E GIORGIO ZANATTA TECNICO SPECIALISTA SATA GUIDO BRUNI 6 SEMINARIO S.A.T.A. CAPRINI E OVINI

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1 6 SEMINARIO CAPRINI E OVINI IN COLLABORAZIONE CON PROGETTO INTERREG NERA DI VERZASCA ASSOCIAZIONE REGIONALE ALLEVATORI DELLA LOMBARDIA APPROCCIO GESTIONALE NELL ALLEVAMENTO DELLA CAPRA DA LATTE : LA CONSERVAZIONE E LA SELEZIONE DELLE RAZZE CAPRINE A LIMITATA DIFFUSIONE Centro di Formazione Professionale di Luino (VA) 1 dicembre 2009 I MODELLI OPERATIVI L ESPERIENZA PER LA VALORIZZAZIONE DELLA RAZZA NERA DI VERZASCA: IL MODELLO DEL PRECEDENTE PROGETTO INTERREG GUIDO BRUNI COORDINATORE TECNICO SATA E GIORGIO ZANATTA TECNICO SPECIALISTA SATA SEZIONE CAPRINI E OVINI ARAL - CREMA

2 6 SEMINARIO SATA CAPRINI E OVINI Approccio gestionale nell allevamento della capra da latte: la conservazione e la selezione delle razze caprine a limitata diffusione L esperienza per la valorizzazione della razza Nera di Verzasca: il modello del precedente Progetto Interreg Guido Bruni e Giorgio Zanatta Tecnici Specialisti SATA Sezione Caprini e Ovini La razza Nera di Verzasca Razza originaria del Canton Ticino (Val Verzasca), diffusa (anni 80) nei territori: Alto Luinese (VA) Alto Lario Occidentale (CO) Valli Ossolane (VCO) Canton Ticino Como Varese Verbania N capi Razza di taglia medio grande, robusta e con mantello nero a pelo corto. Capre a duplice attitudine, buona produzione di latte e con capretti pesanti alla a nascita. 1

3 L ambiente e la gestione Pascolo e Alpeggio Gestione semi estensiva: trasformazione latte e produzione carne Gestione estensiva: produzione carne Rusticità e capacità di utilizzare risorse foraggere naturali anche di scarso valore alimentare Il principale obiettivo del precedente Progetto Interreg Progetto pilota per il recupero, la caratterizzazione e la valorizzazione del patrimonio genetico transfrontaliero: razza caprina Nera di Verzasca (Interreg IIIA Italia-Svizzera ) Definire ed utilizzare una serie di strumenti tecnici per operare una selezione a livello aziendale per individuare i soggetti di maggior pregio ed effettuare una scelta più obiettiva e consapevole delle madri (di becco e di caprette) della futura rimonta aziendale. 2

4 Le azioni Ampliamento della base genetica Accertamento degli ascendenti (DNA) per la verifica dei dati anagrafici (paternità). Valorizzazione della genetica in allevamento Valorizzazione dei dati dei Controlli Funzionali e calcolo dell Indice Combinato Aziendale (ICA) con coefficienti di correzione specifici. Applicazione della Valutazione Morfologica Lineare e calcolo della Nota Globale Morfologica (NGM) adattata alle caratteristiche della razza (metodologia Capgènes). Determinazione del tenore in caseine (αs1) nei soggetti maschi, nelle primipare e nelle femmine adulte di maggior interesse. Selezione di becchi nati dagli accoppiamenti programmati e destinati agli scambi interaziendali e prelievo di seme per la inseminazione artificiale. Qualifica sanitaria territoriale omogenea Protocollo sanitario per il raggiungimento di un livello omogeneo nel territorio transfrontaliero (territorio della C. M. Valli del Luinese e del Canton Ticino) per consentire il libero scambio di capi tra le aziende. I numeri 17 allevamenti aderenti al 2006 (11 Svizzera 6 Italia) 536 capi in lattazione (312 Svizzera 224 Italia) 1617 lattazioni elaborate dal 2003 al capi valutati morfologicamente dal 2003 al prelievi di campioni e loro stoccaggio presso LGS 389 analisi DNA per accertamento paternità e maternità 322 analisi del tenore in alfa S1 caseina 6 becchetti inviati al centro genetico di CAPRI-IA France con produzione di 873 dosi (4 becchi) 31 dosi importate dal centro genetico CAPROVIS - Swiss (4 becchi) 68 dosi utilizzate in 6 allevamenti con una fertilità media del 49% (max 68% min 20%) 3

