GEMELLAGGIO A.G.I.R.E. POR. Offerente/i: Provincia di Torino - Servizio Pari Opportunità e Politiche dei Tempi

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1 GEMELLAGGIO A.G.I.R.E. POR Offerente/i: Provincia di Torino - Servizio Pari Opportunità e Politiche dei Tempi Beneficiaria: Provincia di Ogliastra - Ufficio Laboratorio Territoriale Titolo del Gemellaggio: Sviluppo Locale orientato alle pari opportunità: il Protocollo di Parità. Data Inizio: 20 Dicembre 2007 Data Fine: 16 Maggio 2008

2 Fase I.1 - Trasferimento della metodologia e analisi territoriale Sottofasi I I I I I.1.5. Verbale delle attività Torino 30 gennaio - 1 febbraio 2008 Mercoledì 30 gennaio 2008 Sala Marmi, Provincia di Torino Via Maria Vittoria, 12 APERTURA AI LAVORI Aprono i lavori i saluti istituzionali delle autorità locali. In seguito ai saluti istituzionali dell Assessora alle P.O. della Provincia di Torino, Aurora Tesio e del Presidente della Provincia dell Ogliastra Pierluigi Carta, che intervengono sottolineando l importanza dei progetti di gemellaggio, quali preziose e importanti occasioni per avviare e stabilire uno scambio proficuo e duraturo di buone prassi trasferibili, nonché per offrire preziosi spunti per il miglioramento, intervengono Il Dott. Paolo Cessari e la Dott.ssa Dhebora Mirabelli del Dipartimento Pari Opportunità illustrando le finalità del Progetto A.G.I.R.E.. Il Progetto prevede l'attivazione di Gemellaggi tra le Amministrazioni e/o Enti dell'intero territorio nazionale con le Amministrazioni e/o Enti dell'obiettivo 1, nonché tra le stesse Amministrazioni dell'obiettivo 1, al fine di contribuire al miglioramento delle capacità delle Amministrazioni titolari di Programmi Operativi Regionali delle aree Obiettivo 1 in relazione a specifici temi di interesse. Il Progetto AGIRE POR, tra Provincia di Torino e Provincia dell Ogliastra ha l obiettivo di promuovere lo scambio di buone prassi tra le Amministrazioni relative a modelli, procedure e sistemi organizzativi in materia di inclusione ed integrazione dei principi di pari opportunità e mainstreaming di genere nelle politiche di sviluppo locale, in particolare attraverso la trasferibilità e la riproducibilità dei Tavoli di Parità e dei Protocolli di Parità. Sottolineano inoltre come il Progetto AGIRE POR assuma una particolare rilevanza anche in vista della Programmazione , nella quale i gemellaggi costituiranno uno degli strumenti privilegiati per garantire un supporto tecnico e metodologico endogeno al sistema, in favore delle Amministrazioni coinvolte nell attuazione dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali.. La D.ssa Dhebora Mirabelli illustra gli strumenti messi a disposizione del Dipartimento per divulgare le attività ed i risultati del gemellaggio, quali, in particolare, una sezione dedicata sul portale della Rete delle Pari Opportunità del DDPO Invita pertanto le Amministrazioni coinvolte a condividere i materiali e la documentazione presentati nel corso delle giornate di lavoro. PRIMA SESSIONE DI LAVORO Analisi della caratteristiche di contesto e delle tendenze strutturali, socioeconomiche e istituzionali dei rispettivi contesti territoriali

3 Si apre la prima sessione dei lavori coordinata dal Dott. Enrico Chiais, Dirigente Servizio Pari Opportunità e Politiche dei Tempi della Provincia di Torino, nel corso della quale vengono analizzate, da parte delle due amministrazioni provinciali, le caratteristiche di contesto e le tendenze strutturali, socioeconomiche e istituzionali dei rispettivi contesti territoriali. Provincia di Torino Interviene il Dott. Enrico Chiais che dopo essersi scusato dell assenza del Dott. Michele Fortunato, sottolinea come le politiche di Pari Opportunità siano parte integrante e significativa delle strategie della Provincia torinese e come quest ultima si proponga di incidere sulle situazioni che tuttora rappresentano un ostacolo alla piena realizzazione della parità e dell'uguaglianza di opportunità tra donne e uomini, promuovendo un quadro organico di azioni positive volte a favorire la promozione e l'applicazione delle pari opportunità in modo trasversale su tutte le tipologie e ambiti d'intervento dell'ente. Passa poi ad illustrare brevemente gli organismi di parità provinciali che collaborano con la Direzione Servizio Pari Opportunità e Politiche dei Tempi. l Assessorato Pari Opportunità nelle persone della Prof.ssa Aurora Tesio e del Presidente in carica Dott. Antonio Saitta. Con il nuovo Governo provinciale, risultato delle elezioni del 12 giugno 2004, la Giunta della Provincia di Torino non solo registra una forte presenza femminile nel proprio esecutivo ( 50% donne) ma anche vede la nascita dell'assessorato alle Pari Opportunità con delega propria ed autonomia finanziaria sui progetti di promozione delle Pari Opportunità e delle politiche dei tempi. La consigliera di parità Dott.ssa Laura Cima, che è la figura preposta al controllo ed alla tutela delle discriminazioni nel lavoro in ragione del sesso, ed è a disposizione di donne e uomini che ritengono di aver subito atti discriminatori. La Commissione Consiliare di Pari opportunità della Provincia di Torino è stata istituita nel 1995 e fa parte delle Commissioni permanenti del Consiglio provinciale; ha compiti di indirizzo, promozione e partecipazione alla vita politica sul territorio provinciale; formula proposte agli assessori competenti, per favorire la valorizzazione delle donne ed attivare forme di incentivazione nel lavoro, nella solidarietà sociale, nelle attività produttive, culturali ecc. Il Comitato Pari Opportunità della Provincia di Torino è stato istituito fin dal 1988, è presieduto dal Presidente della Provincia e ne fanno parte, in misura uguale, rappresentanti dell'amministrazione e dei Sindacati. Il Comitato è un organismo propositivo e consultivo, previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli Enti Locali, per diffondere i principi di parità e pari opportunità all'interno della Provincia. E' altresì il soggetto preposto, dal Contratto Nazionale, alla verifica delle iniziative assunte per favorire le reali pari opportunità nelle condizioni di lavoro e di sviluppo professionale. Suo obiettivo primario dunque, è quello di favorire le effettive pari opportunità fra donne e uomini nell'ambito lavorativo e di sviluppo professionale, prendendo anche in considerazione la posizione delle lavoratrici in seno alla famiglia. Il Dott. Chiais spiega come l'amministrazione Provinciale Torinese, attraverso l'assessorato "Pari Opportunità" ha deciso di proporsi sul territorio, all'interno dei processi di "Governance" al fine di meglio indirizzare ed attuare le politiche di genere. Le azioni sono proposte collaborando principalmente con gli altri Enti e soggetti (Comuni, Patti Territoriali, Comunità Montane, strutture pubbliche e private) interessati alla soluzione dei problemi delle donne nella società e più nello specifico nel mondo del lavoro. Le attività sono finalizzate al supporto progettuale e alle attività di orientamento di genere, al lavoro e alla formazione professionale e più in dettaglio sulle diverse fasce di età. Una particolare attenzione viene riservata alla tutela delle donne nell'organizzazione del lavoro e nei processi produttivi, compresi gli aspetti legati alla conciliazione dei tempi e alle normative contrattuali.

