VALUTAZIONE SANITARIA DELLA QUALITA DELL ARIA ANNO 2003

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1 VALUTAZIONE SANITARIA DELLA QUALITA DELL ARIA ANNO

2 RESPONSABILITÀ E COORDINAMENTO Gabriele Bollini - Dirigente Servizio Valutazione di Impatto e Sostenibilità Ambientale - Provincia di Bologna Il rapporto è stato elaborato a cura del Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna e del Settore Salute e Qualità della Vita del Comune di Bologna Sara De Lisio Antonio Faggioli Laura Maffioli Mauro Mariotti Barbara Pacelli Paolo Pandolfi Vincenza Perlangeli Emanuela Pipitone Claudio Po Fulvio Romagnoli Roberta Santini Corrado Scarnato Maurizia Zanini Hanno collaborato Daniele Agostini - Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Azienda Usl di Bologna L Assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna Servizio Flussi Informativi DIREZIONE E REDAZIONE Ufficio AERE Settore Ambiente della Provincia di Bologna Via Zamboni 8 - Bologna 2

3 Sommario 1. INTRODUZIONE Sintesi dei risultati 5 2. CONSIDERAZIONI SULLO STATO DI SALUTE E CORRELAZIONI CON L INQUINAMENTO ATMOSFERICO Premessa Materiali La mortalità generale nella Provincia di Bologna La mortalità nell estate 2003 (brevi note) Mortalità per alcune patologie associabili all inquinamento Analisi della morbosità Conclusioni Riferimenti Bibliografici STIMA DELL ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE ALL INQUINAMENTO ATMOSFERICO Indicatori dell inquinamento atmosferico utilizzati Stima dell esposizione Soglie di non effetto Riferimenti bibliografici VALUTAZIONE DELL IMPATTO SANITARIO DELL INQUINAMENTO ATMOSFERICO DA PM10 E OZONO Premessa Popolazione, mortalità e morbosità IL software AIRQ Stima dell impatto sanitario del PM Stima dell impatto sanitario dell Ozono Il rischio benzene Il rischio benzo(a)pirene Confronto tra dati nel periodo Gli di vita persi Conclusioni Riferimenti Bibliografici Aggiornamento della bibliografia scientifica relativa alla VIS CONCLUSIONI Esiti sanitari evitabili Accuratezza della stima di esposizione Metodi di misura del PM

4 1. INTRODUZIONE L associazione tra inquinamento dell aria ed effetti dannosi per la salute, è già ampiamente conosciuta in letteratura; l osservazione epidemiologica, la valutazione dell andamento dei dati del monitoraggio ambientali e l acquisizione di nuovi elementi di conoscenza dei meccanismi biologici d azione degli inquinanti sulla salute dell uomo, ci consente oggi di elaborare relazioni sanitarie sempre più accurate e ricche d informazioni. Ciononostante l argomento rimane complesso e molti sono gli aspetti da discutere e approfondire come da esempio: Livelli d esposizione personale agli inquinanti sono variabili, l organismo umano, infatti, è esposto quotidianamente ad una complessa miscela d agenti chimici, fisici e biologici presenti negli ambienti di vita e di lavoro, nell aria, nel cibo e nelle bevande. Per quanto riguarda il rischio sanitario, legato all inquinamento atmosferico, per la popolazione residente nei centri urbani, ci troviamo di fronte ad un esposizione multipla a concentrazioni, soprattutto per gli agenti atmosferici, caratterizzati, tranne situazioni eccezionali, da valori "piccoli". E ancora difficile fare stime di rischio e valutazioni sanitarie escludendo l esposizione da agenti presenti, a livelli assolutamente non trascurabili, soprattutto in ambiente indoor, dove la popolazione passa la maggior parte della giornata. In particolare ci riferiamo agli agenti definiti dall International Agency for Research on Cancer (IARC) come cancerogeni, certi o probabili (Benzene, Benzo (a) Pirene ed altri IPA), e alla frazione fine e respirabile del Particolato (PM10 e 2,5). Le Linee Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati 1 del Ministero della Sanità sottolineano che molti inquinanti ambientali sono presenti anche in ambienti indoor dove le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo di vita (fino al 90%). Anzi, con l eccezione del biossido di zolfo e dell ozono, le concentrazioni indoor sarebbero da 1 a 5 volte maggiori e considerando che il tempo di permanenza in ambienti confinati è di un ordine di grandezza superiore, le esposizioni indoor sono da 10 a 50 volte superiori a quelle ambientali (dati USEPA riportati dalle Linee Guida). Ognuno di noi nell arco della sua vita può essere maggiormente esposto di altri a sostanze particolari soprattutto per motivi occupazionali, per abitudini voluttuari fumo di sigaretta, droghe o alimentari; vi è poi da mettere in conto che ogni individuo manifesta una suscettibilità e una predisposizione genetica diversa alle sostanze inquinanti, la risposta individuale si differenzia anche per classi d età e per assenza o presenza di patologie (diabete, obesità, malattie allergiche, ecc.). Si aggiunge oggi a queste riflessioni, l evidenza scientifica che i cambiamenti nel clima globale avranno effetti profondi sulla salute e sul benessere dei cittadini del mondo, in Europa la scorsa estate ad esempio, circa persone sono morte a causa delle ondate di calore. 1 GU n. 276 del 27 novembre

