Gli Indicatori di Desertificazione e le Aree Vulnerabili

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1 Gli Indicatori di Desertificazione e le Aree Vulnerabili Jane Brandt Nichola Geeson Collana di Opuscoli: A Numero: 2

2 Contenuti: LA DESERTIFICAZIONE ED I SUOI INDICATORI 1 PERCHÉ GLI INDICATORI SONO IMPORTANTI E PERCHÉ È NECESSARIO CONOSCERLI? 2 COME SI IDENTIFICANO GLI INDICATORI? 3 INDICATORI SEMPLICI DI DESERTIFICAZIONE 5 COME SCEGLIERE GLI INDICATORI GIUSTI? 7 INDICATORI SCELTI A LIVELLO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE 10 L INDICE DI SENSIBILITÀ AMBIENTALE UN INDICE COMPOSITO DA USARE A SCALA LOCALE 13 L USO DEGLI INDICATORI PER CALCOLARE IL RISCHIO DI DESERTIFICAZIONE PER DIFFERENTI USI DEL SUOLO 17 METODI PIÙ COMPLESSI DI COMBINAZIONE DI INDICATORI SEMPLICI IN INDICI COMPOSITI A SCALA REGIONALE 17 L USO DEGLI INDICATORI PER ORIENTATE I PROCESSI DECISIONALI DEGLI AGRICOLTORI 19 L USO DEGLI INDICATORI COME STRUMENTI EDUCATIVI E DI DIFFUSIONE DELLE INFORMAZIONI 20 ULTERIORI FONTI DI INFORMAZIONE 21 LA DESERTIFICAZIONE ED I SUOI INDICATORI Il fenomeno della desertificazione nel Mediterrâneo Il clima mediterraneo è semiarido, caratterizzato da siccità stagionali e da un elevata variabilità delle precipitazioni annuali. Altri fenomeni tipici di tali condizioni atmosferiche sono costituiti dai temporali, improvvisi ed intensi. Essendo stato abitato e coltivato da migliaia di anni, il termine desertificazione, nell ambito del Mediterraneo settentrionale, è collegato principalmente ad aree caratterizzate da popolazione sparsa, isolamento e territori abbandonati. Oltre al clima semiarido, è possibile annoverare diverse caratteristiche che predispongono l area del Mediterraneo ai processi di desertificazione. Queste comprendono suoli poveri ed altamente erodibili; l irregolarità e la ripidità dei versanti; la scomparsa delle foreste a causa degli incendi; l abbandono dell agricoltura tradizionale ed il conseguente deterioramento del suolo; il sovra-sfruttamento delle risorse idriche; la concentrazione delle attività economiche nelle aree costiere. Il processo di sterilità dei suoli deriva dalla combinazione di rischi naturali siccità, inondazioni, incendi e pratiche agricole insostenibili, quali l uso di mezzi meccanici che provocano compattamento e l eccessivo pascolamento. Tale condizione è inasprita dall impiego di fertilizzanti e pesticidi, che contribuiscono alla sensibilizzazione del suolo ai fenomeni erosivi. In aggiunta la qualità del suolo è influenzata dalla redistribuzione delle risorse idriche attraverso la costruzione di dighe e canali di adduzione che consentono la diffusione dell irrigazione. Anche l abbassamento dei livelli delle acque sotterranee è una tematica di particolare interesse, soprattutto lungo i litorali, in cui le risorse idriche vengono utilizzate dal settore turistico, così come dall'agricoltura intensiva e dall'industria. Questi processi, appena accennati, rappresentano il punto di partenza per la selezione di indicatori capaci di identificare i fenomeni di desertificazione in atto e di valutare il rischio potenziale di desertificazione. Che cos è un indicatore di desertificazione? Gli indicatori sono impiegati per specificare qualcosa, essere un segno di qualcosa, anche se non necessariamente rilevano un problema. Un indicatore di desertificazione segnala che potrebbe essere un processo di desertificazione in atto ma non esprime un giudizio assoluto. Un suolo poco profondo può essere un indicatore di desertificazione, ma per esprimere compiutamente un giudizio sul grado di rischio di desertificazione, occorre tenere conto di altri fattori (indicatori) quali le precipitazioni annuali, la copertura vegetale, o la pendenza dei versanti. L'Agenzia europea dell'ambiente definisce un indicatore come un parametro o valore derivato da parametri, che fornisce informazioni su un fenomeno. Gli indicatori costituiscono informazioni quantificate utili a spiegare come le cose variano nel tempo e nello spazio. Gli indicatori generalmente semplificano la realtà riuscendo a misurare fenomeni complessi e, quindi, rendendo possibile comunicare e trasmettere le informazioni. Molto spesso è opportuno aggregare una serie di indicatori in un unico indice, al fine di esaminare, allo stesso tempo, fattori differenti. L indice di aridità, per esempio, è ottenuto combinando l indicatore delle precipitazioni annuali con quello dell'evapotraspirazione potenziale. Questo booklet descrive uno strumento in grado di calcolare l Indice 1

3 di Sensibilità Ambientale ottenuto combinando 16 differenti indicatori. Un simile livello di aggregazione, tuttavia, è raramente fattibile ed occorre operare uno sforzo considerevole per garantire la validità scientifica dell'indice e aiutare l utilizzatore finale ad interpretarlo. queste attività. La Convenzione ha, tra i suoi obiettivi, quello di coordinare la raccolta, l'analisi e lo scambio di dati per identificare, in primo luogo, gli indicatori che contribuiscono a valutare la situazione attuale e l impatto del cambiamento climatico, di land use e delle pratiche agricole e, secondariamente, gli indicatori necessari a quantificare lo stato di implementazione della Convenzione. Migliori definizioni degli indicatori e relativi benchmarks continuano ad essere una priorità per l UNCCD. L'uso degli indicatori di desertificazione come benchmarks può essere sia visto come sito rappresentativo in cui vengono condotti studi dettagliati ed estrapolati risultati riferibili ad un area più ampia ; o come un insieme di dati, utilizzato quale baseline che serve come punto di partenza per la valutazione dei trends che si registrano nell ambito di un indicatore o di una problematica. In questo modo è possibile identificare e tutelare le aree a rischio degradazione. Stabilire sinergie con indicatori impiegati in studi di altre problematiche, come quelli relativi al cambiamento climatico e alla biodiversità, rafforza la promozione di tecnologie sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale.. e possono essere impiegati nei piani d'azione regionali, nazionali e locali. 2 Figura 1: Paesaggio di Maratea, Italia (foto di J. Brandt) PERCHE GLI INDICATORI SONO IMPORTANTI E PERCHE E NECESSARIO CONOSCERLI? Perché sono richiesti dalla UNCCD La desertificazione, nell ambito dei paesi europei, non è stata oggetto di indagini dettagliate, come è accaduto, ad esempio, per l Africa, almeno prima che partissero i programmi di ricerca specifici promossi dalla UE alla fine degli anni 80. Attualmente c è grande interesse ed enfasi sulla identificazione ed il monitoraggio di tutte le forme di degradazione del suolo. L UNCCD rappresenta il framework internazionale all interno del quale si collocano L'azione nazionale e la cooperazione sono elementi essenziali nella lotta alla desertificazione nell Europa mediterranea. In quanto gruppo sub-regionale dell UNCCD, il Portogallo, la Spagna, l'italia e la Grecia hanno costituito networks e realizzato workshops tematici allo scopo di condividere know-how e formazione scientifici, sia all interno del gruppo stesso che con le vicine sub-regioni dell Europa centrale ed orientale e con il nord Africa. Nell'agosto 2005 Italia, Grecia, Portogallo e Turchia hanno adottato i propri Piani di Azione Nazionali (PAN), seguite da altre regioni a rischio desertificazione. In questo contesto, gli indicatori sono impiegati soprattutto per verificare la conformità ai processi UNCCD e nei rilevamenti e monitoraggio nonché a scopo comunicativo ed educativo. A livello locale, gli indicatori evidenziano lo stato degli agro-ecosistemi,

