Bruxelles, 16 dicembre 2002

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1 ,3 Bruxelles, 16 dicembre & H DJULFROWXUD OD &RPPLVVLRQH HXURSHD SURSRQH XQ PHUFDWR SL DSHUWR PHQR DLXWL FKH IDYRULVFRQR GLVWRUVLRQL GHJOL VFDPEL H FRQGL]LRQL GHFLVDPHQWHSLHTXHSHULSDHVLLQYLDGLVYLOXSSR /D &RPPLVVLRQH HXURSHD KD SUHVHQWDWR RJJL XQD SURSRVWD DPEL]LRVD SHU L QHJR]LDWL 20& VXOODJULFROWXUD HG KD UDFFRPDQGDWR GL PLJOLRUDUH ODFFHVVLELOLWj GHO PHUFDWR H GL ULGXUUH OH VRYYHQ]LRQL FKH IDYRULVFRQR GLVWRUVLRQL GHJOL VFDPEL *OL HOHPHQWL EDVLODUL GHO GRFXPHQWR GHOOD &RPPLVVLRQHVRQRSURSRVWHLQWHVHDULGXUUHGHOLGD]LDOOLPSRUWD]LRQH DG DEEDVVDUH GHO OH VRYYHQ]LRQL DOOHVSRUWD]LRQH H D ULGXUUH GL ROWUH OD PHWjJOLDLXWLDJULFROLLQWHUQLFKHIDYRULVFRQRGLVWRUVLRQLGHJOLVFDPEL QHOOLQWHQWRGLIDYRULUHXQDULSDUWL]LRQHSLHTXDGHJOLRQHULLQSDUWLFRODUHIUDL SDHVLLQGXVWULDOL]]DWL/DSURSRVWDFRQWHPSODLQROWUHLQL]LDWLYHVSHFLILFKHSHU RIIULUHFRQGL]LRQLSLHTXHDLSDHVLLQYLDGLVYLOXSSRDFFHVVRDGD]LR]HURH VHQ]DFRQWLQJHQWLSHUWXWWHOHLPSRUWD]LRQLDJULFROHSURYHQLHQWLGDLSDHVLSL SRYHULGHOPRQGRLSDHVL ULFFKL GHYRQR JDUDQWLUH ODFFHVVR D GD]LR]HUR DG DOPHQR LO GHOOH LPSRUWD]LRQL SURYHQLHQWL GD SDHVL LQ YLD GL VYLOXSSR 9D SRL FUHDWR XQ PHFFDQLVPR GL VLFXUH]]D DOLPHQWDUH IRRG VHFXULW\ ER[ FKH LQFOXGH PLVXUH LQWHVH D IDYRULUH OR VYLOXSSR H D JDUDQWLUH LO PDQWHQLPHQWR GHOOHFROWXUHEDVLODULJUD]LHDGXQDIRUPXODGLVDOYDJXDUGLDVSHFLDOH/D SURSRVWDPHWWHDQFKHLQHYLGHQ]DOLPSRUWDQ]DGLWHQHUGHELWDPHQWHFRQWRGL FRQVLGHUD]LRQLGLYHUVHGDTXHOOHGLFDUDWWHUHFRPPHUFLDOHFRPHODPELHQWH ORVYLOXSSRUXUDOHHLOEHQHVVHUHGHJOLDQLPDOL Franz Fischler, commissario europeo incaricato dell agricoltura ha dichiarato quanto segue: "Oggi l Unione europea ha mantenuto le sue promesse: rispetto del calendario di Doha ovvero mantenimento dei nostri impegni. Contrariamente ad altre proposte, la nostra non è una proposta tattica perché consegue pienamente gli obiettivi concordati a Doha. È una proposta pragmatica ma di vasta portata e ambiziosa con un approccio che non scarica il peso della liberalizzazione soltanto su altri ma che propone un'equa ripartizione degli oneri fra i paesi industrializzati. Tutti i paesi industrializzati devono darsi da fare. L'Unione Europea è pronta a dare il suo contributo. La nostra volontà di ridurre della metà le sovvenzioni agricole che causano distorsioni degli scambi, di sopprimere le restituzioni all'esportazione per taluni prodotti e di ridurle per altri non va sottovalutata. Il Nord non deve fare vaghe promesse ai paesi in via di sviluppo ma deve offrire loro una serie di vantaggi concreti. La proposta offrirà inoltre ai nostri agricoltori un migliore accesso ai mercati mondiali"

2 La proposta odierna evidenzia la nostra determinazione per un'ulteriore e sostanziale liberalizzazione degli scambi agricoli che poggia su basi eque e che permette di mantenere un modello agricolo che tutela l'ambiente, lo sviluppo rurale, la sicurezza alimentare e che tiene conto al tempo stesso di altre esigenze dei consumatori. E dobbiamo inoltre occuparci in modo appropriato della nostra competitività così come di considerazioni diverse da quelle più squisitamente commerciali, come l'ambiente o la sicurezza alimentare. Pascal Lamy, commissario responsabile del commercio, ha aggiunto: "Il messaggio odierno è che stiamo portando avanti su tutti i fronti il calendario di sviluppo concordato a Doha. Siamo pronti a pagare per soddisfare le nostre esigenze anche perché abbiamo presentato proposte ambiziose ma realistiche in tutti i settori, agricoltura inclusa, settore questo che dovrà