5 Strumenti tecnici per la selezione aziendale Classifiche annuali elaborate (Aral SATA) e utilizzate dagli allevatori Classifica Indice Combinato Aziendale (Fonte Controlli Funzionali) Classifica Nota Globale Morfologica (Fonte Valutazioni Morfologiche Lineari) Accertamento ascendenti e αs1 Caseina (Fonte LGS Cremona) Scheda di Sintesi Classifica Aziendale SCELTA DELLE MADRI PER LA RIMONTA MASCHILE E FEMMINILE Indice Combinato Aziendale CALCOLO ICA: Equazione per Combinare Quantità e Qualità Latte: (1,0 x Scarto % Gr.) + (0,2 x Scarto Kg Gr.) + (4,0 x Scarto % Prot.) + (1,0 x Scarto Kg Prot.) 4

6 Nota Globale Morfologica Classifica aziendale capre ordinate per Nota Globale Morfologica: Anno VALUTAZIONE MORFOLOGICA LINEARE RAZZA NERA DI VERZASCA - Progetto INTERREG III Azienda: Località: (Elaborazione ARAL-SATA Sezione Ovini e Caprini) Data Valutazione Identificativo Capo Data Nascita Numero Lattazioni VALUTAZIONE LINEARE Corpo Appiombi Vista Laterale Vista Posteriore Capezzoli Capezzoli Mammella Mammella Altezza garrese Linea dorsale Angolo groppa Circonferen. toracica Distanza garretti Inclinazione piedi Inclinazione pastorali Attacco anteriore Profilo Posizione impianto Lunghezza capezzolo Diametro capezzolo Forma Inclinazione Distanza Orientamen. Forma Attacco posteriore cm note note cm note note note note note note cm cm note note note note note note DIFETTI MORFO - GENETICI CARAT. DEL MANTELLO MUNGITURA LUNGA (1) AGRESSIVITA' (1) NOTE DI SINTESI GIUDIZIO MAMMELLA CORPO E APPIOMBI MAMMELLA CAPEZZOLI NOTA GLOBALE Valori di riferimento >=3 5-9 > /05/ /04/ , , ,0 3, E B /04/ /02/ , , ,5 3, E M /04/ /02/ , , ,0 4, E B /04/ /02/ , , ,5 3, E M /05/ /04/ , , ,0 3, E B /05/ /02/ , , ,0 4, E B /04/ /02/ , , ,5 2, E B /04/ /02/ , , ,0 2, E M /05/ /02/ , , ,0 4, E S /05/ , , ,0 7, E S /04/ /02/ , , ,0 3, E S /04/ /02/ , , ,5 4, D S Difetti morfo genetici Caratteri del mantello 1 - Gravi difetti di appiombi 8 - Ernia ombelicale A Mantello conforme (nero pelo corto e lucido) 2 - Mammella sbilanciata 9 - Difetti di dentizione B Mantello con pelo lungo 3 - Capezzoli accessori nei maschi 10 - Ermafroditismo C Mantello con presenza di macchie e stelle in fronte 4 - Capezzoli accessori nelle femmine 11 - Criptorchidismo D Mantello con sfumature rossastre (dorso, fianchi) Nota Globale 5 - Doppi capezzoli funzionali nelle femmine 12 - Acorna E Mantello conforme con delle sfumature rossastre di tipo ambientale 1 = no progenie 6 - Capezzoli strozzati 13 - Gravi difetti di cornatura F Presenza sul mantello di isolati peli bianchi 2 = madri solo rimonta femminile 7 - Mammella porosa 14 - Unghielli aperti Giudizio mammella I = insufficiente, S = sufficiente, B = buono 3 = madri di becco 15 - Malformazioni capezzoli M = mollto buono, O = ottimo. 4 = madri di becco ad alto valore morf. NC = non classificabile Totale NG 4 NG 3 NG 2 NG 1 N capi % capi ,3 33,3 33,3 0,0 Determinazione della Nota Globale Morfologica CORPO 1-Altezza al garrese APPIOMBI 7-Inclinazione Pastorali CAPEZZOLI 13-Forma centimetri CORPO MAMMELLA 8-Attacco Anteriore CAPEZZOLI 14-Inclinazione 2-Linea Dorsale CORPO 3-Angolo Groppa MAMMELLA 9-Profilo CAPEZZOLI 15-Distanza CORPO 4-Circonferenza Toracica MAMMELLA 10-Posizione Impianto CAPEZZOLI 16-Orientamento centimetri APPIOMBI CAPEZZOLI 11-Lunghezza anteriore (cm) MAMMELLA 17-Forma 5-Distanza Garretti <3 > APPIOMBI 6-Inclinazione Piedi CAPEZZOLI MAMMELLA 18-Attacco Posteriore 12-Diametro (cm) < >6 4 9 nota globale = 2* no madri di becco * Sufficente che si verifichi una sola delle condizioni evidenziate. nota globale = 3 madri di becco nota globale = 4** madri di becco ad alto valore morf. ** Necessario che si verifichino tutte le condizioni evidenziate. 18 caratteri morfologici 14 difetti morfo-genetici 6 caratteri mantello mungibilità, aggressività NG 1: No progenie capezzoli accessori (maschi) doppi capezzoli funzionali ernia ombelicale malformazioni facciali ermafroditismo criptorchidismo capi acorni mantello con macchie bianche NG 2: Madri di caprette una singola nota rossa capezzoli accessori (femm.) capezzoli strozzati mammelle porose unghielli aperti mantello con pelo lungo mungitura lunga, aggressività NG 3: Madri di becco assenza note rosse NG 4: Madri di becco ad alto valore tutte le note elementari verdi 5

