Prova di caccia pratica per cani da ferma con abbattimento su Quaglie.

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1 Anno 3 Numero 8 GIUGNO 2012 l ignoranza ci nuoce più dei nemici Chi non difende i propri diritti non se li merita Rassegna aperiodica per i Circoli ed i soci Friulani dell A.N.L.C., aperta alla collaborazione di tutti. La rassegna è pubblicata nel sito WWW. CACCIA.FVG.IT Associazioni ANLC vedi la sezione. Filippo DISCIPIO via Fantin, Aviano (PN) Cell.: f.discipio1@ virgilio.it Siamo fornitori di informazioni, non solo fruitori. Non graviamo sullo Stato. Anzi, lo sosteniamo. Vogliamo rispetto, per la nostra persona e per la nostra passione venatoria. L ASSOCIAZIONE NAZIONALE LIBERA CACCIA Segreteria Provinciale di Pordenone ORGANIZZA DOMENICA 17 GIUGNO 2012 In località Zona Cinofila ROSA DI SAN VITO AL TAGL.TO (PN) TROFEO DIANA 2012 Provincia di Pordenone Prova di caccia pratica per cani da ferma con abbattimento su Quaglie. Competizione valevole come Finale Provinciale di Pordenone. Possono partecipare tutti i cacciatori purché in possesso di documenti in corso di validità previsti dalla Legge. Le iscrizioni dovranno pervenire telefonicamente ENTRO E NON OLTRE il giorno 01/06/2012 al numero La manifestazione avrà corso con qualsiasi evento atmosferico. Il regolamento sarà inviato a tutti i concorrenti alcuni giorni prima della manifestazione. REGOLAMENTO DI GARA TROFEO DIANA 2012 PROVINCIA DI PORDENONE Competizione valida come Finale Provinciale Ogni concorrente dovrà avere licenza di caccia ed assicurazione in corso di validità. La gara sarà effettuata DOMENICA 17 GIUGNO 2012 dalle ore con qualsiasi tempo su selvaggina d allevamento liberata (QUAGLIE) Ai fini della gara si considerano validi solo i punti fatti su QUAGLIA. Non è consentito l abbattimento di nessun altro tipo di selvatico, pena l eliminazione del concorrente. Il numero dei selvatici da liberare è di tre (3) Quaglie ogni turno. L abbattimento massimo è di tre capi, sia questi fermati dal cane oppure no, purché alzati a portata di fucile. E' consentito l'utilizzo massimo di 6 cartucce con pallini non inferiori al numero 5 ovvero con diametro non superiore ai 2,9 mm. Segue e pagina 2

2 Pagina 2 Anno 3, Numero 8 Si possono sparare massimo 2 colpi per selvatico a portata utile del fucile. La durata del turno è di 15 minuti e finisce: a) quando il giudice suona e il cane è stato sguinzagliato b) all abbattimento dei tre capi disponibili c) all utilizzo delle 6 cartucce disponibili E obbligatoria la presentazione al giudice e consigliamo un abbigliamento adeguato. Se il selvatico parte in direzione pericolosa per lo sparo, il concorrente lo deve lasciare andare; il giudice poi valuterà la situazione e nella maggior parte dei casi attribuirà lo stesso il punteggio dell abbattimento. Se il cane frulla il selvatico fuori dalla portata utile del fucile, NON verrà eliminato ma penalizzato nel punteggio finale. Devono essere recuperati i bossoli utilizzati, il mancato recupero porta all eliminazione. Il giudice terrà conto se il selvatico verrà rovinato dalla fucilata o dal cane. Ogni concorrente deve entrare ed uscire dal terreno di gara con il fucile aperto o con il carrello rialzato in caso d automatico ed il cane legato. Il giudizio del giudice di gara è inappellabile. In caso di reclamo rivolgersi esclusivamente al direttore di gara sig. DE ROS IVAN. La selvaggina abbattuta rimarrà di proprietà del concorrente. Il mancato rispetto di tutte le norme citate ed in particolare modo nei confronti dei concorrenti e dei giudici comporta l'eliminazione istantanea da