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1 SCOPRI L AGRICOLTURA BIOLOGICA ASSOCIAZIONE ITALIANA AGRICOLTURA BIOLOGICA LOMBARDIA La Buona Terra Associazione Lombarda degli Agricoltori Biologici

2 INDICE PAGINE 4/5 6/7 8/9 10/11 12/13 14/15 16/17 18/19 20/25 26/31 32/35 36/37 38/39 40/41 42/43 regione lombardia - agricoltura L IMPRENDITORE AGRICOLO L AGRICOLTURA CONVENZIONALE L AGRICOLTURA BIOLOGICA COME SI DIVENTA AGRICOLTORE BIOLOGICO? QUANTO C É DI BIO? NEL MONDO QUANTO C É DI BIO? IN ITALIA QUANTO C É DI BIO? IN LOMBARDIA LE REGOLE PER LE PRODUZIONI VEGETALI LE REGOLE PER LE PRODUZIONI AMIMALI METTI IL BIO NELLA TUA MENSA LA LETTURA DELL ETICHETTA GLI ENTI CERTIFICATORI GLOSSARIO CREDITI SCOPRI L AGRICOLTURA BIOLOGICA un approfondimento dei regolamenti dell unione europea relativi alla produzione biologica e all etichettatura dei prodotti biologici

3 REGIONE LOMBARDIA - AGRICOLTURA Ad esempio, per incentivare lo sviluppo dei metodi di coltivazione dell agricoltura sostenibile, sono promosse la produzione, trasformazione, conservazione e commercializzazione di prodotti ottenuti con i metodi dell agricoltura e della La Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia ha un ruolo di programmazione ed attuazione delle politiche di sviluppo dell agricoltura lombarda ed è impegnata a promuovere la conoscenza dei prodotti agricoli e agroalimentari del territorio, la ricerca e l innovazione, la sicurezza e la qualità delle produzioni agricole e agroalimentari. In particolare, Regione Lombardia attua e coordina attività amministrative e promozionali con lo scopo di regolamentare, diffondere e sostenere i metodi di produzione biologica tra i produttori biologici e al contempo offrire informazioni ai consumatori. zootecnia biologica e integrata, anche tramite la concessione di contributi per la realizzazione di programmi relativi a: assistenza tecnica; informazione e divulgazione sui metodi di produzione e trasformazione biologici; promozione e commercializzazione dei prodotti biologici; educazione alimentare e ricerche di mercato; riduzione dei costi sostenuti per le attività di controllo. Infine Regione Lombardia aggiorna annualmente gli elenchi degli operatori biologici e quello delle associazioni dei produttori. 4 5

4 L IMPRENDITORE AGRICOLO Il Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 228 Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, modifica la definizione di imprenditore agricolo ed, in particolare, articolo 2135 del Codice Civile. E imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell azienda normalmente impiegate nell attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità. Da qualche anno anche l energia elettrica (prodotta attraverso l uso di pannelli fotovoltaici, pale eoliche, impianti di biogas) viene considerata una produzione agricola a patto che siano rispettate determinate condizioni. 6 7

5 L AGRICOLTURA CONVENZIONALE Tale modello di agricoltura tende sempre più ad essere: L agricoltura moderna, del XX e del XXI secolo è caratterizzata da un uso massiccio e spinto di prodotti chimici di sintesi, di tecniche particolari ed innovative, di macchinari potenti e sofisticati. Semplificativo Le specie colturali che vengono coltivate si riducono sempre più, sino ad arrivare alla monocoltura, alla monovarietà ed alla monosuccessione. Produttivistico Le piante e gli animali sono spinti sempre più a produrre. Si interviene sulla loro genetica, preferendo spesso migliorare l aspetto della quantità di produzione senza dare la stessa importanza all aspetto qualitativo. Si adottano tecniche agronomiche (p.e. somministrazione massiccia di concimi chimici, di antiparassitari ed erbicidi) che spesso determinano impatti negativi sull agro-ecosistema. Tra i possibili impatti negativi legati al solo uso di fitofarmaci: alterazione della microfauna e microflora del terreno e delle acque; moria dei fitofagi e degli insetti utili; tossicità, di tipo acuta o cronica, sull uomo e sugli animali che ne vengono direttamente a contatto. 8 9

