Projet BEACHMED Phase C Attività 1: Fabbiso-gni di sabbia per la ricostruzione e la-manutenzione dei li-torali

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1 Attività 1: Fabbisogni di sabbia per la ricostruzione e la manutenzione dei litorali La valutazione economica delle località balneari (studio sviluppato dalla EUROBUILDING S.r.l. con la consulenza della NOMISMA S.p.A. ed il contributo della Regione Lazio nell ambito del progetto BEACHMED ) Regione Lazio (Italia) Osservatorio Regionale dei Litorali EUROBUILDING S.r.l

2 La valutazione economica delle località balneari Premessa Eurobuilding S.r.l..- Nomisma Studi Economici S.p.A. La possibilità di realizzare vacanze indimenticabili fa dell Italia la quarta meta turistica mondiale, con un ritorno economico di circa 83 miliardi di euro. Unitamente alla presenza di tesori dell arte, di testimonianze uniche al mondo di un eccezionale tradizione storica e culturale (monumenti, città d arte, dimore storiche, attività museali, teatrali, ecc.), l Italia offre bellezze naturalistiche altrettanto uniche. Tra queste ultime, il sistema costiero riveste senza ombra di dubbio un ruolo di primaria importanza. Grazie alla conformazione geografica del nostro Paese ed al clima favorevole delle nostre regioni, le coste italiane attraggono circa la metà dei flussi turistici, per i quali la balneazione è la principale motivazione di viaggio. Sulla base di una stima, seppure approssimativa, il valore economico delle nostre coste si aggira complessivamente sui 13 miliardi di euro, circa l 1% del Pil italiano. L elevato valore (non solo economico) delle nostre coste rende pertanto di primaria importanza comprendere il loro contributo nei confronti delle singole località, delle quali poco o nulla si conosce, ma che spesso rappresentano la dimensione rilevante per l analisi delle dinamiche turistiche. L importanza delle coste come attrattore turistico viene però minacciata dal rischio incipiente che coinvolge molte aree del litorale italiano, lungo il quale i fenomeni erosivi hanno provocato danni incalcolabili al paesaggio ed alla economia. Più della metà delle spiagge basse e sabbiose del nostro paese risulta al giorno d oggi soggetta a questi problemi. In questo contesto si inserisce il nostro progetto di ricerca, che rappresenta un contributo originale e innovativo alla valutazione economica delle località balneari nazionali colpite da un fenomeni di erosione dell arenile, i cui effetti appaiono largamente inesplorati. Le finalità prioritarie e la metodologia La stima del valore aggiunto prodotto all interno di una meta marina è stata perseguita, in prima battuta, attraverso un approfondimento della conoscenza relativa all economia legata all arenile in senso stretto. La consapevolezza che il mare e quindi la spiaggia costituiscano beni da cui trae valore una moltitudine di soggetti all interno di una destinazione balneare, ha portato inevitabilmente ad allargare il quadro di analisi, andando a stimare quelli che sono gli effetti economici sui sistemi turistici presi nella loro interezza. Da una parte, si è perciò proceduto a pianificare un indagine che permettesse di stimare il ritorno economico di un metro quadrato di spiaggia organizzata. Strumentalmente all obiettivo finale si è identificato: 1. un set di indicatori di utilizzo dell arenile; 2. un quadro delle potenziali trasformazioni nell utilizzo derivanti da un allungamento/accorciamento dell arenile; 3. una stima dell utilità e dell entità ottimale degli interventi sull arenile sulla base: 3.a della struttura dell arenile; 3.b della struttura degli stabilimenti; 3.c delle preferenze degli operatori. Il fatto che le località oggetto dell analisi 1 fossero attualmente, o lo fossero state in passato, interessate da fenomeni di erosione e in alcuni casi fossero già state oggetto di ripascimento, o di altre forme di difesa della costa, ha reso imprescindibile ricorrere ad una chiave interpretativa di tipo dinamico, che permettesse cioè di leggere l uso, e quindi il ritorno economico, della spiaggia in modo da assecondarne le recenti evoluzioni ed anticipare i potenziali sviluppi. Allargando il focus di indagine dagli operatori balneari, le considerazioni più ampie sugli effetti economici 1 Gabicce Mare, Senigallia, Civitanova Marche, Porto Sant Elpidio, Tarquinia e Ostia Lido

