GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl

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1 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA Cooperativa dei Pescatori Salentini Cooperativa La Folgore Cooperativa Il Delfino REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca BANDO PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CONTRIBUTO MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl PIANO DI SVILUPPO COSTIERO Rev. 3 del 30/05/2012 Approvata dal CdA in data 01/06/2012 Il Presidente del CdA Dott. Francesco Pacella

2 Sommario 1. IL GRUPPO DI AZIONE COSTIERA Idea Attività preliminari Composizione e caratteristiche del partenariato Provincia di Lecce Comune di Vernole Comune di Melendugno Comune di Otranto Comune di Santa Cesarea Terme Comune di Castro Comune di Diso Parco naturale regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase AGCI AGRITAL FEDERCOOPESCA FEDERPESCA LEGAPESCA UNCIPESCA Cooperativa Il Delfino Cooperativa La Folgore Cooperativa dei Pescatori Salentini GRUPPO DI AZIONE LOCALE Terra d Otranto Banca di Credito Cooperativo di Terra d Otranto Associazione Magna Grecia Mare Lega Navale Italiana Sezione di Otranto ANALISI DEL TERRITORIO E DIAGNOSI DEL CONTESTO Descrizione della zona di pesca e delle sue principali caratteristiche distintive Premessa Il quadro nazionale Il quadro regionale Il Compartimento marittimo di Gallipoli L area del GAC Adriatico-Salentino Cartina Analisi del contesto sociale, economico e ambientale della zona di pesca, comprensiva di analisi swot (punti di forza e debolezza, opportunità, rischi)

3 Criticità comuni al settore della pesca pugliese Analisi SWOT dell area GAC MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEL PARTENARIATO LOCALE Descrizione del processo partecipativo del partenariato locale pubblico-privato nello sviluppo della strategia Documenti informativi Feedback della fase di divulgazione Fogli di partecipazione agli collettivi con gli operatori Questionari di riscontro Galleria fotografica Fase di concertazione DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE Descrizione degli obiettivi Descrizione del tema centrale della strategia LE MISURE/AZIONI DI INTERVENTO Descrizione delle misure/azioni concrete di attuazione della strategia, obiettivi specifici, beneficiari e risorse L.I.S. 1: Mantenimento della prosperità socio-economica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura L.I.S. 2: Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente L.I.S. 3: Promuovere la cooperazione interterritoriale e transnazionale tra le zone di pesca Azione 4.a Azione 4.a Azione 4.a Azione 4.a Azione 4.a Azione 4.c Azione 4.c Azione 4.d Azione 4.e Azione 4.f Azione 4.f Costi di gestione, acquisizione competenze e animazione Riepilogo assegnazione risorse pubbliche nelle misure Quadro logico dell attuazione della strategia Quadro economico riepilogativo Riepilogo delle intensità di aiuto concedibili

4 6. COERENZA E SINERGIA CON ALTRE POLITICHE E INIZIATIVE ATTUATE SUL TERRITORIO (con particolare riferimento ai GAL) Il contesto generale Sinergia con PO FESR Sinergia con PO FSE Sinergia con PSR PROCEDURE ATTUATIVE DEL PSC DESCRIZIONE DELLE AZIONI DI COOPERAZIONE INTERREGIONALE E TRANSNAZIONALE La cooperazione L approccio del GAC Adriatico-Salentino Tipi di collaborazione previsti Progetti di cooperazione semplice (o prima fase di sviluppo) Progetti di cooperazione avanzata Scheda di progetto di cooperazione fra GAC Piano finanziario generale Territori coinvolti PIANO FINANZIARIO PER ANNO, MISURA E AZIONE, DISTINTO TRA QUOTA PUBBLICA E QUOTA PRIVATA PIANO DI COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE E PUBBLICITÀ Il Piano di Comunicazione e informazione Obiettivi Destinatari Contenuti e strategie Previsione risorse finanziarie Organismi per l esecuzione Valutazione L animazione del territorio La diffusione dei risultati

5 1. IL GRUPPO DI AZIONE COSTIERA 1.1. Idea L economia ittica rappresenta una componente significativa del tessuto economico e produttivo della regione Puglia, ma risente delle difficoltà strutturali e di mercato del settore, così come di altri comparti produttivi. I tradizionali elementi di debolezza assumono un rilievo ancora maggiore in alcune aree circoscritte, in cui la dotazione di capitale fisico, finanziario e sociale stenta a formarsi con ripercussioni non irrilevanti, che di fatto ostacolano l avvio di un processo di modernizzazione complessiva del settore. Il bando regionale relativo all Asse IV - Mis. 4.1 Sviluppo sostenibile delle zone di pesca vuole sostenere l attuazione di strategie di sviluppo locale a favore delle zone di pesca, capaci di concepire ed attuare una strategia di sviluppo integrata e sostenibile vuole contribuire ad innescare processi di sviluppo che siano duraturi nel tempo e capaci di rendere maggiormente competitive le aree dipendenti dalla pesca. In tale ambito, un raggruppamento di enti pubblici e privati e Associazioni di categoria ha voluto attivare una forte sinergia di sviluppo congiunta capace di rendere immediatamente operativi gli obiettivi dell intero Fondo Europeo per la Pesca per lo sviluppo dell area costiera compresa fra i comuni di Vernole e Diso Attività preliminari Le attività di concertazione del territorio del presente Gruppo di Azione Costiera sono state particolarmente articolate ed ampie, essendo l ente capofila (Provincia di Lecce) impegnato sin dagli ultimi mesi del 2009 nello sforzo di promuovere iniziative di sviluppo delle zone di pesca condivise con il territorio e le associazioni di categoria. In particolare: - il giorno 27 gennaio 2010, su proposta della Provincia di Lecce, si è istituito ed insediato, presso la Provincia di Lecce, il Comitato promotore del Gruppo di Azione Costiera Salento, avente lo scopo di promuovere un unico vasto GAC sul territorio salentino, composto dalle Associazioni di categoria LEGAPESCA, AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA e UNCI PESCA, l Associazione Piscicoltori Italiana e gli Enti parco costieri; - da un confronto con le Associazioni LEGAPESCA, AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA e UNCI PESCA e, quindi, con le imprese di pesca aderenti (pari al 90% della flotta), esaminate le caratteristiche della flotta e dei territori in cui esse operano, si è concordemente individuato nei territori dei Comuni di Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Diso ed Andrano, quelli più idonei a rendere maggiormente efficaci gli sforzi intrapresi dalla Provincia di Lecce nella precedente iniziativa GAC Salento, - con nota del 21 Settembre 2010, il Capofila delle Associazioni di categoria LEGAPESCA, AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA e UNCI PESCA, dott. Angelo Petruzzella, trasmetteva l invito ai Comuni di Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Diso ed Andrano ed alla Provincia di Lecce per l attivazione di un iniziativa congiunta di concertazione pubblico-privata, in grado di condurre alla costituzione di un Gruppo di Azione Costiera (GAC) nei territori comunali coinvolti; - il giorno 27 Ottobre 2010, su proposta della Provincia di Lecce, si è costituito ed insediato il Comitato promotore di un Gruppo di Azione Costiera denominato GAC Adriatico-Salentino, composto da LEGAPESCA, AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA e UNCI PESCA, i Comuni di Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Diso ed Andrano e la Provincia di Lecce; 5

6 - sono state acquisite le Delibere di Giunta Comunale di adesione al Comitato Promotore del GAC Adriatico-Salentino da parte dei Comuni di Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso; - con Determinazione del Dirigente Servizio Caccia e Pesca n. 12 del 31/01/2011, è stato approvato il bando regionale relativo alla Misura 4.1 Sviluppo sostenibile delle zone di pesca, pubblicato sul BURP n.29 del 24/02/11; - con nota prot del 02/03/2011, il Comune di Vernole chiedeva l adesione alla compagine pubblica proponente; - l art. 6 del Bando definisce i Criteri di ammissibilità della proposta GAC, in base al quale la zona di pesca eleggibile per l attuazione delle strategie di sviluppo costiero, deve possedere contestualmente i seguenti requisiti: comprendere almeno 3 comuni contigui, presentare una popolazione residente di almeno abitanti, presentare un rapporto fra occupati nella pesca e gli occupati totali pari ad almeno l 1%; - per rispettare questi criteri di ammissibilità diviene necessario, utile ed opportuno modificare il perimetro costiero del GAC, andando a comprendere anche il Comune di Vernole; - il giorno 28 Marzo 2011 si è consolidato il Comitato promotore del partenariato pubblico-privato denominato GAC ADRIATICO - SALENTINO tra LEGAPESCA, AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, FEDERPESCA e UNCI PESCA, i Comuni di VERNOLE, MELENDUGNO, OTRANTO, SANTA CESAREA TERME, CASTRO e DISO e la PROVINCIA DI LECCE Composizione e caratteristiche del partenariato Il Partenariato del GAC si è costituito grazie a modalità partecipative e concertative che hanno visto l ampio coinvolgimento di tutti gli attori locali, pubblici e privati, e delle loro rappresentanze istituzionali e associative nella individuazione del percorso di sviluppo costiero. Come si vedrà in dettaglio nel presente paragrafo, il Partenariato del GAC risulta essere l espressione composita e variegata, accanto ai soggetti pubblici che operano nel territorio di riferimento come le amministrazioni comunali e provinciali, dei diversi organismi rappresentativi del settore della pesca e soggetti che rappresentano la realtà sociale economica e ambientale del territorio, rispetto alla strategia di sviluppo proposta nel Piano di Sviluppo Costiero. Per descrivere le caratteristiche del partenariato, occorre anche constatare la competenza acquisita da molti dei componenti il partenariato del GAC nelle esperienze pregresse, così come nella partecipazione ad altri progetti finanziati da Fondi strutturali ed altri strumenti di programmazione negoziata attribuendo al GAC un ruolo importante in qualità di attuatore del Piano di sviluppo e che potrà far assumere in futuro la qualità di Agenzia di sviluppo locale del territorio di riferimento. Il partenariato è composto da n 20 soggetti. Di seguito, si elencano nello specifico, per macro-tipologia di soggetto, profili/competenze e responsabilità/impegni dei soggetti componenti il partenariato: - Soggetti Pubblico-istituzionali: a) sovraintendono ed attuano i processi di governance territoriale, svolgendo un insieme di attività nell interesse della comunità rappresentata, in attuazione dell indirizzo dei propri apparati di governo e nel rispetto degli specifici principi costituzionali e di una articolata disciplina regolamentare. Essi si impegnano a garantire nell ambito del partenariato l attuazione delle politiche e delle strategie e degli interventi pubblici in linea con l interesse collettivo e le finalità di sviluppo costiero del territorio rappresentato; 6

7 b) il raggruppamento risulta essere totalmente rappresentato dalle Amministrazione dei Comuni coinvolti, dalla Provincia di Lecce e dal Parco naturale regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase. - Associazioni di categoria: a) rappresentano ed assicurano gli interessi dei propri associati, valorizzando e garantendone le opportunità di crescita, tutela e sviluppo sulla base delle specifiche mission, sono portatrici di esperienze professionali specifiche per il settore/area di riferimento rappresentato che le porterà ad impegnarsi nell ambito del partenariato attraverso la definizione e la presa in carico dei fabbisogni/aspettative dei propri associati e dei soggetti (persone fisiche o giuridiche) ad essi collegati; b) il raggruppamento è composto dalle associazioni di categoria: Federpesca, Legapesca, Unci Pesca, Federcoopesca e Agci Agrital; c) il raggruppamento è arricchito, per rispettare le indicazioni del Bando, dalle cooperativa di pesca locali: Cooperativa Il Delfino, Cooperativa La Folgore e Cooperativa dei Pescatori Salentini. - Soggetti rappresentativi della realtà economica sociale e ambientali del territorio: a) enti/organismi a cui fanno capo interessi specifici e che sono portatori di esperienze maturate in aree o settori economici strategici per il raggiungimento degli obiettivi progettuali finalizzati alla crescita del tessuto economico locale ed alla implementazione delle azioni che favoriscano la nascita e/o la crescita di circuiti commerciali e produttivi dell area obiettivo; b) il raggruppamento è composto da: Banca di Credito Cooperativo di Terra d Otranto, GAL Terra d Otranto, Lega Navale Italiana sez. di Otranto e Associazione Magna Grecia Mare. PARTENARIATO GAC ADRIATICO-SALENTINO SOCI PUBBLICI SOCI PRIVATI Compagine sociale n. Descrizione: % Soggetti pubblici Sogg. Privati rappresentanti settore pesca Ripartizione del capitale sociale % 1 Provincia di Lecce 5,00% 1.000,00 2 Comune di Vernole 3,50% 700,00 3 Comune di Melendugno 10,00% 2.000,00 4 Comune di Otranto 5,00% 1.000,00 5 Comune di Santa Cesarea 1,00% 200,00 6 Comune di Castro 10,00% 2.000,00 7 Diso 1,00% 200,00 Parco naturale regionale Costa 8 Otranto - Santa Maria di Leuca e 3,00% 600,00 Bosco di Tricase Totale Soggetti Pubblici 38,50% 7.700,00 1 FEDERPESCA 7,50% 1.500,00 2 LEGAPESCA 9,50% 1.900,00 3 UNCI PESCA 1,75% 350,00 4 FEDERCOOPESCA 9,50% 1900,00 5 AGCI AGRITAL 9,50% 1900,00 6 Coop. La Folgore 0,75% 150,00 7 Coop. Delfino 0,75% 150,00 8 Coop. dei Pescatori salentini 0,75% 150,00 Totale Soggetti Privati - Pesca 40,00% 8.000,00 7

8 Sogg. Privati rappresentanti realtà economica sociale ed ambientale 1 Ass. Magna Grecia 5,00% 1.000,00 Banca di Credito Cooperativo di 2 Terra d Otranto 5,00% 1.000,00 3 GAL Terra d Otranto 10,00% 2.000,00 4 Lega Navale Italiana sez. di Otranto 1,50% 300,00 Totale Soggetti Privati - Altri 21,50% 4.300,00 Totale capitale sociale GAC ,00 E evidente che i soci coinvolti mostrano la capacità di aggregare i diversi interessi del territorio in funzione degli obiettivi specifici proposti nel PSC; si riportano si seguito delle descrizioni in merito: Provincia di Lecce Cenni storici La provincia di Lecce trae le sue origini dall antica provincia di Terra d Otranto. La Terra d Otranto comprendeva fin dal XI secolo i territori delle attuali province di Lecce, Taranto e Brindisi (con l eccezione di Fasano e Cisternino). Fino al 1663 comprendeva anche il territorio di Matera (Basilicata). Il suo capoluogo fu in un primo momento Otranto, ma in epoca normanna (XII secolo) fu sostituita da Lecce. Dopo l unità d Italia, la Terra d Otranto cambiò nome in Provincia di Lecce, e il suo territorio fu diviso nei quattro circondari di Lecce, Gallipoli, Brindisi e Taranto. Il suo smembramento iniziò nel 1923, quando la parte occidentale della Provincia di Lecce si costituì come Provincia dello Jonio (la quale sarebbe stata rinominata Provincia di Taranto nel 1951). Nel 1927 fu invece privata del restante territorio settentrionale, che fu unito a due comuni della Provincia di Bari dell epoca (Fasano e Cisternino, già appartenenti alla Terra di Bari) per costituire la Provincia di Brindisi Il contesto territoriale La Provincia di Lecce con abitanti è la seconda più popolosa della Puglia dopo quella di Bari. Affacciata ad est sul Mar Adriatico (canale d Otranto) e a sud-ovest sul Mar Ionio, occupa l estremità meridionale della Puglia e confina a nord-est con la Provincia di Brindisi e a nord-ovest con la Provincia di Taranto. La provincia di Lecce, estesa per 2.759,39 chilometri quadrati (il 14,3% del territorio pugliese), è la terza per estensione territoriale della Regione dopo quelle di Foggia e di Bari ed è la più orientale d Italia. La provincia, inclusa totalmente nella subregione del Salento, è sostanzialmente pianeggiante. La fascia costiera, lunga 222 km, è caratterizzata da spiagge di sabbia fine, con affioramenti di acque freatiche e bacini retrodunali, intervallate da lunghi tratti rocciosi e alte falesie che sprofondano nel mare. Lungo la costa adriatica meridionale si concentrano numerose grotte naturali come la Grotta Zinzulusa. Fanno parte del territorio anche i bacini costieri dei Laghi Alimini (Alimini Grande e Alimini Piccolo), situati a nord di Otranto, e l area paludosa delle Cesine. La fascia costiera della provincia è ricoperta di una rigogliosa macchia mediterranea e di folte pinete. I comuni della provincia che si affacciano direttamente sul mare sono 26 sui 97 totali. Il Compartimento Marittimo competente è quello di Gallipoli, che si estende da Punta Prosciutto, sul versante ionico, a Casalabate su quello adriatico. 8

9 Comune di Vernole Cenni storici Il comune di Vernole ha origini antichissime, risalenti alla preistoria, come testimoniano i menhir ubicati nei pressi del centro abitato. Non vi sono notizie storiche attestanti la nascita del primo, rudimentale, nucleo urbano. Secondo alcune ipotesi, il centro sarebbe sorto nel IX secolo, grazie all arrivo dei superstiti dei vicini Casali di Roca e San Lorenzo, più volte saccheggiati e distrutti per mano dei saraceni. Il primo documento storico, riferisce di ciò che avvenne in epoca normanna, allorquando Re Tancredi D Altavilla, donò il feudo alla famiglia Accordo, la quale ne cedette una parte al Vescovo di Lecce. Agli Accordo, subentrarono i Brienne e, successivamente il feudo passò al Principato di Taranto, sotto la signoria degli Orsini Del Balzo. Nell arco dei secoli, si sono succeduti svariati signori, come i D Aragona, i Tarantino, i Pagani, ed i Salluzzo. Gli ultimi feudatari furono i Bernardini, che detennero il centro fino al 1806, anno in cui decadde la feudalità. Tra i personaggi importanti nativi di Vernole, un particolare cenno va riservato a Gian Giacomo Acaya e ad Oronzo Reale. Quest ultimo visse nel XX secolo e divenne un politico che rivestì importanti cariche. Fu Segretario del Partito Repubblicano, Ministro di Grazie e Giustizie e Giudice della Corte Costituzionale. Gian Giacomo Acaya visse nel XVI secolo e, dopo aver studiato architettura, divenne un famoso architetto del Regno di Napoli. Progettò e fece realizzare svariate fortezze in molte città, e morì miseramente in una prigione di un castello ideato proprio da lui Il contesto territoriale Il Comune di Vernole è costituito, oltre che dal capoluogo comunale da 5 frazioni: Acquarica di Lecce, Vanze, Acaja, Pisignano e Strudà. Il territorio Vernolese si estende per circa 5800 ettari, la coltura predominante è l olivo; altra coltura importante è la vite; inoltre, in alcune zone, sono numerose le colture di verdure e ortaggi. Particolarmente interessante è il paesaggio agricolo del quale fanno parte veri e propri monumenti come i Pagliari, abitazioni interamente in pietra a secco utilizzate fino a qualche decennio fa come casa di campagna. Anche i muri a secco sono realizzati con pietre senza l ausilio di leganti, la loro funzione è la delimitazione dei campi e anche da riparo dal vento per le colture. Numerose sono le Masserie, molte delle quali oggi abbandonate, altre invece ristrutturate e adibite a strutture ricettive. I frantoi ipogei e semi-ipogei sono presenti in gran numero. Veri e propri monumenti anche se non in senso architettonico sono gli alberi di olivo, alcuni ritenuti addirittura bimillenari. La frazione sicuramente più conosciuta è la frazione di Acaja, città fortificata risalente al XV secolo, fatta edificare da Giangiacomo dell Acaja. Le mura che la circondano hanno forma rettangolare con intorno un profondo fossato; tre angoli hanno i bastioni ed il quarto il Castello, di forma trapezoidale. All interno del castello, restaurato, vari stemmi nobiliari e figure rappresentanti uccelli, scudi, chimere. Il territorio di Vernole, vanta anche la presenza di un oasi naturale denominata Cesine, che si estende per circa seicento ettari ed è gestita dal WWF Le dinamiche demografiche Superficie territoriale 60,57 kmq., popolazione residente e densità (per Kmq) 122,2. Il totale della popolazione al è pari a abitanti di cui maschi e femmine con una variazione percentuale pari a 0,1 nel novennio L età media dei residenti è 43,3 anni. Il tasso di natalità è pari 6,5 e di mortalità pari al 6,8 con un tasso di crescita naturale di -0,3 ed un tasso di crescita migratoria pari a -0,4 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a -0,7. Le famiglie sono con un numero di componenti pari a 2,64 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente sono celibi, sono coniugati, 34 divorziati e 103 vedovi. 9

10 Del totale della popolazione femminile residente sono nubili, sono coniugate, 39 divorziate e 505 vedove. Della popolazione straniera residente, al 2009, il totale è pari a 48 di cui 4 minorenni Dati sul contesto economico e lavorativo L agricoltura assorbe ora meno di 1000 persone, di fronte alle 2.380, 2.068, registrate rispettivamente nei censimenti del 1951, 1961, La notevole diminuzione della mano d opera in agricoltura è compensata da un incremento nelle attività secondarie e terziarie (industria, commercio, impieghi e servizi vari). La disoccupazione affligge ancora un buon 20% della popolazione attiva, con punte anche del 50% fra i giovani in cerca di prima occupazione. Come grado di istruzione, i laureati sono 113 (di cui 75 uomini e 38 donne); erano 42 nel Senza notevoli disparità fra i due sessi, i diplomati sono 761; in possesso di licenza media 2161; di licenza elementare 2680; gli analfabeti sono ancora 416, ma nel censimento del 1971 erano più del doppio, Comune di Melendugno Cenni storici Un alveare situato sul tronco di un pino è lo stemma civico di Melendugno. In effetti, Melendugno veniva chiamato il paese del miele, e ne era il maggior produttore della provincia di Lecce. L apicoltura si estinse intorno alla metà del 900, allorché le api e gli alveari furono completamente distrutti dalla disinfestazione. Per quanto riguarda la nascita del centro, alcuni storici sostengono che sia avvenuta intorno al XI secolo con l avvento dei Normanni, anche se la presenza di due importanti dolmen, quali il dolmen Placa e il dolmen Gargulante, testimoniano l insediamento umano sin dall età preistorica. All età messapica, invece, risalgono la Grotta della Poesia e le Mura Messapiche situate a Rocavecchia, sempre nel territorio di Melendugno. Le vicende feudali di Melendugno, invece, sono ben documentate e sono molto simili a quelle dei paesi limitrofi. Il primo feudatario fu Berardo Paladini che morì nel 1448; gli successe il figlio Francesco che si impegnò a migliorare le condizioni del centro fino alla sua morte avvenuta nel Nel 1473 il titolo baronale passò al figlio di Francesco, Antonello che morì in giovane età. La dinastia dei baroni Paladini terminò con il nono barone: Giorgio Antonio Paladini. Sotto la Placa dominazione di questa famiglia, Melendugno conobbe un periodo di particolare benessere e serenità, cosa che non accadde con i feudatari successivi. Dopo i Paladini subentrarono i D Afflitto che non regnarono a lungo; infatti, nel 1732 Placido D Afflitto fu costretto a vendere il feudo alla famiglia D Amelj per far fronte ai debiti contratti precedentemente dal padre. I D Amelj regnarono su Melendugno fino al 1806, anno in cui fu soppressa la feudalità Il contesto territoriale La cittadina di Melendugno, situata nell entroterra a sud-est di Lecce, sorge a 36 m s.l.m. e dista 6,5 km dalla costa adriatica. Il territorio comunale, il quarto più esteso della provincia dopo Lecce, Nardò e Ugento, occupa una superficie di 91,03 km² e confina a nord con il comune di Vernole, a est con il Mare Adriatico, a sud con il comune di Otranto, a ovest con i comuni di Carpignano Salentino e Calimera. Si affaccia sul mare con un litorale di oltre 15 km compreso fra Torre Specchia, a nord, e Torre Sant Andrea, a sud. Il litorale, caratterizzato da un susseguirsi di spiaggette, insenature, dune e calette e dalla presenza di piatti isolotti nella zona settentrionale e di faraglioni in quella meridionale, ospita ampie aree a pineta e diverse specie arbustive della macchia mediterranea. Dalla costa melendugnese talvolta è possibile vedere ad occhio nudo l isola di Saseno e i rilievi montuosi dell Albania. 10

11 Le dinamiche demografiche Superficie territoriale 91,06 kmq., popolazione residente e densità (per Kmq) 108,0. Il totale della popolazione al è pari a abitanti di cui maschi e femmine con una variazione percentuale pari a 0,6 nel novennio Il tasso di natalità è pari 9,2 e di mortalità pari al 8,7 con un tasso di crescita naturale di 0,5 ed un tasso di crescita migratoria pari a -6,2 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a -5,7. L età media dei residenti è 41,9 anni. Le famiglie sono con un numero di componenti pari a 2,46 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente sono celibi, sono coniugati, 34 divorziati e 109 vedovi. Del totale della popolazione femminile residente sono nubili, sono coniugate, 33 divorziate e 550 vedove. Della popolazione straniera residente il totale è pari a 169 di cui 24 minorenni Dati sul contesto economico e lavorativo La popolazione in età lavorativa totale è di unità di cui maschi e donne. La forza lavoro è pari a unità mentre le persone in cerca di occupazione sono 803, con un tasso di disoccupazione relativo del 21,67% (dati ISTAT 2001). Le imprese attive operanti sul territorio di Melendugno registrate al 31/12/2006 (dati Istituto IPRES) sono 828. Delle imprese registrate 244 sono del settore agricoltura, caccia e silvicoltura, 92 attività manifatturiere, 360 commercio ingrosso e dettaglio, 132 alberghi e ristoranti Comune di Otranto Cenni storici Sullo stemma di Otranto è rappresentato un serpente nero attorcigliato a una torre ed intento ad aspirare l olio da una lucerna, mentre in basso la scritta CIVITAS FIDELISSIMA HIDRUNTI significa Fedelissima Città di Otranto, con evidente riferimento alla eroica resistenza dei suoi abitanti all aggressione musulmana. Tra i fondatori presunti di Otranto spiccano nomi leggendari come: Minosse, Dedalo, Ercole, Japigio e Lizio, ed anche se non si conoscono con precisione le sue origini, si pensa che il paese prende il nome dal piccolo fiume (Idro)che lo attraversa e che sfocia nel porto. Grazie ad abbondanti ritrovamenti archeologici e alla presenza dell importante Grotta Romanelli, si può affermare con certezza che Otranto fu un importante centro fin dal paleolitico. Nelle vicinanze della città, si apre la piccola insenatura di Porto Badisco, ritenuto da alcuni il luogo in cui, stando al racconto di Virgilio, sarebbe sbarcato Enea. Nel 1970 questa località è assurta agli onori delle cronache internazionali, con la scoperta della Grotta dei Cervi, uno dei più importanti siti preistorici d Europa. Sulle pareti interne ignoti abitatori dell età neolitica, rappresentarono scene di caccia o figure antropomorfe e zoomorfe, alternate a disegni più astratti come spirali e zig-zag. La maggior parte degli studiosi ritiene che si tratti di rappresentazioni con un forte simbolismo legato alle pratiche magiche e religiose dell epoca. Nei secoli successivi Otranto fece parte della Magna Grecia, acquisendone la cultura finché non fu conquistata dai romani. Sotto il loro dominio conobbe un periodo molto prospero diventando municipio romano con diritto di coniare monete d argento e di bronzo. Dopo la caduta dell Impero Romano fu conquistata da Costantinopoli che la fornì di scuole e collegi. In seguito si alternarono i Normanni, gli Svevi, gli Angioini e gli Aragonesi. Nel 1480 Maometto II sbarcò ad Otranto con soldati; il suo obiettivo era conquistare l Italia e unirsi agli arabi della Spagna nella lotta contro l Europa cristiana. Dopo sedici giorni di assedio la città fu conquistata e messa a ferro e fuoco. Il 14 di Agosto furono decapitati ben 800 Martiri 11

