L Autocontrollo Ambientale nell Industria. (Rifiuti Residui Sottoprodotti)

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1 L Autocontrollo Ambientale nell Industria (Rifiuti Residui Sottoprodotti)

2 La produzione di acciaio con ciclo integrale genera quantità significative di residui che rappresentano, pertanto, un aspetto rilevante nell ambito della gestione complessiva di uno stabilimento siderurgico, sia per i riflessi ambientale e sia per gli aspetti economici collegati

3 Allo stesso tempo, la natura dei cicli produttivi fa sìs che una significativa frazione dei residui sia ricca di elementi di interesse siderurgico (fra tutti Ferro e Carbonio) che ne rendono vantaggioso il riciclo interno. Altri residui, invece, per le loro caratteristiche trovano collocazione in altri cicli produttivi esterni allo stabilimento

4 Nella gestione dei rifiuti, residui e sottoprodotti, le attività dello stabilimento sono quindi orientate alla loro valorizzazione, con l obiettivo l di massimizzare le forme di riciclo, riutilizzo e recupero interno/esterno e conseguentemente di ridurre il ricorso ad operazioni di smaltimento

5 Canali di collocazione rifiuti - residui - sottoprodotti (Anno 2010) Rifiuti smaltiti all'esterno 0,4% Rifiuti smaltiti all'interno 2,9% Rifiuti recuperati all'esterno 3,1% sottoprodotti venduti all'esterno 59,5% Rifiuti/residui recuperati all'interno 34,1%

6 I RESIDUI generati dai cicli produttivi dello stabilimento, che presentano elementi\sostanze di interesse siderurgico, vengono utilizzati nel ciclo produttivo, trovando impiego negli impianti di agglomerazione e bricchette polveri 18,3% Polveri ACC Polveri AFO fanghi 41,2% Fanghi AFO AGGLOMERAZIONE BRICCHETTAGGIO Fanghi ACC Scaglie di laminazione scaglie 40,5% Il riutilizzo dei residui nell impianto di bricchettazione e/o agglomerazione è un attività prevista dalle linee guida generali per l individuazione ed utilizzazione delle Migliori Tecniche Disponibili (BAT).

7 IMPIANTO DI BRICCHETTAGGIO Alcuni residui di interesse siderurgico (polveri e fanghi di acciaieria, polveri di altoforno, scaglie di laminazione ed altri flussi minori) per problemi connessi agli aspetti qualitativi delle miscele di agglomerazione ed alla fase successiva di produzione della ghisa, erano riciclati parzialmente. Per superare tali limitazioni e comunque per diversificare i canali ali di collocazione dei residui, è stato realizzato un impianto per la produzione di bricchette da avviare ad impiego diretto in carica ai convertitori dell acciaieria, in sostituzione del minerale raffreddante.

8 TRATTAMENTO SCORIE DI ACCIAIERIA - IMPIANTO RECUPERO FERRO Il nuovo impianto, realizzato in sostituzione di quello preesistente, ente, con l inserimento l a monte del tamburo magnetico di un frantoio che, riducendo le dimensioni del materiale alimentato al tamburo magnetico, consente di recuperare anche buona parte del materiale ferroso inglobato nella scoria. La percentuale di ferrosi, recuperati sul totale trattato, si è così incrementata passando dal precedente 5 6% all attuale attuale 11 12%

9 IMPIANTO RIGENERAZIONE ACIDO CLORIDRICO ESAUSTO La nuova linea di rigenerazione dell acido cloridrico, affiancatasi ai due impianti Ruthner già esistenti, ha potenziato e migliorato la capacità di trattamento dell acido esausto derivanti dal decapaggio nastri a caldo. Il processo mira alla trasformazione della soluzione esausta in una di acido rigenerato nuovamente impiegabile nel processo di decapaggio. L obiettivo L è quello di recuperare gran parte (oltre il 99%) dei cloruri e del ferro contenuti nell acido esausto e nell acqua di lavaggio del nastro decapato. La percentuale di cloruro nell ossido prodotto si è ridotta da valori intorno all 1% agli attuali compresi tra 0,04 e 0,13%, che rendono detto materiale competitivo per il mercato.

