ongiuntura Rapporto II/2007

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1 Rapporto II/2007 La crisi dei mutui subprime ha lasciato segni evidenti sui mercati finanziari e non sembra essere destinata a rientrare nell immediato. Le borse internazionali dal 19 luglio scorso hanno avviato una pesante fase di correzione. La crisi dei subprime ha infatti provocato una crisi di liquidità che ha coinvolto numerosi istituti di credito americani, ma anche europei e da ultimo svizzeri. Le banche centrali hanno affrontato il problema della mancanza di liquidità sul mercato iniettando liquidità nel sistema. La Federal Reserve, con tre azioni diverse, per complessivi 41 miliardi di Dollari, ha eseguito la manovra più corposa dopo quelle degli attacchi terroristici dell 11 settembre Le difficoltà sul mercato immobiliare si stanno intensificando. Negli Usa si sta assistendo ad un impennata dei pignoramenti, le case rimaste invendute sono su valori massimi da otto anni a questa parte, e i dati congiunturali più recenti non certo d aiuto, soprattutto quelli che riguardano, i consumi privati 8(60% del Pil statunitese). L ipotesi che la crisi sui mercati finanziari rallenterà la crescita economica nel breve termine è sempre più plausibile.in Svizzera, le prospettive per la crescita economica rimangono positive; tuttavia la recente diminuzione del barometro del Centro di ricerca congiunturale di Zurigo, il Kof, sta ad indicare che la crescitasta perdendo dinamismo. ongiuntura

2 Contesto internazionale Panorama L economia mondiale sembra essere ancora in fase di forte crescita che si prevede rimarrà sostenuta nel corso di tutto il 2007 (intorno al 5.2% la crescita del Pil mondiale). La dinamica trimestrale del Pil delle quattro aree di interesse conferma la fase di crescita attualmente in atto. Solo il Giappone ha registrato a sorpresa una contrazione trimestrale. Ciò nonostante, le stime per l intero 2007, indicano una progressione del Pil giapponese del 2.6% (FMI). La vigorosa crescita dell economia svizzera è proseguita nel II/07 e i maggiori istituti hanno rivisto al rialzo le stime per il La domanda interna si mantiene vivace grazie anche alle condizioni favorevoli sul mercato del lavoro, dove il tasso di disoccupazione è sceso a livelli storicamente bassi e l export continua a dare impulso alla crescita, favorito anche dalla debolezza del Franco nei confronti dell Euro. Anche l economia della Zona Euro dovrebbe mantenere un tasso di crescita sostenuto (attorno al 2.6 %)e superiore di poco e per un periodo limitato a quello statunitense (2%). Ciò nondimeno, permangono rischi congiunturali: un ulteriore inasprimento della crisi sui mercati finanziari, il temuto indebolimento della domanda domestica americana, un ulteriore rincaro dei già rialzati prezzi petroliferi e l incertezza sul mercato dei cambi. Svizzera È proseguita anche nel II/07 la fase di espansione congiunturale intrapresa da ormai nove trimestri. La crescita economica è stata favorita soprattutto dalla progressione degli investimenti in beni strumentali, dato che gli imprenditori avevano sfruttato a pieno la capacita produttiva. I consumi, sebbene leggermente rallentati, hanno dato un contributo significativo così come le esportazioni nette. Le condizioni sul mercato del lavoro rimangono molto favorevoli, dato che la disoccupazione è ancora diminuita e l occupazione aumentata. Nella tendenza di fondo, le prospettive restano favorevoli e malgrado le turbolenze sui mercati finanziari, le previsioni di crescita per il 2007 sono state toccate verso l alto (2.6% un dato medio Seco, Bak, Credit Suisse). Pil Una domanda più robusta sospinge il Pil nella Zona Euro. Prosegue sostenuta la crescita economica in Svizzera e negli Usa. Battuta d arresto per il Giappone. 8.0% 7.0% 6.0% 5.0% 4.0% 3.0% 2.0% 1.0% Pil reale (variazione trimestrale destagionalizzata). Fonte: OCSE CH ZE US JP Nel II/07, il Pil reale è aumentato dello 0.7% rispetto al I/07 e del 2.8% rispetto II/06. Il maggiore contributo alla crescita è venuto dagli investimenti in beni strumentali (+7.6% congiunturale), mentre gli investimenti nell edilizia sono diminuiti (-3.7%). I consumi, aumentati dello 0.5% congiunturale, hanno rallentato il passo nel raffronto con i trimestri precedenti (+0.7% nel I/07). Dopo un periodo di forte espansione, le esportazioni hanno subito una decelerazione, +0.5% rispetto al I/07 e +10.6% tendenziale. La crescita delle importazioni (+0.9%) è rimasta inferiore all aumento delle esportazioni, per questo motivo il commercio estero ha fornito un notevole contributo alla crescita. 2 Disoccupazione Ancora miglioramenti sui mercati del lavoro delle quattro economie. 12.0% 1 8.0% 6.0% 4.0% 2.0% Tasso di disoccupazione standardizzato. Fonte: OCSE, USTAT CH ZE US JP La congiuntura favorevole continua a produrre effetti positivi sul mercato del lavoro. Nella media del trimestre il tasso di disoccupazione è sceso al 2.7%. Un muovo miglioramento ha interessato la disoccupazione giovanile (15-24 anni) scesa sotto la soglia del 3%. La diminuzione della disoccupazione ha interessato tutta la Svizzera e il divario esistente tra i diversi cantoni si è ulteriormente ridotto. Sul fronte dell occupazione, tutti gli indicatori del barometro dell impiego presentano un deciso rialzo. Alla fine del II/07, la Svizzera contava il 2.3% di occupati in più e il 2.4% di addetti in più rispetto al II/06. L indice dei posti liberi ha raggiunto il livello più alto dal I/04. Nel II/07 si è assistita ad una forte progressione del settore terziario.