12 che si rifiutarono di rinnegare la religione cristiana in favore di quella musulmana. Dopo circa un anno i turchi furono finalmente sconfitti e la città cominciò lentamente a riprendersi Il contesto territoriale Punta Palascìa o Capo d Otranto, situato nel territorio comunale di Otranto, è il punto più ad Oriente d Italia. Secondo le convenzioni nautiche, questo luogo è il punto di separazione tra il Mar Ionio ed il Mar Adriatico. Il territorio comunale, che si estende per 76,2 km², risulta compreso tra gli 0 e i 101 metri sul livello del mare con un escursione altimetrica complessiva pari a 101 metri. Il litorale, esteso per circa 25 km, si alterna a lunghi tratti sabbiosi, specie nella parte settentrionale, a tratti rocciosi a picco sul mare. Confina a nord con i comuni di Melendugno e Carpignano Salentino, ad ovest con i comuni di Cannole, Giurdignano e Palmariggi, a sud con i comuni di Uggiano la Chiesa e Santa Cesarea Terme, ad est con il Mare Adriatico. Dall ottobre 2006, parte del suo territorio rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di beni architettonici e di specie floreali e faunistiche Le dinamiche demografiche Superficie territoriale 76,15 kmq., popolazione residente e densità (per Kmq) 72,9. Il totale della popolazione al è pari a abitanti di cui maschi e femmine con una variazione percentuale pari a 0,3 nel novennio Il tasso di natalità è pari 10,1 e di mortalità pari al 11,0 con un tasso di crescita naturale di -0,9 ed un tasso di crescita migratoria pari a 4,0 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a 3,1. L età media dei residenti è 42,9 anni. Le famiglie sono con un numero di componenti pari a 2,75 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente sono celibi, sono coniugati, 30 divorziati e 59 vedovi. Del totale della popolazione femminile residente sono nubili, sono coniugate, 36 divorziate e 301 vedove. Della popolazione straniera residente il totale è pari a 101 di cui 22 minorenni Dati sul contesto economico e lavorativo La popolazione in età lavorativa totale è di unità di cui maschi e donne. La forza lavoro è pari a unità mentre le persone in cerca di occupazione sono 619, con un tasso di disoccupazione relativo del 30,48% (dati ISTAT 2001). Le imprese attive operanti sul territorio di Otranto registrate al 31/12/2006 (dati Istituto IPRES) sono 743. Delle imprese registrate 284 sono del settore agricoltura, caccia e silvicoltura, 41 attività manifatturiere, 255 commercio ingrosso e dettaglio, 163 alberghi e ristoranti Comune di Santa Cesarea Terme Cenni storici Lo stemma civico di Santa Cesarea è diviso in tre sezioni. Su quella superiore è raffigurata una grotta, nella parte inferiore sinistra vi è una torre, mentre nella parte inferiore destra è rappresentata una grande pianta di tabacco. Le origini del centro sono molto antiche, e risalgono alla preistoria. Questa tesi è 12

13 avvalorata dal ritrovamento di importanti reperti archeologici, in due grotte presenti sul territorio. Si tratta delle grotte Romanelli e Striare, nelle quali si possono ammirare, ancora, antichissimi graffiti. Il bellissimo paese si erge proprio sulla costa rocciosa adriatica, e misteriose rimangono le origini del primo centro urbano. Forse anche Santa Cesarea nacque intorno al IX X secolo, come molti altri centri salentini ma, naturalmente, queste rimangono solo delle supposizioni. Quattro antiche torri costiere, risalenti, probabilmente, al XVI secolo, si ergono maestose lungo il litorale, e furono costruite con funzioni difensive e di vedetta. Molto scarse sono le notizie relative all età feudale. Molto probabilmente, anche Santa Cesarea seguì le sorti della Contea di Castro. Tra il XIX ed il XX secolo, alcuni importanti nobili del Salento, riscoprirono questo affascinante posto, immerso nella natura selvaggia ed affacciato sul mare, e decisero di costruire delle imponenti ed eleganti abitazioni, in cui trascorrere i mesi estivi. Fino a qualche decennio fa, il centro era una frazione di Ortelle. Dal 1922, però, è diventato un paese a tutti gli effetti, ottenendo la propria autonomia amministrativa. Nello stesso anno, gli furono assegnate due frazioni, Vitigliano, appartenuto al Comune di Ortelle e Cerfignano, di proprietà del Comune di Minervino di Lecce. Tra i personaggi importanti nativi del paese, un particolare cenno va riservato a Saverio Sticchi. Nacque nel XIX secolo, ed il suo nome è strettamente legato alle famose terme di Santa Cesarea. Sin da giovane aiutò il padre nella conduzione dell azienda di famiglia. Grazie ai lavori da lui apportati nelle grotte nelle quali sono ubicate le preziose sorgenti, si è dato il via ad un crescente miglioramento del sevizio che, attualmente, soddisfa le esigenze di numerosi utenti delle terme Il contesto territoriale Il territorio del comune di Santa Cesarea Terme, che occupa una superficie di 26,66 km², è compreso tra gli 0 e i 129 metri sul livello del mare. Presenta una morfologia pianeggiante all interno, con distese di uliveti secolari, e fascia costiera alta e frastagliata con faraglioni, grotte e piccole baie. L abitato di Santa Cesarea Terme è arroccato su uno sperone roccioso a picco sul mare ed è attraversato dalla strada litoranea che collega Otranto a Santa Maria di Leuca. La località è caratterizzata dalla presenza di sorgenti termali di acque sulfureo-salso-bromoiodiche che sgorgano a una temperatura di 30 in quattro grotte denominate Gattulla, Solfurea, Fetida e Solfatara. Dall ottobre 2006 parte del suo territorio rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali. Bagnata ad est dal Mar Ionio, confina a nord con i comuni di Otranto e Uggiano la Chiesa, ad ovest con i comuni di Minervino di Lecce e Poggiardo, a sud con i comuni di Ortelle e Castro Le dinamiche demografiche Superficie territoriale 26,45 kmq., popolazione residente e densità (per Kmq) 115,39. Il totale della popolazione al è pari a abitanti di cui maschi e femmine con una variazione percentuale pari a -0,6 nel novennio Il tasso di natalità è pari 7,8 e di mortalità pari al 11,8 con un tasso di crescita naturale di -3,9 ed un tasso di crescita migratoria pari a -2,3 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a -6,2. L età media dei residenti è 44,5 anni. Le famiglie sono con un numero di componenti pari a 2,33 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente 589 sono celibi, 781 sono coniugati, 5 divorziati e 31 vedovi. Del totale della popolazione femminile residente 635 sono nubili, 796 sono coniugate, 15 divorziate e 218 vedove. Della popolazione straniera residente il totale è pari a 67 di cui 9 minorenni. 13

14 Dati sul contesto economico e lavorativo La popolazione in età lavorativa totale è di unità di cui 947 maschi e 937 donne. La forza lavoro è pari a unità mentre le persone in cerca di occupazione sono 196, con un tasso di disoccupazione relativo del 16,50% (dati ISTAT 2001). Le imprese attive operanti sul territorio di Santa Cesarea Terme registrate al 31/12/2006 (dati Istituto IPRES) sono 224. Delle imprese registrate 78 sono del settore agricoltura, caccia e silvicoltura, 25 attività manifatturiere, 67 commercio ingrosso e dettaglio, 54 alberghi e ristoranti Comune di Castro Cenni storici Lo stemma civico di Castro raffigura una fortezza sul mare; in effetti, il toponimo deriva dalla lingua latina e significa, appunto, fortezza. Differenti sono le opinioni sulle origini di Castro: secondo una leggenda fu edificata da Idomeneo, altri attribuiscono la sua fondazione a Diomede, altri ancora ai Pelasgi. Dai racconti leggendari di Strabone, Erotodo ed altri, si evince che, anticamente, nel paese vi era un tempio dedicato alla dea Minerva. In ogni caso, anche se non si è in grado di pronunciarsi con precisione circa le origini ed il fondatore di questo paese, la presenza di svariati menhir, del dolmen Scarra e del dolmen Rodde, ci conferma la presenza umana in questa terra sin dal neolitico. Si ritiene che nel 473 a.c., Castro prese parte alla guerra contro Taranto. Nel 123 a.c. ebbe luogo l insediamento romano ed, in seguito, quello barbarico. Si avvicendarono i Vandali, nel 545 i Goti, nel 741 i Longobardi, poi i Bizantini e i Saraceni. La dominazione normanna, non solo incrementò la cultura nel paese, ma lo fortificò ed organizzò una difesa strategica lungo le coste. Il primo feudatario fu Tancredi D Altavilla; si susseguirono i Bielotto, i De Franco, i De Buggiaco. Nel 1398 il feudo passò agli Orsini Del Balzo, nel 1488 è la volta dei Della Posta, nel 1534 regnarono i Gattinara, nel 1624 subentrarono i De Castro, nel 1772 Castro passò ai De Zunica. Gli ultimi feudatari furono i Rossi che regnarono fino al 1806, anno in cui fu soppressa la feudalità. Ma facciamo un passo indietro, da un documento storico si evince che nel 1537, a causa dei turchi, capeggiati da Ariadeno Barbarossa, Castro fu completamente distrutta; ma la cosa peggiore è che, a distanza di pochi anni, e precisamente nel 1573, il centro cadde per la seconda volta sotto la crudeltà dei turchi Il contesto territoriale Il territorio comunale si estende per 4,44 km², pertanto risulta essere il più piccolo comune per superficie dell intera Puglia. È caratterizzato da modesti rilievi digradanti verso il mare e raggiunge il punto più elevato con il Monte Mattia, 131 metri s.l.m. La morfologia del territorio è ondulata con pochi spazi in pianura, soprattutto nella parte nord occidentale del feudo. Confina a nord con il comune di Santa Cesarea Terme, a nord-ovest con il comune di Ortelle, a sud con il comune di Diso, mentre a est si affaccia sul mare. Dall ottobre 2006 parte del suo territorio rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase istituito dalla regione Puglia. Sulla costa, si trova la grotta Zinzulusa, unico sito carsico italiano tra i dieci mondiali segnalati dal KWI come meritevole di tutela. Esistono inoltre altre grotte, come la grotta Romanelli, la grotta Azzurra e la grotta Palombara. La grotta Zinzulusa rappresenta una delle più interessanti manifestazioni del fenomeno carsico nel territorio salentino. Il nome Zinzulusa deriva dalla presenza, al suo interno, di numerose stalattiti e stalagmiti che alla luce del sole ricordano tanti panni appesi (zinzuli in Salentino). 14

15 La grotta Romanelli è una grotta costiera, posta nelle vicinanze della grotta Zinzulusa. È stata la prima grotta italiana a restituire resti d arte parietale risalenti al Paleolitico, motivi incisi su osso e pietre con temi zoomorfi o in misura minore antropomorfi Le dinamiche demografiche Superficie territoriale 4,44 kmq., popolazione residente e densità (per Kmq) 561,9. Il totale della popolazione al è pari a abitanti di cui maschi e femmine con una variazione percentuale pari a 0,6 nel novennio Il tasso di natalità è pari 6,8 e di mortalità pari al 11,2 con un tasso di crescita naturale di -4,4 ed un tasso di crescita migratoria pari a -2,0 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a -6,4. L età media dei residenti è 43,7 anni. Le famiglie sono 977 con un numero di componenti pari a 2,55 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente 480 sono celibi, 667 sono coniugati, 6 divorziati e 25 vedovi. Del totale della popolazione femminile residente 496 sono nubili, 671 sono coniugate, 8 divorziate e 158 vedove. Della popolazione straniera residente il totale è pari a 20 di cui 4 minorenni Dati sul contesto economico e lavorativo La popolazione in età lavorativa totale è di unità di cui 780 maschi e 797 donne. La forza lavoro è pari a 861 unità mentre le persone in cerca di occupazione sono 96, con un tasso di disoccupazione relativo del 11,15% (dati ISTAT 2001). Le imprese attive operanti sul territorio di Castro registrate al 31/12/2006 (dati Istituto IPRES) sono 123. Delle imprese registrate 3 sono del settore agricoltura, caccia e silvicoltura, 17 attività manifatturiere, 63 commercio ingrosso e dettaglio, 40 alberghi e ristoranti Comune di Diso Cenni storici Lo stemma civico di Diso è caratterizzato da uno sfondo azzurro sul quale è raffigurato un agnello in un verde prato, che con la zampa anteriore destra regge una bandiera. L uomo abitò questo territorio sin dall età bronzo come testimonia un menhir scoperto, diversi anni fa, nella campagna del paese. Molte ipotesi sono state formulate sull origine del primo nucleo urbano. C è chi sostiene che il primo insediamento fu opera dei Greci che arrivarono dopo la distruzione di Troia. Secondo l Arditi, invece, nel X secolo i signori della vicina Castro, costruirono delle ville sul territorio in cui, attualmente, è ubicato il paese, poiché vi erano ottime condizioni climatiche e buona vegetazione. Il piccolo centro venne chiamato Disio. Quando, poi, i turchi invasero gran parte del Salento nel 1480 e nel 1536, i superstiti delle cruente persecuzioni si riversarono su Diso, incrementandone la popolazione. Un altra tesi sostiene, invece, che il toponimo deriverebbe da dizos, termine messapico che significa fortezza. Si pensa, infatti, che il primo villaggio nacque nel VII secolo a.c. ad opera dei messapi, che costruirono un vero e proprio centro fortificato. Fino al XII secolo subì la dominazione romana, bizantina, barbara, longobarda e saracena. Con l arrivo dei normanni ebbe inizio l età feudale, e Diso seguì le sorti della Contea di Castro fino alla fine di quel regime. Dal 1103 al 1398 governarono: il Conte di Sicilia, Ruggero II, i Sangiovanni, i Bielotto, i De Righis, i Sinerchia e i De Franco. Dalla fine del XIV secolo fino al XVI secolo i signori furono: gli Orsini Del Balzo, i Della Posta e, nuovamente i Del Balzo. Fino al 1806, anno 15

16 in cui decadde la feudalità, si avvicendarono i Gattinara, i Ruiz De Castro, i Lopez De Zunica ed, infine, i Rossi Il contesto territoriale Il territorio del comune di Diso, che si estende per 11,56 km², si affaccia sul litorale adriatico per circa 4 km con la località balneare di Marina di Marittima. È situato a 99 m s.l.m. e dista 45 km dal capoluogo in direzione sud-est. Confina a nord con il comune di Ortelle, ad ovest con il comune di Spongano, a sud con il comune di Andrano, ad est con il comune di Castro e con il mar Adriatico. Dall ottobre 2006 parte del territorio comunale rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali Le dinamiche demografiche Superficie territoriale 11,56 kmq., popolazione residente e densità (per Kmq) 271,4. Il totale della popolazione al è pari a abitanti di cui maschi e femmine con una variazione percentuale pari a 1,2 nel novennio Il tasso di natalità è pari 4,8 e di mortalità pari al 10,1 con un tasso di crescita naturale di -5,4 ed un tasso di crescita migratoria pari a -6,7 per cui abbiamo un tasso di crescita totale pari a -12,0. L età media dei residenti è 46,7 anni. Le famiglie sono con un numero di componenti pari a 2,45 per famiglia. Del totale della popolazione maschile residente 626 sono celibi, 786 sono coniugati, 7 divorziati e 48 vedovi. Del totale della popolazione femminile residente 628 sono nubili, 803 sono coniugate, 11 divorziate e 266 vedove. Della popolazione straniera residente il totale è pari a 40 di cui 3 minorenni Dati sul contesto economico e lavorativo La popolazione in età lavorativa totale è di unità di cui 947 maschi e 911 donne. La forza lavoro è pari a unità mentre le persone in cerca di occupazione sono 126, con un tasso di disoccupazione relativo del 12,12% (dati ISTAT 2001). Le imprese attive operanti sul territorio di Diso registrate al 31/12/2006 (dati Istituto IPRES) sono 135. Delle imprese registrate 31 sono del settore agricoltura, caccia e silvicoltura, 27 attività manifatturiere, 63 commercio ingrosso e dettaglio, 14 alberghi e ristoranti Parco naturale regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase Il Parco naturale regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase è un parco regionale della Puglia istituito con la Legge Regionale del 26 ottobre 2006, n. 30. Dal 29 luglio 2008 il Parco è dotato di un Consorzio per la gestione con sede nel castello di Andrano. Il Parco nasce dalla forte volontà di tutelare un patrimonio naturalistico irripetibile, d altissimo valore scientifico-culturale e dall intento di valorizzare il territorio secondo un modello di sviluppo ecosostenibile che garantisca la tutela della biodiversità mentre promuove l economia delle comunità di riferimento. Tra gli obiettivi che la legge regionale 30/2006 attribuisce alla istituzione del Parco anche lo 16

17 snellimento delle procedure amministrative e la promozione delle proprie attività attraverso il necessario coinvolgimento delle comunità locali. Il parco comprende alcuni Siti di Importanza Comunitaria ai sensi della direttiva Habitat 92/43/CE : Costa Otranto Santa Maria di Leuca (IT ), Boschetto di Tricase (IT ) e Parco delle querce di Castro (IT ). Si estende su una superficie di 3227 ettari e con circa 57 km lungo la costa orientale Salentina rappresenta il più grande tra i parchi regionali istituiti nella provincia di Lecce. I comuni che ne fanno parte sono 12: Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Ortelle, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase. Con la sua natura unica nella Regione Puglia di Parco costiero, esso comprende alcune delle località turistiche più rinomate del Salento: un percorso affascinante e ricco di storia da Santa Maria di Leuca, limite meridionale della penisola, al punto più orientale d Italia: il faro di Punta Palascìa ad Otranto. Quest area racchiude un patrimonio architettonico, culturale e ambientale di grandissimo pregio: la sua struttura geologica regala, infatti, oltre a paesaggi mozzafiato, caratterizzati dalla presenza di falesie e prati aridi, sorprendenti testimonianze di un passato che si perde nella preistoria. I percorsi di attraversamento a servizio dei visitatori sono numerosi e differenziati: la strada litoranea che si snoda a strapiombo su un mare azzurrissimo lungo tutta la fascia costiera, i tipici sentieri delimitati dai muretti a secco, le vie del sale, e i suggestivi canaloni trasversali alla linea di costa. In tale area l habitat rupestre si presenta particolarmente esteso con un incredibile concentrazione di endemismi botanici di rara bellezza: il Garofanino Salentino, il Fiordaliso di Leuca, il Fiordaliso Nobile, e il Veccia di Giacomini (solo per citarne alcune). Agli amanti della fauna il Parco riserva altrettante soddisfazioni: la migrazione durante il passo primaverile, l osservazione di splendide specie rapaci, quali il gheppio, la Poiana, il Falco pellegrino. Di particolare importanza è poi la fauna nascosta, delicato ecosistema che invita al massimo rispetto: molteplici le specie di chirotteri e le rarissime presenze di fauna acquatica negli ambienti bui e più interni delle principali grotte sommerse e semisommerse del Parco. Anche la millenaria frequentazione antropica trova per queste vie straordinarie testimonianze: è il caso dei resti del paleolitico e del neolitico rinvenuti nella grotta Zinzulusa e nella grotta dei Cervi ( qui, di rilievo l eccezionale arte parietale). Durante la visita al Parco, non sarà poi raro imbattersi nelle tracce di un passato più prossimo: pajare, masserie fortificate e torri dominanti il paesaggio, sino alle splendide ville nobiliari che tradiscono, nei loro multiformi stili, la vocazione di quest area e la sua importanza strategica, da sempre crocevia di civiltà. Proprio le stratificazioni storiche, segno del lavoro delle genti che hanno abitato e percorso questi luoghi, imprimono una forte caratterizzazione al territorio. Alla storia e alla natura del luogo si uniscono, poi, il radicato senso di ospitalità della gente e le tradizioni enogastronomiche dove genuinità, gusto e cura hanno trasformato i sapori contadini in prodotti d eccellenza. Per tutte queste sue peculiarità il Parco naturale regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase è una realtà da tutelare e, prima ancora, da vivere con una riscoperta sensibilità e una nuova consapevolezza AGCI AGRITAL L AGCI AGRITAL - Associazione Generale Cooperative Italiane del settore Agricolo-Ittico- Alimentare - è l associazione del settore pesca e acquacoltura della AGCI - Associazione Generale Cooperative Italiane - quest ultima riconosciuta giuridicamente ai sensi e per gli effetti di legge dello Stato italiano, con D.L.C.P.S. del , n. 1577, e con Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale in data , come Associazione di tutela e rappresentanza delle aziende cooperative; 17

18 associa Cooperative distribuite su tutte le regioni costiere, operanti in tutti i mestieri di pesca esercitati negli ambienti marini e salmastri, nella pesca delle acque interne, nell acquacoltura, nella lavorazione e commercializzazione dei prodotti ittici, nei servizi e nella ricerca; svolge il ruolo di promozione, tutela e rappresentanza di vari livelli istituzionali, periferici e centrali, in seno alle Commissioni compartimentali, provinciali e regionali, ai Comitati ex L. 41/82 e L. 250/58; è presente a Bruxelles attraverso l adesione al COGECA - Comitato Generale della Cooperazione Agricola dell Unione Europea -, partecipa ai gruppi di lavoro del Comitato consultivo della pesca e del Comitato paritario per i problemi sociali nella pesca marittima, organismi preposti al dialogo istituzionale tra le Associazioni professionali degli Stati membri dell Unione Europea e la Commissione. All AGCI AGRITAL aderiscono 377 cooperative di cui 18 fra consorzi ed associazioni di produttori, operanti nel settore della pesca, dell acquacoltura e delle industrie di lavorazione e trasformazione dei prodotti ittici. Fra le strutture aderenti, si contano anche 14 cooperative di ricerca, servizi tecnici, e progettazione, che operano a supporto delle strutture produttive. Nell insieme, alle cooperative associate, aderiscono soci. L AGCI AGRITAL è una struttura nazionale che, oltre la sede centrale di Roma, è presente in tutte le regioni marittime con 29 Uffici Periferici e i Consorzi Nazionali CIFAP, CISPA e ICR. Gli Uffici Periferici garantiscono l organizzazione, la rappresentanza e la tutela delle Cooperative a livello locale. I Consorzi Nazionali forniscono servizi specialistici in materia di credito, progettazione, assistenza tecnica e consulenza FEDERCOOPESCA La Federcoopesca - Federazione Nazionale delle Cooperative della Pesca - è l organizzazione della Confcooperative per il settore della pesca e dell acquacoltura ed associa cooperative di produzione, di ricerca, di trasformazione e di commercializzazione. La Federazione, costituita il 25 aprile 1950, associa oltre 450 cooperative in rappresentanza di circa membri ed un fatturato complessivo stimato attorno ai 750 milioni di Euro. Federcoopesca esercita funzioni di assistenza previdenziale, fiscale e legale, assistenza tecnica e finanziaria, tutela e rappresentanza, è impegnata a promuovere l aggiornamento professionale dei soci ed opera fattivamente per lo sviluppo economico delle imprese associate. Nella sua costante attività di rappresentanza e salvaguardia del mondo dei pescatori italiani, la Federcoopesca ha svolto concretamente il suo ruolo impegnandosi e realizzando progetti in partnership sia con il Governo nazionale e con gli Enti locali, sia con la Comunità Europea, che vedessero coinvolti in primo piano, tutti gli operatori del comparto ittico associato. La Federcoopesca ha intrapreso la via dello sviluppo sostenibile delle risorse, sia pure nella profonda consapevolezza che le ragioni della tutela delle risorse naturali devono intrecciarsi e coesistere con le esigenze delle popolazioni locali e delle attività economiche. La Federcoopesca si attiva per un programma di politica ambientale che stabilisca un collegamento armonico tra conservazione e sviluppo, nella piena attuazione del modello della Pesca Responsabile stabilito dalla FAO. La Federcoopesca ha tra i suoi obiettivi la qualificazione complessiva del settore di pesca da raggiungersi con la tutela del lavoro degli associati, con una competizione sul mercato internazionale e soprattutto con la valorizzazione del prodotto ittico italiano. A livello comunitario, la Federcoopesca esplica il suo continuo impegno perché la peculiarità italiana venga riconosciuta e vengano emanate norme specifiche per il Mediterraneo a tutela dell ambiente e degli 18