5 L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ed i suoi partners lanciano un nuovo importante studio relativo all impatto sulla salute del cambiamento climatico. Lo studio prende in esame ad esempio in che modo il tempo atmosferico, l inquinamento e la contaminazione da cibo ed acqua hanno un influenza sull insorgere delle malattie. Suggerisce inoltre ai paesi misure efficaci per monitorare e controllare gli effetti sulla salute del cambiamento climatico. Vi è poi la necessità, di sviluppare nuovi approcci alla raccolta e all uso dei dati ambientali, in particolare agli Indicatori di Qualità dell'aria. Ciò implica l'integrazione di tecnologie già esistenti per consentire l'ottenimento di risposte al momento giusto, e del più appropriato livello. Particolare enfasi dovrà essere data alla possibilità di fare previsioni nell'ambito delle ore e nel fornire informazioni alla portata del pubblico, ma anche di ottenere indicatori utili alle amministrazioni locali per la predisposizione di provvedimenti e progetti, riguardanti ad esempio la gestione dei trasporti, e ancora al fine di garantire una corretta informazione sullo stato della salute pubblica. Nel nostro territorio in particolare negli ambiti urbani, così come in gran parte dei paesi europei, più del 50% del particolato emesso in atmosfera è prodotto dal traffico veicolare. Il continuo sviluppo del trasporto su gomma, come risposta alle sempre crescenti e- sigenze di mobilità, mal si concilia con la tutela della salute e dell ambiente, l abbandono degli spostamenti a piedi o in bicicletta a vantaggio dell automobile e del ciclomotore hanno consolidato uno stile di vita sempre più sedentario nella maggioranza della popolazione, la sedentarietà è un importante fattore di rischio per l insorgenza di malattie cardiocircolatorie, diabete, ipertensione e mortalità precoce. Un aumento dell attività fisica, anche se moderata, come camminare o andare in bic i- cletta per circa 30 minuti al giorno, anche se suddivisi in episodi di minuti l uno, sarebbe sufficiente per ridurre notevolmente il rischio di sviluppare malattie coronariche, diabete, obesità e ipertensione. Da qui l importanza di supportare con dati e valutazioni sanitarie appropriate, ma anche con un adeguata informazione alla popolazione, i progetti e le azione, oggi alla discussione sui tavoli provinciali e comunali, dedicati alla riduzione dell inquinamento atmosferico e ad una mobilità in tutti i sensi più sostenibile. 1.1 Sintesi dei risultati 1. Nella Provincia di Bologna la mortalità (nel periodo ) ed il ricorso alle cure ospedaliere (nel periodo ) complessivamente diminuiscono. 2. E dimostrata la maggiore fragilità del genere maschile rispetto a quello femminile, specie per le patologie neoplastiche. 3. Esiste una differenza nella distribuzione della mortalità per il tumore al polmone e per le patologie respiratorie acute tra l area provinciale e l area della città di Bologna; quest ultima presenta, specie nelle donne, valori in generale più alti. 5

6 4. L anno 2003 va considerato, nella serie storica analizzata, come anomalo e deve essere studiato più approfonditamente per comprendere il ruolo causale delle condizioni meteo-climatiche rispetto all esposizione agli inquinanti atmosferici nella manifestazione di d alla salute. 5. I ricoveri ospedalieri assumono andamenti nel tempo condizionati, in partic o- lare, dalle politiche sanitarie adottate (ad esempio preferenze per le cure domiciliari, sviluppo dei ricoveri in day-hospital, potenziamento delle attività d emergenza, ecc.). 6. La Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) è stata condotta utilizzando i valori medi risultanti dalle centraline di Porta S.Felice e Fiera. Per l Ozono si sono considerati i valori della centralina dei Giardini Margherita per la popolazione di Bologna e le 5 centraline per la restante popolazione della provincia. 7. Nel 2003 l impatto sulla salute del PM10, in termini di mortalità totale su base provinciale, a livelli di concentrazione superiori al valore di riferimento di legge al 1 gennaio 2003 (60 µg/m 3 ), è stato pari a 1, 5% (proporzione del numero di morti attribuibili), ovvero di 3,2% per concentrazioni superiori a 10 µg/m Un valore leggermente superiore (1,6%) si registra valutando l impatto sanitario in termini di mortalità per patologie del sistema cardio-circolatorio e ancora di più in termini di mortalità per patologie dell apparato respiratorio (2,4%). 9. Nel 2003 l impatto sulla salute dell ozono, in termini di mortalità totale su base provinciale, a livelli di concentrazione superiori al valore di 110 µg/m 3 (livello di legge per la protezione della salute), è stato dell 1.5%, e in termini di mortalità per patologie del sistema cardio-circolatorio e per patologie dell apparato respiratorio, rispettivamente 1,2 e 3,6%. 10. L analisi sulla morbosità attribuibile al PM10, a livelli di concentrazione superiori al valore di riferimento di legge al 1 gennaio 2003 (60 µg/m 3 ), è stata per le patologie del sistema cardio-circolatorio e dell apparato respiratorio, rispettivamente, di 1.6 e di 1.8%. 11. Per l ozono, dove l analisi è stata effettuata per fasce di età, il rischio attribuibile è risultato di 1.9% per patologie respiratorie per soggetti di età compresa tra e di 2.3% per soggetti ultrasessantacinquenni. 12. L analisi delle serie storiche (dal 1999 al 2003) delle concentrazioni di PM10 in Via S.Felice ci mostrano una diminuzione dei valori medi fino al Lo stesso si ricava per quanto riguarda gli effetti di impatto sulla mortalità. 13. L utilizzo della nuova versione del softawre AirQ ha permesso di calcolare gli di vita potenziali persi a causa delle esposizioni croniche al PM10 alle concentrazioni del Si stima che la speranza di vita di un neonato si ridurrebbe di 1.1 qualora la situazione dell inquinamento atmosferico rimanesse invariata. 6