4 I diversi Assessori (Aurora Tesio Pari Opportunità, Cinzia Condello Lavoro e Eleonora Artesio Solidarietà Sociale), la Direzione Generale e la Direzione d'area hanno disposto la realizzazione di un Piano Operativo progettuale "interdisciplinare" nonché l'approfondimento dei contenuti per la realizzazione di un progettostruttura d'intervento sul tema "Donne e Mercato del lavoro". Con la Delibera della Giunta Provinciale n del è stato adottato il documento d'indirizzo "Promuovere le pari opportunità per migliorare e aumentare l'occupazione femminile" ed è stato approvato contestualmente, il Progetto - Struttura "Centro Risorse Servizi Pari Opportunità - M. d. L."; L'istituzione del Centro Risorse Servizi Pari Opportunità - Mercato del Lavoro, (predisposto per fasi successive di sviluppo annuali), è ritenuto strategico per lo sviluppo delle politiche di genere e di coordinamento territoriale ed è inserito nel programma del Piano Territoriale Operativo delle Pari Opportunità in fase di presentazione. Il programma del C.R.S.P.O. prevede entro l'anno 2006 alcuni obiettivi, ritenuti prioritari e propedeutici alla messa in campo delle altre attività previste per gli anni ed illustrate nel documento programmatico adottato dalla Giunta il 31 Maggio 05, obiettivi ritenuti preliminari e coerenti con le finalità in esso esplicitate. Il Piano Territoriale Pluriennale Pari Opportunità rappresenta per la Provincia di Torino uno strumento di assoluta rilevanza per attuare, in modo organico e concertato sull intero territorio provinciale, una strategia integrata delle politiche di parità e di pari opportunità. La pianificazione strategica della Provincia intende realizzarsi in forma integrata e trasversale a tutti gli ambiti d azione e di intervento dell Ente, nella consapevolezza che la sinergia tra settori differenti e l interazione tra attori diversi sia la metodologia più consona alla realizzazione di un reale riconoscimento della parità e delle pari opportunità per tutti, pur con una specifica attenzione alla componente femminile. In questo, la Provincia intende adottare una metodologia innovativa, facendo dell attenzione al genere nelle politiche di parità e uguaglianza un elemento di buona prassi non esclusivo, ma applicabile anche agli altri possibili ambiti di disuguaglianza e di discriminazione, in coerenza con le indicazioni programmatiche dell Unione Europea. La metodologia di base che viene assunta dalla Provincia di Torino consiste nell adottare una prospettiva di genere, ovvero una strategia di mainstreaming, che inserisca le politiche di parità e di uguaglianza di opportunità in un unico quadro complessivo, accrescendone la visibilità e stimolando una valutazione d impatto attenta anche alle specificità femminile e maschile delle componenti sociali. Costruire una cultura del mainstreaming implica rifiutare ottiche settoriali e non comunicanti, superare l idea di specifico femminile e indicare invece l utilità di un iniziativa trasversale a tutte le azioni di governo, ovvero di adozione di un modello di governance di parità. La programmazione per il triennio messa a punto all interno del Piano Territoriale delle Pari Opportunità si inserisce in un più vasto quadro di rafforzamento della coesione sociale e di affermazione dei diritti di cittadinanza, in stretta coerenza sia con le indicazioni provenienti dall Unione Europea relative alla parità e all uguaglianza di opportunità, così come espresse in particolare nella Strategia Europea per l Occupazione, nella Carta dei Diritti fondamentali dell Unione Europea (Trattato di Nizza 2000, art. 23), nella Costituzione Europea (art. 4), sia con quanto affermato a livello nazionale, a partire dai principi contenuti nella Costituzione italiana (art. 3 e art. 51). In questa direzione, il Piano intende proporre un obiettivo condiviso: migliorare la condizione di vita e di lavoro delle donne che vivono e operano sul territorio provinciale, che vada a realizzarsi favorendo specifiche condizioni, quali, in particolare: la partecipazione attiva delle donne al mercato del lavoro,

5 la conciliazione tra responsabilità professionali e impegni familiari, una sempre maggiore condivisione dei carichi familiari, la promozione di una effettiva capacità di rappresentanza, la valorizzazione e il sostegno a forme di associazionismo femminile, il raggiungimento e il mantenimento di condizioni di cittadinanza attiva e di qualità della vita soddisfacenti (in termini anche di benessere e di integrità fisica), il contrasto alle diverse forme di discriminazione, la lotta contro tutte le manifestazioni di violenza contro le donne. Le attività previste saranno realizzate grazie alla relazione che verrà promossa con la programmazione degli altri Assessorati Provinciali e attraverso la valorizzazione dell esperienza della Provincia di Torino, che nel corso degli anni ha rafforzato il proprio ruolo di Istituzione di riferimento per il territorio nell ambito delle pari opportunità, anche attraverso esperienze progettuali a valere sui finanziamenti comunitari di rilevanza strategica, coniugando positivamente tecnica amministrativa, cultura concertativa e progettualità a favore di uno sviluppo secondo criteri di pari opportunità, con effettiva applicazione di strategie di mainstreaming di genere. La Provincia di Torino, da parte sua, è un Amministrazione non solo particolarmente sensibile alle tematiche di uguaglianza, ma anche ad esse significativamente coerente sia a livello politico che amministrativo. A livello politico è da rilevare la forte presenza femminile nell Esecutivo, che si collega sul piano amministrativo alla attivazione di una serie di strumenti idonei a promuovere in modo coerente la cultura di pari opportunità come parte integrante e significativa della pianificazione strategica: si pensi alla presenza di un Assessore alle Pari Opportunità, alla nomina del Consulente di Fiducia sulle Pari Opportunità, alla istituzione sin dal 1988 del Comitato Pari Opportunità, all attivazione dell ufficio della Consigliera di Parità, all istituzione di una Commissione Consiliare permanente composta da donne e uomini sulle pari opportunità, all adozione del documento di indirizzo delle attività dell ente Parità in movimento, all attivazione del coordinamento delle Banche del Tempo, all adozione di Protocolli di sostenibilità ambientale, sociale e di genere nell ambito di Agenda XXI. È importante ricordare in modo specifico come la vocazione al governo dello sviluppo locale durevole sia stata declinata dalla Provincia di Torino in chiave di genere sia attivando all interno degli 8 Patti Territoriali presenti sul territorio (del Canavese, del Pinerolese, del Po, del Sangone, della Stura, delle Valli di Susa, di Torino Sud, della Zona Ovest di Torino) dei Tavoli Tecnici di Parità, sia definendo una sede di coordinamento nella Rete di Parità nello Sviluppo Locale, che opera per valorizzare il ruolo delle donne nello sviluppo economico, proponendosi come buona prassi riproducibile. Le azioni rivolte al territorio sono specchio di una cultura già da tempo presente nell Ente, ma che può ancora essere significativamente implementata attraverso l adozione di una programmazione integrata, così come esplicitata all interno del Piano Territoriale, con cui la Provincia di Torino intende dare nuovo stimolo e impulso al proprio impegno a favore delle pari opportunità, adottando in misura sempre maggiore il metodo della pianificazione concertata su tutto il territorio e implementando i rapporti tra tutti gli organismi interni all Ente stesso. Per mettere in atto queste finalità e, insieme, perseguire il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, la Provincia intende adottare attraverso il Piano Territoriale un approccio di largo respiro, in cui si operi per favorire maggiore e migliore occupazione attraverso azioni che puntino all inclusione di tutti quei soggetti che ancora restano ai margini del mercato, anche tramite il potenziamento delle attività legate all informazione e alla comunicazione, nonché il sostegno all istruzione e alla formazione specie per le fasce giovani, migliorando i processi di apprendimento e creando un canale di collegamento capace di mettere a

6 sistema le forme tradizionali dell istruzione con la formazione professionale, la formazione regionale e le attività di collaborazione tra le imprese e le Parti sociali. Insieme, sarà necessario valutare in modo sistematico gli interventi effettuati, tenendo conto che la valutazione dell impatto di genere delle politiche, della programmazione e delle singole progettazioni risulta essere un fattore essenziale per comprendere se e in quale misura la strategia promossa dall Ente può significativamente operare a favore della componente femminile. Molto si sta facendo e molto si potrà fare, guardando soprattutto all Europa, nell ottica di una strategia di implementazione delle capacità professionali, integrate con i saperi, dove le Università, le strutture dell istruzione, della formazione professionale e i centri di ricerca saranno i protagonisti dello sviluppo futuro dell intero sistema educativo. L obiettivo è quello di lavorare sul territorio locale, ma nella prospettiva più ampia di contribuire a mettere in atto e rafforzare le politiche regionali, nazionali ed europee in una logica dinamica che tenga conto delle trasformazioni culturali, sociali ed economiche in atto nella società, al fine di tradurre in pratica un principio che da troppo tempo è rimasto mera enunciazione. Provincia dell Ogliastra Il Dott. Chiais passa la parola all Amministrazione beneficiaria nella persona del Dott. Davide Cao, Funzionario del Servizio Laboratorio Territoriale della Provincia Ogliastra, che passa a delineare il quadro socioeconomico della Provincia Ogliastrina. L'Ogliastra è una delle otto province della Sardegna, di recente costituzione, precedentemente compresa nella Provincia di Nuoro. I comuni Ogliastrini sono 23, con una popolazione totale di circa abitanti. I capoluoghi sono Lanusei e Tortolì. L'Ogliastra ha conosciuto un relativo isolamento nonostante la presenza di un porto (Arbatax) e di un piccolo aeroporto (Tortolì). Attualmente, tale condizione è mitigata dalla presenza di un nuovo importante asse viario. Procede poi a tracciare un quadro della popolazione femminile sottolineando come questa sia ben distribuita rispetto alle classi di età (più di quanto non lo sia quella maschile).si nota difatti una maggiore concentrazione della popolazione femminile nelle classi di età più anziane. Le variazioni demografiche dell Ogliastra seguono l andamento regionale, anche se con intensità differenti nel periodo Nell ultimo quinquennio, la crescita registrata a livello regionale non ha avuto la stessa intensità in Ogliastra. Il quadro dell istruzione della popolazione femminile in Sardegna è vario. In generale, si trova un maggior numero di donne nelle classi di istruzione corrispondenti a titoli di studio più elevati, analogamente a quanto succede nel Mezzogiorno e a livello nazionale. L immigrazione femminile in Ogliastra si concentra prevalentemente nelle classi d età che vanno dai 20 ai 50 anni. Su 430 immigrati, il 53% è di sesso femminile. I saldi occupazionali del primo trimestre del 2007, come anche le informazioni dei mesi precedenti, evidenziano come in Ogliastra il mercato del lavoro sia relativamente statico.

