Prosciutto Marchigiano

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Prosciutto Marchigiano"

Transcript

1 Disciplinare di produzione Prosciutto Marchigiano Denominazione d Origine Protetta Art. 1 - Denominazione La denominazione di Prosciutto Marchigiano viene attribuito esclusivamente al prodotto stagionato crudo che corrisponde alle condizioni ed ai requisiti del presente disciplinare di produzione Art. 2 - Zona di produzione La nascita, le operazioni di allevamento e macellazione dei suini nonché le operazioni di produzione, stagionatura e confezionamento del Prosciutto Marchigiano devono avvenire nella Regione Marche in quanto prodotto tipico e tradizionale del territorio. Art. 3 - Descrizione e caratteristiche del prodotto Il prosciutto crudo è un prodotto salato a lunga stagionatura formato dalle parti muscolari che presentano come base ossea il femore, la tibia, il perone, inoltre può essere mantenuto estruso il nervo dello zampo dopo l asportazione dello zampetto stesso. Caratteristiche organolettiche Aspetto al taglio: la fetta si presenta compatta omogenea e di colore rosso rubino Odore: gradevole, di stagionato Sapore: delicato e leggermente speziato, la persistenza aromatica è buona e la salatura equilibrata Aspetto del grasso: sodo e bianco rosato Caratteristiche fisico chimiche Qualità della carne: sono escluse dalla produzione tutelata le cosce fresche provenienti da suini con miopatie conclamate (PSE, DFD, postumi evidenti di processi flogistici o traumatici, ecc..) certificate da un medico veterinario al macello. Le cosce fresche non devono subire, tranne la refrigerazione, alcun trattamento di conservazione, ivi compresa la congelazione; per refrigerazione si intende che le cosce devono essere conservate, nelle fasi di deposito e trasporto, ad una temperatura interna tra - 1 C. e + 4 C. Aspetto esterno: Forma a mandolino allungato Disciplinare del Prosciutto Marchigiano DOP - pag. 1/10

2 Peso delle cosce fresche: le cosce fresche rifilate, devono avere un peso non inferiore a 13 Kg. e non superiore a 17 Kg. La distanza tra la testa del femore e la base del prosciutto deve essere almeno 7 cm. Il prosciutto deve essere libero dalla cotica fin ad un massimo di 5 cm. dall articolazione del gambetto. Dopo l asportazione dello zampetto può essere mantenuto ed estruso il nervetto dello zampo, attraverso il quale sarà poi appeso il prosciutto. Il prodotto si attiene alle seguenti caratteristiche chimiche a) umidità : max. 65% ; c) indice di proteolisi : max. 30%; d) proteine : min 20% Materie prime Art. 4 - Metodo di produzione Ai fini previsti dal presente disciplinare possono essere utilizzati: 1) Suini di razza Large White Italiana e Landrace Italiana così come migliorate dal Libro Genealogico Italiano o figli di verri delle stesse razze 2) Suini figli di verri di razza Duroc Italiana, così come migliorate dal Libro genealogico Italiano 3) Suini figli di verri ibridi, nati in Italia e che provengano da schemi di selezione o incrocio attuati con finalità compatibili con quelle del Libro Genealogico Italiano per la produzione del suino pesante 4) I suini devono avere almeno 9 mesi di età e un peso compreso tra 144 e 176 Kg. 5) Le carcasse ottenute dalla macellazione e destinate alla produzione di Prosciutto Marchigiano DOP devono essere classificate come pesanti nelle forme previste dal Regolamento (CEE) n. 3220/84, dalla decisione della Commissione 2001/468/CE del 8/6/2001 e dal Decreto Ministeriale 11/07/2002 e caratterizzate dalle classi centrali del sistema ufficiale di valutazione della carnosità. 6) Inoltre i suini devono essere allevati in aziende sottoposte a certificazione in base ad un disciplinare di produzione assoggettato al controllo di un ente terzo e/o rientranti anche nel marchio rispondente al disciplinare regionale QM. Non sono in ogni caso ammessi: 1) Suini portatori del gene responsabile della sensibilità allo stress (PSS). 2) Tipi genetici o animali ritenuti non conformi ai fini del presente disciplinare. 3) Animali in purezza della razza Landrace Belga, Hampshire, Pietrain, Duroc e Spotted Poland. Disciplinare del Prosciutto Marchigiano DOP - pag. 2/10

3 4) Verri e scrofe. Alimentazione dei suini L alimentazione prevede l utilizzo di mangimi che non contengano materie prime OGM e capaci di conferire odori sgradevoli alla carne e al grasso, che non modifichino il colore ed abbassino il punto di fusione del grasso che dovrà essere sodo e bianco. Per l alimentazione dei suini da 30 fino a 80 kg di P.V. sono utilizzati gli alimenti di seguito elencati (tabella 1), oltre a quelli considerati in tabella 2 ed impiegati in idonee concentrazioni. Le quantità degli alimenti sono indicati come concentrazione di sostanza secca, in particolare l uso dei cereali come sostanza secca non deve essere inferiore al 45% di quella totale Tabella 1 Mais, semola glutinata (1) Fino al 5% della ss della razione Carrube denocciolate Fino al 3% della ss della razione Aringhe (2) Fino al 1% della ss della razione Distillers (3) Fino al 3% della ss della razione Latticello Fino a max 6 l/capo/d Lipidi (4) Fino al 2% di ss della razione Lisati proteici Fino al 1% della ss della razione Silomais Fino al 10% della ss della razione Proteine animali ove ammesse dalla normativa comunitaria, fino al 2% della sostanza secca della razione. 1) Ovvero corn gluten feed 2) Farina 3) Per Distillers si intende il sottoprodotto ottenuto dal mais e sottoposto a fermentazione alcolica, costituito principalmente da trebbie solubili; esso può contenere analoghi sottoprodotti della distillazione dei cereali; l impiego dei distillers (ovvero le borlande), praticato come supporto di additivi ammessi, è sempre consentito nel limite massimo del 2% sulla ss 4) Con punto di fusione superiore a 36 C ss = sostanza secca Per l alimentazione dei suini oltre gli 80 kg di PV, sono utilizzati gli alimenti di seguito elencati come sostanza secca con l osservanza dei limiti specifici prescritti per il loro impegno, da operare in modo che la sostanza secca da cereali non risulti inferiore al 55% di quella totale Tabella 2 Mais(*) Pastone di granella (1) Sorgo Orzo Frumento Triticale Avena Fino al 50% della ss della razione Fino al 50% della ss della razione Fino al 40% della ss della razione Fino al 45% della ss della razione Fino al 25% della ss della razione Fino al 25% della ss della razione Fino al 25% della ss della razione Disciplinare del Prosciutto Marchigiano DOP - pag. 3/10