3 Zona Euro USA Giappone Dopo aver mantenuto un energica ripresa per oltre 2 anni, nel II/07 l economia della Zona Euro ha difatti registrato per la prima volta un evidente rallentamento. Le velocità di crescita di Germania e Francia, due grandi entità economiche, è peggiorata notevolmente rispetto al trimestre precedente e dubbi permango ancora sullo stato di salute dell economia italiana. Il rallentamento è dovuto soprattutto al calo degli investimenti, mentre i consumi hanno tenuto. Inoltre, l Euro forte rispetto alle principali valute, se da un lato ha moderato la dinamica dei prezzi, d altro ha influenzato negativamente le esportazioni. La Commissione europea ha ridotto le previsioni di crescita del Pil per il 2007 al 2.5% dal 2.6% indicato in precedenza. Nel II/07 l economia statunitese è cresciuta ad un ritmo ancora molto positivo. Inoltre, i dati mostrano un mercato del lavoro sorprendentemente capace di restare a galla. Il tasso di espansione economica nel periodo aprile-giugno si è avvicinato alle aspettative degli economisti è ha praticamente oscurato il deludente risultato del I/07 (+0.6%). Ci si attende un rallentamento della crescita economica dato che i problemi nel settore finanziario originato dalla crisi dei subprime, con molta probabilità, tenderanno a scoraggiare i consumi domestici e gli investimenti aziendali. Restano molti dubbi sull entità e la durata di questo rallentamento. L economia giapponese ha registrato a sorpresa la più grave contrazione trimestrale da oltre quattro anni. L imprevista serie di elementi negativi, che di fatto esclude qualsiasi rialzo dei tassi d interesse nel prossimo futuro, è attribuibile soprattutto ad un indebolimento degli investimenti, unito ad un calo dei consumi e delle esportazioni. Il Governo ha annunciato che nel trimestre conclusosi a giugno, il Pil reale si è contratto dell 1.2% in termini annui invece che espandersi dello 0.5%, come previsto. Le autorità governative, tuttavia, hanno preannunciato una netta ripresa nella seconda parte del Nel II/07 il Pil della Zona Euro è cresciuto dello 0.3% rispetto al I/07 (+0.5% quello dell UE 27), contro lo 0.7% registrato nel I/07. Rispetto al II/06, il Pil è aumentato del 2.5% (+2.8% UE 27), contro un aumento annuale del 3.2% del primo trimestre dell anno (+3.3% UE 27). I consumi domestici sono aumentati dello 0.5% mentre gli investimenti, appesantiti da una frenata nel comparto delle costruzioni, hanno registrato un calo dello 0.2%. Era dal 2003 che gli investimenti non fornivano un contributo alla crescita. Le esportazioni sono aumentate dell 1.1%, mentre le importazioni dello 0.6%. La stima definitiva della crescita del Pil nel II/07 è stata rivista al ribasso, al 3.8% tasso annualizzato dal 4% indicato in via preliminare (+0.8% ripetto al I/07). La spesa per i consumi è aumentata dell 1.4%, in rallentamento rispetto al 3.7% del trimestre precedente. Un contributo significativo è giunto dalla spesa per investimenti aumentata al tasso annuale dell 11%, dato ben superiore al 2.1% del I/07 e il più alto dal primo trimestre del Le esportazioni, coadiuvate da un Dollaro debole rispetto alle principali valute, sono aumentate del 7.5%, mentre le importazioni sono aumentate di un più modesto 2.7%, favorendo in tal modo la crescita del Pil. Il dato definitivo sul Pil giapponese nel II/2007 ha evidenziato un calo dello 0,3% rispetto al precendete +0,1%. La variazione tendenziale è stata confermata al +2,1%. La riduzione tendenziale è stata dell 1,2% rispetto al +0,5% precedentemente stimato. Si tratta della prima contrazione del Pil dal terzo trimestre del La principale causa di questa battuta d arresto va ricercata nella caduta degli investimenti (-1.2%), che rappresentano il 15% dell economia nipponica. La spesa per i consumi, che rappresenta più della metà dell economia giapponese, è aumentata dello 0.3%. Le esportazioni sono aumentate dello 0.9% rispetto al I/07 e del 7.5% tendenziale, mentre le importazioni dello 0.8% congiunturale e dell 1.2% tendenziale. Anche nel II/07 il mercato del lavoro della Zona Euro ha esibito nuovi miglioramenti. Il tasso di disoccupazione è infatti ancora diminuito, passando dal 7.2% dello scorso trimestre al 7%. L occupazione è cresciuta dello 0.5% favorendo la creazione di 776 mila nuovi posti di lavoro. Resta il fatto che il tasso di disoccupazione tra i giovani al di sotto dei 25 anni, è molto alto: il 14,9% per gli stati di Eurolandia. Il più basso tasso di disoccupazione giovanile si registra in Olanda (5,7%), il più alto in Grecia (24,6%), seguita da Polonia (22,1%), Francia e Romania (entrambe al 21,9%) e Italia (20,4% nei primi tre mesi). Nell UE a 27 i disoccupati totali in maggio erano 16.4 milioni contro 18,6 milioni del maggio Il mercato del lavoro statunitense continua a godere di ottima salute. Il tasso di disoccupazione è su livelli storicamente bassi, nel II /07 si è attestato al 4.5%. Bene anche l aumento dell occupazione, in giugno i nuovi occupati nel settore non agricoli è stata pari a 132 mila unità. Il dato è superiore ai 125 mila previsti dal mercato. Inoltre, il dato di maggio è stato rivisto al rialzo a 190 mila unità da 157 mila. L indice del costo del lavoro nel II/07 aumentato dello 0.9% contro lo 0.8% del trimestre precedente e in linea con le attese. I dati più recenti, tuttavia, mostrano un lieve aumento della disoccupazione nel terzo trimestre dell anno. Nel II/07 il tasso di disoccupazione è ancora diminuito, passando dal 4% del precedente trimestre al 3.8%. La maggiore domanda di lavoratori dovrebbe guidare i salari al rialzo, alimentando la spesa dei consumatori. A conferma del miglioramento del mercato del lavoro, si segnala anche il rapporto tra impieghi disponibili e richiedenti, migliorato in aprile per la prima volta in nove mesi e passato da 1.03 a 1.05, dopo il massimo storico di 1.09 toccato a luglio dello scorso anno. L accresciuta occupazione dei neolaureati all inizio dell anno ha guidato il calo della disoccupazione: il tasso di disoccupazione per le persone di età compresa tra 15 e 24 anni è sceso di 1.5 punti percentuali, al 7.5%. 3