7 La componente femminile, inoltre, registra saldi molto meno consistenti per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato; I redditi da lavoro autonomo appaiono più elevati rispetto a quelli degli uomini; inoltre, in percentuale, i redditi delle donne paragonati a quelli degli uomini sono decisamente superiori a quelli registrati nelle altre regioni. Nella Provincia dell Ogliastra sono presenti 45 B&B (Bed & Breakfast) di cui 41, pari al 92% del totale, a completa gestione e proprietà di donne in età compresa tra i 40 e i 45 anni. Solo 2 B&B, pari al 4 % del totale, sono di proprietà e a gestione maschile. Il restante 4% delle strutture è a gestione femminile ma di proprietà maschile. L attività del B&B risulta essere in Ogliastra una forma di imprenditorialità al femminile capace di produrre reddito integrativo e in grado di perseguire la cultura dell ospitalità che contraddistingue l intero territorio. Su un totale di 255 nuove iniziative finanziate censite in 14 comuni, il 71% ha riguardato soggetti maschili e il 29% soggetti femminili. Il trend di iniziative finanziate è piuttosto discontinuo anche per via del ridotto numero di proposte presentate dalle donne. Il 2001 è stato l anno in cui sono state finanziate il maggior numero di iniziative femminili (26), mentre nelle altre annualità si hanno 2 iniziative nel 1999, 18 nel 2000, 11 nel 2002, 3 nel Nell annualità 2004 non sono state finanziate iniziative imprenditoriali femminili. Oltre un quarto delle domande presentate in Ogliastra durante il processo della Progettazione Integrata proviene da proponenti di sesso femminile. Verosimilmente la partecipazione è maggiore di quanto non appaia dai dati, perché non si può rilevare l informazione sulle società a prevalente conduzione femminile. Nei Progetti Integrati Filiere e Distretto rurale la componente femminile è sovrarappresentata a causa del meccanismo premiale (misura 4.9). Il Dott. Cao a conclusione del suo intervento evidenzia come la struttura sociale Ogliastrina sia influenzata dalle caratteristiche geografiche del territorio, come la struttura economica sia ancora vincolata da una forte presenza del settore agropastorale nelle aree interne e del turismo e servizi nelle aree costiere e che l Assetto istituzionale è ancora in fase di transizione; sottolinea inoltre che le maggiori opportunità di crescita economica sul territorio provinciale dipendono dalle opportunità derivanti dal turismo e dalla valorizzazione dei beni ambientali e culturali, nonché dei saperi legati alle tradizioni.

8 Passa quindi la parola al Dott. Antonio Deiana, Dirigente Servizio Turismo e Sviluppo locale della Provincia dell Ogliastra, che illustra ai presenti i dati degli arrivi e delle presenze Turistiche nella provincia dell Ogliastra nel periodo da gennaio a settembre Da un confronto tra l anno 2006 e il 2007 sul numero di strutture che forniscono i dati, emerge che nel 2005 in Ogliastra le strutture ricettive che fornivano i dati sulle presenze all EPT erano 15. L Assessorato al Turismo, con un azione di sensibilizzazione sugli operatori, ha portato le comunicazioni delle strutture nel 2006 a 60 e nel 2007 a 156. In Ogliastra il comparto che ha il numero maggior di posti letto è il settore dei campeggi con 6734, a seguire il settore alberghiero che comprende gli Hotel 4, 3, 2, 1 stella e i residence con 5416.Dal confronto sul numero di strutture che forniscono i dati distinte per categoria, emerge che sono quasi triplicate le strutture del comparto Alberghiero e dei Bed and Breakfast, aumento dovuto solo in minima parte all apertura di nuove attività. Dal grafico sulla distribuzione dei posti letto risulta netto il divario tra i comuni costieri con il 92,68% dei posti letto e comuni interni con il 7,32%. La stagione 2007 ha avuto un segno positivo nelle presenze con un incremento medio del 15,31% e dell 11,38 negli arrivi. Emergono, dai dati raccolti dall Assessorato al Turismo, i picchi di luglio ed agosto (alta stagione) e si riscontra una crescita nei mesi definiti di bassa stagione che dimostrano come i primi passi per destagionalizzare sono stati fatti anche se naturalmente altri ne dovranno essere compiuti con una programmazione mirata. Si può riscontrare che il 55,25% delle presenze proviene dal settore alberghiero, il 40,96 dai campeggi, l 1,86% dagli alloggi in forma imprenditoriale (C.A.V. e affittacamere), l 1,14 dai Bed and Breakfast, lo 0,58 dagli ostelli e lo 0,22 dagli agriturismi. Il settore alberghiero ha avuto presenze, il 55,25% sul totale. Emergono i picchi di luglio e agosto con un alta permanenza media e una distribuzione più armonica rispetto agli altri settori. Il settore dei campeggi ha avuto presenze, il 40,96% sul totale. E da mettere in risalto la concentrazione nel mese di agosto poiché rappresenta il 44,34% delle presenze del settore. Il settore degli alloggi in forma imprenditoriale (C.A.V. e Affittacamere) ha avuto presenze, l 1,86% sul totale. E da evidenziare che questo settore è quello che ha la più alta permanenza media con 9,15 giorni. Il settore dei Bed and Breakfast ha avuto presenze, l 1,19% sul totale. E da evidenziare che la caratteristica tipica di questo settore è la bassa permanenza media con 3,76 giorni. Considerando la provenienza si può notare che il 68,92% degli arrivi sono Italiani ai quali corrisponde il 74,55% delle presenze, mentre al 31,08% degli arrivi stranieri corrisponde il 25,45 delle presenze. Dal grafico emerge l incremento sia degli arrivi e delle presenze tra il 2006 e il La voce più rappresentativa è Appartamento in affitto [48,34%], che può essere spiegato in parte col fatto che gli ospiti di tale tipologia cercano informazioni negli uffici turistici perché non le trovano nella struttura e col fatto che ufficialmente non compaiono in nessuno studio perché fanno parte del sommerso al quale è difficile dare una misurazione reale. La prima sessione di lavoro si conclude con questo intervento e il Dott. Chiais dà la parola alla Dott.ssa Giulia Manassero che apre i lavori della seconda sessione di lavoro. SECONDA SESSIONE DI LAVORO Interviene la Dott.ssa Giulia Manassero, esperta in politiche comunitarie e Fondi Strutturali, dando alcune indicazioni di tipo metodologico su come dare attuazione alle politiche di pari opportunità nell ambito della nuova programmazione dei Fondi Strutturali Sottolinea come le pari opportunità di genere e le pari opportunità per tutti nella nuova programmazione siano politiche prioritarie e trasversali.