7 2. CONSIDERAZIONI SULLO STATO DI SALUTE E CORRELAZIONI CON L INQUINAMENTO ATMOSFERICO 2.1 Premessa Numerosi lavori scientifici, tra cui va annoverato il documento di questa collana realizzato nello scorso anno dalla Provincia di Bologna in collaborazione con le Aziende UUSSLL, Comune di Bologna ed ARPA, sempre di più confermano l associazione tra inquinamento atmosferico ed effetti dannosi per la salute umana sia in termini di mortalità che di morbosità (1, 2, 3, 4, 5). Bisogna, comunque, riconoscere che esistono ancora numerose aree di incertezza che potranno essere chiarite, forse e soltanto, con lunghi e costosi studi scientifici. In queste condizioni di non conoscenza adottare quanto suggerito dal principio di precauzione risulta il migliore approccio alla problematica. Assume, in questo senso, un ruolo determinante l attività di monitoraggio sia sulla distribuzione dei più importanti inquinanti atmosferici che sugli esiti sanitari derivanti dall esposizione alle suddette sostanze. Come preannunciato nella precedente relazione, la costituzione di un archivio unico provinciale della mortalità e l acquisizione di informazioni di buona qualità sul ricorso all assistenza ospedaliera dei cittadini residenti ha permesso, per l anno 2003, di realizzare un documento descrittivo più ricco rispetto al passato. Restano ancora i limiti propri delle analisi descrittive, tra cui l impossibilità di misurare in modo adeguato l effetto combinato dei vari inquinanti, la capacità di valutare correttamente il ruolo delle condizioni climatiche (temperatura, umidità relativa, ecc.), la difficoltà di misurare il ruolo della suscettibilità individuale. Questo rapporto, rispetto al passato, avrà una parte descrittiva meno dettagliata e puntuale; ciò a vantaggio di maggiori approfondimenti nella parte valutativa. In particolare si stimerà la quota di di vita persi attribuibile all esposizione ai livelli di inquinamento esclusivamente di PM2.5 osservati (6, 7, 8, 9). Nel capitolo successivo si descrive lo stato di salute della popolazione nella provincia di Bologna, sia in termini di mortalità (generale e specifica per gruppi di patologie) che di morbosità (intesa come ricorso alle cure ospedaliere). I risultati dell analisi descrittiva non permettono di attribuire gli eventi osservati ad un particolare tipo di inquinante ma forniscono soltanto un quadro generale dell andamento temporale di alcune patologie associabili all inquinamento atmosferico. Se i dati di mortalità risultano particolarmente affidabili in quanto da tempo esiste un sistema di codifica ed archiviazione standardizzato secondo i criteri ISTAT, i dati di ric o- vero ospedaliero, pur rappresentando una interessante fonte di conoscenza sullo stato di salute di una popolazione, presentano alcuni limiti, tra i quali: 1. la qualità delle informazioni a disposizione, nascendo da banche dati costruite per rispondere a esigenze di natura amministrativa piuttosto che sanitaria, risulta a volte non adeguata per lo sviluppo di indagini epidemiologiche; 2. la maggior parte delle patologie associabili all inquinamento atmosferico, non comporta sempre il ricovero ospedaliero ma piuttosto il ricorso all assistenza 7

