principale ragione addotta all assenza di quote di tale tipologia di fondi nel portafoglio è riconducibile prevalentemente al fatto che non si conoscono, o per lo meno non sono conosciuti a sufficienza, seguita poi dalla percezione che il settore immobiliare sia particolarmente rischioso, ed anche perché non è stato proposto lo strumento. Da notare anche la valutazione di una scarsa performance dello strumento, considerato poco remunerativo per il 6,6% di chi non ne detiene quote. Anche in questo caso, così come già visto a proposito del prodotto azioni in società immobiliari, una quota rilevante di rispondenti, peraltro già avvezzi Pagina 29

30 all investimento finanziario, non è raggiunto da una sufficiente informazione dell opportunità offerta dall investimento immobiliare in forma indiretta. E ciò, nonostante questo tipo di prodotto abbai oramai quasi 10 anni di vita e si sia gradualmente evoluto e modernizzato. L interesse implicito nei confronti del settore, invece, è testimoniato dalla quota di chi si è dichiarato potenzialmente propenso ad investire in SIIQ, benché tale strumento sia nuovissimo e ancora non del tutto operativo. Tavola A.7 Le ragioni dell assenza di quote di fondi immobiliari nel portafoglio finanziario Per quale ragione attualmente non possedete quote di fondi di investimento immobiliare? (possibilità di risposte multiple, %) Perché non conosco questo tipo di fondi 45,8 Perche ritengo che il settore sia rischioso 28,7 Perche non mi è stato mai proposto 19,2 Sono poco remunerativi/pessime performance 6,6 Altro 1,8 Perche il mio patrimonio è insufficiente 1,3 Non mi interessa 1,0 Il tema dell informazione e dell alfabetizzazione finanziaria è affrontato sia dall Indagine sui Bilanci delle Famiglie di Banca d Italia che dal Rapporto sul Risparmio di BNL/Centro Einaudi, secondo i quali ben il 40% delle famiglie non dedica tempo per avere informazioni utili per l investimento dei risparmi e chi dedica del tempo, per la maggior parte non impiega più di un ora alla settimana 7. Chi si informa, comunque, lo fa per il 53% attraverso la banca, seguito dai media (16%), amici e famigliari (11%) ed infine promotori (8%). 7 Inoltre, solo 3 italiani su 100 si dichiarano molto interessati all informazione finanziaria, quando gli altri non lo sono per niente (1 italiano su 3) e circa la metà lo è poco. Pagina 30

31 Chi possiede titoli di società immobiliari quotate I profili dell investitore Chi possiede quote di fondi immobiliari Schema A.1 Chi ha interesse ad interesse in SIIQ % sul totale 0,6 % sul totale 1,5 % sul totale 6,9 % su chi ha titoli 5,6 % su chi ha quote di fondi 10,3 Corrispondenti a famiglie Corrispondenti a famiglie Corrispondenti a famiglie anni 6, anni 16, anni 22,4 - famiglia 13,2-5 componenti e più 17,3 - famiglia con 1 o 3 8,6 monocomponente componenti - Sud 9,4 - Sud 16,4 - Nord Ovest 8,9 - comune di oltre 11,6 - comune ab 13,6 - comune di oltre 8, ab ab. - diploma media 7,3 - laurea 18,6 - laurea 9,1 superiore - operaio 9,3 - operaio 13,9 - lavoratore 9,2 dipendente - livello socioeconomico medio 9,3 livello socio-economico medio 15,6 - livello socioeconomico 10,4 - reddito oltre euro medio 8,5 reddito oltre euro 14,5 reddito oltre euro 15,0 Dal confronto fra chi investe indirettamente in immobili, attraverso titoli di società immobiliari e quote di fondi di investimento immobiliare, emerge che i secondi sono circa due volte e mezzo superiori ai primi. La quota di chi è interessato, poi, ad investire in quote di SIIQ è assolutamente degna di nota, visto che sfiora ben il 7% del totale, cui corrispondono circa 1 milione e 600 mila di potenziali acquirenti. Interessante anche il forte spostamento dell età verso il basso rispetto al possesso delle altre forme di investimento e la concentrazione nell area settentrionale del Paese, contro il Sud di titoli e fondi immobiliari. Parrebbe, inoltre, che gli investitori potenziali in SIIQ appartengano tendenzialmente ad una classe socio-economica, ad un livello di istruzione e retributivo nonché ad una tipologia lavorativa di profilo più elevato rispetto alle altre categorie di investitori. Contatti per ulteriori informazioni: - Giulia Rossi, responsabile ufficio stampa - T.051/ / rossig@nomisma.it - Daniela Percoco, responsabile Real Estate 051/ percocod@nomisma.it Pagina 31

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