4 suggeriscono possibili azioni a favore della sostenibilità. Le caratteristiche di un buon indicatore. Per essere utile, un indicatore dovrebbe essere conforme a determinati criteri, risultando Specifico, Misurabile, Fattibile, Rilevante e temporalmente specifico 1. L'Agenzia Europea dell'ambiente suggerisce che gli indicatori dovrebbero essere dotati di rilevanza politica ed utilità per gli utenti, validità analitica così come misurabilità. E necessario, inoltre, che il reperimento dei dati sia sostenibile sotto il profilo economico. Per esempio, valori quali precipitazione annuale, substrato litografico e densità demografica costituiscono informazioni indispensabili e, al tempo stesso, sono facilmente reperibili, comprensibili, misurate e monitorate. Problemi relativi alla reperibilità di dati possono essere superati stabilendo una serie di modalità di misurazione o parametri alternativi per uno stesso indicatore. Per esempio, è possibile determinare il valore dell'indicatore copertura vegetale mediante indagini sul campo, fotografie aeree o immagini satellitari. Gli indicatori dovrebbero anche essere comprensibili, di semplice interpretazione e fornire informazioni utili per delineare i cambiamenti nel tempo. Una soglia è un punto di rottura fra due regimi di un sistema, o un punto di partenza per un nuovo stato, per esempio fra arido e semiarido. I valori soglia sono associati all indicatore quando disponibili ed in ogni caso aiutano a delimitare i confini entro cui i processi di desertificazione rappresentano un problema oppure no. Per diverse ragioni, può essere molto difficile assegnare valori definiti ai benchmarks degli indicatori o ai valori soglia. È più spesso possibile suggerire classi o ranges di valori. Alcune classi possono avere limiti specifici: profondità del suolo (<15cm, 15-30cm,, >150 cm), copertura vegetale (<10%, 10-25%,, >75%), dimensione dell azienda (<2ha, 2-5ha, >100ha). Altre classi possono semplicemente identificare valori bassi, medi o alti, 1 i.e. specificato per un particolare e definito periodo di tempo per indicatori quali l intensità del land use, o il drenaggio. COME SI IDENTIFICANO GLI INDICATORI? Attraverso i punti focali nazionali, la ricerca e la collaborazione della popolazione locale La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile 2 ha cominciato la sua attività diversi anni prima dell UNCCD, adottando un approccio di tipo topdown nell individuazione e nell'utilizzo degli indicatori per lo sviluppo sostenibile. Tale criterio ha permesso la definizione di una working list di indicatori, la cui verifica ed il cui uso nei singoli paesi è stata coordinata dall alto. All opposto, il Comitato Scienza e Tecnologia dell UNCCD ha emanato linee guida di riferimento in base alle quali i paesi e le organizzazioni all'interno di ogni Annesso collaborano allo sviluppo di propri indicatori. Questo approccio è caratterizzato dalla particolare importanza attribuita all'identificazione e all utilizzo di indicatori rilevanti per gli attori locali, piuttosto che esclusivamente funzionali alle strategie del governo nazionale. Negli ultimi anni diversi gruppi sono stati impegnati nel processo di identificazione degli indicatori di desertificazione. In primo luogo, gli indicatori scaturiscono dai Piani d'azione Nazionali dei Paesi affetti dove sono stati impiegati per l individuazione delle aree interessate dal fenomeno della desertificazione. Questi indicatori tendono ad essere quelli i cui dati sono disponibili su scala nazionale (come Indice di Aridità). Secondariamente, essi derivano da un decennio di ricerca effettuata a livello europeo. Tali indicatori variano dalla scala del Mediterraneo (Copertura Vegetale ottenuta da telerilevamento, Indice di Degrado Regionale) a quella sub-nazionale (Tasso di occupazione, Area deforestata, Precipitazione Effettiva) alla scala di parcella (Profondità del Suolo, Operazioni Colturali). In terzo luogo, essi sono stati identificati dalle comunità locali che vivono nelle aree affette dal 2 Un forum internazionale sullo sviluppo sostenibile il cui mandato, tra gli altri, è quello di verificare i progressi nell implementazione di Agenda 21 e della Dichiarazione di Rio su Ambiente e Sviluppo. 3