parte del Comitato Organizzatore. La quota d iscrizione alla gara è di 20,00 I premi saranno così suddivisi per le distinte categorie CONTINENTALI e INGLESI: dal 1 al 3 posto confezione prodotti alimentari 4 e 5 posto orologi da polso A tutti i concorrenti verranno distribuiti gadget dell Associazione MODALITA' DI ASSEGNAZIONE DEI PUNTI Da 1 a 20 punti da assegnare al cane per il lavoro svolto ( cerca azione stile di razza - riporto ) Da 1 a 20 punti da assegnare al concorrente per abilità, prudenza ed educazione venatoria 4 punti per selvatico abbattuto al primo colpo 2 punti per selvatico abbattuto al secondo colpo 0 punti per mancato abbattimento Il Comitato Organizzatore declina ogni responsabilità civile o penale derivante da ogni danno o infortunio causato dai/ai concorrenti Si ringraziano gli sponsor:

3 Anno 3, Numero 8 Pagina 3 LEGISLATURA, STORIA, BALISTICA ED IMPIEGO DEI PALLINI DI ACCIAIO L educazione del cacciatore deve passare attraverso informazioni precise ed univoche sgomberando il campo da pregiudizi ed opinioni che possano essere contrastanti e che possano andare nella direzione sbagliata creando solo confusione. Per questo principio ritengo necessario informare i soci cacciatori dell Associazione Nazionale libera Caccia sull argomento, (in poco spazio. La materia è più vasta) in quanto spesso nei campi di tiro, in campagna, nei quagliodromi etc., è stato stravolto l uso, il motivo e la legislatura che impone i pallini di acciaio al posto di quelli in piombo. Ormai e' di dominio pubblico che i cacciatori italiani di acquatici dovranno utilizzare munizioni caricate con materiale diverso dal piombo. In particolar modo i cacciatori che esercitano l attività venatoria nelle zone umide ZPS. L obbligo si stà ampliato in tutte le zone umide italiane. Tale indicazione deriva dall accordo AEWA emanato all'aja il 15 agosto 1996 tra gli stati membri della CE, e recepito dal Governo Italiano con la legge del 6 febbraio 2006 n. 66, immediatamente entrata in vigore; con Decreto 17 ottobre 2007 il Mistero dell'ambiente ha stabilito che il divieto si applica nelle zone speciali di conservazione (ZSC) e nelle zone di protezione speciale (ZPS) e quindi è vietato cacciare con pallini di piombo in tali zone umide (zone di caccia marittime, paludi e acquitrini non bonificati, fiumi, canali, laghi, stagni, specchi d acqua, risaie, ecc.), in quanto negli animali acquatici, l'ingestione di uno o più pallini di piombo, casualmente o forse scambiati per sassolini, per favorire il trituramento e la digestione del cibo all interno dello stomaco, con il tempo determina il passaggio del piombo nel sangue ed il conseguente avvelenamento per saturnismo. Le principali alternative al piombo sono l acciaio, il bismuto, il tungsteno e leghe composte da varie elementi. Ma questi materiali pur essendo potenzialmente validi ed atti allo scopo, male si adattano al rapporto qualità-prezzo rispetto all acciaio che è risultato il miglior compromesso e alternativa al piombo il termini di prestazioni. Il problema principale nell utilizzo dell acciaio è che in alcuni casi non si potrà usare nelle armi più vecchie, a causa delle pressioni esercitate e dallo "strofinamento" dei pallini sulla canna, in prossimità della volata, che inevitabilmente, a lungo andare, la danneggeranno seriamente. Alcuni fucili di nuova generazione - punzonati con il "giglio" - sono già predisposti all'utilizzo di queste nuove cartucce, ma la stragrande maggioranza delle armi in circolazioni potrebbero avere seri problemi se utilizzassero queste nuove munizioni. L acciaio e economicamente