Il Piccolo 23 luglio 2015

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1 Il Piccolo 23 luglio 2015 Regione Arriva il concorsone per 200 infermieri Telesca annuncia il bando entro il mese. I medici Anaao- Assomed contestano il riassetto delle strutture complesse di Marco Ballico. TRIESTE. Il sindacato degli infermieri è andato in pressing, lamentando carenze d organico. L assessore Maria Sandra Telesca risponde, oltre che con i numeri, rassicurando la categoria: a breve arriveranno i rinforzi. Entro la fine del mese la Regione bandirà infatti il concorsone regionale. In ballo potrebbero esserci circa 200 posti. Secondo il Nursind di Udine mancherebbero quasi 600 addetti per un servizio di qualità ai cittadini senza gravare con turni massacranti e straordinari gli operatori in corsia. Nel mirino anche un annuncio di inizio anno dell assessorato, sin qui non concretizzato, di un bando per la definizione di una nuova graduatoria. «Non è più possibile attendere», è stato l avvertimento del sindacato. Raccolto, a stretto giro di posta, dall assessore alla Sanità. «Sono da sempre vicina agli infermieri, una categoria di cui apprezzo l'impegno professionale e l'insostituibile contributo al buon funzionamento del sistema sanitario regionale», premette Telesca. Quindi la controdeduzione delle cifre: «Il numero degli infermieri dipendenti di aziende ed enti del Servizio sanitario regionale nel periodo dal 31 dicembre 2010 al 31 maggio 2015 presenta un saldo positivo di 125 persone». Nel dettaglio, fa sapere ancora l assessore, «ci sono state 57 unità in più nel 2011, 41 in più nel 2012, 29 in più nel 2013, 52 in meno nel 214 e 50 in più nei primi cinque mesi di quest anno». Ricordato che dal primo gennaio scorso le assunzioni del personale del comparto (sia a tempo indeterminato che determinato) dedicato all'assistenza non devono più essere autorizzate dalla Regione, Telesca chiarisce anche la questione concorso: «Il 9 aprile è stata stipulata una convenzione nel Ssr per lo svolgimento accentrato della procedura per il profilo professionale di collaboratore professionale sanitario- infermiere e, a seguire, è stato dato avvio alle fasi relative agli adempimenti obbligatori, a carico di ciascuna azienda, relativamente agli avvisi di mobilità propedeutici all'avvio di ogni concorso pubblico». L ultimo avviso è scaduto il 10 luglio ed entro domani aziende ed enti sono chiamate a rendere noto il fabbisogno definitivo di infermieri, «tenuto conto dell'esito delle mobilità obbligatore effettuate e delle altre procedure». A quanto risulta si stima un fabbisogno di 200 persone, posti attualmente coperti in parte a tempo determinato. Il bando (approvato prima del 31 luglio) servirà a definire una graduatoria in cui le aziende pescheranno per coprire i vuoti d organico. Rimane aperto però anche un altro fronte, quello dei primari. Anaao Assomed, l associazione dei medici dirigenti Fvg, con un intervento della segretaria regionale Laura Stabile, parla di «ulteriori opacità, per le quali la Regione si è sottratta sinora a esplicitare dati e motivazioni». Citando la delibera di giunta che configura il riassetto delle strutture complesse, il sindacato accusa il governo Fvg di «decisioni illogiche» in riferimento alla previsione di due chirurgie e ortopedie a Udine, e una sola per ciascuna disciplina a Trieste, «quando sia Udine che Trieste sono ospedali hub di secondo livello e aziende miste ospedaliero- universitarie». Eppure «due chirurgia e ortopedie sono previste anche nel presidio di base di San Daniele/Tolmezzo, il doppio che negli hub di Trieste e Pordenone. In questo modo nel capoluogo regionale l utenza da coprire sarà di 240mila abitanti, in provincia di Udine di poco più di 100mila». Anaao Assomed rilancia inoltre la preoccupazione di una penalizzazione degli ospedalieri: «Per le specializzazioni per le quali si prevede di mantenere una sola delle attuali due strutture, vi è il fondato timore che questa sia sempre quella a direzione universitaria e nessun medico ospedaliero, anche si dimostrasse il professionista migliore, avrebbe la possibilità di diventare direttore del reparto». 1

