PRIMARY GLIRLS SCHOOL SHOHRAT WAL KOT ADDU PAKISTAN TI PRESENTO IL PAKISTAN VALLESABBIA BRESCIA
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- Maddalena Cenci
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1 PRIMARY GLIRLS SCHOOL SHOHRAT WAL KOT ADDU PAKISTAN TI PRESENTO IL PAKISTAN VALLESABBIA BRESCIA Dati generali Nome dell associazione/organizzazione che ha realizzato la pratica COMUNITA PAKISTANA DELLA VALLE SABBIA (BRESCIA), FONDAZIONE GUIDO PICCINI (BRESCIA), ISTITUTO COMPRENSIVO DI GAVARDO (BRESCIA),ASSOCIAZIONE LA PANCA DELL ACCOGLIENZA (BRESCIA), LEONWEB.TV (BRESCIA) Titolo e sottotitolo del progetto/iniziativa PRIMARY GLIRLS SCHOOL SHOHRAT WAL KOT ADDU PAKISTAN PROGETTO POST ALLUVIONE DI SOSTEGNO ALL ISTRUZIONE PRIMARIA FEMMINILE Contatti referente/i della pratica (nome, , telefono) DOTT. FRANCO VALENTI, gfranco.valenti@fondazionegpiccini.org Beneficiari GIOVANI ALUNNE DELLA SCUOLA ELEMENTATE DI KOT ADDU, ALUNNI E GENITORI DELLA SCUOLA DI GAVARDO, CITTADINANZA ITALIANA E STRANIERA DELLA VALLE SABBIA Finanziatore/i AUTOFINANZIAMENTO TRAMITE L ORGANIZZAZIONE DI EVENTI, COMUNITA PAKISTANA DELLA VALLE SABBIA, ISTITUTO COMPRENSIVO DI GAVARDO, CONSULTA PER LA PACE DEL COMUNE DI BRESCIA, DITTA PRIVATA, DONNE PENSIONATE SPI-CGIL DI BRESCIA Budget orientativo IL BUDGET INIZIALE ERA DI EURO MA NE SONO STATI RACCOLTI Settori di intervento (ambiente, salute, educazione, sviluppo rurale, commercio, ricerca, ecc.) PAKISTAN: EDUCAZIONE PRIMARIA ITALIA: PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA ATTIVA Obiettivo/i generale/i FARE SOLIDARIETA IN PAKISTAN PER PROMUOVERE L INCLUSIONE SOCIALE ALL INTERNO DEL CONTESTO TERRITORIALE LOCALE DELLA VALLE SABBIA ATTRAVERSO LA COSTITUZIONE DI UN COMITATO DI CITTADINI INSIEME PER LA CREAZIONE DI RETI DI CITTADINANZA CONDIVISA Obiettivo/i specifico/i RICOSTRUZIONE DI UNA SCUOLA ELEMENTARE IN PAKISTAN, DISTRUTTA DALLE INONDAZIONI DEL 2010 E PROMOZIONE DELLE CONOSCENZA DELLA COMUNITA PAKISTANA SUL TERRITORIO DELLA VALLE SABBIA Attività principali PAKISTAN: RICOSTRUZIONE DI UNA SCUOLA ELEMENTARE IN PAKISTAN, PARTENARIATO CON ASSOCIAZIONE LOCALE ITALIA: PROGETTO TI PRESENTO IL PAKISTAN PROGETTO DI INTEGRAZIONE PER ALUNNI STRANIERI CON OBIETTIVO L EDUCAZIONE ALLA SOLIDARIETA E ALLA
2 MONDIALITA, INCONTRI TRA GENITORI ITALIANI E PAKISTANI, ORGANIZZAZIONE DI CENE ETNICHE PAKISTANE, REALIZZAZIONE DI UN CONVEGNO SULLA CONDIZIONE DELLA DONNA IN PAKISTAN, AVVIAMENTO DEL COMITATO CITTADINI INSIEME DELLA VALLE SABBIA Durata (inizio-fine) IL PROGETTO HA AVUTO INIZIO NEL 2011 ED E ANCORA IN CORSO Risultati significativi (anche se la pratica è ancora in corso) PAKISTAN: LA RICOSTRUZIONE DELLA SCUOLA E QUASI TERMINATA E GARANTIRA LA PROSECUZIONE DEGLI STUDI DELLE GIOVANI ALUNNE DELLA CITTA. ITALIA: E AUMENTATA LA CONOSCENZA DA PARTE DEI CITTADINI ITALIANI DELLA REALTA STORICO-SOCIALE DEL PAKISTAN, E AUMENTATO IL COINVOLGIMENTO ATTIVO DEI GENITORI E SOPRATTUTTO DELLE MAMME PAKISTANE NELLA VITA SCOLASTICA DEI FIGLI, E AUMENTATA LA PARTECIPAZIONE ALLE REALTA DELLA SOCIETA CIVILE ITALIANA LOCALE DA PARTE DEI MIGRANTI. SI E RISCONTRATO INFATTI UN INCREMENTO DELLA PRESENZA DI MIGRANTI IN ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO COME IL 118, LA PROTEZIONE CIVILE E L AVIS. Mobilitazione