abbordabile ma le sue prestazioni balistiche (velocità e penetrazione nel selvatico) lasciano a desiderare, anche se ultimamente si trovano sul mercato alcune cartucce di buona fattura. Il termine acciaio è alquanto generico e nelle traduzioni nelle varie lingue si va dal ferro dolce all acciaio dolce o all acciaio senz altra indicazione. Ciò che conta è che sia composto dell elemento chimico ferro e che sia il più tenero possibile. Nell ambito del programma CONCEP (Cooperative Nontoxic ShotEducation Program) si è sparato ad oltre capi di selvaggina (anatre, fagiani, oche e tacchini) per vedere l efficacia dei pallini di acciaio ed i risultati sono serviti ai produttori per creare nuove munizioni ed armi adatte ad esse. I problemi che si pongono sono due: quelli della sicurezza dell arma all altezza del vivo di volata e quelli del rendimento balistico, dovuto al basso peso specifico 7,84 ( - 30% del piombo che è di 11,3) che provoca una minore capacità di penetrazione sia nell aria che nel corpo del selvatico. La maggior leggerezza dei pallini in acciaio determina problemi di caricamento delle cartucce, che necessitano di uno spazio maggiore all interno del bossolo con la conseguenza di ridurre lo spazio restante per la polvere e la borra che dovranno necessariamente essere di natura e strutturalmente diverse da quelle impiegate nelle cartucce tradizionali. Tutti questi parametri devono essere armonizzati tra loro per garantire una buona sicurezza dell arma e una sufficiente letalità nel colpire la selvaggina alle logiche distanze di tiro (che dovranno essere necessariamente inferiori a quelle abituali e comunque mai superiori ai 30 mm). CARICA DI 32 GRAMMI NUMERAZIONE TOTALE PALLINI IN PIOMBO TOTALE PALLINI IN ACCIAIO In uno stesso peso di carica e a parità di numerazione e di diametro, l acciaio fornisce però un numero considerevolmente più alto di pallini. L acciaio infatti permette di avere nella cartuccia un numero superiore di pallini oppure di disporre di uno stesso numero di pallini come il piombo ma molto più grossi con una differenza di circa due numeri nella scala delle grandezze. Sezione di contenitore speciale in plastica ad alta durità per pallini di acciaio BALISTICA INTERNA Essendo i pallini in acciaio pressoché indeformabili, oltre che per il ridotto borraggio offrono una resistenza ai gas poco elastica per cui la pressione viene meno ammortizzata e il picco massimo si realizza in un tempo più breve (circa la metà di quella realizzata con pallini in piombo). La tipologia di polveri utilizzate per caricare pallini di acciaio è a più lenta combustione in modo da far rimanere in termini accettabili i limiti di pressione senza creare problemi di chiusura delle canne e della resistenza in generale dei fucili. I fucili che hanno superato invece la prova speciale per pallini di acciaio al Banco Nazionale Prova a 1370 bar possono sparare tutte le munizioni approvate dal C.I.P. (la canna è punzonata con un marchio a forma di Giglio ). Per le armi soprattutto di produzione non recente sottoposte alla prova inferiore al Banco Nazionale Prova (punzonate con un solo asterisco) è consigliabile Segue e pagina 4