5 4 fenomeno della desertificazione. Questi ultimi indicatori tendono ad essere più pragmatici: Abbandono delle terre, Frammentazione del territorio, Sfruttamento delle Risorse Freatiche e Reddito Agricolo Netto. Fonti di indicatori DIS4ME (Desertification Indicator System for Mediterranean Europe) ha raccolto un elenco di circa 140 indicatori di desertificazione, elaborato sulla base delle seguenti fonti. Sistema di indicatori ambientali: Commission on Sustainable Development (CSD) Organisation for Economic Cooperation and Development (OECD) European Environment Agency (EEA) Indicator Report on the Integrated Environmental Concerns into Agricultural policy (IRENA) Towards European Pressure Indicators (TEPI) Land Degradation Assessment of Drylands (FAO-LADA) Agri-environmental indicators for sustainable development in Europe (ELISA) Proposal on agri-environmental indicators (PAIS) International Institute for Sustainable Development (iisd) Progetti di ricerca: MEDALUS III, MEDACTION, GEORANGE, INDICE, DISMED, DESERTNET, RIADE, SURMODES Programmi di Azione Nazionale di Portogallo, Spagna, Italia e Grecia. Suggerimenti provenienti dai Punti Focali e dai Comitati Nazionali, sia all'interno che all esterno dell'annex IV. Suggerimenti dai workshop e dalle attività svolte con gli stakeholders. desertificazione e degradazione del suolo sono molteplici, con un elevata variabilità locale. Per esempio, una particolare problematica connessa alla desertificazione nella regione dell Alentejo, nel Portogallo meridionale, è lo spopolamento delle aree rurali e di un progressivo invecchiamento della popolazione, per effetto della migrazione delle fasce più giovani che cercano un reddito migliore e più elevati standard di vita. Nel bacino del Guadalentín, nel sud-est della Spagna, le difficoltà principali si riferiscono ai cambianti di land use in risposta agli aiuti comunitari, che hanno come conseguenza la coltivazione dei versanti e la realizzazione di impianti di mandorleti. In questi due esempi la degradazione del suolo ha cause e conseguenze differenti. Per comprendere il quadro generale, dunque, occorrono differenti insiemi di indicatori. Gli indicatori sono utilizzati anche per valutare problematiche non direttamente osservabili o misurabili. Figure 2: Rappresentanti della comunità locale dell Agri partecipano ad un workshop sulla percezione della desertificazione ed indicatori utili a misurarla, Italia (foto by G. Quaranta) Perché esistono così tanti indicatori di desertificazione? Sarebbe certamente auspicabile trovare un singolo indicatore per la desertificazione o un indice applicabile universalmente. Tuttavia la probabilità di individuare un simile Santo Graal è bassa. Questo perché persino in Europa le cause e le conseguenze di

6 INDICATORI SEMPLICI DI DESERTIFICAZIONE 140 Indicatori di desertificazione Frameworks per l organizzazione degli indicatori I migliori frameworks per l organizzazione degli indicatori sono quelli che forniscono risposte dirette alle domande degli utilizzatori dell'indicatore. Alcuni utenti necessitano di informazioni su scala nazionale, altri su scala locale. Alcuni utenti sono interessati al successo o meno di pratiche agricole; altri, sullo stesso argomento, vorrebbero informazioni più generali, per esempio, l impatto economico. L analisi dei reports e dei documenti derivanti dall applicazione dei Piani di Azione Nazionale evidenzia le problematiche associate alla desertificazione per le quali occorrono indicatori. Le stesse fonti, inoltre, forniscono indicatori ed indici utilizzati su scala nazionale. Gli indicatori a scala locale, viceversa, scaturiscono da una serie di workshops che beneficiano della partecipazione di stakeholders locali. Gli indicatori possono essere classificati in base all appartenenza a determinate categorie; dunque è possibile individuare indicatori: fisici/ecologici, economici, sociali ed istituzionali. Questa classificazione permette all'utente di superare il tradizionale approccio fisico/ecologico. Il modello DPSIR (Driving Forces, Pressione, Stato, Impatto e Risposte) è molto diffuso. Tale framework è stato sviluppato dall Agenzia Europea per l Ambiente allo scopo di organizzare le informazioni ambientali e fornire links utili ai decision-makers. Il framework contribuisce ad illustrare le relazioni esistenti fra un dato ambiente ed i fattori che potrebbero esacerbare o ridurre il rischio di desertificazione. Indicatori di driving forces e pressioni, quali le condizioni climatiche ed i cambiamenti di land use, possono essere sviluppati per garantire sistemi di early warning. Il framework DPSIR si è rivelato molto utile a livello scientifico; gli stakeholders, invece, riscontrano diverse difficoltà nell assegnare l indicatore alla relativa categoria. Per esempio, in base al contesto, indicatori quali la densità di popolazione o la resa delle colture agricole possono costituire driving force o possibili soluzioni al problema della desertificazione. INDICATORI FISICI ED ECOLOGICI Clima Acqua Runoff Suolo Temperatura dell aria Indice di aridità (1) Indice di aridità (2) Indice di qualità del clima Siccità Indice di siccità Precipitazione effettiva Evapotraspirazione potenziale Precipitazione Erosività della pioggia Stagionalità delle piogge Velocità del vento Profondità della falda Qualità dell acqua Sedimentazione delle dighe Densità di drenaggio Erosivity (RDI) Frequenza di inondazione Morfologia dei canali e flusso di piena Area di superficie impervia Rapporto tra precipitazione e runoff Permeabilità del suolo Area acidificata Drenaggio Rischio erosione Capacità di infiltrazione Sostanza organica rs Sostanza organica Sostanza organica in profondità Litologia Pietrosità Salinizzazione potenziale Esposizione Pendenza Crosta superficiale Profondità del suolo Erosione del suolo Erosione del suolo (misurata) Indice di perdita del suolo Indice di qualità del suolo 5

7 6 Vegetazione Incendi INDICATORI ECONOMICI Agricoltura Gestione terra della Indice di stabilità del suolo Struttura del suolo Stabilità della superficie del suolo Tessitura Tipo di suolo Capacità di ritenzione idrica Area di matorral Conservazione della biodiversità Area deforestata Resistenza alla siccità Resilienza dell ecosistema Protezione dall erosione Frammentazione dei boschi Copertura vegetale Copertura vegetale rs Tipo di Copertura vegetale Indice di qualità della vegetazione Aree bruciate Frequenza degli incendi Rischio incendi Foreste e incendi spontanei Modelli di combustione Incidenza degli incendi spontanei Consumo di acqua Dimensione della famiglia Età degli agricoltori Proprietà dell' azienda agricola Dimensione dell azienda agricola Produttività del bosco Frammentazione delle parcelle Reddito lordo Prodotti agricoli tradizionali Reddito netto Pluriattività Gestione agro ambientale Protezione dagli incendi Qualità di gestione dei boschi Indice di qualità della gestione Agricoltura biologica Bonifica suoli Uso del suolo Coltivazione Allevamento Bonifica di aree minerarie Misure per il controllo dell erosione del suolo Misura per la conservazione dell acqua nel suolo Agricoltura sostenibile Terrazzamenti (presenza di) Area coltivata con vegetazione semi naturale Aree marginali utilizzate Abbandono della terra dall agricoltura Cambiamento nell uso del suolo Intensità nell uso del suolo Tipo di uso del suolo Vegetazione naturale Periodo di esistenza del tipo di uso del suolo Indice di Shannon Diffusione dell'urbanizzazione Area collinare coltivata Fertilizzanti Indice di meccanizzazione Direzione della lavorazione Profondità della lavorazione Numero di lavorazioni Pascolo Controllo del pascolo Impatto del pascolo Intensità del pascolo Intensità dell'allevamento Uso dell'acqua Sovrasfruttamento degli acquiferi Risorse idriche esterne Sovrasfruttamento dell acqua di falda Regolazione (artificiale) Area irrigata idrologica Intensità dell irrigazione e intrusione acque marine Percentuale di SAU irrigata Irrigazione potenziale in uso Accumulo acqua di ruscellamento