6 L AGRICOLTURA BIOLOGICA L agricoltura biologica è un sistema di gestione disciplinato in modo severo e scrupoloso. Dalla nascita dell agricoltura biologica e fino al 2007, il settore era governato dal Regolamento 2092 del 1991, che è stato sostituito nel 2007 da un nuovo regolamento, adeguato all evoluzione del settore: il Reg. CE 834/07. La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell azienda agricola e di produzione agroalimentare basata sull interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale. Reg. CE 834/07 Secondo il Reg. 834/07, le produzioni bio devono mirare ad ottenere prodotti di alta qualità e mirare a produrre un ampia varietà di alimenti e altri prodotti agricoli che rispondano alla domanda dei consumatori di prodotti ottenuti con procedimenti che non danneggino l ambiente, la salute umana, la salute dei vegetali o la salute e il benessere degli animali

7 COME SI DIVENTA AGRICOLTORE BIOLOGICO? Un prodotto per poter essere commercializzato come Biologico deve essere controllato e certificato da uno degli Organismi autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e accreditato in base alla norma UNI EN Non si può passare da un giorno all altro da un sistema di coltivazione convenzionale a quello biologico! E necessario che la trasformazione avvenga gradualmente: per questo è necessario che l azienda agricola rispetti le norme dell agricoltura biologica per un periodo, definito di conversione, di durata varia a seconda della coltura precedente (mediamente 2 anni). Prima che sia trascorso l intero periodo di conversione, ma comunque non prima di 12 mesi dalla data iniziale, le produzioni possono essere certificate come Prodotto in conversione all agricoltura biologica. I prodotti di origine vegetale possono recare la dicitura prodotto in conversione all agricoltura biologica a condizione che sia stato osservato un periodo di conversione di almeno 12 mesi prima del raccolto e che il prodotto contenga un solo ingrediente vegetale di origine agricola

8 QUANTO C E DI BIO? nel mondo Negli ultimi anni, l agricoltura biologica ha fatto Dall ultimo rapporto sull agricoltura biologica mondiale molta strada, conquistando redatto dall IFOAM risulta infatti che nel mondo si Continente Superfici a biologico (ettari) Oceania Europa America Latina Asia Nord America Africa fasce sempre più ampie di mercato. La crescente richiesta di prodotti biologici e la fiducia nella qualità e nell affidabilità dei prodotti stessi, hanno portato ad una crescita della produ- hanno 35 milioni di ettari certificati coltivati a biologico (dati relativi alla fine del 2008), con un aumento rispetto all anno precedente di circa 3 milioni di ettari. L Australia guida la classifica con 12 milioni di ettari, seguita dall Argentina (4 milioni di ettari) e dalla Cina (1,9 milioni di ettari). L Oceania detiene il 34,7% delle superfici mondiali bio (12,1 milioni di ettari), l Europa Per quanto riguarda i consumi, secondo l ultima fotografia effettuata da IFOAM, il mercato mondiale di prodotti biologici ha raggiunto nel 2008 il valore di 50 miliardi di dollari, TOTALE zione e quindi delle aree a il 23,4% (8,2 milioni di ettari) e l America Latina il 23% raddoppiando tale quota Fonte: IFOAM coltivazione biologica. (8,1 milioni di ettari). rispetto al