8 sanitaria territoriale (medico di medicina generale), ovvero l utilizzo dei servizi di pronto soccorso che spesso non esitano in ricovero; 3. non sempre dall attuale banca dati dei ricoveri ospedalieri, è possibile distinguere la quota parte dei ricoveri programmati da ricondurre ad eventi acuti potenzialmente correlabili ad inquinamento atmosferico; 4. è difficile conoscere a priori la prevalenza nel territorio in studio di quelle patologie (ad esempio asma o diabete) che caratterizzano la suscettibilità individuale a particolari condizioni di inquinamento. Consapevoli di questi limiti, in base all esperienza maturata con la precedente relazione provinciale ed in linea con quanto già realizzato da studi epidemiologici nazionali (10,11,12), in questo rapporto verranno analizzati e descritti i dati sui ricoveri ospedalieri dei cittadini residenti in tutta la provincia di Bologna ricoverati presso gli ospedali locali. Non verranno quindi presi in considerazione i casi di ricovero avvenuti in altre province od in altre regioni, ciò anche in ragione del fatto che i dati di esposizione ambientale a disposizione sono riconducibili alla sola area provinciale. Tutte le informazioni a disposizione permettono di valutare il fenomeno per differenti aree amministrative ovvero per comune di residenza, per USL e per l intera Provincia. In questo senso, soprattutto a causa delle dimensioni delle popolazioni in studio e della concentrazione del traffico veicolare nell area metropolitana del Comune di Bologna, si è scelto di aggregare i dati su due livelli: livello provinciale; livello del solo Comune di Bologna; In questo modo si sono potute confrontare più aree (compresa l intera Regione Emilia Romagna quando i dati erano disponibili) e verificare eventuali differenze di distrib u- zione delle più importanti cause di morte associabili all inquinamento atmosferico. Tale confronto è attuabile soltanto utilizzando tassi standardizzati che evitano l effetto confondente della diversa distribuzione di sesso ed età nelle popolazioni in studio. Nel nostro caso si è preferito utilizzare il metodo di standardizzazione diretta prendendo come popolazione standard quella italiana al censimento Per quanto riguarda la significatività delle eventuali differenze riscontrate si è, infine, adottato un test statistico z 2 correntemente utilizzato per lo studio di tassi standardizzati di mortalità che considera significativo un risultato quando la probabilità che lo stesso avvenga in modo casuale sia inferiore al 5%; nel momento in cui tale evidenza si è riscontrata, nel testo è stata utilizzata esplicitamente la parola significativo. 2 Il test utilizzato per valutare significatività statistiche tra differenti tassi rapporta il valore della differenza tra i tassi all errore standard della differenza stessa adottando la seguente formula: Z= T1 - T2 / v KT 1/N1 + KT 2/N2 Dove: N1 e N2 sono le due popolazioni a confronto, T1 e T2 sono i rispettivi tassi, K è la costante per esprimere i tassi (nel nostro caso ). Se il valore z ottenuto supera 1,96 permetterà di affermare, con un rischio di errore del 5%, che i due tassi sono differenti; se tale valore eccede la quantità di 2,58 si potrà fare la stessa affermazione con un rischio di errore dell 1%. 8

9 2.2 Materiali Mortalità Sono stati analizzati i decessi registrati, dal 1993 al 2003, negli archivi di mortalità delle due Aziende USL della Provincia di Bologna (Aziende USL di Bologna ed Imola). Tali archivi si riferiscono esclusivamente ai morti residenti nei comuni afferenti al territorio provinciale. I decessi, codificati secondo la nona revisione della Classificazione Internazionale delle Malattie e Cause di Morte (ICD IX), sono stati studiati per sottogruppi di cause; in particolare: 1. tutte le cause non accidentali ovvero cause naturali (ICD IX da 1 a 799); 2. le malattie del Sistema Circolatorio (ICD IX da 390 a 459); 3. le malattie dell Apparato Respiratorio (ICD IX da 460 a 519); 4. le patologie Tumorali (ICD IX da 140 a 239). All interno delle suddette macroaggregazioni sono state, quindi, studiate in modo più puntuale alcune cause di morte considerate dalla letteratura scientifica più di altre associabili all inquinamento atmosferico (vedi tabella n.1). Tabella 1 - Gruppi di patologie causa di morte descritte nel presente rapporto (tra parentesi codice ICD IX di riferimento) MACROAGGREGAZIONE DI CAUSE Tutte le cause non violente (da 1 a 799) Malattie del sistema circolatorio (da 390 a 459) Infarto (410) Malattie dell Apparato Respiratorio ( da 460 a 519) SOTTOGRUPPI DI PATOLOGIE ANALIZZATE Altre malattie ischemiche ( ) Malattie del circolo encefalico ( ) Polmonite ( ) Bronchite, enfisema ed asma ( ) Malattie acute dell apparato respiratorio ( , , ) Patologie neoplastiche (da 140 a 239) Tumori della trachea, bronchi e polmoni (162) Leucemie ( ) Morbosità Si sono presi in considerazione i ricoveri registrati presso la banca dati regionale SDO Schede di Dimissioni Ospedaliere curata dall Assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna e riferiti a tutti i casi di ricorso alle cure ospedaliere da parte di cittadini residenti in Provincia di Bologna tra gli 2000 e Di questi ricoveri sono stati analizzati i ricoveri riportanti in diagnosi principale alcuni gruppi di patologie (tabella n.2) distinti per area di residenza (provinciale e nel Comune di Bologna) e per tipo di ricovero (tutti, programmato e non programmato). Dalle informazioni così selezionate sono stati quindi calcolati i tassi grezzi di ricovero per 1000 residenti. La banca dati utilizzata non ha fornito informazioni in grado di definire in modo univoco i soggetti ricoverati e quindi si è scelto di sviluppare l analisi esclusivamente in termini di frequenza di ricovero e non di ricoverati. L indice così ottenuto, pertanto, informa esclusivamente sul ricorso alle cure ospedaliere e non può essere di aiuto nella stima della prevalenza di patologie. D altronde 9