2 Trieste cronaca Brevi SANITÀ : Burlo, bando per il manager scientifico Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i decreti firmati dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin con i quali vengono indetti i bandi per la selezione dei candidati alla direzione scientifica di sei istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico (Irccs), tra cui il Burlo di Trieste. I nuovi testi, spiega il Ministero in una nota, «sono stati rivisti in rapporto all evoluzione informatica prevedendo una trasmissione delle domande solo per via telematica e all'evoluzione normativa in materia di quiescenza». Forza Italia non molla Medicina d urgenza Marini pronto a nuove barricate in Consiglio regionale contro la chiusura del reparto triestino di Gianpaolo Sarti. La chiusura del reparto di Medicina d urgenza, prevista nei programmi della giunta regionale, è una partita tutt altro che chiusa. Almeno sul piano politico: Bruno Marini, il consigliere regionale di Forza Italia che per primo aveva sollevato il caso, è intenzionato a tornare alla carica portando in aula un altra interrogazione sulla questione. Sul tema si era espressa Maria Sandra Telesca, con una lettera al quotidiano: l assessore non parlava di soppressione, bensì di «integrazione con il Pronto soccorso», un operazione che risponde «a logiche di qualità e sicurezza delle prestazioni». «All ospedale di Cattinara non servono due reparti di chirurgia», sosteneva l esponente della giunta. Ma Bruno Marini non si dà per vinto. Il forzista ha letto quanto pubblicato a firma dell assessore, ma deve constatare che le sue precedenti interrogazioni volte a conoscere i motivi delle soppressioni della Medicina d urgenza e della Prima chirurgica dell Azienda Ospedaliero- universitaria di Trieste, deliberate dalla giunta regionale, «non hanno ancora avuto risposta ufficiale in Consiglio regionale nonostante la rilevanza dell argomento per la salute pubblica». Il consigliere si rifà proprio alle parole di Telesca: «L assessore afferma, tra l altro, che l accorpamento e l integrazione rispondono a logiche di qualità e sicurezza delle prestazioni possibili solo dove c è una casistica adeguata», e che «all ospedale di Cattinara a Trieste non servono due reparti di chirurgia. Ne basterà uno...». Così - argomenta Marini - fa intendere che la casistica della Chirurgia generale a Trieste non è adeguata per mantenere due reparti in grado di operare con qualità e sicurezza». Marini inoltre ricorda che attualmente vengono mantenuti due strutture analoghe sia all Azienda Ospedaliero- universitaria di Udine, sia all Azienda sanitaria Alto Friuli e che «le logiche di qualità e sicurezza richiamate dall assessore Telesca dovrebbero valere sull intero territorio regionale». Secondo Marini «le motivazioni per la soppressione di un reparto di eccellenza a Trieste non trovano quindi fondamento su alcun riscontro oggettivo e le decisioni maturate risultano prive di trasparenza». Per rafforzare la propria posizione il forzista chiede tutti i dati relativi alla casistica di tutte le strutture di Chirurgia generale esistenti nel territorio regionale, il numero di posti letto e i protocolli internazionali che motiverebbero gli accorpamenti annunciati. Anche perché, conclude nella sua interrogazione il consigliere regionale, «dal raffronto dei dati non sembrano emergere vistose differenze di casistica tra Trieste e Udine, mentre risulta, come atteso, decisamente minore l attività specifica nel presidio ospedaliero dell Azienda sanitaria Alto Friuli» e «mentre le logiche di qualità e sicurezza richiamate dall assessore dovrebbero valere sull intero territorio regionale». 2

