La progettazione sociale. Corso di formazione per project manager del Terzo Settore
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- Guido Pinto
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1 La progettazione sociale Corso di formazione per project manager del Terzo Settore
2 L incontro di due esigenze L idea nasce dall incontro di due obiettivi nati in contesti apparentemente distanti La presa di coscienza di operatori del 3 3 settore sulla necessità di accrescere le capacità di gestione dei progetti da parte dei progettisti sociali e dirigenti Il proponimento strategico del Board del PMI Chapter Rome di: Aprirsi a nuovi contatti con associazioni, enti, comunità per Scambiare esperienze e competenze Promuovere attivamente le metodiche del PM basato su metodologia PMI
3 Chi siamo La collaborazione si è sviluppata grazie al contributo volontario individuale di certificati PMP iscritti al PMI Chapter Rome Italy e rappresentanti di cooperative ed aziende del 3 3 settore Nel gruppo di lavoro congiunto, creatosi per indirizzare le esigenze della progettazione sociale sono presenti: Project Managers di esperienza in ambito non profit Project Managers di esperienza in ambito profit Professionalità di Management e Project Management maturate in ambito profit ed ora operanti nel settore non profit
4 Il gruppo di lavoro Antonio Finazzi Agrò INRES (Resp. Progettazione Sociale) Marco Bellavitis Coop. Sociale L Accoglienza L (Resp.. Progettazione Sociale) Luigi Vittorio Berliri Coop. Sociale Spes contra spem (Presidente) Salvatore Carbone La Nuova Arca (Presidente) Luciano Antoniucci HP, PMP Andrea Argilli HP, PMP Antonino Lucantonio HP, PMP
5 L idea La proposta è quella di strutturare e promuovere un nuovo protocollo di saperi e competenze di progettazione del settore privato-sociale (3 ), sul modello di quanto già fatto dal PMI negli altri settori; Si parte, ma.. la nostra esperienza ha subito evidenziato due necessità operative: la mutua comprensione dei contesti Capire l altro l per progettare insieme la contaminazione di valori, metodologie e dello stesso linguaggio Realizzare un risultato comprensibile, fruibile, efficace
6 Andiamo in dettaglio Il Terzo Settore e lo scenario generale Le caratteristiche dei progetti nel sociale I bisogni di Project Management nel Terzo Settore L idea e la proposta del progetto di formazione PMI Chapter Rome e il vostro contributo
7 Il Terzo Settore Linee Generali Antonio Finazzi Agrò
8 Il terzo settore nella storia Il TS (anche detto Non Profit, o Privato Sociale) è un fenomeno antico: Nel mondo latino coincideva col fenomeno dell evergetismo evergetismo: il privato donava alla collettività,, al popolo romano, i propri beni, ristrutturava strade, edifici pubblici, ecc. Nel medioevo coincideva con le molte confraternite, ordini religiosi e associazioni di vita religiosa che offrivano assistenza ai poveri, ai pellegrini, ai lebbrosi. Oggi coincide con l insieme l di soggetti privati (volontariato, associazionismo, fondazioni, cooperazione sociale) che perseguono scopi di utilità sociale (assistenza, sostegno, riabilitazione, reinserimento sociale, inclusione ecc.).
9 Terzo Settore: una definizione Il TS non è un settore altro da quelli che hanno una definizione in positivo (Terzo Settore, Non Profit, Privato Sociale ) Il TS è quell insieme di soggetti privati che nello svolgimento delle proprie attività perseguono scopi di interesse generale, in applicazione dell art. 3 della Cost.: È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti ti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Le organizzazioni del TS sono enti giuridici che producono beni e servizi socialmente utili e che hanno come elemento distintivo prioritario il non fine di lucro ed il divieto di distribuire gli utili
10 Gli ambiti di intervento del Terzo Settore Assistenza sociale e socio sanitaria Assistenza sanitaria Beneficenza Istruzione Formazione Sport dilettantistico Tutela e valorizzazione delle cose di interesse artistico e storico di cui alla Legge 1/06/1939 n ivi comprese le biblioteche Tutela e valorizzazione della natura e dell ambiente con esclusione dell attivit attività,, esercitata abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi Promozione della culture e dell arte Tutela dei diritti civili Ricerca scientifica di particolare interesse.