19 operatori. In questo ambito si collocano la sua adesione al COGECA - Comitato Generale della Cooperazione Agricola dell Unione Europea e la sua partecipazione a gruppi di lavoro del Comitato Consultivo della Pesca e dell Acquacoltura e del Comitato di dialogo sociale settoriale Pesca Marittima. A livello nazionale, l intensa presenza che la Federcoopesca svolge centralmente, contribuisce fattivamente a sviluppare un raccordo efficace fra le esigenze degli associati e gli orientamenti generali che i diversi Ministeri assumono. L Associazione è tra le promotrici dei tre Consorzi Nazionali unitari per la ricerca scientifica applicata alla pesca (UNIMAR), per il credito (UNICREDITO) e per la promozione dei prodotti ittici (UNIPROM) FEDERPESCA Costituita nel 1968 e da allora aderente a CONFINDUSTRIA, associa, rappresenta e tutela gli armatori della pesca italiana e le imprese della filiera ittica presso la pubblica Amministrazione, il Parlamento e l Unione europea. E parte contraente del C.C.N.L. della Pesca marittima e del CCNL dei Retifici meccanici. In uno con le OO.SS. dei lavoratori, FEDERPESCA è parte dell Osservatorio nazionale della Pesca e dell Ente Bilaterale della Pesca (E.BI.PESCA) per la gestione degli istituti normativi previsti dal CCNL della Pesca. Federpesca, tramite la società FEDERPESCA RICERCA & SVILUPPO S.r.L., da questa interamente partecipata, realizza attività di ricerca e di formazione professionale nel settore, con una espressa vocazione all internazionalizzazione delle imprese di pesca associate. FEDERPESCA è membro della Federazione del Mare - Federazione del Sistema Marittimo italiano, Costituita nel maggio 1994, la Federazione del Sistema Marittimo Italiano (in breve Federazione del mare) riunisce oggi gran parte delle organizzazioni del settore: AIDIM (diritto marittimo), ANCIP (lavoro portuale), ANIA (assicurazione), ASSOLOGISTICA (logistica), ASSOPORTI (amministrazione portuale), ASSONAVE (cantieristica navale), ASSORIMORCHIATORI (rimorchio portuale), COLLEGIO CAPITANI (stato maggiore marittimo), CONFITARMA e FEDARLINEA (navigazione mercantile), FEDERAGENTI (agenzia e intermediazione marittime), FEDEPILOTI (pilotaggio), FEDERPESCA (navigazione peschereccia), IPSEMA (previdenza marittima), RINA (certificazione e classificazione), CONS.A.R. (ricerca), TMCR (promozione del cabotaggio) e UCINA (nautica da diporto). A FEDERPESCA aderisce l ASSOITTICA, Associazione delle Imprese di Conservazione e Trasformazione de prodotti della pesca. Federpesca rappresenta le imprese italiane di settore presso il Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro (CNEL) e l Istituto di Previdenza del Settore Marittimo (IPSEMA). A livello europeo, rappresenta le imprese italiane di pesca in EUROPECHE, l Associazione delle Organizzazioni Nazionali delle Imprese di Pesca dei Paesi UE. E promotrice della FEDEROP.IT, Associazione delle Organizzazioni dei Produttori della Pesca italiane, riconosciuta con Decreto del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali. Le imprese associate, circa 2.200, esercitano l attività di pesca, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti ittici, la produzione di reti, attrezzature e servizi per la pesca e sono strutturate in sindacati nazionali di categoria: Sindacato nazionale armatori della pesca costiera e mediterranea Sindacato nazionale armatori della pesca Oceanica Sindacato nazionale delle attività industriali della filiera ittica e dei retifici fatte salve le eventuali competenze di associazioni categoria aderenti al sistema confederale. 19

20 LEGAPESCA Costituita nel 1962 con la denominazione ANCPA (Associazione Nazionale delle Cooperative di pesca e Affini) la Lega Pesca è l Associazione di categoria della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue. Ha assunto l attuale denominazione nel 1995 e dalla stessa data gode di autonomia finanziaria. La Lega Pesca opera per promuovere la mutualità e l impresa cooperativa come strumenti per contribuire alla modernizzazione e allo sviluppo sostenibile dell economia ittica. In un contesto strutturale complesso e fortemente dinamico, l Associazione persegue il superamento della marginalità economica in cui il settore ha operato negli scorsi decenni, promovendone la piena integrazione nell ambito del sistema delle produzioni alimentari ed una efficace valorizzazione nel quadro delle politiche di tutela ambientale. E verso le attività innovative a minor impatto ambientale, la cattura selettiva e razionale, la pesca responsabile, la promozione della maricoltura e dell acquacoltura che si indirizzano le politiche di sviluppo dell Associazione, raccordandosi con i processi di globalizzazione, liberalizzazione dei mercati, concentrazione dei sistemi distributivi, qualità e sicurezza alimentare. Scopi istituzionali della Lega Pesca sono tutelare, rappresentare, assistere e coordinare le cooperative aderenti, per favorirne la crescita imprenditoriale e lo sviluppo in moderne ed efficienti imprese. Agli associati è offerta assistenza progettuale, tecnica, finanziaria, legale, amministrativa, fiscale e previdenziale. Per migliorare l offerta dei servizi nei diversi comparti la Lega Pesca si avvale di 6 strutture specializzate che operano a livello locale, nazionale ed internazionale. In un settore a prevalente base cooperativa, la Lega Pesca, forte di una crescita associativa costante nel corso degli ultimi anni, esprime una larga rappresentanza degli interessi socio-economici legati a tutti i comparti di cui si compone l economia ittica. Aderiscono all Associazione circa 415 cooperative, con una presenza estesa a tutte le Regioni costiere e a tutti i comparti della filiera - produzione, lavorazione, commercializzazione, servizi, ricerca, formazione. Ammontano a i soci per un fatturato complessivo che nel 2001 ha sfiorato i 613 milioni di euro. Tra gli organismi aderenti figurano anche 15 Organizzazioni di Produttori, di cui 8 riconosciute dalla UE. La Lega Pesca aderisce all ACI, Alleanza Cooperativa Internazionale, e al COPA/COGECA, Comitato generale europeo delle organizzazioni professionali e cooperative agricole e della pesca. L Associazione è tra le promotrici dei tre Consorzi Nazionali unitari per la ricerca scientifica applicata alla Pesca (UNIMAR) per il credito (UNICREDITO) e per la promozione dei prodotti ittici (UNIPROM) UNCIPESCA UNCI Pesca Associazione Nazionale di rappresentanza di cooperative e consorzi della pesca e dell acquacoltura, è stata costituita il 13 giugno 1991, dall Unione Nazionale Cooperative Italiane UNCI, Associazione di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo giuridicamente riconosciuta con D.M. del 18/05/1975. UNCI PESCA è particolarmente sensibile alla tutela degli operatori del mare e consapevole che il patrimonio (bagaglio) culturale da essi maturato in anni di esperienze pratiche non deve andar perso ma utilizzato nei programmi di sviluppo delle politiche nazionali ed europee. A tal fine UNCI PESCA supporta attivamente le attività di Pescaturismo e di gestione dei parchi marini, costituendo corsi di formazione appropriati e studiando progetti ed iniziative di gestione a tutela dei parchi marini. Altri obiettivi sono: la riqualificazione del sistema delle cooperative e dei consorzi associati, l assistenza alla riconversione dei pescatori verso forme di allevamento e produzioni alternative, la diffusione di 20

21 efficienti criteri di gestione aziendale, il consolidamento dei processi di integrazione economica nei comprensori territoriali a più spiccata vocazione produttiva e imprenditoriale. UNCI PESCA ha come obiettivo prioritario l ottimizzazione e l ampliamento dei servizi forniti alle imprese associate, migliorando la comunicazione tra le unità periferiche e la sede centrale, mediante la costituzione di un sistema integrato centro-periferia, che svolgerà attività di formazione ed informazione. Questo tramite una rete di comunicazione multimediale, nonché attraverso iniziative pilota per la costante riqualificazione delle figure professionali esistenti nel comparto ittico. Si vuole così migliorare gli standard dei prodotti e dei servizi per la pesca e l acquacoltura nonché per il pescaturismo, per lo sviluppo della fascia costiera e dei parchi marini in termini qualitativi, di valore aggiunto, di correlazione tra domanda e offerta, per l ottimizzazione del sistema di gestione di intermediazione e di promozione, tutto sempre al servizio del socio pescatore ed allevatore delle cooperative associate. UNCI PESCA consapevole dell importanza di una politica unitaria di settore e di una strategia di sviluppo coordinata e volta e rendere l impresa cooperativa maggiormente competitiva nel contesto economico internazionale, ha promosso, insieme ad altre Associazioni di categoria, la costituzione dei consorzi nazionali unitari di ricerca (UNIMAR), di garanzia fidi (UNIPESCA), di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici (UNIPROM), che operano in alcuni campi di azione previsti dal reg. CE 2080/93. UNCI PESCA con la recente costituzione di un consorzio di ricerca e servizi tecnici, intende fornire ai propri associati e all Amministrazione, un valido contributo alla conoscenza e all approfondimento dei problemi del settore pesca ed acquacoltura, ed in particolare ai problemi di natura ecologica, biologica, tecnologica, economica e formativa, nel pieno rispetto delle risorse naturali della fascia costiera. UNCI PESCA ha costituito un consorzio per l accesso alla contrattazione programmata estesa anche alla pesca e all acquacoltura con delibera CIPE dell 11 novembre 1998, che ha dato un impulso concreto al protocollo d intesa rendendo attuabili le iniziative progettuali proposte dai propri associati Cooperativa Il Delfino La Cooperativa Pescatori IL DELFINO è stata costituita in data in San Foca di Melendugno con n. 9 soci di cui 6 imbarcati alla data del Dopo un mese di attività il numero degli imbarcati è salito a 14.L efficienza del servizio prestato e la continua disponibilità ed assistenza ai pescatori nel disbrigo delle pratiche presso i vari enti, ha determinato una graduale adesione dei pescatori che nell anno 1996 raggiungevano il numero di 27 imbarcati quasi tutti nella marineria di San Foca. L attività della Cooperativa si caratterizzava per le numerose istanze al Ministero delle Politiche Agricole, richiedendo interventi mirati ad arginare il fenomeno di depauperamento del mare,già presente nel 1998,anno in cui la Cooperativa contava n. 51 imbarcati. I continui appelli rivolti alla Direzione Generale per la Pesca e l Acquacoltura sono rimasti pressoché inascoltati. La introduzione di elementi per la diversificazione dello sforzo di pesca non ha dato alcun risultato per la sua inapplicabilità nel nostro territorio; anche la conclamata pesca turismo si è rivelata fallimentare non soltanto per la carenza di turisti che richiedono tale servizio ma anche per le lungaggini burocratiche per ottenere tale Autorizzazione. Negli ultimi 6 anni la Cooperativa ha realizzato in San Foca-Porto, un distributore di carburante agevolato (S.I.F.), una zona in concessione per garantire l ormeggio alle sole unita da pesca ed un mercatino di ricci con la costruzione di quattro strutture prefabbricate che richiamano numerosi turisti. Allo stato attuale alla Cooperativa IL DELFINO sono associate 101 imbarcazioni da pesca di cui n. 10 motopescherecci e n. 168 imbarcati che esercitano la loro attività nelle località di San Foca-San Cataldo- Frigole-Torre-Rinalda-Casalabate-Torre-S.Gennaro-Otranto-Gallipoli-Santa Maria di Leuca. 21

22 La maggioranza delle unità da pesca è costituita da un solo membro di equipaggio che esercita I attività della pesca entro TRE miglia dalla costa Cooperativa La Folgore La Società Cooperativa la Folgore è stata fondata nel 1985 e comprende oltre una cinquantina di soci tra cui sei sub professionali con diciotto imbarcazioni. Opera dal porticciolo di San Foca, frazione del comune di Melendugno in provincia di Lecce, sulla costa salentina del mare Adriatico. Oltre alla normale attività professionale la Cooperativa La Folgore offre la possibilità di praticare il pesca turismo, un attività integrativa alla pesca artigianale che agli operatori nel settore di ospitare a bordo delle proprie imbarcazioni un certo numero di persone diverse dall equipaggio per lo svolgimento di attività turistico-ricreative. Con i pescatori della cooperativa Folgore di San Foca si potranno effettuare escursioni lungo le coste, si potrà osservare l attività di pesca professionale, ci sarà la ristorazione a bordo o a terra, la pesca sportiva, l immersione subacquea e altre attività finalizzate alla conoscenza e alla valorizzazione dell ambiente costiero. Ci sarà anche la possibilità, nell ambito del progetto Ittiturismo, di pernottare nelle case dei pescatori per una vera e completa immersione nel mondo della pesca e del mare con le sue tradizioni e la sua storia. Non mancheranno visite guidate nei luoghi più interessanti della zona. Torri e masserie fortificate, castelli, scavi archeologici, dolmen, menhir, villaggi immersi nel verde degli ulivi secolari, cripte anacoretiche affrescate, il barocco leccese, per non parlare della gastronomia, con i prodotti tipici salentini, l olio, il vino, il pane, la pasta, il pomodoro, le erbe aromatiche e il favoloso pesce. La cooperativa produce in proprio sardine sotto sale e vende i ricci di mare freschi e conservati al dettaglio e all ingrosso Cooperativa dei Pescatori Salentini La Società Cooperativa Pescatori Salentini, con sede in Lecce, è stata fondata nel 1942 e comprende un totale di 155 soci operativi nelle marine di Gallipoli, Porto Cesareo, S. Maria di Leuca, Castro, Tricase, Brindisi, Nardò, Ugento. Gli scopi sociali sono i seguenti: - esercizio dell attività di pesca in acque marine, così come disciplinata dalla Legge 13 marzo1958 n. 250; - promuovere ed effettuare il pesca turismo; - provvedere agli acquisti collettivi e approvvigionamento di tutto quanto necessario all esercizio dell attività della cooperativa e dei propri soci, e gestire in proprio impianti per la distribuzione di carburante agevolato per la pesca; - gestire scali di alaggio e varo; - promuovere ed effettuare la collocazione del pescato nell interesse degli associati; - gestire direttamente o tramite partecipazioni strutture e servizi inerenti la collocazione del prodotto pescato quali mercati pubblici all ingrosso e al dettaglio; - promuovere organizzare e gestire tutto ciò che riguarda la manipolazione, trasformazione e conservazione del prodotto trattato, ivi compreso la produzione di ghiaccio e la fabbricazione dei contenitori del prodotto; - realizzare e/o condurre impianti di acquacoltura e mitilicoltura realizzati con mezzi propri o a mezzo apposite convenzioni da stipulare con le pubbliche amministrazioni e/o privati. 22

23 Ad oggi sono associati un totale di 92 natanti, tutti inferiori alle 10 tonnellate di stazza lorda, di cui 8 che utilizzano il sistema di pesca a strascico e 84 altri sistemi di pesca (attrezzi da posta, palangari, lenze). Le specie ittiche maggiormente catturate sono: Boghe, Calamari, Cefali, Dentici, Gallinelle, Gamberoni viola, Gamberi, Lucerne, Merluzzi, Moscardini, Occhiate, Orate, Palamite, Pescatrici, Polpi, Ricciole, Saraghi, Scorfani, Seppie, Sgombri, Pesce Spada, Totani, Triglie, Zerri, Pesce misto da zuppa. La cooperativa è titolare di concessioni demaniali marittime per uso deposito attrezzi da pesca nei Comuni di: Castro, S. Maria di Leuca, Brindisi GRUPPO DI AZIONE LOCALE Terra d Otranto Il GAL Terra d Otranto promosso dal Comune di Otranto (in qualità di capofila) si è costituito in via prioritaria allo scopo di realizzare tutti gli interventi previsti da programmi di sviluppo locale P.S.L., nell ambito di programmi di Sviluppo Rurale della Regione Puglia. Tale Gal risulta essere l espressione composita e variegata dei diversi organismi, operatori, gruppi sociali ed individui dell area, rispetto al tema proposto. Attualmente è composto da 124 soci e coinvolge il territorio di 24 comuni costieri. Il perimetro del GAL Terra d Otranto coinvolge quasi tutti i comuni costieri afferenti al presente GAC (ad eccezione di Vernole). La società ha scopo consortile e pertanto non persegue fini di lucro; essa è costituita in via prioritaria allo scopo di realizzare, in funzione di Gruppo di Azione Locale (G.A.L.) tutti gli interventi previsti da programmi di sviluppo locale P.S.L., nell ambito di programmi di Sviluppo Rurale della Regione Puglia. La società inoltre potrà indirizzare proprie iniziative volte al sostegno ed alla promozione dello sviluppo socio-economico e territoriale, svolgendo un attività di coordinamento e di gestione tecnicoamministrativa di piani e progetti integrati in coerenza con gli indirizzi ed i vincoli di programmazione stabiliti a livello comunitario, nazionale, regionale, provinciale e locale. Essa opera in particolare senza che l elenco costituisca limitazione, nei seguenti ambiti: - raccolta, catalogazione, monitoraggio delle informazioni dei fenomeni territoriali; - organizzazione ed utilizzo delle informazioni relative ai diversi aspetti del territorio; - ricerche di mercato, studi di fattibilità, progetti di sviluppo, servizi alla progettazione; - animazione e promozione dello sviluppo rurale; - assistenza tecnica allo sviluppo; - concorso allo sviluppo delle zone rurali; - orientamento, formazione professionale ed aiuti all occupazione; - promozione dello sviluppo turistico ed agriturismo delle zone rurali; - sostegno ed assistenza alle piccole e medie imprese agricole, artigiane, industriali e del terziario; - valorizzazione e commercializzazione dei prodotti relativi, con valenza prioritaria per quelli naturali, tipici ed originali; - conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientali; - tutela e miglioramento dell ambiente e della qualità della vita, potenziamento dei servizi alle famiglie ed alle imprese; - cooperazione tra territori rurali per attività connesse agli scopi sociali; - azioni per il riequilibrio della posizione di debolezza contrattuale ed economica del consumatore delle aree rurali, attraverso azioni di informazione ed educazione al consumo; - innovazione tecnologica; - studi, consulenze e ricerche in campo socio-economico, territoriale ed ambientale, attività seminariali, convegni, divulgazioni; - gestione di servizi consortili in tutti i settori di attività di comune interesse; 23

24 - ogni altra azione connessa o comunque anche indirettamente utile alle precedenti Banca di Credito Cooperativo di Terra d Otranto La Cassa Rurale ed Artigiana fu costituita a Carmiano il 6 febbraio 1957 ad iniziativa di un gruppo di soci fondatori principalmente agricoltori, che nei locali dell edificio scolastico, ne sottoscrissero l atto costitutivo. Nel luglio del 1957 la Cassa Rurale ed Artigiana fu iscritta all albo delle aziende di credito al n ed iniziò ad operare con il pubblico il 22 luglio 1957, presso la sua sede all indirizzo Largo Piazza Assunta n 25, forte di un capitale di lire (trecentonove azioni del valore nominale ognuna di lire 1000). La conoscenza capillare del territorio e dei cittadini era un punto di forza. Le tre grosse banche che in quegli anni operavano sulla piazza di Carmiano, con capitali solidi e mezzi superiori, richiedevano garanzie notevoli per erogare prestiti, mentre la Cassa dava fiducia a tutti coloro che sarebbero stati inevitabilmente estromessi dal credito perché senza garanzie. Negli anni più recenti, la Cassa Rurale ed Artigiana si trasforma in Banca di Credito Cooperativo di Carmiano, e così amplia sia la propria struttura, con l apertura della filiale di Monteroni, sia la propria operatività includendo oltre alle famiglie, agli agricoltori ed agli artigiani anche altre categorie produttive. Gli anni in cui opera la Banca di Credito Cooperativo di Carmiano sono anni di grande sviluppo, in cui si è cercato di raggiungere gli scopi statutari quali: - l offerta creditizia alle più vantaggiose condizioni praticabili; - il miglioramento delle condizioni economiche, morali e culturali della comunità attraverso un costante sostegno finanziario alle attività imprenditoriali e alle famiglie ed un continuo appoggio alle iniziative sociali e culturali attuate nella comunità dalle associazioni locali; - l educazione al risparmio, alla previdenza, alla promozione e allo sviluppo della cooperazione. Nel 1995 in seguito alla fusione tra il Credito Cooperativo di Carmiano e il Credito Cooperativo di Borgagne e Melendugno, nasce una nuova realtà denominata Banca di Credito Cooperativo di Terra d Otranto, che all insegna della tradizione, pone le basi per la costituzione di un istituto bancario più efficiente e presente sul territorio. L apertura dei nuovi sportelli sulle piazze di Lecce, in cui viene fissata la sede amministrativa e sulla piazza di Otranto, completa l iter di sviluppo tradottosi in un rafforzamento patrimoniale e organizzativo tale da rendere la storica Banca di Credito Cooperativo di Carmiano, sotto le mutate vesti della Terra d Otranto, più competitiva ed in grado di offrire ai soci migliori condizioni sia sul fronte degli impieghi che della raccolta. La stessa scelta della nuova denominazione, che anticamente indicava tutta l area più meridionale della Puglia, tradisce già l idea di realizzare in futuro, mediante una crescita moderata e prudente, un più ampio polo bancario. Alla fine degli anni Novanta e nei primi del Duemila, nonostante le grandi banche, forti dei loro mezzi e dei loro prodotti, si accingano ad occupare autorevolmente il mercato, la Banca di Credito Cooperativo di Terra d Otranto non subisce forti scossoni continuando nella sua politica di solidarietà sociale ed impegno nei confronti della collettività, in particolar modo famiglie e piccole e medie imprese, con correttezza e trasparenza. Oltre allo sviluppo dei tradizionali crediti per agricoltori e artigiani la BCC, avendo compreso l importanza del turismo per il proprio territorio racchiuso tra il mare Adriatico e lo Ionio, ha diversificato ulteriormente i propri settori di intervento. A questo proposito, va ricordato, che la BCC è socia dei GAL (Gruppo di Azione Locale) Valle della Cupa e Terra d Otranto, un organismo sorto con il compito di erogare fondi pubblici, anche comunitari, con varie finalità, tra cui la promozione turistica. Numerose, nel tempo, sono state anche le risorse destinate ad iniziative di solidarietà. La Banca di Credito Cooperativo, a distanza di cento anni dalla fondazione delle prime casse rurali, rimane per l economia, per il sistema bancario e per la Banca d Italia, una formula pienamente vitale e più che mai necessaria. 24

25 Associazione Magna Grecia Mare La Magna Grecia Mare è impegnata nella riscoperta e promozione di una cultura marinaresca millenaria di un patrimonio di tradizioni immenso, di una natura incontaminata. Tricase Porto, l antico Portus Veneris, accoglie la sede, la Scuola di Vela Latina ed il Museo delle Imbarcazioni Tradizionali e da Lavoro. Il Salento, grazie alla sua naturale collocazione geografica, è stato cuore, sin da epoche remotissime, di una cultura unica e straordinaria, sviluppatasi nel centro del Mediterraneo. Trabaccoli, leudi, bragozzi, bovi, caicchi, brigantini, pinchi, paranze, feluche popolavano ed animavano l economia e la vita dei porti salentini, determinandone le fortune e le ricchezze. Una cultura millenaria, una natura in gran parte ancora incontaminata, un patrimonio di tradizioni immenso: sono questi i valori alla base delle iniziative dell Associazione Magna Grecia Mare, impegnata in numerosi progetti in ambito culturale, sociale, sportivo e rivolti ad un vasto pubblico fatto di appassionati, di curiosi, di turisti, con l intento di condividere con loro il nostro grande amore per il mare. Cuore pulsante dell Associazione è il Centro Culturale Permanente sulle Antiche Tradizioni Marinaresche, sede di tutte le attività inerenti le iniziative culturali, i convegni, i seminari, i corsi, gli studi e la mediateca. Nel Centro si svolgono inoltre le attività di coordinamento, gestione, organizzazione degli eventi promossi dall Associazione, nonché quelle inerenti la programmazione e la realizzazione dei progetti in corso. Il Centro coordina inoltre la Scuola Municipale di Vela Latina e di Antica Marineria e il Museo delle imbarcazioni tradizionali e dell arte marinaresca. L Associazione ha sede nel Porto di Tricase, dove operando effettivamente il Centro Culturale Permanente sulle Antiche Tradizioni Marinaresche, si svolgono la maggior parte delle attività Lega Navale Italiana Sezione di Otranto La Lega Navale Italiana, fondata a La Spezia nell anno 1897 ed eretta in ente morale con regio decreto del 28 febbraio 1907, n. XLVIII, è un Associazione apolitica, senza finalità di lucro, che riunisce i cittadini italiani che volontariamente intendono perseguire gli scopi enunciati nello Statuto. L Associazione ha sede in Roma ed è sottoposta alla vigilanza del Ministero della Difesa e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ai quali compete il potere di approvazione dei bilanci e rendiconti, fermo restando ogni ulteriore adempimento previsto dalla normativa vigente. La Lega Navale Italiana ha lo scopo di diffondere nel popolo italiano, in particolare fra i giovani, l amore per il mare, lo spirito marinaro e la conoscenza dei problemi marittimi, agli effetti della partecipazione dei cittadini allo sviluppo ed al progresso di tutte le forme di attività nazionali che hanno sul mare il loro campo ed il loro mezzo di azione. La Lega Navale Italiana favorisce la tutela dell ambiente marino e delle acque interne e sviluppa le iniziative promozionali, culturali, naturalistiche, sportive e didattiche idonee al conseguimento degli scopi dell associazione: essa promuove e sostiene la pratica del diporto e delle attività nautiche. La Lega Navale Italiana opera anche di concerto con le amministrazioni pubbliche centrali e periferiche, con le Federazioni sportive del C.O.N.I. e le Leghe Navali Marittime straniere. Oggi i soci della LNI sono circa e il parco delle imbarcazioni sociali a vela e a motore raggiunge le unità. Presieduta attualmente dall Amm. Franco Paoli, la LNI è articolata in una Presidenza Nazionale e in oltre 230 tra Sezioni e Delegazioni ubicate su tutto il territorio nazionale sia sulle coste che nelle zone interne. Ogni struttura, diretta da un presidente che viene eletto dai soci (per le Sezioni) o designato dalla Presidenza Nazionale (per le Delegazioni), costituisce un punto di aggregazione ed un polo di iniziative di 25

26 ogni genere finalizzate soprattutto, come prima accennato, a fare conoscere le problematiche legate al mare alle nuove generazioni. La sezione di Otranto è presieduta dal Gen. Paolo Forgione ed ha sede in Via del Porto s.n.c., Otranto. 26