9 QUANTO C E DI BIO? in Italia PAESE SUPERFICI BIO 2010 (ha) OPERATORI 2010 ITALIA SPAGNA GERMANIA Nello scenario globale l Italia riveste un ruolo di primaria importanza: nel settore della produzione biologica, grazie a oltre un Al 31 dicembre 2010, gli operatori del settore sono La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede, come per gli anni passati, la Sicilia seguita dalla Calabria tra le regioni con maggiore presenza di aziende Il principale orientamento produttivo è la cerealicoltura. Un ampia percentuale FRANCIA milione di ettari di terreno agricole biologiche. è rappresentata poi da Fonte: SINAB, Bio in cifre 2010 Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino, Estadisticas 2009 Bundesministerium für Ernährung, Landwirtschaft und Verbraucherschutz 2009 Agence Bio, Chiffres clés 2009 coltivati da circa aziende agricole, il nostro Paese continua ad avere una posizione di rilievo anche in Europa. La superficie interessata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica, risulta pari a ettari. Per le produzioni animali i dati evidenziano un decremento del numero di capi certificati bio. foraggi, prati e pascoli. Seguono, in ordine di importanza, la superfici investite ad olivicoltura e a viticoltura

10 QUANTO C E DI BIO? in Lombardia Il sistema agro-alimentare lombardo è il più importante in Italia e tra i primi in Europa. Secondo il rapporto agroalimentare 2010, il valore della produzione si aggira sui 12 miliardi di euro. All interno di questo sistema l agricoltura biologica può ancora crescere e trovare spazio di sviluppo. Fonte: SINAB, Bio in cifre 2010 La Lombardia, al 31 dicembre 2010, conta 1221 aziende biologiche. I produttori sono 732 e i trasformatori sono 582. La superficie certificata biologica in Lombardia è pari a ettari. Le provincie maggiormente vocate alla produzione biologica sono Pavia, Mantova e Brescia. In particolare, la Provincia di Pavia primeggia sia per il numero di aziende ( 280, pari al 23% delle aziende bio di tutta la regione), che per la superficie coltivata ( ettari, pari al 65% della superficie biologica lombarda). Milano invece spicca per l alto numero di trasformatori (151 aziende, pari al 26 % dei trasformatori), seguita a larga distanza dalla provincia di Bergamo. Riguardo le colture, in Lombardia prevale la coltivazione dei cereali bio (7.875 ettari), seguita da foraggio e altri seminativi. Notevole è anche la superficie dedicata alla coltivazione della vite biologica (936 ettari) Fonti : Sinab, Bio in cifre 2010; DG Agricoltura 18 19

11 LE REGOLE PER LE PRODUZIONI VEGETALI mantenere la fertilità In agricoltura biologica è vietato l utilizzo dei concimi di sintesi. Quando risulta necessario fornire nutrimento alle colture l agricoltore può far uso delle deiezioni La produzione biologica vegetale dovrebbe contribuire a mantenere e a potenziare la fertilità del suolo nonché a prevenirne l erosione. Le piante dovrebbero essere nutrite preferibilmente attraverso l ecosistema del suolo anziché mediante l apporto di fertilizzanti solubili. da Regolamento (CE) N. 834/2007 zootecniche (nel limite di 170 kg di azoto per ettaro all anno) o di diversi concimi organici, il cui principale vantaggio risiede nella loro capacità di rilasciare con gradualità gli elementi nutritivi. Questa gradualità di rilascio fa si che la disponibilità degli elementi nutritivi nel suolo sia più compatibile con le esigenze delle colture. Inoltre, al contrario di quanto avviene con l uso dei concimi di sintesi, a seguito dell impiego di concimi organici non si osservano, nel terreno, picchi di concentrazione delle forme inorganiche solubili dell azoto e quindi potenzialmente dilavabili. Conseguentemente, anche i rischi ambientali (problema dei nitrati nelle acque profonde) sono fortemente ridotti! La fertilità del terreno può essere conservata anche grazie a colture appositamente prescelte, per le quali l obiettivo produttivo è secondario e che possono essere interrate al termine del loro ciclo vitale (tecnica del sovescio) oppure che possono essere impiegate tra due colture principali con funzione principalmente anti erosiva