affrontare le sfide più difficili. Questa è una proposta assolutamente vincente: equa per i terzi, in special modo per i paesi in via di sviluppo, in quanto tiene conto delle loro esigenze di espansione. Prodotti alimentari di migliore qualità a prezzi più modesti: questa è una buona notizia per i consumatori di tutto il mondo. Invito anche altri paesi industrializzati a fare proprie queste ambizioni per il bene di tutti." /DSURSRVWDFLUFRVWDQ]LDWDGHOOD&RPPLVVLRQHDJOL6WDWLPHPEUL $SHUWXUD GHL PHUFDWL DOOH LPSRUWD]LRQL DJULFROH WUDPLWH XQD ULGX]LRQH GHO GHLGD]LGRJDQDOL Per migliorare l'accesso al mercato per i prodotti agricoli, la Commissione difende una formula di riduzione dei dazi doganali che non impedisce affatto a qualsiasi altro paese membro industrializzato di adottare una posizione analoga. Si tratterebbe di operare mediamente XQDULGX]LRQHGHO dei dazi doganali e una diminuzione minima del 15% per voce tariffaria, come nel caso dell'uruguay Round. Contrariamente alla cosiddetta "formula svizzera" proposta dagli USA e dal gruppo di Cairns, l'approccio della Commissione avrebbe come obiettivo una "ripartizione degli oneri" fra paesi industrializzati e offrirebbe inoltre una certa flessibilità ai paesi in via di sviluppo. L'UE è già il principale importatore di prodotti agricoli su scala mondiale (60 miliardi di $ nel 2001), il primo importatore di prodotti alimentari dai paesi in via di sviluppo (38 miliardi di $ nel 2001) e il principale importatore dai paesi più poveri. Ma le drastiche riduzioni dei dazi che sono state proposte offriranno ai paesi terzi un accesso ancora più agevole al mercato dell'unione che è già un mercato molto aperto. 'LPLQXLUHGHORJQLIRUPDGLVRYYHQ]LRQHDOOHVSRUWD]LRQH La Commissione propone mediamente un taglio significativo del volume delle sovvenzioni all'esportazione e una GLPLQX]LRQHPHGLDGHOdel livello delle spese di bilancio, a condizione che ogni forma di sovvenzione sia trattata su di un piede di uguaglianza. Inoltre, l'unione Europea è pronta a sopprimere completamente, a beneficio dei paesi in via di sviluppo, le sovvenzioni in parola per taluni prodotti basilari quali il frumento, i semi oleosi, l'olio d'oliva e il tabacco, sempreché altri membri dell'omc non concedano altre forme di sussidi all'esportazione per i medesimi prodotti. 2

3 5LGX]LRQH VXSSOHPHQWDUH GHO GHJOL DLXWL D IDYRUH GHOODJULFROWXUD FKH FDXVDQRGLVWRUVLRQLGHJOLVFDPEL L'UE si è impegnata a procedere a nuove riduzioni sostanziali degli aiuti interni che causano distorsioni degli scambi. La Commissione propone pertanto una ULGX]LRQHGHO della Misura globale di sostegno cominciando dal livello di impegno consolidato nel contesto degli ultimi negoziati. Per poter conseguire rapidamente dei progressi nei tempi concordati, l'attuale definizione del sostegno interno e il metodo di riduzione dell'uruguay Round vanno mantenuti in quanto garantiscono il rispetto effettivo delle regole vigenti da parte di tutti i membri. 8Q WUDWWDPHQWR VSHFLDOH SHU L SDHVL LQ YLD GL VYLOXSSR DIILQFKp SRVVDQR EHQHILFLDUHGLXQDFFRUGRSUHIHUHQ]LDOH L'Unione Europea riconosce la necessità di garantire ai paesi in via di sviluppo, di poter beneficiare appieno dell'espansione degli scambi internazionali. Per conseguire tale obiettivo occorre offrire a questi paesi un migliore accesso al mercato, tenendo conto al tempo stesso dell'importanza della sicurezza alimentare e della necessità, per i paesi in via di sviluppo più vulnerabili, di mantenere una certa forma di protezione per il tempo di adattamento necessario. A