27 2. ANALISI DEL TERRITORIO E DIAGNOSI DEL CONTESTO 2.1. Descrizione della zona di pesca e delle sue principali caratteristiche distintive Premessa La pesca, rappresenta una delle più antiche attività di approvvigionamento alimentare dell uomo, ed un importante voce produttiva di molte popolazioni costiere. Fin dall antichità, infatti, la pesca si è radicata nelle comunità costiere, rappresentando un settore capace di incentivare lo sviluppo economico dei paesi rivieraschi e di influenzare il tessuto sociale grazie alle tradizioni ed alle abitudini dei pescatori. Il Mediterraneo è un ecosistema altamente diversificato con un basso tasso di rinnovamento e possiede una vasta gamma di specie senza che una predomini sulle altre. Le statistiche sugli sbarchi mostrano ben 88 specie commerciali, di cui 59 pesci, 13 crostacei e 16 molluschi. Questa peculiarità si traduce nella necessità di una profonda conoscenza del mare e della biologia delle risorse da parte dei pescatori, con una diversificazione che riguarda vari aspetti: le caratteristiche degli attrezzi, la stagionalità dell uso, le strategie di commercializzazione e finanche gli aspetti gestionali, tutto è teso a portare a casa il pane quotidiano ed il pescato assume valore non solo per la cattura delle specie bersaglio, ma anche per l ampia varietà di catture accessorie. Perciò la pesca nel Mediterraneo ha mantenuto, per ampi settori della flotta, caratteristiche di artigianalità, utilizzando piccole imbarcazioni, che praticano una pesca alla giornata e sulle quali è spesso imbarcato l armatore. Le limitate dimensioni della piattaforma continentale, la variabilità e diversità degli ecosistemi, la presenza di stock alieutici di interesse commerciale, la stagionalità di molte specie e la loro importanza in termini di alimentazione e di reddito, hanno permesso alla pesca, soprattutto artigianale, di perdurare e resistere all industrializzazione del settore, rappresentando una componente essenziale dello sviluppo socio-economico di alcune zone costiere e un incentivo per lo sviluppo di attività come il turismo, grazie al mantenimento delle tradizioni, dei costumi e delle abitudini culinarie. Negli ultimi anni il settore ittico sta attraversando un periodo di transizione da collegare alle nuove politiche gestionali proposte in ambito nazionale e soprattutto comunitario e al delinearsi di nuovi scenari organizzativi che riguardano, in particolar modo, le fasi di vendita e commercializzazione del pescato. Per quanto riguarda il primo aspetto, nel corso del 2010, è entrato pienamente in vigore il Reg.(CE) n.1967/2006 relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo; molte delle restrizioni e delle modifiche introdotte dal regolamento mediterraneo in vigore dal 2006 risultavano, infatti, in deroga transitoria sino al 1 giugno Le misure tecniche previste dal Regolamento produrranno, nel breve periodo, un impatto diretto sulla struttura produttiva nazionale in quanto prevedono l adeguamento della dimensione delle maglie per le reti trainate e le reti a circuizione, il divieto di pesca di diversi organismi marini al di sotto di una taglia minima, la pesca in habitat protetti e in zone di pesca protette. Numerose saranno, inoltre, le restrizioni dettate dal Regolamento mediterraneo che, di fatto, produrranno effetti diretti ed immediati sulla piccola pesca autorizzata alla pesca speciale e sperimentale del bianchetto, del rossetto e sulle draghe idrauliche per la pesca di molluschi bivalvi entro le 0,3 miglia dalla costa. A ciò si aggiunge, l approvazione, alla fine del 2009, del Regolamento 1224/2009 che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca. 27

28 In questo scenario si inseriscono le nuove dinamiche commerciali rappresentate essenzialmente da una domanda stabile, dall aumento delle quote di mercato di canali commerciali alternativi a quelli tradizionali, quali la Grande Distribuzione Organizzata, e da una crescita costante della dipendenza dalle importazioni. Tali tendenze spingono il settore a organizzarsi e promuovere nuovi modelli gestionali basati sulla concentrazione delle vendite, sulla tracciabilità del prodotto, sul miglioramento degli standard qualitativi. Alla fine di questo periodo di cruciali cambiamenti, dunque, nel settore ittico nazionale potrebbero acuirsi le differenze già presenti nel tessuto produttivo che vedono contrapposte, da un lato, la pesca a carattere maggiormente industriale in grado adeguarsi ai nuovi scenari e, dall altra, la pesca artigianale, costituita dalle piccole imbarcazioni a conduzione spesso familiare che recepisce passivamente tali mutamenti e che maggiormente ne risentirà dal punto di vista occupazionale e reddituale. Dal punto di vista metodologico, i paragrafi seguenti sono stati formulati integrando la più recente bibliografia statistica (IREPA, OSSERVATORIO ECONOMICO SULLE STRUTTURE PRODUTTIVE DELLA PESCA MARITTIMA IN ITALIA, 2009) ed il censimento dati effettuati dall Istituto Cooperativo di Ricerca, per ciascun Compartimento marittimo, nell ambito del progetto POR PUGLIA , Mis. 4.13D2 Contributo alla conservazione delle risorse attraverso il miglioramento della conoscenza e della trasparenza delle produzioni condotto dalle associazioni cooperative della pesca (AGCI AGRITAL, FEDERCOOPESCA, LEGAPESCA e UNCIPESCA) e riferito all intervallo di tempo Il quadro nazionale La flotta La flotta da pesca nazionale iscritta nell Archivio Licenze di Pesca a dicembre 2009 è composta da battelli per un tonnellaggio complessivo di Gt ed una potenza motore di kw. Questi totali comprendono sia i battelli che operano oltre gli stretti sia le imbarcazioni temporaneamente in disarmo; entrambe queste categorie sono escluse dall analisi che segue che, invece, è focalizzata sui natanti che svolgono la loro attività all interno delle acque mediterranee battelli, GT e kw - nelle acque costiere che circondano la penisola italiana. Anche nel corso dell ultimo anno, si è confermata la tendenza al progressivo ridimensionamento della flotta che caratterizza il settore ormai da un decennio e che risponde alle richieste della Commissione Europea in tema di sostenibilità; in termini percentuali, le variazioni sono state pari a circa l 1% per tutte le variabili considerate. Dall esame della flotta per sistemi di pesca si evidenzia che i tre principali segmenti della flotta italiana sono quello della piccola pesca costiera, con imbarcazioni fino a 12 metri che utilizzano attrezzi passivi e il segmento dei pescherecci a strascico. Il primo comprende imbarcazioni, per un tonnellaggio complessivo di poco più di tonnellate lorde e il secondo è composto da battelli per un Gt di oltre 113 mila unità. Insieme i due segmenti rappresentano poco meno del 90% dei battelli e i ¾ del tonnellaggio dell intera struttura produttiva nazionale. Seguono le draghe idrauliche, con 700 imbarcazioni, mentre meno numerosi sono i polivalenti passivi (491 unità), i battelli a circuizione (310), i palangari (192) e le imbarcazioni armate a volante (134). 28

29 Le produzioni Nel 2009, la produzione della flotta peschereccia italiana che opera nel Mediterraneo è stata di tonnellate per un fatturato di milioni di euro; i dati mostrano una ripresa rispetto ai livelli produttivi del 2008 che, a causa dei bassi livelli di attività dovuti all impennata del prezzo dei prodotti petroliferi, è stato un anno particolarmente negativo per l industria ittica; nonostante ciò, sia le catture sia i ricavi confermano il ridimensionamento produttivo a cui è sottoposto il comparto dal 2000 ad oggi; le quantità sbarcate nel 2009 risultano, infatti, il 12% in meno rispetto al 2007, al pari dei ricavi. La ripresa che ha contraddistinto il comparto nel 2009 ha interessato tutti i segmenti produttivi ad eccezione delle draghe idrauliche e, in minor misura dei palangari; gli strascicanti con una produzione in aumento del 5,6%, hanno parzialmente recuperato il calo subito nel La composizione del pescato, come nei precedenti anni, vede prevalere le acciughe con una produzione di circa 54 mila tonnellate, pari al 23,5% del volume complessivo sbarcato, con una crescita del 21% rispetto al 2008; seguono le vongole con tonnellate, il 7,5% del totale in forte calo rispetto al 2008 (7.600 tonnellate meno); tuttavia, il calo dell offerta ha favorito il rialzo del prezzo aumentato del 33% cosicché la flessione dei ricavi è stata contenuta in 8 punti percentuali. Tra le specie principali, si segnalano le sardine, la cui produzione ha superato le 15 mila tonnellate grazie ad un incremento del 27% rispetto al 2008, collocandosi al terzo posto e contribuendo con il 6,6% alle catture complessive; ai primi posti per livelli di cattura, si confermano il nasello con 12 mila tonnellate (il 5,2% del totale) e i gamberi bianchi con 9500 tonnellate (il 4,1% della produzione). Queste sei specie rappresentano il 51% del pescato totale nel 2009, mentre sono 21 le specie necessarie a raggiungere il 75%, tra cui pannocchie, triglie di fango, pesce spada, scampi, moscardini e gamberi rossi. Diversa l importanza dei prodotti se si considera il valore economico; il nasello con una quota del 7,8% del totale è la specie più importante, seguito dalle acciughe il cui contributo è pari al 7,5%; seguono le seppie, i gamberi bianchi, gli scampi e il pesce spada con quote oscillanti tra il 6,4 ed il 5,2% I consumi Sul fronte della domanda interna, dopo una lunga fase di stagnazione che ha caratterizzato i consumi di prodotti ittici negli ultimi anni, nel 2009, si è registrato un lieve aumento con un consumo pro-capite che passa dai 19,2 kg del 2008 ai 19,6 kg del 2009; in termini complessivi, i consumi apparenti sono cresciuti, nell ultimo anno del 3% in quantità, ma solo dello 0,9% in valore. Nel 2009, gli scambi commerciali con l estero dei prodotti ittici hanno confermato la posizione deficitaria del nostro paese nei confronti dei mercati stranieri. I conti della bilancia commerciale del settore ittico si sono chiusi nel 2009 con un passivo di 3,1 miliardi di euro, facendo registrare un peggioramento del 2% rispetto all anno precedente. In termini di quantità, la situazione non si è discostata molto da quella descritta per il valore. Infatti, nonostante le esportazioni siano cresciute rispetto al 2008, in concomitanza dell intensificarsi delle importazioni di prodotti ittici, il disavanzo è peggiorato nel 2009, raggiungendo quasi 780 mila tonnellate. In valore, al contrario, le importazioni sono diminuite di circa il 2,5% come conseguenza della sensibile crescita delle uscite per i prodotti freschi e la flessione degli esborsi per i trasformati. 29

30 Grafico 1. Flowchart della bilancia ittica nazionale Dati IREPA, Il quadro regionale L assetto Lo sviluppo costiero della Puglia, che si estende per 784 Km, è basso ed uniforme lungo l Adriatico, fatta eccezione per il promontorio del Gargano, mentre lungo lo Ionio è variabile a seconda delle diverse zone, passando dalla costa alta e rocciosa di Capo d Otranto e di Capo Santa Maria di Leuca alla depressione del Golfo di Taranto. La provincia a maggior sviluppo costiero è Lecce, seguita da Foggia, Taranto, Bari e Brindisi. La grande estensione costiera di questo territorio ha favorito la dislocazione di diversi porti, raccolti in sei Compartimenti Marittimi, alcuni dei quali si distinguono per l importanza assunta dal punto di vista commerciale o per la pesca. Partendo dall estremo nord della regione, nella zona del Basso Adriatico, incontriamo il Compartimento Marittimo di Manfredonia, con le marinerie di Manfredonia, Lesina, Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Mattinata e Margherita di Savoia. Segue il Compartimento Marittimo di Molfetta con il suo porto e le marinerie di Barletta, Trani, Bisceglie e Giovinazzo. Procedendo verso sud, si incontra il Compartimento Marittimo di Bari con il suo porto a cui afferiscono le marinerie di Mola di Bari e Monopoli. Segue il Compartimento Marittimo di Brindisi, con le marinerie di Brindisi, Savelletri di Fasano e S. Pietro Vernotico. All estremo sud si incontra Compartimento Marittimo di Gallipoli a cui appartengono alcune marinerie situate sul versante adriatico (San Foca, Otranto, Castro e Tricase) ed altre lungo il versante ionico (Leuca, Ugento, Gallipoli e Porto Cesareo). A nord del versante ionico, infine, si 30

31 pone il Compartimento Marittimo di Taranto a cui afferiscono, oltre all omonimo porto, anche Campo Marino e Torre dell Ovo. Manfredonia Molfetta Bari Brindisi Taranto Gallipoli Grafico 2. Distribuzione dei Compartimenti Marittimi della regione Puglia La pesca nella regione Puglia La Puglia vanta tradizioni di pesca molto antiche che hanno portato ad una profonda conoscenza delle differenti tecniche di pesca e all uso di una notevole varietà di attrezzi. Tali attrezzi sono, per lo più, di tipo artigianale e richiedono, a questo scopo, un consistente numero di impiegati nel settore. L uso di diversi strumenti per la cattura della risorsa alieutica e l alta varietà nelle specie catturate, soprattutto di quelle ad elevato valore commerciale, ha contribuito a diversificare il mercato tanto in ambito locale quanto in ambito nazionale. Le caratteristiche geografiche della Puglia, in particolare il fatto che essa è circondata per tre quarti dal mare, hanno giocato un ruolo determinante nella scelta dell indirizzo economico e sociale della regione. La Puglia si caratterizza, infatti, per la notevole importanza assunta dal settore della pesca marittima, sia per l aspetto produttivo, sia per la sua rilevanza sul mercato nazionale. Non di meno essa è limitata, nel suo sviluppo, dalle stesse difficoltà di natura strutturale e di mercato che caratterizzano il settore a livello nazionale. Conformemente alla situazione nazionale, la pesca pugliese risulta multispecifica e non è mirata alla esclusiva cattura di alcune specie, per quanto il tipo di attrezzi da pesca utilizzati, la dimensione della maglia delle reti e degli ami permetta una parziale selezione delle specie e delle dimensioni del pescato a seconda delle zone in cui si opera. 31

32 In generale, le attività di pesca prevalenti sono quelle che si svolgono all interno della fascia costiera ad opera di imbarcazioni di dimensioni non elevate, anche a causa del fatto che la piattaforma continentale è ristretta a poche miglia La Flotta: consistenza numerica, caratteristiche strutturali delle imbarcazioni e tipologia di attrezzi utilizzati La consistenza numerica della flotta peschereccia della regione Puglia è pari a imbarcazioni ovvero il 12% del totale nazionale, con un tonnellaggio di GT e kw di potenza motore. Questi volumi collocano la regione Puglia, seconda soltanto alla Sicilia per quel che concerne queste caratteristiche numeriche e strutturali (dati Mipaf- IREPA, 2006). Dal punto di vista strutturale uno degli aspetti più interessanti riguarda le ridotte dimensioni della flotta peschereccia. Circa l 85% del totale, ha un TSL inferiore a 10 tonnellate, mentre il 15% del totale delle imbarcazioni ha un TSL maggiore di 10 tonnellate. Si può affermare che la flotta pugliese è costituita soprattutto da battelli, di piccole dimensioni, abilitati a praticare la pesca costiera (d.p.r. n 1639 del 2/10/1968 e D.M. 26/07/1995). Una suddivisione dei battelli in classi di TSL, evidenzia che il 49% della flotta peschereccia è inferiore alle 6 TSL, mentre il 37% non supera le 10 TSL e soltanto l 1% sono le imbarcazioni con TSL superiore a 100. Procedendo ad una suddivisione in classi di TSL per attrezzo, si riscontra, ancora una volta, una maggiore presenza di imbarcazioni di dimensioni medio-piccole; in particolare si evidenzia un elevata presenza di barche di grandezza inferiore alle 10 TSL, armate con reti a strascico e abilitate a praticare lo strascico costiero. Le dimensioni medio-piccole di tali pescherecci deriva dal fatto che essi non hanno necessità di allontanarsi dalla costa, poiché, per la particolare morfologia dei fondali, le massime profondità strascicabili (di circa 800 m) si possono raggiungere dopo poche miglia dalla linea di costa. La maggior parte degli operatori del settore, inoltre, non concentra la propria attività sull impiego di un solo tipo di attrezzo, ma si avvale, per lo più, di diversi attrezzi, a seconda del periodo di pesca. La tabella seguente riepiloga le caratteristiche tecniche della flotta peschereccia pugliese: n unità Tonnellaggio totale (tls) Potenza motore totale (kw) Tonnellaggio medio (tls/battello) 11,51 Potenza media (kw/battello) 90,33 Tabella n 1: Caratteristiche strutturali della flotta peschereccia pugliese - Anno Le Produzioni Il totale delle catture nella regione Puglia nel 2006 sono ammontate a poco più di tonnellate di prodotto sbarcato (Fonte Irepa, 2006) I pesci hanno contribuito al totale delle catture per il 77%, poco più di tonnellate, i molluschi hanno rappresentato il 10%, con circa tonnellate, mentre il totale dei crostacei catturati, il 13% del totale, ammontava a tonnellate. 32

33 10% 13% Pesci Molluschi Crostacei 77% Grafico n 3: percentuale delle catture per categoria di specie nella regione Puglia Anno Il grafico seguente permette di effettuare una stima degli sbarchi di pesci nell anno tonnellate Acciughe Lanzardi o lacerti Alalunghe Pesci spada Altri tonni Gallinelle o capponi Cefali Menole e spicare Naselli Potassoli Rane pescatrici Rombi Squali Triglie di fango Altri pesci Grafico n 4: Catture (t) delle specie di pesci più abbondanti Puglia Anno Tra i pesci, le maggiori catture hanno interessato i piccoli pelagici, in particolar modo alici (poco meno di tonnellate) e sarde (circa tonnellate). La produzione di sarde ha raggiunto il livello massimo nei mesi di luglio e settembre. Quantitativi superiori alle sarde sono stati ottenuti per il nasello, le cui catture hanno superato le tonnellate. Seguono le triglie di fango con 2145 tonnellate, lanzardi, boghe, potassoli e sugarelli superano tutte le tonnellate. Gli sgombri (831 tonnellate) e le rane pescatrici (823 tonnellate), invece si assestano sotto le tonnellate, seguiti da specie come le menole (686 tonnellate), le triglie di scoglio (578 tonnellate), le gallinelle (553 tonnellate), le alalunghe (505 tonnellate) e i pregiati pesci spada (397 tonnellate). A seguire tutte le altre specie con quantitativi inferiori alle 400 tonnellate. 33

34 Per quanto riguarda i molluschi, il grafico n 5 mostra l andamento produttivo per l anno d indagine. Le specie più rappresentative in termini di catture sono i polpi (circa tonnellate). Buone catture hanno riguardato anche le seppie ( tonnellate) e totani (918 tonnellate). Produzioni meno consistenti sono state ottenute per moscardini maculati (484 tonnellate), moscardini bianchi (372 tonnellate) e calamari (338 tonnellate) e vongole (272 tonnellate). tonnellate Calamari Capesante Lumachini Moscardini bianchi Moscardini muschiati Polpi Seppie Totani Veneridi Vongole Altri molluschi Grafico n 5: Catture (t) delle specie di molluschi più abbondanti Puglia Anno Nell ambito del gruppo dei crostacei, le quantità maggiori si sono state ottenute per le pannocchie (2.642 tonnellate) e i gamberi bianchi (2.288 tonnellate), seguite dagli scampi (1.409 tonnellate). Poco rappresentativo, in termini di produzione ma non di importanza economica, è stato il gambero rosso, le cui produzioni sono state di poco superiori alle 130 tonnellate tonnellate Aragoste e astici Gamberi bianchi Gamberi rossi Gamberi viola Granchi Mazzancolle Pannocchie Scampi Altri crostacei Grafico n 6: Catture (t) delle specie di crostacei più abbondanti Puglia Anno

35 Il Compartimento marittimo di Gallipoli Il Compartimento marittimo di Gallipoli Le produzioni registrate nel Compartimento Marittimo di Gallipoli sono pari a tonnellate. 17% 21% Pesci Molluschi Crostacei 62% Grafico n 7: percentuale delle catture per categoria di specie nel Compartimento di Gallipoli Anno I pesci hanno contribuito per il 62% (circa tonnellate) del totale alla produzione nel compartimento di Gallipoli; a questi fanno seguito i crostacei con il 21% del totale (490,5 tonnellate) ed i molluschi con il 17% (401,8 tonnellate). tonnellate 450,0 400,0 350,0 300,0 250,0 200,0 150,0 100,0 50,0 0,0 Alici Sgombri Aguglie Tombarelli Caponi Cernie Ghiozzi Ricciole Merluzzi Orate Palamite Potassolo Pescatrici Rombi Grafico n 8: Catture (t) delle specie di pesci più abbondanti Compartimento di Gallipoli Anno In termini di catture il compartimento di Gallipoli si caratterizza per l elevata produzione di merluzzi o naselli (343 tonnellate). Buoni risultati hanno dato anche le rane pescatrici, i cui quantitativi hanno 35 Sogliole Suri Altri pesci

36 superato di poco le 100 tonnellate, le boghe (circa 98 tonnellate) e le triglie (74,9 tonnellate). Al di sotto delle 100 tonnellate da segnalare i suri (67 tonnellate), gli sgombri (48,8 tonnellate) e le palamite (41,4 tonnellate). kg Merluzzi Rane pescatrici Boghe Triglie Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Grafico n 9: andamento mensile delle quattro specie di pesci più abbondanti - Compartimento di Gallipoli Anno A fronte di una massiccia produzione in tutti i mesi dell anno, maggiori sbarchi per i naselli si sono ottenuti a giugno, ed a novembre; il mese di agosto ha registrato un azzeramento della produzione per gli ovvi motivi legati al fermo pesca, anche se il declino si osserva già a partire dalla metà del mese di giugno. Le rane pescatrici hanno avuto un picco di produzione a metà marzo, seguito da un calo fino ad attestarsi su un livello di catture piuttosto costante, quasi sempre intorno alle 10 tonnellate. Dopo la fine del fermo, si osserva una costante ripresa a partire da settembre. Per quanto riguarda le boghe si osserva una andamento caratterizzato da un livello di catture piuttosto cosante a parte un calo in settembre ed un picco a dicembre. Le triglie, infine, mostrano un picco nella produzione tra i mesi di aprile e maggio ed un calo a febbraio e settembre, per il resto dell anno le catture sono piuttosto costanti, sempre sotto le 10 tonnellate. In termini di ricavi il compartimento di Gallipoli si conferma piuttosto importante dal punto di vista economico. 36

37 20,0 18, ,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 Alici o acciughe Sgombri Aguglie Bisi o Tombarelli Caponi e scorfani Cernie Ghiozzi Leccie e Ricciole Merluzzi o naselli Orate Palamite Potassolo o melù Rane pescatrici o rospi Rombi e altri teleostei piatti Sogliole Sugarelli o Suri Altri pesci Grafico n 10: ricavi per specie ittiche - Compartimento di Gallipoli Anno I maggiori ricavi sono da attribuirsi ai merluzzi o naselli, sia in relazione ai quantitativi pescati che al valore di mercato, con un totale pari a 2,11 mln pari al 15% del totale dei ricavi, a seguire troviamo le rane pescatrici con 0,63 mln. Nella classifica dei ricavi troviamo poi i saraghi con 0,37 mln nonostante quantitativi inferiori rispetto alle altre specie e i pesci spada con 0,33 mln di, ed a seguire tutte le altre specie. 160,0 140,0 120,0 tonnellate 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 Calamari Polpi Seppie Cozze Moscardini Totani Vongole Altri molluschi Grafico n 11: Catture (t) delle specie di molluschi più abbondanti Compartimento di Gallipoli Anno Tra i molluschi, i cefalopodi hanno fornito le maggiori rese, con una netta prevalenze di polpi e totani rispettivamente con 147,6 e 90,8 tonnellate. Di seguito troviamo i moscardini (41,2 tonnellate), le seppie (39,5 tonnellate) ed i calamari (21,6 tonnellate). Tra i molluschi bivalvi, da citare i mitili con 20,2 tonnellate. 37

38 kg Polpi Totani Moscardini Seppie 0 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Grafico n 12: andamento mensile delle quattro specie di molluschi più abbondanti - Compartimento di Gallipoli Anno Delle quattro specie di molluschi considerate tutte mostrano due picchi di produzione, uno più deciso nella prima parte dell anno, a partire da aprile per i moscardini e per finire a luglio con i totani, un successivo calo in corrispondenza del fermo pesca seguito da un generale aumento delle catture con picchi di catture tra ottobre e novembre. 900,00 800,00 700,00 600, ,00 400,00 300,00 200,00 100,00 0,00 Calamari Polpi Seppie Mitili o cozze Moscardini Totani o todari Vongole Altri molluschi Grafico n 13 : ricavi per specie molluschi- Compartimento di Gallipoli Anno Tra i molluschi i ricavi maggiori provengono dalle catture dei polpi (0,75 mln ), seguiti da totani (0,27 mln ), seppie (0,25 mln ) e moscardini (0,23 mln ). 38

39 , ,0 tonnellate , , , ,0 0,0 Aragoste Gamberi bianchi Gamberi rossi Pannocchie Scampi Altri crostacei Grafico n 14: Catture (t) delle specie di crostacei più abbondanti Compartimento di Gallipoli Anno Anche i crostacei hanno fornito rendimenti più bassi se paragonati ai pesci. Lo sbarcato totale dei crostacei mostra una netta prevalenza dei gamberi bianchi (191,3 tonnellate). A seguire troviamo i gamberi rossi (92,1 tonnellate) e gli scampi (64,5 tonnellate). Le aragoste e gli astici non superano le 3 tonnellate kg Gamberi bianchi Gamberi rossi Scampi Aragoste Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Grafico n 15: andamento mensile delle quattro specie di crostacei più abbondanti - Compartimento di Gallipoli Anno L andamento nel tempo delle specie considerate mostra che, a parte le aragoste, tutte le altre hanno due picchi di produzione in tarda primavera inizio estate e tardo autunno. 39