10 l interesse del presente documento è rappresentato non tanto dalla quota di soggetti malati, ma piuttosto dall uso dei servizi sanitari in concomitanza con condizioni di inquinamento atmosferico. Tabella 2 - Gruppi di patologie causa di ricovero descritti nel presente rapporto (tra parentesi codice ICD IX di riferimento) MACROAGGREGAZIONE DI CAUSE SOTTOGRUPPI DI PATOLOGIE ANALIZZATE Tutte le cause non violente (da 1 a 799) Malattie del sistema circolatorio (da 390 a 459) Infarto (410) Altre malattie ischemiche ( ) Malattie dell Apparato Respir atorio ( da 460 a 519) Polmonite ( ) Bronchite, enfisema ed asma ( ) Malattie acute dell apparato respiratorio ( , , ) Patologie neoplastiche (da 140 a 239) Tumori della trachea, bronchi e polmoni (162) 2.3 La mortalità generale nella Provincia di Bologna L andamento della mortalità generale (per tutte le cause escluse quelle violente) in Provincia di Bologna nel periodo presenta una tendenziale diminuzione dei tassi che tuttavia non è confermata dal dato relativo all anno 2003 (grafico n.1). La mortalità nel Comune di Bologna, fino al 1997 leggermente più alta del dato provinciale, ha assunto dal 1998 valori praticamente sovrapponibili a quelli provinciali, per poi ritornare a tassi leggermente più elevati nel corso degli ultimi due (in modo più marcato nel 2003). Grafico n. 1 - Andamento del tasso di mortalità per tutte le cause escluse le violente Confronto tra aree della Provincia di Bologna ( ) tasso standard x Comune di Bologna Provincia In realtà l anno 2003, come già noto, è risultato un anno particolarmente anomalo in quanto fortemente condizionato, rispetto alla mortalità generale, da un estate caratterizzata da fenomeni meteoclimatici estremi (è risultata una delle estati più calde degli ultimi con valori di temperatura massima superiori di alcuni gradi rispetto al valore medio stagionale). Per completezza si è ritenuto utile fornire di seguito una sintesi del fenomeno occorso nell estate 2003 già sorvegliato e studiato attentamente dall Osservatorio Epidemiolog i- 10

11 co del Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL e dal Comune di Bologna, che nel corso del 2004, hanno assunto il ruolo di Centro Locale di Coordinamento del Sistema di Allerta da Ondate di Calore in stretto rapporto con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Prima di affrontare la descrizione degli eventi registrati nell estate 2003, ci sembra u- tile fare un piccolo commento sull andamento della mortalità generale distinta tra i due generi. Come si può notare nel grafico n.2, la mortalità per tutte le cause, escluse le violente si presenta con dimensioni differenti tra maschi e femmine: queste ultime hanno sempre nel periodo esaminato tassi di mortalità significativamente inferiori rispetto all altro genere. Da notare come nel tempo, a livello provinciale, i valori tra i due generi tendano ad avvicinarsi pur mantenendosi significativamente differenti; ciò vale anche per l anno 2003 dove, pur manifestando in entrambi i generi un incremento di mortalità, la differenza tra i due tassi risulta ancora più ridotta rispetto al passato. Grafico n. 2 -Andamento della mortalità per tutte le cause tranne le violente Provincia di Bologna (maschi vs femmine ) tasso standard x Maschi Femmine 2.4 La mortalità nell estate 2003 (brevi note) Nel corso dell estate del 2003 il territorio della provincia di Bologna è stato investito dal fenomeno meteo-climatico definito come ondate di calore (13). Tale fenomeno ha avuto esiti rilevanti in termini di impatto sulla salute tanto da determinare differenze significative (p<0,01) tra la mortalità generale osservata nell estate del 2003 e la media dello stesso periodo riferita ai 10 precedenti ( ). Da giugno a settembre del 2003 si sono registrati 3847 decessi nei residenti in provincia con un eccesso rispetto alla media (calcolata sulla base dei dati relativi allo stesso periodo nei 10 precedenti) di poco meno del 15%. In termini di tasso grezzo (misura più appropriata per fare confronti) l incremento è stato di poco superiore al 12%. L eccesso di mortalità è risultato statisticamente significativo (p <0,01, applicando il test z) sull intero periodo estivo e per i soli mesi di giugno e agosto (tabella n. 3). 11