3 prodotti dal turismo balneare direttamente o indirettamente sulle economie locali sono derivate da un percorso che si è basato su informazioni prevalentemente amministrative, integrate da interviste a testimoni privilegiati. Il procedimento metodologico ha previsto tre stadi successivi: 1. La stima delle presenze turistiche complessive; 2. La stima delle spese turistiche; 3. La valutazione dell impatto economico. La parzialità delle strutture ricettive monitorate ufficialmente dagli enti locali (dai comuni alle province, alle APT, alle regioni fino ad arrivare all Istat) comportano una copertura non esaustiva della domanda turistica, soprattutto a livello di singola destinazione. Per questa ragione il primo passaggio realizzato è stato quello di ricostruire l esatta dimensione della consistenza turistica nelle singole località, integrata con quelle tipologie di clientela che più spesso sfuggono alle fonti amministrative: quanti utilizzano appartamenti in affitto o le proprie seconde case e quanti non pernottano nella località (escursionisti). Una volta identificato l ammontare della domanda turistica nella sua accezione più ampia, si è poi proceduto alla stima delle spese che il turismo comporta e quindi l apporto economico che queste spese comportano sul complesso delle singole economie locali, in una accezione che non si limita ai soli settori della filiera turistica, ma anche a quelli che indirettamente il turismo influenza (servizi alla persona, servizi sanitari..). Il valore economico della spiaggia La diversità tipologica degli stabilimenti emersa a più riprese nel corso dell analisi non poteva non riflettersi sul valore economico derivante dalla spiaggia. Raggruppando le differenti tipologie di servizi offerti secondo le possibili fonti di ricavo viene confermata l importanza delle attività di spiaggia per alcune località, mentre per altre il valore economico si è spostato su servizi di altro genere, in particolare il bar/ristorante, con il caso a sé stante di Porto S Elpidio (3,2%). All estremo opposto si collocano località come Gabicce e Senigallia, nelle quali gli stabilimenti balneari traggono la quasi totalità del loro reddito dalle attività di spiaggia. Dalla sola ricettività della spiaggia, in particolare, ad Ostia Lido provengono in media oltre 282 mila euro per stabilimento intervistato, valore che scende a euro a Porto S Elpidio dove la capacità ricettiva è relativamente più modesta. % 4, 1, % 33,9 38,6 25 6% 4% % % 73,6 26,4 Civitanova M. 96, 64,6 96,8 3,2 Gabicce M. Ostia Lido Porto S'Elpidio, Senigallia Spiaggia Bar / Rist. Altri servizi 61,4 Tarquinia Civitanova M Gabicce M. Ostia Lido Porto S'Elpidio Senigallia Tarquinia Composizione del fatturato degli stabilimenti balneari: anno 3 (valori percentuali) Valore del fatturato derivante dalle sole attività di spiaggia: anno 3 (euro) Un ulteriore evidenza emersa è che la redditività di ogni singolo metro quadrato di spiaggia appare diminuire all aumentare della dimensione demaniale. Disaggregando le estensioni demaniali degli stabilimenti si rileva infatti come gli appartenenti alla classe più piccola, quella con meno di 1697,5 mq di concessione totale, si caratterizzano infatti per un fatturato per mq di 34,29 euro, 7,3 in più rispetto alla classe dimensionale immediatamente superiore. Il divario resta significativo anche tra la seconda e la terza classe (5,18 euro) pur tendendo a diminuire, sino a ridursi a,37 euro tra la terza e quarta classe, quella con gli esercizi più estesi, dove il ricavo medio si attesta sui,4 euro a mq

4 ,9 35,8 25,2 25,8 32, ,29 26,99,81, ,7 1 5 Civitanova M. Gabicce M. Ostia Lido Porto S'Elpidio Senigallia Tarquinia meno di 1697,5 mq da 1697,5 a 78 mq da 78 a 3589,8 mq oltre 3589,8 mq Valore del fatturato di spiaggia per mq di superficie demaniale totale: anno 3 (euro) Valore del fatturato di spiaggia per mq di superficie demaniale totale, per classe di superficie: anno 3 (euro) L impatto economico del turismo sulle economie locali Il denaro che quotidianamente corrisponde un turista per soggiornare in una spiaggia alimenta tutta una serie di attività economiche, sia in maniera diretta che in forma indiretta. Le spese dei turisti costituiscono delle entrate, in maniera più immediata, per i settori più legati al turismo (alberghi, ristoranti, ma anche attività di locazione, ricreative..) i quali però abbisognano di altri beni e servizi prodotti da altri comparti, attivando così in maniera indiretta anche altre attività economiche (ristrutturazioni edili, produzione di manufatti artigianali tradizionali o di prodotti alimentari tipici..). Questo meccanismo sembra influenzato positivamente dalla dimensione dell ambito territoriale di riferimento, giustificato dal fatto che sotto una soglia geografica minima è più difficile che le relazioni intersettoriali si esauriscano nel perimetro amministrativo. Così ad esempio la probabilità che un impresa calzaturiera di Civitanova Marche benefici delle calzature acquistate da un turista che si reca nella località sono ragionevolmente più remote di quanto non lo siano se consideriamo le ricadute sulle aziende calzaturiere di tutta la provincia di Ascoli. L impatto del moltiplicatore dipende anche dalla diversa articolazione delle filiere turistiche, che nelle sei località analizzate hanno una connotazione fortemente peculiare. Così, mentre Civitanova e Porto S Elpidio presentano una presenza del commercio più spiccata, Gabicce e Senigallia hanno filiere turistiche che si caratterizzano per una relativamente più articolata e diffusa offerta ricettiva e ristorativa e di attività ricreative, culturali e sportive; attività per le quali non eccelle Tarquinia, che si connota esclusivamente per il suo sistema ricettivo e ristorativo. Un discorso a sé merita il Lido di Ostia. In questo caso non è chiaro quale sia la connotazione distintiva, ma non appare fondamentale comprenderne i contorni tanto più che la località presenta un sistema economico imprescindibilmente connesso al più ampio contesto metropolitano della capitale. Si pensi ad esempio come le spese di trasporto, soprattutto per il trasporto pubblico, che molti pendolari affrontano per recarsi nella spiaggia di Ostia ricadono su Roma nel suo complesso, piuttosto che nella destinazione balneare. Fatte queste doverose premesse, il modello di analisi utilizzato conferma la netta supremazia del sistema balneare ostiense. Ostia contribuisce infatti all economia romana con un valore economico, direttamente o indirettamente, generato dal turismo che oscilla tra gli 1,4 e gli 1,7 miliardi di euro; seguono Senigallia, con un giro d affari compreso tra i 57 e i 68 milioni di euro e via via tutte le altre destinazioni. Ipotesi Bassa Media Alta Gabicce M Senigallia Civitanova M Porto S Elpidio Tarquinia Ostia Lido (*) (**) Stima degli effetti economici diretti ed indiretti della domanda turistica balneare: anno 2 (euro) (*) i risultati derivano dall utilizzo della numerosità media delle presenze alberghiere, anni (**) i valori si riferiscono all impatto sull intero comune di Roma

5 Sulla base delle stime relative agli effetti economici del turismo balneare un esercizio ulteriore che merita attenzione è il legame con la dimensione relativa dell arenile nelle diverse destinazioni In questo modo appare del tutto evidente il divario in termini di valore che produce un metro quadro di concessione demaniale se si considera l effetto minimo, cioè il valore generato per coloro che godono della concessione delle sole attività di spiaggia, e quale giro d affari viene invece attivato rispetto all intera collettività locale. Se a Senigallia le attività di noleggio ombrelloni, lettini, sedie.. producevano un fatturato di 25,8 euro per metro quadrato di concessione, il risultato economico generato per l intero sistema economico raggiungeva i 1752 euro 2, 68 volte tanto Gabicce M. Senigallia Civitanova M. Porto S. Elpidio Tarquinia Ostia Lido Impatto diretto e indiretto Impatto diretto Stima degli effetti economici della domanda turistica balneare per mq di concessione demaniale: anno 2 (euro). I dati sono riferiti alla ipotesi media di utilizzo degli appartamenti privati. Per Tarquinia si è utilizzata la somma dell area calpestabile e di quella stabilimenti Il ritorno economico dei ripascimenti: un ipotesi previsionale Alla luce dei risultati ottenuti adoperando i diversi indicatori derivabili dalle informazioni acquisite, la relazione che emerge tra superficie demaniale e reddito prodotto dalla spiaggia sembra risultare quella maggiormente efficace. Per questa ragione si è preferito utilizzare il valore economico del singolo metro quadrato per la stima previsionale degli effetti di un allungamento dell arenile. Il procedimento utilizzato si è composto di tre passaggi fondamentali: 1. identificare la superficie demaniale corrispondente ad ogni singola ipotesi di allungamento; 2. assegnare ad ogni superficie