8 Turismo Consumo di acqua per settore Perdite di acqua Riciclo di acqua reflua Scarsità di acqua Disponibilità di acqua Diffusione dell' eco-turismo Contributo del turismo al PIL Cambiamento del turismo Intensità del turismo Macro economia Indice di occupazione INDICATORI SOCIALI PIL pro capite Accessibilità Tasso di disoccupazione Valore aggiunto per settore Livello di istruzione adulti Spopolamento causato dal degrado Indice di Gini Indice di povertà Numero di tecnici che conoscono la desertificazione Indice di vecchiaia INDICATORI INSTITUZIONALI Densità di popolazione Tasso di crescita della popolazione Percezione pubblica della desertificazione Sostegno UE Piani idrologici e forestali Mobilizzazione delle risorse interne Agenda 21 locale Contributo delle ONG Applicazione delle politiche Aree protette Rifiuti riciclati Spesa in R&S Piani di bacino Politiche per il settore idrico La descrizione degli indicatori Il format utilizzato dalla CSD (Commissione sullo Sviluppo Sostenibile) nella descrizione degli indicatori è stato adottato anche dall Agenzia Italiana per la Protezione dell Ambiente ed in seguito dal progetto DESERTLINKS, per lo sviluppo del sistema DIS4ME. Format for describing indicators 1. Definition Name Brief definition Unit of measure Spatial scale Temporal scale 2. Position within the DPSIR logical framework Type of indicator 3. Target and political pertinence Objective Importance with respect to desertification International Conventions and agreements Secondary objectives of the indicator 4. Methodological description and basic definitions Definitions and basic concepts Benchmarks Indication of the values/ranges of value Methods of measurement Limits of the indicator Linkages with other indicators 5. Evaluation of data needs and availability Data required to calculate the indicator Data sources Availability of data from national and international sources 6. Institutions that have participated in developing the indicator Main institutions responsible Other contributing organizations 7. Additional information Bibliography Other references Contacts Name and address Figura 3: Format utilizzato per la descrizione degli indicatori COME SCEGLIERE GLI INDICATORI GIUSTI? Le molte facce della desertificazione La desertificazione, anche all interno del Bacino nord del Mediterraneo, assume caratteristiche specifiche rispetto a quelle manifestate in altri contesti. In Alentejo (Portogallo) la desertificazione si osserva come progressiva degradazione della vegetazione e del suolo causata, in primo luogo, dalla estesa produzione dei seminativi e quindi dall adozione di 7

9 pratiche agricole dannose sotto il profilo ambientale. Bassi redditi derivanti dall attività agricola e una dotazione infrastrutturale inadeguata sono tra le cause principali di emigrazione da parte delle giovani generazioni. Nel Guadalentin (Spagna) la desertificazione si manifesta sotto forma di salinizzazione e degrado del suolo e nel sovrasfruttamento delle falde acquifere per effetto degli insostenibili schemi irrigui adottati. Nelle aree interne, laddove l attività agricola è stata abbandonata, l azione di controllo del runoff e di prevenzione dell erosione del suolo esercitata dalla stessa è venuta a mancare. Un modo per selezionare quale indicatore sia opportuno usare è chiedersi Qual è la manifestazione più evidente di desertificazione in quest area? per approfondimenti tanto sulle problematiche quanto sugli indicatori ad esse collegati. Abbandono della terra La terra coltivata è abbandonata per una serie di ragioni che includono il deterioramento della qualità del suolo, i cambiamenti delle condizioni socioeconomiche e l adozione di pratiche agricole inappropriate. Spesso la terra abbandonata viene utilizzata come pascolo o destinata alla caccia. Identificare le problematiche associate alla desertificazione 8 E possibile riassumere le principali problematiche che sono state associate alla desertificazione dai Focal Points di Portogallo, Spagna, Italia e Grecia e dagli stakeholders locali di Alentejo, Guadalentin, Agri e Lesvos. Abbandono della terra Aumento dell agricoltura intensiva irrigata Litoralizzazione (concentrazione di attività economiche e sociali in aree costiere) Deforestazione Sovra pascolamento Pratiche agricole inappropriate Cambiamenti nelle attività economiche delle aree minacciate dalla desertificazione Degrado dell ambiente fisico (compresa l erosione del suolo, la salinizzazione, gli incendi) Cambiamenti nella disponibilità di risorse idriche Cambiamenti nella struttura sociale Assetto istituzionale nella lotta alla desertificazione Per ognuno di queste problematiche, il progetto DESERTLINKS ha identificato gli indicatori più rilevanti ed appropriati da un database di 140 indicatori. Si riporta qui qualche esempio rimandando al DIS4ME Figura 4: Indicatori collegati all abbandono della terra L area abbandonata (l indicatore di abbandono della terra) è collegato ad altri indicatori associati alla produttività della terra e al reddito aziendale, come profondità del suolo, substrato litologico, pendenza, quantità e distribuzione della pioggia, sistema di aiuti comunitari, migrazione, disponibilità e accessibilità alla risorsa idrica. Molti di questi indicatori sono interrelati e dipendono dalle condizioni locali. Figura 5: Terrazzi abbandonati, Cieza (foto di F. López Bermúdez)