12 Tabella 3 - Decessi e tassi osservati con scostamento percentuale su valore medio calcolato su base decennale Provincia di Bologna estate 2003 Periodo Decessi 2003 Variazione % vs media Tasso mortalità 2003 x Giugno ,64% 105,2 15,99%* Luglio 940 8,72% 100,5 6,35% Agosto ,22% 114,6 21,40%* Settembre 851 7,56% 91,0 5,20% Totale estate ,90% 411,4 12,37%* Nota * = statisticamente significativo con p<0,01 Variazione % vs media Un analisi per classi di età ha dimostrato che l eccesso di mortalità è risultato statist i- camente significativo (p<0,01) solo nel gruppo dei più anziani (età 75 ), suggerendo questo sottogruppo di popolazione come quello più a rischio in occasione di condizioni climatiche estreme (tabella n. 4). Gli altri due sottogruppi con età inferiore ai 75 hanno, invece, registrato una riduzione significativa del tasso di mortalità rispetto al valore medio di periodo. Tabella 4 - Distribuzione per classi di età del numero e del tasso di decessi nell estate 2003 con scostamento percentuale su base decennale Provincia di Bologna estate 2003 Classe età in Decessi 2003 Variazione % vs media Tasso mortalità 2003 x ,90% 65,0-12,8%** ,28% 510,9-12,6%** ,04% 2597,4 13,1%* Totale estate ,90% 411,4 12,4%* Nota * = statisticamente significativo con p<0,01 ** = statisticamente significativo con p<0,05 Variazione % vs media Entrambe le aree prese in considerazione in questo rapporto (Provincia e Comune di Bologna) presentano un incremento di mortalità nel periodo estivo. Una disaggregazione per aree geografiche (montagna, collina, pianura ed area altamente urbanizzata) indica in realtà che nell area di pianura l aumento della mortalità osservato non ha raggiunto livelli di differenza statisticamente significativi; allo stesso modo non risulta statisticamente significativa la riduzione percentuale osservata nell area montana (tabella n. 5). Tabella 5 - Distribuzione per aree geografiche del numero e del tasso di decessi nell estate 2003 con scostamento percentuale su base decennale Provincia di Bologna estate 2003 Area geografica Decessi 2003 Variazione % vs media Tasso mortalità 2003 x Bologna città ,01% 488,0 18,10%* Pianura ,09% 348,6 5,56% Collina ,40% 371,9 18,46%* Montagna 203-0,68% 385,9-6,62% Totale provincia ,90% 411,4 12,36%* Nota * = statisticamente significativo con p<0,01 Variazione % vs media Un semplice confronto tra un classico indicatore di disagio bioclimatico (temperatura massima apparente) ed il numero di decessi giornalieri osservati nell estate 2003, fa ap- 12

13 prezzare la relazione tra loro esistente ovvero a temperatura massima apparente corrisponde (in genere con un lag temporale di ore) un picco di mortalità (grafico n. 3) Decessi osservati 10 01/06/ /06/ /06/ /06/ /06/ /07/ /07/ /07/ /07/ /08/ /08/ /08/ /08/ /08/ /09/ /09/ /09/ /09/2003 Temp max apparente Grafico n. 3 Relazione tra temperatura massima apparente giornaliera e numero di decessi osservati (Provincia di Bologna estate 2003). Nota: i dati di temperatura sono quelli registrati dalla stazione meteo dell aeroporto Marconi di Bologna e in questo grafico sono ipotizzati rappresentativi delle condizioni climatiche provinciali. Se confrontiamo la mortalità dell intero anno 2003 con quella dei precedenti 10 si riscontrano, nei singoli mesi, differenze percentuali sia in eccesso che in difetto rispetto al valore medio di periodo (tabella n.6). In particolare si confermano gli incrementi significativi dei mesi estivi, mentre decrementi statisticamente significativi (cioè valori medi in calo rispetto al periodo precedente) si rilevano nel mese di gennaio; in Marzo, infine, si registra un altro incremento statisticamente significativo (p<0,05). La riduzione media di tasso osservata negli ultimi mesi del 2003 (ottobre, novembre e dicembre) suggerisce un effetto di harvesting ovvero una riduzione della mortalità per depauperamento della quota di fragili, già deceduti nel periodo estivo, dalla popolazione residente. Ciò spiega, in parte, anche il fatto che la differenza in eccesso osservata tra i tassi di mortalità registrati nel 2003 rispetto ai dieci precedenti (complessivamente 30 decessi per abitanti in più) non risulta statisticamente significativa (p>0,05). Tabella 6 - Tassi grezzi di mortalità per residenti osservati per mese nel 2003 e confronto con il valore medio di periodo ( ). Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Totale ,6 103,2 116,2 97,2 91,0 105,2 100,5 114,6 91,0 96,2 98,1 100,5 1216,4 Media Diff. % 2003-media 117,6 104,0 105,8 97,2 94,1 90,7 94,5 94,4 86,5 96,4 98,4 106,4 1186,1-12,82* -0,75 9,84** 0-3,31 16,02* 6,32 21,48* 5,18-0,13-0,36-5,55 2,55*** Nota * = statisticamente significativo con valore di p<0,01 ** = statisticamente significativo con valore di p<0,05 *** = statisticamente significativo con valore di p<0,10 Poiché vi è notoriamente correlazione tra i valori meteo-climatici ed i livelli degli inquinanti presenti in atmosfera, è difficile scindere l effetto degli uni da quelli degli altri 13