4 Cereali minori (2) Fino al 25% della ss della razione Cruscami ed altro (3) Fino al 20% della ss della razione Patata disidratata Fino al 15% della ss della razione Manioca Fino al 5% della ss della razione Barbabietola e polpe umide (4) Fino al 25% della ss della razione Lino, expeller Fino al 2% della ss della razione Barbabietole e polpe secche (5) Fino al 4% della ss della razione Marco mele, pere buccette (6) Fino al 4% della ss della razione Latte, siero Fino a max 15 l/capo/d Latticello Fino max ss 250 g/capo/d Erba medica disidratata Fino al 2% della ss della razione Melasso Fino al 5% della ss della razione Soia farina d estrazione Fino al 15% della ss della razione Girasole farina d estrazione Fino al 8% della ss della razione Sesamo farina d estrazione Fino al 3% della ss della razione Mais germe farina d estrazione Fino al 5% della ss della razione Pisello (7) Fino al 5% della ss della razione Lievito di birra e/o morula Fino al 2% della ss della razione Lipidi (8) Fino al 2% della ss della razione 1) e/o pannocchie 2) ad es: riso bramato 3) Sottoprodotti della lavorazione del frumento 4) Surpressate ed insilate 5) Esauste 6) Buccette d uva e di pomodori, impiegati quali veicoli di integratori 7) e/o altri semi di leguminose 8) punto di fusione superiore a 40 C ss = sostanza secca * = se indicati senza altra specificazione, i cereali sono somministrati come granella secca sfarinata L uso congiunto di siero e latticello non deve essere superiore a 15 l/capo/d Il contenuto di azoto associato alle borlande deve essere inferiore al 2% L uso congiunto di patata disidratata e manioca non deve superare il 15% di ss della razione Tutti i parametri indicati ammettono una tolleranza non superiore al 10% Art. 5 - Identificazione e Rintracciabilità dei Suini I suini presenti all'interno degli allevamenti che aderiscono al disciplinare per la produzione del Prosciutto Marchigiano DOP devono essere identificati da: un tatuaggio auricolare riportante la codifica dell'allevamento di nascita mediante un codice assegnato dall'autorità sanitaria locale; un tatuaggio ad inchiostro su entrambe le cosce, riportante il mese di nascita dell'animale (espresso attraverso una lettera). Inoltre l identificazione e la rintracciabilità dei suini viene garantita da un sistema di registrazione che permetta di collegare tra loro i seguenti dati: - numero di capi; - marchio di identificazione; - mese di nascita. Disciplinare del Prosciutto Marchigiano DOP - pag. 4/10

5 Al momento della cessione dei suini da parte dell'allevamento di nascita all'allevamento d ingrasso, gli allevatori sono tenuti a compilare i seguenti documenti che consentono di mantenere la rintracciabilità: Registro di carico e scarico dei suini; Dichiarazione di provenienza degli animali (mod. 4), riportante: - numero suini; - marchio auricolare;-categoria dì appartenenza; attestazione sanitaria. Documento di Trasporto riportante: quantità di suini trasportati, codice allevamento, lettera del mese di nascita, tipo genetico predominante Al momento della cessione dei suini al macello, gli allevatori sono tenuti a compilare i seguenti documenti che consentono di mantenere la rintracciabilità dei suini con gli allevamenti di nascita e di ingrasso: Registro di carico e scarico dei suini; Dichiarazione di provenienza degli animali (mod. 4), riportante: - numero suini; - marchio auricolare; - categoria di appartenenza; - attestazione sanitaria. - Documento di Trasporto (riportante quantità di suini trasportati, codice e lettera del mese di nascita, tipo genetico predominante). Art. 6 - Metodiche di elaborazione Prima dell'inizio della lavorazione, il produttore, verificata la corrispondenza delle cosce ai requisiti degli articoli precedenti, appone ad ogni coscia un sigillo metallico costituito da una piastrina circolare in acciaio inox, di diametro pari 14 mm, con foro centrale di diametro pari a 5 mm, sulla quale compare in rilievo la sigla P.M. e la data di inizio lavorazione espressa con il mese. Il sigillo e' conformato in modo tale che, applicato con idonea sigillatrice, risulti inamovibile. Condizionamento Il prosciutto dopo la macellazione viene tenuto per ore in locali condizionati a temperature di 0/-5 C, Rifilatura Il coscio viene rifilato accuratamente asportando in primis il piedino e poi, con un taglio ad arco deve essere lasciata una cornice carnosa che si estenda un minimo di 7 cm oltre la testa del femore, fino a che non si ottiene la classica forma a mandolino allungato, in questa fase si deve asportare la cotica arrivando al massimo fino a 5 cm. dall articolazione del gambetto. Disciplinare del Prosciutto Marchigiano DOP - pag. 5/10

6 Può essere mantenuto ed estruso il nervetto dello zampo, attraverso il quale sarà poi possibile appendere il prosciutto. Massaggio Una volta ottenuta la forma e le caratteristiche volute, si effettua il massaggio che consiste nella spremitura dei grossi vasi per eliminare residue tracce di sangue. Prima salatura Il prosciutto viene sottoposto a salatura con sale marino e attorno alla testa del femore viene posto dell aglio tritato. Successivamente viene fatto riposare in cella frigorifera (1-4 C) per 5 10 giorni, la quantità di sale usata varia da 6 a 7 kg per 100 kg di magro. Seconda salatura Una volta passato il tempo prestabilito per la prima salatura, si pulisce il coscio dal sale e poi lo si aggiunge nuovamente, il sale utilizzato per la seconda salatura è quello rimosso con la pulizia, non si aggiunge altro sale; questa fase si protrae fino ad arrivare almeno al 15 giorno in cella frigorifera a 2 4 C. Riposo Il prosciutto viene ripulito a secco dal sale, appeso e posto in camera di riposo per 3 6 mesi a 4-6 C e con umidità 70-85%. Toelettatura e sugnatura Una volta terminato il riposo, si effettua la toelettatura del prosciutto che, con il semplice utilizzo del coltello, consiste nell eliminare tutte quelle imperfezioni e disformità che si sono presentate durante la fase di riposo. Quindi si effettua la sugnatura, ricoprendo la carne esposta all aria con uno strato di sugna che è costituita da: grasso, farina di grano o di riso, aglio, pepe nero e finocchio selvatico o ginepro. Pre stagionatura Dopo i trattamenti sopra elencati si passa alla fase di pre - stagionatura della durata di circa 5-6 mesi in ambiente a temperatura di C e umidità del 65-80%. Stagionatura Passato tale periodo si sottopone ad un fase di stagionatura di 4 mesi circa in ambiente a temperatura di 9 17 C e umidità 65-80% e in locali ove sia assicurato un sufficiente ricambio d aria. Il prodotto alla fine della lavorazione deve avere un peso minimo di 8,50 Kg Il prosciutto non può essere venduto prima di 14 mesi dal momento della rifilatura. Art. 7 Legame con il territorio Il prosciutto marchigiano è un prodotto stagionato che deriva da una cultura agroalimentare gastronomica conviviale radicata nelle Marche attraverso i secoli. L allevamento del bestiame e le attività agricole sono una pratica che si è mantenuta nel tempo con peculiarità ancora legate alla tradizione. Disciplinare del Prosciutto Marchigiano DOP - pag. 6/10