7 Accertamento ascendenti e αs1 Caseina Sintesi Classifica Aziendale 6

8 Le criticità individuate Tendenza sempre più diffusa a introdurre nei greggi di Nera di Verzasca dei capi appartenenti a razze cosmopolite (Camosciata delle Alpi e Saanen) con l intento di aumentare la produttività media del gregge. Compatibilità dell allevamento tradizionale della Nera di Verzasca in ambiente montano con la comparsa del lupo nel territorio transfrontaliero del Canton Ticino. Approccio alla conservazione e alla selezione limitato alla singola azienda e conseguente necessità di definire uno schema di selezione in termini collettivi (applicato all intera popolazione) per incrementare la competitività economica con obiettivi e strumenti condivisi dagli allevatori e dalle rispettive Associazioni Nazionali. Differenze tra gli strumenti di selezione sperimentati nel precedente progetto e le procedure ufficialmente adottate a livello nazionale. In particolare la diversità dei metodi utilizzati per la valutazione morfologica ha dato spesso dei risultati finali tra loro non concordi creando così un elemento di incertezza sulla scelta dei capi su cui operare la selezione. Il nuovo progetto Interreg: Valorizzare l allevamento e i prodotti della razza autoctona Nera di Verzasca negli ecosistemi montani (Interreg Italia Svizzera ) 7

9 Gli obiettivi specifici 1. Promuovere la tradizione dell allevamento della capra Nera di Verzasca, come elemento di forte caratterizzazione storica, culturale ed ambientale delle aree montane presenti nel territorio transfrontaliero in oggetto. 2. Individuare e qualificare in termini oggettivi le caratteristiche di peculiarità della razza, delle produzioni e del sistema di allevamento che sono legate all utilizzo e al mantenimento delle superfici foraggere montane. 3. Incrementare la competitività economica dell allevamento rispetto ad altre razze ed ad altri sistemi gestionali (intensivi e stallini), attraverso la selezione genetica, la gestione e la qualificazione delle produzioni. 4. Incentivare la collaborazione transfrontaliera tra gli allevatori e le istituzioni nazionali del settore al fine di svolgere un efficace azione di salvaguardia e di miglioramento della razza e di rendere più valide, in termini di condivisione e di applicazione, le azioni previste dal progetto. Sintesi delle azioni 1. Costituzione di una struttura organizzativa transfrontaliera (Assemblea e Comitato) con il compito di valutare e condividere il progetto, verificare l operatività e proporre eventuali azioni migliorative. 2. Studio e interventi per la conservazione e la selezione genetica per: il miglioramento delle performance produttive (quantitative e qualitative) e della morfologia il mantenimento della variabilità genetica la conservazione delle caratteristiche di rusticità ed adattabilità al territorio tipico d allevamento. 3. Studio e interventi per il miglioramento delle pratiche gestionali (sanità, benessere, alimentazione, riproduzione), nel rispetto dei sistemi tradizionali basati sull utilizzo delle risorse foraggere del territorio. 4. Divulgazione trasferimento dei risultati, attraverso azioni di formazione ed aggiornamento degli allevatori sulle principali tematiche affrontate nelle azioni precedenti. 8