40 1.600, , , , ,00 600,00 400,00 200,00 0,00 Aragoste ed astici Gamberi bianchi e mazzancolle Gamberi rossi Pannocchie Scampi Altri crostacei Grafico n 16: andamento mensile delle quattro specie di crostacei più abbondanti Compartimento di Gallipoli Anno I ricavi per i crostacei rispecchiano i quantitativi pescati ad eccezione dei gamberi rossi. In particolare questi ultimi a fronte della metà di catture rispetto ai gamberi bianchi, mostrano dei ricavi superiori rispetto alle altre specie, con un totale di 1,52 mln. A seguire troviamo i gamberi bianchi (1,3 mln ) gli scampi (0,685 mln ) e le aragoste con 0,096 mln L area del GAC Adriatico-Salentino Flotta: consistenza numerica, caratteristiche strutturali delle imbarcazioni e tipologia di attrezzi utilizzati Il Gruppo di Azione Costiera Adriatico-Salentino si colloca all interno del Compartimento marittimo di Gallipoli che si estende da Casalabate a Punta Prosciutto. La flotta del compartimento marittimo si presenta nettamente caratterizzata e con fattori distintivi importanti. In particolare, si nota subito una decisa caratterizzazione della flotta del GAC, sia in termini quantitativi che qualitativi, comunque in linea con il Compartimento: n unità 419 Tonnellaggio (tls) 2.218,37 Potenza motore (kw) ,33 Tonnellaggio medio (tls/battello) 5,29 Potenza media (kw/battello) 52,18 Tabella n 2: caratteristiche strutturali della flotta peschereccia del compartimento marittimo di Gallipoli Anno 2006 n unità 87 Tonnellaggio (tls) 348,72 Potenza motore (kw) 3.303,54 Tonnellaggio medio (tls/battello) 4,01 Potenza media (kw/battello) 37,97 Tabella n 3: caratteristiche strutturali della flotta peschereccia del GAC Adriatico-Salentino Anno

41 La flotta del GAC detiene una importanza decisiva nelle caratteristiche del compartimento di Gallipoli, in virtù della forte caratterizzazione di pesca artigianale offerta dalle marinerie di Otranto e Castro. In termini percentuali essa rappresenta il 21% delle unità del compartimento, il 16% del tonnellaggio ed il 15% della potenza motore impiegata. Nello specifico sono presenti 87 unità per TSL pari a 348,72 tonnellate ed una potenza motore pari a 3.303,54 kw; il TSL medio è pari a 4,01 e la potenza media è di 37,97 kw. La flotta del GAC Adriatico-Salentino ricade nelle marinerie di Castro ed Otranto. 53% 47% Castro Otranto Grafico n 17: percentuale del n di unità per porto di registrazione - GAC Adriano Salentino Anno Anche in termini strutturali è evidente una leggera supremazia della marineria di Otranto, sia in termini di tonnellaggio che di potenza motore delle unità presenti nel territorio del GAC. 64% 36% Castro Otranto Grafico n 18: TSL totale per porto di registrazione - GAC Adriano Salentino Anno

42 28% Castro Otranto 72% Grafico n 19: kw totali per porto di registrazione - GAC Adriano Salentino Anno Nel complesso il GAC ricadente nel compartimento di Gallipoli presenta una flotta peschereccia con caratteristiche strutturali sottodimensionate rispetto quelle della flotta regionale, tanto da caratterizzarla decisamente come pesca artigianale. Classi TSL barche (n ) barche (%) TSL totale TSL % 0-5, , , , , , , ,00 0 Tabella n 4: suddivisione per classi di TSL della flotta peschereccia del GAC Adriatico-Salentino Anno Dalla tabella n 4 si evince che le unità che fanno capo a questo GAC sono nettamente concentrate nelle prime tre classi di TSL.. La classe di tonnellaggio più numerosa è quella compresa tra 0 e 6,9 tonnellate con 71 unità, seguita, ma con un forte distacco, dalla seconda classe (6-9,9 TSL) con 13 imbarcazioni, per finire con la terza classe di tonnellaggio (10-49,9 TSL) con solo 3 unità. Dalle 50 TSL. in poi non si registra nessuna imbarcazione. Infine la suddivisione in classi di TSL per attrezzo mostra che la flotta del GAC utilizza essenzialmente tre tipologia di attrezzo, anche se in percentuali molto diverse. Sono numerose le imbarcazioni armate con attrezzi da posta ben 54 su un totale di 87, pari all 62% del totale della flotta; questa tipologia di attrezzo viene utilizzata su battelli di modeste dimensioni (non superiori a 10 TSL). Un dato interessante riguarda lo strascico, che in queste marinerie rappresenta solo il 10% del totale, probabile spiegazione della presenza negli stessi porti di imbarcazioni appartenenti ad altre marinerie ed armate a strascico. 42

43 GAC ADRIATICO- SALENTINO CLASSI TSL 0-5,9 6-9, , , TOTALE % ARPIONE STRASCICO VOLANTE CIRCUIZIONE DRAGHE POLIVALENTI POLIVALENTI PASSIVI PALANGARI ATTREZZI A POSTA LENZE TRAINO MOLLUSCHI PESCA SUB TOTALE Tabella n 5: classi di TSL per attrezzo nel GAC Adriatico-Salentino Anno

44 2.2. Cartina 44

45 2.3. Analisi del contesto sociale, economico e ambientale della zona di pesca, comprensiva di analisi swot (punti di forza e debolezza, opportunità, rischi) Criticità comuni al settore della pesca pugliese L economia ittica rappresenta una componente significativa del tessuto economico e produttivo della regione Puglia, ma risente delle difficoltà strutturali e di mercato del settore, così come di altri comparti produttivi. I tradizionali elementi di debolezza assumono un rilievo ancora maggiore in alcune aree circoscritte, in cui la dotazione di capitale fisico, finanziario e sociale stenta a formarsi con ripercussioni non irrilevanti, che di fatto ostacolano l avvio di un processo di modernizzazione complessiva del settore. Tuttavia alcuni aspetti positivi, quali il graduale incremento della maricoltura, anche in un quadro di riconversione e integrazione del reddito da parte degli attuali addetti, e l aumento della domanda di prodotti della pesca e dell acquacoltura, contribuiscono all attivazione di dinamiche a forte sviluppo effettivo e potenziale, sostanziando la necessità di promuovere l innovazione e la formazione professionale per rilanciare il settore. La domanda di innovazione tecnologica e di formazione risulta essere in continua crescita in considerazione delle problematiche (di natura tecnica, tecnologica, biologica e ambientale) ancora aperte e che di fatto rallentano lo sviluppo del settore ittico e rendono le Imprese pugliesi meno competitive rispetto a quelle di altri Paesi Mediterranei vicini. Il Libro verde sul futuro della Politica Comunitaria della Pesca, prodotto dalla Commissione Europea, ha evidenziato come le recenti politiche non siano riuscite a perseguire l obiettivo di uno sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche. In termini di conservazione, per molte popolazioni ittiche è stato ormai superato ogni limite biologico di sicurezza. In tutto il mondo è diffusa una viva preoccupazione per lo stato disastroso in cui si trovano molti stock e per la sovraccapacità della flotta in un contesto di crescita della do-manda di pesce. D altro canto, l acquacoltura ha contribuito in misura rilevante al miglioramento della situazione socioeconomica delle comunità costiere. Tuttavia, anche se nel quadro generale si delinea un evoluzione positiva, l espansione dell acquacoltura viene sempre più percepita come una minaccia per il settore del turismo che rimprovera a questa attività di occupare spazi utili a fini ricreativi e di alterare la qualità delle acque di balneazione. Lungo la fascia costiera pugliese si esplicano molteplici attività sociali che derivano dalla destinazione d uso del territorio costiero (turistico, ricreativo, insediativo, pesca ed acquacoltura, industriale, portuale, etc.). La coesistenza di tali usi plurimi comporta spesso delle forti interazioni sia a livello morfologico (erosione dei litorali) che a livello chimico e biologico (alterazione delle acque marine e salmastre) e di degrado del territorio, con ripercussioni negative anche a livello socio-economico. Da questa complessità del sistema antropico-ambientale deriva la necessità di affrontare queste tematiche secondo un approccio organico che consenta di coordinare le proposte operative per le zone costiere. La Puglia dispone di un estrema eterogeneità di ambienti e situazioni, nei quali promuovere interventi diversificati di crescita del settore ittico, nel rispetto della vocazione territoriale. In particolare, la gestione della fascia costiera e la sua valorizzazione attraverso forme produttive a basso impatto ambientale, costituisce oggi uno dei temi dominanti della strategia di sviluppo economico territoriale che accomuna la Puglia agli altri paesi costieri. Tale aspetto rappresenta un punto fondamentale, in considerazione del fatto che le sue coste costituiscono un patrimonio naturale ancora non degradato e tra i più importanti a livello nazionale. Infatti l ampia 45

46 disponibilità di acqua salmastra costiera, l importante falda freatica, l ottima qualità delle acque stesse, sia dolci che marine, la presenza di seni marini e golfi, determinano un complesso di situazioni favorevoli per attivare azioni di prestigio che affrontino la crisi attuale del settore produttivo e ne favoriscano il rilancio. La Puglia è stata per oltre un ventennio la culla della itticoltura marina, con particolare riferimento alla definizione delle tecniche di allevamento e riproduzione proprio di quelle specie (spigola ed orata), maggiormente allevate in Europa, la cui produzione da parte di altri paesi costieri comunitari ha determinato il crollo dei prezzi di vendita e la riduzione dei margini di guadagno originari. La situazione dei mercati ha quindi determinato la chiusura di numerosi complessi produttivi storici che, anche per la vetustà delle infrastrutture, non sono riusciti a contrastare la pressione della concorrenza, ed ha lasciato spazio a nuove realtà produttive maggiormente competitive. La possibilità di individuare nuove aree di intervento nelle quali inserire iniziative imprenditoriali di acquacoltura (anche estensiva o di ripopolamento), potrebbe costituire un valido supporto al rilancio del settore in uno spirito innovativo ed aggiornato che richiederà figure professionali per la gestione e la fruizione delle aree. La flotta peschereccia pugliese, d altro canto, presenta segni di cedimento strutturale anche in considerazione del fatto che l età media delle imbarcazioni è superiore a venti anni, che sono rare iniziative di diversificazione della pratica tradizionale e che le rese produttive sono insufficienti. Si prevede quindi un imminente ristrutturazione del settore che, confrontandosi con i costi di gestione (caro gasolio) ed ambientali (motori diesel EURO 0-2 etc), richiederà conoscenze innovative e figure professionali adeguate che ne permettano un immediato inserimento nella realtà produttiva. Ulteriore punto critico è rappresentato dalle opportunità disponibili nel settore della trasformazione o della conservazione dei prodotti ittici (realtà, invece, ben consolidate in altre regioni costiere come Sicilia, Veneto e Marche). A tal proposito, l industria alimentare europea investe notevoli risorse su quelle che sono le categorie dei cibi pronti all uso (IV gamma) e dei piatti pronti da consumare (V gamma). Sino a pochi anni addietro, c era scarsa attenzione nei confronti di questo tipo di prodotti, eppure nel giro di un quinquennio l Italia si è collocata tra i principali consumatori in Europa di ortaggi pronti per l uso (circa 72mila tonnellate), con una crescita annua del 28,5%. Questa merceologia, reputata ancor oggi una nicchia, ha anche la funzione strategica di compensare il calo degli ortaggi diminuiti negli ultimi tre anni del 10%. Per molti aspetti i prodotti della pesca presentano un analogo decremento nel tempo, e la possibilità di sviluppare nuove nicchie di economia può contribuire a diversificare le produzioni e darne valore aggiunto, oltre a ridurre lo sforzo di pesca Il caro gasolio L incidenza dei costi intermedi (spese per acquisto di beni e servizi sostenuti per produzione e commercio) sui ricavi complessivi è troppo elevata per assicurare un futuro alla categoria ed al settore. Si consideri che solo il 27,3% dei ricavi vanno a profitto lordo e i costi intermedi incidono per ben il 48,5% dei ricavi. 46

47 La composizione dei costi intermedi vede la maggiore quantità a carico della quota carburante che ammonta al 52% di tale voce di costo, ed incide per il 25% sui ricavi. Ne consegue che una riduzione del 10% dei consumi (o dei relativi costi carburante) determinerebbe il 2,5% maggiori ricavi La flotta vetusta e motori ad alto impatto Sussiste una condizione di generale vetustà della flotta peschereccia regionale. Sebbene le numerose rottamazioni hanno consentito di ridurre l età complessiva degli scafi e dei relativi motori, la sostenibilità ambientale della pratica peschereccia presenta un forte fattore di impatto rappresentato dal parametro motore. E abbastanza comune, infatti, che ad una manutenzione complessiva dello scafo e dello stesso motore non abbia fatto fronte una sostituzione di questi ultimi con tecnologie a maggiore sostenibilità, consistenti essenzialmente nel passaggio da motori EURO 0 più all avanguardia. Un indagine condotta nel 2006 dal Consorzio Intercomunale S.M. di Leuca nell ambito del progetto RADAR PESCA Salento (POR Puglia , Mis. 4.13D2) ha posto in evidenza un elevata percentuale di imbarcazioni e relativi motori di età compresa fra i 20 ed i 30 anni. Età (anni) N % ,5% ,6% ,7% oltre ,6% TOTALE 76 78,4% Età media 21 ± 11 Età min 2 Età max 43 (1963) La sostituzione dei motori con altri di pari potenza ma di tecnologia più moderna, favorirebbe (a parità di sforzo di pesca) la maggiore sostenibilità ambientale della pratica La riduzione dell occupazione Gli incentivi alla rottamazione delle imbarcazioni, finalizzati alla riduzione dello sforzo di pesca nei paesi comunitari, ha favorito, dal 2000 al 2008, la cancellazione di 680 navi da pesca dalla flotta della sola 47

48 regione Puglia che è così passata da 2371 a 1691 imbarcazioni da pesca professionale, con una riduzione del 28,7% del totale iniziale N barche Puglia Anno Tenendo presente che un equipaggio medio per barca era pari a 2,4 addetti (IREPA, dato medio Puglia anno ), tale situazione ha determinato una riduzione dell occupazione per ben unità Gli elevati quantitativi di pescato scartati La pratica di pesca consiste nel prelievo di risorse naturalmente presenti nei nostri mari. La normativa vigente e le esigenze del mercato, impongono una attenta cernita del prodotto salpato a bordo prima dello sbarco. I quantitativi di biomassa ributtati in mare al termine delle operazioni di selezione sono molto significativi, soprattutto nelle attività di pesca meno selettive (in particolare lo strascico). Le motivazioni di tali scarti sono da ricondurre a diversi fattori che sono stati oggetto di censimento nell ambito del progetto RADAR PESCA Salento (POR Puglia , Mis. 4.13D2), condotto nel 2006 dal Consorzio Intercomunale S.M. di Leuca: Motivo N % Taglia non commercializzabile 42 82,4% Malformazioni 0 0,0% Ferite nella pesca 8 15,7% Malattie 1 2,0% TOTALE ,0% La percentuale maggiore del motivo di rigetto in mare (82%) si è dimostrata essere quella afferente alla categoria della taglia non commercializzabile (che incorpora sia il prodotto non conforme alla normativa vigente che quello di scarso valore di mercato). 48

49 Nell ambito di un progetto condotto dalle Associazioni cooperative della pesca (Divulgazione ai consumatori ed al mercato delle qualità alimentari di specie ittiche sottoutilizzate provenienti dalle attività di pesca nella regione Puglia; POR Puglia , Mis. 4.13D2) è scaturito che ben l 11% del prodotto pescato e di taglia commercializzabile (in base alla normativa vigente) e spesso rigettato in mare, afferisce a quel gruppo di specie note come sottoutilizzate o povere, che trovano scarso apprezzamento dal mercato e dal consumatore. I sugarelli, le zanchette e le boghe, ma anche il pesce azzurro in senso lato, possiedono caratteristiche nutrizionali di elevata composizione a cui non fa fronte un interesse del consumatore pugliese/italiano, che notoriamente predilige le specie medio-pregiate (il cui sfruttamento ha impoverito gli stocks) o spigole ed orate (provenienti soprattutto da acquacoltura). Le specie sottoutilizzate sono un reale patrimonio per la pesca pugliese, poiché legate non solo agli aspetti nutrizionali ed economici, ma anche a quelli della tradizione culturale e gastronomica del territorio. Sono molte le ricette che affondano le radici nella tradizione marinaresca pugliese ad essere considerate tipiche di della regione o di alcune marinerie Le calamità naturali Sono sempre più frequenti, con cadenza grossomodo triennale, i fenomeni naturali connessi alle cosiddette mucillagini la cui manifestazione determina, lungo le coste pugliesi, situazioni di forte preoccupazione della categoria. Queste fioriture algali determinano situazioni complesse in termini sia di mancato guadagno del pescatore (per carenza di pescato che si allontana dalla zona di pesca) sia in termini di danneggiamento degli attrezzi da pesca che, spesso, devono essere danneggiati o addirittura abbandonati in mare (poiché troppo pesanti per essere salpati) sia in termini di impatto ambientale sui fondali (conseguente l abbandono di reti di nylon sul fondo e successivo innesco del cosiddetto ghost fishing ). 49

50 Adeguate misure di compensazione e gestione delle emergenze, prima ancora che diventino tali, deve essere considerata in un sistema pesca più ampio. 50

51 Analisi SWOT dell area GAC Si riporta si seguito l analisi del territorio condotta sui dati e sulle informazioni acquisite nel corso del processo partecipativo del partenariato locale e dai successivi feedback acquisiti a mezzo questionari e incontri. Punti di forza Punti di debolezza Opportunità Minacce Fabbisogni Misure attivabili Prodotto di eccellente qualità e freschezza Scarsa competitività del settore Alti costi intermedi (gasolio) Mancanza di costanza di fornitura Sviluppare forme di commercio e valorizzazione dei prodotti Creazione di piattaforme commerciali Sostegno alla IV e V gamma Adozione di nuovi materiali per costruzione imbarcazioni (risparmio carburante) e attrezzi (biodegradabili) Competizione con prodotto di importazione EU e extra EU Competizione sui mercati con forme improprie di pesca dilettantistica Strumenti di presentazione dei prodotti ittici al pubblico Pubblicità e sensibilizzazione delle famiglie, delle scuole e dei medici di famiglia 4.1a) rafforzare la competitività delle zone di pesca 4.1d) aggiungere valore ai prodotti della pesca 4.2i) acquisizione di competenze, preparazione e attuazione della strategia di sviluppo locale Presenza di aree con tradizioni radicate e ad elevato contenuto socio-culturale Scarsa attitudine all innovazione anche in funzione dell efficienza ambientale e difficile ricorso ai programmi di finanziamento nazionali e comunitari Decremento generale delle catture Maggiore attenzione dei consumatori verso la salubrità, la qualità e l eticità degli stili di vita e nei consumi Modifiche strutturali alla flotta peschereccia Formazione: Rilancio della figura del pescatore e recupero dei giovani Insufficiente attenzione per l ambiente ed le risorse alieutiche Commercio di specie sottoutilizzate o povere Valorizzazione dei piatti e dei prodotti Tecnologie/Interventi per la riduzione dei consumi Oasi di ripopolamento 4.1e) sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca 51

52 Presenza di numerosi prodotti tipici e di qualità Livelli di istruzione e di formazione professionale non adeguati alle dinamiche dei mercati Ridotta dimensione delle aziende Sviluppo di forme di diversificazione della pratica tradizionale (ittiturismo, fish-market, GAS.) Crisi dei consumi e riallocazione tra voci di spesa delle famiglie Attivazione di nuove strategie di vendita, incentivare l organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttore-consumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita 4.1b) ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l ecoturismo, senza determinare un aumento dello sforzo di pesca 4.4 h) Cooperazione transnazionale e interregionale Presenza di un organico sistema di aree protette e siti Natura 2000 Carenza di servizi sul territorio Assenza di competizione e perfetta integrazione con forme di turismo rurale (es. agriturismo) Integrazione con il circuito delle AMP e servizi connessi al turismo di nicchia Crisi dei consumi e riallocazione tra voci di spesa delle famiglie Attivazione percorsi strutturati all interno del territorio Attivazione di servizi integrati con il territorio e con le AMP e i siti Natura c) diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca Bellezza del paesaggio dell ambiente costiero Carenza di servizi sul territorio Sviluppo di iniziative e messa in rete di pescaturismo e loro integrazione con la filiera del turismo tradizionale Competizione con altre forme di turismo tradizionale Realizzazione/manutenzione di infrastrutture (dragaggio porto, spostamento mercato ittico, manutenzione dei moli) Messa in rete di tutte le attività costiere e dei servizi connessi 4.1f) tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattività, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico 52

53 3. MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEL PARTENARIATO LOCALE 3.1. Descrizione del processo partecipativo del partenariato locale pubblico-privato nello sviluppo della strategia Il GAC Adriatico-Salentino si è costituito il 12 Agosto 2011 nella forma di Società Consortile a responsabilità limitata, con un capitale sociale di ,00, composta da un ampio partenariato pubblicoprivato aggregatosi a seguito di una fase di concertazione con l intero tessuto economico-sociale-culturaleambientale del territorio ricadente nell area GAC. A promuovere e coordinare la costituzione del Gruppo di Azione è stato il Comitato Promotore del Partenariato, costituito in data 28/03/2011, e formato da: 1. Provincia di Lecce (con il ruolo di Capofila); 2. Comune di Castro 3. Comune di Diso; 4. Comune di Melendugno; 5. Comune di Otranto; 6. Comune di Santa Cesarea Terme; 7. Comune di Vernole; 8. AGCI AGRITAL, 9. FEDERCOOPESCA 10. FEDERPESCA 11. LEGAPESCA 12. UNCIPESCA. Il Comitato Promotore del GAC Adriatico-Salentino ha inteso attuare una modalità di aggregazione di tipo bottom up, cioè favorendo la condivisione e l approccio partecipativo dal basso. Per fare ciò ha avviato una fase di concertazione con tutti gli operatori interessati, per costituire il partenariato pubblico-privato e definire la strategia di sviluppo costiero. Tale concertazione si è concretizzata nella realizzazione di un calendario di incontri pubblici a cui sono stati invitati a partecipare le imprese locali, i soggetti pubblico istituzionali, i soggetti portatori di interessi collettivi e la cittadinanza più in generale. Tali eventi hanno avuto l obiettivo promuovere l iniziativa del PO FEP in particolare l Asse IV Sviluppo sostenibile delle zone di pesca e far emergere, rilevare e far esprimere direttamente dai partecipanti i fabbisogni del settore, nonché fornire il proprio contributo, utile per la definizione della strategia e la redazione del Piano di Sviluppo Costiero. Sono stati programmati una serie di incontri di lavoro tra i tecnici del Comitato promotore, nell ambito dei 6 territori comunali che costituiscono il perimetro del GAC, i quali hanno portato alla definizione degli Obiettivi Specifici, sui quali si è andata a sviluppare la strategia di azione del Piano di Sviluppo Costiero. Durante gli incontri sono state definite anche le più adeguate azioni per la presentazione dell iniziativa sul territorio e per il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. In particolare, nel mese di aprile 2011 sono stati realizzati n. 4 incontri di presentazione del bando della Mis. 4.1 e di confronto con il territorio, secondo il seguente calendario: 53

54 PROGRAMMA DEGLI INCONTRI DI PRESENTAZIONE Data Luogo 14 Aprile 2011 Santa Cesarea Terme 15 Aprile 2011 Vernole 18 Aprile 2011 Otranto 20 Aprile Diso 27 Aprile 2011 Melendugno 29 Aprile 2011 Castro Nel corso degli incontri, al fine di far emergere e cogliere i fabbisogni del territorio in termini di sviluppo sostenibile del settore pesca nell area GAC di riferimento, e per meglio calibrare le decisioni del PSC e dimensionare gli interventi, è stato distribuito un Questionario per la raccolta di proposte agli operatori del settore, le amministrazioni pubbliche e gli stakeholder del sistema territoriale, allo scopo di acquisire una fotografia più puntuale ed attendibile del territorio e delle sue potenzialità. Il Questionario oltre alla documentazione di presentazione e la descrizione della partnership è stata resa disponibile su un sito WEB appositamente creato dal Comitato promotore ( In questo modo, tutti coloro che vivono e lavorano nell area dei comuni aderenti al GAC Adriatico- Salentino sono stati chiamati a partecipare attivamente all elaborazione della strategia, fornendo un contributo di idee e di proposte progettuali, che sono servite alla costruzione dell elaborato base del PSC. Di seguito si riporta lo schema di questionario distribuito. 54

55 . 55

56 56

57 57

58 L analisi dei Questionari per la raccolta di proposte, che ha portato alla definizione della strategia del GAC Adriatico-Salentino, è illustrata nei paragrafi seguenti. Dopo un ampia fase di analisi e discussione dell elaborato base del PSL da parte del gruppo di lavoro, si è giunti alla redazione del presente PSC approvato dallo stesso Consiglio di Amministrazione nella seduta del 18/08/ Documenti informativi E stato progettato, condiviso, stampato e distribuito un manifesto di presentazione dell iniziativa, del partenariato e del calendario degli incontri di presentazione del Bando. La divulgazione sul territorio degli incontri e del Bando è avvenuta mediante affissione dei manifesti di presentazione sia nelle principali vie dei comuni dell area GAC, che presso le associazioni di categoria e le Cooperative di pesca del posto. Inoltre, è stata data ampia informazione sulle iniziative in programmazione e sugli obiettivi del FEP, attraverso annunci sulla carta stampata ed è stato allestito il sito internet del GAC Adriatico-Salentino ( oltre a una serie di contatti formali ed informali con le parti in causa. 58

59 3.3. Feedback della fase di divulgazione Il Comitato Promotore ha inteso investire molte delle sue energie nella fase di divulgazione e coinvolgimento degli attori locali, su più livelli, riuscendo così ad interessare un rappresentativo numero di soggetti che hanno contribuito in maniera propositiva all esternazione delle esigenze del territorio. 59

60 Nella tabella che segue sono riportati degli indicatori numerici che hanno caratterizzato questa fase di integrazione con il territorio: Numero complessivo Incontri collettivi con gli operatori 6 Numero di partecipanti 101 Numero di questionari (risposte acquisite) Numero di manifesti prodotti Numero per comune 1 Santa Cesare Terme 1 Vernole 1 Otranto 1 Diso 1 Melendugno 1 Castro 32 Diso 18 Otranto 16 Melendugno 14 Vernole 11 Castro 10 Santa Cesarea Terme 18 Castro 2 Diso 1 Melendugno 1 Otranto 1 Santa Cesarea Terme 2 Vernole 10 Castro 10 Diso 10 Melendugno 10 Otranto 10 Santa Cesarea Terme 10 Vernole Al fine di assicurare la capillare diffusione dell iniziativa in corso, anche per andare incontro alle esigenze della categoria della pesca, che opera notoriamente in funzione delle condizioni meteo-marine della giornata (piuttosto che di un agenda programmata settimane prima), ciascun componente del Comitato Promotore ha attivato un intensa e personale attività di confronto con gli operatori del territorio, direttamente presso le sedi delle cooperative di pesca o presso le banchine dei porti. 60