3 Trieste lancia il telefono per sordi Il Comune adotta per primo in Italia Pedius : la app che trasforma una chat in comunicazione vocale di Giulia Basso. Il Comune di Trieste sarà la prima amministrazione italiana ad adottare Pedius, un sistema di comunicazione che permette ai non udenti di effettuare telefonate tramite l'utilizzo di tecnologie di riconoscimento e sintesi vocale. La sperimentazione partirà dal centro radio della polizia locale, i cui operatori già in questi giorni sono stati istruiti sul funzionamento di questo telefono per non udenti, che si basa su un app gratuita scaricabile sul proprio cellulare che trasforma una chat in una telefonata, ovvero un testo scritto in comunicazione vocale. Il progetto avviato dal Comune, presentato ieri in conferenza stampa, dopo una prima fase di sperimentazione con la polizia locale, potrà poi essere esteso agli altri servizi per i cittadini. Spiega la vicesindaco Fabiana Martini: «Il progetto vuole mettere l innovazione a servizio della vita quotidiana delle persone più fragili. Coniuga l attenzione per queste persone, che dovrebbe essere prioritaria per ogni pubblica amministrazione, con l innovazione tecnologica. Siamo soddisfatti di essere il primo comune che lo avvia e speriamo che molti altri possano seguire questo esempio». Pedius è il frutto di un idea del trentenne Lorenzo Di Ciaccio, che racconta: «Tutto è nato da un episodio riportato dai media che mi ha molto colpito: nel 2012 Gabriele Serpi, non udente, ha avuto un incidente. Avrebbe dovuto chiamare i soccorsi stradali, ma la sua sordità gliel ha impedito. Mi sono chiesto allora perché non usare le tecnologie per migliorare la vita dei non udenti, che in Italia sono circa 70mila. Da questa esigenza è nato Pedius, attorno al quale ho costruito una start- up coinvolgendo altri due giovani amici, Stefano La Cesa e Alessandro Gaeta». «Non avrei mai pensato che allo Smau di Padova sarebbe stato un comune a rivolgersi a noi per avviare una sperimentazione - continua - ma dopo la sorpresa iniziale siamo stati entusiasti di aderire al progetto». Pedius si pone l'obiettivo di rendere accessibili ai non udenti i servizi telefonici senza utilizzare canali diversi da quelli esistenti. Perciò il numero per contattare la polizia locale resterà lo stesso. Cambierà solo il tipo di telefonata ricevuta dal centro, che si avvarrà di una voce artificiale che trasformerà in parlato il testo digitato sul telefonino. Per rendere più semplice la trasmissione delle informazioni essenziali in caso di emergenza, il servizio si avvarrà di una schermata con campi da compilare, che guiderà l utente nella veicolazione della comunicazione. «Il servizio si aggiunge alle altre iniziative avviate dal Comune per la promozione dell accessibilità - così l assessore Laura Famulari - come la possibilità per i sordomuti di richiedere la presenza di un interprete sia in Consiglio comunale sia per specifici servizi su appuntamento. O come la collaborazione avviata con i vigili del fuoco per la mappatura delle abitazioni di persone sorde, per rendere più efficace l intervento in caso d emergenza». Soddisfazione è stata espressa da Francesca Lisjak, presidente provinciale dell Ente nazionale sordi, che ha sottolineato come a Trieste ci siano 210 non udenti, di cui 150 soci dell Ens, che al momento è alla ricerca di una sede triestina. Gorizia Centro prelievi e pediatria: l offensiva del Comune Romoli ha incontrato i dirigenti dell Ass2 Regattin e Poggiana per avere garanzie sull ambulatorio per i bambini. Più posti- letto per pazienti in stato vegetativo Preoccupazione per l'insufficienza di alcuni servizi sanitari e per il possibile ridimensionamento di altri è stata espressa dal sindaco, Ettore Romoli, al direttore sanitario dell'ass 2, Laura Regattin e a quello amministrativo, Antonio Poggiana nel corso di un incontro avvenuto ieri mattina in municipio. Fra i vari argomenti affrontati particolare attenzione è stata posta alle problematiche inerenti la sospensione dei prelievi nei centri 3

4 esterni all'ospedale, la presunta soppressione del reparto per i pazienti in stato vegetativo al San Giusto e l'orario di apertura dell ambulatorio pediatrico. Per quanto riguarda il primo punto, i due dirigenti dell'ass, hanno spiegato che si sta elaborando un "protocollo sicurezza" per garantire la massima tutela agli utenti e nel momento in cui il progetto sarà completato saranno riattivati i centri di prelievo esterni, Per ciò che concerne il servizio di ospitalità delle persone in stato vegetativo, i tecnici dell'ass hanno assicurato che non sarà soppresso ma semplicemente trasferito all'interno delle strutture ospedaliere e, nella fattispecie, nell'rsa. «Saranno garantiti 9 posti letto che si sommeranno ai 19 già esistenti come Residenza sanitaria protetta- è stato