11 Le caratteristiche del Terzo Settore Spontaneità Creatività Contiguità al bisogno Appartenenza Approccio bottom up Duttilità Problem Solving Partecipazione Spontaneismo Deboli identità professionali Debole rappresentanza Prevalenza di soggetti piccoli e piccolissimi Culture opposte e polari Dipendenza dal cliente pubblico
12 Dati quantitativi Oltre il 6% delle imprese private Oltre il 2% del PIL Oltre occupati Oltre volontari
13 Il trend di crescita del TS % Fonte: elaborazione su dati ISTAT, 2004
14 I PROGETTI del Terzo Settore Marco Bellavitis
15 CARATTERISTICHE DI UN PROGETTO NON PROFIT Al pari di un progetto profit: complesso di attività con una data di inizio ed una di fine specifici obiettivi per la creazione di un prodotto o più spesso di un servizio tipicamente unico e specifico
16 CARATTERISTICHE DI UN PROGETTO NON PROFIT Alcune peculiarità di un progetto non profit: Costo pro-capite per utente finale elevato Alta incidenza dei costi delle risorse umane Bassa incidenza dei costi dei sistemi informativi Mancanza di figure di project management preparate Mancanza di una rete di knowledge management Il valore sociale come parametro critico rispetto al semplice valore economico ( scala valori o Critical Success Factors)
17 ALCUNI ESEMPI Creazione e avvio di un centro diurno per minori immigrati Costituzione di una cooperativa sociale per la gestione di una casa famiglia per disabili adulti Creazione di un servizio di accoglienza diurna per persone in difficoltà presso la stazione ferroviaria Costituzione e avvio di una casa famiglia per bambini collocati su segnalazione del Tribunale per i minorenni Costituzione avvio di un gruppo di mutuo aiuto per ex- tossicodipendenti Costituzione di una associazione per la clown-terapia in ospedale Ampliamento dell offerta di prodotti e servizi di una cooperativa agricola per l inserimento di ragazzi autistici Implementazione nuovo sistema di gestione di appartamenti per la semi-autonomia di adolescenti ospiti di strutture di accoglienza
18 Titolo Area Obiettivo: Durata: Utenti finali: Risorse umane:10 Budget: Valore sociale PROGETTO 1 NIDO D APED IMMIGRAZIONE CREAZIONE E AVVIO DI UN CENTRO DIURNO PER MINORI IMMIGRATI 12 MESI 35 BIMBI E 35 MAMME 10 operatori + 2 coordinamento + 2 ausiliari ,00 euro ,00 euro finanziamento pubblico, ,00 euro finanziamento privato, euro cofinanziamento dell enteente proponente. sociale: possibilità di frequenza scolastica per 35 bambini, opportunità di lavoro per 6 educatrici, sostegno alla genitorialità per 35 donne. Lessons learned: beneficio beneficio di operatore interculturale, importanza del sostegno alle madri, necessità di rete territoriale.
19 Titolo Area Obiettivo: Durata: Utenti finali: Risorse umane:10 Budget: Valore sociale PROGETTO 2 sociale: sei PERLA DISABILITÀ CREAZIONE E AVVIO DI UNA CASA FAMIGLIA PER PERSONE ADULTE CON DISABILITÀ 8 MESI Lessons learned: costi 6 persone con disabilità 10 operatori + 1 coordinatore ,00 euro euro finanziamento pubblico, euro cofinanziamento dell enteente proponente. sei posti residenziali per il dopo di noi, 10 posti di lavoro a tempo indeterminato, un nuovo soggetto della cooperazione sociale. costi e benefici della gestione di una iniziativa sociale con i diretti beneficiari; costi aggiuntivi connessi alla gestione di progetti con partner pubblici.
20 I bisogni formativi nel TS Quali esigenze? Luigi Vittorio Berliri
21 I bisogni del terzo settore mi presento Spes contra spem 4 case famiglia 26 Persone ospitate 52 Persone che lavorano. Un sistema complesso..