10 L organigramma Referente Unico di Progetto: Comunità Montana Valli del Luinese Partner IT Capofila IT: Comunità Montana Valli del Luinese Capofila CH: Federazione Ticinese Consorzi Allevamento Caprino e Ovino Partner CH Azioni di valutazione condivisione e verifica ASSEMBLEA INTERREG: Allevatori aderenti Referente Unico di Progetto (RUP) Capofila Svizzero e Capofila Italiano Rappresentanti Partner Rappresentante allevatore NdiV APA (VA, CO, VCO) COMITATO DIRETTIVO: 2 Capofila IT e CH 4 Allevatori (2 IT e 2 CH) 2 Partner 1 Partner responsabile tecnico progetto RUP Struttura amministrativa coordinamento ARAL UCA Partner It e CH Assonapa Caprovis Agroscope UCT Università Referenti scientifici LGS Capgénes Centro Latte Crema Bellinzona Roma Berna Berna Ticino MI e BS Cremona Francia CNR Milano Le azioni in dettaglio 1 2 Attività Referenti Costituzione struttura organizzativa transfrontaliera Allevatori aderenti, CM Luino, Fed. Ticinese Azioni per la conservazione e la selezione genetica Prodotti Comitato Interreg, Gruppo Lavoro e Regolamento adesione Studio per la semplificazione delle procedure dei controlli funzionali Studio e confronto delle metodologie di valutazione morfologica utilizzate: precedente Interreg e metodi ufficiali Accertamento ascendenze (analisi DNA) e confronto delle procedure per la valutazione della consanguineità Studio e valutazione attraverso la genetica molecolare delle principali caratteristiche qualitative del latte Individuazione degli obiettivi della selezione nel rispetto della variabilità genetica Definizione di uno schema collettivo per la conservazione e la selezione genetica Definizione di un modello per la qualifica e lo scambio dei riproduttori tra le aziende aderenti tramite diversi vettori riproduttivi (Monta Nat. e Ins. Artificiale) Assemblea-Comitato Interreg, Assonapa, Fed. Svizzera, Capgénes Assemblea-Comitato Interreg, Assonapa, Fed. Svizzera, Capgénes Assemblea-Comitato Interreg, Assonapa, Fed. Svizzera, Uni MI e BS, LGS, Capgénes Comitato Interreg, Uni MI e BS Comitato Interreg, Assonapa, Fed. Svizzera, Uni MI, Capgénes Comitato Interreg, Assonapa, Fed. Svizzera, Uni MI, Capgénes Assemblea-Comitato Interreg Proposta Protocollo CC.FF. semplificato Proposta metodo Valutazione Morfologica lineare semplificato Programma per gli accoppiamenti Profilo genetico dei riproduttori Obiettivi di selezione Schema collettivo Modello di scambio programmato 9

11 Le azioni in dettaglio 3 Attività Referenti Azioni per il miglioramento delle pratiche gestionali d allevamento Prodotti 3.1 Indagine tecnica ed economica conoscitiva Comitato Interreg Questionario e analisi dei dati 3.2 Valutazione dei principali parametri tecnici ed economici dell allevamento per l individuazione dei punti critici e dei margini di miglioramento dell efficienza gestionale Comitato Interreg Bilancio tecnico economico aziendale 3.3 Valutazione della sostenibilità economica del modello d allevamento della razza Nera di Verzasca in confronto ad altre razze e ad altri modelli d allevamento Comitato Interreg Confronto tecnico economico 3.4 Valutazione impatto delle caratteristiche genetiche della razza e dei modelli gestionali d allevamento sulla qualità dei prodotti e delle caratteristiche casearie del latte Comitato Interreg, Agroscope, CNR Caratterizzazione delle produzioni Le azioni in dettaglio Attività Referenti Prodotti 4 Divulgazione trasferimento risultati Formazione, informazione e aggiornamento allevatori Definizione modello organizzativo di manifestazioni ufficiali per la presentazione e lo scambio dei riproduttori Tavole rotonde per allevatori e tecnici Comitato Interreg, UCT Comitato Interreg, UCT Comitato Interreg, UCT Incontri tecnici e pubblicazioni Manifestazione zootecnica ufficiale Materiale divulgativo. 10

12 Conclusioni la parola agli allevatori Noi allevatori abbiamo la percezione chiara che sia necessario aprirsi al confronto più ampio, scambiare esperienze e in conseguenza fare scelte e prendere insieme la via delle cose praticabili. Questo è lo spirito che anima la nostra iniziativa. Insieme alla nostra capra Nera di Verzasca ci siamo noi allevatori, una tradizione nel modo di allevare, nella salvaguardia del territorio e del paesaggio montano con la pratica del pascolo e dell alpeggio, con il rinnovarsi quotidiano del fare formaggio, con il piacere e la fatica insieme e questo vuol dire mantenere la biodiversità. Noi allevatori insieme a questa capra stiamo sperimentando per trovare mezzi che siano di utilità per garantire prospettive al nostro lavoro nel tempo. L augurio e i ringraziamenti a nome di tutti quelli che in questo progetto ci hanno creduto e ci credono perché si confermi in questo incontro la condivisione di questi obiettivi. E che ci si possa rincontrare Il Presidente Assemblea Interreg Mario Enrico Alberti 11

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