10 Caso studio: Guadalentin, Spagna Nel Bacino del Guadalentin, Murcia, i mandorli rappresentano la coltivazione più importante nelle aree asciutte, caratterizzate da suoli marginali, e queste aree sono quelle più frequentemente soggette all abbandono. In alcune di queste aree si è passati alla coltivazione dell olivo per la maggiore disponibilità di aiuti comunitari in questo settore. La scarsa redditività determinata dal prezzo basso, eventi climatici come siccità e gelate, competizione esercitata dai mercati esterni, sono tutte cause che portano all abbandono della terra. Deforestazione La deforestazione nel Mediterraneo si verifica principalmente per effetto degli incendi, taglio del legname o cambiamenti di uso del suolo, ossia dal bosco si passa a terreni agricoli o urbani. Tra le conseguenze della deforestazione si annoverano: l aumento di runoff, perdita di suolo e riduzione della biodiversità. incendi. Ad ognuno di questi fattori sono collegati degli indicatori. Figura 7: Collina priva di vegetazione, Mértola, Portogallo (foto di M. J. Roxo) Cambiamenti nell economia delle aree affette da desertificazione Caso studio: Alentejo, Portogallo Ci sono state diverse fasi nel processo di deforestazione dell Alentejo. Una delle principali coincide con il diciassettesimo secolo quando le foreste vennero soppiantate dalla coltivazione dei cereali. Altre corrispondono al picco di attività delle miniere di São Domingos e alle guerre mondiali, quando a causa della penuria di altri carburanti, foreste e macchie vennero utilizzate per produrre carbone. Questo portò alla quasi completa distruzione della vegetazione arborea naturale. Attualmente la ragione principali di deforestazione va ricercata nella destinazione della terra prima boscata alla coltivazione di cereali o al pascolo. 9 Figura 6: Indicatori collegati alla deforestazione Area deforestata è l indicatore principale che descrive l estensione del fenomeno deforestazione, ma ce ne sono anche altri di interesse (per esempio Copertura vegetale). Fattori che influenzano il tasso di deforestazione sono le condizioni climatiche, la produttività del bosco, il ruolo del management e gli Negli ultimi decenni il paesaggio mediterraneo ha sperimentato una vera e propria esplosione di nuove attività come il turismo di massa, la crescente urbanizzazione, l agricoltura irrigua intensiva e la monocoltura, tutte destinate a produrre il progressivo declino dell agricoltura tradizionale. Questi usi del suolo competono tra loro per acqua, suolo e altre risorse naturali e producono effetti sulla

11 stabilità ed il degrado del paesaggio e del sistema sociale. nell ottica di un processo di modernizzazione che si è reso evidente con l ingresso della Grecia nella UE. Attualmente il settore terziario è quello preminente e fattori quali dimensioni aziendali ridotte, risorse naturali povere, invecchiamento della popolazione e scarsa competitività delle produzioni agricole (per effetto degli elevati costi di produzione e di trasporto) hanno reso il settore primario sempre più marginale riducendone i tassi di crescita. INDICATORI SCELTI A LIVELLO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE 10 Figura 8: Indicatori collegati al cambiamento delle attività economiche CAMBIAMENTO NEL LAND USE, DENSITA DI POPOLAZIONE, INDICE DI IMPIEGO, INDICE DI DISOCCUPAZIONE, PIL PRO-CAPITE E INTENSITA DEL LAND USE sono tutti indicatori di cambiamento dell attività economica nelle aree affette da desertificazione. Gruppi di indicatori correlati riflettono le cause (come ad esempio lo sviluppo del turismo, cambiamenti nel reddito aziendale, cambiamento della popolazione rurale) e le conseguenze (come ad esempio sviluppo di nuove attività, uso delle risorse e progressivo declino dell agricoltura tradizionale) di questi cambiamenti. Caso studio: Lesvos, Grecia Fin dal 1960 a Lesvos sono stati compiuti sforzi che andavano nella direzione di rompere la dipendenza dalla coltivazione dell olivo per la variabilità che questa coltura manifesta nelle rese. Il focus è stato, dunque, spostato sul turismo e sulla necessità di sviluppare infrastrutture (hotels, strade e trasporti) Non tutti gli indicatori possono essere impiegati a tutte le scale. Alcuni sono più adatti al contesto locale, altri a quelli regionale, nazionale e Mediterraneo. La scelta degli indicatori più idonei per le aree più estese è determinata da diversi fattori. Il primo, come accade anche a livello locale, concerne la valutazione dei principali processi che causano il fenomeno della desertificazione; tale fattore varia da paese a paese. Spagna, Portogallo, Italia e Grecia individuano, quali processi di desertificazione, aspetti relativi all aridità e alla vulnerabilità del suolo e della vegetazione; altri paesi includono: incendi, sfruttamento delle acque sotterranee; cambiamento della popolazione. Un secondo fattore consiste nella disponibilità di database che vengano continuamente aggiornati e contenenti dati su base storica. Tali informazioni, poiché possono derivare da dati meteorologici, mappe del suolo e di land use, costituiscono le fonti più comunemente utilizzate. A livello nazionale ed internazionale, diverse sono le motivazioni che conducono alla scelta e all utilizzo di determinati indicatori. Una volta specificati, essi possono essere rappresentati su mappe per individuare le aree più colpite dal fenomeno della desertificazione. Impiegando i medesimi indicatori per monitorare l intera area del Mediterraneo, sarà possibile determinare il livello di desertificazione di una zona molto ampia. Inoltre, l attività che comprende l individuazione delle principali problematiche di desertificazione, la scelta degli indicatori e la raccolta dei dati necessari per l elaborazione di mappe, promuove la produzione e lo

12 scambio di dati tra le diverse istituzioni, sia a livello nazionale che internazionale. Nel valutare le zone a rischio desertificazione per i Programmi di Azione Nazionali, i Focal Point delle diverse aree dell'allegato IV hanno utilizzato 3 o 4 indici monitorati a livello nazionale. Molti di loro, inoltre, partendo da ulteriori set di indicatori hanno prodotto mappe a scala regionale. Indice di sensibilità della Vegetazione: (Rischio incendi, Protezione dall Erosione, Resistenza alla siccità, Copertura vegetale, Copertura strutturale). Spain Portugal Figura 10: Mappa delle aree vulnerabili, Spagna (source: Rojo Serrano, Spanish National Committee for Combating Desertification) Figura 9: Mappa nazionale delle aree vulnerabili alla desertificazione, Portogallo (source do Rosário, Portuguese National Committee for Combating Desertification) La mappa spagnola delle aree affette da desertificazione deriva dagli indici: Aridità (media annuale delle precipitazione e media dell evapo-traspirazione potenziale annua); Erosione del suolo (media annuale di perdita di suolo); Intensità degli incendi (percentuale di superficie colpita da un incendio più volte in 10 anni); Sovra sfruttamento della falda acquifera (estrazione di acque sotterranee, ricarica delle acque sotterranee). 11 La mappa portoghese dell Indice di rischio desertificazione deriva da altri tre indici: Indice di aridità (media annuale delle precipitazione e media dell evapo-traspirazione potenziale annua); Indice di sensibilità del suolo (profondità del suolo, permeabilità del suolo, Stabilità strutturale del suolo, Pietrosità, Drenaggio, Pendenza);