4 Pagina 4 Anno 3, Numero 8 un attento esame dell arma in tutte le sue caratteristiche meccaniche e strutturali come la chiusura e le condizioni della canna e della strozzatura. Questo tipo di arma è senza dubbio la meno indicata per sparare cartucce con pallini in acciaio. Partendo dal fatto che i pallini in acciaio sono decisamente più duri dei pallini in piombo significa pure che sono indeformabili. Per questo fatto quando lo sciame attraversa la strozzatura della canna (la strozzatura è il restringimento del diametro interno della canna nel tratto terminale di volata e serve a concentrare più o meno la rosata dei pallini in funzione delle esigenze di caccia e delle distanze di tiro) subisce un brusco freno e si creano elevate sollecitazioni radiali che possono provocare rigonfiamenti della canna o degli strozzatori ben visibili anche dopo pochi spari. Questo rigonfiamento sarà tanto maggiore quanto più grossi sono i pallini quanto più è accentuata e corta la strozzatura e quanto più è debole la canna, sia per spessore che per la qualità dell acciaio e della sua lavorazione. Per questi motivi sono sconsigliate, pena danneggiamenti più o meno gravi o irreparabili, strozzature superiori a 5/10 mm. (equivalente alle 3 stellette secondo la designazione internazionale o modified). Questo è un consiglio ufficialmente prescritto dai banchi di prova internazionali (C.I.P.). Se il diametro del pallino è superiore ai 4 millimetri il rischio di danneggiamento è forte. Da vari esperimenti effettuati si è dimostrato che con pallini fino a 2,5mm. Di diametro ci sono relativamente scarsi pericoli di rigonfiamento in armi di recente produzione, mentre su fucili vecchi, molto usati, e impiegando pallini di 3 mm di diametro si possono avere rigonfiamenti anche dopo solo 50/100 colpi e dopo 500/700 colpi la canna può essere inutilizzabile, anche se non si sono verificate fino ad ora particolari situazioni di pericolo per il cacciatore. Certamente sparando con strozzature inferiori ai 5/10 mm (cioè cilindriche, 4 stellette e 3 stellette, si finisce per penalizzare un poco le rosate e le distanze di tiro per animali quali gli acquatici difficilmente sparabili alle brevi distanze. La distanza ottimale di tiro è compresa tra i 20 e i 25 metri. COME SI SONO ADEGUATE LE PRINCIPALI FABBRICHE PRODUTTRICI DI FUCILI DA CACCIA Sovra alesando l interno della canna (anima) passando dai tradizionali 18,4 mm di diametro ai 18,80 (Back Bore). Unita comunque a spessori alquanto robusti. Sviluppando strozzatori a maggiore resistenza e lunghezza Mobilchocke e Optimachoke, per compensare la durezza dei pallini ritardando o riducendo la possibilità di deformazioni. O con canne TRIBORE, come dice la parola TRIBORE la canna presenta 3 distinte geometrie interne. La prima, che rappresenta il tratto più lungo della canna partendo dalla fine della camera cartuccia, è sovra alesata a un diametro di 18,80 mm e determina un minor colpo d ariete dei pallini in uscita, una più morbida espansione della pressione, a tutto vantaggio di una ridotta sensazione di rinculo. Il secondo tratto è una porzione conica di notevole lunghezza (20 cm.) terminante con un breve tratto cilindrico: in questo tratto importantissimo l anima della canna passa dal diametro di 18,8 ad un diametro di 18,4. Per effetto della legge fisica di Venturi passando da un diametro superiore a uno inferiore si ottiene un aumento di velocità importantissimo ai fini balistici coniugando in modo che sembra antitetico una riduzione del rinculo con un aumento di velocità. L ultimo tratto infine è costituito da strozzatura o strozzatori intercambiabili di notevole lunghezza (82 mm.- i più lunghi del tipo a scomparsa presenti sul mercato e a profilo iperbolico). Questi strozzatori dell ultima generazione in sinergia con la conicità precedente e grazie all andamento curvilineo a ridotto angolo di conicità, evitano la tendenza alla spinta radiale dei pallini in acciaio, scongiurando danneggiamenti e mantenendo inalterato il peso ed il bilanciamento del fucile.