4 Contesto internazionale Prezzi Rallenta l inflazione negli Usa e nella Zona Euro. Contenuto il rincaro in Svizzera e dinamica dei prezzi ancora negativa in Giappone. 6.0% 4.0% 2.0% -2.0% Tasso di variazione dei prezzi al consumo (var. trim. annual.). Fonte: OCSE CH ZE US JP -4.0% Svizzera Nel II/07 il rincaro su base annua a livello di prezzi al consumo è stato dello 0.6%. Al lieve rincaro dei prezzi hanno contribuito l aumento dei prezzi petroliferi e quello dei prodotti alimentari, soprattutto a causa dell aumento stagionale di frutta e ortaggi. Il rincaro degli affitti è stato invece inaspettatamente contenuto. Si è assistito soprattutto ad un rincaro dei prezzi delle merci; importati e determinanti in tal senso sono stati i nuovi rincari delle materie prime, prodotti petroliferi, prodotti in metallo e macchine divenuti più cari anche a causa della debolezza del Franco svizzero. Nel II/07, l indice totale dei prezzi alla produzione e all importazione è aumentato su base annua del 2,8%. Tassi d interesse Nuove strette monetarie nella Zona Euro e in Svizzera, stabili negli Usa e in Giappone. 8.0% 7.0% 6.0% 5.0% 4.0% 3.0% 2.0% 1.0% Tasso di interesse a breve termine (medie trim.) (media trim.) Fonte: OCSE CH ZE US JP Lo scorso settembre la Banca Centrale Svizzera ha aumentato i tassi direttori di 25 punti base. La nuova banda di riferimento per il tasso Libor trimestrale è ora fissata a %. Il nuovo obiettivo sui tassi è stato fissato al 2.75%, punto centrale della banda di riferimento. La Bns ha reso noto che la manovra restrittiva aveva lo scopo di scaricare la tensione esistente sul mercato monetario. Nel II/07 il Libor a tre mesi era attorno al 2.25% mentre il tasso d interesse delle obbligazioni della Confederazione era di poco inferiore al 3%. Nel II/07, l offerta dell aggregato monetario M3 è aumentata del 2.3%, in decelerazione rispetto al precedente trimestre. Cambi Dollaro, Franco svizzero e Yen deboli rispetto alla moneta unica. Tassi di cambio (medie trim). Fonte: OCSE SFr/US$ Euro/US$ Yen/US$ Durante il II/07, il Franco svizzero ha continuato a deprezzarsi nei confronti dell Euro, toccando nuovi record. Il fatto che la Banca Centrale Europea abbia alzato i tassi d interesse più rapidamente della Banca Nazionale Svizzera è alla base della forza dell Euro. Nei primi sei mesi dell anno, l Euro ha guadagnato quasi il 3.4% contro il Franco, passando da un cambio di 1.61 di Gennaio ad un ben più alto 1.67 raggiunto in giugno. Mediamente, nel II/07, il tasso di cambio Franco/Ero era 1.65, Franco/Dollaro, mentre 100 Yen costavano mediamente 1.01 Franchi

5 Zona Euro USA Giappone Nonostante i recenti rincari dei prezzi petroliferi, nel II/07 il tasso di inflazione della Zona Euro si è attestato all 1.9%, come nel primo trimestre. La Commissione Europea ha comunque rivisto al rialzo le stime sull inflazione (al 2% dall 1.9% indicato in precedenza). Tra i principali componenti del paniere hanno registrato i tassi di crescita più elevati i prezzi dell educazione (9,3%), degli alcolici e i tabacchi (3,8%) e degli hotel e la ristorazione (3,4%). Nella Zona Euro è la Slovenia il paese con l aumento dei prezzi più elevato (3,4%), mentre l Olanda quello con l inflazione più bassa (1,1%). L Italia si trova esattamente nella media dei 13 Paesi con un inflazione dell 1,7%. Il costo del lavoro è aumentato del 2.5%. Nel II/07, l inflazione è cresciuta ad un tasso più moderato, il più basso degli ultimi quatto anni. L inflazione core, che esclude i prezzi energetici e alimentari, è aumentata al tasso annuale dell 1.4%, mentre l indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2.6%. Ciònonostante, l inflazione continua a preoccupare la Banca Centrale dato che l indebolimento del Dollaro potrebbe rafforzare le pressioni dei prezzi alle importazioni. I prezzi alla produzione sono aumentati del 3.1% e dello 0,2% su base mensile. Forti pressioni al rialzo continuano tuttavia a provenire dai prezzi delle materie prime; il greggio infatti continua a correre e c è addirittura chi ipotizza che possa superare la soglia dei 100 Dollari al barile. L economia giapponese continua a segnalare difficoltà di uscita dalla fase di deflazione. Nel II/07, i prezzi al consumo sono diminuiti dello 0.1% su base mensile. Il dato core, al netto delle componenti più volatili quali cibi freschi ed energia, ha addirittura registrato una variazione negativa dello 0.1% sia su base mensile che annuale. Inoltre, i salari in calo stanno contribuendo a ridurre ulteriormente le pressioni inflazionistiche. I prezzi alla produzione sono aumentati del 2.3% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente. Il deflatore del Pil, una più ampia misura dei