LA COMUNICAZIONE SULLA SALUTE TRA PROBLEMI E RISORSE
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- Gaspare Baldi
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1 Biblioteca Medica P.G. Corradini Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, Arcispedale Santa Maria Nuova Tel Fax
2 UNA DEFINIZIONE DI HEALTH LITERACY Il livello di capacità delle singole persone di ottenere, elaborare e comprendere le informazioni sanitarie di base e i servizi necessari per compiere scelte appropriate sulla salute. [Ratzan / Parker 2000] 2
3 COMUNICAZIONE E HEALTH LITERACY Comunicazione (di qualità) strumento di divulgazione di informazioni sanitarie educazione sanitaria promozione della salute La promozione della salute è il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla. (Carta di Ottawa - 1a Conferenza Internazionale sulla promozione della salute novembre 1986, Ottawa, Ontario, Canada) [WHO 2011] 3
4 DIVULGAZIONE, COMUNICAZIONE, COMPRENSIONE DIVULGAZIONE Sono testi divulgativi (orali o scritti) quei «testi con funzione informativa o formativa [ ] in cui l emittente è, per definizione, l esperto e il ricevente è l inesperto o, per lo meno, il meno esperto» [Piemontese 1996] 4
5 DIVULGAZIONE, COMUNICAZIONE, COMPRENSIONE COMUNICAZIONE Comunicare = rendere noto, far conoscere [Devoto / Oli 2001] Comunicazione è tale solo quando è efficace «L Emittente (E.) produce un segnale affinché il Ricevente (R.) comprenda un senso. E. ha lo scopo di far comprendere a R. ciò che vuole dirgli, e la produzione del segnale è il mezzo per raggiungere quello scopo. [ ] Il processo della comunicazione [ ] si conclude con la comprensione di un senso. [ ] Comprendere il senso vuol dire, per il Ricevente, comprendere ciò che l Emittente gli vuol dire. Lo sbocco di un atto comunicativo (riuscito) è un nuovo sapere del Ricevente» [Gambarara 1988] 5
6 IL RUOLO DEL RICEVENTE: I MODELLI LINEARI Nei modelli lineari al ricevente viene attribuito un ruolo sostanzialmente meccanico : «il ricevente svolge normalmente l operazione inversa rispetto a quella svolta dall emittente, ricostruendo il messaggio dal segnale» [Shannon 1948] Diagramma schematico di un sistema di comunicazione [Shannon 1948]. 6
7 IL RUOLO DEL RICEVENTE: I MODELLI LINEARI Modello del messaggio [da Akmajian / Demers / Harnish 1986] 7
8 IL RUOLO DEL RICEVENTE: I MODELLI CIRCOLARI In queste tipologie di modelli «la comunicazione non è vista come qualcosa che una persona fa ad un altra, ma un processo in cui i soggetti creano una relazione interagendo l un l altro e contribuiscono a creare congiuntamente il significato» [Zani / Selleri / David 1994] Atto comunicativo ( comprensione) come INTERAZIONE. RICEVENTE, da semplice esecutore di una decodifica, diventa protagonista del processo di comunicazione. 8
9 LE RESPONSABILITA DELL EMITTENTE «Al ricevente, il messaggio presenta molte ambiguità là dove non c è possibilità di equivoco per il trasmittente» [Jakobson 1966] ASIMMETRIA «Quando io uso una parola - disse Humpty Dumpty in tono alquanto sprezzante - questa significa esattamente quello che decido io né più né meno». «Bisogna vedere - disse Alice - se lei può dare tanti significati diversi alle parole». «Bisogna vedere - disse Humpty Dumpty - chi è che comanda è tutto qua». (LEWIS CARROLL, Attraverso lo specchio) 9
10 ASIMMETRIA Ogni volta in cui un emittente si rivolge ad un ricevente con l intento di fornire a questo un sapere che fino a quel momento non aveva ( cioè DIVULGAZIONE), ci troviamo di fronte ad una situazione comunicativa asimmetrica. 10
11 COSA PUO FARE L EMITTENTE Ricercare la massima chiarezza. «Chiarezza e oscurità sono qualità relative, non assolute. Dipende dal rapporto che c è tra chi parla e chi ascolta; dipende da che cosa e da quali parole presuppongo che il mio interlocutore sappia. [ ] La chiarezza (presupposizione azzeccata della competenza linguistica del destinatario) è punto di partenza, non di arrivo» [ Beccaria 1982] 11