evidenziato- e il personale, ovviamente, sarà implementato. Il servizio, infatti, sarà dotato di altri 6 infermieri, 6 Oss, 1 fisioterapista per garantire una qualità dell'assistenza ottimale». Si è affrontata, infine, la questione dell ambulatorio pediatrico oggi attivo solamente fino alle 18. In questo caso, l'azienda sanitaria ha riferito al sindaco che si stanno effettuando degli approfondimenti per verificare l'opportunità e la possibilità di sperimentare un arco orario più ampio "anche se va ribadito - si è detto durante l incontro - che il servizio sta funzionando al meglio pur essendo attivo fino alle 18 e pur essendo i numeri degli accessi contenuti. Il sindaco Romoli, ringraziando i due direttori per la disponibilità dimostrata ha rimarcato la necessità di assicurare servizi in grado di garantire il diritto alla salute dei cittadini evitando tagli indiscriminati e ridimensionamenti di attività fondamentali. «E' paradossale che si chiudano strutture indispensabili come il Punto nascita in nome della sicurezza - ha commentato il sindaco a margine dell'incontro- e poi si riducano attività basilari come ad esempio l'ambulatorio pediatrico, per questioni di mera economia senza pensare alla sicurezza dei bambini. Se anche dovesse essere utilizzato da un solo bimbo, in notturno, ciò giustificherebbe la sua apertura per 24 ore ma è evidente che le strategie sanitarie della giunta regionale sono altre». Messaggero Veneto 23 luglio 2015 Regione Sanità, 16 milioni per i premi al personale Dalla giunta più risorse alle Aziende. Entro il 31 luglio via libera al bando per il concorso unico degli infermieri UDINE. Risorse in più alle Aziende sanitarie, per gli incentivi al personale. La giunta ha dato il via libera alle intese con i sindacati, stanziando quasi 16 milioni. Soldi che in parte andranno a incentivi per il lavoro notturno e festivo, per i turni e per operatori tecnici addetti all assistenza (Ota) e operatori socio assistenziali (Oss), per benefici economici al personale a disposizione dei corsi di laurea di area sanitaria. La parte restante, invece, sarà destinata alla contrattazione integrativa aziendale, per essere impegnato negli obiettivi regionali strategici come i processi di riorganizzazione, assistenza domiciliare, interventi socio sanitari, percorsi di riabilitazione. Rispetto agli anni scorsi l esecutivo, come ha spiegato l assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, ha incrementato la dotazione dei fondi aziendali per favorire le politiche del personale in correlazione al raggiungimento degli obiettivi contenuti nelle linee regionali di programmazione. «Con queste delibere ha detto Telesca diamo attuazione a tre protocolli d intesa siglati con i sindacati del comparto, della dirigenza medica e veterinaria e della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa. Vengono così assegnati quasi 16 milioni alle Aziende per la contrattazione integrativa con obiettivi importanti, legati alla riforme del sistema sanitario per quanto concerne la riorganizzazione, il miglioramento dei sistemi clinici e l abbattimento delle liste d attesa». Non solo. Nella manovra estiva che oggi sarà approvata dal Consiglio, un emendamento «prevede di recuperare sugli utili delle 4

5 Aziende, pari a circa 16 milioni, una quota del 3 per cento destinata al personale coinvolto nelle riorganizzazioni delle nuove Aziende. Si tratta di circa 500 mila euro ha aggiunto Telesca che andranno a favore degli operatori maggiormente interessati al riassetto del sistema». L assessore ha anche annunciato che entro il 31 luglio sarà approvato il bando per il concorso unico degli infermieri. Telesca ha così risposto alle criticità illustrate dal segretario amministrativo del sindacato degli infermieri Nursind di Udine, Afrim Caslli. «Il numero degli infermieri dipendenti delle Aziende e degli Enti del sistema sanitario regionale nel periodo 31 dicembre maggio 2015 ha spiegato l assessore presenta un saldo positivo di 125 unità. Nel dettaglio ci sono state 57 unità in più nel 2011, 41 unità in più nel 2012, 29 unità in più nel 2013, 52 unità in meno nel 2014 e 50 unità in più nei primi cinque mesi del 2015». L assessore ha anche ricordato che