5 Anno 3, Numero 8 Pagina 5 leggi,decreti, sentenze e disposizioni Deliberazione della Giunta regionale 29 marzo 2012, n. 534 LR 6/2008, art. 2, comma 1 e art. 8 bis, comma 1 e comma 2. Perimetrazione delle oasi di protezione e delle zone di ripopolamento e cattura relative al territorio della zona faunistica delle Alpi (e la ZRC 0904 del D.V.6). Individuazione del territorio agro-silvo-pastorale della zona faunistica delle Alpi. Approvazione preliminare. Deliberazione della Giunta regionale 29 marzo 2012, n. 535 LR 6/2008, art. 3, comma 1, lett. a) e lett. f). Atto di indirizzo per la gestione faunistico-venatoria nell annata venatoria Adozione. La delibera che fa seguiti alla DGR n 419 del 11/3/2011, è particolarmente importante e sarebbe opportuno portarla a conoscenza anche ai cacciatori che non rinvestono incarichi dirigenziali nelle Riserve in quanto tratta argomenti particolarmente importanti: adempimenti delle Riserve e del Distretti venatori, i censimenti, i piani di abbattimento, le immissioni, la modulistica, la mostra dei trofei etc.. Questa Redazione è a disposizione per darne copia e spiegazione ai soci ANLC. Pubblicate sul supplemento ordinario n 14 del BUR n 15 del 11 Aprile Ammissioni e trasferimenti a riserva di caccia a.v : avviso agli utenti Si comunica che il numero massimo dei cacciatori delle Riserve di caccia interessate da SIC e da ZPS potrà subire, nel corso dell annata venatoria delle riduzioni qualora previste nelle rispettive Misure di Conservazione e/o nei Piani di gestione. <<LA MONT>> ABBIGLIAMENTO BUDOIA (PN) Piazza UMBERTO 1 IMPARARE DIVERTENDOSI!!! Potrebbe essere il motto dell Accademia Faunistica di San Floriano a Polcenigo (PN). L Accademia, senza enfasi, può definirsi una delle eccellenze del Friuli V.G.. Se volessimo definire con un paragone, come distinguere l ottimo dall eccellente, si potrebbe pensare ad un salotto arredato con mobili di pregio belli ed ordinati. Questo è l ottimo. Se aggiungiamo all arreda-mento un paio di vasi con fiori freschi, profumati, che danno sensazioni vitali; questo è l eccellente. L accademia è amministrativamente seguita dall Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Pordenone. L Assessore, il Dirigente e gli impiegati danno la massima disponibilità ed impegno, anche oltre il dovuto, nel far fronte alle esigenze degli allievi ed alle richieste degli istruttori nella ricerca di particolari testi. (Il salotto di pregio del paragone). Per l insegnamento, si avvale di due istruttori qualificati, di altissima esperienza nel campo venatorio ed altrettanta conoscenza scientifica in materia: Dr. Marcello MASSARDI e Dr. Vittorio CIBIEN. Essi rendono le lezioni piacevoli, riuscendo mirabilmente a non far calare neanche per un attimo l attenzione degli allievi, rendendo le tre o quattro ore di lezione persino divertenti. L Accademia alla fine del 2011, avvalendosi del Dr. CADAMURO, del Dr. MASSARDI ed altri, ha formato circa trenta Dirigenti venatori, futuri Direttori di Riserva di caccia. In seguito, per gli stessi e per qualche altro, durante il mese di maggio 2012, a completamento di una formazione scientifica venatoria, ha organizzato e portato a termine con notevole impegno economico e didattico, un corso per la valutazione biometrica dei capi abbattuti. La partecipazione, l entusiasmo e l attenzione degli allievi alle segue a pagina 6

6 Pagina 6 Anno 3, Numero 8 lezioni è stata a dir poco bramosa nel conoscere. Da parte loro gli istruttori si sono sentiti gratificati e spronati a trasmettere il massimo della loro conoscenza scientifica e pratica. Gli esami si sono svolti al buio. Agli allievi esaminati gli istruttori hanno presentato 75 reperti ossei (crani e mandibole)senza alcuna indicazione, cartellini o altro. Per ciascun reperto ogni esaminato ha indicato la specie, l età, la classe di appartenenza ed il sesso. Il risultato dell esame è stato molto buono grazie alle numerosissime conoscenze apprese durante le lezioni dagli i- struttori MASSARDI e CIBIEN, che, tornando al paragone precedente, definirei i vasi di fiori che danno sensazioni vitali al salotto di pregio. E questo che determina l eccellenza dell Accademia faunistica di Pordenone. VACCINAZIONE ANTIRABICA Allo scopo di divulgare l ordinanza del Direttore generale dott. Giuseppe Tonutti dell ASSn6 Friuli