12 CHI E IL MIO INTERLOCUTORE? A prescindere dalle caratteristiche personali, quali competenze (linguistiche e non) devo presupporre che il mio interlocutore abbia? Qual è il livello di alfabetizzazione della popolazione? Studi internazionali avviati da OECD-OCDE (OCSE) (Organization for Economic Cooperation and Development): 1992 IALS (International Adult Literacy Survey) 1996 SIALS (Second International Adult Literacy Survey) [Gallina 2000] 12
13 LO STUDIO ALL 2001 ALL (Adult Literacy and Life skills): sviluppato e coordinato da diverse importanti istituzioni internazionali (OCSE, Istituto di statistica dell UNESCO, National Center for Education Statistics USA Department of Education e altri), iniziato nel 2001 e conclusosi per l Italia nel 2006 [INVALSI 2006] 13
14 LO STUDIO ALL Adult Literacy and Life skills LITERACY letteratismo o competenza alfabetica funzionale non indica «una specifica competenza che una persona possiede o non possiede, ma è un insieme complesso di competenze/abilità, richieste nei diversi contesti in cui la vita adulta si realizza» [INVALSI 2006] Studiata la popolazione dai 16 ai 65 anni (popolazione attiva) 14
15 QUALI ALFABETI? «prose e document literacy, competenza alfabetica funzionale relativa alla comprensione di testi in prosa e formati quali grafici e tabelle; capacità di utilizzare testi stampati e scritti necessari per interagire con efficacia nei contesti sociali di riferimento, raggiungere i propri obiettivi, migliorare le proprie conoscenze ed accrescere le proprie potenzialità; numeracy, competenza matematica funzionale; capacità di utilizzare in modo efficace strumenti matematici nei diversi contesti in cui se ne richiede l applicazione (rappresentazioni dirette, simboli, formule, che modellizzano relazioni tra grandezze o variabili); problem solving, capacità di analisi e soluzione di problemi; il problem solving rileva l attività ragionativa in azione, il pensiero orientato al raggiungimento di uno scopo in una situazione in cui non esiste una procedura di soluzione precostituita» [INVALSI 2006] 15
16 ILLETTERATISMO non è ANALFABETISMO Nel caso dell analfabetismo «ci si trova di fronte ad una deprivazione originaria delle capacità di leggere e scrivere, [ ] un basso livello di capacità alfabetica [letteratismo] si riscontra anche in persone che abbiano fruito di un numero considerevole di anni d istruzione scolastica» [Vertecchi 2000] L illetteratismo, dunque, non esclude il possesso di qualche rudimento tecnico, come accade invece nel caso dell analfabetismo, «ma designa soprattutto la condizione di chi non è in grado di servirsi del linguaggio scritto per ricevere o formulare messaggi» [Vertecchi 2000] Dalle indagini risulta comunque una certa correlazione tra livelli di competenze alfabetiche funzionali e scolarità. 16
17 COME SI E SVOLTA LA VALUTAZIONE? ABILITA e COMPETENZE misurate su una scala di 5 livelli LIVELLO 5 = indica piena padronanza degli alfabeti considerati indispensabili per un agire efficace nelle attuali società della conoscenza LIVELLO 1 = competenze e abilità estremamente modeste e fragili Popolazione capace di «rispondere efficacemente alle esigenze di vita e di lavoro del mondo attuale» è quella che raggiunge almeno il LIVELLO 3 [Gallina 2005] 17
18 I RISULTATI ITALIANI Prose literacy LIVELLO 1 = 46,1% della popolazione LIVELLO 2 = 35,1% (LIVELLI 1+2 = 81,2%) LIVELLO 3 = 16,5% LIVELLI 4-5 = 2,3% (LIVELLI = 18,8%) Norvegia: LIVELLO 1 = 7% LIVELLI 4-5 = 20% L Italia tende a mostrare punteggi bassi e nello stesso tempo ineguaglianza nella distribuzione di abilità e competenze [INVALSI 2006] 18
19 LETTERATISMO E HEALTH LITERACY Abbiamo visto che quello di Health Literacy è un concetto vasto che implica anche la capacità di utilizzare diverse tipologie di informazioni sulla salute, come quelle riguardanti l uso dei farmaci, quelle sulle percentuali di sopravvivenza relative ad una data patologia o, ancora, le informazioni riguardanti l accesso ai servizi offerti da un sistema sanitario, i diritti del paziente ecc. un basso tasso di alfabetizzazione si può riflettere in carenze nella cura della salute personale. 19
20 LETTERATISMO E HEALTH LITERACY «E noto come le persone con basso livello di cultura e di scolarità usufruiscano, proprio a causa di questo stato, in modo inappropriato e dannoso per se stessi, dei servizi sanitari e sociali» [Signani 2008] 20
