IX LEGISLATURA 87/\ Seduta Giovedì 7 agosto 2014
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- Gianmaria Venturini
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1 IX LEGISLATURA 87/\ Seduta Giovedì 7 agosto 2014 Deliberazione n. 409 (Estratto del processo verbale) OGGETTO: Legge regionale - Centro Oncologico di Eccellenza e di Alta specializzazione per la ricerca dei tumori di Germaneto, gestito dalla Fondazione T. Campanella. Presidente: Francesco Talarico Consigliere - Questore: Giovanni Nucera Segretario: Carlo Pietro Calabrò Consiglieri assegnati 49 Consiglieri presenti 36, assenti omissis... Il Presidente, quindi, essendo stati approvati separatamente i due articoli della proposta di legge in argomento, nessuno avendo chiesto di intervenire in sede di dichiarazione di voto, pone in votazione la legge nel suo complesso e, deciso l'esito - presenti e votanti 36, a favore 36 - ne proclama il risultato: IL PRESIDENTE f.to: Talarico "II Consiglio approva"... omissis... IL CONSIGLIERE - QUESTORE f.to: Nucera IL SEGRETARIO f.to Calabrò E' conforme all'originale. Reggio Calabria, 8 agosto 2014 ILSEGRE (Avv. Carlo Piet o
2 ,~ Allegato alla deliberazione n. 409 del 7 agosto 2014 IX LEGISLATURA LEGGE REGIONALE CENTRO ONCOLOGICO DI ECCELLENZA E DI ALTA SPECIALIZZAZIONE PER LA RICERCA DEI TUMORI DI GERMANETO, GESTITO DALLA FONDAZIONE T. CAMPANELLA E' conforme al testo approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 7 agosto Reggio Calabria, 7 agosto 2014
3 RELAZIONE Secondo uno studio sulla mobilità sanitaria in Calabria, realizzato dall'istituto Demoskopika che ha analizzato il quinquennio che va dal 2009 al 2013, il giro d'affari complessivo ammonta ad 1,8 miliardi di euro; ben 460 milioni di euro sono spesi dalle famiglie per l'assistenza extra-regione dei pazienti ricoverati. A tanto ammonta il costo della mobilità che coinvolge ogni anno circa 60 mila cittadini calabresi che "emigrano" in altre aree per farsi curare. Quattro le regioni più gettonate: Lazio, Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna. Sono quasi 306 mila i calabresi che hanno migrato dal loro luogo di residenza per farsi ricoverare in un'altra regione originando una spesa sia per il sistema sanitario calabrese, sia per le famiglie quantificabile in quasi 1,8 miliardi di euro. Poco meno di 460 milioni di euro per l'assistenza dei familiari ai calabresi ricoverati fuori regione. Nel 2013 la Calabria, inoltre, ha ospitato nelle proprie strutture ospedaliere e sanitarie circa 40 mila utenti provenienti da altre regioni spostando in "attivo" oltre 136 milioni di euro. Si riducono, infine, i ricoveri fuori regione del 12,4% rispetto al Meno mobilità ma più dispendiosa. La spesa, infatti, ha registrato un incremento di poco meno di 22 milioni di euro dal 2009 (+8,4%), paradosso solo apparente: aumenta l'attrattività dei "pazienti emigrati" calabresi verso le cure di alta specialità e di eccellenza, le più ricercate ma anche le più onerose. «Nel quinquennio analizzato - si afferma nello studio - circa il 20% dei ricoveri è avvenuto fuori dalla Calabria ma a spese della Regione. Accanto alla mobilità motivata da ragioni strettamente sanitarie esiste una migrazione correlata ad altri fattori, quali, primi fra tutti, la carenza di servizi essenziali o la sfiducia verso quelli esistenti. Non vanno trascurate, nemmeno, le motivazioni di carattere prettamente soggettivo, come, per esempio, ragioni di tipo familiare, o di localizzazione del comune di residenza. Ad ogni modo, ciò ha comportato e comporta enormi disagi per ciascun calabrese costretto a recarsi in un'altra regione per ricevere una prestazione sanitaria e per le famiglie chiamate ad assistere il loro congiunto. Il sistema sanitario calabrese, anche attraverso la messa in campo di mirati atti da parte delle aziende sanitarie, dovrebbe concentrare l'attenzione sui settori che mostrano maggiore mobilità passiva per realizzare, da un lato, un'attrattività dalle regioni limitrofe e ridurre, dall'altro, il rilevante tasso». Le direttrici di fuga: 6 ricoveri su 10 in sole quattro regioni. La dinamica dei flussi di mobilità passiva extraregionale evidenzia come i cittadini calabresi si rivolgano prioritariamente verso le strutture sanitarie del nord e del centro Italia. Nel quinquennio osservato il flusso migratorio ospedaliero si è diretto principalmente verso il Lazio con ricoveri pari al 21,8% del volume complessivo della mobilità passiva, la Lombardia con ricoveri pari al 16,9% del totale, la Sicilia e l'emilia Romagna rispettivamente con (14,3%) e ricoveri (11,1 %). Complessivamente queste quattro Regioni 1