il valore al metro quadro caratteristico di ognuna delle quattro classi dimensionali precedentemente esplicate; 3. calcolare la media per la totalità dei casi analizzati. Le ipotesi di ripascimento non possono però prescindere dalla capacità di utilizzo della superficie demaniale degli operatori. Il valore economico per metro quadrato è stato perciò messo in relazione con il gradimento dei gestori degli stabilimenti che in qualche modo sintetizza il rapporto costo-opportunità derivante da ognuna delle ipotesi di allungamento. Le figure qui di seguito permettono di schematizzare il trade-off tra opportunità (in termine di ricavi monetari teorici) che un allungamento della spiaggia può comportare e l opportunità/rischio che gli operatori attribuiscono alle 2 Nell interpretare il raffronto nelle località laziali, soprattutto nel caso di Tarquinia, è bene tenere in considerazione che le informazioni demaniali non fanno riferimento al 2, anno al quale si riferiscono le stime dell effetto economico. Si è voluto comunque dare una informazione indicativa che va, è bene sottolinearlo, utilizzata con la cautela del caso

6 diverse opzioni possibili. Nelle figure a sinistra il giudizio degli operatori si legge attraverso le risposte di quanti giudicano sconveniente un possibile allungamento piuttosto che un altro; nelle figure a destra quanti invece sono fortemente favorevoli alla singola ipotesi. Come si evince la percentuale di sfavorevoli cresce al crescere della dimensione da riportare, che viceversa si riduce prendendo in esame i favorevoli. Quali considerazioni può quindi trarre chi vuole verificare l opportunità di un ripascimento e l entità dell intervento? Relativamente alle sei destinazioni analizzate si vede come il valore al mq scenda costantemente sino all ipotesi di allungamento di 5-6, stabilizzandosi nella classe superiore. I giudizi negativi sino a 6-7 metri risultano strettamente minoritari, quindi si può presumere che 6-7 metri sia l entità limite dell intervento. In realtà se si considerano i giudizi favorevoli si vede come quest ultima classe sia appetibile per poco meno della metà degli intervistati, e si caratterizzi per un valore economico unitario piuttosto basso. Gli interventi più opportuni sembrano quindi concentrarsi al di sotto dei 5-6 metri. Per gli stabilimenti con 4 metri di sabbia o meno il gradimento scende infatti in maniera considerevole in coincidenza dell ipotesi 5-6 metri, così come il valore economico unitario, posizionando così la frontiera ottima su interventi di 4-5 metri. Diverso è il caso degli arenili più lunghi, dove il gradimento resta elevato fino a 5-6 metri, anche se il ricavo caratteristico tende a scendere quasi subito. Per calcolare il ritorno economico di un intervento di allungamento si è perciò fatto riferimento a dei coefficienti medi di moltiplicazione da applicare al valore caratteristico della singola località. Nei grafici a seguire sono quindi riportarti i valori medi del fatturato delle sei località, ed i coefficienti di moltiplicazione applicabili: medio, per le spiagge pari o al di sotto dei 4 metri di lunghezza e per quelle superiori a tale soglia. Prendendo in considerazione una destinazione con una spiaggia lunga 3 metri. Il fatturato per metro quadrato relativo al 3 di una spiaggia di questa lunghezza risulta mediamente 28,5 euro (rientrando nella classe 4 metri). Ipotizzando che la lunghezza di costa interessata sia di 15 metri, avremo una superficie di 45 mila metri quadrati che genera un valore, relativo alle sole attività di spiaggia, di circa 1,3 milioni di euro. Applicando un allungamento di 25 metri, si porterebbe la lunghezza dell arenile a 55 metri e la superficie ulteriore risulterebbe così di 375 mq. Il ritorno economico di questa nuova area risulterebbe dal prodotto dell area per il nuovo valore caratteristico, ottenuto attraverso i coefficienti riportati nel grafico sopra presentato, stimato a circa euro/mq. Il fatturato totale raggiungerebbe così quasi 2 milioni euro, 7 mila dei quali generati dall intervento di allungamento. Esercizi analoghi riguardano spiagge di lunghezza superiore ai 4 metri. Utilizzando la lunghezza media degli stabilimenti analizzati (56 metri), il valore per metro risulta di circa 26,1 euro, che su una costa di 15 metri producono un fatturato di quasi 2,2 milioni di euro. Un allungamento di 25 metri significherebbe avere a disposizione sempre 375 mq di