dal 2015 le assunzioni del personale del comparto (a tempo indeterminato e a tempo determinato) dedicato all assistenza non devono più essere autorizzate dalla Regione. Telesca ha quindi annunciato l imminente via libera al bando. Gorizia Il nucleo Sla chiude a tre anni dall apertura Sarà trasferito in ospedale il reparto di Villa San Giusto. Ziberna lancia l allarme, ma i vertici Ass rassicurano il sindaco di Christian Seu. Marcia indietro sul nucleo per casi di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) e stati di coma vegetativo, aperto appena tre anni fa a Villa San Giusto. Il reparto chiude, ma non verrà soppresso: per ragioni che saranno chiarite entro qualche settimana dal priorato dell Ordine dei Fatebenefratelli, che gestisce la struttura di corso Italia, il nucleo specializzato sarà trasferito a partire da settembre negli spazi della Rsa dell ospedale civile. A rassicurare il sindaco Ettore Romoli sono stati il direttore sanitario dell Azienda per l assistenza sanitaria Bassa Friulana- Isontina, Laura Regattin e quello amministrativo, Antonio Poggiana, ieri a colloquio con il primo cittadino. L allarme A lanciare l allarme, in mattinata, dal Consiglio regionale, è stato il vicecapogruppo di Forza Italia a palazzo Oberdan, Rodolfo Ziberna: «Ho ricevuto una giustamente preoccupata segnalazione di una cittadina alla quale sarebbe stato comunicato che il reparto San Giovanni dedicato ai malati di Sla e in stato vegetativo, dell Aas 2, ospitato presso l ospedale di San Giusto a Gorizia, cesserebbe la sua attività dal prossimo 1 settembre. Se ciò fosse ha indicato Ziberna si tradurrebbe in un ulteriore taglio di servizi e prestazioni sanitarie dell Isontino e del Goriziano in particolare, penalizzazione che la giunta nega di voler operare a parole, ma che nei fatti è sotto gli occhi di tutti». A Ziberna l Aas non ha fornito risposte, che sono però state fornite al sindaco Romoli. Le rassicurazioni Ieri mattina, Regattin e Poggiana hanno però tranquillizzato il sindaco: il nucleo ad alta specializzazione non sarà soppresso, ma semplicemente trasferito all interno delle strutture ospedaliere e, nella fattispecie, nella Rsa. «Saranno garantiti 9 posti letto, che si sommeranno ai 19 già esistenti come Residenza sanitaria protetta - è stato evidenziato - e il personale, ovviamente, sarà implementato. Il servizio, infatti, sarà dotato di altri sei infermieri, sei operatori sociosanitari, un fisioterapista, per garantire una qualità dell assistenza ottimale». Si perde per strada, insomma, un posto letto. «Questo reparto, che ho avuto l opportunità di visitare diverse volte, rappresenta senza dubbio un eccellenza in termini di dotazioni e di personale - riprende Ziberna -, la cui validità è ampiamente dimostrata e riconosciuta. In un reparto Rsa, questi pazienti avrebbero vita corta e le cure e attenzioni prestate in un reparto come quello di San Giusto erano e sono risorse indispensabili per queste patologie». Il reparto La struttura, attesa da anni, era stata inaugurata tre anni fa, nell aprile del Era stato ricavato uno spazio, adeguatamente separato dal resto delle degenze, in un ala della residenza protetta di corso Italia, dove in diverse stanze (alcune da 2, altre da 4 letti) sono stati ricoverati pazienti 5

6 in condizioni particolarmente critiche, malati di Sclerosi laterale amiotrofica o in stato di minima coscienza, stato vegetativo o altre patologie neurologiche simili. Il tutto senza particolari costi per gli utenti e le loro famiglie, visto che grazie all accordo sussidiario tra la struttura gestita dai Fatebenefratelli e l Azienda sanitaria i costi di ricovero sono coperti dall ente pubblico. A inaugurare il nuovo reparto furono l allora presidente della Regione Renzo Tondo, il dg dell Ass Bertoli, il direttore centrale della Salute Cortiula e l ex assessore alla sanità Kosic, che si spese per l attivazione del nucleo. Incontro con i dirigenti sanitari La preoccupazione di Romoli per l'ambulatorio pediatrico Preoccupazione per l'insufficienza di alcuni servizi sanitari e per il possibile ridimensionamento di altri è stata espressa dal sindaco, Ettore Romoli, al direttore sanitario dell'azienda per l'assistenza sanitaria