7 L evolversi delle attività ha portato al consolidamento di produzioni industriali che tuttavia mantengono salde le caratteristiche della tradizione contadina, sia nei metodi di lavorazione, che nell utilizzo di ingredienti tipici. Il finocchio selvatico, spezia usata nella tecnica della sugnatura, rende particolare e riconoscibile il sapore di questo salume, elemento che fortemente contribuisce a caratterizzare il Prosciutto Marchigiano DOP. Sul Prosciutto delle Marche è stata condotta dall Università Politecnica delle Marche una sperimentazione per il ritrovamento, dal punto di vista organolettico, delle tipicità locali, dalla quale è emerso che Prosciutto tipico marchigiano rispetto al campione di controllo, ha mostrato una maggiore intensità olfattiva e un maggior sentore di spezie. Ciò dipende sia da una stagionatura più lunga che dall utilizzo di ingredienti peculiari come il finocchio selvatico in grado di conferire al prosciutto delle caratteristiche uniche e ben distinguibili dal consumatore in termini di sapori ed aromi. Alla caratterizzazione del prosciutto delicatamente speziato saporito e con buona persistenza aromatica interviene anche la tipologia del clima delle zone vocate alla stagionatura ubicate nella media collina marchigiana. Il clima di queste zone è mite e le leggere brezze marine, provenienti dalla vicina costa rendono più sapido il prosciutto marchigiano DOP. Nelle Marche erano già anticamente presenti porti, in particolar modo quello dorico, per l arrivo di spezie, inoltre la regione è stata zona di passaggio della via del sale, elementi che hanno permesso di consolidare l arte della lavorazione e stagionatura di questo salume caratteristico. Art. 8 - Il Prosciutto Marchigiano nella storia La ricerca storica ha fatto emergere una serie di documentazioni assolutamente eterogenee tra loro, ma che confermano la presenza radicata del prosciutto nella cultura agro - alimentare, gastronomica e conviviale nelle Marche attraverso i secoli. Dalle svariati fonti storiche emergono così molte antiche citazioni di presciutti, termine antico che perpetua l etimologia latina (legata appunto alla preventiva asciugatura del coscio posteriore), e poi della dizione moderna prosciutti, affermatasi a partire da tempi assai recenti (in alcuni ricettari ottocenteschi si alternano entrambe le voci). E così emersa l importanza di questa produzione, da sempre abbondantemente commercializzata e ricorrente nelle mense signorili e popolari, in giorni ordinari (riscontrabile attraverso i dati raccolti dalla sociologia rurale) e nell eccezionalità dei banchetti festivi e celebrativi (come dimostrano le cronache delle feste di piazza e giochi pubblici, come l albero della cuccagna). I documenti manoscritti e non sulle pratiche di confezionamento del prosciutto (ed anche gli inventari di case e cantine con il computo dei prodotti della macellazione suina annua) rivelano questa significativa produzione domestica e non, capillarmente diffusa in famiglie di ogni livello sociale, poiché pressoché ovunque si allevavano maiali destinati a rifornire la dispensa di salumi, nutriti secondo tradizione oltre che con le risorse naturali di foraggio anche con gli avanzi di cibo casalingo. Il prosciutto di produzione locale marchigiana è pertanto da sempre realizzato con maiali allevati in situ. La macellazione annuale chiamata pista o salata, termini che rivelano l impiego di ingredienti, utensili e tecniche di lavorazione, dotava chiunque di prosciutti: nelle famiglie aristocratiche erano destinati esclusivamente all autoconsumo, mentre presso i contadini i prosciutti in esubero rispetto ai propri bisogni alimentari venivano venduti nei mercati cittadini (i più poveri talvolta rinunciavano del tutto ad una scorta propria per ricavare così un po di denaro). Del Disciplinare del Prosciutto Marchigiano DOP - pag. 7/10

8 resto risulta che anche rivenditori di generi alimentari rifornissero la loro bottega con prosciutti preparati da loro stessi. Non a caso, riguardo alla commerciabilità del prosciutto, risultano diversi antichi calmieri, tariffari e liste di prezzi dove ricorre questo alimento. Diverse risultano anche le note di spesa di case private e di istituzioni che ne attestano l impiego e l acquisto, come anche carte che testimoniano come venisse comprato dai governi cittadini in occasione di solenni banchetti e pubbliche accoglienze a personaggi illustri, in quanto anche apprezzato dono cerimoniale per ospiti e prezioso approvvigionamento per gli eserciti. L importanza di questo cibo nel contesto marchigiano è comprovato anche dalla letteratura culinaria storica regionale, in un ampia rassegna che comprende i ricettari, sia a stampa che manoscritti, e tutte le note antiche di cucina, dove il prosciutto figurava anche come pregiato ingrediente in preparazioni varie. Del resto la cultura gastronomica storica e tipica delle Marche è pressoché contigua con la pratica del confezionamento dei prosciutti; infatti le molte ricette di norcini raccolte da studiosi della tradizione rurale marchigiana riportano nel trattamento dei cosci l impiego di ingredienti assolutamente caratteristici: oltre che con il sale (produzione massiccia dell area costiera), e con l irrinunciabile pepe di provenienza orientale (memoria del prestigio commerciale marittimo di importanti porti mercantili del litorale), i prosciutti erano aromatizzati con il ginepro, con l aglio (che secondo alcuni antichi letterati rendeva peculiari le insalate marchigiane), e soprattutto con l inconfondibile finocchio selvatico che, caratterizza la cucina contadina marchigiana, nella cosiddetta cottura in porchetta, universalmente impiegata per ricette di carni, pesci, verdure. I prosciutti erano inoltre spesso bagnati e trattati con il vino per stemperare l eccesso di sapidità, attingendo per questo dalle cantine dei vini cosiddetti nostrali (e non forestieri o forense ) frutto degli ormai celebri vitigni autoctoni. L apprezzamento generale del prosciutto nella convivialità è narrato da cronache e resoconti di liste di conviti e menù dove questo salume figurava tra le pietanze servite, ed in questo senso risultano preziose anche alcune pagine letterarie di memorialistica. Non mancano infine anche fonti visive nel repertorio pittorico, trovando il prosciutto in alcune citazioni iconografiche marchigiane in nature morte settecentesche. Art. 9 Prova dell Origine Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo, attraverso l iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, degli allevatori, macellatori, sezionatori e dei confezionatori è garantita la tracciabilità del prodotto. Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, sono assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo. Art Responsabilità del macellatore Il macellatore è responsabile della corrispondenza qualitativa e dell origine dei tagli. Il certificato del macello che accompagna ciascuna partita di materia prima e ne attesta la provenienza e la tipologia deve essere conservato dal produttore. I relativi controlli vengono direttamente effettuati dall Autorità di controllo. Disciplinare del Prosciutto Marchigiano DOP - pag. 8/10

9 Attrezzature e locali Art Prescrizioni legislative e controlli II materiali e le attrezzature e locali per la lavorazione devono essere conformi al Decreto Legislativo n 193/07. Controlli I controlli sulla conformità del prodotto saranno garantiti da una struttura di controllo rispondente all art. 10 e 11 del Reg. CE 510/06. Art Etichettatura e Confezionamento Il Prosciutto Marchigiano è immesso al consumo non confezionato o confezionato sottovuoto o in atmosfera protettiva, intero, in tranci o affettato. La designazione della Denominazione di Origine Protetta Prosciutto Marchigiano deve essere apposta sull etichetta in caratteri chiari ed indelebili, ben distinguibile da ogni altra scritta che compare sull etichetta e deve essere immediatamente seguita dalla menzione Denominazione Origine Protetta e/o dalla sigla DOP che deve essere tradotta nella lingua del Paese in cui il prodotto viene commercializzato e/o dal simbolo grafico comunitario. E vietata l aggiunta di qualsiasi qualificazione non espressamente prevista. E tuttavia ammesso l utilizzo di indicazioni che facciano riferimento a nomi o ragioni sociali o marchi privati e anche di marchi istituzionali, comunitari, nazionali, regionali e/o locali (ad es. marchio di qualità della Regione Marche Qm ), purché non abbiano significato laudativo o tali da trarre in inganno l acquirente. La dicitura Prosciutto Marchigiano deve essere riportata in lingua italiana. Disciplinare del Prosciutto Marchigiano DOP - pag. 9/10