9 Fa poi un cenno alla situazione del Piemonte e della Sardegna negli obiettivi dei Fondi Strutturali. La Sardegna nel era in Obiettivo 1 (Con Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia); nel è in Phasing in passando all Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia restano in Convergenza e Basilicata in phasing out). Il Piemonte nel era in Obiettivo 2 (zonizzazione) e Obiettivo 3; nel è in Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione (senza zonizzazione). Nella programmazione sia in Piemonte che in Sardegna, l attenzione era puntata sull integrazione del principio di PO in tutti gli interventi messi in atto dal POR: in Sardegna attraverso l Autorità per le Politiche di Genere (ruolo consultivo, propositivo e promozionale in materia di pari opportunità nei confronti dell AdG del POR + funzione di raccordo tra i diversi soggetti istituzionali che si occupano di pari opportunità); in Piemonte attraverso l Animatrice di Parità (specificatamente legata nelle sue funzioni all attuazione della Misura E1 del POR + trasversalità sulle altre misure del POR). Nella Programmazione sia Piemonte che Sardegna c erano delle misure specificatamente dedicate alle P.O., ovvero la Misura 3.11 (Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro), l Asse E con misure specifiche intese a migliorare l'accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, compreso lo sviluppo delle carriere e l'accesso a nuove opportunità di lavoro e all'attività imprenditoriale, e a ridurre la segregazione verticale e orizzontale fondata sul sesso nel mercato del lavoro e la Misura E1: Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro Con la nuova programmazione la trasversalità del principio di pari opportunità riguarda tutti i Fondi, per un applicazione ancora più incisiva del principio del MAINSTREAMING. La Dott.ssa Manassero passa poi ad illustrare la Decisione del Consiglio sugli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione ed i Regoilamenti del FSE. Si è passati dunque da un integrazione dei principi di pari opportunità nel Fondo Sociale ad una trasversalità comune su tutti i Fondi, promuovendo il MAINSTREAMING per realizzare interventi di ampio impatto che tengano conto dei principi di parità, attraverso l integrazione dei Fondi. MAINSTREAMING dunque, non solo attraverso i fondi strutturali, ma anche tramite progettualità di sviluppo locale (es. Rete di parità nello sviluppo locale). A livello nazionale la trasversalità dei principi di parità è recepita nel Quadro Strategico Nazionale: Il Quadro punta ad orientare la programmazione operativa verso il rispetto del principio di parità tra uomini e donne e del principio di prevenzione di ogni discriminazione,in particolare nei confronti delle persone diversamente abili, nella realizzazione degli interventi in una logica di mainstreaming (Principi orizzontali, IIII.3, p. 161 e ss.). L adozione del principio di pari opportunità di genere e di non discriminazione non si esaurisce ovviamente nelle priorità suddette ma, nella logica di mainstreaming, è parte integrante di tutta la strategia dei Fondi strutturali così come si esprime nell insieme delle priorità che ne caratterizzano il tracciato. In quest ottica, la programmazione operativa terrà in particolare conto, nelle varie fasi di programmazione e di attuazione, del principio di accessibilità per le persone diversamente abili. La logica del mainstreaming si esplica anche a livello di istituzioni: l applicazione dei principi di parità in maniera trasversale e integrata in tutti i Fondi viene garantita dalla presenza delle Consigliere e dei Consiglieri di Parità nei COMITATI DI SORVEGLIANZA istituiti per ciascun fondo nelle varie regioni, come disposto dal Decreto Legislativo 23 maggio 2000, n. 196.

10 In Piemonte le pari opportunità sono priorità e trasversalità del DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE: Le pari opportunità di genere e le pari opportunità in senso ampio costituiscono dunque priorità e trasversalità fondamentale, che si intende declinare in ogni fase e in ogni aspetto della programmazione In Sardegna il DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE richiama i principi di pari opportunità nei seguenti obiettivi strategici: Politiche attive del lavoro e le Politiche di Istruzione e Formazione Integrazione trasversale dei principi di pari opportunità in tutti i fondi (non solo comunitari) per favorire una vera azione di mainstreaming ed un applicazione puntale ed incisiva dei principi anche nelle politiche non strettamente connesse a queste tematiche (es. FESR, FEASR, Cooperazione, ecc) La Città Universitaria della Conciliazione rappresenta una buona pratica di integrazione e mainstreaming realizzata nella programmazione La Dott.ssa Giulia Manassero passa dunque la parola alla Dott.ssa Paola Gargano, esperta in politiche di pari opportunità, che va ad illustrare il progetto A GRUGLIASCO LA CITTA UNIVERSITARIA DELLA CONCILIAZIONE DOCUP OB. 2 Misura 3.4. La Dott.ssa Paola Gargano spiega come l idea progettuale di realizzare il Centro di Conciliazione funzionale all infrastruttura del Polo delle Facoltà Scientifiche dell Università degli Studi di Torino localizzato a Grugliasco, costituisce la traduzione operativa dei risultati del progetto La Città Universitaria della Conciliazione promosso dal Comitato Pari Opportunità dell Università degli Studi di Torino e finanziato sui fondi 2002 del FSE Obiettivo 3 Misura E1 del Programma operativo Regionale della Regione Piemonte. Da un indagine condotta nel marzo 2001 dal Comitato Pari Opportunità dell Università degli Studi di Torino emergeva una necessità di servizi all infanzia per coloro che erano impegnati in attività di lavoro, insegnamento e studio presso il Polo Universitario di Grugliasco. E seguita un attività di collaborazione, nata nel 2001 da un impegno congiunto tra il Comitato Pari Opportunità dell Università degli Studi di Torino e la Città di Grugliasco, che portava alla firma, nel febbraio 2002, di un protocollo d intesa che ha coinvolto numerosi soggetti ed istituzioni del territorio che si sono impegnati a sostenere l idea progettuale. Nel 2002 il Comitato Pari Opportunità dell Università degli Studi di Torino, in collaborazione con la società S&T in qualità di soggetto attuatore, ha presentato ed ottenuto il finanziamento del progetto La città universitaria della conciliazione sul FSE Obiettivo 3 Misura E1 del Programma operativo Regionale della Regione Piemonte, grazie al quale è stato definito il modello innovativo di una struttura di conciliazione all interno del nuovo Polo delle Facoltà Scientifiche dell Università di Torino a Grugliasco in forma di asilo nido, di scuola materna, e di integrazione in orari e periodi di chiusura delle scuole, con l obiettivo di offrire la disponibilità di servizi all infanzia di alta qualità e flessibili, rispondenti alle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici dell Università, adeguandoli alle necessità di chi, impegnato in attività di formazione e ricerca, non ha orari di lavoro standard. Per il raggiungimento dell obiettivo del progetto, è stata applicata la metodologia di concertazione integrata ovvero la medesima che viene utilizzata per la promozione di iniziative di sviluppo locale in cui si richiede la costruzione di una rete di sostegno intorno ad un comune obiettivo, mettendo dunque al centro la condivisione del progetto per ottenere un risultato. Il progetto ha coinvolto attivamente oltre al Comitato Pari Opportunità dell Università degli Studi di Torino ed alla S&T: la Città di Grugliasco la Facoltà di Architettura I

11 l Università degli Studi di Torino l Agenzia Servizi per gli studenti dell Università degli Studi di Torino la Provincia di Torino Assessore alle Pari Opportunità la IX Commissione Consiliare Pari Opportunità della Provincia di Torino la Consigliera di Parità della Provincia di Torino la Consigliera di Parità della Regione Piemonte la Commissione Regionale Pari Opportunità uomo-donna del Piemonte l ASL 5 l Associazione Donne & Scienze il Centro UNESCO di Torino il CIRSDe la Facoltà di Economia la Facoltà di Scienze della Formazione la Facoltà di Psicologia la Facoltà di Agraria la Facoltà di Medicina Veterinaria la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali A conclusione del progetto La città universitaria della conciliazione, dal quale è emerso un valido modello innovativo di insediamento universitario, la Città di Grugliasco unitamente all Università degli studi di Torino ed alla Facoltà di Architettura I (Politecnico di Torino), ha deciso di portare avanti il progetto affinché il modello potesse trovare una sua effettiva e concreta realizzazione formalizzata con la sottoscrizione di un Accordo di programma preliminare. Pertanto nel 2005 la Città di Grugliasco, con il supporto dell Università degli Studi di Torino e della Facoltà di Architettura I (Politecnico di Torino) e di S&T in qualità di assistenza tecnica, ha candidato a finanziamento sul DOCUP ob. 2 Misura 3.4 il progetto A Grugliasco la Città Universitaria della Conciliazione, allo scopo di realizzare il Centro di Conciliazione ovvero una infrastruttura innovativa e pertinenziale al Polo delle Facoltà Scientifiche dell Università degli Studi di Torino in forma di asilo nido, scuola materna, servizi di integrazione in orari e periodi di chiusura delle scuole (doposcuola, spazio gioco, laboratori, etc..)., anticipando così le modalità attuative della programmazione dei Fondi Strutturali in cui l ob. 2 e l ob. 3 sono strettamente legati, progetto che ha ottenuto il finanziamento regionale pari a ,00 euro. Essendo peraltro necessario integrare tale cifra con un cofinanziamento, il medesimo è stato garantito dalla Regione Piemonte Assessorato Università e Ricerca, Dall Università degli Studi di Torino, dalla Provincia di Torino Assessorato alle Pari Opportunità e dal Comune di Grugliasco che ha contribuito con il valore del terreno messo a disposizione per la realizzazione dell opera. I/le beneficiari/e del progetto sono i docenti, non docenti; i/le dipendenti/amministrativi; i/le dottorandi/e; gli/le assegnisti/e; i/le ricercatori/trici; gli/le studenti/sse del Polo delle Facoltà Scientifiche dell Università degli Studi di Torino,; gli/le abitanti della Città di Grugliasco; altri soggetti eventualmente interessati (imprese del circondario, enti pubblici locali). I vantaggi che ne sono derivati sono quelli di garantire maggiore disponibilità di servizi all infanzia di alta qualità e flessibili, rispondenti alle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici del Polo Universitario, adeguandoli alle necessità di coloro che, impegnate/i in attività di formazione e ricerca, non hanno orari di lavoro standard, della cittadinanza di Grugliasco, dei/lle dipendenti delle imprese operanti nel territorio; di agevolare il processo di riqualificazione urbana ottenendo una valorizzazione delle risorse ed un