spiaggia in più, ma con un valore a mq di,6 euro anziché, tipico delle spiagge con oltre 4 metri di lunghezza. Il ricavo derivante dall allungamento risulterebbe così di 676 mila euro. Alla luce dei risultati ottenuti è possibile avanzare alcune congetture sul ritorno economico derivante da un operazione di ripascimento. Ipotizzando che il costo di un intervento necessario ad un allungamento di 25 metri variabile tra i 4,5 ed i 5,6 milioni di euro 3, il ritorno derivante dalle sole attività di spiaggia, già nel primo anno, sarebbe compreso tra il 12 ed il 15 per cento nell ipotesi media, che sale a valori compresi tra il 12,4% ed il 15,5% in una spiaggia di 3 metri. Un intervento di 35 metri eleverebbe il ritorno immediato, portandolo su valori pari al 12,3 e 15,4 per cento nell ipotesi media ed al 12,8 e 16% nella spiaggia di 3 metri. Come evidenziato in precedenza il valore generato dal turismo balneare solo in minima parte è legato alle attività di soggiorno sulla spiaggia, come il noleggio degli ombrelloni, delle sedie, dei lettini, ecc., attivando piuttosto tutta una serie di settori che nel caso di Senigallia, ad esempio, generano un fatturato pari a 68 volte quello derivante dalle sole attività di spiaggia. 3 Tali valori derivano dall assunto che un metro cubo di sabbia riportata costi tra i 12 ed i 15 euro e che per ogni metro quadrato di sabbia aggiuntiva servano 1 mc. La costa interessata sarebbe sempre di 15 metri

7 9 9,5,5,5, oltre ,5,5,5, oltre ipotesi non gradita (scala ds) Valore della spiaggia per mq e giudizi contrari all allungamento, per ampiezza dell intervento ipotesi più gradita (scala ds) Valore della spiaggia per mq e giudizi favorevoli all allungamento, per ampiezza dell intervento,5,5,5,5, oltre ,5,5,5,5, oltre ipotesi non gradita (scala ds) Valore della spiaggia per mq e giudizi contrari all allungamento, per ampiezza dell intervento: lunghezza attuale minore o uguale a 4 metri ipotesi più gradita (scala ds) Valore della spiaggia per mq e giudizi favorevoli all allungamento, per ampiezza dell intervento: lunghezza attuale minore o uguale a 4 metri 8 9,5,5,5, ,5,5,5, oltre oltre ipotesi non gradita (scala ds) Valore della spiaggia per mq e giudizi contrari all allungamento, per ampiezza dell intervento: lunghezza attuale maggiore di 4 metri Valore attuale oltre media 4 m >4 m Valore del fatturato di spiaggia per mq di superficie demaniale totale, per entità dell allungamento (euro) ipotesi più gradita (scala ds) Valore della spiaggia per mq e giudizi favorevoli all allungamento, per ampiezza dell intervento: lunghezza attuale maggiore di 4 metri 1,,95,9,85,8,75,7 Valore attuale oltre media 4 m >4 m Coefficiente di moltiplicazione del valore del fatturato di spiaggia per mq di superficie demaniale totale, per lunghezza attuale ed entità dell allungamento: anno 3 (valore attuale = 1)

8 Spunti di approfondimento Sebbene il presente studio volesse rappresentare un primo contributo all analisi di aspetti ancora poco conosciuti del turismo balneare presente nelle nostre località marine, gli elementi conoscitivi che emergono risultano comunque numerosi. La varietà tipologica delle destinazioni balneari indagate, pur focalizzata su un numero ridotto di casi, porta a supporre che i risultati costituiscano una buona base di riflessione anche per le altre mete marine del nostro Paese, ma soprattutto che la metodologia impiegata gode di una elevata replicabilità. Per ognuna della località si è infatti ottenuta una stima del valore economico dell arenile, nella sua accezione più ristretta, relativa cioè alle sole attività di noleggio di attrezzature per il soggiorno sulla spiaggia, ma anche degli effetti diretti e indiretti che il turismo balneare produce sui sistemi economici locali. Lo stesso impianto metodologico realizzato per valutare il ritorno economico di un allungamento dell arenile è stato declinato per ognuna delle località con risultati significativi, in grado cioè di riflettere le diverse caratteristiche del turismo presente nelle mete analizzate. Da questo punto di vista la ricerca porta all evidenza come le statistiche ufficiali rappresentino una fonte spesso insufficiente a comprendere la dimensione del turismo. Dal lato della domanda, va sottolineato lo straordinario impatto dei flussi turistici generati dagli escursionisti nelle diverse località, seguito dal ruolo ricoperto dagli appartamenti privati, forme di vacanza