MERIGGIO EQUITAZIONE A.S.D.

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1 PROGETTI ATTIVITA SCUOLA PRIMARIA MERIGGIO EQUITAZIONE A.S.D. TITOLO : IL CAVALLO EDUCATORE DURATA (PERIODO): 10 SETTIMANE ORE SETTIMANALI (NUMERO APPROSSIMATIVO DI ORE A SETTIMANA): 2 A QUALI CLASSI E RIVOLTO: PRIMARIE E SECONDARIE ZONA( ALTA-MEDIA-BASSA VALTELLINA. INDICARE ANCHE LE SCUOLE DOVE SI PRATICA GIA ATTIVITA ): MEDIA VALTELLINA ( SONDRIO E COMUNI LIMITROFI) COSTO TOTALE COMPRENSIVO DI ASSICURAZIONE COLLETTIVA SCOLASTICA ,00( MILLE) PER LA DURATA DELLE 10 LEZIONI X UNA CLASSE DI CIRCA 20 ALUNNI

2 DESCRIZIONE PROGETTO PREMESSE TEORICHE: IL RAPPORTO UOMO-ANIMALE COME POSSIBILITA EDUCATIVA E TERAPEUTICA Ormai da diversi anni, gli addetti ai lavori (psicologi, medici, pedagogisti), condividono l idea che il rapportouomo-animale possa determinare effetti positivi sulla salute e sull equilibrio psico-fisico dell uomo, compreso il soggetto in età evolutiva. Il contatto uomo-animale coinvolge entrambi gli attori in un rapporto carico di emozioni e sensazioni nuove ed è stimolante per molte persone, soprattutto quelle con difficoltà. Gli interventi educativi-terapeutici con gli animali sono basati sull affetto e la comunicazione che si realizza con gesti, sguardi e contatti. Questo tipo di rapporto, naturale, spontaneo e genuino, come non sempre è possibile nelle convivenze tra gli esseri umani, determina una sorta di tranquillità e di sicurezza. Gli animali possono rappresentare un mezzo per riattivare contatti sociali, per esprimere le emozioni, per uno scambio affettivo, nonché un occasione ludica, che nel caso del cavallo diviene anche una vera e propria attività sportiva. In particolare il cavallo, per le sue caratteristiche può espletare il ruolo di "mediatore di relazioni", in quanto rappresenta nella dinamica di scambio un protagonista disponibile ma attivo: si lascia carezzare, stringere, toccare, ma pone anche dei limiti, chiedendo di essere rispettato, accudito. E' un animale grande, imponente, che tuttavia si lascia conquistare e comandare. Il rapporto con il cavallo risulta quindi ricco di valenze affettive, finalizzato a costruire delle competenze, in un ambiente in cui le regole sono chiare, ma in cui non vi è né rigidità, né ambiguità, ma reciproco rispetto ed ascolto. Un attività equestre può essere proposta quando i bisogni prevalenti sono rappresentati dalla maturazione di condotte adeguate nel rapporto con l'altro e con l'ambiente o dall evoluzione sul piano delle autonomie personali. Queste attività, infatti, possono essere rivolte a bambini che presentano psicopatologie dell infanzia, della fanciullezza e dell adolescenza, disturbi dell apprendimento, delle capacità motorie, della comunicazione, disturbi generalizzati dello sviluppo, deficit d attenzione, disturbi della condotta. PRESUPPOSTI DEL PROGETTO Questo progetto si basa su dei presupposti irrinunciabili che lo rendono in parte innovativo: - l attività è rivolta all intero gruppo-classe, in contesto integrato, allo scopo di creare un'occasione di confronto, di dialogo e di integrazione tra il bambino in situazione di handicap o svantaggio e i suoi compagni.