12 LE REGOLE PER LE PRODUZIONI VEGETALI prodotti fitosanitari: no grazie! Nell azienda biologica i fitofarmaci (principalmente diserbanti ed insetticida) sono vietati. Il ricorso ai pochi mezzi tecnici ammessi è considerato come l ultimo rimedio per evitare danni alle piante o alla produzione. La strategia di prevenzione è certamente la più idonea per la corretta applicazione del metodo di produzione biologico ed è impostata sul mantenimento di un Si dovrebbe ricorrere all aggiunta di concimi, ammendanti e prodotti fitosanitari soltanto se tali prodotti sono compatibili con gli obiettivi e i principi dell agricoltura biologica. da Regolamento (CE) N. 834/2007 permanente stato di tolleranza o resistenza delle piante a malattie ed insetti e sul mantenimento della biodiversità. L obbligatorietà della rotazione consente, inoltre, una limitazione dello sviluppo di erbe infestanti e un controllo preventivo degli insetti dannosi. In caso di necessità l agricoltore interviene contro le erbe infestanti usando macchine operatrici in grado di eliminare il problema senza interessare la pianta coltivata. Contro gli insetti dannosi sono, invece, disponibili oltre al ben noto uso di insetti utili, tecniche molto efficaci quali la confusione sessuale, con l impiego di feromoni, e l uso di vari tipi di trappole

13 LE REGOLE PER LE PRODUZIONI VEGETALI no OGM, si biodiversita! Gli organismi geneticamente modificati (OGM) e i prodotti derivati od ottenuti da OGM sono incompatibili con il concetto di produzione biologica e con la percezione che i consumatori hanno dei prodotti biologici. Essi non dovrebbero quindi essere utilizzati nell agricoltura biologica o nella trasformazione di prodotti biologici. da Regolamento (CE) N. 834/2007 La scelta dell agricoltura biologica è quella di non puntare su una tecnologia non ancora sufficientemente testata e potenzialmente pericolosa come quella degli OGM ma sul postulato che la biodiversità naturale riveste un fondamentale ruolo ecologico, garantendo la conservazione della capacità di autoregolazione dell agroecosistema. Gli OGM e i prodotti derivati o ottenuti da OGM, per questo motivo, non vanno usati come prodotti fitosanitari, concimi, sementi e materiale di moltiplicazione vegetativa. Nell azienda biologica risultano, invece, importanti pratiche apparentemente semplici quali l impiego di un numero maggiore di specie e varietà coltivate; la riduzione dell ampiezza dei campi; la conservazione della vegetazione di origine naturale, o comunque non agricole (siepi, boschetti, filari di alberi d alto fusto, ecc.). Obiettivo è la sussistenza nell agro-ecosistema di popolazioni di organismi che, pur non generando essi stessi un prodotto vendibile, contribuiscono positivamente alla produttività aziendale in relazione al loro ruolo ecologico

14 LE REGOLE PER LE PRODUZIONI ANIMALI benessere prima di tutto! L allevamento biologico garantisce il rispetto delle esigenze comportamentali specifiche degli animali. Per tutte le specie allevate, è necessario che i locali di stabulazione rispondano alle necessità degli animali in materia di aerazione, luce, spazio e benessere. Occorre, pertanto, prevedere una superficie sufficiente per L allevamento biologico dovrebbe rispettare criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e soddisfare le specifiche esigenze comportamentali degli animali secondo la specie. e la gestione della salute degli animali. da Regolamento (CE) N. 834/2007 consentire a ciascun animale un ampia libertà di movimento nonché per sviluppare il comportamento sociale naturale dell animale (p.e. il maiale deve poter grufolare, cosa non possibile se allevato su una superficie completamente cementificata come avviene nella maggior parte delle aziende convenzionali!). Poiché l allevamento biologico è un attività legata alla terra, è necessario che gli animali abbiano accesso, quando le condizioni atmosferiche lo consentono, a spazi all aperto nei quali possano pascolare. Pratiche che provocano negli animali stati di stress, danno, malessere o sofferenza, spesso usate nell allevamento convenzionale per evitare ferimenti tra gli animali a causa del sovraffollamento (come la recisione della coda o dei denti, la spuntatura del becco, ecc.) sono vietate