14 sull impatto sulla salute, senza condurre studi particolari. Si può tuttavia affermare che l avverarsi di particolari condizioni meteo nell estate del 2003, con valori più alti di temperatura ed umidità rispetto alla media, ha presumibilmente contribuito in misura maggiore dei valori degli inquinanti, all eccesso di mortalità registratosi nel periodo. 2.5 Mortalità per alcune patologie associabili all inquinamento Come già descritto in premessa si è ritenuto utile analizzare l andamento della mortalità per alcuni gruppi di patologie che, per quanto indicato in letteratura, più di altre risultano associabili all inquinamento atmosferico; a questo proposito è necessario precisare che tali malattie sono influenzabili anche da altri fattori, come il fumo di tabacco (passivo od attivo), le condizioni di lavoro, quelle abitative ovvero le condizioni socio-economiche (14). In sintesi le patologie associabili all inquinamento atmosferico si possono suddividere in tre sottogruppi: malattie del sistema circolatorio, malattie dell apparato respiratorio, tumori. Di seguito si presenteranno i tassi di mortalità standardizzati della popolazione generale per le due aree geografiche selezionate Malattie del Sistema Circolatorio Dei tre gruppi di patologie considerate, nell area provinciale, le morti per patologie del sistema circolatorio complessivamente presentano il più alto tasso di mortalità, come d altronde già ben noto, seguite poi dai tumori. Tuttavia l andamento assunto dai due gruppi di patologie, pur essendo per entrambi in diminuzione, indica una evoluzione verso la sovrapposizione dei tassi stessi; ciò va imputato alla più elevata rapidità di riduzione dei valori assunta dalle patologie del Sistema Circolatorio (grafico n.4). Grafico n. 4 - Andamento dei tassi di mortalità per Malattie del Sist. Circolatorio e Tumori Provincia di Bologna ( ) 380 Tasso standard x Malattie Sistema circolatorio Tutti i tumori Un analisi per genere indica come le malattie del Sistema Circolatorio presentino tassi di mortalità sovrapponibili tra donne e uomini; un confronto con le morti per tumore invece evidenzia tassi significativamente più elevati nei maschi; questa situazione si presenta anche a livello regionale (grafici n.5 e 6). 14

15 Grafico n. 5 - Andamento dei tassi di mortalità per Malattie del Sist. Circolatorio e Tumori Provincia di Bologna (maschi ) 380 Tasso standard x Malattie Sistema circolatorio Tutti i tumori Grafico n. 6 - Andamento della mortalità per Malattie Sist. Circolatorio e Tumori Provincia di Bologna (femmine ) 380 Tasso standard x Malattie Sist. circolatorio Tutti i tumori Si noti come in realtà, ormai, negli uomini, al contrario delle donne, il tasso standardizzato di mortalità per tumori abbia superato quello per le Malattie del Sistema Circolatorio. D altra parte l andamento in diminuzione della mortalità per tumori è significativamente più alta nei maschi rispetto alle femmine (nel periodo in studio è stata del 15,2% rispetto al 5,9% nelle femmine). Risulta invece simile tra i due sessi la riduzione relativa dei tassi di mortalità per malattie del Sistema Circolatorio, gruppo di patologie che nelle donne resta a valori significativamente più elevati rispetto alle morti per patologie neoplastiche. Un confronto con i dati regionali (limitati in questo caso al periodo ) evidenzia come l area provinciale (grafici n.7 e 8) in tutto il periodo in studio abbia avuto, sia per i maschi che per le femmine, tassi di mortalità inferiori a quelli registrati in regione; tuttavia le differenze riscontrate sono significative solo per le femmine. 15

16 Grafico n. 7 - Andamento tassi di mortalità per Malattie Sistema Circolatorio Confronto RER vs Provincia di Bologna (maschi ) 400 Tasso standard x Maschi RER Maschi Prov. Bologna Grafico n. 8 - Andamento tassi di mortalità per Malattie Sistema Circolatorio Confronto RER vs Provincia di Bologna (femmine ) 400 Tasso standard x Femmine RER Femmine Prov. Bologna Facendo un confronto complessivo tra l area provinciale in toto ed il Comune di Bologna, si nota che per le malattie del Sistema Circolatorio la Provincia ha tassi più alti rispetto al Comune di Bologna (grafico n.9); il trend temporale, comunque, presenta in entrambi i casi una tendenziale simile riduzione (di circa il 22%). Le stesse condizioni si evidenziano disaggregando per sesso. 16