3 -La relazione: si tratta infatti, diversamente dagli usuali interventi di ippoterapia intesi come interventi medici, di un percorso prevalentemente educativo, che vede nella relazione sia il mezzo sia il fine. Infatti, alla base di ogni intervento terapeutico o educativo, che utilizzi un animale vi è l emozione comunicativa che l animale esprime, e quanto più forte riesce ad essere il legame emozionale tanto più intensi saranno i risultati positivi. Il presupposto di partenza è che il rapporto con l animale possa migliorare le competenze relazionali e che tali competenze possano poi essere trasferite agli altri contesti relazionali. SCUOLA-EQUITAZIONE: UN PROGETTO EDUCATIVO SPECIFICO PER IL BAMBINO La finalità della scuola, e dell azione educativa in generale, è quella di favorire il pieno sviluppo della personalità umana. L idea di proporre a scuola un attività equestre deriva infatti dalla consapevolezza che, per tutti i bambini, il rapporto con il cavallo può rappresentare una significativa esperienza dove vengono coinvolti molteplici aspetti: la motricità, l affettività, la capacità di relazione e comunicazione, l accettazione e il rispetto delle regole. Il bambino compie un percorso che, attraverso il cavallo e l'equitazione, porta alla acquisizione di sicurezza, fiducia nelle proprie capacità, ampliamento dell orizzonte esperienziale, superamento delle paure, tolleranza del limite e della regola, conquista di autonomia. Le attività di pulizia e preparazione dell'animale e degli ambienti rappresentano un campo di azione in cui il bambino si confronta con la tolleranza allo sforzo ed alla frustrazione, con l'imparare ad attendere il proprio momento, con il riconoscere che la relazione con l'altro è necessariamente bidirezionale. Frustrazioni e gratificazioni sono egualmente presenti, ma equilibrate dalla presenza dell'operatore, cui spetta il ruolo di mediatore fra bambino, cavallo e ambiente. In maneggio, l operatore rappresenta il punto di riferimento, il detentore delle regole e delle chiavi d'accesso al mondo del cavallo, una presenza ferma e contenitiva, ma al tempo stesso capace di rispettare gli spazi e i tempi dell'altro. Egli non propone soluzioni preformate, ma, al contrario, crea piccole situazioni problematiche in cui il soggetto può proporre soluzioni e scegliere come usare gli strumenti a disposizione. I meccanismi sui quali intervengono le attività con gli animali e gli obiettivi che si prefiggono riguardano la sfera cognitiva, comportamentale, psicologica e sociale. ASPETTI COGNITIVI: Il cavallo suscita naturalmente nel bambino interesse, curiosità e attrazione. L attrattiva di un animale così affascinante e simbolico, a volte lontano e fatato riesce ad arrivare nel profondo dell attenzione dei bambini stimolando il desiderio di conoscenza e può quindi essere sfruttata a scopo educativo. Il maneggio è uno spazio che offre molte occasioni di fare scoperte e toccare materiali e strumenti nuovi. Il cavallo è compagno di mille avventure, ma altresì un riferimento per

4 importanti acquisizioni. Il rapporto con gli animali in un luogo ricco di stimoli e a contatto con la natura stimola la curiosità e l interesse per nuove scoperte e può contribuire all equilibrio psico-fisico. I bambini con disturbi dell attenzione e con difficoltà di apprendimento, possono migliorare i processi cognitivi, grazie alla capacità dell animale di incrementare l attenzione e la capacità di concentrazione; al bambino è richiesto di memorizzare brevi percorsi e imparare piccole sequenze di comandi da impartire al cavallo. ASPETTI PSICOLOGICI: In un attività educativa o terapeutica, l animale è un soggetto attivo che crea tra sé e il bambino uno scambio reciproco, fatto di emozioni e stimoli che provocano cambiamenti ed effetti positivi in entrambi. Con persone in situazione di svantaggio, gli animali trovano un canale di accesso facilitato, di cui l elemento fondamentale è il contatto fisico. La sensazione tattile conduce alla coscienza della propria corporeità e alla formulazione di un identità personale e psicologica. La carenza di stimoli corporei durante l infanzia è uno dei fattori prioritari del ritardo fisico e psichico, delle sindromi da deprivazione e delle difficoltà relazionali; mentre la soddisfazione del bisogno d affetto e di relazione crea le condizioni di un buon equilibrio psico-fisico. Infatti i bambini traumatizzati a livello emotivo, chiusi in sé stessi e incapaci di interessarsi spontaneamente agli altri o di stabilire legami affettivi, in seguito agli incontri con gli animali possono mostrare aumento della motivazione a comunicare, prima con l animale e poi con gli esseri umani. La responsabilizzazione si realizza perché accudire un animale richiede delle attenzioni e obbliga a svolgere mansioni che possono essere importanti per la crescita e lo sviluppo; il momento di cura e pulizia del cavallo rappresenta un dovere e contemporaneamente un opportunità di sviluppare piacere per la cura delle proprie cose. La capacità di controllare un animale decisamente grande, ma anche la capacità di curarlo, nutrirlo, pulirlo, dopo la seduta, alimentano lo sviluppo dell autostima permettendo al soggetto non solo di acquisire coscienza di se stesso come realtà individuale, ma di appropriarsi di un immagine valida e positiva della propria persona e del proprio valore individuale. Queste attività richiedono al bambino la capacità di risolvere situazioni problematiche contribuendo a sviluppare l autonomia. Il cavallo grazie al linguaggio non verbale che utilizza consente un interazione diretta e immediata: non c è mamma che fa raccomandazioni, non c è la maestra che aiuta; con il cavallo il bambino si deve imporre e lo deve fare da solo, e quando lo farà avrà superato un gradino in più nella conoscenza di se stesso e delle proprie capacità. La relativa semplicità delle operazioni necessarie a raggiungere un discreto grado di autonomia a cavallo (attraverso una tecnica equestre semplificata) fa sì che il bambino possa abbastanza presto conquistare la padronanza dell'animale e spostarsi autonomamente in condizioni di sicurezza. Il rilassamento, la disciplina, l osservanza di

