DISCORSO DEL DIRETTORE GENERALE Dott. Domenico ALESSIO DEL 22 MARZO 2010 SALA MULTIMEDIALE ACO SAN FILIPPO NERI

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1 IL DIRETTORE GENERALE DISCORSO DEL DIRETTORE GENERALE Dott. Domenico ALESSIO DEL 22 MARZO 2010 SALA MULTIMEDIALE ACO SAN FILIPPO NERI Sono particolarmente lieto di poter ospitare presso il San Filippo Neri la senatrice Emma Bonino candidata presidente della Regione Lazio. La ringrazio di aver accettato il nostro invito, consapevole che, in un momento in cui il tempo è così prezioso per la campagna elettorale, dedicare qualche ora a questo ospedale è per noi motivo di grande soddisfazione. Ormai i tempi stringono. Superate tutte le questioni politico-giudiziarie si vota il 28 e 29 prossimi-. Gentile Presidente desidero informarla che giovedì scorso abbiamo presentato al grande pubblico, in Campidoglio, 1

2 l Associazione Il Cuore di Roma, voluta e sostenuta dal prof. Massimo Santini Direttore del Dipartimento Cardiovascolare del nostro ospedale e da questa Azienda Ospedaliera. L iniziativa ha ottenuto un grande successo con risonanza nazionale su organi di stampa e dell informazione. L Associazione ha un duplice scopo: il primo e più rilevante è quello di promuovere una campagna di informazione sulle grandi problematiche delle malattie cardiovascolari e quindi di informazione ai cittadini sui vantaggi della prevenzione, secondo scopo è render noto che le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte del nostro Paese, con un picco del 46 per cento. Dal San Filippo e dall Associazione partirà al più presto una campagna di prevenzione rivolta alle scuole di questo territorio attraverso analisi ematochimiche e strumentali. Ho fatto riferimento all Associazione per sottolineare che il San Filippo Neri è punto di riferimento regionale, nazionale e Centro di eccellenza per le patologie cardiovascolari e costituisce un valore aggiunto per la sanità romana e nazionale. 2

3 Il Dipartimento Cardiovascolare assicura una altissima produttività per l Azienda e possiamo tranquillamente affermare che rappresenta forse l unico Centro nazionale pubblico di altissima specializzazione,per quanto concerne le patologie del ritmo cardiaco avvalendosi di professionisti di altissimo livello, quali: il prof. Mangialardi per Chirurgia vascolare, il prof. Speciale per Emodinamica, il prof. Sordini per la Cardiochirurgia e il prof. Santini coordinatore di tutto il Dipartimento per la Cardiologia e aritmologia. Non sono da meno le chirurgie cui tutti guardano con ammirazione: la Chirurgia generale ed oncologica diretta dal prof. Titta Grassi e quella plastica, ricostruttiva ed estetica del prof. Maurizio Valeriani. Trascuro di fare un elenco di tutti i professionisti di questa Azienda impegnati nelle varie discipline specialistiche che riscuotono un generale consenso per gli ottimi risultati conseguiti. Questo ospedale opera nella zona Nord di Roma e registra il 50 per cento dei ricoveri dei residenti della Asl RM E, oltre il 15 per cento dei ricoveri della Asl RM F (Civitavecchia/Bracciano) e una 3

4 percentuale altrettanto consistente di quelli del territorio che fa capo alla Asl di Viterbo. Esercita anche una grande attrattiva nelle regioni del centro-sud. Ed ecco qualche numero dell Azienda: posti letto 540, in dayhospital 60, totale 600, 22 mila ricoveri ordinari l anno, 7 mila ricoveri in day-hospital, 40 mila accessi l anno al pronto soccorso. Durata media della degenza 6,4 giorni che sta ad indicare un turn-over veloce indice di occupazione dei posti letto 91,7. Questo è il San Filippo Neri. Ma per mantenere tali livelli di efficienza, peraltro legati a un Dea di secondo livello e ad una struttura ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione, necessitano investimenti adeguati: protesi, supporti, ausili di ultima generazione, necessari specie per le chirurgie (cardiovascolari, ortopedica, neurochirurgica, ecc.) che richiedono un grande impegno in termini di risorse e competenze se vogliamo rispondere adeguatamente alle mutate esigenze della cittadinanza sempre più attenta all innovazione tecnologica e all efficienza. Ed è proprio per corrispondere a queste esigenze molte volte i DRG (le cosidette 4