4 hanno erogato oltre il 64% dei ricoveri in mobilità passiva della Calabria. A seguire Toscana con ricoveri (8,2%), Puglia con ricoveri (6,2%), Basilicata con 13,589 ricoveri (4,4%) e Piemonte con ricoveri (3,9%). Nella proposta della Rete Oncologica Hub e Spoke ad integrazione Territoriale, predisposta dal Dipartimento Tutela della salute, si afferma che l'incidenza della malattia neoplastica è in aumento: nel 2012, in Italia, si stimano circa 364 mila nuove diagnosi per tumore maligno (dati che escludono i carcinomi della cute, stimati separatamente in circa 67 mila casi) con un'incidenza maggiore tra la popolazione maschile (56%) rispetto a quella femminile (44%). Escludendo i carcinomi della cute, il tumore più frequente è quello del colon retto (oltre 50 mila nuovi casi), seguito dal tumore della mammella (46 mila nuovi casi), dal tumore del polmone (38 mila nuovi casi) e dal tumore alla prostata (36 mila nuovi casi). Sono alcuni dei dati che emergono dal nuovo rapporto Airtum "I numeri del cancro in Italia 2012", pubblicato a settembre Dal documento emerge inoltre che la prima causa di morte oncologica è il tumore al polmone per gli uomini e quello alla mammella per le donne, tuttavia i dati indicano che la sopravvivenza a 5 anni è aumentata rispetto agli anni passati. Particolarmente a rischio è la fascia dei pazienti anziani, in considerazione del prolungamento della vita media e del fatto che l'incidenza del cancro aumenta con l'avanzare dell'età. Il tumore del colon retto per gli uomini del Centro-Nord e il tumore della mammella per le donne delle diverse aree del paese, risultano essere quelli a più elevata incidenza nella classe di età 0-64 anni. Se al Sud il tumore del polmone è il più frequente tra gli uomini tra i 65 e i 74 anni, al Centro-Nord il tumore più frequente è quello della prostata, seguito a notevole distanza dal tumore del colon retto e del polmone (la differenza geografica riscontrata nell'incidenza del tumore della prostata è dovuta a una maggiore diffusione della diagnosi precoce nelle regioni del Centro-Nord rispetto al Sud). Nel corso degli ultimi anni in questa classe di età per gli uomini vi è stato, infatti, un forte incremento dell'incidenza per tumore della prostata e del colon retto contrapposto a un calo dell'incidenza per il tumore del polmone. Il tumore della mammella è il più frequente anche per le donne tra i anni, con valori vicino ai 400 nuovi casi (per ) nel Centro-Nord e sui 250 nuovi casi (per ) nel Sud. Negli ultimi anni c'è stata una crescita dell'incidenza sia del tumore della mammella che del tumore del colon retto, in maniera più accentuata per il primo rispetto al secondo. Se osserviamo la classe di età più avanzata (75-84 anni), dalla metà degli anni Novanta il tumore della prostata risulta essere il tumore nettamente più frequente per gli uomini in tutte le aree geografiche italiane, mentre nella popolazione femminile il tumore più frequente risulta essere sempre quello della mammella seguito, anche in questo caso, dal tumore del colon retto. Il tumore del polmone rappresenta il tumore con più alto tasso di mortalità negli uomini di tutte le classi d'età e negli uomini tra i 75 e gli 84 anni è seguito a 2
5 breve distanza dal tumore del colon retto e della prostata; nelle donne, invece, la mortalità è su livelli simili a quella per il tumore della mammella, ma nell'ultimo ventennio è in forte crescita rispetto ad altre sedi tumorali (colon retto, stomaco e mammella). E' il tumore della mammella ad avere il più alto tasso di mortalità nelle donne: nella classe d'età anni è più alto al Sud rispetto al Centro Nord, ma nella classe d'età anni è il tumore del colon retto a registrare una prognosi peggiore. In Italia per alcune neoplasie come il carcinoma mammario e polmonare, negli ultimi anni si sarebbe registrata una diminuzione della mortalità. Per alcuni epidemiologi ciò non necessariamente è sinonimo di progresso terapeutico, ma potrebbe essere dovuto da- un lato ad una riduzione dell'incidenza, dall'altro all'aumentato numero di diagnosi precoci conseguente ai programmi di screening ed ad una maggior sensibilità delle tecniche diagnostiche. Non si può comunque negare che l'introduzione di nuovi farmaci più efficaci, l'impiego di nuove strategie di cura come l'approccio multidisciplinare in determinati casi, trattamenti sistemici efficaci in pazienti ad alto rischio di ricaduta, ed il progresso nelle terapie sintomatiche e di supporto ha contribuito a determinare una vera e propria "cronicizzazione" della malattia neoplastica trasformando in molti casi il paziente oncologico in "malato cronico" con tutte le problematiche terapeutiche, sociali e assistenziali che ne conseguono, proprio come accade per altre patologie croniche. Da tutto ciò emerge un fabbisogno crescente di organizzazione, di integrazione, di multidisciplinarietà e di coordinamento secondo i principi della "clinicalgovernance" cioè quel contesto in cui i servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dell'assistenza e mantengono elevati livelli di prestazioni creando un ambiente che favorisce l'espressione dell'eccellenza clinica. Uno degli elementi del "governo clinico" è la riorganizzazione delle modalità di erogazione dei sevizi e dell'assistenza partendo da due principi cardine: centralità dell'utente