61 3.4. Fogli di partecipazione agli collettivi con gli operatori I fogli di partecipazione agli incontri con gli operatori e il materiale divulgativo sono allegati nello specifico ALLEGATO 7, di cui alla documentazione di progetto Questionari di riscontro I fogli di partecipazione agli incontri con gli operatori e il materiale divulgativo sono allegati nello specifico ALLEGATO 7, di cui alla documentazione di progetto. 61

62 3.6. Galleria fotografica Incontro a Castro Incontro a Diso Incontro a Melendugno 62

63 Incontro a Otranto Incontro a Santa Cesarea Terme Incontri a Vernole 63

64 3.7. Fase di concertazione Con Determina del Dirigente del Servizio Caccia e Pesca della Regione Puglia n. 188 del 07/12/2011 è stata adottata la graduatoria provvisoria, pubblicata sul BURP n. 194 del 15/12/2011. Nella riunione del 09/01/2012, presso Servizio Caccia e Pesca della Regione Puglia, venivano acquisite le osservazioni mirate e le richieste di modifica e/o integrazione al PSC presentato e veniva contestualmente avviata la fase di concertazione con la Regione Puglia. In data 05 Marzo 2012 si presentavano al partenariato (allargato a tutte le cooperative di pesca dell area GAC) i risultati del lavoro svolto al fine di condividerne i contenuti e consentire al successivo CdA (svoltosi in pari data) di deliberare l approvazione del documento finale. Con nota del 2 maggio 2012 la Responsabile di misura trasmetteva ulteriori osservazioni e richiesta di modifica al PSC trasmesso che, al termine di una serie di nuovi incontri conclusisi il 28/05/2012, veniva adeguato e approvato nella seduta del CdA del 01/06/

65 4. DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E STRATEGIA DI SVILUPPO LOCALE 4.3. Descrizione degli obiettivi Nel percorso di elaborazione del proprio Piano di Sviluppo Costiero il GAC Adriatico-Salentino ha fatto propri l obiettivo generale e gli obiettivi specifici dell Asse IV del FEP e, sulla base dei risultati emersi dall analisi del contesto territoriale, dalla campagna di animazione territoriale condotta secondo modalità partecipative (bottom up) e dall analisi SWOT, ha definito l impianto strategico dell intero PSC. Il GAC Adriatico-Salentino, composto dai comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso, vuole attivare un partenariato rappresentativo per irrobustire la filiera territoriale (accesso al credito, cofinanziamento pubblico-privato, agenzie formative, etc ) per generare sviluppo sostenibile della zona di pesca dell area GAC, in coerenza con l obiettivo generale dell Asse IV. In particolare, l obiettivo generale dello sviluppo sostenibile vuole essere perseguito attraverso l attivazione delle misure messe a disposizione dall Asse IV del FEP, i cui specifici obiettivi sono di seguito esplicitati: Obiettivo generale MIGLIORARE LA QUALITA DELLA VITA DELL AREA GAC E FAVORIRE LO SVILUPPO SOSTENIBILE Obiettivi specifici 1. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti della pesca e dell acquacoltura 2. Preservare e incrementare l occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca 3. Promuovere la qualità dell ambiente costiero 4. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca 5. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale 6. Promuovere il miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e dell accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne 4.4. Descrizione del tema centrale della strategia Nel quadro di una strategia globale di sostegno all attuazione degli obiettivi della politica comune della pesca, a complemento degli altri strumenti comunitari, il Fondo Europeo per la Pesca finanzia azioni in materia di sviluppo sostenibile e miglioramento della qualità della vita delle popolazioni nelle zone di pesca. La strategia di sviluppo locale è fondata sui seguenti criteri: a) approccio dal basso verso l alto (bottom-up); 65

66 b) integrazione fondata sull interazione fra operatori, settori e interventi che vada al di là di un mero insieme di operazioni o di misure settoriali; c) valorizzazione del potenziale locale, umano e materiale, dei territori interessati ed il suo rafforzamento; d) sviluppo delle attività e delle capacità d impresa e di altre iniziative su scala locale; e) sostegno a tutte le nuove opportunità di crescita economica e sociale che possono essere individuate in ambito locale; f) ruolo del settore pesca nella preservazione e valorizzazione dell ambiente; g) coerenza con le esigenze del settore pesca e dell acquacoltura, soprattutto sotto il profilo socioeconomico; h) dimostrazione della propria sostenibilità sociale, economica e ambientale; i) complementarietà con altri interventi effettuati nel settore interessato; j) mantenimento della prosperità economica e sociale di tali zone e creazione di valore aggiunto ai prodotti della pesca e dell acquacoltura; k) mantenimento e incremento dell occupazione nelle zone di pesca, sostenendo la diversificazione e la ristrutturazione economica e sociale nelle zone; l) valorizzazione delle risorse produttive locali e realizzazione dei relativi circuiti. La definizione della Strategia del PSC del GAC Adriatico-Salentino è stata realizzata attraverso le seguenti attività di analisi di contesto integrate tra di loro: studio dell Area GAC e diagnosi territoriale; analisi dei fabbisogni e delle esigenze territoriali; sensibilizzazione e coinvolgimento delle popolazioni locali all approccio Leader; informazione e compartecipazione alla strategia di sviluppo locale; definizione della strategia di intervento. Lo studio del Territorio dell Area GAC, ha permesso di ottenere una quadro informativo dell area e delle dinamiche che riguardano la realtà socio economica del territorio costiero. Sono emerse le dinamiche socio economiche, i punti di forza e di debolezza, nonché le opportunità dell Area GAC, sono stati individuati i fabbisogni che mettono in evidenza le esigenze del territorio, e che a loro volta forniscono elementi utili e le aree tematiche d intervento. L attività di sensibilizzazione e coinvolgimento della popolazione locale, ha permesso di raccogliere il punto di vista diretto dei diversi stakeholder presenti nell area. L approccio integrato nella costruzione del PSC ha compreso il coinvolgimento, la partecipazione e l interazione tra i diversi soggetti in rappresentanza delle componenti pubblico istituzionali, economico produttive in ambito pesca, sociali culturali e ambientali. Tutti questi soggetti hanno dimostrato un elevato interesse nell iniziativa, tant è che l attività condotta ha suscitato un forte richiamo, ottenendo un buon successo negli incontri di animazione. La tabella seguente riepiloga i risultati dell elaborazione delle risposte ricevute nei questionari di riscontro compilati nel corso degli incontri: 66

67 Quadro sinottico delle proposte raccolte con i QUESTIONARIO E SCHEDA PER LA RACCOLTA PROPOSTE Obiettivo 1: Mantenere la prosperità economica e sociale di tali zone e aggiungere valore ai prodotti della pesca e dell acquacoltura Obiettivo 2: Preservare e incrementare l occupazione nelle zone di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale nelle zone che devono affrontare problemi socioeconomici connessi ai mutamenti nel settore della pesca intervistato 1A 1B 1C 1D 1E 1F 1G 1H 1I 2A 2B 2C 2D 2E 2F 2G 2H 3A 3B 3C 3D 3E 3F 3G totale Obiettivo 3: Promuovere la qualità dell ambiente costiero

68 Dall elaborazione dei risultati raccolti, dall analisi SWOT del territorio, dalle indagini effettuate sono scaturiti i fabbisogni dell area GAC Adriatico-Salentino : Fabbisogni Ridurre i consumi di carburante delle imbarcazioni da pesca professionale; Sviluppare l acquacoltura di specie innovative ad elevato valore di mercato; Rilanciare la figura del Pescatore e formare professionalità e imprese all innovazione nel settore ittico, anche a sostegno della pluriattività dei pescatori (ad es. pescaturismo e ittiturismo); Formare i giovani alle arti antiche ed all innovazione del settore, contenendo la fuga verso la città e favorendo il rinnovo generazionale. Attivare nuove strategie di vendita, incentivare l organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttoreconsumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita; Migliorare l efficienza e l efficacia delle attuali modalità di commercio locale, considerato che i porti di sbarco si collocano all interno degli attuali percorsi turistici dell area; Adeguare i contesti operativi esistenti alle esigenze del decoro professionale e della normativa vigente. Diversificare il settore pesca verso forme di ecoturismo; Necessità di implementare azioni di sistema capaci di integrare il settore della pesca con i segmenti di mercato collegati al turismo costiero e della pesca; Necessità di strumenti di presentazione dei prodotti ittici al pubblico; Presentazione di specie sottoutilizzate o povere; Valorizzazione dei piatti e dei prodotti Scarsa presenza di percorsi turistici e culturali strutturati all interno del territorio che favoriscano il mondo della pesca, i suoi sapori, le sue storie e la sua cultura; Necessità di sviluppare servizi integrati con il territorio fra pesca e turismo nell ambito delle piccole comunità di pescatori Realizzare oasi di ripopolamento per favorire il ripopolamento naturale della fascia costiera e scoraggiare la pesca a strascico illegale entro le 3 miglia dalla costa Scarso rendimento delle attività di pesca in mare; Necessità di incoraggiare iniziative volontarie di riduzione dello sforzo di pesca per la conservazione delle risorse; Attuare misure di tutela dell ambiente delle zone di pesca per rivitalizzarne le potenzialità e preservare il patrimonio costiero; La strategia è stata definita in base a quanto emerso dalle attività di coinvolgimento del territorio ed agli obiettivi strategici del FEP , ed è in piena aderenza agli obiettivi specifici dell asse IV del FEP. La strategia è, quindi, articolata nelle seguenti direttrici: 1. Attuazione di strategie di sviluppo locale a favore della zona GAC; 2. Attuazione della cooperazione interregionale e transnazionale tra gruppi delle zone di pesca con l obiettivo di favorire lo scambio di esperienze e di migliori pratiche; ed è finalizzata alla: Realizzazione di un sistema di sviluppo locale che sia integrato e basato sulle risorse locali, in grado di valorizzarne le potenzialità produttive, le tipicità e le risorse locali, attraverso il consolidamento dell assetto politico-economico-sociale esistente, per la crescita del sistema locale e la partecipazione di tutti gli attori ai processi decisionali. La strategia e le sue linee di intervento sono riconducibili ai sei obiettivi prioritari del FEP. 68

69 Per il perseguimento di tale strategia il partenariato ha scelto di concentrare le risorse dell Asse IV del FEP su tre specifiche Linee di Intervento Strategiche (L.i.s.) con l obiettivo di sviluppare un programma capace di generare modelli progettuali sostenibili, in termini di ricadute sul territorio, nel medio e lungo periodo. - I - L.i.s: Mantenimento della prosperità socio economica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura - II - L.i.s: Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente - III - L.i.s.: Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca In tale contesto e con la individuazione delle tre linee di intervento, la strategia proposta intende avere un significativo impatto sull economia del territorio del GAC, in termini di innovazione imprenditoriale, di nuovi modelli di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici e della pesca, di metodi innovativi di gestione del territorio, di creazione di nuove opportunità occupazionali, di definizione di nuove norme di buona pratica gestionale (quali la tracciabilità delle produzioni, adozioni di disciplinari di produzione, marchi di qualità e tipicità dei prodotti ittici, di promozione, sostegno ed incentivazione ai fini della costruzione di reti territoriali tra gli operatori della pesca, di utilizzo specifico di nuove tecnologie applicate alla attività turistica e alla promozione del territorio, di diversificazione e destagionalizzazione dell offerta turistica che cointeressa in forma sinergica e coordinata il turismo costiero, culturale, naturalistico, scolastico, accessibile e sostenibile, di allargamento dei mercati, attraverso la promozione e l incentivazione delle imprese e dei prodotti della pesca, e, più in generale, di miglioramento delle condizioni socio-economiche. Se, infatti, è vero che negli ultimi anni il territorio si è trovato a confrontarsi con le numerose problematiche connesse alla crescita, all occupazione e alla sostenibilità delle attività delle zone costiere, non sono tuttavia da dimenticare le opportunità che esso offre, in termini di recupero potenziale delle attività tradizionali di pesca, di diversificazione della pratica tradizionale verso forme di pescaturismo e ittiturismo, o attività ricreative in ambiente costiero, senza trascurare il ruolo strategico delle risorse naturali e la elevata valenza paesaggistica delle coste del territorio GAC Adriatico-Salentino. A tal fine la strategia intende cogliere tutte le specifiche opportunità di sviluppo presenti nell area, promuovendo, attorno a un numero limitato di azioni strategiche di intervento, iniziative integrate che combinino diversificazione e consolidamento degli operatori della pesca, investimenti per il paesaggio e il patrimonio costiero e culturale, servizi e infrastrutture locali, i quali possono contribuire a migliorare sia le prospettive economiche locali che la qualità della vita dei residenti. Tutto ciò in un ottica di perfetta integrazione delle azioni del GAC con quelle di altri strumenti di gestione territoriale (GAL, Aree Vaste etc) che, opportunamente considerate, potranno attivare un effetto leva sul territorio ed aumentare l efficienza e l efficacia della spesa pubblica e privata in un ambito territoriale definito ed, al tempo stesso, pronto al confronto con altri ambiti operativi. La sfida che il GAC Adriatico-Salentino ha deciso di affrontare, consiste nel ragionamento di insieme, finora poco praticato, che le diverse compagini politiche, sociali, culturali ed ambientali hanno deciso di sviluppare, abbandonando preconcetti, campanilismi e compartimenti stagni, per la crescita comune del territorio come unico organismo pulsante e vitale. Nel grafico sottostante, si riepiloga un quadro di sintesi che lega i tematismi, gli obiettivi prioritari, la strategia e le Linee di intervento specifiche del Piano di Sviluppo Costiero del GAC Adriatico-Salentino : 69

70 FEP Obiettivo generale del FEP SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO SALENTINO Obiettivo generale del PSC MIGLIORARE LA QUALITA DELLA VITA DELL AREA GAC E FAVORIRE LO SVILUPPO SOSTENIBILE Definizione della strategia di sviluppo locale Analisi del contesto territoriale (ambiente, natura, storia) Analisi delle istanze territoriali (questionari, idee, ecc) Analisi dei punti di forza, debolezza, minacce e opportunità (SWOT) Obiettivi specifici del PSC del GAC Adriatico Salentino 1. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti di pesca e acquacoltura 2. Preservare e incrementare l occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca 3. Promuovere la qualità dell ambiente costiero 4. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca 5. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale 6. Promuovere il miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e dell accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne Direttrice principale Attuazione di strategie di sviluppo locale a favore della zona GAC Direttrice secondaria Attuazione della cooperazione per favorire scambio di esperienze BMP Strategia del PSC del GAC Adriatico Salentino Realizzazione di un sistema di sviluppo locale che sia integrato e basato sulle risorse locali, in grado di valorizzarne le potenzialità produttive, le tipicità e le risorse locali, attraverso il consolidamento dell assetto politico-economicosociale esistente, per la crescita del sistema locale e la partecipazione di tutti gli attori ai processi decisionali Keywords: Consolidamento politico-economico-sociale, valorizzazione integrata del territorio, promozione delle tipicità e dei prodotti locali, sviluppo locale Linee di intervento strategiche (L.I.S.): 1. Mantenimento della prosperità socio economica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura 2. Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente 3. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca Mis. 4 (a, c, d, e, f) Mis (i) Mis. 4 (j) Mis. 4 (h)

71 5. LE MISURE/AZIONI DI INTERVENTO 5.1. Descrizione delle misure/azioni concrete di attuazione della strategia, obiettivi specifici, beneficiari e risorse Il REG. CE 1198/06 (art ) indica nella Misura 4.1 SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE ZONE DI PESCA lo strumento organico per finanziare azioni in materia di sviluppo sostenibile e miglioramento della qualità di vita nelle zone di pesca ammissibili nel quadro di una strategia globale di sostegno all attuazione degli obiettivi della politica comune della pesca, tenendo conto, in particolare, delle implicazioni socioeconomiche. La Misura 4.1 è articolata in una serie di azioni: a) rafforzare la competitività delle zone di pesca; b) ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l ecoturismo, senza determinare però un aumento dello sforzo di pesca; c) diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca; d) aggiungere valore ai prodotti della pesca; e) sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca; f) tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico; g) recuperare il potenziale produttivo nel settore della pesca, se danneggiato da calamità naturali o industriali; h) promuovere la cooperazione interregionale e transnazionale tra gruppi delle zone di pesca, soprattutto mediante l istituzione di reti e la diffusione delle migliori pratiche; i) acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione della strategia di sviluppo locale; j) contribuire alle spese operative dei gruppi. Per il perseguimento della strategia, il GAC Adriatico-Salentino ha scelto di concentrare le risorse dell Asse IV del FEP su tre specifiche Linee di Intervento Strategiche con l obiettivo di sviluppare un programma capace di generare modelli progettuali sostenibili, in termini di ricadute sul territorio, nel medio e lungo periodo. La strategia locale di sviluppo costiero, mira a dare un contributo determinante alla competitività e allo sviluppo sostenibile dell area già dal prossimo futuro. La stessa risponde alla logica multisettoriale che il GAC è chiamato a mantenere, in quanto sottende alla creazione di opportunità di sviluppo per tutti i settori dell economia costiera: settore primario della pesca, servizi in particolare legati alla pescaturismo, all ittiturismo, all artigianato, alla cultura e all ambiente. Oltre allo sviluppo delle iniziative economiche, attraverso opportunità di diversificazione dell economia costiera, il PSC offre anche diverse opportunità di miglioramento della vita per i residenti attuali e per le generazioni future dell area GAC, attraverso iniziative di recupero del patrimonio costiero ed ambientale, delle tradizioni e conoscenze, la promozione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Individuando un numero limitato di azioni di intervento, iniziative integrate che combinino pluriattività del settore della pesca, creazione e consolidamento di imprese della pesca, investimenti per il paesaggio e il patrimonio costiero, servizi e infrastrutture locali, sono state identificate le tre linee strategiche di intervento. 71

72 L.I.S. 1: Mantenimento della prosperità socio-economica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura Attraverso la scelta delle linee di intervento previste, la strategia adottata risponde alla logica multisettoriale che il GAC è chiamato a mantenere, in quanto sottende alla creazione di opportunità di sviluppo per tutti i settori dell economia costiera. Questa L.I.S. vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC: 1. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti di pesca e acquacoltura 2. Preservare e incrementare l occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca Tale prima linea strategica viene, a sua volta, concretizzata attraverso le seguenti azioni di intervento del GAC: 4.a.1. Sperimentare, in condizioni simili a quelle reali del settore produttivo, l affidabilità tecnica o la vitalità economica di una tecnologia innovativa, allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze tecniche o economiche sulla tecnologia sperimentata 4.a.2. Accrescere le competenze professionali e/o sviluppare nuovi metodi e strumenti di formazione 4.a.3. Investimenti in attrezzature ed infrastrutture per la produzione, la trasformazione o la commercializzazione, incluse quelle per il trattamento degli scarti 4.a.4. Rafforzare la competitività delle zone di pesca 4.a.5. Investimenti a bordo dei pescherecci e selettività 4.c.1. Promuovere il pescaturismo 4.c.2. Promuovere l ittiturismo 4.d.1. Aggiungere valore ai prodotti della pesca L.I.S. 2: Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente Attraverso la scelta di tale tema il PSC intende scommettere tutti gli elementi locali che possono divenire occasione di sviluppo sostenibile del territorio del GAC, quale condizione per migliorare la qualità della vita dei residenti e per favorire il turismo sostenibile, nonché l implementazione di uno spirito di accoglienza e ospitalità. Questa L.I.S. vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC: 3. Promuovere la qualità dell ambiente costiero 5. Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale 6. Promuovere il miglioramento delle competenze professionali, della capacità di adattamento dei lavoratori e dell accesso al mondo del lavoro, in particolare per le donne Questa seconda linea strategica è articolata in più azioni di intervento come segue: 4.e.1. Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca 4.f.1. Azioni di rivitalizzazione turistica e sviluppo delle località e dei paesi costieri per conservarne l attrattività 4.f.2. Contribuire in modo sostenibile a una migliore gestione o conservazione delle risorse anche attraverso la gestione e il controllo delle condizioni di accesso a determinate zone di pesca Animazione sul territorio 72

73 Funzionamento della struttura operativa del GAC L.I.S. 3: Promuovere la cooperazione interterritoriale e transnazionale tra le zone di pesca Attraverso la scelta di tale tema il PSC intende avviare un percorso di scambio di esperienze, know-how e competenze fra e con altri GAC regionali, interregionali e europei, per la condivisione di soluzioni a problematiche comuni e conseguente efficientamento della spesa. Questa L.I.S. vuole perseguire i seguenti obiettivi specifici del PSC: 4. Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca Questa terza linea strategica trova migliore sviluppo nello specifico Capitolo dedicato alla Descrizione delle azioni di cooperazione interregionale e transnazionale è articolata in più azioni di intervento come segue: Studio di metodi e tecniche di condizionamento e stoccaggio del pescato locale Realizzazione e condivisione di disciplinari di produzione e di filiera per la definizione di un marchio di qualità dei prodotti della pesca pugliesi Attivazione di una rete di fornitura di prodotti tipici della pesca, anche attraverso il servizio di consegna porta a porta, azioni di accorciamento della filiera (GAS), fishmarket e la creazione di laboratori del gusto Marketing territoriale della pesca e dei suoi prodotti Valorizzazione del pesce locale e dei prodotti ittici tradizionali, dei piatti tipici e dell eredità culturale connessa alla pesca artigianale, presso i ristoratori pugliesi e scuole Cooperazione interterritoriale e transnazionale tra le zone di pesca Il dettaglio operativo di questa azione è descritto in dettaglio nell apposito capitolo dedicato alla Cooperazione nazionale e transnazionale nel presente PSC. 73

74 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.a.1. Sperimentare, in condizioni simili a quelle reali del settore produttivo, l affidabilità tecnica o la vitalità economica di una tecnologia innovativa, allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze tecniche o economiche sulla tecnologia sperimentata Spesa pubblica prevista: ,00 74

75 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a Tipologia dell intervento Progetti Pilota Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 41, lett. a - Reg. CE 498/2007, art. 19 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento 4.a.1. Sperimentare, in condizioni simili a quelle reali del settore produttivo, l affidabilità tecnica o la vitalità economica di una tecnologia innovativa, allo scopo di acquisire e diffondere conoscenze tecniche o economiche sulla tecnologia sperimentata I costi di gestione delle imbarcazioni sono prettamente legati alle caratteristiche strutturali della flotta peschereccia, che è costituita da imbarcazioni sovradimensionate rispetto alle catture ed ai conseguenti ricavi; il sovradimensionamento riguarda anche gli impianti di bordo e le attrezzature (Cingolani, 2004). Tali costi, che possono essere raggruppati per grandi categorie, hanno subito, negli ultimi anni, un notevole incremento. In particolare diventa sempre più pressante l incremento dei costi legato all aumento del prezzo del carburante che, a tutt oggi, rappresenta il fattore di maggior incidenza sui consumi medi (incide, infatti, per oltre il 57%). L andamento dei costi non può che riflettersi sui livelli retributivi dei pescatori. Sebbene tale aumento dei costi sia presente in tutti i sistemi, esso è particolarmente significativo per i sistemi strascico, circuizione e polivalenti. Da tale analisi emerge l esigenza di dare priorità a quegli interventi che tengano debitamente conto del forte impatto provocato dall aumento del prezzo del carburante e che, quindi, prevedano un aggiornamento delle caratteristiche tecniche delle imbarcazioni impiegate, specializzandole in tecniche di pesca e condizione operativa, sia possibile ipotizzare riduzioni dei consumi di combustibile e significative economie nella manutenzione delle unità. Chiaramente l efficacia della misura sarà in funzione del comparto preso in considerazione e delle caratteristiche strutturali ed operative delle imbarcazioni che di quel comparto fanno parte. Inoltre, come già evidenziato nell analisi di contesto, l acquacoltura pugliese è, come del resto quella nazionale, posta di fronte ad una nuova sfida: innovarsi per poter continuare a competere con le sempre maggiori aggressioni commerciali dovute alla globalizzazione, oppure correre il rischio di trovarsi fuori mercato. Pertanto, sarà data priorità a quelle operazioni finalizzate a sviluppare l acquacoltura di specie innovative ad elevato valore di mercato. 75

76 Obiettivo dell azione Campo di azione Per rilanciare il comparto, i fronti su cui intervenire sono due: innovazioni del processo di allevamento ed innovazioni di prodotto. Si tratta di sfide non facili da affrontare da parte degli operatori della filiera acquacoltura pugliese che, come visto, è in gran parte composta da operatori medio o piccoli e quindi non in grado da soli di far fronte ai costi di ricerca ed investimento necessari per attuare le innovazioni indispensabili per rilanciare il comparto. Un importante aspetto da considerare nell attuazione di nuove politiche di rilancio dei settori della pesca e dell acquacoltura, che possa andare incontro anche alle esigenze del territorio dell area GAC, è rappresentato dall avvio di azioni capaci di sostenere l acquacoltura di nuove specie (anche non food) in grado di generare economie di scala, integrandosi con altri segmenti delle attività in mare (ad es. pesca sportiva). Gli obiettivi della presente azione consistono nell acquisizione di nuove conoscenze tecniche ed economiche su tecniche e/o tecnologie innovative, capaci di accrescere la competitività delle zone di pesca e degli operatori del settore, attraverso interventi sperimentali. Sono ammissibili a contributo gli interventi che possano qualificarsi come progetti pilota, ovvero progetti realmente innovativi, di durata e costi limitati, in linea con la loro natura sperimentale. Il semplice miglioramento tecnico, di lieve entità, apportato a tecnologie già esistenti e ben conosciute non rende l intervento assimilabile alla categoria dei progetti innovativi. A tal fine, l intervento deve realizzarsi in un arco temporale sufficiente a consentire il raggiungimento di risultati significativi, destinati a dimostrare in condizioni simili a quelle reali del settore, l interesse economico o l affidabilità tecnica di una tecnologia innovativa. In particolare, gli interventi non devono avere immediata natura commerciale; pertanto, il profitto eventualmente generato nella fase di realizzazione del progetto pilota deve essere detratto dal finanziamento pubblico concesso. PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) Beneficiari O.P. riconosciute, consorzi di imprese di pesca e cooperative di pescatori, Organismi pubblici/semipubblici, Organizzazioni professionali riconosciute Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Coinvolgimento di un organismo scientifico Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Il GAC si assicurerà che il progetto preveda un adeguato monitoraggio scientifico e che le relazioni tecniche menzionate all articolo 41, paragrafo 3, del regolamento di base siano sottoposte a un idonea valutazione qualitativa 76