10 Il logo della DOP Prosciutto Marchigiano rappresenta una figura composta da un ovale e tre elementi. Il rapporto fra la larghezza e l altezza dell ovale è pari a 100:63,52. Il logo presenta una outline ovale verde (pantone 7482C). Nell ovale sono inseriti tre elementi distinti: - la figura stilizzata del prosciutto Marchigiano posta in basso e trasbordante dall ovale è in colore: rosso (pantone 487C) e bianco per il taglio, bianco per l osso, rosso (pantone 1805C) per il corpo - la figura stilizzata della Regione Marche di sottofondo, trasbordante in basso dall ovale, è in colore verde (pantone 7482C) su sfondo verde (pantone 580C); - la denominazione di prodotto Prosciutto Marchigiano DOP su due righe acquate in alto, è in colore rosso (pantone 1805C) su sfondo giallo (pantone 7499C). Il font utilizzato nella dicitura Prosciutto Marchigiano DOP è il Albino/regular. In alternativa all utilizzo della suddetta etichetta, può essere apposto il marchio a fuoco detenuto dal Consorzio di tutela del Prosciutto Marchigiano; tale marchio è così costituito Il marchio è accompagnato dalla presenza di due cifre che rappresentano il numero di identificazione del produttore e, a seguire, da un carattere alfabetico maiuscolo indicante il mese di inizio della stagionatura. Ai fini della tracciabilità delle varie fasi di produzione, il contrassegno può essere completato dalla presenza di altre due cifre, disposte verticalmente a destra del suddetto codice alfa-numerico, volte ad individuare ulteriori operatori eventualmente coinvolti nella filiera produttiva. Disciplinare del Prosciutto Marchigiano DOP - pag. 10/10

Disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta «Prosciutto di Norcia» Art. 1 (Denominazione) Art. 2 (Zona di produzione)

Disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta «Prosciutto di Norcia» Art. 1 (Denominazione) Art. 2 (Zona di produzione) Disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta «Prosciutto di Norcia» Art. 1 (Denominazione) L Indicazione Geografica Protetta Prosciutto di Norcia è riservata al prosciutto crudo stagionato

Dettagli

Presentazione dell iniziativa

Presentazione dell iniziativa Presentazione dell iniziativa L istanza per il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta D.O.P. al prodotto Lonza delle Marche e della quale la presente relazione tecnica costituisce allegato,

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Modifica del disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta «Salsiccia di Calabria» Art. 1 (Denominazione) La Denominazione di Origine Protetta Salsiccia di Calabria è riservata al

Dettagli

Disciplinare di Produzione della DOP Pecorino Romano

Disciplinare di Produzione della DOP Pecorino Romano Disciplinare di Produzione della DOP Pecorino Romano Art. 1 La zona di provenienza del latte destinato alla trasformazione del formaggio Pecorino Romano comprende l intero territorio delle regioni della

Dettagli

BISCIOLA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE. Art. 1 Denominazione. Art. 2 Zona di produzione

BISCIOLA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE. Art. 1 Denominazione. Art. 2 Zona di produzione BISCIOLA DISCIPLINARE DI PRODUZIONE Art. 1 Denominazione La denominazione Bisciola è attribuita esclusivamente al prodotto che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare

Dettagli

GESTIONE DEI PRODOTTI

GESTIONE DEI PRODOTTI Gestione dei prodotti biologici ed etichettatura G [ GESTIONE DEI PRODOTTI ] BIOLOGICI ED ETICHETTATURA E L ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI Il testo principale sull etichettatura, la presentazione

Dettagli

Disciplinare di produzione PANE DI PELLEGRINA

Disciplinare di produzione PANE DI PELLEGRINA Disciplinare di produzione PANE DI PELLEGRINA Art. 1- Nome del Prodotto La Denominazione Pane di Pellegrina o la sua variante dialettale Pani i Pellegrina è riservata esclusivamente al prodotto che risponde

Dettagli

è un marchio di proprietà della Sapori di S. Angelo salame s. angelo i.g.p. "cularino"

è un marchio di proprietà della Sapori di S. Angelo salame s. angelo i.g.p. cularino è un marchio di proprietà della Sapori di S. Angelo salame s. angelo i.g.p. "cularino" salame s. angelo i.g.p. "cularino" È un insaccato di pura carne suina a grana grossa, tagliata a punta di coltello

Dettagli

DOP & IGP_ Checklist documenti

DOP & IGP_ Checklist documenti +39.06.97602592 DOP & IGP_ Checklist documenti Documenti necessari per l avvio della pratica di riconoscimento della certificazione DOP/IGP Per ottenere il riconoscimento di una DOP o di una IGP è necessario

Dettagli

MEDIE MENSILI MESE DI: GENNAIO 2015

MEDIE MENSILI MESE DI: GENNAIO 2015 MESE DI: GENNAIO 2015 MEDIE MENSILI BESTIAME SUINO DA ALLEVAMENTO DOT MARCHIATI da 6 kg kg 6,613 da 15 Kg. kg 3,758 da 25 Kg. kg 2,425 da 30 Kg. kg 2,143 da 40 Kg. kg 1,700 da 50 Kg. kg 1,520 da 65 Kg.

Dettagli

Disciplinare di produzione Regolamento d uso del Marchio Collettivo Pizzoccheri della Valtellina

Disciplinare di produzione Regolamento d uso del Marchio Collettivo Pizzoccheri della Valtellina Disciplinare di produzione Regolamento d uso del Marchio Collettivo Pizzoccheri della Valtellina Art. 1. Denominazione - marchio Il regolamento d uso del Marchio Collettivo per i Pizzoccheri della Valtellina

Dettagli

Tenuta del Varco. La Tenuta del Varco si estende tra i Monti Sabini, nella provincia di Rieti, nei pressi del suggestivo Lago del Salto.

Tenuta del Varco. La Tenuta del Varco si estende tra i Monti Sabini, nella provincia di Rieti, nei pressi del suggestivo Lago del Salto. Tenuta del Varco La Tenuta del Varco si estende tra i Monti Sabini, nella provincia di Rieti, nei pressi del suggestivo Lago del Salto. Adagiata in posizione naturale particolarmente privilegiata, a circa

Dettagli

In quanto prodotti alimentari, anche le confetture e le marmellate devono rispettare le indicazioni del decreto 109 ma in più sono soggette anche ad

In quanto prodotti alimentari, anche le confetture e le marmellate devono rispettare le indicazioni del decreto 109 ma in più sono soggette anche ad In quanto prodotti alimentari, anche le confetture e le marmellate devono rispettare le indicazioni del decreto 109 ma in più sono soggette anche ad una normativa specifica DECRETO LEGISLATIVO 20 FEBBRAIO

Dettagli

Le principali novità nell etichettatura del latte e dei derivati lattiero-caseari. Graziella Lasi. Bologna, 03 ottobre 2014

Le principali novità nell etichettatura del latte e dei derivati lattiero-caseari. Graziella Lasi. Bologna, 03 ottobre 2014 Bologna, 03 ottobre 2014 Le principali novità nell etichettatura del latte e dei derivati lattiero-caseari Graziella Lasi Resp. Consumer Care, Leg.Alimentare, Nutr, Com. medico-scient. Gruppo GRANAROLO

Dettagli

paese di macellazione e numero di riconoscimento dello stabilimento di macellazione;

paese di macellazione e numero di riconoscimento dello stabilimento di macellazione; Nelle macellerie e nei supermercati, in osservanza di norme comunitarie e nazionali, devono essere fornite le seguenti informazioni obbligatorie, per ogni taglio di carne, mediante un cartello esposto

Dettagli

I DISCIPLINARI DEL MARCHIO QM

I DISCIPLINARI DEL MARCHIO QM 9 I DISCIPLINARI DEL MARCHIO QM PRINCIPALI REQUISITI DEL DISCIPLINARE FILIERA CEREALI Sezione prima FRUMENTO DURO, FRUMENTO TENERO E PRODOTTI DERIVATI Il disciplinare Filiera cereali, insieme a quello

Dettagli

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene I risultati di una ricerca sugli standard di qualità da rispettare Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene a cura di ALSCO Italia L E.T.S.A., con il supporto di un Istituto di ricerca