5 remunerazioni) non coprono i costi delle sole protesi; senza tener conto di tutte le altre spese di gestione aziendale. Ma non voglio scendere nei dettagli gestionali di un Azienda sanitaria ormai sono ben note le enormi difficoltà per cronica carenza di risorse umane ed economiche Esercitare il ruolo di direttore Generale di importanti Strutture Ospedaliere come la nostra è un mestiere già difficile in tempi tranquilli e senza scosse. Ricoprire tale ruolo in un contesto di sanità commissariata, con il sacrosanto, ma costante assillo del rientro dal deficit, diventa ancora più difficile. Ma in una Regione come il Lazio che è l unica dove- a seguito di dimissioni dell on.le Marrazzo- la figura del commissario ad acta non coincide con quella del presidente, far funzionare una struttura ospedaliera di questo livello diventa quasi impossibile in quanto il commissario ad acta è ossessionato principalmente dall emergenza di rientro dal deficit della spesa sanitaria e risponderne al Governo. Ma anche in una situazione tragica, che attanagli ormai tutti gli ospedali di Roma e del Lazio, al Direttore Generale spetta 5

6 comunque l obbligo giuridico di garantire l erogazione dei livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti Lea, altrimenti viene meno lo scopo della sua missione e potrebbe incorrere in gravi responsabilità anche di carattere penale. La spesa sanitaria può essere compressa ma fino ad un certo limite oltre il quale ogni provvedimento anche di carattere legislativo, potrebbe configgere con l art. 32 della Costituzione : La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività. Quindi per qualsiasi norma anche di legge, decreti di un Commissario ad acta - tendente a comprimere la spesa oltre un certo limite che non assicura e non garantisce la continuità delle prestazioni assistenziali, potrebbe essere sollevata nelle Sedi Competenti la questione di legittimità costituzionale e quindi tacciata di incostituzionalità. Pertanto, pur nelle ristrettezze economiche, nella carenza di personale per il blocco del turn-over, con la continua minaccia di tagli, chiusure, razionamento dei servizi, ognuno di noi deve 6

7 svolgere al meglio il proprio lavoro per garantire a tutti il bene supremo della SALUTE.. Nell ultimo numero dell Espresso viene affrontata la carenza di personale medico. Mancano presso tutte le strutture pubbliche italiane. Da noi tali carenze si registrano principalmente presso le aree critiche: il Pronto soccorso e le terapie intensive. Quindi, se parliamo di generale mancanza di risorse sia umane che finanziarie, quelle disponibili vanno, necessariamentedistribuite a strutture che danno maggiori garanzie e non a pioggia come è stato sempre fatto per mantenere in vita centri di potere che non coincidono nella maniera più assoluta con i pubblici interessi. Strutture che rappresentano più un rischio per la salute del cittadino che un vantaggio, in quanto, è notorio che per patologie importanti è necessario ed urgente raggiungere con immediatezza centri di eccellenza in grado intervenire tempestivamente e con le dovute professionalità. 7

8 Necessita, pertanto, di rivedere senza indugio la Rete ospedaliera regionale attraverso l emanazione di un PIANO che preveda la riconversione di talune strutture territoriali. Solo così, tagliando sprechi, possono essere destinate maggiori risorse umane ed economiche a Centri di Alta Specializzazione che, come dicevo, sono in grave sofferenza. Solo così può essere perseguito quell interesse pubblico che coincide con quello dei cittadini e quindi della Nazione. Bisogna anche investire sulla medicina territoriale, così da costituire un filtro per il grande ospedale svolgendo tutte le attività intermedie con appropriatezza e coinvolgere in questa opera di riorganizzazione generale della rete ospedaliera, medici di famiglia con il loro apporto prezioso di esperienza, professionalità e conoscenza del territorio. In un contesto così difficile e complicato è estremamente necessario che la politica faccia la sua parte. 8