Bassa friulana- isontina, Laura Regattin, e al direttore Antonio Poggiàna, nel corso di un incontro avvenuto in municipio. fra i vari argomenti affrontati, particolare attenzione è stata posta alle problematiche inerenti la sospensione dei prelievi nei centri esterni all'ospedale e l'orario di apertura dell'ambulatorio pediatrico. Per quanto riguarda il primo punto, i due dirigenti Aas, hanno spiegato che si sta elaborando un "protocollo sicurezza" per garantire la massima tutela agli utenti e nel momento in cui il progetto sarà completato saranno riattivati i centri di prelievo esterni. Si è affrontata, infine, la questione dell'ambulatorio pediatrico oggi attivo solamente fino alle 18. In questo caso, l'azienda sanitaria ha riferito al sindaco che si stanno effettuando degli approfondimenti per verificare l'opportunità e la possibilità di sperimentare un arco orario più ampio "anche se va ribadito- hanno evidenziato i due dirigenti- che il serivzio sta funzionando al meglio pur essendo i numeri degli accessi contenuti". Romoli, ringraziando i due direttori per la disponibilità dimostrata, ha rimarcato la necessità di assicurare servizi in grado di garantire il diritto alla salute edei cittadini evitando tagli indiscriminati e ridimensionamenti di attività fondamentali. "Se anche dovesse essere utilizzato da un solo bambo, in notturna, ciò significherebbe la sua apertura per 24 ore, ma è evidente che le strategie sono altre". Cronaca Pordenone Oltre mezzo milione per i nuovi endoscopi È l esborso necessario per sostituire le apparecchiature rubate in ospedale. Intanto, esami regolari Più di mezzo milione di euro. É la spesa che sarà necessaria per acquistare i nuovi endoscopi per sostituire le apparecchiature diagnostiche rubate nella notte tra lunedì e martedì in ospedale. Ecco il primo preventivo informale stilato ieri, all indomani della scoperta del furto. Occorrerà sostituire 14 macchinari, tra colonscopi e gastroscopi, e il valore della merce sottratta era stato quantificato in almeno 400 mila euro. «Stiamo accelerando le procedure per ripristinare il parco macchinari ha spiegato ieri Maurizio Sclippa, direttore medico dell ospedale e coordinatore dei servizi dei nosocomi aziendali. A breve forniremo il preventivo definitivo e intanto stiamo valutando formule d acquisto e finanziamento. Dai calcoli fin qui effettuati emerge che la spesa per reperire sul mercato attuale apparecchiature adatte a rimpiazzare quelle rubate costerà più di mezzo milione di euro, visti i prezzi dei nuovi modelli. Quanto agli esami diagnostici abbiamo potuto effettuarli questo mercoledì senza rinvii. Al massimo c è stato qualche ritardo. Dobbiamo ringraziare il Policlinico San Giorgio che ha messo a disposizione due strumenti diagnostici adatti anche per interventi endoscopici, l ospedale di San Vito che ci ha fornito due apparecchi per le diagnosi e il Cro di Aviano che ha reso disponibili colonscopi, gastroscopi e duodenoscopi. Così abbiamo potuto 6

7 far fronte alle esigenze ospedaliere e alle prenotazioni». Intanto continuano le indagini della squadra mobile della Questura. Nessun segno fresco di scasso. Sono state rinvenute però tracce di effrazioni sugli armadi e sulla porta d ingresso. (p.t.) San Vito Otorinolaringoiatria mantiene il primario Delibera della Regione sull ospedale. Oncologia diventerà una delle strutture complesse del Cro SAN VITO. Otorinolaringoiatria all ospedale di San Vito resterà una struttura complessa, ovvero il reparto farà ancora capo a un primario in loco. La buona notizia, dal punto di vista dell organizzazione sanitaria locale, è confermata dalla delibera della giunta regionale, che ha emanato principi e criteri di adozione dell atto aziendale. Tra le varie misure, la giunta Serracchiani (nella quale è delegata alla Sanità l assessore Maria Sandra Telesca), ha deliberato di integrare la precedente disposizione sulle strutture complesse, prevedendone alcune di cui era previsto il taglio. Tra queste, quella di Otorinolaringoiatria per il presidio ospedaliero di San Vito al Tagliamento- Spilimbergo. In provincia, è indicata anche Dermatologia per il Santa Maria degli Angeli di Pordenone. Nei mesi scorsi era stata indicata