Dettagli

Carni bovine Regolamento CE 1760/2000 identificazione e registrazione dei bovini etichettatura delle carni bovine disposizioni comuni

Carni bovine Regolamento CE 1760/2000 identificazione e registrazione dei bovini etichettatura delle carni bovine disposizioni comuni Carni bovine Le carni bovine, a seconda della modalità con cui vengono vendute, possono essere sottoposte sia alle norme di carattere generale sull etichettatura dei prodotti alimentari sia a quelle specifiche

Dettagli

ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA

ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE TECNICA DI DINTEC DICEMBRE 2009 PREMESSA L agricoltura biologica è un particolare metodo di gestione della produzione

Dettagli

Rintracciabilità degli animali

Rintracciabilità degli animali Rintracciabilità degli animali Base normativa comunitaria Dir. 92/102 relativa all identificazione degli animali Reg. CE 820/97 che istituisce un sistema di identificazione Reg. CE 1760/00 che istituisce

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIPARTIMENTO SANITA PUBBLICA VETERINARIA, NUTRIZIONE E SICUREZZA ALIMENTI DIREZIONE GENERALE SICUREZZA ALIMENTI E NUTRIZIONE Elementi informativi

Dettagli

Prosciutti crudi. Prosciutti. crudi

Prosciutti crudi. Prosciutti. crudi Prosciutti crudi Prosciutti crudi di Origine Protetta Natura, clima e pasone dei produttori, hanno saputo creare e mantenere originalmente diverso il sapore del Prosciutto Toscano. Per tutelare l identità

Dettagli

PANETTONE TERRA DI SAN MARINO

PANETTONE TERRA DI SAN MARINO DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PANETTONE TERRA DI SAN MARINO ARTICOLO 1 La denominazione Panettone Terra di San Marino è riservato esclusivamente al prodotto ottenuto da imprese che abbiano la sede e l azienda

Dettagli

Oggetto: Istanza di interpello. Aliquota Iva da applicare alle cessioni di preparazioni alimentari per cani e gatti.

Oggetto: Istanza di interpello. Aliquota Iva da applicare alle cessioni di preparazioni alimentari per cani e gatti. RISOLUZIONE N. 210/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 18 novembre 2003 Oggetto: Istanza di interpello. Aliquota Iva da applicare alle cessioni di preparazioni alimentari per cani e gatti.

Dettagli

PRODOTTI TRADIZIONALI D OCA DA FILIERA LOMBARDA CERTIFICATI 100%

PRODOTTI TRADIZIONALI D OCA DA FILIERA LOMBARDA CERTIFICATI 100% PRODOTTI TRADIZIONALI D OCA DA FILIERA LOMBARDA CERTIFICATI 100% Rubino (Coscia d'oca stagionata), Convivio (Salame tradizionale d'oca), Castellano (Cotto d'oca). Inoltre, tagli freschi e congelati d oca

Dettagli

PROGETTO per la rappresentazione della produzione della Mozzarella di Bufala Scuola: Istituto Comprensivo Statale Amaseno/Scuola Primaria

PROGETTO per la rappresentazione della produzione della Mozzarella di Bufala Scuola: Istituto Comprensivo Statale Amaseno/Scuola Primaria Associazione SERAF Regione Lazio Istituto di Ricerca sulla Formazione-Intervento Progetto EUREKA Uno PROGETTO per la rappresentazione della produzione della Mozzarella di Bufala Scuola: Istituto Comprensivo

Dettagli

Etichettatura Indicazione del tenore di zucchero

Etichettatura Indicazione del tenore di zucchero Etichettatura Articolo 58 Indicazione del tenore di zucchero 1. I termini elencati nell allegato XIV, parte A, del presente regolamento, che indicano il tenore di zucchero, figurano sull etichettatura

Dettagli

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia RIFIUTI SPECIALI PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N. 152. - Norme in materia ambientale e successive modifiche ed integrazioni CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI

Dettagli

Tradizioni Italiane Conservate nel Tempo

Tradizioni Italiane Conservate nel Tempo Cenni Storici All inizio dell Ottocento era già nota l usanza calabrese di allevare i maiali. Lo dimostra uno scritto di Luigi Prato, scrittore e viaggiatore dell epoca, il quale, in un racconto che descrive

Dettagli

Comune di Molinella Provincia di Bologna DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA TORTA DI TAGLIATELLINE DI MOLINELLA

Comune di Molinella Provincia di Bologna DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA TORTA DI TAGLIATELLINE DI MOLINELLA Comune di Molinella Provincia di Bologna Assessorato Agricoltura e Ambiente Commissione Comunale per l iscrizione nel Registro De.C.O. Denominazione Comunale di Origine di Molinella DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

Dettagli

Spiegazioni per l utilizzazione dei formulari Assicurazione Qualità Latte

Spiegazioni per l utilizzazione dei formulari Assicurazione Qualità Latte Spiegazioni per l utilizzazione dei formulari Assicurazione Qualità Latte La salute delle mammelle, l utilizzazione e l approvigionamento di medicamenti veterinari e la pulizia degli impianti di mungitura

Dettagli

Denominazione Corso:

Denominazione Corso: CODICE: 254 Addetto all approvvigionamento della cucina, conservazione delle materie prime e realizzazione di preparazioni di base Opera nelle diverse aziende della ristorazione commerciale e collettiva.

Dettagli

COMPANY PROFILE. Via D.Corvi, 6 60019 Senigallia (AN) T. 071 6610027 F. 071 6611013. info@pastadellapesa.com www.pastadellapesa.

COMPANY PROFILE. Via D.Corvi, 6 60019 Senigallia (AN) T. 071 6610027 F. 071 6611013. info@pastadellapesa.com www.pastadellapesa. COMPANY PROFILE Via D.Corvi, 6 60019 Senigallia (AN) T. 071 6610027 F. 071 6611013 info@pastadellapesa.com www.pastadellapesa.com STORIA Nata nel 1990 in una piccola bottega al centro di Senigallia, riesce

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE WD05U ATTIVITÀ 10.11.00 PRODUZIONE DI CARNE NON DI VOLATILI E DI PRODOTTI DELLA MACELLAZIONE (ATTIVITÀ DEI MATTATOI) ATTIVITÀ 10.12.00 PRODUZIONE DI CARNE DI VOLATILI E PRODOTTI DELLA

Dettagli

Produzione primaria per uso domestico. Preparazione, manipolazione origine animale. conservazione domestica (eccetto di alimenti miele)

Produzione primaria per uso domestico. Preparazione, manipolazione origine animale. conservazione domestica (eccetto di alimenti miele) Ogni operatore del settore alimentare notifica Produzione primaria per uso domestico privato alimenti di Preparazione, manipolazione origine animale che esegua e conservazione domestica (eccetto di alimenti

Dettagli

Oggetto: PROCEDURA DI ISCRIZIONE NELLA LISTA DEGLI STABILIMENTI AUTORIZZATI ALL EXPORT DI CARNI NEGLI STATI UNITI D AMERICA

Oggetto: PROCEDURA DI ISCRIZIONE NELLA LISTA DEGLI STABILIMENTI AUTORIZZATI ALL EXPORT DI CARNI NEGLI STATI UNITI D AMERICA DIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE DGVA/IX/26665/P 19-07-06 Regioni e Province

Dettagli

Provincia Autonoma di Trento. Il bio è servito! Dott. Federico Bigaran Ufficio per le produzioni biologiche

Provincia Autonoma di Trento. Il bio è servito! Dott. Federico Bigaran Ufficio per le produzioni biologiche Provincia Autonoma di Trento Il bio è servito! Dott. Federico Bigaran Ufficio per le produzioni biologiche Ecoristorazione e alimenti biologici Un marchio di qualità ecologica che premia il servizio di