13 Italia Grecia 12 Figura 11: Mappa nazionale delle aree vulnerabili alla desertificazione, Italia (source: Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio, Comitato Nazionale per la Lotta alla Desertificazione) La mappa italiana delle aree sensibili alla desertificazione deriva da quattro indici: Indice di aridità (media annuale di precipitazione, media annua dell evapo-traspirazione); Indice delle caratteristiche del suolo (la classificazione pedo-climatica deriva dalla copertura del suolo e biotopi); Indice di land use (Corine Land Cover); Indice di variazione demografica (Variazione percentuale della popolazione tra il 1981 e il 1991). Figura 12: Mappa nazionale delle aree vulnerabili alla desertificazione, Grecia (source: Greek National Committee for Combating Desertification) La mappa greca delle aree sensibili alla desertificazione è basata sull impiego di quattro indici: Individuazione delle unità di suolo (stato dell erosione, rischio di erosione, profondità del suolo, rischio siccità); Gradiente di pendenza (indica il potenziale rischio di erosione) Area bioclimatica (livello di aridità utilizzato per la stima della siccità del suolo, della salinità e della resilienza della vegetazione); Irrigazione ed intrusione di acqua salata (rischio di salinizzazione dei terreni irrigui). DISMED L impiego degli indicatori, su larga scala, richiede collaborazioni transnazionali, accordi circa l utilizzo di determinati indici ed il potenziamento delle singole capacità operative. Il progetto DISMED è un esempio positivo di tale impegno. I suoi obiettivi concernevano il rafforzamento delle capacità delle amministrazioni

14 nazionali dei paesi del Mediterraneo nella lotta alla desertificazione. Tale obiettivo è stato perseguito accrescendo la comunicazione tra le diverse istituzioni, facilitando lo scambio di informazioni ed istituendo un sistema comune di informazione allo scopo di monitorare lo stato fisico e socioeconomico delle aree a rischio e valutare la gravità del degrado del suolo. Le mappe delle aree sensibili al fenomeno della desertificazione, relative al nord del Mediterraneo e al Nord Africa, scaturiscono dall impiego di tre indici: Indice di qualità del clima (media mensile delle precipitazioni, media mensile dell evapotraspirazione); Indice di qualità del suolo (substrato litologico, profondità del suolo, struttura del suolo, gradiente di pendenza); Indice di qualità della vegetazione (protezione dall erosione, resistenza alla siccità, copertura vegetativa, resistenza agli incendi). Figura 13: Mappa dell indice di vulnerabilità relativa ai paesi del mediterraneo settentrionale e alla Tunisia (source: DISMED Project) Figura 14: Mappa di vulnerabilità alla desertificazione relative al nord Africa (source: DISMED Project) L'INDICE DI SENSIBILITÀ AMBIENTALE - UN INDICE COMPOSITO DA USARE A LIVELLO LOCALE La Sensibilità Ambientale è un indice composito (ESI), utile per comprendere i fattori di desertificazione all'interno di una unità di terreno. Sviluppato dai progetti MEDALUS e DESERTLINKS, può essere consultato on-line all indirizzo: system/introduction.htm. Una combinazione di cattiva gestione e fattori ambientali critici quali suolo, clima e vegetazione, può causare una situazione di grave degrado ambientale. L'ESI consente l'identificazione e la descrizione dei fattori che determinano tali condizioni critiche, allo scopo di elaborare pratiche di gestione sostenibile del suolo. L'ESI permette anche di stabilire le relazioni intercorrenti tra tali fattori (raramente, infatti, sono indipendenti), allo scopo di determinare la loro importanza relativa. L'ESI fornisce ai decision-makers, anche se sprovvisti di competenze scientifiche, una sintesi delle principali problematiche, una chiara identificazione delle aree sensibili e la capacità di determinare l'effetto di azioni di mitigazione. 13

15 semplice aggiunta o rimozione dei singoli indicatori: nuovi indicatori possono essere aggiunti quando occorre studiare in dettaglio specifici aspetti o aree, e possono essere rimossi quando è necessaria una prima approssimazione della stima dell ESI e non si hanno a disposizione tutte le informazioni desiderate. 14 Figura 15: I sedici indicatori utilizzati per il calcolo dell ESI Metodologia e dati richiesti L Indice di Sensibilità ambientale (ESI), che definisce lo stato di degrado o desertificazione di un area, è calcolato sulla base di 15 diversi indicatori, strettamente correlati ai fenomeni di degrado ambientale o stati di criticità ambientale. Il calcolo dell ESI osserva la seguente procedura. 1. A seconda del suo valore, a ciascun indicatore è assegnato un valore tra 1 e 2. Per esempio, alla tipologia di vegetazione associata ad elevati livelli protezione dall erosione (come la macchia Mediterranea) è attribuito il valore 1, mentre ad altri tipi di vegetazione (ad esempio, viti e colture annuali) è attribuito il valore 2. Tutti i coefficienti sono il risultato di una lunga ricerca empirica 2. Da 2 a 6 indicatori sono combinati in uno dei quattro indici: Qualità della vegetazione = (RISCHIO DI INCENDI * PROTEZIONE DALL EROSIONE DEL SUOLO * RESISTENZA ALLA SICCITA * COPERTURA VEGETALE) 1 / 4 Qualità del clima = (PIOVOSITA * INDICE DI ARIDITA * ASPETTO) 1 / 3 Qualità del suolo = (CAPACITA DI DRENAGGIO * PROFONDITA * PIETROSITA DEL SUOLO * STRUTTURA * substrato litologico * variazione di pendenza ) 1/ 6 Qualità della gestione = (IMPLEMENTAZIONE POLITICA * INTENSITÀ DEL LAND USE) 1 / 2 3. I quattro indici di qualità sono combinati in un unico ESI. ESI = (Qualità della vegetazione * Qualità del clima * Qualità del suolo * Qualità della gestione) 1 / 4 Tutti gli indicatori si basano su informazioni largamente disponibili. Tale metodo consente la Il calcolo dell ESI DIS4ME contiene uno strumento interattivo per il calcolo del valore dell ESI a livello puntuale. I valori per ciascun parametro sono selezionabili da una lista pre-determinata e, una volta ottenuto l ESI, lo strumento sottolinea anche i fattori di criticità. Figura 16: Schermata dell ESI in DIS4ME website L impiego dell ESI per mappare il rischio di desertificazione su larga scala Utilizzando un sistema di informazione geografico per calcolare l ESI all interno di un gran numero di unità di suolo, è possibile elaborare una mappa delle zone affette da desertificazione. L esempio riguarda l area della Val d Agri, nel sud Italia, che copre circa 1700 km2. Ogni singola unità consiste di 900 m2. La cartina mostra che la parte centrale ed orientale del bacino risulta più colpita rispetto all area occidentale.