15 LE REGOLE PER LE PRODUZIONI ANIMALI mangio bio Al fine di evitare l inquinamento dell ambiente, in particolare delle risorse naturali come il suolo e l acqua, la produzione animale biologica dovrebbe prevedere, in linea di principio, uno stretto legame tra tale produzione e la terra, idonei sistemi di rotazione pluriennale e l alimentazione degli animali con prodotti vegetali provenienti dall agricoltura biologica coltivati nell azienda stessa o in aziende biologiche vicine. da Regolamento (CE) N. 834/2007 Il principio di complementarietà tra suolo e animali è di fondamentale importanza nella zootecnia biologica. L approccio olistico dell agricoltura biologica richiede che la produzione zootecnica sia legata alla terra, poiché il letame prodotto viene utilizzato come concime per la produzione vegetale. Non può dunque esistere un allevamento senza terra o un allevamento dove siano rispettati i rapporti definiti per legge tra numero di animali allevati e superficie di terreno a disposizione. Ciò al fine di evitare sia l inquinamento delle acque profonde e superficiali dovuto alle deiezioni degli animali sia problemi di sovrappascolo e di erosione del suolo. L importanza del legame animale-suolo si manifesta anche nell obbligo di alimentare il bestiame con erba, foraggio e mangimi ottenuti conformemente alle norme dell agricoltura biologica, provenienti di preferenza dall azienda dell allevatore e adeguati ai bisogni fisiologici degli animali

16 LE REGOLE PER LE PRODUZIONI ANIMALI prevenire è meglio che curare Così come nelle produzioni vegetali biologiche la proliferazione dei parassiti viene frenata proteggendo gli organismi utili e le malerbe vengono eliminate mediante l avvicendamento delle colture, anche nella zootecnia biologica si cerca di prevenire il problema anziché curarlo. L assenza di stress derivante da un alimentazione sana ed equilibrata, il rispetto delle esigenze comportamentali, il divieto di attuare pratiche che possano provocare La gestione della salute degli animali deve mirare soprattutto alla prevenzione delle malattie. Nell ambito dell agricoltura biologica non è consentito l utilizzo preventivo di medicinali allopatici ottenuti per sintesi chimica. da Regolamento (CE) N. 889/2008 malessere o sofferenza, pongono l animale bio in una condizione ottimale per reagire ad eventuali fattori negativi (p.e. malattie). All occorrenza l allevatore utilizza prodotti fitoterapici od omeopatici. Vietato l uso di medicinali allopatici ottenuti per sintesi chimica o di antibiotici per trattamenti preventivi. Solo in caso di malattia grave o ferite, o qualora la cura sia essenziale per evitare sofferenze all animale, possono essere utilizzati antibiotici o medicinali allopatici. Successivamente all utilizzo di tali medicinali è previsto un periodo di attesa per i prodotti da essi derivati. Nel caso di trattamenti ripetuti (più di tre cicli in 12 mesi) gli animali devono essere sottoposti ai periodi di conversione e le loro produzioni non possono essere vendute come biologiche

17 METTI IL BIO NELLA TUA MENSA la salute dei ragazzi e il rispetto per l ambiente Consapevole del valore degli alimenti biologici sia per la salute del consumatore che per la tutela dell ambiente, Regione Lombardia ha dato vita al progetto Metti il bio nella tua mensa per promuovere l utilizzo di prodotti bio e di qualità certificata nelle mense scolastiche di nidi e materne, scuole primarie e secondarie coinvolgendo i protagonisti decisivi: Comuni e scuole paritarie, aziende agricole biologiche del territorio, famiglie e insegnanti, bambini e ragazzi. Attraverso campagne informative mirate e azioni di sostegno, Regione Lombardia scende in campo per far affermare la scelta della qualità bio non solo per frutta e verdura, ma anche per gli altri ingredienti alla base dei menu: pasta, riso, latticini, uova e carni. In parallelo, si attivano azioni che promuovano acquisti dai produttori locali