9 Da sempre si parla, in maniera semplicistica, di come la politica dovrebbe restare fuori dalla sanità. Sono d accordo, un certo tipo di politica può fare veramente male alla sanità. Ma oggi siamo davanti alla Senatrice BONINO, ad una professionista della politica, quella con la P maiuscola, che ha rivestito e riveste, con grande dignità e competenza, importantissimi ruoli istituzionali sia a livello nazionale che europeo riscuotendo notevolissimi successi e unanimi riconoscimenti e consensi e, quindi dobbiamo approfittarne per chiederle se anche la politica in questo specifico, delicato settore della sanità debba svolgere un proprio ruolo e quale. Mi permetto di fare qualche considerazione. La politica come del resto ogni forma di vita associativa, presuppone negli individui delle qualità che un tempo chiamavamo VIRTU : onestà, professionalità, capacità di dare e ricevere fiducia e anche rispetto. OGGI è inutile nasconderlo, domina l idea che la classe politica sia tendenzialmente corrotta rispetto ai valori e agli ideali perseguiti. Per tale motivo, occorre avere la forza di distinguere LA CATTIVA POLITICA DALLA BUONA POLITICA. 9

10 E purtroppo come spesso accade, gli anglosassoni l hanno capito molto prima di noi se è vero come è vero, che già negli anni VENTI, hanno differenziato lessicalmente i due concetti utilizzando le parole POLITICS e POLICY. La prima indica l aspetto partigiano della politica, ovvero quello scontro di interessi particolari e di rapporti di forza spesso non basati sul soddisfacimento di interessi generali ma su ideologie non sempre nobili e trasparenti, Questa è la politica da lasciare fuori dalla sanità. Quella politica che senza valutare le capacità, le attitudini, i meriti per i risultati conseguiti.solleva dagli incarichi i pubblici amministratori che si oppongono e non rispondono ai suoi obiettivi. Questa è la politica a cui la Magistratura impone il rispetto delle regole e delle norme quali quelle del giusto procedimento valutativo. PROCEDIMENTO CHE SI IMPONE PRIMA DI OGNI PROVVEDIMENTO DI RIMOZIONE DI PUBBLICI DIRIGENTI APPLICANDO IN MANIERA STUMENTALE ED ARROGANTE IL COSIDETTO SPOIL SYSTEM GIUSTAMENTE CANCELLATO 10

11 ALLA CORTE COSTITUZIONALE IN VIA DIFINITIVA DALL ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO E DALLO STATUTO REGIONALE CON LE NOTE SENTENZE 103 e 104 del 2007 A ME PARTICOLARMENTE CARE. Procedimento che, nel caso di taluni dirigenti, è stato disatteso in maniera arbitraria e prepotente, finchè la Corte Costituzionale non ne ha imposto il rispetto ristabilendo il principio per cui gli amministratori pubblici sono all eslusivo servizio della Nazione in quanto assicurano pubblici interessi. Art. 97 della Costituzione. NON CERTAMENTE GLI INTERESSI DI PARTE. Facciamo si che -una volta per tutte- si inverta la tendenza e che, dopo tante parole facilmente e inutilmente dette, seguano pratiche virtuose e concrete. Politica con p minuscola, lo constatiamo tutti i giorni attraverso la lettura dei giornali e dell informazione, che perseguendo interessi parziali tenta di ingerirsi sempre di più nella gestione dell Azienda sanitaria imponendo nomine, anche quelle dei Direttore sanitari e amministrativi, assunzioni, condizionando appalti. In definitiva 11

12 il condizionamento dell intera attività gestionale dell Azienda laddove sussista fertilità di terreno e possibilità di penetrazione. -IL LATO OSCURO E POCO DIGNITOSO DELLA POLITICA- QUESTA E LA POLITICA CHE DEVE MRESTARE FUORI DALLA SANITA, a maggior ragione quando si tratta di incidere su scelte che investono la vita dei cittadini. Penso, ad esempio, alla nomina dei primari che non può essere asservita a condizionamenti clienterali, ma deve trovare esclusività nelle esigenze di tutela della salute ripeto quale diritto fondamentale dell individuo ed interesse della collettività, garantito dall art. 32 della Costituzione. Penso ai consistenti sprechi di denaro pubblico, conseguenti a scelte lontane dai principi di efficienza, economicità e trasparenza dell azione amministrativa e vicine esclusivamente ad altri tipi di interesse che certamente non coincidono con quelli della tutela della salute e del malato. Tali comportamenti contribuiscono poi a rendere concrete le situazioni di commissariamenti, aumenti indiscriminati dei 12