Dettagli

sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 3. tracciabilità e rintracciabilità 4. esportabilità dati macellazione

sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 3. tracciabilità e rintracciabilità 4. esportabilità dati macellazione tracciabilità rintracciabilità e carni bovine sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 2.1. anagrafiche base 2.2. anagrafe bestiame 2.3. entrata capi 2.4. magazzino 2.5. prenotazione macellazione

Dettagli

BASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE

BASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE BASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE degli adempimenti dei soggetti della filiera (Produttori, Confezionatori) ADEMPIMENTI PRODUTTORE 1. Assoggettarsi al sistema

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

Bollatura sanitaria. La bollatura delle carni fresche, macinate e delle preparazioni di carni

Bollatura sanitaria. La bollatura delle carni fresche, macinate e delle preparazioni di carni Bollatura sanitaria La bollatura delle carni fresche, macinate e delle preparazioni di carni 1 I riferimenti legislativi L apposizione del bollo sanitario sulle carni fresche, macinate e sulle preparazioni

Dettagli

Produzione biologica regimi facoltativi su criteri regolamentari

Produzione biologica regimi facoltativi su criteri regolamentari Produzione biologica regimi facoltativi su criteri regolamentari QUADRO NORMATIVO Reg. CEE 2092/91 Cons. 24.6.91 Metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui

Dettagli

Circolare N. 43 del 20 Marzo 2015

Circolare N. 43 del 20 Marzo 2015 Circolare N. 43 del 20 Marzo 2015 Etichettature alimentari- le sanzioni sugli errori dopo le modifiche del regolamento UE n. 1169/2011 Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che recentemente

Dettagli

Diciture o marche che consentono di identificare la partita alla quale appartiene una derrata alimentare ***I

Diciture o marche che consentono di identificare la partita alla quale appartiene una derrata alimentare ***I P7_TA-PROV(2011)0208 Diciture o marche che consentono di identificare la partita alla quale appartiene una derrata alimentare ***I Risoluzione legislativa del Parlamento europeo dell'11 maggio 2011 sulla

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

Disciplinare Sistema IT01 100% Qualità Originale Italiana Made in Italy Certificate Appendice

Disciplinare Sistema IT01 100% Qualità Originale Italiana Made in Italy Certificate Appendice Disciplinare Sistema IT01 100% Qualità Originale Italiana Made in Italy Certificate Appendice Parte A.A. Appendice Settore Agroalimentare Pagina 1/5 APPENDICE I SETTORE AGROALIMETARE 1 - Obiettivo Il presente

Dettagli

Disugual: molto più che pet food nuova linea di alimenti di altissima qualità per cani e gatti filosofia amore e passione profonda per gli animali

Disugual: molto più che pet food nuova linea di alimenti di altissima qualità per cani e gatti filosofia amore e passione profonda per gli animali Disugual: molto più che pet food Disugual è una nuova linea di alimenti di altissima qualità per cani e gatti destinata a lasciare il segno nel cuore degli amanti degli animali. Disugual infatti non è

Dettagli

COMUNE DI LOIRI PORTO SAN PAOLO PROVINCIA DI OLBIA TEMPIO. Regolamento della manifestazione Mercatino dell usato non professionale

COMUNE DI LOIRI PORTO SAN PAOLO PROVINCIA DI OLBIA TEMPIO. Regolamento della manifestazione Mercatino dell usato non professionale COMUNE DI LOIRI PORTO SAN PAOLO PROVINCIA DI OLBIA TEMPIO Regolamento della manifestazione Mercatino dell usato non professionale Approvato con Deliberazione di C.C. n. 22 del 15/03/2012 Art. 1 OGGETTO

Dettagli

EDUCAZIONE ALIMENTARE

EDUCAZIONE ALIMENTARE EDUCAZIONE ALIMENTARE a cura di ANTONELLA CATENAZZO Avere la lista della spesa non sempre è sufficiente ad evitare l acquisto di prodotti in più, magari superflui, ma che sembrano richiamare la nostra

Dettagli

ALLEGATO 2) COMUNE DI PALERMO Settore Servizi Educativi

ALLEGATO 2) COMUNE DI PALERMO Settore Servizi Educativi ALLEGATO 2) COMUNE DI PALERMO Settore Servizi Educativi SERVIZIO ASII NIDO CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE ED IGIENICO- SANITARIE DI ALCUNI PRODOTTI FRESCHI DA FORNO IMPIEGATI, O DI POSSIBILE IMPIEGO, NEGLI

Dettagli

Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta PANCETTA PIACENTINA

Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta PANCETTA PIACENTINA Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta PANCETTA PIACENTINA Art.1 Denominazione La Denominazione d'origine Protetta "Pancetta Piacentina" é riservata al prodotto di salumeria

Dettagli

notizie Le alternative alla carne per vegetariani e non solo Tofu

notizie Le alternative alla carne per vegetariani e non solo Tofu notizie Le alternative alla carne per vegetariani e non solo Quali possono essere le alternative alla carne per vegetariani e non solo? Volendo seguire una dieta bilanciata ed equilibrata, le proteine

Dettagli

ESTRAZIONE DELL OLIO ESSICCAZIONE DECORTICAZIONE ESTRAZIONE CON SOLVENTE RISCALDAMENTO ESTRAZIONE PER PRESSATURA FARINE RETTIFICA

ESTRAZIONE DELL OLIO ESSICCAZIONE DECORTICAZIONE ESTRAZIONE CON SOLVENTE RISCALDAMENTO ESTRAZIONE PER PRESSATURA FARINE RETTIFICA LI DI SEMI Numerose specie vegetali hanno semi o frutti oleosi; l olio di semi può essere destinato all industria alimentare (previa raffinazione), all industria cosmetica, farmaceutica, chimica; il residuo

Dettagli

L attuale Quadro Normativo

L attuale Quadro Normativo L attuale Quadro Normativo L educazione alimentare per il biologico Centro Congressi di Eatily Roma, 12 Ottobre 2012 Dott.ssa Teresa De Matthaeis Dirigente Ufficio Agricoltura Biologica - PQA V Ministero

Dettagli

MARCHI DI TUTELA PROGETTO SCUOLA 21. Vimercate, Dicembre 2014. Docente: Elisabetta Castellino

MARCHI DI TUTELA PROGETTO SCUOLA 21. Vimercate, Dicembre 2014. Docente: Elisabetta Castellino MARCHI DI TUTELA Vimercate, Dicembre 2014 Docente: Elisabetta Castellino MARCHI DI TUTELA 1/4 Nel patrimonio agroalimentare italiano possiamo annoverare oltre: 400 Formaggi 250 Salumi 800 Vini 120 conserve

Dettagli

Da una valle incontaminata, incastonata. nell Oltrepò Pavese, il gusto autentico. di antiche tradizioni. prende forma. nel Salumificio Magrotti.

Da una valle incontaminata, incastonata. nell Oltrepò Pavese, il gusto autentico. di antiche tradizioni. prende forma. nel Salumificio Magrotti. ORGOGLIO D OLTREPò I prodotti De.Co. Logo riprodotto in quadricromia Da una valle incontaminata, incastonata nell Oltrepò Pavese, il gusto autentico di antiche tradizioni prende forma nel Salumificio Magrotti.