18 lo sportello mense bio Per informare i soggetti interessati e favorire l introduzione del biologico nelle mense, Regione Lombardia ha attivato lo Sportello Mense Bio, accessibile online. Lo sportello e il sito bio.buonalombardia.it offrono un servizio informativo sempre aggiornato, utile per conoscere prodotti biologici, menù, mercati e punti vendita, norme di riferimento, aspetti legali e amministrativi. Il servizio si rivolge a Comuni, scuole, gestori delle mense scolastiche, aziende agricole, genitori e commissioni-mensa. Il progetto è curato da Regione Lombardia D.G. Agricoltura, dall Associazione Italiana per l Agricoltura Biologica AIAB Lombardia e Associazione Lombarda degli Agricoltori Biologici ALABIO - La Buona Terra, in collaborazione con ERSAF. Per approfondire: mensebiolombardia@gmail.com 34 35

19 LA LETTURA DELL ETICHETTA Prodotto da: Allevamento Rossi Via per i campi 12 Treviso (TV) Riferimenti all unità di allevamento e al centro di imballaggio tutte le altre indicazioni richieste dalla normativa in materia di prodotti agroalimentari Passata di Pomodoro Biologica Ingredienti: polpa di pomodoro, sale tutte le altre indicazioni richieste dalla normativa in materia di prodotti agroalimentari Prodotto da: Az. Agr. Il Biancospino Via per la Campagna 12 Treviso (TV) Origine: regione o località CAT: II - Peso: 5 kg tutte le altre indicazioni richieste dalla normativa in materia di prodotti agroalimentari UOVA BIO IL GALLO Organismo di controllo autorizzato dal MiPAAF IT BIO ICA Operatore controllato n. Axxx pomo bio IL condimento Organismo di controllo autorizzato dal MiPAAF IT BIO ICA Operatore controllato n. Axxx mele VARIETA FLORINA BIOLOGICHE IL BIANCOSPINO Organismo di controllo autorizzato dal MiPAAF IT BIO ICA Operatore controllato n. Axxx logo europeo per le produzioni biologiche Il termine biologico nonché i rispettivi derivati e abbreviazioni bio e eco, possono essere utilizzati, singolarmente o in abbinamento, nell etichettatura e nella pubblicità dei prodotti biologici che soddisfano le prescrizioni previste dalla legislazione europea. Per prodotti trasformati il riferimento biologico può essere riportato: a) direttamente nella denominazione di vendita (nome del prodotto), purché gli alimenti trasformati siano stati prodotti conformemente alla normativa e almeno il 95% in peso degli ingredienti di origine agricola sia biologico; b) per prodotti con meno del 95 % di componenti bio, l indicazione dell origine biologica è consentita soltanto nell elenco degli ingredienti. c) nell elenco degli ingredienti e nello stesso campo visivo della denominazione di vendita, purché il principale ingrediente sia un prodotto della caccia o della pesca; contenga altri ingredienti di origine agricola tutti biologici; gli ingredienti biologici utilizzati nella preparazione devono essere separati nel tempo e nello spazio dagli alimenti non biologici. Se si usa il termine biologico deve comparire l indicazione del luogo in cui sono state coltivate le materie prime agricole: Agricoltura UE (materia prima agricola coltivata nell Unione europea); Agricoltura non UE; Agricoltura UE/non UE solo parte della materia prima agricola è stata coltivata in UE

20 gli ENTI CERTIFICATORI Elenco degli enti certificatori e i relativi codici identificativi: Per quanto concerne il codice identificativo dell organismo che controlla il produttore ed il prodotto, esso compare in etichetta sotto al logo comunitario, e deve essere costituito da una sigla identificativa dello Stato membro, da un termine che rinvia al metodo di produzione biologico e da un numero di riferimento stabilito dall autorità competente. IT-BIO-002 IT-BIO-003 IT-BIO-004 IT-BIO-005 IT-BIO-006 IT-BIO-007 IT-BIO-008 IT-BIO-009 IT-BIO-010 IT-BIO-012 IT-BIO-013 IT-BIO-014 IT-BIO-002-BZ IT-BIO-003-BZ IT-BIO-001-BZ CODEX srl Istituto Mediterraneo di Certificazione srl - IMC Suolo & Salute srl BIOS srl ICEA - Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale Bioagricert srl ECOGRUPPO ITALIA Srl CCPB S.r.l. BIOZOO srl Sidel S.p.a. ABCERT S.r.l. QC S.r.l. IMO GMBH QC&I GmbH - Gesellschaft für Kontrolle und Zertifizierung Kontrollservice BIKO Tirol 38 39