la soppressione dei primariati di Otorinolaringoiatria e Oncologia. C era preoccupazione per il futuro, soprattutto per la prima delle due strutture. A Otorinolaringoiatria, ogni anno si effettuano interventi chirurgici in anestesia totale, altrettanti in anestesia locale. Le prestazioni annue sono ben 9-10 mila a San Vito, cui va aggiunto il migliaio di Spilimbergo. Il timore era che l assenza di un primario in loco avrebbe aperto la strada a un futuro ridimensionamento del reparto sanvitese, il più efficiente in provincia per tempi d attesa e prestazioni. Così non sarà, stando alla delibera di giunta regionale. Per Oncologia, pare che il futuro sia quello di diventare una delle strutture complesse del Cro di Aviano, pur mantenendo a San Vito le funzioni attuali. Il reparto registra 9-10 mila passaggi annui, circa 400 prime visite e tra e pazienti in chemioterapia, nonché rapporti con l hospice e sodalizi. Due mesi fa, il sindaco Antonio Di Bisceglie, in merito all ipotetico taglio dei primari, aveva parlato di «inaccettabile depotenziamento dei servizi». Evidentemente, le pressioni sulla giunta regionale di politica e istituzioni sanitarie hanno fatto in modo che si cambiasse idea almeno su Otorinolaringoiatria. Ancora non si ha notizia, intanto, degli annunciati due concorsi per la sostituzione dei primari per i reparti di Ostetricia- ginecologia e Medicina, dopo i relativi pensionamenti. D altronde si erano prospettati tempi lunghi, pur assicurando che la sostituzione sarebbe avvenuta. (a.s.) Spilimbergo Ospedale, «inglesismi per farci chiudere» Spilimbergo, il comitato Sentinelle: «La Regione parla di day e week surgery e intanto taglia servizi» SPILIMBERGO. L istituzione di posti letto di semi- intensiva (24 quelli promessi e mai concessi), una radiologia aperta fino alle 20, un reparto di Chirurgia che mantenga tutta la sua efficacia, ma anche l estensione ad almeno due giorni delle aperture settimanali dell ambulatorio oncologico. Sono questi i suggerimenti proposti dai componenti del comitato Sentinelle dell ospedale di Spilimbergo, gruppo spontaneo di cittadini, molti dei quali utenti del San Giovanni dei Battuti, contenuti in un documento consegnato al presidente della commissione consiliare Sanità, Carlo Roman. Documento che, come è negli auspici del referente del comitato Andrea Castellan, si spera possa fornire qualche spunto in più, se 7

8 dovesse essere necessario, per la redazione dell ordine del giorno sul tema Ospedale e territorio, dalle criticità alle soluzioni concrete, che Roman porterà oggi all attenzione e all approvazione del consiglio comunale di Spilimbergo, convocato alle 18 nella sede municipale di palazzo di Sopra dal sindaco Renzo Francesconi. L ordine del giorno, una volta approvato, verrà illustrato nell annunciato vertice con l assessore regionale alla Sanità, Maria Sandra Telesca, che farà tappa a Spilimbergo giovedì 30 luglio. Spiega Castellan: «Si tratta semplicemente di suggerimenti che, secondo il nostro comitato, dovrebbero essere inseriti nel documento presentato la scorsa settimana alla commissione consiliare sanità», cui era presente lo stesso referente delle Sentinelle. E, prosegue: «Non entriamo nel merito delle positive proposte avanzate dai professionisti dell ospedale di Spilimbergo e dai medici di base, che reputiamo facilmente attuabili ed efficaci. Ma, come sottolineato dal segretario provinciale della Federazione, Rosario Magazzù, siamo convinti che solo battendo i pugni sul tavolo, tutti insieme, si possa ottenere quanto spetta di diritto ai cittadini dello Spilimberghese». E convinzione dei componenti del comitato che la riforma sanitaria regionale attuata dall esecutivo Serracchiani, giocando sugli inglesismi, week surgery e day surgery, possa finire per ridurre l operatività dell ospedale di Spilimbergo, indebolendolo. «Questi inglesismi conclude Castellan sono destinati a decretare la fine del nostro ospedale, cosa che non vogliamo assolutamente accada». Una dichiarazione che fa presagire che, pur di non vedersi scippare un servizio indispensabile e apprezzato, gli spilimberghesi siano pronti a vendere cara la pelle. (g.z.) 8

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