5 regole, la coerenza nel comportamento sono aspetti essenziali per la conduzione autonoma del cavallo da parte del soggetto. Ad esempio bambini chiusi, passivi, inibiti, scarsamente consapevoli delle proprie abilità, possono trovare nel maneggio un luogo in cui si svolge una attività così organizzata da risultare rassicurante, ma al tempo stesso abbastanza poco predeterminata da lasciare sufficiente spazio alla possibilità di sperimentarsi con il cavallo. Per contro, bambini con caratteristiche di impulsività ed instabilità motoria che faticano a modulare la loro condotta trovano nel cavallo un punto di attrazione ma anche di controllo, poiché tutti i comportamenti inadeguati ottengono risposte univoche, coerenti ed inequivocabili. ASPETTI SOCIALI E RELAZIONALI: Diversamente dall ippoterapia, da considerarsi un intervento medico, la Rieducazione Equestre è anche equitazione pedagogica e quindi un intervento educativo che, in quanto tale, si basa sulla relazione. Assume un ruolo essenziale la motivazione che il cavallo riesce a suscitare e la precisione delle risposte che richiede per essere cavalcato. L animale si pone nei confronti dell essere umano con molta naturalezza ed immediatezza ed è scevro da atteggiamenti giudicanti. Tale comportamento agevola una forma di comunicazione più immediata rispetto al linguaggio verbale. L animale, infatti, è in grado di interagire con soggetti in situazione di handicap fisici o psichici o con ridotta autonomia fisica, cognitiva e relazionale, senza variazioni nella comunicazione. Da qui il suo ruolo di lubrificante sociale. L intenso rapporto affettivo che si instaura con il cavallo, insieme alla gratificazione ottenuta nello svolgere un attività stimolante e divertente costituisce una forte spinta motivazionale alla relazione. In questa ottica potremmo affermare che tale contatto facilita la capacità relazionali del bambino. La presenza partecipata dell animale induce ad interessarsi ad esso e, attraverso questo rapporto, estendere l interesse anche agli altri. La natura sempre concreta dell'esperienza di maneggio consente al bambino di operare nel reale, attraverso esperienze da condividere, legate alla manutenzione o al nutrimento del cavallo. Queste consentono al bambino di porre maggior attenzione al mondo che lo circonda e alle persone; di sviluppare una maggiore capacità di aderire all ambiente; di migliorare la qualità della relazione con l'altro, di educarsi all ascolto, all attenzione, all aiuto reciproco. L'essere a contatto con un animale che reagisce soprattutto ai segnali inconsci di chi lo sta guidando, stimola un serie di attività intellettive come concentrazione, memoria, stabilità emotiva, tranquillità e fermezza di carattere; ed è proprio attraverso la scoperta e lo sviluppo di tali doti che il soggetto riesce ad acquisire maggiore autonomia e a migliorare il rapporto con se stesso e con gli altri. Il bambino per poter cavalcare dovrà migliorare tutte queste capacità e poi potrà trasferirle anche nelle relazioni con i compagni, i genitori, gli insegnanti.