12 miglioramento della qualità ambientale e territoriale della zona interessata; di ottenere un impatto positivo sulla qualità della vita dei/delle beneficiari/e finali dell intervento; di stimolare ricadute positive sulla situazione occupazionale con un potenziale incremento di posti di lavoro. La Dott.ssa Gargano riassume dunque le finalità del progetto che prevede la realizzazione di un Centro di Conciliazione, una infrastruttura innovativa e pertinenziale al Polo delle Facoltà Scientifiche dell Università degli Studi di Torino in forma di asilo nido, scuola materna, servizi di integrazione in orari e periodi di chiusura delle scuole (doposcuola, spazio gioco, laboratori, etc..); a tali servizi verrà affiancato un centro benessere ed altri servizi usufruibili dagli/le utenti del Centro di conciliazione e dal territorio nel suo complesso. Tale infrastruttura costituisce un esempio in Europa di Centro di Conciliazione e si caratterizza dunque per il suo carattere fortemente innovativo sia per quanto riguarda il processo che lo ha reso possibile che per le caratteristiche in sé del progetto. La Dott.ssa Gargano conclude sottolineando che il Centro di conciliazione verrà inaugurato nel Si conclude la Seconda sessione di lavoro e si apre la Terza sessione di lavoro con gli interventi della Dott.ssa Franca De Battista e della Dott.ssa Gianpiera Lisa dell Autorità di Gestione del FSE della Regione Piemonte. TERZA SESSIONE DI LAVORO Intervengono la Dott.ssa Franca De Battista e la Dott.ssa Gianpiera Lisa ad illustrare la Struttura dei documenti di programmazione FSE 2000/2006, ovvero: Programma Operativo regionale (POR) Assi Complemento di Programma Misure Linee di intervento Tipologie di azione Nel POR REGIONE PIEMONTE L Asse dedicato alle Pari Opportunità è l Asse E - Misura E1 - Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro. Gli obiettivi dell Asse E riguardano: Misure specifiche intese a migliorare l accesso e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, compreso lo sviluppo delle carriere e l accesso a nuove opportunità di lavoro e all attività imprenditoriale, e a ridurre la segregazione verticale e orizzontale fondata sul sesso nel mercato del lavoro. Le finalità della Misura E1 sono: Aumentare il tasso di partecipazione delle donne al lavoro e favorire l imprenditorialità femminile; Migliorare la posizione relativa della componente femminile nel mondo del lavoro e favorire la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi della vita familiare e personale in un ottica di condivisione delle responsabilità familiari. Dedicano poi il loro intervento a descrivere la LINEA DI INTERVENTO 3 e le sue TIPOLOGIE DI AZIONE: 1-3 4, ANNI I contenuti della linea di intervento 3 riguardano azioni per l introduzione di forme di flessibilità sul lavoro, per il reinserimento socio- lavorativo di soggetti in situazione di disagio e per il sostegno all assistenza familiare. La linea di intervento 3 si declina in 4 Azioni. La linea di intervento 3 ha trovato attuazione attraverso la pubblicazione di 3 bandi (bando ). La Dott.ssa De Battista e la Dott.ssa Lisa passano all illustrazione in dettaglio del bando Illustrano le seguenti azioni: azione 3.1, che riguarda interventi di sostegno alla riorganizzazione del

13 lavoro e della struttura degli orari, in particolare rivolti alla promozione del lavoro part-time e del telelavoro, per facilitare la permanenza delle donne nel mondo del lavoro attraverso una migliore conciliazione con la vita familiare; azione 3.3 che riguarda percorsi di reinserimento socio-lavorativo di persone in situazioni di disagio; azione 3.4 che riguarda percorsi di sostegno all assistenza familiare per anziani, disabili, persone non autosufficienti. In materia di CONCILIAZIONE VITA/LAVORO nel periodo 2000/2006 i numeri sono: - 23 progetti sul bando 2001 per ,76-80 progetti sul bando 2002 per ,00-49 progetti sul bando 2005 per , PROGETTI PER QUASI 12 MILIONI DI FINANZIATI Per la Linea di intervento 3, Azione 2, relativa ad azioni di accompagnamento, i numeri sono: - 10 progetti sul bando 2001 per ,52-33 progetti sul bando 2002 per ,50-43 PROGETTI PER OLTRE 3 MILIONI E MEZZO DI FINANZIATI Per la Linea di intervento 3, Azione 3, attivata soltanto con l ultimo bando del 2005 sono stati finanziati: - 14 progetti per ,00. Per la Linea di intervento 3, Azione 4, sperimentazione attivata nel 2005, sono stati finanziati: - 5 progetti sul bando 2005 per ,40 di risorse integrate: - Fondi POR per ,80 e - Fondi Regionali Politiche Sociali per ,60 Passano poi a descrivere la LINEA DI INTERVENTO 4 - AZIONI 1 2, ANNI Per la Linea di intervento 4, Azione 1 sono stati finanziati i seguenti progetti: - Bando 2001 n ,95 - Bando 2002 n ,00 Per la Linea di intervento 4, Azione 2 sono stati finanziati i seguenti progetti: - Bando 2001 n ,12 - Bando 2002 n ,00 Si è dato grande rilievo alla diffusione delle attività realizzate attraverso la pubblicazione dei repertori dei progetti realizzati con i bandi come buone pratiche da condividere e trasferire reperibili sul sito: ULTERIORI RISORSE PER LINEA 4 Nel 2006 a fine programmazione sono state trasferite risorse alle province per la realizzazione di azioni di diffusione della cultura di parità: - progetto scuole in attuazione del protocollo d intesa Regione/MIUR ( ) - adozione PAP ( ) Si passa poi ad illustrare le campagne di comunicazione Promosse dalla Regione Piemonte per la promozione delle Pari Opportunità per affermare il concetto della differenza di genere come risorsa da valorizzare. Il messaggio è veicolato attraverso la prima tappa progettuale nel 2001: PARI OPPORTUNITA FIN DALLA NASCITA. Seconda tappa progettuale 2001/2002: INFORMAZIONE SUGLI STRUMENTI OPERATIVI, focalizzando l attenzione attenzione sulle opportunita offerte dalle singole linee di intervento: imprenditorialità femminile, flessibilita tempi di lavoro/ conciliazione, promozione istituzionale pari opportunita, formazione. Le campagne di comunicazione hanno riguardato:

14 1. PARI OPPORTUNITÀ AI PROGETTI DI SVILUPPO Target: donne occupate o disoccupate che costituiscono una nuova impresa L azione prevede: - Sportelli provinciali per l accoglienza, - l orientamento e il tutoraggio alle nuove imprese Contributo pari al 100% delle spese di costituzione fino a uro5.164,57. Contributo mensile di uro 464,81 per il sostegno al reddito dell imprenditrice e dei soci lavoratori (fino a un massimo di cinque) per un periodo non superiore a sei mesi. 2. PARI OPPORTUNITÀ NELLA VITA PROFESSIONALE Target: lavoratrici e lavoratori che debbano conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro Soggetti attuatori: aziende private e pubbliche, Enti locali, parti sociali L azione prevede l emissione di un bando per l erogazione di contributi presentando progetti finanziabili fino ad un massimo di euro 3. PROMOZIONE ISTITUZIONALE DELLE PARI OPPORTUNITA Soggetti attuatori: istituzioni e reti di istituzioni. L azione prevede l emissione di un bando per l erogazione di contributi finanziari su presentazioni di progetti specifici. L importo massimo finanziabile per progetto è di euro ( euro per i progetti di rete) 4. PARI OPPORTUNITÀ NELLA CRESCITA DELLE COMPETENZE Target: donne occupate che desiderano migliorare le proprie competenze attraverso i percorsi formativi proposti dai cataloghi provinciali. L azione prevede l erogazione alle lavoratrici di buoni di partecipazione (per un valore massimo di uro all anno). L importo del contributo copre fino all 80% del costo complessivo del corso. Terza tappa progettuale 2003: PROSEGUIMENTO DEL PERCORSO EDUCATIVO ATTRAVERSO I MESSAGGI: MODO DI CRESCERE OGGI PER DOMANI Interviene la Dott.ssa Laura Vinassa, Responsabile del Mainstreaming delle Politiche di Genere Provincia di Torino, che sottolinea come le progettualità realizzate o quelle messe in cantiere dall Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Torino siano caratterizzate dal SISTEMA DI RETE. La rete degli attori del territorio che a vari livelli si occupano di pari opportunità è il soggetto collettivo più idoneo a sviluppare progettualità orientate al MAINSTREAMING, capaci di rendere efficace l azione dei singoli a favore delle pari opportunità. L azione di rete è alla base dell azione di sistema. Passa poi ad illustrare alcuni esempi di progettualità IN RETE sviluppati dalla Provincia di Torino a partire dalla Rete di Parità nello Sviluppo Locale. Si tratta della Consulta delle elette, della Rete degli Assessori/e alle Pari Opportunità delle Province Piemontesi, del Tavolo provinciale per la lotta contro la tratta delle persone e per favorire l inserimento sociale, lavorativo e abitativo, dell Associazione Arco Latino. La CONSULTA DELLE ELETTE, con il Coordinamento dell Assessore alle Pari Opportunità e Relazioni Internazionali della Provincia di Torino in collaborazione con la IX Commissione Consiliare per la parità fra uomini e donne è un luogo di confronto e scambio di esperienze Sede di decisione per le elette per adottare iniziative che valorizzino l'impegno di ognuna all'interno della propria assemblea elettiva e diano maggiore visibilità alla presenza femminile nei luoghi di decisione. La RETE DEGLI ASSESSORI/E ALLE PARI OPPORTUNITÀ DELLE PROVINCE PIEMONTESI è stata attivata nell ambito dell UPI Piemonte, è composta dagli otto Assessori provinciali e coordinata dalla Provincia di Torino; l obiettivo della Rete è la creazione di una relazione stabile tra i saperi locali dei

15 singoli ambiti provinciali e la programmazione di strategie innovative di pari opportunità, per dare nuova forza alla realtà progettuale e programmatica già fortemente operante sul territorio piemontese grazie all impegno dei singoli Assessorati Provinciali alle Pari Opportunità. Il TAVOLO PROVINCIALE PER LA LOTTA CONTRO LA TRATTA DELLE PERSONE, coordinato dall Assessore alle Pari Opportunità e Relazioni Internazionali, è un luogo di confronto permanente per affrontare in modo sistematico i problemi dell inclusione sociale delle persone vittime della tratta e dello sfruttamento con particolare attenzione all inserimento abitativo e lavorativo. Viste le molteplici modalità di sfruttamento degli esseri umani (sfruttamento sessuale, lavoro forzato, accattonaggio, matrimonio forzato, adozioni internazionali illegali, traffico di organi) rilevate dai progetti LIFE, LIBERE ed EMERGENDO, è sempre più necessario sostenere la metodologia di progettazione partecipata che coinvolge enti pubblici e organizzazioni e associazioni private e del privato sociale per poter affrontare in modo sempre più sistematico il fenomeno del traffico di esseri umani. ARCO LATINO è un Associazione di amministrazioni locali di II livello di Italia, Francia e Spagna finalizzata al potenziamento delle capacità dei soci e all internazionalizzazione dell azione e delle strategie delle amministrazioni partner che uniscono i propri sforzi a favore di un obiettivo comune; attualmente la Presidenza dell Associazione è assegnata alla Provincia di Torino. Sei gruppi tematici lavorano sugli orientamenti strategici dell Associazione: Cittadinanza, Cultura, Territorio e sviluppo sostenibile, Economia ed innovazione, Pari Opportunità, Relazioni con la riva Sud. Laura Vinassa cede la parola all amministrazione beneficiaria attraverso gli interventi della Dott.ssa Stefania Aru e del Dott. Mauro Frau. La Dott.ssa Stefania Aru, Dirigente del Servizio Laboratorio Territoriale della Provincia dell Ogliastra procede facendo alcuni cenni di tipo metodologico sulla progettazione integrata. Dopo alcuni riferimenti di tipo giuridico (Paragrafo 1.6 del Complemento di Programmazione del POR Sardegna (Dicembre 2005) Delibera 13/2 del 30/03/ La nuova Progettazione Integrata per lo sviluppo dei territori della Sardegna: percorso e risorse per l attuazione), passa ad una breve esposizione sulla definizione di progettazione Integrata, intesa come Nuovo processo di programmazione che, a partire dagli indirizzi strategici contenuti nel Programma di Governo Regionale, in coerenza con le politiche dell UE definite dai Consigli europei di Lisbona e Goteborg, definisce gli obiettivi, le priorità, le strategie e le azioni di un nuovo programma rivolto ad accrescere la coesione interna e la capacità competitiva della Sardegna (POR Sardegna Paragrafo 1.6 del CdP definisce la PI). Espone poi gli obiettivi della Progettazione Integrata, ovvero: conseguire il massimo valore aggiunto dagli investimenti sino ad oggi realizzati attraverso i differenti strumenti di finanziamento (POR Sardegna, PIA, Patti Territoriali, Leader Plus, IC Interreg III, Programmazione Negoziata, Accordi di Programma Quadro, etc.); finalizzare, strategicamente le risorse del POR Sardegna e degli altri strumenti di finanziamento nazionali e regionali ancora non programmate; creare le condizioni per utilizzare al meglio le risorse finanziarie comunitarie e nazionali che saranno disponibili per la Sardegna nel prossimo periodo di programmazione La Dott.ssa Aru fa poi un excursus delle fasi operative della progettazione Integrata in Sardegna, attraverso, nel maggio del 2005, l istituzione dei Laboratori Territoriali di Progettazione Integrata Composti da Rappresentanti del CRP, degli Enti strumentali della RAS, delle Province e esperti esterni individuati sulla base di competenze tecniche e coordinati da un Coordinatore Tecnico (Esperto di Sviluppo Locale), un Coordinatore Regionale (Funzionario CRP), un Coordinatore Istituzionale (Funzionario Provinciale). Sottolinea poi che i Laboratori Territoriali sono stati attivati utilizzando le risorse della Misura 4.4 (Azione 4.4.a) in ciascuna delle otto nuove province della Sardegna e che lavorano direttamente sui territori e assicurano il collegamento fra la Regione e i territori. I Laboratori Territoriali svolgono attività