10 Sono definiti SOTTOPRODOTTI quelle sostanze che, originandosi da processi non direttamente destinati alla loro produzione, trovano sin dalla fase di produzione un impiego certo, vengono utilizzati direttamente, senza alcun trattamento diverso dalla normale pratica industriale e soddisfano tutti i requisiti riguardanti la protezione della salute e dell ambiente Loppa di altoforno CEMENTIFICI ossido di ferro 0,4% solfato ammonico 1,9% catrame 4,4% loppa 93,3% Solfato di ammonio INDUSTRIA FERTILIZZANTI Ossido di ferro Catrame di cokeria INDUSTRIA CHIMICA

11 Autocontrollo Ambientale di ILVA S.P.A. /TA: Avviato dal 2009, in associazione con l azienda municipalizzata A.M.I.U., il processo di Raccolta Differenziata, per una più efficace gestione dei rifiuti orientata a massimizzare i recuperi e a ridurre i quantitativi avviati a smaltimento. Collocati cassoni per la raccolta di Carta e Cartone, Plastica e RSU: circa 90 postazioni da 80 lt c/o gli uffici dislocati all interno dello stabilimento circa 450 postazioni da 1000 lt in prossimità dei reparti.

12 Kg Carta e cartone: kg Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Plastica: kg 2010

13 Lo stabilimento ILVA di Taranto ha implementato un sistema di gestione ambientale, su base volontaria, conforme alla norma di riferimento UNI EN ISO 14001:2004, certificato dall Aprile Nella Politica Ambientale,, nella quale sono state fissate le linee di azione dello stabilimento, vi è tra l altro l l impegno l a Supportare lo sviluppo sostenibile adottando il miglioramento continuo in campo ambientale attraverso la definizione periodica di obiettivi e traguardi ambientali quali: la riduzione dell uso di risorse non rinnovabili, l uso efficiente dell energia, energia, la riduzione dei rifiuti e delle sostanze pericolose,, l adozione delle migliori tecniche disponibili.

14 Il Sistema di Gestione Ambientale dello stabilimento ILVA prevede una specifica Procedura (PSA 09.06) finalizzata ad assicurare una corretta gestione dei flussi di residui/sottoprodotti/rifiuti, dalla fase di caratterizzazione/omologazione alle attività di recupero/collocazione finale, in base a norme di buona pratica e nel rispetto della legislazione vigente.

15 Nello Stabilimento ILVA è utilizzato un efficace strumento per l identificazione di un residuo/rifiuto/sottoprodotto all atto della sua prima generazione: Questionario dei Rifiuti di Stabilimento

16 All interno del questionario sono riportate informazioni fondamentali quali: 1. PROCESSO DI GENERAZIONE DEL RESIDUO 2. SCHEMA A BLOCCHI DEL PROCESSO DI GENERAZIONE DEL RESIDUO 3. ELENCO DEI MATERIALI UTILIZZATI NEL PROCESSO PRODUTTIVO (ADDITIVI, LUBRIFICANTI, ECC...), CON ESCLUSIONE DEI MATERIALI PROPRIAMENTE SIDERURGICI

17 Autocontrollo Ambientale di ILVA S.P.A. /TA: 4. DESTINAZIONE RESIDUO (Recupero interno/esterno, vendita, smaltimento interno/esterno, stoccaggio) 5. CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE 6. CARATTERISTICHE FISICHE 7. DEPOSITO TEMPORANEO, A PIÉ IMPIANTO 8. FREQUENZA DI EVACUAZIONE 9. MEZZI DI TRASPORTO

18 Presso lo Stabilimento ILVA è conservato e mantenuto aggiornato un inventario di tutti i rifiuti prodotti nel sito. Per ognuno di essi è indicata la tipologia di impianto di collocazione finale. Gli aggiornamenti sono effettuati in occasione della generazione di nuovi rifiuti o di variazioni nel ciclo produttivo e/o nei materiali utilizzati che possono modificare le caratteristiche qualitative dei rifiuti stessi.

19 All atto della generazione di un residuo, vengono dapprima verificate le possibilità di riciclo, riutilizzo ed altre forme di recupero, anche esterno, e solo se, per impossibilità tecniche, tali attività non sono percorribili, in ultima analisi si considera lo smaltimento. Nel caso in cui si debba ricorrere a forme di smaltimento o di recupero gestendo il materiale come rifiuto, dopo l attività analitica necessaria per la sua caratterizzazione, si procede con l assegnazione l del Codice Europeo CER e con la definizione dell idoneo canale di collocazione.

20 Verifica Autorizzazioni/Iscrizioni Nel caso di conferimento di rifiuti a terzi, per attività di smaltimento e/o recupero, preliminarmente alla definizione del rapporto contrattuale, l ente ECOLOGIA di Stabilimento verifica il possesso dei requisiti autorizzativi. Attraverso l applicazione della procedura PSA 09.06, l ente ECOLOGIA collabora con l ufficio acquisti per la verifica dell idoneità della ditta incaricata prima della formalizzazione del contratto. Inoltre, subito prima dell effettuazione dei trasporti, la vigilanza di stabilimento, in base alle informazioni ricevute dall ente ECOLOGIA (elenco mezzi autorizzati), verifica l idoneità dei mezzi.