e valorizzazione dei professionisti. Formazione, aggiornamento e ricerca sono quindi fattori indispensabili per promuovere il progresso medico, diagnostico, terapeutico e assistenziale nella pratica quotidiana. I temi ed i campi di applicazione possono essere molti e a vari livelli di assistenza, ma al denominatore va posta l'acquisizione continua di conoscenze scientifiche che deve sempre coincidere con gli interessi del paziente. Nell'anno 2012 la Regione ha pagato ad altre Regioni circa 49 milioni di euro per ricoveri con diagnosi principale di tumore. Solo per PET nel 2012 ha pagato ad altre Regioni circa 3 milioni di euro di cui 1 alla Campania ed 1 alla Sicilia. Con la legge regionale che si chiede di approvare la Regione intende ribadire la volontà di pervenire, entro il tempo più breve possibile, a pervenire al riconoscimento quale Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) 3
6 del Centro Oncologico di Eccellenza e di Alta specializzazione per la ricerca dei tumori di Germaneto, gestito dalla Fondazione T. Campanella. Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile provvedere alla riorganizzazione della Fondazione prevedendo una adeguata dotazione di posti letto con le seguenti unità operative a gestione diretta: Oncologia medica,oncologia e counselling genetico, Gastroenterologia ed endoscopia digestiva, Medicina nucleare, Chirurgia oncologica generale, Chirurgia toracica, Chirurgia ricostruttiva, Ginecologia Oncologica, Otorinolaringoiatria, Urologia oncologica, Terapia Intensiva oncologica, oltre ai seguenti servizi senza posti letto: Anatomia patologica, Medicina nucleare, Radioterapia, Laboratorio di diagnostica molecolare oncologica, Servizio di anestesia, Recovery room, Terapia del dolore, Direzione sanitaria, Registro Tumori regionale, Epidemiologia clinica Biostatistica e Trials clinic. Per le unità operative non gestite dalla Fondazione saranno definiti appositi rapporti con l'aou Mater Domini con la remunerazione delle relative e reciproche prestazioni. L'obiettivo principale perseguito con la seguente legge è far divenire la Fondazione un "comprehensivecancer center", con finalità "non profit", attivo in tre aree: Assistenziale Ricerca Formazione Per questo motivo è necessario: 1. aumentare il numero di posti letto oncologici per la Fondazione da 35 a 80, in maniera da poter supportare in maniera ottimale i Programmi sperimentali di ricerca; peraltro lo stesso DPGR del 22 ottobre 2010, n. 18, "Approvazione delle tre reti assistenziali", assegnava n. 73 posti letto per acuzie quale erogatore privato; 2. definire convenzioni con l'università Magna Graecia, così da rappresentarne una risorsa aggiuntiva nel piano formativo dei CdL in Medicina e Chirurgia e delle diverse professioni sanitarie, nonché dei diversi percorsi formativi e professionalizzanti post-iaurea quali quelli costituiti da dottorati di ricerca e scuole di specializzazione. Il piano di rilancio della Fondazione si pone i seguenti obiettivi: 1. offrire un valido supporto alla Regione Calabria nell'approccio alle patologie oncologiche dell'adulto riducendo così i costi dell'emigrazione sanitaria oncologica; 2. potenziare e attivare percorsi diagnostici e terapeutici sperimentali in collaborazione con l'università ed in linea con gli standard nazionali ed internazionali nella cura delle neoplasie solide e di origine ematopoietica; 3. farsi promotore elo partecipare a studi controllati di nuovi farmaci, resi disponibili sulla base di reti e progetti di collaborazione internazionali, in 4
7 maniera da uscire dall'isolamento scientifico e assistenziale che caratterizza la regione Calabria. In tal modo la FTC può salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e si può consentire la sua stessa soprawivenza alla luce delle prescrizioni del Patto della Salute, oltre ad incrementare le prestazioni in campo oncologico delle quali vi è assoluta necessità alla luce dei dati sulla migrazione sanitaria. Siamo consapevoli che la competenza è del Commissario per il Piano che non potrà non tener conto nel Documento di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale della volontà del massimo consesso rappresentativo delle istanze richieste e delle esigenze della popolazione calabrese. El conforme all'originale. Reggio Calabria, 8 agosto 2014 IL SEGRETA (Avv. Carlo Pietro 5
8 Art La Regione individua nel Centro Oncologico di Eccellenza e di Alta specializzazione per la ricerca dei tumori di Germaneto, gestito dalla Fondazione T. Campanella, di cui alla legge regionale 13 dicembre 2012, n. 63, la struttura idonea ad assumere il ruolo di Centro oncologico di riferimento regionale ed a richiedere, compatibilmente con la programmazione sanitaria regionale, il riconoscimento in Istituto di Ricovero e Cura di Carattere Scientifico privato con indirizzo oncologico. Art. 2 (Entrata in vigore) 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione. 6
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