16 Esempio di analisi che possono essere effettuate utilizzando l ESI La zona di Chania, Creta, è ricoperta principalmente da oliveti, ma si registra anche la presenza di vigne, agrumeti, colture annuali, noceti e vegetazione naturale (arbusti, pinete, querceti). Figura 17: Aree vulnerabili alla desertificazione nella Val d Agri, Italia L analisi non deve essere limitata alle singole unità di suolo; è possibile ottenere il valore globale per qualsiasi territorio o land use. In questo esempio, il sistema è stato utilizzato per analizzare le diverse coltivazioni di un azienda agricola. Usando questo approccio, è possibile confrontare due o più aziende agricole, o tipi di coltivazione, oppure esaminare gli effetti di diverse misure di intervento. Figura 20: Mappa delle aree vulnerabili alla desertificazione, Chania, Crete (source: OLIVERO Project) Usando l ESI si può verificare che: Figure 18: L impiego dell Esi per confrontare diverse colture in Val d Agri, Italia Figura 19: Esempio di un area vulnerabile alla desertificazione,, Attica, Grecia. (foto C. Kosmas) Le aree fragili (78% della superficie - F1, F2, F3) sono situate soprattutto nella parte settentrionale e centrale del territorio. Attualmente, i suoli sono da moderatamente profondi a profondi, ben ricoperti da oliveti o arbusti e da poco a moderatamente erosi. Tuttavia la zona è sensibile al degrado; allo scopo di limitare tale fenomeno occorrerebbe (a), un leggero cambiamento climatico e (b) modifiche nell attuale land use, ossia degli oliveti. Le aree critiche (14% della superficie - C1, C2 e C3), sono situate principalmente nella parte centrale e meridionale. Attualmente sono caratterizzate da suoli poco profondi, erosi, coperti da una vegetazione povera che nasce su terreni calcarei o argillosi. Il land use dominante è il pascolo, ma gli incendi ed il sovra pascolamento di queste aree marginali 15

17 costituiscono ulteriori cause di deterioramento. Quest area è molto sensibile alle scarse precipitazioni ed agli eventi estremi. Le aree potenziali (4% della superficie) si trovano principalmente nella parte settentrionale del territorio. I versanti sono bassi ed i suoli sono profondi e ben drenati. La vegetazione è dominata dagli olivi, con alcuni vigneti ed agrumeti che offrono protezione dai rischi di erosione, siccità ed incendio. L intensità del land use è moderata, grazie alla completa implementazione delle politiche atte a tutelare l'ambiente. Le aree non a rischio (4% della superficie) si limitano a valli con suoli molto profondi formati su depositi alluvionali. La vegetazione, l intensità di land use e l implementazione delle politiche sono gli stessi di quelli presenti nelle aree potenziali. Quest analisi effettuata utilizzando l ESI dimostra che quasi l 80% dell area è in buone condizioni, ma a rischio di degrado. Occorrerebbe considerare modifiche idonee nel land use relativo agli oliveti. molto degradata, per effetto del processo di disboscamento che ha origini storiche (specialmente i Romani) e che è stato seguito dalla coltivazione del suolo in assenza di misure protettive. A seguito del degrado, i suoli prima coltivati sono stati abbandonati e destinati al pascolo. Sovrapascolamento e incendi hanno ulteriormente esacerbato i fenomeni degradativi fino ad arrivare allo stato attuale. La parte orientale (in verde, ma frammentata) è principalmente coperta da a) oliveti ben gestiti con il suolo protetto da terrazzamenti e b) pinete protetti per secoli dal disboscamento. 16 L utilizzo dell ESI nella verifica degli effetti del cambiamento di land use La metodologia dell ESI può essere impiegata anche come Sistema di Supporto alle Decisioni per valutare gli effetti di diverse strategie di gestione sul livello di sensibilità di un area alla desertificazione. Figura 22: mappa ESI dell isola Greca di Lesvos In quest altra mappa i valori dell ESI sono stati ricalcolati all interno di uno scenario diverso: (a) il numero degli animali al pascolo è stato ridotto ad un livello sostenibile, (b) i terrazzamenti coltivati ad oliveti sono stati rinforzati e (c) sono state applicate severe misure anti-incendio sia nelle pinete che nei querceti. Si può osservare che la parte degradata a ovest si è ridotta e l area non a rischio nella porzione orientale dell isola si è ulteriormente consolidata ed espansa. Questa dimostrazione dimostra inequivocabilmente l utilità di cambiamenti nelle pratiche di gestione del suolo. Figura 21: mappa ESI dell isola Greca di Lesvos allo stato attuale Questa è la mappa relativa all ESI dell isola greca di Lesvos. La parte occidentale, indicata in rosso, è

18 L USO DEGLI INDICATORI PER CALCOLARE IL RISCHIO DI DESERTIFICAZIONE IN DIFFERENTI USI DEL SUOLO Il concetto di rischio di desertificazione riassume la vulnerabilità o la sensibilità del suolo sottoposto a ulteriori processi di degrado e desertificazione, e la sua valutazione è un prerequisito per qualsiasi sistema di allerta. Oltre allo strumento per il calcolo dell ESI, DIS4ME contiene anche un altro strumento che consente di calcolare il rischio di salinizzazione ed il rischio di erosione per differenti land use: pinete, cereali, olivo, pascolo, vigneto e querceti. Per calcolare il rischio di erosione all interno di un querceto si usano i seguenti indicatori: piovosita, copertura vegetale, profondita del suolo, pendenza, esposizione, protezione dagli incendi, Terrazzamenti, presenza di, pascolamento, controllo del pascolo, proprieta dell azienda e politiche. Figura 24: Area non soggetta al rischio desertificazione, Grecia (foto by C. Kosmas) Al contrario questo bosco di querce nell area del Peloponneso non è sottoposta al rischio di desertificazione. La zona è caratterizzata da versanti poco ripidi, suoli profondi che si sono formati su conglomerati, precipitazioni annuali di 870 mm e indice di aridità superiore a 135. Il pascolo degli animali è strettamente controllato, dato che il terreno è demaniale, le misure anti-incendio e di tutela ambientale sono rispettate. METODI PIÙ COMPLESSI PER COMBINARE INDICATORI SEMPLICI IN INDICI COMPOSITI A SCALA REGIONALE 17 Indice di Degrado Regionale Figura 23:Area ad elevato rischio desertificazione. Grecia (photo by C. Kosmas) La foto mostra un area collinare coperta da querce soggetta ad un elevato rischio di desertificazione. L'area è caratterizzata da un suolo poco profondo, versanti ripidi, precipitazioni annuali pari a 570 mm, una densità di pascolo pari a 3,5 e un moderato ricorso al controllo del pascolo, uno scarso livello di implementazione dei regolamenti attualmente disponibili per la protezione dell ambiente. Sono stati sviluppati metodi ancora più complessi, per combinare indicatori ed ottenere indici, partendo dalle conoscenze su come interagiscono i processi fisici. Questi metodi possono usare data sets come quelli relative al clima attuale o a quello previsto e immagini satellitari. Attualmente si configurano prevalentemente come strumenti di ricerca ma hanno la potenzialità di consentire l accesso a fonti di dati ancora più sofisticate e di produrre mappe per differenti scenari climatici su larga scala. Il modello PESERA (Pan-European Soil Erosion Risk Assessment) è uno di questi modelli fisici e spaziali utilizzati per quantificare l erosione del suolo a scala europea. Il modello considera congiuntamente topografia, clima e suolo in una singola ed integrata