77 Modalità di attuazione Criteri di ammissibilità Bando Pubblico Presentare un interesse comune, ovvero contribuire all interesse di un gruppo di beneficiari o della popolazione in generale; Non avere immediata natura commerciale; il profitto eventualmente generato nella fase di attuazione di un progetto pilota è detratto dal finanziamento pubblico concesso all operazione. All intervento ammesso a finanziamento deve essere associato un adeguato monitoraggio scientifico degli effetti prodotti dal progetto pilota, effettuato da un istituto o ente di ricerca riconosciuto a livello nazionale. I risultati del progetto pilota finanziato formano oggetto di relazione tecnica, per la quale l Amministrazione concedente garantisce una idonea valutazione qualitativa e successivamente la rende disponibile al pubblico tramite pubblicazione sui siti istituzionali. Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura oggetto di sperimentazione; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; impianti di piccole dimensioni da utilizzarsi a fini dimostrativi; produzione di materiale di comunicazione e informazione; costi connessi all organizzazione di riunioni, convegni e seminari nel limite massimo del 15% dell investimento complessivo ammesso; spese relative alla cooperazione con l istituto scientifico (relazione ex ante, monitoraggio, relazione tecnica finale); spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7% dell investimento complessivo ammesso; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.) QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 2 interventi 77

78 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.a.2. Accrescere le competenze professionali e/o sviluppare nuovi metodi e strumenti di formazione Spesa pubblica prevista: ,00 78

79 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a Tipologia dell intervento Azioni collettive Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 37, lett. i - Reg. CE 498/2007, art. 15 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione 4.a.2. Accrescere le competenze professionali e/o sviluppare nuovi metodi e strumenti di formazione L esigenza di aggiornamento professionale è forte anche all interno del settore della pesca. Le attuali normative comunitarie ed il costante aggiornamento richiesto dalle attività specifiche della manipolazione di alimenti e della sicurezza a bordo e a terra, offrono importanti spunti per la realizzazione di percorsi formativi capaci di coinvolgere i pescatori dell area GAC. D altro canto, ulteriore punto di riferimento è rappresentato dalla fuga dei giovani verso la città (l intera categoria dei pescatori ha un età media molto alta che evidenzia il quasi totale disinteresse dei giovani alla professione dei padri) la qual cosa costituisce un forte punto di criticità che sta conducendo all estinzione della figura del pescatore con la conseguente perdita delle conoscenze di una cultura del mare antica e consolidata. Obiettivo dell azione è quello di attuare corsi di formazione in favore di pescatori al fine di favorire l aggiornamento professionale degli stessi alle nuove tematiche normative (tracciabilità, sicurezza a bordo e a terra, comunicazione, etc.) al fine di contribuire al rilancio della figura professionale ed il recupero del mestiere, anche attraverso il coinvolgimento diretto dei giovani pescatori, per contenerne la fuga verso la città e recuperare risorse umane. Campo di azione Interventi finalizzati a. 1. rilanciare la figura del Pescatore e formare professionalità e imprese all innovazione nel settore ittico, anche a sostegno della pluriattività dei pescatori (ad es. pescaturismo e ittiturismo); 2. formare i giovani pescatori alle arti antiche ed all innovazione del settore, contenendo la fuga verso la città e favorendo il rinnovo generazionale. PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme Castro e Diso) Micro, piccole e medie imprese operanti nel settore della pesca e dell acquacoltura, Cooperative, Consorzi, Organizzazioni riconosciute che operano per conto dei produttori (O.P.), Organizzazioni professionali riconosciute maggiormente rappresentative a livello nazionale. 79

80 Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Coinvolgimento di un organismo di formazione Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Il corso di formazione deve essere realizzato attraverso il coinvolgimento di enti accreditati individuati nel rispetto della normativa sugli appalti pubblici (D.lgs. 163/06 e s.m.i.) Modalità di attuazione Bando Pubblico Criteri di ammissibilità presentare un interesse comune, ovvero contribuire all interesse di un gruppo di beneficiari della popolazione in generale; essere localizzati o avere ricaduta nel territorio regionale/interregionale di riferimento, ivi compreso il prospiciente ambito marino; applicare il CCNL di riferimento e le leggi sociali e di sicurezza sul lavoro. Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura informatica, e relativi software di tipo specialistico; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale; costi connessi all organizzazione di studi, ricerche, riunioni e seminari nel limite massimo del 15%; spese relative alla cooperazione con istituti scientifici, centri di formazione; spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7%; spese per infrastrutture destinate all apprendimento permanente (quali edifici, pescherecci, ecc.) nei limiti del 10% delle spese totali ammissibili; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.) QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 n 2 corsi di formazione n 40 partecipanti 80

81 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.a.3. Investimenti in attrezzature ed infrastrutture per la produzione, la trasformazione o la commercializzazione, incluse quelle per il trattamento degli scarti Spesa pubblica prevista: ,00 81

82 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a Tipologia dell intervento Interventi finalizzati a creare servizi alle imprese di pesca locali Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 37, lett. h - Reg. CE 498/2007, art. 15 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione 4.a.3. Investimenti in attrezzature ed infrastrutture per la produzione, la trasformazione o la commercializzazione, incluse quelle per il trattamento degli scarti L attuale situazione di vendita diretta al consumatore non è più sostenibile e richiede un immediato intervento di adeguamento normativo e culturale dal quale il GAC non può esimersi, sia per agevolare l accorciamento della filiera (sostenendo iniziative di vendita diretta) sia per generare una politica della tracciabilità dei prodotti alimentari, insita nella nuova normativa, e che richiede un significativo sforzo operativo e gestionale ai pescatori. L obiettivo dell azione è quello di favorire l accorciamento della filiera del pesce locale, rendendo i contesti portuali attuali maggiormente attrattivi ai consumatori, e realizzando una rete locale di punti di smercio di piccoli quantitativi sbarcati. Campo di azione Attivare nuove strategie di vendita, incentivare l organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttore-consumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita; Migliorare l efficienza e l efficacia delle attuali modalità di commercio locale, considerato che i porti di sbarco si collocano all interno degli attuali percorsi turistici dell area; Adeguare i contesti operativi esistenti alle esigenze del decoro professionale e della normativa vigente. PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) Micro, piccole e medie imprese operanti nel settore della pesca e dell acquacoltura, Cooperative, Consorzi, Organizzazioni riconosciute che operano per conto dei produttori (O.P.), Organizzazioni professionali riconosciute maggiormente rappresentative a livello nazionale. Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo 82

83 II, lett. b. Modalità di attuazione Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Bando Pubblico Criteri di ammissibilità presentare un interesse comune, ovvero contribuire all interesse di un gruppo di beneficiari o della popolazione in generale; essere localizzati o avere ricaduta nel territorio regionale/interregionale di riferimento, ivi compreso il prospiciente ambito marino; applicare il CCNL di riferimento e le leggi sociali e di sicurezza sul lavoro. Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura informatica, e relativi software di tipo specialistico; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale; costi connessi all organizzazione di studi, ricerche, riunioni, convegni e seminari nel limite massimo del 15%; spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7%; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.) QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 3 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 70% Contributo privato 30% Costo totale di ciascun ,00 intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi n 4 interventi 83

84 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.a.4. Rafforzare la competitività delle zone di pesca Spesa pubblica prevista: ,00 84

85 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a Tipologia dell intervento Realizzazione di un servizio a favore della collettività locale Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a - Reg. CE 498/2007, art. 25 CAMPO D AZIONE Azione Obiettivo dell azione Campo di azione 4.a.4. Rafforzare la competitività delle zone di pesca L azione prevede il finanziamento di un intervento per la realizzazione di una rete virtuale di coordinamento finalizzata a raccogliere le informazioni sul quantitativo di prodotto pescato e sbarcato quotidianamente dai pescherecci delle marinerie, ossia l impiego di una messaggistica in tempo reale che notifichi, attraverso una newsletter, al consumatore informazioni sul prodotto in arrivo nei punti di sbarco, il suo prezzo e la sua disponibilità. Questo al fine di salvaguardare le esigenze di tutela del consumatore e di soddisfare il principio di solidarietà, in quanto dà la possibilità di acquistare a prezzi più bassi un prodotto di qualità. Il database generato costituirà a sua volta un modello di tracciabilità e rintracciabilità totale del prodotto ittico. Realizzazione di un sistema di gestione informatizzata degli sbarchi che agevoli la tracciabilità dei prodotti della pesca locali e coordini e favorisca azioni di vendita diretta immediate e efficaci. Il produttore primario (pescatore) è il primo fornitore di prodotto, nella filiera ittica, che provvede a collegare il pescato con gli acquirenti. Questo collegamento e la tracciabilità generale del prodotto sbarcato in un punto di sbarco possono essere agevolati con l implementazione di un sistema informatico generale che, con l impiego delle più attuali tecnologie informatiche, attivi un servizio di registrazione dei quantitativi sbarcati e, allo stesso tempo, tenga aggiornati, attraverso un apposito servizio di SMS Alert, i consumatori iscritti ad una newsletter, comunicando cosa e quando sarà sbarcato nel punto X della banchina del porto di Y. Il vantaggio del servizio è duplice: si offre alla popolazione un servizio informativo del prodotto sbarcato e si sviluppa una sistema di tracciabilità e rintracciabilità totale innovativo. PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) Cooperative di pesca, Micro, piccole e medie imprese, Organizzazioni professionali riconosciute Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% 85

86 Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Modalità di attuazione Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Bando Pubblico Criteri di ammissibilità presentare un interesse comune, ovvero contribuire all interesse di un gruppo di beneficiari o della popolazione in generale; essere localizzati o avere ricaduta nel territorio regionale/interregionale di riferimento, ivi compreso il prospiciente ambito marino; applicare il CCNL di riferimento e le leggi sociali e di sicurezza sul lavoro. Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura informatica, e relativi software di tipo specialistico; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale; costi connessi all organizzazione di studi, ricerche, riunioni e seminari nel limite massimo del 15%; spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7%; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, sito web, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.) QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 80% Contributo privato 20% Costo totale di ciascun ,00 intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi n 1 intervento 86

87 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.a.5. Investimenti a bordo dei pescherecci e selettività Spesa pubblica prevista: ,00 87

88 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. a Tipologia dell intervento Investimenti a bordo e selettività Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 25, par. 2 - Reg. CE 498/2007, art. 6 CAMPO D AZIONE Azione Motivazioni dell intervento Obiettivo dell azione Campo di azione 4.a.5. Investimenti a bordo dei pescherecci e selettività Uno degli obiettivi primari del GAC è di consentire alle imprese del settore della pesca una maggiore redditività e allo stesso tempo rafforzare la loro competitività. Tramite tale intervento si mira ad incentivare la realizzazione di metodi e strutture innovative per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti della pesca, avendo come obiettivo prioritario quello di una maggiore attenzione al finanziamento di metodi e strutture di trasformazione, proposti e realizzati direttamente dalle imprese di pesca, dei prodotti ittici in maniera da incentivare il concetto generale di rafforzamento della filiera corta che rappresenta uno dei punti nodali del piano di sviluppo costiero del GAC. Di particolare rilievo è il riferimento ad incentivi destinati alla conservazione e trasformazione a bordo dei prodotti ittici, attraverso metodi innovativi che possano migliorare le condizioni igienico-sanitarie del pescato che verrebbe immediatamente sottoposto ad un primo processo di lavorazione e conservazione in modo da limitarne la deperibilità. Tale intervento consentirebbe alle imprese di pesca di ottenere il prodotto ittico già pronto per essere commercializzato e distribuito rispondendo il più possibile alle esigenze e preferenze del mercato attuale, e quindi dei consumatori finali e, altresì, allo stesso tempo, consentirebbe una più efficace ed efficiente penetrazione dei prodotti ittici nei vari canali distributivi e commerciali. Dal punto di vista dell innovazione l azione rappresenta un assoluto momento di introduzioni di metodologie innovativa soprattutto nel segmento legato alla trasformazione a bordo attraverso l introduzione di tecniche e tecnologie direttamente sul natante, in luogo della normale attesa di lavorazione nelle industrie di trasformazione. Dal punto di vista dell occupazione l intervento tende a rafforzare quella parte di filiera storicamente debole rappresentata dai pescatori e, pertanto, rappresenta un momento destinato quanto meno al sostegno dei numeri occupazionali esistenti. PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) 88

89 Beneficiari Proprietari di imbarcazione da pesca o armatori previa autorizzazione scritta all investimento del proprietario dell imbarcazione. Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Modalità di attuazione Bando Pubblico Criteri di ammissibilità - L imbarcazione da pesca deve essere iscritta nel Registro comunitario da almeno 5 anni; - Per gli interventi attivati dagli Organismi Intermedi: l imbarcazione deve essere iscritta in uno dei Compartimenti marittimi ricadenti nel territorio regionale di riferimento alla data di pubblicazione del bando; - L imbarcazione di pesca deve aver effettuato almeno 75 giorni di pesca in ciascuno dei due periodi di dodici mesi precedenti la data di presentazione della domanda e non essere in disarmo da più di 12 mesi dalla data di pubblicazione della domanda, salvo i casi di pescherecci danneggiati per cause non imputabili al beneficiario (es. meteomarine) e certificate dall Autorità marittima, o di pescherecci in arresto temporaneo; - Le imbarcazioni di età maggiore a 29 anni devono essere in possesso di un attestato di validità tecnica ed economica dell iniziativa, rilasciata da un Organismo Tecnico riconosciuto. - Applicazione del CCNL di riferimento e adempimento delle leggi sociali e di sicurezza sul lavoro. Tipologia di spesa ammissibile Investimenti volti a migliorare gli standard di sicurezza a bordo, le condizioni di lavoro, l igiene e la qualità dei prodotti pescati e conservati a bordo, l efficienza energetica e la selettività senza incrementare la capacità di cattura del peschereccio: Attrezzature di lavorazione e conservazione del pescato. Lavori per l adeguamento delle norme di igiene, sicurezza, sanità, ambiente, qualità dei prodotti e condizioni di lavoro; Macchine per il trattamento del pescato; Macchine per la fabbricazione del ghiaccio; Impianti frigoriferi; Ristrutturazione e isolamento stive (senza aumento della stazza); Spese generali, nel limite massimo del 5% del totale delle spese preventivate e ritenute ammissibili, al netto delle spese stesse. Rientrano tra le spese generali: le spese bancarie, per la tenuta di un conto corrente dedicato; le spese per garanzie fideiussorie; le spese progettuali; le spese tecniche; le spese per la realizzazione delle targhe esplicative e della cartellonistica finalizzate alla pubblicità dell intervento, previste dall art. 32 Reg. (CE) 498/

90 QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 2 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 40% Contributo privato 60% Costo totale di ciascun ,00 intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi n 4 interventi 90

91 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.c.1. Promozione del pescaturismo Spesa pubblica prevista: ,00 91

92 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura Riferimento normativo Tipologia dell intervento c) Diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. c Promozione del pescaturismo Riferimento normativo Reg. (CE) n. 1198/2006, art. 44 FEP, par. 1, lett. c). Reg. (CE) n. 498/2007, art 4. CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione Campo di azione 4.c.1. Promozione del pescaturismo Le attività di animazione sul territorio del GAC hanno fatto emergere una forte esigenza di diversificare l attività di pesca e di integrare il reddito dei pescatori tramite attività che riducano lo sforzo di pesca. Il "Pescaturismo" consiste in un attività integrativa alla pesca artigianale che offre la possibilità agli operatori nel settore di ospitare a bordo delle proprie imbarcazioni un certo numero di persone diverse dall equipaggio per lo svolgimento di attività turistico-ricreative. L attività di Pescaturismo comprende lo svolgimento di attività nell ottica della divulgazione della cultura del mare e della pesca, come: brevi escursioni lungo le coste, l osservazione delle attività di pesca professionale, la ristorazione a bordo o a terra, la pesca sportiva e tutte quelle attività finalizzate alla conoscenza ed alla valorizzazione dell ambiente costiero che possono servire ad avvicinare il grande pubblico al mondo della pesca professionale. L azione mira a fornire alle imprese operanti nel settore della pesca contributi per l adeguamento dell imbarcazione e acquisto delle attrezzature di bordo per effettuare il pescaturismo. L attività rappresenta una proposta innovativa per rispondere all esigenza di diversificazione di parte delle attività di pesca e di contenimento dello sforzo di pesca, riqualificando una quota di mercato turistico in parte esistente e creandone una aggiuntiva particolarmente interessante; il tutto in perfetta linea con l esigenza di politiche che rispondano ai criteri di un Turismo responsabile. Gli usi e le tradizioni legati alle marinerie italiane possono offrire nuove possibilità di rilancio di questo settore, rispondendo contemporaneamente alle politiche europee di razionalizzazione dello sforzo di pesca. Il Pescaturismo può portare molteplici vantaggi: il mantenimento di quell integrità sociale ed economica spesso danneggiata dal voler promuovere attività che non tengono conto del contesto locale; una valida risposta ai problemi legati alla pesca, con la possibilità di integrazione del reddito degli operatori del settore attraverso un attività non contrastante con la loro stessa identità storica e culturale; la razionalizzazione del prelievo delle risorse, ottenuta tramite l orientamento verso una graduale diversificazione delle attività produttive. Il pescaturismo permette, infine, al pescatore, di mettere in rilievo aspetti della cultura marinara e delle tradizioni della pesca artigianale, troppo spesso sottovalutati. 92

93 PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) Micro, piccole e medie imprese del settore pesca. Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Modalità di attuazione Bando Pubblico Criteri di ammissibilità Natanti iscritti nel Compartimento di competenza come imbarcazioni da pesca; Livello progettuale (almeno preliminare); Applicazione CCNL di riferimento e adempimento delle leggi sociali e di sicurezza per impianti esistenti; Presentare un piano finanziario dell investimento. Tipologia di spesa ammissibile Investimenti a bordo per acquisto, installazione, nonché sostituzione di attrezzature e complementi necessari ad adeguare le imbarcazioni per l attività di pescaturismo: - bagni, cucine, sistemazioni coperte, passerelle, scalette, panchine, corrimano e tutto ciò che attiene alla sicurezza dei turisti; - apparecchiature di bordo finalizzate alla sicurezza dei turisti, compreso VHF anche di tipo portatile, zattere e gonfiabili, giubbotti salvagente per bambini e adulti (il tutto correlato al numero di turisti autorizzati), ad esclusione di beni di facile consumo; - attrezzature per la somministrazione di alimenti e bevande (frigoriferi, tavoli, etc.), ad esclusione di beni di facile consumo e in osservanza delle norme igienico sanitarie vigenti; - postazioni pc finalizzate all educazione ambientale e a quanto utile per lo svolgimento dell attività di pescaturismo a bordo; - spese generali, nel limite massimo del 5% del totale delle spese preventivate e ritenute ammissibili, al netto delle spese stesse. Rientrano tra le spese generali: le spese bancarie, per la tenuta di un conto corrente dedicato; le spese per garanzie fideiussorie; le spese progettuali; le spese tecniche; le spese per la realizzazione delle targhe esplicative e della cartellonistica finalizzate alla pubblicità dell intervento, previste dall art. 32 Reg. (CE) 498/2007. QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, Allegato II) Le operazioni 1 93

94 finanziabili sono assimilabili per obiettivi e tipologie di beneficiari a quelle finanziabili attraverso l art. 27 lett. a), pertanto rientranti nel gruppo 1. Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 70% Contributo privato 30% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 n 6 interventi 94

95 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.c.2. Promozione dell ittiturismo Spesa pubblica prevista: ,00 95

96 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura Riferimento normativo Tipologia dell intervento c) Diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. c Promozione dell ittiturismo Riferimento normativo Reg. (CE) n. 1198/2006, art. 44 FEP, par. 1, lett. c). Reg. (CE) n. 498/2007, art 4. CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione 4.c.2. Promozione dell ittiturismo Le attività di animazione sul territorio del GAC hanno fatto emergere una forte esigenza di diversificare l attività di pesca e di integrare il reddito dei pescatori tramite attività che riducano lo sforzo di pesca. L Ittiturismo consiste in un attività di ricezione ed ospitalità esercitata dai pescatori professionisti, attraverso l utilizzo delle proprie abitazioni, adeguatamente ristrutturate o appositamente acquisite, e l offerta di servizi di ristorazione e degustazione dei prodotti tipici delle marinerie italiane. I prodotti utilizzati nell attività di ittiturismo devono provenire prevalentemente dall attività principale (pesca) svolta dall imprenditore. L azione mira a fornire alle imprese operanti nel settore della pesca contributi per l adeguamento di immobili per effettuare l attività di ittiturismo. Campo di azione L attività rappresenta una proposta innovativa per rispondere all esigenza di diversificazione di parte delle attività di pesca e di contenimento dello sforzo di pesca, riqualificando una quota di mercato turistico in parte esistente e creandone una aggiuntiva particolarmente interessante; il tutto in perfetta linea con l esigenza di politiche che rispondano ai criteri di un Turismo responsabile. Gli usi e le tradizioni legati alle marinerie italiane possono offrire nuove possibilità di rilancio di questo settore, rispondendo contemporaneamente alle politiche europee di razionalizzazione dello sforzo di pesca. L ittiturismo può portare molteplici vantaggi: il mantenimento di quell integrità sociale ed economica spesso danneggiata dal voler promuovere attività che non tengono conto del contesto locale; una valida risposta ai problemi legati alla pesca, con la possibilità di integrazione del reddito degli operatori del settore attraverso un attività non contrastante con la loro stessa identità storica e culturale; la razionalizzazione del prelievo delle risorse, ottenuta tramite l orientamento verso una graduale diversificazione delle attività produttive. L ittiturismo permette, infine, al pescatore, di mettere in rilievo aspetti della cultura marinara e delle tradizioni della pesca artigianale, troppo spesso sottovalutati. PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) Micro, piccole e medie imprese del settore pesca. 96

97 Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Modalità di attuazione Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Bando Pubblico Criteri di ammissibilità - Livello progettuale (almeno preliminare); - Applicazione CCNL di riferimento e adempimento delle leggi sociali e di sicurezza per impianti esistenti; - Presentare un piano finanziario dell investimento; Tipologia di spesa ammissibile L adeguamento delle strutture nella disponibilità dell imprenditore o normalmente impiegate nell impresa ittica; in particolare, possono essere finanziati interventi inerenti la sistemazione di locali, al fine di renderli idonei per l ospitalità e la ristorazione dei turisti: - spese sostenute per l acquisto delle attrezzature necessarie allo svolgimento dell attività di ittiturismo, relative ad impianti igienici, cucine e sistemazioni esterne; - attrezzature per la somministrazione di alimenti e bevande (frigoriferi, tavoli, etc.), ad esclusione di beni di facile consumo e in osservanza delle norme igienico sanitarie vigenti; - acquisto di terreni, purché funzionale alla realizzazione dell operazione, nei limiti del 10% della spesa riconosciuta ammissibile; - acquisto di beni immobili, purché direttamente connessi alle finalità dell operazione prevista, che non siano stati oggetto, nel corso dei 10 anni precedenti alla presentazione della domanda, di un finanziamento pubblico e che non siano già adibiti all esercizio di attività inerenti la pesca e l acquacoltura; - spese generali, nel limite massimo del 5% del totale delle spese preventivate e ritenute ammissibili, al netto delle spese stesse. Rientrano tra le spese generali: le spese bancarie, per la tenuta di un conto corrente dedicato; le spese per garanzie fideiussorie; le spese progettuali; le spese tecniche; le spese per la realizzazione delle targhe esplicative e della cartellonistica finalizzate alla pubblicità dell intervento, previste dall art. 32 Reg. (CE) 498/2007; QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Le operazioni finanziabili sono assimilabili per obiettivi e tipologie di beneficiari a quelle finanziabili attraverso l art. 27 lett. a), pertanto rientranti nel gruppo 1. Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 70% 97

98 Contributo privato 30% Costo totale di ciascun ,00 intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi n 6 interventi 98

99 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.d.1. Aggiungere valore ai prodotti della pesca Spesa pubblica prevista: ,00 99

100 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura d) Aggiungere valore ai prodotti della pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. d Tipologia dell intervento Aggiungere valore ai prodotti della pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. d Reg. CE 488/2007, art. 25 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Campo di azione 4.d.1. Aggiungere valore ai prodotti della pesca 1. Necessità di strumenti di presentazione dei prodotti ittici al pubblico; 2. Presentazione di specie sottoutilizzate o povere; 3. Valorizzazione dei piatti e dei prodotti ittici L evoluzione del rapporto fra operatore ittico e consumatore conduce alla necessaria configurazione di metodiche di misura e di valorizzazione dei prodotti freschi che rendono indispensabile una corretta gestione della filiera produttiva, nel rispetto delle caratteristiche qualitative del prodotto, della sostenibilità ambientale e delle potenzialità operative sia delle pratiche di pesca tradizionali che di quelle moderne. Valorizzare le produzioni e le risorse vuol dire innanzitutto comprenderle, conoscere i loro aspetti nutrizionali, le loro caratteristiche organolettiche, la loro salubrità (sicurezza d uso) ed essere informati circa l ambiente in cui vivono e la loro filiera produttiva, determinante per poter mantenere la loro qualità e freschezza. Promuovere i prodotti ittici significa, quindi, attivare le corrette procedure di marketing che, attraverso campagne finalizzate a migliorare l immagine de prodotti della pesca e dell acquacoltura, siano in grado di sostenere il settore ittico e svilupparne le potenzialità, favorendone l accesso a nuovi mercati. I numerosi progetti attuati nel corso della programmazione POR Puglia dai vari attori, hanno consentito di definire e quantificare le criticità del settore. Aspetti questi che sono stati resi più profondi dalla recente crisi economica, produttiva e sociale che ha vessato pesantemente i pescatori e gli allevatori, lanciando una serie di informazioni, nei confronti del settore ittico, recepite spesso in maniera negativa da parte del consumatore (ad es. la pesca a strascico illegale, le parassitosi del pesce azzurro (anisakis), la diffusione del pangasio nelle mense scolastiche, l uso di antibiotici in allevamento e il tonno rosso in estinzione). Si rende quindi opportuno adottare strumenti idonei e implementare azioni di recupero e rilancio del significato delle produzioni ittiche. Obiettivo dell azione L azione prevede il finanziamento di misure di interesse comune miranti ad attuare una politica di promozione o di sviluppo di nuovi mercati per i prodotti della pesca e dell acquacoltura. In particolare, saranno attuate una serie coordinata di campagne di promozione del prodotti ittico rivolte ai consumatori, capaci di migliorare l immagine dei prodotti e dell intero settore della pesca. 100