22 I bisogni del terzo settore sistema complesso Tante le variabili in gioco comuni a qualsiasi azienda pagamenti, retribuzioni) Forte motivazione Scarse competenze Molto buon senso, (con tutti i pro e i contro) azienda (bilanci, fornitori,
23 I bisogni del terzo settore Programmazione Ascolto Confronto Competenze Cuore (molto) FORMAZIONE quali strumenti?
24 I bisogni del terzo settore la Formazione Strumenti di CONTROLLO delle variabili: 1. Del budget, Del clima interno 2. Dei risultati attesi, difficilissimi da misurare 3. maggiore controllo della qualità nella gestione dei progetti 4. maggiore efficacia ed efficienza (anche dal punto di vista finanziario) 5.- maggiore certezza di raggiungimento degli obiettivi prefissati 6.- meno improvvisazione, più governo delle variabili 7.- maggiore capacità di revisione
25 I bisogni del terzo settore buon senso? n n Buon senso o governo delle variabili? Buon governo, con senso!
26 Progetto di formazione La proposta Salvatore Carbone
27 L idea che vogliamo condividere 1. Strutturare e promuovere un nuovo protocollo di saperi e competenze di progettazione del settore privato-sociale (TS), sul modello di quanto già fatto dal PMI negli altri settori: 1. Aprire un filone formativo per i PM s s del privato-sociale orientato al perfezionamento continuo, di cui la presente iniziativa rappresenti l avvio; l 2. Costruire una Comunità Professionale aperta di progettisti e dirigenti di imprese sociali che si riconoscano nei saperi, competenze e valori che saranno articolati nel protocollo.
28 Da dove iniziamo Corso base di Progettazione Sociale Obiettivo Mettere in grado i partecipanti di conoscere gli elementi essenziali della progettazione sociale, scrivere un documento di proposta progettuale di media complessità, gestire con successo un progetto a livello di PM1, conoscere e gestire gli elementi di base del fund raising. Target Primario Dirigenti di organizzazioni sociali (cooperative, fondazioni e associazioni) con fabbisogni formativi mediamente specializzati Progettisti sociali Modulo 40 ore totali continuative Ambito 20 ore sessioni frontali 20 esercitazioni Ambito regionale che inizialmente investe Roma e provincia, per arrivare sino ai confini del Lazio Costi Il corso non ha fini di lucro e si basa sulla disponibilità dei docenti ad operare su base volontaria
29 Gli argomenti indirizzati dal modulo di Il contesto: base Il territorio, il bisogno, gli stakeholders, le cause, le fonti,, le risorse, il target ed il quadro normativo. Il progetto: Definizione, ciclo di vita, obiettivi, organizzazione, metriche, cambiamenti, analisi e gestione del rischio,, SWOT. Le attività: Le WBS, la comunicazione, gli strumenti di pianificazione e controllo. Le risorse: Le competenze,, lo staffing, la valorizzazione,, la formazione,, i mezzi e gli strumenti.
30 Gli argomenti indirizzati dal modulo di Il piano dei conti: base Analisi e definizione dei costi, il piano economico, tecniche di stima, pianificazione e controllo, il cash flow. Le tecniche redazionali: L analisi del bando,, la pragmatica del testo,, la struttura del documento e la stesura dello stesso. Il fundraising: Identificazione dei canali di finanziamento,, Il contesto ed il suo impatto sul piano di fund raising, le reti e le comunità professionali, techniche di raccolta fondi
31 Contributi Luciano Antoniucci
32 Contributi Il progetto è stato presentato al Board del Chapter Rome che ha deciso di sostenerlo: ospitandone la presentazione oggi dando disponibilità a valutare e commentare sui contenuti e la struttura del corso stimolando la partecipazione volontaria di iscritti, su base individuale, al progetto
33 e e voi PMP? Dopo il completamento della progettazione, il corso avrà una prima sessione a Febbraio 2009 Ulteriori sessioni saranno pianificate nel corso del 2009 e a seguire L adesione di ulteriori volontari consentirà la continuità della formazione e l l avvio e lo sviluppo della community L attività consente l acquisizione l di PDU Segnalatevi a luciano.antoniucci@hp.com
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