cambiamenti di prezzo, è sceso dello 0,3 % annuale. La Banca Centrale Europea nella riunione di settembre ha lasciato i tassi d interesse invariati. Il tasso di rifinanziamento principale sulle operazioni pronti contro termine resta così fermo al 4%, quello marginale al 5% e quello sui depositi overnight al 3%. Lo scorso giugno la Bce aveva aumentato i tassi direttori di un quarto di punto. Nel II/07 la massa monetaria M3 è aumentata del 10.7%, in accelerazione rispetto al 9.9% del trimestre precedente. Il processo di aggiustamento al rialzo non è ancora terminato e le autorità monetarie non escludono l ipotesi di nuove strette monetarie per garantire la stabilità dei prezzi. Lo scorso settembre la Federal Reserve ha deciso di tagliare sia i tassi sui Fed Fund che il tasso di sconto di 50 punti base, portandoli rispettivamente al 4.75% e al 5.25%. La decisione, presa all unanimità, mira a limitare l impatto delle turbolenze dei mercati finanziari sull economia reale. La Banca centrale ha inoltre iniettato liquidità nei mercati monetari preoccupata dal recente deterioramento di alcuni indicatori economici e dal prolungamento della crisi finanziaria. Nel II/07 il tasso di riferimento era al 5.25% e l offerta dell aggregato monetario M3 ha segnato una crescita tendenziale del 6.2%, in lieve aumento rispetto al precedente trimestre. Lo scorso settembre la Banca Centrale del Giappone ha deciso di lasciare invariati i tassi di riferimento. Quello base è attualmente allo 0,50%, livello cui era stato portato in febbraio con un aumento di un quarto di punto dopo che nel luglio 2006 era stato deciso di abbandonare per la prima volta da anni la politica antideflazionistica a tasso zero. Ultimamente, l istituto di emissione era apparso propenso a un nuovo rialzo, tuttavia l imprevista serie di elementi sfavorevoli di fatto esclude qualsiasi rialzo dei tassi di interesse a breve termine Il supereuro corre ancora realizzando un record dietro l altro. Più volte ha sfiorato la soglia psicologica di 1.43 Dollari. Gli indicatori di mediolungo termine suggeriscono il proseguimento del trend rialzista in corso. Nel secondo trimestre la quotazione media Euro/Dollaro era Dalla fine del 2006 l Euro ha guadagnato nei confronti del biglietto verde quasi il 7%. La moneta unica continua ad apprezzarsi anche contro il Franco Svizzero: 1.65 la quotazione media del II/07, quasi il 3.4% in più dall inizio dell anno. L Euro si è apprezzato anche contro lo Yen, il cambio medio del trimestre Euro/Yen era 1.63, ovvero circa il 4% in più rispetto al trimestre precedente. Dopo un parziale recupero durante la settimana del report sul mercato del lavoro statunitense di ottobre, il Dollaro ha ripreso a scendere. A pesare sono le aspettative di un ulteriore allentamento monetario da parte della Fed. Questo penalizza il biglietto verde contro le divise rispetto alle quali non vi sono prospettive di riduzioni dei tassi di interesse. Nella media del secondo trimestre il cambio Dollaro/Euro è stato 1.35, Dollaro/Yen Pressoché invariata rispetto al precedente trimestre la quotazione media del Dollaro contro il Franco svizzero, 0.82 centesimi. Come da attese, la Banca Centrale giapponese ha lasciato i tassi fermi e il giudizio sull economia resta moderatamente positivo. Il paese sta uscendo dalla deflazione ma l ulteriore dilazione del processo di normalizzazione monetaria in Giappone resta il fattore penalizzante per lo Yen, che difatti di recente è tornato ad indebolirsi. Nel II/07, la quotazione media Dollaro/Yen era , 100 Yen costavano in media Franchi mentre per un Euro necessitavano Yen. 5

6 Contesto interregionale Panorama Quello che emerge chiaramente dal quadro congiunturale del secondo trimestre del 2007 è che la perfomance economica delle due economie elvetiche è nell insieme superiore e in ulteriore miglioramento rispetto a quella delle province lombarde. Queste ultime infatti, mostrano segnali di rallentamento della crescita economica, riflettendo così la situazione italiana, che evidenzia una progressione del Pil inferiore alla media dell Unione Europea. Il deterioramento dei dati lombardi interessa soprattutto l attività produttiva, ma rallentano anche i consumi e le esportazioni nette. La produzione industriale e la domanda estera continuano a trainare la crescita economia dei due cantoni elvetici, sostenuta anche dalla buona tenuta della domanda interna. La buona congiuntura ha continuato a produrre effetti positivi sul mercato del lavoro sia di Zurigo che del Ticino, favorendo l aumento dell occupazione e la diminuzione del tasso di disoccupazione. Ticino La dinamica di espansione dell economia ticinese è proseguita anche fino a metà del La crescita è stata trainata dal buon andamento della domanda interna e della domanda estera. Sul fronte della produzione, malgrado i risultati non molto positivi del mese di giugno, è proseguito il buon momento dell industria manifatturiera cantonale. Nel II/07, dopo una serie di risultati di stallo, le costruzioni ticinesi hanno segnato un trimestre di crescita e di miglioramento, fatta eccezione per il genio civile. Il turismo, dopo un brillante primo trimestre, ha registrato un rallentamento del ritmo di crescita ed una contrazione della cifra d affari. Nuovi miglioramenti hanno interessato il mercato del lavoro. Pil Prosegue la fase di congiuntura al rialzo nei due cantoni elvetici. Segnali di rallentamento nelle