17 Grafico n. 9 - Andamento tassi di mortalità per Malattie Sistema Circolatorio e Tumori Confronto tra Area provinciale e Comune Bologna ( ) 370 Tasso standard x Malattie Sist. Circolatorio Provincia Malattie Sist. Circolatorio Bologna Alcuni studi hanno messo in evidenza come condizioni di inquinamento atmosferico possano alterare i meccanismi della coagulazione del sangue (9). Talune malattie del Sistema Circolatorio vedono proprio in questa alterata condizione una possibile causa. Tra queste vanno ricordate l infarto miocardico, le malattie del circolo encefalico, le malattie di natura ischemica, l arteriosclerosi, l ipertensione. Su alcune di queste patologie si è approfondita l analisi per descriverne l andamento in Provincia di Bologna Infarto del miocardio Nel periodo studiato si è registrata una significativa diminuzione della mortalità per infarto in tutta la Provincia di Bologna sia per le femmine che per i maschi (valori al di sopra del 34%). Le femmine risultano complessivamente meno colpite in entrambe le aree analizzate che assumono valori complessivi praticamente sovrapponibili (grafico n.10). Grafico n Andamento tasso di mortalità per infarto miocardico (ICD IX 9) Confronto tra aree della Provincia di Bologna 80 Tasso standard x Provincia Comune di Bologna Stessi commenti possono essere fatti disaggregando per genere: l andamento è in tendenziale riduzione in entrambi i casi senza differenze nelle due aree a confronto. La ri- 17

18 duzione percentuale nel tempo, tuttavia, è più marcata nell area provinciale rispetto al Comune di Bologna (rispettivamente del 34,6% vs 26,9%). Resta invece significativamente più elevato il tasso di mortalità per questa patologia nei maschi rispetto alle femmine (rapporto maschi/femmine pari a circa 1,5). Da notare come per questa patologia non e- mergano a livello provinciale incrementi di mortalità nell anno 2003 che resta in linea con i dati del Malattie del circolo encefalico Questo gruppo di cause di morte presenta un andamento dei tassi di mortalità in diminuzione con una pendenza meno marcata rispetto all infarto (grafico n.11). La mortalità in area provinciale risulta leggermente più elevata di quella della Città di Bologna in entrambi i generi. Le donne (nel 2003 si sono registrati in Provincia 74 decessi ogni residenti) sono più colpite degli uomini (57 decessi ogni residenti nel 2003). Negli ultimi i tassi di mortalità nei Comuni della Provincia tendono a sovrapporsi a quelli del Comune di Bologna. Grafico n Andamento tasso di mortalità per Malattie del Circolo Encefalico (ICD IX ) Confronto Provincia di Bologna vs Comune di Bologna ( ) Tasso standard x Provincia Comune di Bologna Malattie di natura ischemica Questo gruppo di cause di morte, che colpisce in media ogni anno poco meno di 60 soggetti ogni residenti presenta tassi leggermente più alti nel Comune di Bologna; in particolare questa maggiore frequenza è significativamente più elevata nei maschi della Città rispetto ai quelli della Provincia; codesto fenomeno non si ripete nell anno 2003 (grafico n. 12). 18

19 Grafico n Andamento tasso di mortalità per malattie ischemiche (ICD IX ) Confronto tra aree e genere ( ) 80 Tasso standard x Maschi Prov. Maschi Bologna Femmine Prov. Femmine Bologna L andamento di questo gruppo di patologie negli ultimi assume una sostanziale stabilità in entrambe le aree studiate (grafico n. 13). Grafico n.13 - Andamento tasso di mortalità per malattie ischemiche (ICD IX ) Confronto tra aree della Provincia di Bologna ( ) Tasso standard x Provincia Comune di Bologna Malattie Neoplastiche Le patologie neoplastiche rappresentano la seconda causa di morte nella nostra popolazione dopo quelle dell apparato cardiocircolatorio. Come abbiamo già descritto, queste patologie sono molto più frequenti nei maschi rispetto alle femmine (grafico n.14) e presentano, nel periodo osservato, tassi standardizzati con tendenziale riduzione (a livello provinciale si riscontra una riduzione dei valori di tassi standardizzati di circa l 11%). La riduzione osservata nel periodo è più marcata nei maschi (circa del 15% rispetto al 6% scarso delle femmine). 19

20 Grafico n.14 - Andamento tasso di mortalità per tutti i tumori (ICD IX ) Confronto tra aree e genere ( ) 400 Tasso standard x Maschi Prov. Maschi Bologna Femmine Prov. Femmine Bologna Tale riduzione è tuttavia molto meno marcata rispetto a quanto è avvenuto con le patologie cardiovascolari. Inoltre, in questo caso, l analisi disaggregata per aree, indica come a Bologna i tassi standardizzati di mortalità siano sempre più elevati di quelli provinciali ed in massima parte significativamente differenti (grafico n.15). Grafico n Andamento tasso di mortalità per tutti i tumori Confronto Provincia di Bologna vs Comune di Bologna ( ) 320 Tasso standard x Provincia Comune di Bologna Ciò è confermato anche dopo la valutazione del fenomeno per genere; in particolare le donne residenti a Bologna muoiono in quantità significativamente superiore rispetto a quelle residenti in Regione Emilia Romagna che complessivamente presentano tassi di mortalità per tumori più alti di quelli osservati nei Comuni della provincia (grafico n.16). 20

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