21 COSA SI RISCHIA Sovrastimare le competenze alfabetiche funzionali degli interlocutori mancanza di chiarezza mancata comprensione. «A volte anche la padronanza sicura dell argomento può essere d ostacolo allo scrivere chiaro. Se chi scrive non ha continuamente presenti destinatari e finalità della comunicazione, proprio perché padrone dell argomento, seguirà percorsi logici e mentali tutti interni alla materia trattata e alle modalità di comunicazione tra esperti. Infatti il modo di pensare e, quindi, il modo di scrivere, può essere notevolmente condizionato dall appartenenza al gruppo di specialisti» [Piemontese 1996] 21
22 COSA SI RISCHIA Health Divide Questo differenziale alfabetico-funzionale e culturale «nella storia italiana del welfare e della sanità [ ] sembra oggi profilarsi come variabile decisiva dell Health Divide» [Collicelli / Vaccaro 2008] 22
23 L INFORMAZIONE SULLA SALUTE Censis Forum per la Ricerca Biomedica, La nuova domanda di comunicazione sulla salute, Roma, 2006 «la salute e la medicina figurano in testa agli argomenti che maggiormente interessano gli italiani lettori di settimanali e mensili, rispettivamente il 26,8% dei lettori di settimanali e il 20,7% dei mensili» Il 59,3% ha dichiarato di prestare sempre attenzione quando si parla di salute, sia nel rapporti quotidiani sia sui media e il 74,9% degli italiani ritiene di essere abbastanza o molto informato sui temi della salute [Censis 2006] 23
24 MA Un terzo della popolazione italiana, a prescindere dal livello di istruzione, identifica il principale difetto dell odierna comunicazione sulla salute nell eccessiva complessità delle informazioni, che non sempre risultano immediatamente comprensibili [Censis 2006] 24
25 COME COMUNICARE IN UN SIMILE CONTESTO? Cercando di mettersi nei panni del ricevente Porsi problema della comprensibilità quello che è banalmente comprensibile per noi, può non esserlo per l interlocutore DIFFICILE PERCEPIRE COSA PUO ESSERE SEMPLICE PER GLI ALTRI 25
26 COME COMUNICARE IN UN SIMILE CONTESTO? Nell immediato non possiamo agire sul livello di competenza dell interlocutore, ma è possibile ridurre le difficoltà di carattere linguistico COMPRENSIONE E UN PROCESSO COMPLESSO del quale fanno parte anche procedimenti inconsapevoli, MA LA COMPRENSIONE LINGUISTICA DI UN TESTO E ALLA BASE DI QUESTO PROCESSO. 26
27 I FERRI DEL MESTIERE: gli INDICI DI LEGGIBILITA Sono uno degli strumenti che è possibile utilizzare per realizzare documenti divulgativi di qualità. Già negli anni 20 nascono in USA diverse formule matematiche per la rilevazione della leggibilità dei documenti scritti. Una delle più famose è la Formula di Flesch (fine anni 40): tiene conto di numero delle sillabe di 100 parole e del numero medio di parole per frase. [Lucisano / Piemontese 1986] 27
28 GLI INDICI DI LEGGIBILITA IN ITALIA 1972 Formula di Flesch-Vacca: adattamento delle Formula di Flesch alla lingua italiana. Viene utilizzata durante il lavoro editoriale della collana Libri di Base degli Editori Riuniti. Fine anni 80 Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico (GULP) dell Università La Sapienza di Roma mette a punto formula GULPEASE: si basa sulla lunghezza delle parole in lettere, sul numero delle parole e delle frasi del testo. Legge valori di leggibilità in base a 3 livelli di scolarizzazione (elementare, media, superiore). [Lucisano / Piemontese 1988] 28
29 ATTENZIONE PERO LEGGIBILITA non significa necessariamente COMPRENSIBILITA : Una formula matematica può essere raggirata Bastano poche parole incomprensibili per rendere poco comprensibile anche un testo leggibile Alcuni strumenti di analisi integrano GULPEASE e rilevazione della tipologia di lessico utilizzato. 29
30 IL VOCABOLARIO DI BASE 110/ parole registrate in un dizionario italiano dell uso 60/ parole quelle riconoscibili da un giovane colto e laureato 30/ parole quelle del VOCABOLARIO COMUNE: parole note a tutto lo strato più istruito e colto della popolazione 6/7.000 parole quelle del VOCABOLARIO DI BASE: nucleo noto a coloro che hanno pieno livello di alfabetizzazione funzionale (almeno 8 anni di scuola). E costituito da Vocabolario Fondamentale + Vocabolario di Alto Uso + Vocabolario di Alta Disponibilità parole quelle del VOCABOLARIO FONDAMENTALE [De Mauro 2002a] 30