province lombarde. Pil reale (variatione annuale%). Fonte: BAK Basel Economics, Istituto Tagliacarne * Stime provvisorie TI ZH CO/VA MI * Durante il secondo trimestre l economia del Ticino ha portato avanti in modo deciso la fase di congiuntura al rialzo. Tutte le componenti del Pil hanno contribuito alla crescita: la produzione industriale ha proseguito nel trend positivo, evidenziando gradi di sfruttamento della capacità produttiva da record. Il commercio estero è risultato molto vivace mentre la spesa per i consumi sembra aver favorito solo parte del commercio ticinese. Tuttavia, la domanda interna, favorita dalle buone prospettive occupazionali, resta elevata. Grazie all evoluzione più dinamica del previsto, l Istituto Bak, Basel Economics ha rivisto nuovamente al rialzo la stima di crescita del Pil cantonale, dal 2.4% al 2.6%. 6 Produzione Molto bene l industria manifatturiera di Zurigo e del Ticino. In frenata la produzione nelle province lombarde. Aumento Andamento affari (TI-ZH) e produzione industriale (CO/VA, MI) Fonte: KOF, Unioncamere Lombardia Stazionario Diminuizione TI CO/VA MI ZH E proseguito anche nel II/07 il buon momento dell industria ticinese nonostante i risultati di giugno meno positivi, soprattutto per le aziende operanti sui mercati esteri. L indicatore sintetico degli affari staziona in zona positiva e i principali indicatori mostrano ancora un trend ascendente. La produzione e gli ordinativi sono aumentati in termini tendenziali e in maniera più lieve in termini congiunturali. La situazione reddituale, ritenuta soddisfacente e buona, non è variata rispetto al trimestre precedente. Il grado di utilizzo della capacità tecnica si è mantenuto ancora su livelli molto elevati (87%-84%). Per i prossimi mesi le aspettative sono moderatamente positive mentre l occupazione potrebbe lievemente crescere.

7 Como e Varese Milano Zurigo Nel II/07, gli indicatori congiunturali delle due province lombarde presentano ancora un andamento positivo ma in rallentamento rispetto alla performance dei primi tre mesi dell anno. I dati sull andamento della produzione industriale, sebbene ancora positivi, mostrano segnali di frenata e le aspettative degli imprenditori per i prossimi mesi indicano ancora un peggioramento. Previsioni più positive interessano solo l evoluzione della domanda estera. Anche l interscambio è risultato in decelerazione rispetto alla performance del precedente trimestre, soprattutto per quanto riguarda Varese. Dopo quattro trimestri essenzialmente positivi, anche i consumi hanno evidenziato un rallentamento soprattutto nella provincia di Como. I dati del II/07 mostrano uno scenario nell insieme in deterioramento rispetto al trimestre precedente e alla seconda parte dello scorso anno. In confronto al trimestre precedente, la dinamica della produzione ha evidenziato un rallentamento che si è riflesso anche nell ambito del fatturato, tant è che gli imprenditori milanesi temono un ritorno ad una fase di frenata o di stasi. La spesa per i consumi domestici è diminuita e la flessione milanese si inserisce in un quadro generalizzato che ha colpito nove province lombarde. La crescita delle esportazioni è stata ancora una volta inferiore al tasso registrato a livello regionale. I dati del secondo trimestre e, più in generale, dei primi sei mesi del 2007, confermano la fase di espansione congiunturale dell economia zurighese. La congiuntura favorevole ha favorito il mercato del lavoro, riducendo il tasso di disoccupazione ed aumentando l occupazione. Il miglioramento delle prospettive occupazionali e dei redditi ha favorito i consumi e la domanda estera è stata ancora una volta sostenuta. La buona congiuntura del settore del turismo è proseguita anche nel II/07; nei primi sei mesi dell anno i pernottamenti sono aumentati del 10% tendenziale. D altra parte, nel II/07 sono diminuiti, in termini tendenziali e congiunturali, le autorizzazioni per nuove costruzioni. Gli indicatori congiunturali relativi al secondo trimestre dell anno mostrano segni rallentamento. Le province lombarde bene rappresentano l economia italiana che sta crescendo, ma meno di quanto cresce l Europa nel complesso e dei singoli paesi. Le esportazioni hanno rallentato ritmo di crescita, soprattutto per quanto riguarda la provincia di Varese. Quest ultima, d atra parte, ha evidenziato una domanda interna più sostenuta rispetto alla provincia di Como, che nel II/07 ha evidenziato una flessione dei consumi. La produzione industriale delle due province ha rallentato il ritmo di crescita rispetto ai mesi scorsi, facendo collocale entrambe le province sotto la media lombarda. Il quadro congiunturale della provincia di Milano mostra una situazione di generale peggioramento. Il II/07 ha riportato il livello della produzione ad un livello più basso di quello atteso. Il rallentamento produttivo della provincia di Milano non riflette l andamento complessivo della regione Lombardia che ha al contrario evidenziato una crescita. Il fatturato è ritornato ad un livello pari a quello dei primi tre mesi del La spesa per i consumi domestici è diminuita e la flessione milanese appare ancora più forte del dato complessivo regionale. La crescita delle esportazioni è stata ancora una volta inferiore al tasso regionale. Nel II/07 è proseguita la fase di espansione del Pil del Canton Zurigo. La crescita economica è stata trainata dall elevato livello delle