transnazionale Soggetti coinvolti, partner Il partner locale è costituito da un associazione locale di professionisti con cui un rappresentate della comunità pakistana si è messo in contatto durante una visita a casa. I rapporti continuativi tra il partner locale e gli altri attori in Italia sono stati mantenuti dallo stesso migrante. Oltre alle quattro realtà che stanno gestendo il progetto sono state coinvolte in vario modo l oratorio di Gavardo, le ACLI di Brescia, alcune associazioni di volontariato del territorio (Mandacarù e Babamondo) e l associazione delle donne pensionare dello SPI CGIL. Leonweb.tv ha fornito attività di consulenza tecnologica info-telematica. Enti locali coinvolti La scuola che si sta ricostruendo è pubblica pertanto l associazione locale è in regolare contatto con le autorità pakistane del luogo. In Italia il Comune di Brescia ha contribuito attraverso un finanziamento mentre per la realizzazione degli eventi sul territorio sono stati coinvolti i Comuni di Villanuova e Vobarno. Territori coinvolti (paese/i, città, regioni d insediamento, d origine e di transito dei migranti) La scuola in Pakistan si trova nel Punjab area da cui provengono i migranti anche se solo alcuni sono originari della città dove ha sede il progetto. In Italia le attività si sono concentrare nella zona della Valle Sabbia in provincia di Brescia coinvolgendo tutta la cittadinanza locale. 1. I tempi e i luoghi della pratica Genesi (nel paese di origine e di arrivo) Nel settembre 2011 si sono verificate delle forti alluvioni in Pakistan e il gruppo dei migranti pakistani residenti nella Valle Sabbia hanno raccolto in modo autonomo dei soldi da inviare in patria per contribuire alla ricostruzione. Non sapendo come e dove inviare il denaro si sono rivolti alla Fondazione Guido Piccini per avere indicazioni al riguardo. La fondazione ha visto in questa richiesta una
3 opportunità per fare in modo che il desiderio di aiutare il proprio paese fosse una modalità per rafforzare il processo di integrazione locale coinvolgendo in questo anche altri attori del territorio. La motivazione ad avviare una iniziativa di co-sviluppo, anziché di inviare semplicemente le somme raccolte tramite altri canali, è stata costituita anche dall emergere del fatto che nella zona della Valle Sabbia già da qualche tempo alcuni migranti pakistani, senegalesi e burkinabè e maghrebini stavano cercando di organizzare un comitato per rafforzare l inserimento locale dei migranti. Il progetto di cosviluppo è stato visto come un ottima occasione per dare forma a questo comitato. Si è cominciato quindi ad operare in due direzioni: da un lato si è dato l incarico ad un rappresentante della comunità pakistana di trovare un partner locale e un relativo progetto. Si è solo raccomandato che il progetto avesse una finalità comunitaria e non privatistica e che il partner locale non avesse né finalità di lucro né religiose. Dall altro lato la fondazione ha cercato altri partner locali attraverso i quali recuperare le risorse necessarie per il progetto ma soprattutto per avviare un processo di condivisione e conoscenza tra locali e migranti e fare conoscere contemporaneamente l iniziativa al maggior numero di soggetti. Svolgimento (nel paese di origine e di arrivo) Dopo avere individuato