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1 L Authority dei trasporti: quale modello regolativo? Marco Mazzarino Università IUAV di Venezia IX Riunione Scientifica Annuale SIET Economia dei trasporti e logistica economica: ricerca per l innovazione l e politiche di governance Napoli, ottobre 2007

2 Introduzione Scopo del lavoro: lettura critica delle recenti iniziative governative, in particolare Disposizioni in materia di regolazione e vigilanza sui mercati e di funzionamento delle autorità indipendenti preposte ai medesimi con riferimento all articolo articolo centrale: l artl art.5 Sancita costituzione di un Authority di regolazione con competenze su servizi ed infrastrutture nell interesse della concorrenza e utenza Scopo chiaro: regolare per promuovere la concorrenza Principio e assunto: regolazione come miglior sostituto della concorrenza, in quanto la concorrenza realizza l ottimo l sociale Regolazione dell accesso all infrastruttura, intesa come essential facility Garanzia di efficienza e qualità: efficienza sociale vs. economicità qualità come vincolo da imporre per simulare un mercato concorenziale In generale: uso del termine concorrenza nel suo significato comune e non perfetto

3 Problema tariffario: tariffe eque e orientate ai costi Tariffe che devono salvaguardare l economicitl economicità gestionale e massimizzare gli obiettivi sociali: scelta del criterio del CM (riconoscimento di una equa remunerazione del capitale investito) Riferimento al price-cap cap ( orientamento ai costi di una gestione efficiente ) Solo caso infrastrutture?

4 Ambiti di competenza Due ambiti di regolazione: condizioni di accesso alle infrastrutture servizi, laddove non sussistano già condizioni concorrenziali Ambiti dovrebbero esaurire le competenze dell Authority Principi teorici per regolare l accesso l alle infrastrutture: non discriminazione regolazione del prezzo e qualità ( minaccia concorrenziale ) assegnazione competitiva: utilizzo di leve competitive per migliorare il risultato della regolazione (tendering( concorrenza tra monopolisti potenziali, yardstick competition concorrenza tra monopolisti effettivi)

5 Regolazione dei servizi: dove vigono realmente condizioni (suff( suff.) concorrenziali? Nostro parere: autotrasporto e autolinee (cfr. Baumol e Wittig)

6 Ambiti esclusi La regolazione non deve eccedere un risultato di tipo concorrenziale: concorrenza come condizione necessaria e sufficiente per il max benessere sociale Problema del superamento della regolazione: quando la libera concorrenza è preferibile al monopolio regolato, il settore deve essere sollevato da obblighi regolativi In effetti: casi che ricadrebbero nel comma tre sono pochi Tuttavia: il tema competition vs. monopoly non può essere risolto a livello teorico Inciso: usi infrastrutturali in cui la regolazione non risulti più necessaria?

7 Ambiti specifici di regolazione A completamento di quanto previsto per i servizi sono indicati ulteriori u servizi (oltre alle infrastrutture) da sottoporre a regolazione: servizi ferroviari passeggeri a media e lunga percorrenza esclusa a l A.Vl A.V.;.; servizi aerei e di navigazione sovvenzionati Obiettivo: ricomprendere nella regolazione il c.d. trasporto pubblico (oneri di servizio pubblico) La giustificazione del sussidio pubblico (intervento pubblico) non n deriva da motivazioni di carattere economico (il trasporto non è un bene pubblico) ma di carattere politico (assegnazione di un obiettivo sociale di equite quità): fallimento atipico di mercato (la mancata realizzazione di condizioni concorrenziali non dipende ma ragioni economiche del mercato es. economie di scala bensì da ragioni politiche di socialità) Infatti: si genera una perdita di efficienza, giustificata proprio dalla socialità Principio: l assoggettamento l alla regolazione di un certo servizio non dipende da condizioni economiche (sussistenza o meno di condizioni ni concorrenziali) bensì da obiettivi di carattere sociale

8 Aeroporti e TPL Aeroporti: l Authorityl vigila sull allocazione degli slot Problema di ripartizione della capacità infrastrutturale è centrale nella regolazione (accesso) tuttavia: Authority sembra più un Antitrust (non regole ex-ante bensì vigilanza ex-post) Principio: una delle più importanti funzioni di un Authority non appartiene ad essa, che si limita a vigilare

9 TPL: l Authorityl da pareri sull apertura al mercato Probabilmente problema di sussidarietà: sono altri gli enti che dettano le regole di apertura al mercato Ancora: tema centrale di regolazione che si risolve in un compito poco incisivo (pareri vincolanti o no?)

10 Gli investimenti Principio corretto: la regolazione non si occupa della pianificazione e programmazione degli investimenti ( dimensionamento del sistema) ma solo del funziomento efficiente dei mercati

11 Conclusioni Solo la (promozione della) concorrenza realizza l efficienza sociale, dunque è necessario rimuovere eventuali ostacoli Tuttavia: la promozione della concorrenza dove porta? Sussistono realmente condizioni concorrenziali nei mercati dei servizi di trasporto? Tendenza genetica all oligopolio (uso del termine concorrenza in base al linguaggio comune), anzi all eteropolio circolare (poche imprese, prodotti differenziati, alto grado di interdipendenza) Appello alla maggiore concorrenza spesso porta o addirittura rafforza le posizioni oligopolistiche (mancata consapevolezza politica)

12 Il passaggio da monopolio a concorrenza (che le norme nazionali e europee promuovono con forza) ha come risultato (per lo meno intermedio) l oligopolio Commenti: é necessario essere innanzitutto consapevoli che la concorrenza è un paradigma teorico (poco realistico) mentre nella realtà si riscontrano connotati oligopolistici é necessario predisporre opportuni strumenti di regolazione di tali mercati Il ddl non lo fa: la promozione della concorrenza porta all oligopolio ma di tale consapevolezza e di strumenti adatti non c èc traccia (ddl( fuorviante o addirittura dannoso, in termini di impatto sul benessere sociale) Ancora più brutale: il risultato del ddl non è la concorrenza bensì l oligopolio ma come regolarlo non si dice Ns. contributo costruttivo: il passaggio da monopolio a concorrenza nza può essere promosso, ma è tortuoso (v. letteratura) ed ambiguo ed è quindi necessario essere consapevoli di ciò e predisporre gli opportuni strumenti

13 Impatto dell oligopolio sulla teoria economica (neoclassica) è noto E necessario abbandonare lo slogan della concorrenza come medicina di tutti i mali (analogamento allo slogan della nazionalizzazione nel secolo scorso) e mettere in campo gli opportuni strumenti di analisi e di policy tipici di mercati oligopolistici

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