esportazioni nette favorite anche dalla debolezza del Franco svizzero, e dalla crescita della spesa per consumi privati. Sul fronte della produzione, si è registrato un sensibile aumento dei livelli produttivi e le aspettative a breve restano positive. Per contro, il settore delle costruzioni mostra ancora segnali di rallentamento. L Istituto Bak, Basel Economics ha nuovamente rivisto al rialzo la stima di crescita del Pil cantonale per il 2007, dal precedente 2.7% al 2.9%. Il dato è superiore alla stima del Pil nazionale (+2.7%). Nel II/07 la produzione industriale delle due province ha rallentato ritmo di crescita rispetto ai mesi precedenti. La provincia di Como, che si è collocata all ultimo posto della graduatoria regionale, ha registrato un modestissimo aumento tendenziale, +0.2%, mentre migliore è il dato congiunturale (+2.5%). La provincia di Varese, con un +1.7% tendenziale ed un +1.5% congiunturale, ha fatto meglio pur collocandosi anch essa sotto la media lombarda (2.5%). Il tasso di utilizzo degli impianti è rimasto pressoché stabile rispetto al trimestre precedente, attestandosi in media attorno al 72% della capacità totale. In entrambe le provincie gli ordinativi sono aumentati cosi come è migliorato il fatturato. Nel II/07, la produzione industriale ha rallentato ritmo di crescita. Rispetto all analogo periodo dell anno scorso, l aumento su base annua è stato dell 1.4%. Un peggioramento si è avuto anche sul fronte fatturato, che rispetto al II/06, corretto per i giorni lavorativi, ha registrato una netta flessione complessiva (-1.8%). Il peggioramento è dovuto principalmente al mancato apporto della componente estera, che rappresenta la quota maggioritaria nel fatturato dell industria milanese. La dinamica degli ordini ha seguito la fase di rallentamento della produzione industriale (+6.5% tendenziale ). Le previsioni per i prossimi mesi non sono positive, le attese si stanno deteriorando rivelando un possibile ritorno verso una fase di stasi. II dati dell indagine congiunturale del II/07 confermano il buon momento dell industria del Canton Zurigo. La produzione, il fatturato e l entrata di nuovi ordinativi sono risultati tutti in crescita. L indicatore sintetico dell industria manifatturiera staziona nella zona positiva anche se ha ceduto qualcosa rispetto al primo trimestre dell anno. Il grado di utilizzo della capacità produttiva è restata su livelli molto elevati, 88.3%, in linea con il dato del precedente trimestre. Le aspettative per il trimestre successivo restano prevalentemente ottimistiche. 7

8 Consumi Consumi ancora in aumento nel Canton Zurigo, lieve flessione in Ticino. Trimestre negativo per la provincia di Milano Contesto interregionale Andamento vendite Commercio al dettaglio (var. % ann.) Fonte: KOF, CCIAA di MI TI MI ZH -6.0 II/03 II/04 II/05 II/06 II/07 Ticino Nel II/07 la buona congiuntura del commercio al dettaglio ticinese è stata determinata sostanzialmente dall andamento positivo del comparto food. I commercianti di questo settore hanno infatti visto crescere l afflusso di clienti, la cifra d affari (+2% tendenziale) come pure gli utili. Meno positiva la performance delle aziende operanti nel comparto non food, dato che i principali indicatori hanno esibito valori negativi: sono regrediti l afflusso di clienti, la cifra d affari (-1.6% tendenziale) e il livello degli utili. Stesso trend per l impiego che ha mostrato una contrazione tendenziale dello 0.4%. Le prospettive per i prossimi mesi sono improntate alla stabilità mentre sono più ottimisti gli imprenditori del comparto food. Esportazioni In lieve flessionne, ma su buoni livelli le esportazioni cantonali. In crescita, ma piuttosto deludente la performance esportativa milanese. Esportazioni in valore (variazione annuale). Fonte: USTAT, ISTAT % 2 TI CO/VA MI ZH 15.0% 1 5.0% -5.0% % II/03 II/07 II/05 II/06 II/07 Anche nel secondo trimestre del 2007 le esportazioni di beni e servizi, che rappresentano uno dei punti di forza dell economia cantonale e della Svizzera più in generale, sono aumentate a buoni ritmi. Nel II/07 le esportazioni sono progredite del 12.4% rispetto all analogo trimestre dell anno precedente, in rallentamento rispetto al dato del I/07 (20.2%). Le importazioni hanno segnato un aumento tendenziale del 18.9%, in accelerazione rispetto al trimestre precedente (15.4%). La maggior parte dell interscambio ticinese è rivolto all Unione Europea, ma risultano in crescita gli scambi con i paesi asiatici emergenti. 8 Disoccupazione Diminusce la disoccupazione in Ticino e nel Canton Zurigo 6.0% 5.0% 4.0% 3.0% 2.0% 1.0% Tasso di disoccupazione (destagionalizzato, medie trimestrali) Fonte: USTAT, ISTAT. Elaborazione IRE TI CO/VA MI ZH Nel II/07 sono proseguiti i miglioramenti sul mercato del lavoro ed il tasso di disoccupazione è sceso al 4%, grazie al contributo positivo del dato di giugno (3.7%). È progredita anche l occupazione e in Ticino si è riscontrato l incremento maggiore del numero degli addetti aumentato del 4.6% rispetto al II/07 (2.4% il dato nazionale). L occupazione è cresciuta soprattutto nel settore secondario ma il terziario ha evidenziato una ripresa. La disoccupazione colpisce più le donne (4.6%) che gli uomini (3.6%), mentre la fascia di età più colpita resta quella anni (7%). Stando all indice dei posti liberi e delle prospettive di impiego l occupazione dovrebbe ancora aumentare nel prossimo trimestre.