Dettagli

!!!!!!!!! DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL PANETTONE TIPICO DELLA TRADIZIONE ARTIGIANA MILANESE! 1

!!!!!!!!! DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL PANETTONE TIPICO DELLA TRADIZIONE ARTIGIANA MILANESE! 1 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL PANETTONE TIPICO DELLA TRADIZIONE ARTIGIANA MILANESE 1 Articolo 1. Denominazione La denominazione di Panettone Tipico della Tradizione Artigiana Milanese è riservata al prodotto

Dettagli

L acqua rappresenta la base della vita.

L acqua rappresenta la base della vita. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE H 2 O L acqua rappresenta la base della vita. L acqua deve pertanto detenere tutti i requisiti di sicurezza sanitaria necessari

Dettagli

Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Luogo di nascita: Comune Provincia Stato Allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune di OSTRA NOTIFICA INIZIO ATTIVITÀ SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

Salame Salame Felino

Salame Salame Felino Salame Felino Prodotto con carne di suini nati, allevati e macellati in Italia Salame Felino Prodotto preparato con cura artigianale utilizzando carni di suini nati ed allevati in Italia. Si utilizza la

Dettagli

Il processo di stagionatura «dry aged»

Il processo di stagionatura «dry aged» Una gioia per il palato Il processo di stagionatura «dry aged» I nostri specialisti esperti scelgono con grande cura i pezzi di carne da destinare alla produzione che recherà il marchio «Swiss Gourmet

Dettagli

COMMERCIO ALL INGROSSO DI FRUTTA E ORTAGGI CONSERVATI COMMERCIO ALL INGROSSO DI PRODOTTI DI SALUMERIA

COMMERCIO ALL INGROSSO DI FRUTTA E ORTAGGI CONSERVATI COMMERCIO ALL INGROSSO DI PRODOTTI DI SALUMERIA STUDIO DI SETTORE WM21E ATTIVITÀ 46.31.20 COMMERCIO ALL INGROSSO DI FRUTTA E ORTAGGI CONSERVATI ATTIVITÀ 46.32.20 COMMERCIO ALL INGROSSO DI PRODOTTI DI SALUMERIA ATTIVITÀ 46.33.10 COMMERCIO ALL INGROSSO

Dettagli

Regolamento Versione 4

Regolamento Versione 4 Regolamento Versione 4 sull'utilizzo del marchio commerciale, del logo e del numero di registrazione 1 Definizioni Le definizioni sono descritte nell allegato 1. 2 Logo SwissGAP Il logo è registrato quale

Dettagli

L ALIMENTAZIONE. DANIELA BASOSI Scuola Secondaria inferiore - Classe terza 8 Maggio 2011

L ALIMENTAZIONE. DANIELA BASOSI Scuola Secondaria inferiore - Classe terza 8 Maggio 2011 L ALIMENTAZIONE DANIELA BASOSI Scuola Secondaria inferiore - Classe terza 8 Maggio 2011 Un approccio operativo ai concetti di alimentazione e di nutrizione. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Ricostruire lo scopo

Dettagli

SPRECO ALIMENTARE e CONSERVAZIONE degli ALIMENTI. Buone pratiche per ridurre lo spreco alimentare a casa

SPRECO ALIMENTARE e CONSERVAZIONE degli ALIMENTI. Buone pratiche per ridurre lo spreco alimentare a casa SPRECO ALIMENTARE e CONSERVAZIONE degli ALIMENTI 24 aprile 15 Buone pratiche per ridurre lo spreco alimentare a casa Ci siamo incontrati con Matteo che collabora con LAST MINUTE MARKET. LAST MINUT MARKET

Dettagli

Etichettatura degli additivi

Etichettatura degli additivi LABORATORIO CHIMICO CAMERA COMMERCIO TORINO Etichettatura degli additivi Laura Bersani Novara 7 dicembre 2011 laura.bersani@lab-to.camcom.it Miglioratori alimentari (food improvement agents package) Reg

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Istituzione del marchio De.C.O. Denominazione Comunale di Origine. Regolamento.

Istituzione del marchio De.C.O. Denominazione Comunale di Origine. Regolamento. Istituzione del marchio De.C.O. Denominazione Comunale di Origine Regolamento. Approvato con deliberazione di C.C.n. 81 del 07/11/2005 1 INDICE Art. 1 - Finalità Art. 2 Istituzione del Registro De.C.O.

Dettagli

FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST

FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST ALLEGATO N. 1.6 al Capitolato Speciale d oneri Azienda pubblica di Servizi alla Persona Cordenonese Arcobaleno FAC SIMILE DI PROPOSTA CHECK LIST VERIFICA EFFETTUATA IL GIORNO / / DALLE ORE ALLE ORE TUTTI

Dettagli

sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 3. tracciabilità e rintracciabilità 4. diagramma di flusso operativo 5.

sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 3. tracciabilità e rintracciabilità 4. diagramma di flusso operativo 5. tracciabilità rintracciabilità e macellazione avicola sommario 1. introduzione al sistema 2. moduli base 2.1. anagrafica base 2.2. entrata partite avicole 2.3. macellazione partite 2.4. stoccaggio ed immagazzinamento

Dettagli

ASABERG. I risultati raggiunti dalla commissione sono raccolti nella tabella 1.

ASABERG. I risultati raggiunti dalla commissione sono raccolti nella tabella 1. . Proposta per l applicazione alla realtà della scuola, dell Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UM01U ATTIVITÀ 52.11.4 ATTIVITÀ 52.25.0 ATTIVITÀ 52.27.4 SUPERMERCATI DISCOUNT DI ALIMENTARI

STUDIO DI SETTORE UM01U ATTIVITÀ 52.11.4 ATTIVITÀ 52.25.0 ATTIVITÀ 52.27.4 SUPERMERCATI DISCOUNT DI ALIMENTARI STUDIO DI SETTORE UM01U ATTIVITÀ 52.11.2 SUPERMERCATI ATTIVITÀ 52.11.3 DISCOUNT DI ALIMENTARI ATTIVITÀ 52.11.4 MINIMERCATI ED ALTRI ESERCIZI NON SPECIALIZZATI DI ALIMENTI VARI ATTIVITÀ 52.25.0 COMMERCIO

Dettagli

Istruzioni in materia di etichettatura e presentazione dei prodotti alimentari.

Istruzioni in materia di etichettatura e presentazione dei prodotti alimentari. Circ. 12 marzo 2001, n. 166 (G.U. 20 marzo 2001 n.66) Istruzioni in materia di etichettatura e presentazione dei prodotti alimentari. Con circolare n. 165 del 31 marzo 2000, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale

Dettagli

NUOVE REGOLE IN MATERIA DI ETICHETTATURA DEI VINI. DARIO PANELLI UFFICIO VITIVINICOLO PROVINCIALE Febbraio 2011 dario.panelli@coldiretti.