21 Autocontrollo Ambientale di ILVA S.P.A. /TA Monitoraggio Discariche Le attività di monitoraggio e controllo delle discariche di stabilimento sono finalizzate alla verifica del pieno funzionamento dei sistemi di protezione ambientale e quindi dell assenza di effetti negativi sull ambiente sia durante la gestione operativa che in quella post-operativa

22 Autocontrollo Ambientale di ILVA S.P.A. /TA Monitoraggio morfologico Controllo del percolato Controllo acque di falda Durante la gestione operativa è essenzialmente rivolto a mantenere sotto controllo l andamento dello stato di riempimento della discarica, mentre durante la fase di gestione post- operativa al controllo di eventuali fenomeni di assestamento dell accumulo e quindi del sistema di copertura finale Consiste nelle misurazioni dei volumi prodotti ed avviati a trattamento, correlati con i parametri meteoclimatici, nonché nel prelievo ed analisi dell eventuale percolato prodottosi, per la valutazione della sua composizione Comprende il rilievo del livello di falda nei piezometri di controllo e il prelievo ed analisi delle acque nei piezometri di controllo Monitoraggio emissioni gassose e qualità dell aria Monitoraggio ambientale fibre di amianto Consiste nel rilevare l eventuale formazione (sinora mai rilevata) di biogas, vista la natura non biodegradabile dei rifiuti abbancati e nel valutare l eventuale impatto derivante dalle emissioni diffuse per mezzo di deposimentri Sono eseguiti prelievi con campionatori ambientali per verificare l eventuale presenza di fibre di amianto nell aria I risultati dei dati di monitoraggio delle discariche sono comunicati nell ambito delle relazioni annuali come previsto dal D.Lgs. N 36/2003

23 LO STRUMENTO SGA DEGLI AUDIT Le attività di gestione dei residui nelle aree operative dello stabilimento, nonché le attività connesse all esercizio delle discariche, nonché le attività di controllo e monitoraggio delle stesse sono oggetto di verifica, in termini di rispetto delle regole interne e della normativa di settore ed al fine di individuare ulteriori azioni di miglioramento. Tale verifica trova utile strumento operativo negli audit interni pianificati nell ambito del Sistema di Gestione Ambientale e condotti con l ausilio di check list dedicate. Per l effettuazione l degli audit,, all interno dell ente ente Ecologia sono state formate con corsi a docenza esterna n. 16 unità qualificate come auditor (di prima parte) e per il completamento della formazione specifica, ca, in campo ambientale, negli ultimi anni sono state organizzate due edizioni e di corsi a docenza esterna di diritto ambientale.

24 Controllo documentale Controllo sulla documentazione dell impianto senza effettuazione di misure, campionamenti o analisi (es.: verifica registri di carico o e scarico, quaderni di manutenzione, ). Controllo gestionale Controllo sulla corretta gestione dell impianto

25 Controllo tecnico Verifica dei requisiti di carattere strutturale (es.: verifica del d corretto funzionamento del sistema di raccolta e trattamento del percolato o in discarica). Controllo analitico Monitoraggio (diretto) dell impatto sull ambiente ai fini di garantire la conformità alle prescrizioni ambientali pertinenti. Richiesto campionamento e successiva analisi.

26 Lo Stabilimento ILVA è dotato di idonee ed efficienti strutture di laboratorio attraverso le quali è possibile effettuare analisi merceologiche e chimiche atte ad identificare la natura e la composizione di un residuo generato nel ciclo produttivo.

27 Attività del Laboratorio ILVA In riferimento al controllo sui rifiuti, il laboratorio dello stabilimento ILVA di Taranto, effettua le determinazioni analitiche relativamente alla: a) Verifica di conformità per: 1. attività di recupero 2. ammissibilità in discarica b) Verifiche sullo stato delle matrici ambientali interessate dall attivit attività di gestione delle discariche

28 Autocontrollo Ambientale di ILVA S.P.A. /TA Caratterizzazione di base Determina le caratteristiche dei rifiuti attraverso la raccolta di tutte le informazioni (origine, composizione, consistenza, processo di produzione con indicazione delle materie prime utilizzate, ecc.), necessarie per la classificazione e lo smaltimento E effettuata almeno una volta l anno e ripetuta ad ogni variazione significativa del processo che origina i rifiuti in conformità a quanto previsto dal D.M. 27 settembre 2010

29 Verifica di Conformità 1. Analisi sul Tal Quale: Conformità ai requisiti definiti per le attività di recupero dal D.M , come modificato dal D.M. n n 186 del Analisi sul test di cessione (eseguito in conformità alla norma UNI 10802) a) verifica del rispetto delle condizioni di cui all Allegato 3 del D.M , come modificato dal D.M. 186 del 2006, per le attività di recupero ambientale e per la formazione di rilevati e sottofondi stradali b) verifica delle condizioni di ammissibilità in discarica ai sensi del D.M