16 di assistenza tecnica, supporto alla pianificazione e Programmazione e facilitano i processi di integrazione fra pubblico e privato. Passa poi ad illustrare le fasi della Progettazione Integrata: nel febbraio del 2006 si è conclusa la fase di Elaborazione dei Rapporti d Area - Fase A, che comprendeva l individuazione degli obiettivi, delle strategie e delle azioni prioritarie (territoriali e settoriali) che costituiscono il quadro di riferimento per l attuazione dei Progetti Integrati, attraverso: analisi territoriale e mappatura delle risorse; interviste agli attori dello sviluppo territoriale; analisi dei progetti/operazioni realizzati, in corso di realizzazione o programmati a valere sui fondi Comunitari (POR, Leader, Interreg etc.); attuazione delle idee di sviluppo del territorio; realizzazione di Focus territoriali per la validazione delle idee di sviluppo con gli operatori locali, validazione delle strategie di sviluppo territoriali sui tavoli di partenariato provinciali; approvazione dei Rapporti d Area. Passa poi ad illustrare la Fase B I Progetti Integrati, conclusasi nel mese di maggio 2006, ed attuatasi con deliberazione della Giunta regionale per il finanziamento delle operazioni, inserite nei Progetti Integrati di Sviluppo e da attuare con risorse finanziarie diverse dal POR Sardegna (FAS: Delibera CIPE n. 20/2004 e n. 35/2005, Fondo per la Programmazione Negoziata Fondi Regionali di cui alla Legge Regionale n. 1 del 2006). La Fase C I Progetti Integrati, che si è conclusa con la presentazione dei Progetti Integrati il 20 dicembre 2006, ha compreso la presentazione, valutazione e approvazione dei Progetti Integrati di Sviluppo (territoriali e settoriali) definiti nei relativi quadri logici di riferimento di cui alla Fase A. La Fase D I Bandi per l attuazione delle operazioni dei Progetti Integrati, attraverso la pubblicazione dei Bandi di Gara, a valere sulle specifiche Misure del POR Sardegna , per la selezione delle operazioni dei Progetti Integrati di Sviluppo approvati da ammettere a finanziamento, è ancora in corso di attuazione (dal mese di luglio 2006). Terminato il suo intervento, la Dott.ssa Aru passa la parola al Dott. Mauro Frau, Funzionario del Servizio Laboratorio Territoriale della provincia ogliastrina, il quale illustra ai presenti il Progetto Integrato Donne e Conciliazione Vita e Lavoro Rete Donna. Il progetto è uno dei 37 progetti tematici o territoriali presentati a livello regionale su tematiche sociali ed è uno dei 3 Progetti presentati a livello regionale sulla tematica Donne e Conciliazione. Le altre tematiche sociali riguardano: minori e giovani, anziani, disabili, categorie svantaggiate (tossicodipendenti e alcolisti). La Provincia dell Ogliastra ha presentato 4 Progetti Integrati per il Sociale: Patto Territoriale Distretto Sanitario di Lanusei; Patto Tematico Minori e Giovani ; Patto Tematico Dipendenze Patologiche ; Patto Tematico Donne e conciliazione vita - lavoro ; Il Progetto Integrato Donne e Conciliazione Vita Lavoro aggrega 37 operazioni presentate da soggetti singoli o già in partenariato. I soggetti che compongono il partenariato sono equamente suddivisi tra pubblico e privato Espone poi il quadro territoriale di riferimento nella Provincia di Nuoro e nella Provincia dell Ogliastra rispetto alla condizione femminile, alla famiglia ed alle violenze sulle donne. Rispetto alla condizione femminile, dall analisi generale della condizione di vita delle donne nella Provincia di Nuoro e nella Provincia dell Ogliastra emergono dei dati significativi riguardati l esclusione sociale delle donne, in particolare: la difficoltà nell accesso al mondo del lavoro, i maltrattamenti in famiglia, l isolamento dovuto alla violenza subita, i carichi di cura, la difficoltà nell accedere alla conoscenza degli incentivi a disposizione sul mercato del lavoro, il basso reddito Rispetto alla famiglia, si nota che nel territorio del Patto Sociale sembra delinearsi sempre più uno scenario in cui mancano spazi idonei e usufruibili pienamente dai bambini e dai ragazzi, i problemi connessi

17 alla solitudine dei minori sono in aumento, cresce l'abbandono della scuola senza aver completato l'obbligo scolastico, le violenze e gli abusi denunciati sono sempre più numerosi. Inoltre un eloquente indicatore di questo processo di precarizzazione dell'infanzia e dell adolescenza è il fatto che i minori presi in carico dai servizi sociali stanno crescendo nonostante il calo delle nascite. Altro fenomeno rilevante è la crescita delle famiglie monogenitoriali. Nella maggioranza si tratta di madri con figli, vedove o separate, in cui i figli vengono in prevalenza affidati alla madre o di figli naturali non riconosciuti dal padre. Il tasso di disoccupazione del territorio in oggetto è quasi il doppio di quello nazionale. Rispetto alle violenze, l analisi mette in evidenza che il 60% delle donne vittime di violenza domestica sono costrette dal marito, padre o convivente, a non lavorare. Nella Provincia dell Ogliastra esistono solo due Consultori, tra le due Province di Nuoro e dell Ogliastra esiste un solo Centro Antiviolenza (a Nuoro), con annessa una casa ad indirizzo segreto per offrire protezione e sostegno alle donne e ai minori a rischio di vita, è una struttura che può ospitare un massimo di 8 persone; il centro sinora ha seguito e dato risposte a 462 Donne e 86 minori. Di queste donne 1 su 15 chiede di poter essere ospitata presso la casa di accoglienza. Passa poi ad illustrare gli obiettivi principali del progetto integrato che focalizza e affronta a distanza ravvicinata i problemi più gravi della condizione femminile non con un ottica assistenziale ma si propone di essere un raccordo attivo tra il mondo femminile e gli enti locali, le cooperative, i centri antiviolenza, l associazionismo e i privati. Il progetto mira inoltre a promuovere la pari opportunità in tutti i contesti sociali ed economici delle due province ed a realizzare nuovi sistemi informativi per creare nuova occupazione, soprattutto a carattere imprenditoriale. Destinatarie del progetto sono i seguenti soggetti: Donne e minori vittime di violenza domestica e abusi Donne detenute con figli minori Donne in stato di estrema povertà Donne in stato di esclusione sociale Donne con figli minori Donne disoccupate e inoccupate in fase di rientro nel mondo del lavoro o con difficoltà personali, comprese le precarie condizioni di salute Bambini 0-3 anni, bambini 4-6 anni In Provincia di Nuoro, il progetto ha dato degli importanti risultati, quali: l ampliamento del Centro Antiviolenza Onda Rosa e Casa di Ospitalità attraverso l apertura di due Case di Accoglienza che possano accogliere e accompagnare in percorsi di reinserimento sociale e lavorativo le donne ospiti; la realizzazione di una Casa Famiglia per donne detenute con o senza figli minori; la creazione di cooperative sociali di tipo B; la promozione di servizi innovativi per l infanzia e di servizi di trasporto; la formazione su metodologie didattiche innovative; la formazione per formatori e del personale; la realizzazione di strutture da destinare ad asilo nido e baby parking. Nella Provincia dell Ogliastra i risultati ottenuti sono: la realizzazione di una struttura di accoglienza per donne in difficoltà; l ampliamento della struttura esistente per la realizzazione del micronidoludoteca; la ristrutturazione, recupero di fabbricati in centro storico per la realizzazione di una struttura da adibire a asilo nido e baby parking centro gioco; la creazione di un sistema di servizi essenziali e innovativi nel campo della prima infanzia; l attivazione di un servizio di sostegno, informazione, formazione e consulenza rivolto esclusivamente alle donne disoccupate e/o inoccupate; la concessione di incentivi a favore dell imprenditoria femminile; incentivi per la costituzione di cooperative sociali di tipo B. Il Budget Complessivo del progetto ammonta a ,00

18 I partners del progetto devono attendere la pubblicazione dei bandi di finanziamento da parte della Regione Sardegna e beneficiare della premialità per aver partecipato alla Progettazione Integrata. La Provincia dell Ogliastra è impegnata a tenere attiva la partecipazione dei partenariati costituiti durante la progettazione integrata e ad utilizzare i progetti integrati come assi portanti del Piano di Sviluppo Locale della nuova programmazione Il Partenariato del Progetto Integrato Donne e Conciliazione può essere il primo nucleo di applicazione del Protocollo di Parità QUARTA SESSIONE DI LAVORO Prende la parola la Dott.ssa Paola Perrone dello Staff dell Assessore alle P.O. della Regione Piemonte, la quale illustra le attività dell Assessorato. Sottolinea come in Piemonte siano nate importanti associazioni femminili: è piemontese la prima Consulta Regionale Femminile istituita in Italia, la prima Consulta delle elette istituita con legge regionale; è il Piemonte la prima Regione in cui viene istituita la figura dell Animatrice di parità che interviene nell ambito del Fondo Sociale Europeo; è la Commissione Pari Opportunità del Piemonte l unica istituzione di parità in ambito nazionale ed europeo che interviene per proporre modifiche ed integrazioni in un ottica di genere nella fase di consultazione sul Libro Bianco sulla governance adottato dalla Commissione Europea. Il cammino è ancora lungo ma la Regione Piemonte vuole dare un impulso forte al cambiamento, portando avanti una sfida sui diritti, per superare tutte le forme di discriminazione. Con questo scopo è stato istituito nel 2005, dalla Giunta di Mercedes Bresso, l Assessorato alle Pari Opportunità della Regione Piemonte. E con questo scopo sono state definite le Priorità per il triennio nel DPFR: Rafforzare la cooperazione tra le istituzioni di parità regionali. Promuovere l attuazione dei principi di pari opportunità. Sostenere e promuovere azioni di mainstreaming nell azione politica e programmatica regionale e i bilanci di genere. Promuovere la partecipazione delle donne nei luoghi decisionali. Promuovere la formazione di alto livello sulle pari opportunità. Promuovere l empowerment delle donne migranti. Vale la pena sottolineare che il Piemonte è una delle due Regioni italiane ad avere una presidente donna e 5 assessore con deleghe importanti, fra cui le pari opportunità e la sanità, che costituisce l 80% del bilancio regionale. Inoltre per stimolare una maggiore partecipazione femminile alle procedure di nomina, la Giunta regionale ha deliberato di dare attuazione al principio di pari opportunità, contenuto nell art. 13 dello Statuto Regionale, applicando i criteri generali in materia di nomine definiti dalla D.G.R. n. 154 del 6 novembre 1995, secondo canoni interpretativi volti a favorire un accesso paritario per uomini e donne agli incarichi di competenza della Giunta o della sua Presidente e di coinvolgere a tal fine le istituzioni di parità e gli organismi associativi. Sul fronte normativo, attendono la discussione in Consiglio regionale due importanti Disegni di legge: Il Disegno di legge Norme di attuazione della parità di trattamento e del divieto di ogni forma di discriminazione nelle materie di competenza regionale approvato il 13 giugno 2006 dalla Giunta regionale. Lo scopo è quello di promuovere la rimozione di tutte le forme di discriminazione basate sull appartenenza al genere o identità di genere, orientamento sessuale, religione o convinzioni personali, disabilità, età, razza, origine etnica e geografica, nazionalità. In questo modo si potrà