tal fine, la Commissione propone: Per l'accesso al mercato: - Una "IRRGVHFXULW\ER[". Per agevolare l'attuazione di ulteriori tagli dei dazi e per tener conto delle preoccupazioni dei paesi in via di sviluppo in merito a talune colture sensibili, occorre estendere a tali paesi uno strumento speciale di salvaguardia per garantire la sicurezza alimentare. Andrebbero poi concordati impegni meno gravosi qualora ciò fosse necessario per permettere ai paesi in via di sviluppo di conseguire i loro obiettivi legittimi in materia di sicurezza alimentare e anche per quanto concerne altre preoccupazioni in settori diversi. - 1RQ PHQR GHO GHOOH LPSRUWD]LRQL DJULFROH D GD]LR QXOOR QHL SDHVL LQGXVWULDOL]]DWLGHYRQRSURYHQLUHGDLSDHVLLQYLDGLVYLOXSSR - $FFHVVRDGD]LRQXOORHVHQ]DFRQWLQJHQWLSHUWXWWHOHLPSRUWD]LRQLGDL SDHVL PHQR VYLOXSSDWL YHUVR L SDHVL LQGXVWULDOL]]DWL H L SDHVL SL SURJUHGLWL - Notevole "ULGX]LRQH GHOOLQFUHPHQWR FRVWDQWH GHL GD]L sui prodotti di particolare interesse per i paesi in via di sviluppo riducendo il livello della protezione tariffaria (dazi ad valorem e dazi specifici). Per il sostegno interno: - La possibilità di VRVWHQHUHLOORUR VHWWRUH DJULFROR per questioni inerenti al loro sviluppo. Ciò significa che siffatto sostegno non verrebbe considerato una forma di sovvenzione che favorisce la distorsione degli scambi. - 7UDWWDPHQWRVSHFLDOH - 7DVVL GL ULGX]LRQH LQIHULRUL e SHULRGR GL DWWXD]LRQH SL OXQJR L'Unione Europea propone che i nuovi impegni siano attuati nel corso di sei anni da parte dei paesi industrializzati e di dieci anni da parte dei paesi in via di sviluppo, a decorrere dal

4 (OLPLQD]LRQH GHOOH SRVVLELOL VFDSSDWRLH SHU FUHDUH FRQGL]LRQL SL HTXLOLEUDWHSHUWXWWLLSDHVLLQGXVWULDOL]]DWL In virtù della cosiddetta "FODXVROD GH PLQLPLV", le sovvenzioni agricole dei paesi industrializzati inferiori al 5% del valore della produzione non sono considerate distorsioni degli scambi e non sono pertanto incluse nel calcolo della misura globale di sostegno totale. L'esperienza ha dimostrato che alcuni membri dell'omc hanno fatto un ricorso abusivo a tale meccanismo, che è diventato attualmente un'agevole scappatoia. Ad esempio, un membro dell'omc può spendere 20 miliardi di ¼LQVRYYHQ]LRQLDJULFROHFKHFRPSRUWDQR distorsioni degli scambi grazie alla regola "de minimis", sicché tali sovvenzioni sfuggirebbero agli impegni di riduzione. La Commissione propone di abolire la clausola "de minimis" per i paesi industrializzati. Gli elementi dei FUHGLWL DOOHVSRUWD]LRQH per i prodotti agricoli che creano distorsioni degli scambi e che sono utilizzati da altri membri dell'omc vanno individuati e rigorosamente disciplinati. L'DLXWR DOLPHQWDUH in natura deve essere fornito esclusivamente a gruppi di popolazione vulnerabili ben definiti oppure in seguito a situazioni di emergenza ben identificate e per scopi umanitari e non va utilizzato, come fanno spesso taluni membri, come un meccanismo per liberarsi delle eccedenze. Ove possibile i membri dell'omc devono fornire contributi diretti in denaro contante per l'acquisto di prodotti alimentari nei paesi beneficiari o presso altri paesi in via di sviluppo. L'Unione Europea non mette affatto in discussione la concessione degli aiuti alimentari. Ciò che viene criticato è l'impiego dell'aiuto alimentare sotto forma di donazioni che servono a smaltire le eccedenze. Alcuni membri dell'omc hanno utilizzato donazioni di aiuto alimentare più che altro come uno strumento di produzione e uno strumento commerciale inteso a collocare le eccedenze e a promuovere