9 Como e Varese Milano Zurigo Nella provincia di Como il volume d affari del settore commerciale ha mostrato una variazione negativa, -0.8% rispetto all analogo periodo dell anno precedente, confermando cosi le aspettative pessimistiche formulate in precedenza dagli imprenditori. Al contrario, gli operatori varesini hanno segnalato una situazione in lieve miglioramento. La performance negativa di Como è da ricondurre al fatto che la provincia aveva mostrato nei mesi precedenti risultai superiori a quelli delle altre province e alla media lombarda. Una buona tenuta è stata riscontrata per i livelli occupazionali. Le prospettive a breve sono generalmente positive. Il comparto non-food ha subito la congiuntura più sfavorevole. Nel II/07 i consumi sono risultati in flessione confermando pertanto le previsioni formulate dagli imprenditori in precedenza. Il quadro congiunturale del commercio al dettaglio appare decisamente peggiorato con una flessione dei fatturati. In particolare, le vendite del settore alimentare hanno registrato una robusta flessione, superiore a quanto previsto dalle imprese del comparto. La cifra d affari ha subito una pesante flessione, -0.8%, superiore a quella regionale (-0.3%). Le piccole imprese hanno subito il maggiore calo. Le previsioni per il terzo trimestre sono orientate ad un recupero del volume d affari, sebbene gli operatori del settore non alimentare abbiano espresso previsioni più negative. Nel secondo trimestre del 2007, la spesa per i consumi domestici è aumentata in maniera sostenuta, confermando il trend il trend al rialzo iniziato a partire dalla metà del La cifra d affari è ulteriormente progredita, aumentando del 3.9% rispetto all analogo trimestre del 2006, in accelerazione rispetto alla già elevata crescita del precedente trimestre (+3.1%). La progressione delle vendite ha interessato quasi tutti i gruppi di merci. L indicatore sintetico sull andamento del commercio al dettaglio è ulteriormente migliorato e il fatturato è aumentato in quasi tutti i rami economici. Le prospettive espresse per i mesi a venire restano prevalentemente positive. Nel II/07 l interscambio delle due province è risultato in rallentamento rispetto alla performance del precedente trimestre. Questo vale ancor di più per la provincia di Varese, le cui importazioni ed esportazioni sono aumentate rispettivamente dell 1.3% e dell 1.8% rispetto all analogo periodo dell anno scorso. La performance esportativa di Como è stata migliore; le esportazioni sono aumentate del 12.1% e le importazioni dell 8.% rispetto allo stesso trimestre del Circa il 30% delle esportazioni comasche riguardano il comparto tessile-abbigliamento, mentre le esportazioni varesine comprendono per circa il 30% beni del settore macchine e apparecchi meccanici. Nel II/07 le esportazioni di beni e servizi sono aumentate dell 8.1% rispetto all analogo trimestre del In termini di incidenza sulle esportazioni regionali, la percentuale detenuta da Milano appare in calo rispetto ai primi sei mesi del Il maggiore calo si è avuto nel settore chimico. L interscambio è aumentato verso il continente asiatico e verso l area comunitaria, mentre le vendite verso gli Usa hanno subito una netta flessione a causa dell indebolimento del Dollaro rispetto alla moneta unica. Sul fronte delle importazioni, aumentate del 2.7% tendenziale, il II/07 ha evidenziato una progressione decisamente più contenuta rispetto al primo trimestre (+8.5%). Nel secondo trimestre del 2007, l interscambio del Canton Zurigo si è confermato essere molto vivace. Le esportazioni di beni e servizi sono aumentate del 12.3% rispetto all analogo periodo del 2006, in lieve decelrazione rispetto al dato particolarmente elevato del precedente trimestre (16.2%). Le importazioni sono aumentate del 6.2% rispetto all analogo trimestre dello scorso anno, in linea con la dato del primo trimestre. Le esportazioni nette hanno contribuito in modo significativo alla crescita economica cantonale. Secondo i dati dell Osservatorio provinciale del lavoro di Como, nel II/07, le persone che si sono rivolte agli sportelli per la ricerca di un impiego sono state 2.325, di cui maschi e femmine. Rispetto II/06 si è registrato un incremento del 2.3%, dovuto esclusivamente al maggior afflusso di donne (+5%). I contratti di avviamento (20.843) sono risultati in netta crescita rispetto al II/06. Le cessazioni sono risultate pari a In merito all andamento degli ammortizzatori sociali, nel II/07 è emerso un generale aumento degli interventi della Cassa integrazione guadagni. Nei primi sei mesi dell anno, le piccole e medie imprese hanno contribuito maggiormente alla crescita occupazionale. Gli ultimi dati disponibili dell Osservatorio del mercato del lavoro della provincia di Milano indicano che nel periodo gennaio-marzo 2007 sono stati avviati al lavoro nuovi lavoratori, di cui il 55.6% maschi e il 44.4% femmine. Circa il 41% dei nuovi avviamenti si riferiva a contratti a tempo