21 GLOSSARIO Agroecosistema: interazione tra l attività agricola e i fattori ambientali (in particolar modo, gli organismi animali e vegetali) nei quali l attività agricola si inserisce. Biodiversità: la moltitudine e la variabilità esistente tra gli organismi viventi, microrganismi, piante ed animali, di ogni origine e natura, che popolano le terre emerse, le acque superficiali e gli oceani, i rapporti tra i quali sono regolati dai cicli biogeochimici e si manifestano attraverso le catene alimentari. Concime: ogni sostanza idonea a fornire alle colture l elemento o gli elementi chimici della fertilità a queste necessarie per lo svolgimento del loro ciclo vegetativo e produttivo. Da questa definizione si evince chiaramente che l impiego dei concimi organici non vuole raggiungere l obbiettivo di apportare sostanza organica ai suoli per migliorarne le caratteristiche generali fisico-meccaniche; al contrario, i concimi organici vengono utilizzati per sfruttare le capacità nutritive dirette della sostanza organica. Le capacità, cioè, di rilasciare elementi nutritivi a seguito del processo di mineralizzazione. Ettaro: unità di superficie agricola corrispondente a metri quadrati. Feromoni: sostanze secrete nell ambiente da un individuo e ricevute da un secondo individuo della stessa specie nel quale provocano una reazione specifica, per esempio, un preciso comportamento o un processo di sviluppo Fertilità del suolo: capacità di un suolo di sostenere condizioni ottimali di crescita per le piante. Poiché piante diverse presentano differenti esigenze e condizioni ottimali di crescita, appare chiaro che non esiste un unico concetto di fertilità del suolo. Essa è condizionata infatti da tutti quei fattori ambientali, fisici e chimici legati alla nutrizione delle piante, ed è intimamente associata alla sostanza organica del suolo attraverso l attività biologica dei microrganismi Fitofago: insetto che si nutre di vegetali IFOAM: International Federation of Organic Agriculture Movements Monocoltura: indica il fatto che in un azienda agricola venga coltivata un unica specie vegetale Monosuccessione: coltivazione di un unica specie effettuata continuativamente sullo stesso terreno. OGM: Organismo Geneticamente Modificato, nel cui DNA sono inserite sequenze di DNA di altre specie. Omeopatia: metodo di cura che prevede la somministrazione di minime dosi di sostanze che provocano gli stessi sintomi della malattia che si vuole combattere. Prodotti fitosanitari: sostanze di sintesi utilizzate per contrastare un avversità della coltura in atto. Si distinguono in erbicidi (contro le malerbe); insetticidi; funghicidi, ecc. Rotazione: la successione delle colture sullo stesso terreno secondo un ordine prestabilito

22 CREDITI La Buona Terra Associazione Lombarda degli Agricoltori Biologici Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura U.O. Innovazione, Cooperazione e Valorizzazione delle Produzioni Struttura Attrattività e promozione delle produzioni L Associazione Lombarda per la Didattica in Agricoltura ALDA-, Paola Baldini e Lorenzo Maggioni sono gli autori della pubblicazione. A partire dal 2003 hanno ideato e realizzano in numerosi Istituti scolastici format didattici sull agricoltura biologica. L Associazione Lombarda degli Agricoltori Biologici (A.L.A.Bio.) LA BUONA TERRA è sorta allo scopo di proporre un alternativa all agricoltura convenzionale e promuovere la diffusione di pratiche ecologiche e sostenibili in agricoltura. Con questa finalità, fin dal 1985, opera per la promozione, l informazione, la formazione, l assistenza e la consulenza nel settore dell agricoltura biologica. mensebiolombardia@gmail.com

23 Realizzato da Cheleo Multimedia in collaborazione con Illustrazione di Giulia Ghigini

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