30 Principi Gestionali del Laboratorio Adozione di metodiche analitiche ufficiali o internazionalmente riconosciute Utilizzo dello stesso metodo, ove previsto, per il monitoraggio di matrici ambientali diverse Utilizzo di metodi in grado di assicurare una maggiore produttivit vità e che garantiscano performance (in termini di range di utilizzo e di limiti di rilevabilità) ) ottimali per far fronte alle richieste normative

31 Principi Gestionali del Laboratorio Utilizzo di più metodi di prova per la determinazione di uno specifico parametro per poter garantire la continuità operativa del laboratorio anche in caso di eventuali indisponibilità delle apparecchiature analitiche (ad es. per guasto, manutenzione programmata, ecc.) e/o per una migliore capacit acità di risoluzione di problematiche derivanti da possibili interferenze strumentali

32 Principi Gestionali del Laboratorio Utilizzo di carte di controllo per tenere sotto controllo statistico stico l intero l processo analitico (implementazione in fase di completamento) Manutenzione programmata e periodica qualificazione della strumentazione analitica

33 Assicurazione qualità dati: Principi Gestionali del Laboratorio - partecipazione a proficiency test (circuiti nazionali ed europei) - utilizzo di campioni ciechi (da fornitori di standard certificati) Continua formazione del personale

34 Autocontrollo Ambientale di ILVA S.P.A. /TA Strumento di analisi Anno di installazione Applicazioni eseguite Multiparametrico Seven Multti Mettler Toledo 2006 ph Conducibilità Potenziale redox Multiparametrico Seven Multti Mettler Toledo 2010 ph Conducibilità Potenziale redox ph-metro Jeanway ph Analizzatore a flusso segmentato OI SFA Ammoniaca Analizzatore a flusso segmentato OI FS IV 2009 Cianuri liberi e totali, fosforo totale, nitriti/nitrati Spettrofotometro UV-VIS Agilent Fenoli, ammoniaca, fosforo, tensioattivi, nitriti, COD, Cr VI Cromatografo ionico Dionex ICS Cromo VI, Cianuri Cromatografo ionico Dionex ICS Fluoruri, cloruri, nitrati, solfati, clorito, bromato n. 2 ICP/MS Elan 9000 Drc-e 2004 Metalli Assorbimento Atomico con fornace e generatore di idruri Aanalyst 600 P.E Conferme di metalli, mercurio ICP/AES Optima Conferme di metalli, zolfo e cloro GC/MS con Purge & Trap Agilent 6890/5973 Inert 2004 SOV in acque, rifiuti, emissioni convogliate GC/MS con Purge & Trap Agilent e Spazio di testa 7890/5975 Inert 2009 SOV in acque, rifiuti GC/MS Agilent 6890/5973 Inert 2005 IPA, Fenoli, PCB su acque di scarico e rifiuti GC/FID Agilent Idrocarburi C10-C40 su rifiuti GC/FID/ECD Agilent Idrocarburi C<12 su rifiuti, PCB su oli usati e liquidi isolanti GC/MS Agilent 7890/5975 Inert 2009 IPA, Fenoli, Idrocarburi su acque di falda e rifiuti GC/FID/TCD Agilent Gas permanenti a camino (ossigeno, monossido di carbonio) HPLC Agilent IPA Spettrofotometro Spectrum One P.E Idrocarburi, amianto MOCF Carl Zeiss Axiostar Plus 2008 Fibre di amianto MOCF Leitz Dialux 20EB 1997 Fibre di amianto Analizzatore di Carbonio Organico Disciolto (DOC) OI 1020 Analizzatore di Carbonio Organico Totale (TOC) AnalyticJena EA DOC su eluati da rifiuti 2009 TOC su rifiuti n. 4 incubatori FTC 90i 2005 Analisi batteriologiche Strumento di preparazione rifiuti, terreni Anno di installazione Mulino a coltelli Retsch SM Mulino planetario Retsch PM Ripartitore automatico PT n. 2 sistemi di eluizione Velp Rotax Estrattore accelerato ASE Estrattore accelerato ASE Evaporatore simultaneo Turbovap 2004 Organico Laboratorio (settore ambientale) N totale unità: : 25 di cui 4 laureati in chimica

35 Autocontrollo Ambientale di ILVA S.P.A. /TA 2009 Caratterizzazione di base annuale 617 campioni analizzati Verifica di conformità 573 campioni analizzati Acqua di falda e percolato 208 campioni analizzati

36 Grazie dell attenzione

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