determinato e meno del 20% contratti part-time. Nel secondo trimestre dell anno, il tasso di disoccupazione della regione Lombardia è sceso al 3.1% dal 3.4% registrato nell analogo periodo dell anno precedente (5.7%il tasso nazionale), mentre il tasso di occupazione è rimasto invariato al 66.5% (58.9% il tasso nazionale). I miglioramenti sul mercato del lavoro sono proseguiti nel secondo trimestre dell anno e il tasso di disoccupazione è ancora diminuito. Nel II/07 il tasso di disoccupazione è sceso al 2.5%. Anche l occupazione è aumentata. Nel II/07 il numero degli occupati è aumentato del 2.1% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, vale a dire nuovi occupati. I nuovi occupati anno trovato impiego soprattutto nel settore terziario. Stando all indice dei posti liberi e delle prospettive di impiego, l occupazione dovrebbe ancora aumentare nel prossimo trimestre. 9

10 Descrizione dati. Dati relativi al contesto internazionale e nazionale. La fonte principale è l OCSE. I dati sono inoltre integrati con le informazioni fornite dai differenti istituti di statistica nazionale. Le serie presentate nelle tabelle così come i commenti si riferiscono, salvo indicazioni differenti a dati destagionalizzati (ad esclusione del tasso di cambio e del tasso d interesse). Le variazioni (serie PIL, prezzi), dove non indicato esplicitamente, sono rispetto al trimestre precedente. Per il tasso di disoccupazione, d interesse e di cambio, si sono usati i valori medi nel trimestre. Di ciascuna serie in tabella si fornisce una breve descrizione: PIL: tasso di variazione trimestrale del PIL calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati reali e destagionalizzati. Disoccupazione: tasso di disoccupazione standardizzato valore medio trimestrale. Prezzi: tasso di variazione dei prezzi calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati annualizzati e destagionalizzati. Tassi d interesse: tasso d interesse a corto termine (media trimestrale). Per la Svizzera è il tasso sugli Euro-depositi a 3 mesi, per gli Stati Uniti e il Giappone è il tasso sui certificati di deposito e per i paesi della zona Euro è l EURIBOR a 3 mesi. Dati relativi al contesto regionale. Le serie presentano un livello di difformità maggiore, anche se è possibile il confronto interregionale. Per il contesto italiano, si presenta la serie disponibile con gli incrementi annui (ISTAT). L indicatore sulla produzione industriale (fonte KOF per il versante svizzero e fonte UNIONCAMERE per il versante italiano) pur fornendo un dato qualitativo, presenta una buona confrontabilità. L andamento dei consumi é stato realizzato a partire da dati sull immatricolazione di nuove autovetture. Il dato sul tasso di disoccupazione presenta una certa disomogeneità poiché in Svizzera e in Italia si utilizzano differenti metodologie. Tuttavia un confronto sulle tendenze è più che accettabile. Si è previsto, a partire dai prossimi numeri, di procedere a standardizzazione. Si fornisce di ciascuna serie in tabella una breve descrizione: PIL: tasso di variazione annuale. Dati reali. Produzione: dato trimestrale, variazioni rispetto al periodo precedente (indicatore qualitativo). Consumi: variazioni percentuali delle vendite del commercio al dettaglio, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Medie trimestrali per Ticino e Zurigo, dato trimestrale per Milano. Esportazioni: tasso di variazione trimestrale calcolato rispetto al trimestre dell anno precedente. Disoccupazione: tasso di disoccupazione, valore medio trimestrale destagionalizzato. Impiego: nuova statistica federale dell impiego (STATIM) a partire dal II/2000. Sigle: CH ZE US JP TI ZH CO VA MI SFr US$ Y M1 M2 M3 Svizzera Zona Euro Stati Uniti Giappone Cantone Ticino Cantone Zurigo Provincia di Como Provincia di Varese Provincia di Milano Franco svizzero Dollaro USA Yen giapponese Euro massa monetaria composta da banconote e moneta detenute in valuta nazionale dal pubblico, da depositi a vista detenuti in valuta nazionale nelle banche e in Posta dai residenti M1 + depositi di risparmio (esclusi i fondi di previdenza del II e III pilastro) M2 + depositi a termine Ultime previsioni disponibili: PIL regionale al Responsabile: Siegfried Alberton Redazione rapporto: Debora Colarusso Forniture statistiche, dati relativi alla Svizzera, Cantone Ticino, Cantone Zurigo: USTAT, BAK, KOF. Forniture statistiche, dati relativi alla provincia di Milano, Como e Varese: UNIONCAMERE, ISTAT, ACI, Servizio studi della CCIAA di Milano(dati Istat per il commercio estero). Per ulteriori informazioni: Debora Colarusso debora.colarusso@lu.unisi.ch tel: +41 (0) fax: +41 (0) Abbonamento: Fr , annui. 11

11 Università della Svizzera italiana Facoltà di scienze economiche Istituto di ricerche economiche IRE CODE, Centro per l osservazione delle dinamiche economiche via Maderno 24, 6900 Lugano tel. 41(0) / Fax 41(0) mail: info.ire@lu.unisi.ch web:

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