31 IL VOCABOLARIO DI BASE «Chi intende scrivere testi rivolti a un pubblico largo deve avere tra i suoi ferri del mestiere una buona conoscenza del tipo di parole che possono essere note in partenza al suo pubblico» [De Mauro 2007] Attenzione: vale anche per la comunicazione verbale orale! 1.Bisogna essere a conoscenza dell esistenza di questi nuclei ristretti di vocaboli 2.Bisogna sapere che utilizzando le parole del vocabolario di base abbiamo buone possibilità di essere compresi da chi ha raggiunto almeno la terza media e da chi ha la licenza elementare se usiamo parole del vocabolario fondamentale, in particolare se le frasi del testo non superano le venti parole ciascuna [De Mauro 2007] 31
32 TRA facilese E medichese Non si tratta di ridurre il tutto ad uno sterile facilese. «il parlar difficile discrimina, il livello difficile invece può diventare [ ] elemento non più di discriminazione sociale, ma di livellamento e di acculturazione» [Beccaria 1982] Chiarezza e comprensibilità non implicano il semplice rifiuto delle parole difficili : 1. «equivarrebbe al rifiuto delle cose di cui esse sono segno» [Beccaria 1982] 2. la difficoltà o la rarità di certe parole «non attiene tanto a ciò che le parole vogliono dire, ma al loro contrapporsi, per esprimere un medesimo senso, a parole comuni» [De Mauro 2002a] 32
33 E I TECNICISMI? Il lessico tecnico è il fulcro di ogni linguaggio settoriale. MONOREFERENZIALITA E DENOTATIVITA Il loro uso può essere indispensabile. NON TUTTI I TECNICISMI SONO UGUALI: TECNICISMI COLLATERALI: «particolari espressioni stereotipiche, non necessarie, a rigore, alle esigenze della denotatività scientifica, ma preferite per la loro connotazione tecnica» [Serianni 1985] accusare un dolore, stanziare una somma o simili «i tecnicismi specifici sono indispensabili alle esigenze terminologiche di un certo linguaggio settoriale [ ] i tecnicismi collaterali potrebbero essere sostituiti senza che l esattezza ne risenta» [Serianni 2007] 33
34 IL NOSTRO PIU POTENTE ALLEATO PROPRIETA METALINGUISTICA RIFLESSIVA: la capacità del linguaggio verbale di parlare di se stesso. La metalinguisticità riflessiva (o autonimia) è «forse la più banale e insieme più specifica proprietà dell intelligenza linguistica degli esseri umani» [De Mauro 2002b] L uso dei tecnicismi specifici può essere, a volte, indispensabile, ma la lingua ci permette di spiegarli e, nel caso di testi scritti, di fare glosse e glossari ecc. 34
35 IN CONCLUSIONE Comunicazione e comprensione non sono mai dei percorsi banali, MA esistono risorse per rendere meno impervio il cammino. La scrittura serve a comunicare, a trasmettere informazioni o sentimenti da mente a mente, da luogo a luogo e da tempo a tempo, e chi non viene capito da nessuno non trasmette nulla, grida nel deserto (Primo Levi). 35
36 GRAZIE PER L ATTENZIONE 36
37 bibliografia Aa.Vv. (1982), Il linguaggio della divulgazione, Atti del I Convegno Nazionale promosso da Selezione dal Reader s Digest (Milano, Palazzo Bagatti Valsecchi, febbraio 1982), Selezione dal Reader s Digest, Milano. Aa.Vv. (1983), Il linguaggio della divulgazione, Atti del II Convegno Nazionale promosso da Selezione dal Reader s Digest (Roma, Ac-cademia Nazionale dei Lincei, aprile 1983), Selezione dal Reader s Digest, Milano. Akmajian, Adrian / Demers, Richard A. / Harnish, Robert M. (1986), Linguistica. Introduzione al linguaggio e alla comunicazione, Il Mulino, Bologna [Linguistics. An Introduction to Language and Communication, The MIT Press, Cambridge (Mass.), 1984; trad. it di Michela Cénnamo e Gabriella Mazzon, ediz. it. a cura di Ro-sanna Sornicola]. Beccaria, Gian Luigi (1982), Il linguaggio, in Aa.Vv. (1982): Censis 2006 = Censis Forum per la Ricerca Biomedica, La nuova domanda di comunicazione sulla salute, Roma. Cocchi, Simone (2011), La comprensione dell italiano settoriale medico. Saggio sociolinguistico, tesi