NUOVE REGOLE IN MATERIA DI ETICHETTATURA DEI VINI. DARIO PANELLI UFFICIO VITIVINICOLO PROVINCIALE Febbraio 2011 dario.panelli@coldiretti. NUOVE REGOLE IN MATERIA DI ETICHETTATURA DEI VINI DARIO PANELLI UFFICIO VITIVINICOLO PROVINCIALE Febbraio 2011 dario.panelli@coldiretti.it Dal 1 agosto 2009 è entrata in vigore la nuova classificazione

Dettagli

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato

Dettagli

DOCUMENTO PER FACILITARE LA COMPRENSIONE E L ATTUAZIONE DELL ETICHETTATURA NEI PRODOTTI BIOLOGICI ALL'INTERNO DELL'UNIONE EUROPEA

DOCUMENTO PER FACILITARE LA COMPRENSIONE E L ATTUAZIONE DELL ETICHETTATURA NEI PRODOTTI BIOLOGICI ALL'INTERNO DELL'UNIONE EUROPEA Via Piave, 14 00187 Roma Italia Tel. +39 0645437485 Fax +39 0645437469 P.I. 02097571208 C.F. 02138600487 www.aiab.it aiab@aiab.it DOCUMENTO PER FACILITARE LA COMPRENSIONE E L ATTUAZIONE DELL ETICHETTATURA

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta «Finocchiona» Art. 1 Nome del prodotto L Indicazione Geografica Protetta «Finocchiona» è riservata al prodotto di salumeria che risponde

Dettagli

Riferimenti normativi

Riferimenti normativi CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi

Dettagli

La selezione delle razze del suino pesante

La selezione delle razze del suino pesante Mantova, 22 maggio 2009 La selezione delle razze del suino pesante Luca Buttazzoni & Maurizio Gallo Il Libro genealogico ha scelto di orientare i propri schemi di miglioramento genetico alla qualità delle

Dettagli

Torino, lì 21 ottobre 2013. Alle imprese interessate. Loro Sedi. Oggetto: O.C.M. Vitivinicolo Misura investimenti Prossima Apertura bando 2013-2014.

Torino, lì 21 ottobre 2013. Alle imprese interessate. Loro Sedi. Oggetto: O.C.M. Vitivinicolo Misura investimenti Prossima Apertura bando 2013-2014. Corso Francia 329 10142 Torino Tel. 011 4343026 011 4345493 Fax 011 4349456 Confcooperative Piemonte Fedagri Corso Francia 329 10142 Torino www.piemonte.confcooperative.it/federazioni.htm www.gestcooper.itfederagro@gestcooper.it

Dettagli

Comune di. Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Comune di. Luogo di nascita: Comune Provincia Stato Al Dipartimento di Prevenzione della ZT n dell ASUR Allegato 2 Al Comune di NOTIFICA INIZIO ATTIVITA SETTORE ALIMENTARE AI FINI DELLA REGISTRAZIONE (ART. 6 DEL REGOLAMENTO CE N. 852/2004 E DELLA D.G.R.

Dettagli

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI Si autorizza l aggiunta di una nuova confezione e precisamente: Scatola contenente 24 blister con 4 tavolette masticabili per ciascun blister A.I.C. n. 103615492. 15A04415 del medicinale per uso veterinario

Dettagli

REGOLAMENTO DI GESTIONE DEL MARCHIO COLLETTIVO

REGOLAMENTO DI GESTIONE DEL MARCHIO COLLETTIVO REGOLAMENTO DI GESTIONE DEL MARCHIO COLLETTIVO Art. 1 - ISTITUZIONE DEL MARCHIO Il presente Regolamento gestisce l uso del marchio collettivo denominato SUINO NERO PARMA istituito dalla Camera di Commercio

Dettagli

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo.

Le nuove check list di controllo del piano di sicurezza alimentare 2006 Alcune esemplificazioni delle nuove procedure di controllo. L Unione Albergatori incontra l azienda sanitaria Migliora la sicurezza alimentare nelle aziende Nel mese di marzo 2006 l Unione Albergatori ha partecipato ad un importante incontro con il dott Carraro

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

Gastronomia Mediterranea

Gastronomia Mediterranea 1 Gastronomia Mediterranea Peccati di Coccio, piatti pronti di qualità. 3 Gastronomia Mediterranea MITAPAST s.r.l. 5 Peccati di Coccio, piatti pronti di qualità. Frutto di un esperienza trentennale Mitapast

Dettagli

Ricette, calorie e valori nutrizionali: come nasce l etichetta nutrizionale di un alimento?

Ricette, calorie e valori nutrizionali: come nasce l etichetta nutrizionale di un alimento? PROGETTO AGRICOLTURA E ALIMENTAZIONE: BIODIVERSITÀ, CULTURA, AMBIENTE, INNOVAZIONE, SICUREZZA Ricette, calorie e valori nutrizionali: come nasce l etichetta nutrizionale di un alimento? Milena Casali Istituto

Dettagli

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005 REGIONE SICILIANA ASSESSORATO SANITA' AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE N. 7 RAGUSA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE -AREA DI SANITA' PUBBLICA VETERINARIA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Dettagli

GUIDA ALL UTILIZZO E ALLA VALORIZZAZIONE DEI MARCHI IMQ. (Marchi di prodotto)

GUIDA ALL UTILIZZO E ALLA VALORIZZAZIONE DEI MARCHI IMQ. (Marchi di prodotto) GUIDA ALL UTILIZZO E ALLA VALORIZZAZIONE DEI MARCHI IMQ (Marchi di prodotto) - Il marchio IMQ è riconosciuto in Italia da 1 consumatore su 3. - La notorietà del marchio IMQ è in costante aumento. - Il

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione è una condizione di applicabilità)

(Atti per i quali la pubblicazione è una condizione di applicabilità) 21.12.2004 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 373/1 I (Atti per i quali la pubblicazione è una condizione di applicabilità) REGOLAMENTO (CE) N. 2182/2004 DEL CONSIGLIO del 6 dicembre 2004 relativo

Dettagli

[ ] Per garantire questo, negli organi che decidono sulla

[ ] Per garantire questo, negli organi che decidono sulla Organismi di Certificazione [ ] ORGANISMI D I CERTIFICAZIONE O C IL SISTEMA DI CONTROLLO L agricoltura biologica rappresenta uno dei primi esempi di certificazione di filiera : ogni fase del processo produttivo

Dettagli

Comune di LOMBRIASCO. Provincia di TORINO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' AGRO-ALIMENTARI TRADIZIONALI LOCALI

Comune di LOMBRIASCO. Provincia di TORINO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' AGRO-ALIMENTARI TRADIZIONALI LOCALI Comune di LOMBRIASCO Provincia di TORINO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA' AGRO-ALIMENTARI TRADIZIONALI LOCALI Approvato con D.C.C. n. 5 del 28.02.2008 Art. 1 - oggetto del regolamento

Dettagli

DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO

DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO Tecnoklima s.r.l. Via Della Repubblica, 1 40050 Granarolo dell'emilia (BO) P. IVA 02608511206 Telefono 0516056846-0516066593 Fax 051761367 info@tecnoklima.eu Sulla base

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

Regolamento (CE) 104/2000 Regolamento (CE) 2065/2001 Regolamento (CE) 1224/2009 Regolamento (CE) 404/2011

Regolamento (CE) 104/2000 Regolamento (CE) 2065/2001 Regolamento (CE) 1224/2009 Regolamento (CE) 404/2011 1. L obbligo della rintracciabilità è stato assunto dal Consiglio della Comunità Europea, quale principio attraverso il quale organizzare i mercati in tale settore, tenendo conto dell evoluzione del mercato,

Dettagli

L esigenza di nuovi spazi portò l azienda

L esigenza di nuovi spazi portò l azienda Gusto Valtellinese Gusto Valtellinese L esigenza di nuovi spazi portò l azienda a trasferirsi nell attuale sede di Montagna in Valtellina: ed è nel cuore delle alpi lombarde che Alberto, spinto dall entusiasmo

Dettagli

ABC di un etichetta alimentare: accorgimenti utili per la sua comprensione. Dott.ssa Serena Pironi serenapironi@pigaservice.it www.pigaservice.

ABC di un etichetta alimentare: accorgimenti utili per la sua comprensione. Dott.ssa Serena Pironi serenapironi@pigaservice.it www.pigaservice. ABC di un etichetta alimentare: accorgimenti utili per la sua comprensione Dott.ssa Serena Pironi serenapironi@pigaservice.it www.pigaservice.it NOI SIAMO CIO CHE MANGIAMO FEUERBACH Etichettatura: [ ]l'insieme

Dettagli