le vendite su mercati esteri, anziché utilizzarlo come uno strumento su misura per venire incontro alle necessità dei paesi beneficiari. Non è curioso constatare che il volume dell'aiuto alimentare fornito da taluni paesi tende ad aumentare in misura significativa quando i prezzi sono bassi, mentre poi tale volume si riduce sensibilmente quando i prezzi sono elevati e l'aiuto alimentare è ancora più necessario? Per quanto concerne il funzionamento delle LPSUHVH FRPPHUFLDOL GL 6WDWR (imprese governative e non governative, compresi gli organismi di commercializzazione, cui sono stati concessi diritti o privilegi esclusivi o speciali mediante i quali esse influiscono sulle importazioni/esportazioni attraverso acquisti e vendite), l'unione propone di disciplinare rigorosamente le sovvenzioni incrociate, il livellamento dei prezzi e altre pratiche commerciali sleali in materia di esportazioni. 3RUUHLQSULPRSLDQROHSUHRFFXSD]LRQLGHLFRQVXPDWRUL Un elemento essenziale del valore di molti prodotti agricoli è il legame tradizionale con il territorio dove sono stati prodotti, che trova la sua espressione nelle LQGLFD]LRQLJHRJUDILFKH: ad esempio, il prosciutto di Parma in Italia, il formaggio Roquefort in Francia, il riso Basmati o il tè Darjeeling in India. Se non viene protetto, il valore di questi prodotti viene gravemente sminuito. La Commissione suggerisce la negoziazione di impegni specifici che garantiscano eque condizioni di accesso al mercato per prodotti quali i vini, le bevande spiritose o altri prodotti agricoli e alimentari. A tal fine occorrerebbe definire un elenco delle denominazioni attualmente utilizzate da produttori diversi da quelli che ne detengono i diritti nei paesi d'origine, onde evitare l'uso abusivo e sleale da parte di altri produttori. 4

5 Taluni obiettivi sociali, quali la tutela dell ambiente, dei paesaggi tradizionali e della biodiversità, dello sviluppo rurale e del benessere degli animali dovrebbero poter essere conseguiti senza ostacoli ad opera dell'omc. Il sostegno al conseguimento di siffatti obiettivi non dovrebbe quindi essere considerato una distorsione degli scambi (esso corrisponde al sostegno previsto nella "green box") a condizione che tali misure siano mirate, trasparenti e attuate con modalità aventi un impatto minimo sugli scambi. - La Commissione propone di inserire nell'accordo sull'agricoltura le misure volte alla SURWH]LRQH GHOODPELHQWH che è importante per i paesi industrializzati come per i paesi in via di sviluppo. - Per quanto concerne lo VYLOXSSR UXUDOH, la Commissione ritiene che sia i paesi industrializzati sia i paesi in via di sviluppo abbiano diritto di scegliere o di conservare o sviluppare il modello economico e sociale necessario per frenare l'esodo rurale. La fornitura di questi servizi di carattere ambientale potrebbe essere difficilmente garantita dalle sole forze del mercato. Misure intese ad incentivare lo sviluppo rurale dovrebbero essere opportunamente contemplate nel contesto dell'accordo sull'agricoltura. - Quanto al EHQHVVHUH GHJOL DQLPDOL, la Commissione propone di non considerare come distorsioni degli scambi le spese supplementari sostenute per conformarsi alle norme in materia di benessere degli animali. Queste spese dovrebbero essere escluse dagli impegni di riduzione qualora sia possibile dimostrare che derivano direttamente dall'adozione di criteri più severi, per cui non provocano distorsioni. 