19 creare un contesto di protezione e rafforzamento dei diritti fondamentali delle persone, garantendo parità di trattamento nell accesso ai servizi e nell'acquisizione di beni ed attuando azioni positive per superare qualsiasi forma di svantaggio. Disegno di legge per l attuazione delle politiche di pari opportunità e l integrazione della prospettiva di genere, approvato dalla Giunta regionale il 9 ottobre 2006 e con cui la Regione Piemonte - prima in Italia - ha deciso di elaborare una legge organica sulla parità di genere. Obiettivi principali del disegno di legge sono il superamento di ogni discriminazione diretta o indiretta ancora esistente nei confronti delle donne, il rafforzamento della condizione femminile e l incremento della partecipazione delle donne alla vita politica, economica, sociale, culturale e civile. La Regione ha, inoltre, stipulato una convenzione con l Ires Piemonte per la realizzazione del bilancio di genere, che verrà presentato entro l anno. L obiettivo è quello di attuare e valutare le politiche regionali in base all impatto che possono avere rispettivamente sulle donne e sugli uomini. Verrà prodotto, anche, un rapporto annuale sulla condizione femminile. Per quanto riguarda la scuola, luogo fondamentale su cui investire per la creazione di una nova cultura di parità, il 26 settembre 2006, è stato firmato un Protocollo fra gli Assessorati alle Pari Opportunità e all Istruzione e Formazione con la Direzione Generale del Ministero dell Istruzione per il Piemonte, per l'introduzione delle pari opportunità nella didattica attraverso laboratori teatrali, corsi di formazione per gli insegnanti e la diffusione di un kit didattico rivolto al corpo docenti. Per quanto riguarda il vivacissimo mondo dell associazionismo e di enti impegnati in questo campo, abbiamo sostenuto 100 progetti di diffusione della cultura di parità, per un totale pari a 1,4 milioni di euro. Sul fronte della conciliazione è dal 1997 che la Regione Piemonte, ai sensi della L.R. n.52 del 1995, corrisponde contributi ai Comuni per l adozione dei Piani di Coordinamento degli orari e suoi progetti. Stiamo lavorando per consolidare le esperienze già avviate, ma anche per sostenere le comunità locali che intendono misurarsi, per la prima volta, con questo argomento. Per il 2006 lo stanziamento è stato di 550 mila euro. Per quanto riguarda la Comunicazione, in questi anni di attività l Assessorato alle pari Opportunità della regione Piemonte si è distinto a livello nazionale per iniziative di grande rilievo: nel 2006, in occasione del 60 anniversario del voto alle donne, in collaborazione con le Province, ha promosso una serie di eventi su tutto il territorio regionale conclusi da una tavola rotonda intitolata Più donne per contare di più, alla quale ha preso parte la Ministra per i diritti e le pari opportunità - Barbara Pollastrini. Nel 2007, Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti, il Piemonte ha strutturato la più grande operazione di comunicazione delle tematiche di Pari Opportunità, che in Italia sia mai stata realizzata. Melting Box, la Fiera Internazionale dei Diritti e delle Pari Opportunità per Tutti, svoltasi dal 22 al 24 ottobre scorso al Lingotto di Torino. La fiera, nei tre giorni di dialoghi, seminari, spettacoli, mostre ed eventi, ha visto la partecipazione di oltre 12 mila visitatori di cui più della metà giovani, e di personalità importanti come la vice segretaria dell Onu, Asha Rose Migiro, accompagnata da Staffan De Mistura, ambasciatore Onu in Italia, la sindaca di Sarajevo, il ministro per le Comunicazioni Paolo Gentiloni e la ministra per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini, che ha riconosciuto la Fiera come iniziativa nazionale e, per la prossima edizione, ha annunciato l impegno del Governo a diventare anche partner economico dell evento, chiedendo di esportare il marchio Melting Box nelle altre regioni, in quell ottica di trasferimento delle buone prassi, che è una delle finalità della fiera. Con Melting Box il Piemonte si è candidato a diventare un grande laboratorio permanente dedicato all innovazione sociale, che proseguirà nel

20 Melting Lab, in attesa della prossima edizione della Fiera nel marzo Melting Box è stato il grande contenitore di tutte le iniziative correlate all Anno Europeo, iniziate ufficialmente l 8 marzo con le Notti Rosa, un altra novità voluta dalla Regione con il coinvolgimento di tutte le Province: una notte all insegna della riflessione, ma anche dell intrattenimento. La prima Notte Rosa si è svolta a Cuneo il 7 marzo e l ultima il 21 luglio a Verbania. Un fil rouge che ha accompagnato l intero anno. Fra i tanti progetti ricordiamo lo SCAFFALE DI PARITÀ, una selezione di 180 opere letterarie e cinematografiche di registe e scrittrici donne che hanno interpretato, al femminile, problematiche storiche e quotidiane sulla parità di genere. La selezione è stata pensata per coinvolgere non soltanto gli addetti ai lavori, ma soprattutto coloro che si accostano alla tematica per la prima volta. Lo Scaffale di Parità oltre che presente durante Melting Box, è stato inviato, gratuitamente, a scuole, associazioni, Amministrazioni Comunali e biblioteche, con la possibilità di prendere in prestito i titoli, scambiarli o aggiungerne di nuovi. Inoltre è stata avviata lo scorso ottobre una campagna di comunicazione istituzionale pluriennale, sul tema dell educazione alle differenze. La Dott.ssa Laura Cima, Consigliera di Parità della Provincia di Torino parla delle funzioni e del ruolo della Consigliera di Parità. La Consigliera di Parità svolge funzioni di promozione e controllo dell attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nei luoghi di lavoro. La tutela contro le discriminazione di genere è indicata tra le competenze della Consigliera di Parità dalla legge 125/91 e dal Decreto legislativo 196/2000. È considerata tra le principali finalità dell attività istituzionale delle Consigliere di parità e si traduce nella vigilanza sul rispetto del principio di non discriminazione tra uomini e donne nel lavoro pubblico e privato e nella promozione delle iniziative per rimuoverla. Con discriminazione si intende la condizione per cui una persona è trattata meno favorevolmente di un altra in base a una caratteristica costitutiva del suo essere: il genere e le tendenze sessuali, il colore della pelle, la provenienza, l età possono essere tutti fattori che determinano il crearsi di una situazione discriminante in un contesto lavorativo o sociale. La discriminazione di genere in ambito lavorativo agisce in base al sesso o alle tendenze sessuali delle persone. Per quanto molto diffusa è talvolta difficile da identificare perché indiretta, cioè solo all'apparenza neutra e difficilmente individuabile. Sono soprattutto le donne a subire le principali discriminazioni nel mondo del lavoro, non è una novità. Seppur capaci e determinate, a partire dai percorsi scolastici e formativi, dove mediamente ottengono risultati migliori e in minor tempo rispetto ai colleghi maschi, pagano per tutti il prezzo di pregiudizi e della difficile conciliazione tra famiglia e lavoro. Le discriminazioni nei confronti delle donne hanno come alleati i momenti di difficoltà del mercato, l aumento di flessibilità contrattuale, le difficoltà ad affrontare cambiamenti nell ambito organizzativo del mondo del lavoro. Su questo terreno le Consigliere di Parità della Provincia di Torino hanno cercato di avviare servizi, iniziative, reti di intervento per conoscere il fenomeno, prevenirlo negli ambienti di lavoro e sostenere le persone in difficoltà. Interessa soprattutto gli ambienti di lavoro dove è necessario adottare soluzioni che possano prevenire il nascere di discriminazioni e garantire a donne e uomini di accedere e operare in un contesto che li valorizzi e permetta loro di sviluppare appieno le loro capacità.

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