di laurea, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Terza sessione a.a , relatore Prof. Fabio Foresti. Collicelli, Carla / Vaccaro, Maria Concetta (2008), Comunicare la sa-lute: analisi dell offerta, in Ingrosso, a cura di (2008): De Mauro, Tullio (2002a [1994]), Capire le parole, Laterza, Roma-Bari. De Mauro, Tullio (2002b), Prima lezione sul linguaggio, Laterza, Roma-Bari. De Mauro, Tullio (2007 [1980]), Guida all uso delle parole, Editori Riuniti, Roma. De Mauro, Tullio / Gensini, Stefano / Piemontese, Maria Emanuela, a cura di (1988), Dalla parte del ricevente: percezione, comprensio-ne, interpretazione. Atti del XIX Congresso Internazionale della Società di Linguistica Italiana (Roma, 8-10 novembre 1985), Bulzoni, Roma. De Mauro, Tullio / Piemontese, Maria Emanuela / Vedovelli, Massimo, a cura di (1986), Leggibilità e comprensione. Atti dell incontro di studio (Roma, Istituto di Filosofia, Villa Mirafiori, giugno 1986), Spazio linguistico, Roma. Devoto, Giacomo / Oli, Gian Carlo (2000), Il dizionario della lingua italiana, Le Monnier, Firenze. Gallina, Vittoria, a cura di (2000), La competenza alfabetica in Italia. Una ricerca sulla cultura della popolazione, Franco Angeli, MI. Gallina, Vittoria, a cura di (2005), Adult Literacy and life skills. Lette-ratismo e abilità per la vita/popolazione anni. Prima sintesi dei risultati. [consultato il 5 febbraio 2011]. Gambarara, Daniele (1988), Tra comprendere ed essere d accordo, in De Mauro / Gensini / Piemontese, a cura di (1988): Ingrosso, Marco, a cura di (2008), La salute comunicata. Ricerche e va-lutazioni nei media e nei servizi sanitari, Franco Angeli, Milano. 37
38 bibliografia INVALSI (2006) = Istituto nazionale per la valutazione del sistema e-ducativo di istruzione e di formazione, Letteratismo e abilità per la vita. Indagine nazionale sulla popolazione italiana anni. Jakobson, Roman (2008 [1966]), Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, Milano. Levi, Primo (1998 [1985]), L altrui mestiere, Einaudi, Torino. Lucisano, Pietro / Piemontese, Maria Emanuela (1986), Leggibilità dei testi e comprensione della lettura, in De Mauro / Piemontese / Vedovelli, a cura di (1986): Lucisano, Pietro / Piemontese, Maria Emanuela (1988), GULPEASE: una formula per la predizione della difficoltà dei testi in lingua i- taliana, in «Scuola e città», XXXIX, 3 (1988): Lumbelli, Lucia (2009), La comprensione come problema. Il punto di vista cognitivo, Laterza, Roma-Bari. Piemontese, Maria Emanuela (1996), Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata, Tecnodid, Napoli. Ratzan, Scott C. / Parker, Ruth M. (2000), Introduction, in Selden, Catherine L. et al. (2000), Current Bibliographies in Medicine. Health Literacy, U.S. Department of Health and Human Services, National Institutes of Health, National Library of Medicine [consultato il 6 febbraio 2011] Serianni, Luca (1985), Lingua medica e lessicografia specializzata nel primo Ottocento, in Aa. Vv. (1985), La crusca nella tradizione let-teraria e linguistica italiana, Atti del Congresso internazionale per il IV Centenario dell Accademia della Crusca (Firenze, 29 settem-bre - 2 ottobre 1983), Accademia della Crusca, Firenze: Serianni, Luca (2005), Un treno di sintomi. I medici e le parole: percorsi linguistici nel passato e nel presente, Garzanti, Milano. Serianni, Luca (2007 [2003]), Italiani scritti, Il Mulino, Bologna. Shannon, Claude E. (1948), A Mathematical Theory of Communication, in «The Bell System Technical Journal», XXVII, 3 (1948): e XXVII, 4 (1948): Signani, Fulvia (2008), Gli immigrati e l accesso ai servizi sanitari: di-samina di alcune possibilità operative, in Ingrosso, a cura di (2008): Vertecchi, Benedetto (2000), Letteratismo e democrazia, in Gallina, a cura di (2000): WHO (2011) = World Health Organization, Ottawa Charter for Health Promotion data/assets/pdf_file/0004/129532/ottawa_charter.pdf [consultato il 10 febbraio 2011]. Zani, Bruna / Selleri, Patrizia / David, Dolores (1994), La comunica-zione. Modelli teorici e contesti sociali, La Nuova Italia Scientifica, Roma. 38
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