3HULRGRGLDWWXD]LRQH La Commissione propone che i nuovi impegni siano attuati nel corso di sei anni dai paesi industrializzati e di dieci anni dai paesi in via di sviluppo, a decorrere dal &RQWHVWR I negoziati dell'omc sull'agricoltura sono stati avviati all'inizio del 2000, conformemente all'articolo 20 dell'accordo sull'agricoltura, e la dichiarazione ministeriale di Doha del novembre 2001 ne ha fissato le linee direttrici. Da allora in poi i membri hanno presentato numerosissime proposte di negoziato che hanno permesso di capire meglio le diverse posizioni sul processo di riforma multilaterale. L'Unione Europea ha partecipato attivamente a questo processo presentando una proposta di negoziato globale nel dicembre 2000 e tutta una serie di documenti specifici sulle questioni fondamentali. La fase attuale deve concludersi il 31 marzo 2003, data prevista a Doha per la fissazione della metodologia da seguire nel corso dei negoziati (le cosiddette modalità). Il presidente della sessione speciale del comitato dell'agricoltura deve preparare un progetto di documento che sarà distribuito prima della sessione speciale che avrà luogo dal 25 al 31 marzo Il documento deve includere proposte sulle parti dell'accordo sull'agricoltura che andrebbero modificate nonché sugli orientamenti che devono sfociare in una serie di nuovi impegni. 5

6 'LFKLDUD]LRQHGL'RKDVXOODJULFROWXUD Prendiamo atto del lavoro già svolto nei negoziati iniziati al principio del 2000 ai sensi dell articolo 20 dell'accordo sull'agricoltura, incluso il considerevole numero di proposte negoziali presentate da un totale di 121 Membri. Ricordiamo l'obiettivo di lungo termine, previsto nell'accordo, volto a stabilire un sistema commerciale equo e orientato al mercato, attraverso un programma di riforma fondamentale che includa una normativa rafforzata e specifici impegni su misure di sostegno e protezione, allo scopo di correggere e prevenire restrizioni e distorsioni nei mercati agricoli mondiali. Confermiamo il nostro impegno a questo programma. Basandoci sul lavoro già svolto e senza pregiudicare gli esiti dei negoziati, ci impegniamo a condurre negoziati globali, mirati a: miglioramenti sostanziali nell'accesso al mercato; riduzione, in vista di una progressiva eliminazione, di ogni forma di sussidio alle esportazioni; sostanziali riduzioni negli aiuti nazionali che creano distorsioni al commercio. Concordiamo che il trattamento speciale e differenziato per i Paesi in via di sviluppo sarà parte integrante di ogni parte del negoziato e sarà incorporato nelle liste di concessioni e impegni e, se opportuno, nelle regole e discipline che devono essere negoziate, in modo che sia effettivo e permetta ai Paesi in via di sviluppo di far fronte alle loro necessità, inclusa la sicurezza alimentare e lo sviluppo rurale. Prendiamo atto delle preoccupazioni non commerciali riflesse nelle proposte di negoziato sottoscritte dai Membri e confermiamo che le preoccupazioni non commerciali saranno prese in considerazione nei negoziati, così come previsto dall'accordo sull'agricoltura. Le modalità per ulteriori impegni, ivi incluse le disposizioni sul trattamento speciale e differenziato, saranno stabilite non più tardi del 31 marzo I partecipanti presenteranno le loro bozze di offerte complessive non più tardi della Quinta Sessione della Conferenza ministeriale. I negoziati, inclusi quelli su regole e normative e relativi testi legali, si dovranno concludere nell ambito e alla data di conclusione dell agenda negoziale complessiva. Vedere anche : MEMO/02/296 Per ulteriori informazioni consultare: 6

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