Occidentale, pervenuta dal Comando della Polizia Provinciale di Pordenone, si riportano alcuni punti che interessano i cacciatori: Su tutto il territorio della provincia di Pordenone è obbligatoria la vaccinazione antirabbica dei cani con più di tre mesi di età e quelli già vaccinati per i quali è in scadenza il periodo di immunità della vaccinazione. Nonché degli animali domestici. I veterinari vaccinatori rilasciano ai proprietari degli animali vaccinati un certificato. E fatto obbligo di raccogliere (da parte del personale incaricato e con le dovute precauzioni), le volpi uccise o trovate morte e gli altri animali selvatici o domestici, purché sospetti e di recapitarli al più presto, integri, alla Sezione dell Istituto Zooprofilattico di Pordenone, per gli accertamenti diagnostici. I TRE COLPI IN PIANURA, SARA QUESTA LA VOLTA BUONA? E stranamente una strada in salita, solo nella nostra regione. Ne parliamo dalla fine dell an no Adesso ha avuto il via libera della competente Commissione la norma che potrà consentire già dalla prossima stagione ai cacciatori soci nelle riserve di pianura di esercitare l attività venatoria utilizzando il fucile con canna ad anima liscia fino a tre colpi, un colpo in più quindi rispetto al limite consentito fino a oggi. Il provvedimento è stato annunciato da Mara Piccin, consigliere della Lega Nord, che lo ha definito una svolta per la caccia regionale. Abbiamo presentato un emendamento, votato dalla maggioranza spiega Piccin - che completa un articolo della legge di manutenzione del 2010, mettendo così la parola fine, ad un caso di iniquità per i nostri cacciatori. Nel 2010, dopo la modifica della legge regionale 6/2008 che sostituì la legge 30/1999, a seguito di una decisione della Consulta, la zona pianura è stata differenziata dalla zona alpi e di fatto i cacciatori di pianura non godevano più dello status tutelate della zona alpi nel quali si raffigurava tutto il territorio del Friuli V.G. sino a quel momento, mantenendo però il limite dei due colpi come previsto solo per la zona alpi. Ora si aspetta solo l'ok del consiglio regionale che dovrebbe arrivare in estate. NOTOZIE DALLA PROVINCIA DI UDINE Per la prima volta il Friuli sale sul podio classificandosi al primo posto assoluto nel campionato nazionale per cani da seguita su cinghiale. È stata una trasferta indimenticabile quella a cui hanno partecipato i nove componenti della delegazione friulana scesa nel cuore della maremma toscana per partecipare al 30 campionato nazionale per cani da seguita su cinghiale denominato trofeo Marsiliana, organizzato dall Associazione Nazionale Libera Caccia. Nessuno, infatti, si sarebbe mai aspettato di tornare da Grosseto con il trofeo e di ottenere altri 4 riconoscimenti che fanno ben sperare per il prossimo anno. A sorpresa, dicevamo, il rappresentante friulano Sandro Levan si è piazzato in vetta alla classifica nella categoria mute, composte da tre cani per ogni turno di gara, con una prestazione da incorniciare. Nelle altre categorie dove si gareggiava a singolo e in coppia, hanno ottenuto la qualifica di eccellente con oltre 160 punti complessivi i conduttori: Pietro Chiuch con il segugio istriano Ciro; Michele Cagnone con Mojito ed infine i cani Stella e Kikka condotti da Tristano Genio e Nicola Garlatti. Miss, Whisky e Wodka, questi i nomi dei cani che hanno vinto la gara, sono di proprietà di Sandro Levan che li ha acquistati dall allevamento di Mario Pasc al secolo Mario Iussa residente in quel di Pulfero, considerato il miglior canettiere delle valli. Tutti i partecipanti alla manifestazione che si sono sobbarcati le lunghe trasferte per partecipare alle fasi preliminari e a quelle finali del campionato ringraziano sentitamente gli organizzatori per l accoglienza ricevuta e per la qualità dei servizi messi a disposizione. Infine, rivolgiamo un ringraziamento particolare al dott. Roberto Dorbolò, nome di battaglia anestesia, senza il quale questa avventura non sarebbe mai iniziata. Insomma, in estrema sintesi comunicativa, non ci rimane che adottare la celebre frase pronunciata da Giulio Cesare nel 47 a.c. dopo la straordinaria vittoria lampo contro l esercito messo in campo da Fornace: veni, vidi, vici ( venni vidi, vinsi!). Sandro Levan Consigliere nazionale A.N.L.C.

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