101 PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) GAC Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 0% Budget per settore pubblico: 100% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Modalità di attuazione Criteri di ammissibilità \ Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Regia diretta Tipologia di spesa ammissibile Al fine del raggiungimento degli obiettivi dell azione sono ammissibili le seguenti spese: - spese dirette alla promozione del prodotto ittico e delle professionalità; - spese di organizzazione e/o partecipazione a convegni, seminari e manifestazioni fieristiche; - attrezzatura informatica e relativi software di tipo specialistico; - materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; - spese per il personale - spese per consulenze specialistiche; - spese per le agenzie pubblicitarie e altri fornitori di servizi nell ambito della preparazione e della realizzazione delle azioni; - spese per spazi per iniziative affidate ai mass media, la creazione di slogan o di marchi per la durata delle azioni; - spese per realizzazione siti internet, pagine web, ecc..; - spese generali QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE /06, Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 n 1 intervento 101

102 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.e.1. Interventi strutturali per la creazione di percorsi turistici e culturali e per lo sviluppo di servizi integrati territoriali Spesa pubblica prevista: ,00 102

103 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura Riferimento normativo Tipologia dell intervento e) Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. e Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. e - Reg. CE 498/2007, art. 25 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Obiettivo dell azione 4.e.1. Interventi strutturali per la creazione di percorsi turistici e culturali e per lo sviluppo di servizi integrati territoriali Il turismo che si è sviluppato negli ultimi anni all interno dell area GAC è prevalentemente un turismo balneare, d altro canto l intero territorio del GAC è vocato fortemente verso forme di turismo rurale. Occorre pertanto riscoprire il mondo della pesca con tutte le sue sfaccettature, le sue storie, gli antichi mestieri e i sapori della cucina povera, scoprendo il legame storico e culturale con i sapori dell entroterra, in un ottica di offerta globale e coordinata in grado di aumentare l attrattività del territorio di riferimento. Il perimetro del GAC Adriatico-Salentino si sovrappone per la grande maggioranza (ben 4 comuni su 5) con il territorio del GAL Terra d Otranto (peraltro socio dello stesso GAC); in seno alle attività svolte dal GAL nell ambito del PSR , sono presenti iniziative di realizzazione di itinerari enogastronomici e culturali che rappresentano un importante azione sul territorio con cui si può interagire al fine di creare sinergie ed accrescere l efficienza degli sforzi e della spesa. Inoltre, è di recente avvio il progetto INTERREG GRECIA-ITALIA PARKS WITHOUT BORDERS, che coinvolge l area del Parco Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase ed il territorio del GAC. Nell ambito di questo progetto saranno implementati itinerari turistici strutturati con i quali le iniziative del GAC potranno interfacciarsi. Obiettivo di uno sviluppo sostenibile è organizzare una rete di servizi strutturati all interno dell area GAC capace di favorire il coinvolgimento delle comunità di pesca e sostenere una destagionalizzazione dei flussi turistici con un offerta variegata. 103

104 Campo di azione L azione proposta prevede il finanziamento di interventi pubblici per la realizzazione di una serie di azioni strutturali lungo la costa di competenza, capaci di attivare servizi a sostegno delle comunità di pesca per il recupero delle culture e la collocazione delle stesse all interno di percorsi turistici strutturati e coordinati con altri strumenti di sviluppo locale. 1. Creazione di percorsi turistici e culturali strutturati all interno del territorio che favoriscano il mondo della pesca, i suoi sapori, le sue storie e la sua cultura; 2. Sviluppo servizi integrati con il territorio fra pesca e turismo nell ambito delle piccole comunità di pescatori ed il territorio costiero. Si prevede: la realizzazione di un itinerario turistico che favorisca: o la ridefinizione dei rapporti fra aree rurali e naturali e comunità costiere della pesca; o la maggiore attrattività del territorio con la creazione di una offerta tipica la qualificazione del territorio costiero attraverso: o interventi di recupero e adeguamento strutturale di immobili o aree pubbliche; o interventi di recupero di siti costieri e/o portuali PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) Enti pubblici locali Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 0% Budget per settore pubblico: 100% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Interventi ammissibili Recupero delle aree portuali o costiere e dei punti di sbarco, attraverso la realizzazione o il restauro funzionale di immobili e spazi; Acquisto di attrezzature e servizi; Realizzazione di un itinerario turistico che coinvolga tutte le marinerie pescherecce dell area GAC. Modalità di attuazione Bando pubblico 104

105 Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura informatica, e relativi software di tipo specialistico; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale; costi connessi all organizzazione di studi, ricerche, riunioni e seminari; spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7%; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.); ammodernamento, con interventi di adeguamento e ristrutturazione di strutture pubbliche o siti costieri o portuali preesistenti; acquisto di attrezzature e di arredi; cartellonistica e pubblicità; partecipazione a fiere e manifestazioni QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun ,00 intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi n 2 immobili o strutture pubbliche esistenti o siti costieri o aree portuali recuperate, con un massimale di cadauno n 2 immobili o strutture pubbliche esistenti o siti costieri o aree portuali recuperate, con un massimale di cadauno n 2 immobili o strutture pubbliche esistenti o siti costieri o aree portuali recuperate, con un massimale di cadauno. 105

106 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.f.1. Azioni di rivitalizzazione turistica e sviluppo delle località e dei paesi costieri per conservarne l attrattività Spesa pubblica prevista: ,00 106

107 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura Riferimento normativo f) Tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. f Tipologia dell intervento Tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. f - Reg. CE 498/2007, art. 25 CAMPO D AZIONE Azione Motivazione dell intervento Campo di azione Obiettivo dell azione 4.f.1. Azioni di rivitalizzazione turistica e sviluppo delle località e dei paesi costieri per conservarne l attrattività I numerosi prodotti ittici e le articolate attività di pesca professionale costituiscono un patrimonio storico, culturale, sociale e gastronomico che rappresenta un importante attrattore turistico per le zone di pesca. Sussistono, quindi, ampi presupposti operativi per potenziare tale attrattore accrescendo in maniera esponenziale la fruibilità dell area con azioni di rivitalizzazione turistica, finalizzata allo sviluppo delle località e dei paesi costieri. La realizzazione degli interventi di valorizzazione dei prodotti ittici (Mis. 4.d.1.), assieme a quelli finalizzati a contribuire in modo sostenibile a una migliore gestione o conservazione delle risorse anche attraverso la gestione ed il controllo delle condizioni di accesso a determinate zone di pesca (Mis. 4.f.2.), attivate nel presente PSC, costituiscono importanti azioni strategiche i cui effetti possono trovare ulteriore consolidamento nella realizzazione di nuovi attrattori turistici e culturali nell area GAC. Un approccio multifunzionale è rappresentato dall idea di organizzare una Festa del Pescatore e del Turista che favorisca un immediato punto di incontro culturale e gastronomico fra i due segmenti territoriali. Tale manifestazione, coordinata dal GAC, assumerà un carattere itinerante e si svolgerà nell arco di due anni in ciascuna marineria del territorio di competenza. Lo scopo è quello di favorire lo sviluppo del territorio in senso specifico e la sua rivitalizzazione nei periodi di minore flusso turistico, ciò al dine di favorire la destagionalizzazione dei flussi e l integrazione dei pescatori in circuiti di più ampio respiro. L azione prevede il finanziamento di un nuovo attrattore turistico e culturale, intitolato Festa del Pescatore e del Turista, capace di favorire lo sviluppo e la rivitalizzazione delle aree costiere, sia nei periodi di maggiore afflusso turistico che in quelli meno fruiti, per favorire la destagionalizzazione dei flussi e il coinvolgimento degli attori del settore della pesca e dell acquacoltura, dello sviluppo locale e degli enti pubblici nell implementazione di nuovi strumenti di crescita organica. 107

108 PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) GAC Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 0% Budget per settore pubblico: 100% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Modalità di attuazione Criteri di ammissibilità \ Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Regia diretta Tipologia di spesa ammissibile Convegni, seminari, stand, manifestazioni fieristiche materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale. spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.). QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE /06, Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) Indicatori di risultato attesi ,00 N 12 eventi coordinati intitolati Festa del Pescatore e del Turista 108

109 UNIONE EUROPEA MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI REGIONE PUGLIA GRUPPO DI AZIONE COSTIERA ADRIATICO - SALENTINO scarl REGOLAMENTO (CE) N. 1198/2006 FEP- Fondo Europeo per la Pesca MISURA 4.1. Sviluppo sostenibile delle zone di pesca Azione 4.f.2. Interventi per la tutela ambientale delle zone di pesca, attraverso azioni coordinate attinenti la salvaguardia del patrimonio naturale Sub-azione 4.f.2.a Azioni di gestione e il controllo delle condizioni di accesso a determinate zone di pesca Sub-azione 4.f.2.b Contribuire in modo sostenibile a una migliore gestione o conservazione delle risorse Spesa pubblica prevista: ,00 109

110 INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL INTERVENTO Asse Prioritario 4) Sviluppo sostenibile delle zone di pesca (artt Reg. CE 1198/06) Misura f) Tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico Riferimento normativo Tipologia dell intervento Reg. CE 1198/2006, art. 44, lett. f Contribuire in modo sostenibile a una migliore gestione o conservazione delle risorse anche attraverso la gestione e il controllo delle condizioni di accesso a determinate zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 26, lett. a - Reg. CE 498/2007, art. 7 Reg. CE 1198/2006, art. 37, lett. a - Reg. CE 498/2007, art. 15 CAMPO D AZIONE Azione 4.f.2. Interventi per la tutela ambientale delle zone di pesca, attraverso azioni coordinate attinenti la salvaguardia del patrimonio naturale Motivazione dell intervento Campo dell azione 1. Scarso rendimento delle attività di pesca in mare; 2. Necessità di incoraggiare iniziative volontarie di riduzione dello sforzo di pesca per la conservazione delle risorse; 3. Attuare misure di tutela dell ambiente delle zone di pesca per rivitalizzarne le potenzialità e preservare il patrimonio costiero. L attività di pesca nell ambito della fascia costiera del GAC di riferimento risente in maniera significativa della forte crisi di produzione connessa alle scarse rese delle bordate di pesca ed all incremento dei costi intermedi di produzione (costo carburante in primis). Tale stato di cose attiva un circolo vizioso paradossale secondo il quale per assicurare il salario minimo giornaliero, il pescatore è costretto ad aumentare il tempo delle pescate e il numero di uscite determinando, di fatto, un aumento dello sforzo di pesca. E urgente, quindi, attivare misure di diversificazione della pratica produttiva tradizionale (ad es. pescaturismo ed ittiturismo) che, però, possono coinvolgere solo una minima parte della marineria di pesca. Diviene, pertanto, prioritario individuare misure di intervento capaci di incoraggiare iniziative volontarie e collettive di riduzione dello sforzo di pesca per la conservazione delle risorse, che possano generare un reale ripopolamento naturale delle zone di pesca ed un incremento della qualità del prodotto sbarcato (ad es. aumento della taglia media del pescato) e la riduzione degli scarti (ad es. prodotto sottotaglia minima). La flotta peschereccia dell intera area GAC raggruppa 76 barche, di cui 68 afferenti alla categoria della piccola pesca costiera (LFT<12metri), ed un totale di 101 operatori del settore. L azione vuole sostenere iniziative di tutela ambientale nelle zone di pesca del GAC di riferimento, attraverso attività coordinate attinenti la salvaguardia delle risorse marine costiere. 110

111 Obiettivo dell azione Sostenere le attività dei pescatori e delle imprese di pesca che, con l obiettivo comune di ridurre lo sforzo di pesca complessivo dell area, siano finalizzate a specifici interventi, quali ad esempio: rimozione degli attrezzi da pesca abbandonati e dei rifiuti dai fondali e dalle coste; contenimento dell erosione costiera (attraverso la realizzazioni di cannucciati di protezione); azioni dimostrative e di sensibilizzazione finalizzate alla prevenzione dell inquinamento marino e costiero. Gli obiettivi dell azione si sviluppano attraverso l attuazione di un progetto coordinato fra due sub-azioni di riferimento: migliorare la gestione e il controllo delle condizioni di accesso a determinate zone di pesca (secondo quanto previsto dal Reg. CE 1198/06, art. 26 lett. a): riservata ai pescatori professionali che praticano la piccola pesca costiera; contribuire in modo sostenibile a una migliore gestione o conservazione delle risorse (secondo quanto previsto dal Reg. CE 1198/06, art. 37 lett. a) Attraverso questo intervento coordinato sarà possibile implementare un vero e proprio strumento efficace di gestione della fascia costiera che dia immediato riscontro collettivo all intera comunità costiera. Sub-azione 4.f.2.a Azioni di gestione e il controllo delle condizioni di accesso a determinate zone di pesca Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 26, lett. a - Reg. CE 498/2007, art. 7 Obiettivo della Sub-azione Migliorare la gestione e il controllo delle condizioni di accesso a determinate zone di pesca (secondo quanto previsto dal Reg. CE 1198/06, art. 26 lett. a): riservata ai pescatori professionali che praticano la piccola pesca costiera; PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) Pescatori, proprietari o armatori di pescherecci che praticano la piccola pesca costiera (LFT minore di 12 metri e che sulla licenza di pesca nessuno degli attrezzi trainati indicati con la lettera T nella tabella 3 dell allegato al Reg. CE 1799/06); Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione dell intervento (descrizione ai sensi del Reg. CE 1198/06, All. II, lett. b. Interesse collettivo Interesse individuale Beneficiario collettivo Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca 111

112 Interventi ammissibili Modalità di attuazione Saranno erogati Premi a favore di beneficiari secondo lo schema approvato in Cabina di Regia per: Misure di riduzione volontaria dello sforzo di pesca; Misure finalizzate a contribuire in modo sostenibile a una migliore gestione o conservazione delle risorse. Bando Pubblico Criteri di ammissibilità - L azione riguarda progetti presentati da operatori che agiscono collettivamente. Relativamente alle iniziative (di cui alla lett. a, art. 26 par. 4), queste dovranno essere realizzate da soggetti in grado di rappresentare una quota significativa di operatori del settore per aree omogenee di pesca. Relativamente alle spese eventualmente necessarie per l organizzazione, la realizzazione, la gestione, il controllo delle condizioni di accesso e la riduzione volontaria dello sforzo della pesca, il premio è calcolato in funzione dei costi approvati e giudicati congrui entro un limite massimo di per ogni singolo imbarcato. Per misure volontarie di riduzione dello sforzo di pesca, i premi pagati ai pescatori per eventuali sospensioni, vengono calcolati prendendo come riferimento i CCNL stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale. Le spese sostenute dall organizzazione che può agire per conto degli operatori, saranno rimborsate attraverso la sub azione b (ai sensi dell art. 37 lett. a). Tali spese potranno anche includere la redazione del progetto, la gestione dello svolgimento dell intervento e la produzione dei documenti conclusivi, oltre ad ogni altra operazione per sua natura imputabile all organizzazione coinvolta nell intervento e considerata congrua e ammissibile; - Applicazione del CCNL di riferimento, nel caso in cui l impresa (cooperative, società di armamento) utilizza personale dipendente e siano in regola con l adempimento delle leggi sociali e di sicurezza sul lavoro; - le imbarcazioni da pesca devono essere iscritte nel Registro comunitario; - le imbarcazioni da pesca devono essere state in esercizio di pesca da almeno 3 anni e non essere in disarmo da più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda, salvo i casi di pescherecci danneggiati per cause non imputabili al beneficiario (es. meteomarine) e certificate dall autorità marittima, o pescherecci in arresto temporaneo; - le imbarcazioni devono essere iscritte in uno dei compartimenti marittimi della Puglia a far data dalla pubblicazione del presente bando; - le imbarcazioni da pesca partecipanti all iniziativa devono avere una lunghezza fuori tutto inferiore a 12 metri, e non devono riportare sulla licenza di pesca nessuno degli attrezzi trainati indicati con la lettera T nella tabella 3 dell allegato al Reg. CE 1799/06; 112

113 Tipologia di spesa ammissibile Per misure volontarie di riduzione dello sforzo di pesca i premi pagati ai pescatori per eventuali sospensioni, che non rilevano ai fini dell art. 24, paragrafo 2 Reg. CE 1198/06, vengono calcolati sulla base delle tabelle di cui al CCNL e per gli operatori che volontariamente rinunciano ad un sistema impattante, il premio verrà riconosciuto nella misura del 20% aggiuntivo al contributo di cui all art. 25 comma 7 entro il limite massimo di euro per singolo operatore. QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) ,00 Indicatori di risultato attesi n 1 intervento coordinato che coinvolga la maggior parte dei pescatori operanti nell area GAC e che generi azioni in favore dei pescatori e gli armatori a sostegno di iniziative di riduzione dello sforzo di pesca. 113

114 Sub-azione 4.f.2.b Contribuire in modo sostenibile a una migliore gestione o conservazione delle risorse Riferimento normativo Reg. CE 1198/2006, art. 37, lett. a - Reg. CE 498/2007, art. 15 Obiettivo della Sub-azione Contribuire in modo sostenibile a una migliore gestione o conservazione delle risorse (secondo quanto previsto dal Reg. CE 1198/06, art. 37 lett. a); PARAMETRI DI AMMISSIBILITA Localizzazione dell intervento Beneficiari Territorio del GAC (comprendente i comuni di Vernole, Melendugno, Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Diso) Micro, piccole e medie imprese operanti nel settore della pesca e dell acquacoltura, Consorzi, Cooperative, Organizzazioni riconosciute che operano per conto dei produttori (O.P.), Organizzazioni professionali riconosciute maggiormente rappresentative a livello nazionale Ripartizione attesa del budget Budget per settore privato: 100% Budget per settore pubblico: 0% Caratterizzazione Interesse collettivo dell intervento (descrizione ai Interesse individuale sensi del Reg. CE 1198/06, All. Beneficiario collettivo II, lett. b. Beneficiario individuale Accesso pubblico ai risultati delle operazioni Proprietà e controllo privati Partecipazione finanziaria da parte di organismi collettivi e istituti di ricerca Interventi ammissibili Misure di riduzione volontaria dello sforzo di pesca; Misure finalizzate a contribuire in modo sostenibile a una migliore gestione o conservazione delle risorse. Modalità di attuazione Bando Pubblico Criteri di ammissibilità - essere localizzati o avere ricaduta nel territorio regionale/interregionale di riferimento, ivi compreso il prospiciente ambito marino; - per interventi inerenti pescherecci, gli stessi devono essere iscritti in uno dei Compartimenti marittimi ricadenti nel territorio regionale di riferimento; - applicare il CCNL di riferimento e le leggi sociali e di sicurezza sul lavoro. Tipologia di spesa ammissibile attrezzatura informatica, e relativi software di tipo specialistico; materiale di consumo di tipo specifico e/o specialistico; spese per personale; costi connessi all organizzazione di studi, ricerche, riunioni e seminari nel limite massimo del 15%; spese relative alla cooperazione con istituti scientifici, centri di formazione; spese tecniche e di progettazione nel limite massimo del 7%; spese connesse alla realizzazione del progetto (personale, affitto imbarcazioni o attrezzature, ecc.). 114

115 QUANTIFICAZIONE DEL CONTRIBUTO E DEI RISULTATI Gruppo (rif. Reg. CE 1198/06, 1 Allegato II) Spesa pubblica prevista ,00 Intensità di aiuto pubblico 100% Contributo privato 0% Costo totale di ciascun intervento (massimale) ,00 Indicatori di risultato attesi n 1 intervento coordinato che coinvolga la maggior parte degli armatori operanti nell area GAC e che generi azioni in favore dei pescatori e gli armatori a sostegno di iniziative di riduzione dello sforzo di pesca. 115

116 Costi di gestione, acquisizione competenze e animazione Misura 4.1i) Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione della strategia di sviluppo locale Mis. 4.1j) Contribuire alle spese operative dei gruppi OBIETTIVI SPECIFICI Sostenere le spese operative del GAC nell attuazione del PSC. LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI Territorio EU. TIPOLOGIE D INTERVENTO AMMISSIBILI - Sostegno tecnico per la costituzione del GAC e di nuovi partenariati locali; - Sostegno tecnico per l elaborazione, il controllo e la valutazione delle strategie di sviluppo locale; - Studi sulla zona interessata; - Azioni di informazione sulla zona e la strategia di sviluppo locale destinate ai portatori di interesse e al grande pubblico; - Formazione di personale incaricato della preparazione e dell attuazione di una strategia di sviluppo locale, incluse azioni di formazione connesse alla gestione dei gruppi; - Iniziative promozionali e formazione di promotori di progetti; - Compensi, oneri e rimborsi spese in favore del CdA, i dipendenti e i consulenti del GAC. BENEFICIARI Il GAC. MODALITÀ DI ATTUAZIONE Gestione diretta del GAC Adriatico-Salentino. ENTITÀ DELL AIUTO, MASSIMALE DI INTERVENTO E FINANZIAMENTO Misura Mis. 4.1 i) acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione della strategia di sviluppo Mis. 4.1 j) contribuire alle spese operative dei gruppi. Azioni Animazione sul territorio Funzionamento della struttura operativa del GAC TOTALE , ,00 L entità dell aiuto, per le misure i e j in forma congiunta, è pari complessivamente al 20% del contributo assegnato (come da art. 14 dell Avviso Pubblico approvato con Determinazione del Dirigente Servizio Caccia e Pesca 31 gennaio 2011, n. 12, pubblicato sul BURP n. 29 del ). Il contributo è concesso in conto capitale fino al 100% della spesa ammessa. 116

117 5.2. Riepilogo assegnazione risorse pubbliche nelle misure Misura Budget per Budget per Importo Budget per settore settore privato complessivo azioni dirette pubblico Mis. 4.1a) Rafforzare la competitività delle zone di pesca , ,00 Mis. 4.1b) Ristrutturare e riorientare le attività economiche, in particolare promuovendo l ecoturismo, senza determinare però un aumento dello sforzo di pesca Mis. 4.1c) Diversificare le attività mediante la promozione della pluriattività dei pescatori, creando posti di lavoro aggiuntivi all esterno del settore della pesca , ,00 Mis. 4.1d) Aggiungere valore ai prodotti della pesca , ,00 Mis. 4.1e) Sostenere le infrastrutture e i servizi per la piccola pesca e il turismo a favore delle piccole comunità che vivono di pesca , ,00 Mis. 4.1f) Tutelare l ambiente nelle zone di pesca per conservarne l attrattiva, rivitalizzare e sviluppare le località e i paesi costieri con attività di pesca e preservare e migliorare il patrimonio naturale e architettonico , , ,00 SUBTOTALE OPERAZIONI (EURO) , , ,00 SUBTOTALE OPERAZIONI (%) - 54,4% 45,6% Mis. 4.1 h) promuovere la cooperazione interregionale e transnazionale , ,00 Mis. 4.1 i) acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione della strategia di sviluppo , ,00 Mis. 4.1 j) contribuire alle spese operative dei gruppi , ,00 TOTALE (EURO) , ,00 La maggior parte delle azioni è svolta dal settore privato per il 54,4% delle risorse assegnate nel PSC. 117

118 5.3. Quadro logico dell attuazione della strategia I fabbisogni - Strumenti di presentazione dei prodotti ittici al pubblico - Pubblicità e sensibilizzazione delle famiglie, delle scuole e dei medici di famiglia - Commercio di specie sottoutilizzate o povere - Valorizzazione dei piatti e dei prodotti - Tecnologie/Interventi per la riduzione dei consumi - Oasi di ripopolamento - Attivare nuove strategie di vendita, incentivare l organizzazione e le relazioni di filiere e sviluppare nuove forme di aggregazione sia in canali corti e cortissimi (produttoreconsumatore) a livello locale sia nei moderni canali di vendita - Attivazione percorsi strutturati all interno del territorio - Attivazione di servizi integrati con il territorio e con il Parco Otranto-S.M. di Leuca e i siti Natura Realizzazione/manutenzione di infrastrutture - Messa in rete di tutte le attività costiere e dei servizi connessi Direttrice principale Attuazione di strategie di sviluppo locale a favore della zona GAC Direttrice secondaria Attuazione della cooperazione per favorire scambio di esperienze BMP Obiettivi specifici 2. Mantenere la prosperità economica e sociale della zona di pesca e aggiungere valore ai prodotti di pesca e acquacoltura 3. Preservare e incrementare l occupazione nella zona di pesca sostenendo la diversificazione o la ristrutturazione economica e sociale per affrontare problemi socio-economici connessi ai mutamenti nel settore della pesca Obiettivi specifici 1. Promuovere la qualità dell ambiente costiero 5 Acquisire competenze e agevolare la preparazione e l attuazione di una strategia di sviluppo locale LA STRATEGIA Realizzazione di un sistema di sviluppo locale che sia integrato e basato sulle risorse locali, in grado di valorizzarne le potenzialità produttive, le tipicità e le risorse locali, attraverso il consolidamento dell assetto politico-economico-sociale esistente, per la crescita del sistema locale e la partecipazione di tutti gli attori ai processi decisionali Obiettivi specifici 4 Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca 118 Linea strategica di intervento (1) Mantenimento della prosperità socioeconomica e valorizzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura Linea strategica di intervento (2) Sviluppo sostenibile del territorio costiero e dell ambiente Linea strategica di intervento (3) Promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca Mis. 4.a Mis. 4.c Mis. 4.d Mis. 4.e Mis. 4.f Mis. 4.i Mis. 4.j Mis. 4.h

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