13 ticket, riduzione dei posti letto, ridimensionamento dei servizi, blocco del turn-over, ecc. Nel paese si registrano cinque Regioni commissariate (Lazio- Abruzzo-Molise-Campania e Sicilia) Comportamenti ripeto, che alla fine si ripercuotono sempre e negativamente sulla pelle dei cittadini. I SOLDI DELLA SANITA BASTANO, LO VEDO DICENDO IN OGNI SEDE, MA VANNO BENE AMMINISTRATI TAGLIANDO GLI SPRECHI ED IMPRONTANDO LA PROPRIA ATTIVITA A CRITERI DI ASSOLUTA LEGITTIMITA E TRASPARENZA. Le risorse vanno spese..la salute. Non dispersi in mille rivoli. Questa secondo me è la politica che fa male alla sanità. Il secondo termine, quello che gli anglosassoni chiamano pòlicy, indica invece l opposto. LA BUONA POLITICA ovvero, lo studio dei necessari provvedimenti la programmazione, gli indirizzi di carattere generale che un amministrazione pubblica deve attuare, riferiti alla soluzione dei problemi e delle necessità collettive. 13

14 In poche parole, la parte BELLA E NOBILE DELLA POLITICA quale massima espressione del processo rappresentativo che ne è alla base. Questa è la politica di cui ha bisogno la sanità. Ecco, vorrei porre l accento su questa distinzione. Non posso accettare l idea di una classe dirigente rassegnata all identificazione fra politica e malaffare, politica e4d egoismo, politica e parzialità degli interessi. Vorrei che si trovasse il coraggio di spiegare che deve essere la politica, quella con la P MAIUSCOLA, a regolamentare come d esempio, la nomina dei Direttori generali delle aziende sanitarie, basandosi esclusivamente sulle capacità e le attitudini individuali, privilegiando il merito e non badando all appartenenza politica. LA SANITA HA FUNZIONATO IN QUESTI ANNI? SI? E allora, la buona politica sarà stata in grado di fornire risposte. NO? Allora devono essere presi dei correttivi di qualsiasi natura. 14

15 Occorre far comprendere che proprio questo è lo spirito su cui si fonda l intera normativa del Sistema sanità decreto legislativo 502/92. Il principio di responsabilità. E questo che conferisce al presidente della Regione il dirittodovere di nominare i Direttori generali. E infatti LUI e soltanto LUI ad avere ricevuto la fiducia democratica e SUE e soltanto SUE sono le responsabilità di tradurla in soluzione dei bisogni collettivi. Nel caso della sanità, esercitando il potere attribuitogli dalla legge, di scegliere direttamente i suoi collaboratori e quindi anche i Direttori generali delle Azienda sanitarie. Donne e uomini attraverso i quali il residente e quindi la politica, attua il programma sanitario per il quale ha chiesto e ottenuto la fiducia degli elettori. Certo, capisco che dire questo non è facile, non è immediato, non incontra subito la pancia di chi ascolta, non ha l efficacia e l impatto di uno slogan d effetto. Ma chi si propone a svolgere la missione di governo deve possedere le virtù come detto prima: ONESTA, 15

16 PROFESSIONALITA, CAPACITA DI DARE E RICEVERE FIDUCIA E RISPETTO. In poche parole CREDIBILITA. Dovrà dare e meritare fiducia e neanche questo probabilmente basterà, ma permetterà di iniziare. La politica, quella con la P MAIUSCOLA non garantisce da sola il buongoverno, la buona sanità, ma permette di tentarla con L INTELLIGENZA, L IMPEGNO, LA PROFESSIONALITA, L ONESTA IL CORAGGIO E LA SPERANZA. QUESTA E LA POLITICA CHE FA BENE ALLA SANITA. CE LO AUGURIAMO TUTTI GRAZIE 16

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