che portano ad un vero e proprio stravolgimento della vocazione turistica delle diverse località delineabile con le sole fonti amministrative. Resta comunque inderogabile il ruolo economico del turismo alberghiero, che seppure spesso incida moderatamente sulla domanda turistica, determina un apporto economico imprescindibile. Relativamente all impatto monetario va inoltre sottolineato il contributo dell escursionismo, una forma di turismo che, seppure non incida sulle strutture ricettive, ha un impatto rilevante sugli altri segmenti della filiera turistica, risultando la modalità di viaggio più dispendiosa dopo il soggiorno in albergo. Un ulteriore variabile che accresce l impatto economico del turismo balneare viene dalla presenza relativa degli stranieri che, come già sottolineato da altri studi, generano un contributo economico più elevato rispetto agli italiani. La diversa dimensione delle concessioni demaniali fa sì che nelle destinazioni dove queste sono più ridotte, l intensità dell utilizzo risulti più spesso elevata, spingendo verso l alto il valore medio generato da un metro quadro di arenile e allineando i valori tra destinazioni molto diverse per superfici complessive. Sebbene le forme di soggiorno sulla spiaggia molto debbano alle possibilità concesse dalle normative locali e dalla articolazione dei sistemi turistici locali, una certa differenziazione tra comportamenti e preferenze degli operatori risulta legata al dimensionamento della spiaggia a disposizione. Il coinvolgimento diretto degli stabilimenti ha infatti confermato il ruolo rilevante della dimensione della spiaggia in concessione, con una influenza significativa della lunghezza di partenza dell arenile. Come essa si relazioni con le diverse forme di gestione resta però un aspetto che merita approfondimenti ulteriori. Tra gli elementi che si sono messi in luce attraverso la ricerca va inoltre sottolineata la quantificazione delle relazioni tra l entità della eventuale erosione e la riconfigurazione della spiaggia e la connessione tra la dimensione reale della spiaggia e quella ideale. Raggiunti gli obiettivi primari che ci si era preposti (identificare un set di indicatori di utilizzo dell arenile; delineare le potenziali trasformazioni nell utilizzo derivanti da un allungamento/accorciamento dell arenile; stimare l utilità e l entità ottimale degli interventi sull arenile), restano infatti da ampliare alcuni elementi conoscitivi che dalle informazione acquisite risultano poco delineati. Serve soprattutto arrivare ad una declinazione più circostanziata dei risultati secondo la struttura dell arenile e degli stabilimenti che di fronte alla molteplicità di forme di utilizzo delle aree in concessione e dell organizzazione delle imprese balneari non appare sufficientemente articolata. Per ottenere una tipizzazione più compiuta delle imprese balneari appare perciò opportuno ampliare la base informativa con nuovi casi imprenditoriali, facendo riferimento ad una casistica più ampia di esercizi in funzione dei servizi caratteristici. La distribuzione del fatturato nelle tre aggregazioni adottate (spiaggia, bar/ristorazione, altri servizi) si basa su un numero di esperienze ancora limitato che, sulla base degli errori campionari stabiliti, ha generato un alta variabilità dei risultati possibili. Ciò ha reso necessario limitare le considerazioni alle sole attività di spiaggia (esclusi quindi bar/ristorazione ed altri servizi) scelta soddisfacente in località con le caratteristiche di Gabicce o Senigallia, dove il ritorno economico di queste attività è pressoché esaustivo, ma limitante in destinazione organizzate come Ostia Lido, Civitanova Marche e

9 Porto S Elpidio. Per tipologie di località come queste è infatti opportuno integrare le stime del valore economico limitato alla sola spiaggia, con quelle relative al giro d affari della ristorazione e dei servizi collaterali al noleggio di ombrelloni e lettini, che spesso si accompagnano al soggiorno e che sovente determinano un elevato apporto monetario. La definizione di un sistema tipologico degli stabilimenti aiuterebbe inoltre ad articolare meglio le indicazioni sulle potenzialità e l entità degli interventi di ripascimento ottimali per gli operatori, declinandole secondo fabbisogni più puntuali rispetto alle caratteristiche gestionali e alla gestione degli spazi in concessione

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