6 ASPETTO LUDICO E SPORTIVO. Un aspetto importante che spesso si instaura nel rapporto uomo-animale è il gioco, il divertimento e, non raramente, la risata. Il gioco e l attività fisica, oltre a aumentare il buonumore, predispongono alla socializzazione. Questo a maggior ragione nell attività con il cavallo dove l aspetto educativo e ludico possono diventare parte integrante di una vera e propria attività sportiva, praticabile all aria aperta e senza limitazioni, anche da chi presenta un deficit. Questo può contribuire ad aumentare l autostima e le competenze sociali. L equitazione, in quanto sport, può essere un mezzo efficace per intervenire in senso anche preventivo ai fenomeni di estraniazione e mancata integrazione sociale. Mettere lo sport al servizio della società significa attribuirgli un ruolo nuovo, diverso dallo sport inteso unicamente come spettacolo o competitività agonistica, e che consiste nel rivalutare i valori che sono da sempre alla base dello sport, quali l aggregazione e socializzazione, l educazione civile, la solidarietà, il miglioramento della qualità di vita, il benessere psico-fisico dell uomo. OBIETTIVI GENERALI DELL EDUCAZIONE ATTRAVERSO IL CAVALLO Tale progetto, coerentemente con le caratteristiche dell alunno, e tenendo presenti le potenzialità insite nell equitazione e nella rieducazione equestre, si pone i seguenti obiettivi: -agire sul tatto e la percezione (attraverso il contatto fisico e il rapporto diretto con l animale e con il suomodo di muoversi); -migliorare la motricità grossolana e fine (nelle operazioni di pulizia e di insellaggio); -migliorare la stabilità motoria, la sequenzialità e coordinazione dei movimenti (il cavallo si muove in modo diverso in conseguenza di ordini impartiti con movimenti del corpo); -agire sull autostima (la capacità di controllare un animale decisamente grande favorisce un ritorno d immagine positivo); -rafforzare l affettività e migliorare le competenze relazionali attraverso l interattività con l animale grazie al tipo di comunicazione basato su gesti, sguardi, contatto fisico, ma anche su regole e controllo del comportamento e dell emotività; -aumentare la tolleranza alla frustrazione; -migliorare la socializzazione: il maneggio è luogo pubblico, sede di svolgimento di attività ludico ricreative, in cui è possibile ritagliare momenti di gioco e di interazione; -favorire la responsabilizzazione attraverso l accudimento dell animale -finalità ludiche e ricreative essenziali al corretto sviluppo del bambino -migliorare le capacità di adattamento, affrontare positivamente situazioni nuove, sviluppare la propria autonomia, per imparare a poco a poco a generalizzare tali acquisizioni e "trasferirle" anche nella vita quotidiana; -offrire ai bambini, ma anche agli insegnanti e educatori alcuni stimolanti spunti di integrazione, coinvolgendo tutta la classe in un'attività educativo-esperenziale (tra l'altro molto ambita) nella quale il bambino si senta protagonista attivo.

7 OBIETTIVI SPECIFICI -possibilita di sperimentare una relazione spontanea e genuina (non-strumentale) e di trasferirla in altri contesti relazionali -aumento dell autonomia nelle relazioni: con il cavallo il bambino si DEVE relazionare e lo deve fare DA SOLO; -aumento del senso di responsabilità verso gli altri, l ambiente, gli oggetti, attraverso la cura dell animale prima e dopo l attività -confronto con le esperienze di accudimento ricevute e possibilità di sperimentare una relazione in cui il bambino può essere lui fornitore di cure; -stimolare al rispetto delle regole, dei turni e di sequenze logiche e temporali di azioni (nell attività a cavallo ogni gesto ha un tempo pre-stabilito e il bambino impara ben presto che non può fare pressioni e deve necessariamente aspettare il suo momento); -aumentare l autostima attraverso un attività graduale e piacevole in cui il bambino può sperimentarsi e raggiungere risultati brillanti, favorendo un immagine valida e positiva della propria persona e del proprio valore individuale; -stimolare l attenzione, la memorizzazione e la concentrazione, attraverso semplici percorsi o sequenze di comandi da impartire al cavallo; -impegno in un attività ludica divertente e piacevole, ma che può anche accrescere la motivazione verso attività prevalentemente di tipo didattico. Le attività in maneggio, possono infatti essere accompagnate-seguite da attività didattiche; TEMPI E MODALITA L attività prevede 10 lezioni a cadenza settimanale, che si sviluppano in due fasi: 1)avvicinamento del bambino al cavallo: accarezzarlo, rispettarne le distanze di sicurezza, strigliarlo e pulirlo, osservare e partecipare alle manovre di preparazione e vestizione dell animale; queste attività preparatorie sono parte integrante dell intervento per arrivare alla conoscenza dell animale e degli strumenti che vengono utilizzati per averne cura e per prepararlo. 2)messa a cavallo del bambino e esercizi a cavallo All attività partecipa metà classe per volta. Ogni gruppo effettuerà 2 h di attività, ad ogni lezione gli alunni si alterneranno tra lezione teorica e pratica. Saranno presenti, oltre all' istruttore e collaboratori del maneggio, le insegnanti L attività in maneggio può essere seguita-accompagnata da attività svolte in classe: si possono proporre notizie sulla vita dei cavalli, sulle diverse razze, sulle loro abitudini, sul cibo che mangiano, ecc, con fotografie, disegni, schede. Inoltre è previsto un momento dedicato alla rielaborazione grafico-espressiva, nel quale i bambini hanno la possibilità di

8 interiorizzare l esperienza a cavallo, attraverso materiali didattici che possono arricchire e completare l esperienza, rendendola un momento di dialogo e di scambio reciproco. VERIFICA E POTENZIALI SVILUPPI Si potrebbe prevedere la somministrazione di uno strumento di osservazione per monitorare l andamento del progetto, da somministrare in tre momenti (inizio-metà percorso-conclusione).

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