il partner locale, un associazione di professionisti, e avere individuato la scuola da ricostruire sono cominciati i lavori che sono stati eseguiti in buona parte tramite manodopera locale volontaria. I rapporti tra il partner locali e quelli italiani sono stati seguiti da in migrante designato dalla comunità. Attualmente è la costruzione è arrivata al tetto e si pensa di terminarla nei prossimi mesi. In Italia la comunità dei pakistani della Valle Sabbia ha raccolto autonomamente dei soldi da inviare in patria per contribuire alla ricostruzione e per inviarli in patria si sono rivolti alla Fondazione Guido Piccine per inviarli in patria. In questa occasione è emerso che alcuni esponenti di questa comunità pakistana assieme ad alcuni esponenti della comunità maghrebina, ivoriana e burkinabè stavano cercando di formare un comitato per promuovere l inclusione sociale dei migranti nella Valle Sabbia. Si è quindi pensato di unire questi due bisogni, quello di aiutare il Pakistan e quello dell integrazione dei migranti, dando avvio ad un progetto di co-sviluppo. Anziché inviare il denaro in Pakistan si è scelto di impegnarsi nella gestione di un progetto di ricostruzione di una scuola femminile distrutta dall alluvione, dando vita ad un partenariato che coinvolgeva oltre alla Fondazione e alla comunità pakistana, l associazione La panca dell accoglienza e l istituto comprensivo di Gavardo. Questa scuola ha dato avvio al progetto Ti presento il Pakistan, progetto di integrazione per alunni stranieri con obiettivo l educazione alla solidarietà e alla mondialità, nell ambito del quale sono stati organizzati degli incontri di presentazione dell iniziativa presso la scuola elementare in cui le mamme dei ragazzi e i ragazzi stessi hanno raccontato la situazione scolastica del loro paese e hanno fatto conoscere la loro cultura e la loro storia alle persone del posto. In questa occasione sono intervenute circa 60 donne pakistane. Inoltre, attraverso il coinvolgimento di alcuni enti locali, di altre associazioni di volontariato di vario tipo e di altre comunità di migranti presenti sul territorio, sono state organizzate delle cene etniche per finanziare il progetto che hanno visto l impegno delle donne pakistane nella preparazione dei pasti per circa 200 persone ogni sera, e i ragazzi delle seconde generazioni nel servire ai tavoli. Tutte queste attività hanno permesso di raccogliere la somma di denaro necessaria alla ricostruzione della scuola, di fare conoscere la cultura pakistana alla cittadinanza italiana e di stimolare l inserimento all interno della società civile locale dei migranti. Prospettive e sostenibilità (nel paese di origine e di arrivo) In Pakistan la sostenibilità del progetto è garantita in quanto la scuola era già esistente precedentemente all alluvione. Non appena saranno conclusi i lavori il personale docente e gli alunni avranno la possibilità di tornare ad usufruire di un ambiente confortevole dove svolgere la normale attività accademica. In Italia si sta cercando di creare un rapporto duraturo tra la scuola di Gavardo e quella di Kot Addu, in modo da permettere ai relativi alunni, attraverso i moderni mezzi di comunicazione, di restare in contatto tra loro e usufruire di una reale esperienza interculturale a distanza.