19 18 previsione di runoff ed erosione del suolo, l Indice di Degrado Regionale (RDI). Figura 25: Mappa del rischio di erosione per l Europa a 1-Km di risoluzione (source: PESERA Project) La mappa mostra in giallo e rosso quelle aree europee dove si registra un alto RDI. Gli indicatori utilizzati Nonostante il metodo di calcolo differisca da quello utilizzato per l ESI, l RDI ricorre a molti degli indicatori impiegati dall ESI. Il runoff giornaliero è stimato a partire dalla Piovosità meno l accumulo nel suolo. L accumulo è calcolato a partire da tessitura, profondità del suolo, sostanza organica, copertura vegetale, crosta superficiale, lavorazioni, umidità del suolo. Il modello può calcolare sia la biomassa sia utilizzare la copertura vegetale RS (che ha il vantaggio di tener conto di fattori come l intensità di pascolamento e le aree incendiate). Il trasporto di sedimento è calcolato partendo dal runoff giornaliero in combinazione con la erodibilità del suolo (associate alla tessitura del suolo e alla copertura vegetale) e con la pendenza. I tassi medi di erosione nel lungo periodo sono calcolati partendo dalla frequenza delle distribuzioni delle piogge giornaliere. Questi calcoli sono effettuati in ogni cella all interno di 1 Km grid per tutta l Europa. Le fonti di dati A queste scale spaziali occorrono differenti fonti di dati per il calcolo degli indicatori. I dati climatici provengono dal database MARS, assemblato dal JRC-Ispra e che contiene serie temporali giornaliere di piovosità, temperatura e potenziale di evapotraspirazione interpolate a 50Km grid per l Europa. Il database europeo del suolo, preparato dal JRC- Ispra e dall INRA-Orleans, e che fornisce un consistente livello di dati relativi al suolo ad 1 Km di risoluzione per l Europa. Il database dispone di tre layers: erodibilità del suolo, capacità di infiltrazione e suscettibilità alla formazione della crosta. La copertura del suolo è derivata tramite remote sensing o da mappe di uso del suolo insieme a modelli di crescita della vegetazione. Le immagini da satellite AVHRR forniscono informazioni sulla copertura vegetale alla risoluzione di 1 Km. L uso del suolo si basa sui dati del CORINE land cover a 250 m di risoluzione insieme a dati sulla semina dei seminativi forniti da EUROSTAT e che fungono da parametri per i modelli di crescita della vegetazione. La pendenza e la distanza dalla linea di demarcazione del bacino idrografico Slope gradient and distance from watershed divide sono calcolati attraverso un modello digitale di elevazione a 1 Km fornito da EROS. La possibilità di migliorare la stima dell erosione poggia sulla disponibilità di dati climatici migliori, sia derivanti da misurazioni nazionali sia da scenari di cambiamento climatici potenziati nella loro capacità di simulazione. Sia l ESI che l RDI derivano dalle attività di ricerca condotte nell ambito del progetto MEDALUS, all interno del quale si mise a punto il metodo per l identificazione e la mappatura delle aree sensibili alla desertificazione (ESAs), distinguendole in aree critiche, fragili e potenziali.

20 L USO DEGLI INDICATORI PER ORIENTARE I PROCESSI DECISIONALI DEGLI AGRICOLTORI ManPrAs Molti agricoltori effettuano diverse attività nella loro azienda (colture o allevamenti) e utilizzano differenti tecniche agricole. Spesso hanno la necessità di rispondere a uno dei seguenti quesiti. Quali saranno gli effetti sulla profittabilità dell'azienda se opto per pratiche agricole con differente impatto sulla conservazione/degrado del suolo? Come potrebbe cambiare il reddito aziendale, se il prezzo dei prodotti e/o la struttura degli aiuti e/o i costi degli input varia? ManPrAs è uno strumento per la valutazione delle pratiche agricole sviluppato nell ambito del progetto DESERTLINKS. E un metodo, basato sugli indicatori contenuti nel DIS4ME, per valutare la sostenibilità delle diverse pratiche agricole attraverso la combinazione dell indice di conservazione del suolo (ICS) e del relativo reddito lordo (RL). Lo strumento, inoltre, simula l impatto di colture alternative e di tecniche alternative sul degrado del suolo, sui risultati economici aziendali e su altri aspetti socio-economici. ManPrAs è fortemente orientato agli utilizzatori finali ed è un potente strumento di simulazione per gli agricoltori e gli altri stakeholders coinvolti nella gestione del territorio. ManPrAs è disponibile, gratuitamente, per un uso online, come parte del DIS4ME all interno del sito di DESERTLINKS. Per ogni unità di suolo l utente deve fornire dettagli riguardanti gli aspetti ambientali del contesto nel quale opera (clima locale, topografia e suolo), attività di gestione aziendale (fertilizzazione e irrigazione, controllo dei patogeni e operazioni colturali), nonchè parametri economici (resa, prezzo e aiuti comunitari). Molti dei dati richiesti sono rappresentati da indicatori di desertificazioni inclusi nel DIS4ME (piovosita, velocita del vento, pendenza, tessitura, copertura vegetale, indice di aridita, erosivita della pioggia, sostanza organica, profondita del suolo, profondita di aratura, direzione di aratura, Numero di operazioni colturali e qualita dell acqua) La prima permette di calcolare l'indice di conservazione del suolo (ICS), un indicatore "dinamico" della qualità del suolo derivante dall'interazione tra 1) le caratteristiche fisicochimico-climatiche del contesto, 2) le tecniche agricole, e 3) la loro incidenza sui fenomeni di degrado del suolo. Ogni interazione tra i tre gruppi di parametri nonché i valori delle classi per ciascun parametro è stata stabilita sia tenendo in considerazione la letteratura sia internalizzando la consultazione degli stakeholders. La seconda parte dello strumento è dedicata alla valutazione economica delle pratiche agricole. ManPrAs calcola il reddito lordo (RL) per ogni pratica agricola sottraendo alla produzione lorda vendibile i costi variabili. Considerati congiuntamente ICS e RL permettono di valutare la sostenibilità di una pratica agricola a scala aziendale e il tradeoff tra conservazione del suolo e risultati economici associato a ciascuna scelta alternativa. 19 Figura 26: Schermata di ManPrAs lo strumento di simulazione disponibile sul sito di DIS4ME

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