4 Il buon andamento del progetto può inoltre incentivare la comunità pakistana a replicare questa strategia in altri contesti del loro paese. Il processo di integrazione e inclusione sociale sembra essere sostenibile: nella Valle Sabbia molti migranti si sono inseriti come volontari nel 118, nella Protezioni Civile e nell associazione dei donatori di sangue. Dati gli ottimi risultati prodotti, si sta cercando di esportare la costituzione dei Comitati di cittadini insieme in altre zone della provincia di Brescia e nel capoluogo stesso. Si sta cercando di attivare progetti di co-sviluppo proprio come modalità di creazione di questi comitati. In particolare si sta puntando all implementazione di progetti di co-sviluppo con la comunità dei maghrebini in Val Trompia e con la comunità del Bangladesh in città. Con questi ultimi si sta cercando di dare avvio ad un progetto per la depurazione dei pozzi dall arsenico. Si sta cercando inoltre di creare una rete di Comitati di cittadini insieme che unisca la Val Trompia, la Val Sabbia, la Val Camonica, la città, l est bresciano, l ovest e il sud. Altre info riguardanti la pratica Siti internet: Valutazione standard Il progetto si è rivelato efficace nel conseguimento degli obiettivi sia in Pakistan sia in Italia. Si è rilevato anche efficiente in quanto il budget iniziale di euro permetterà di finire i lavori di ricostruzione, poiché sono stati raccolti un totale di euro questo dovrebbe permettere di provvedere anche agli arredi della struttura scolastica. Valutazione della partecipazione dei migranti - Le competenze interculturali dei migranti si sono rivelate fondamentali: la testimonianza diretta dei migranti ha permesso di fugare i pregiudizi dei locali sul paese di provenienza. Hanno presentato il paese, la storia e la cultura. I migranti hanno messo in luce il loro modo di sentirsi appartenenti ad entrambe le realtà e lo hanno comunicato ai cittadini italiani. - La presenza dei migranti è stata fondamentale per il buon esito del progetto in loco in quanto loro parlano la lingua locale, l urdu, che permette una comunicazione più immediata e una maggiore comprensione. - La comunità pakistana ha sviluppato una capacità di negoziazione con le diverse realtà del territorio, anche se non si sono costituiti come associazione formale ma mantengono la configurazione di gruppo informale. - Al progetto hanno partecipato nella gestione degli eventi anche le comunità maghrebina e burkinabè. - L impatto sulla società di arrivo consiste nell aumento della conoscenza reciproca tra pakistani e italiani. Inoltre altre comunità di migranti stanno guardando con interesse a questa esperienza e sta cercando di replicare la pratica nei loro territori, in quanto il desiderio di fare qualcosa per il loro paese è sentito come uno strumento idoneo per fare comunità qui. Valutazione della mobilitazione delle capacità interculturali - I migranti più che ambasciatori con questo progetto hanno acquisito la soggettività di cittadini. Hanno preso atti responsabilmente del loro essere qui e di contribuire alla crescita umana, economica e sociale di questo territorio pur continuando ad avere presente il posto da cui provengono creando una relazione transnazionale tra territori, quello di residenza e quello di origine, che vengono percepiti come meno distanti.
5 - Il coinvolgimento dei migranti è stato fondamentale prima di tutto per la capacità di comunicazione con i locali in Pakistan. Inoltre il fatto che questo aiuto è portato dai migranti e non da una ONG fa in modo che i beneficiari si sentano sullo stesso piano rispetto a chi fornisce l aiuto. - Nella pratica è stato centrale il coinvolgimento di capacità multiculturali in quanto è stata uno stimolo per la conoscenza di comunità diverse. Attraverso questa pratica ci si è resi conto che ormai è scontato il fatto che sia facile organizzare degli eventi assieme. È giunto il momento di fare un passaggio ulteriore: quello di mettersi assieme per fare iniziative di solidarietà che comporta una capacità maggiore di mettersi in gioco. - Il progetto ha contribuito in modo concreto ad affrontare la dimensione di genere: il co-sviluppo si è rivelato uno strumento per avvicinare le madri pakistane all istituzione scolastica. Infatti la scuola aveva un problema ha causa della loro scarsa partecipazione. Con lo scopo di convincere il comitato dei genitori a destinare i fondi al Pakistan si sono mobilitate circa 60 madri per gli incontri scolastici e anche per l organizzazione delle cene che restavano fuori casa con i figli adolescenti fino a tarda sera, cosa inconsueta per le donne pakistane, mentre i mariti restavano a casa ad accudire gli altri figli più piccoli. - Il progetto ha comportato anche una dimensione intergenerazionale: i ragazzi delle seconde generazione, e soprattutto quelli che hanno avuto un esperienza di scolarizzazione in Pakistan, hanno portato delle testimonianze dirette durante gli incontri nella scuola, circa la vita scolastica che conducevano in patria. Sono stati inoltre coinvolti nelle cene etniche. I ragazzi hanno vissuto tutto ciò come una manifestazione dell orgoglio della loro appartenenza etnica.
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