Prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento"

Transcript

1 COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE CCR CENTRO COMUNE DI RICERCA Istituto per le prospettive tecnologiche (Siviglia) Prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento Sintesi Documento di riferimento sulle migliori tecniche disponibili per l incenerimento dei rifiuti Luglio 2005 Edificio Expo, c/ Inca Garcilaso s/n, E Siviglia Spagna Telefono: linea diretta (+34-95) , centralino Fax: Internet: JRC-IPTS-EIPPCB@cec.eu.int

2

3 Sintesi Incenerimento dei rifiuti SINTESI Il documento di riferimento sulle BAT (Best Available Techniques - migliori tecniche disponibili) (BREF), intitolato Incenerimento dei rifiuti, è il risultato dello scambio di informazioni avvenuto a norma dell articolo 16, paragrafo 2, della direttiva 96/61/CE del Consiglio (direttiva IPPC). La sintesi riporta i principali risultati ottenuti, riassume le più importanti conclusioni relative alle BAT e illustra i relativi livelli di emissione/consumo. La presente sintesi deve essere letta insieme alla prefazione del BREF che illustra gli obiettivi, l uso e i termini giuridici del documento. Pur potendo essere letta e considerata come un documento a sé stante, è pur sempre una sintesi e in quanto tale non presenta tutte le complessità del testo integrale del BREF. In tal senso non sostituisce il BREF completo come strumento ai fini dell adozione delle decisioni sulle BAT. Ambito di applicazione Il presente documento si basa sui punti 5.1 e 5.2 dell allegato I della direttiva IPPC (96/61/CE) nella misura in cui riguardano l incenerimento dei rifiuti. L ambito del presente documento non è stato limitato dalle dimensioni degli impianti indicate nella direttiva IPPC, né dalle definizioni di rifiuto, recupero e smaltimento ivi incluse. L ambito prescelto intende infatti dare una visione pragmatica di tutto il comparto dell incenerimento, con particolare attenzione alle tipologie di impianti e di rifiuti più comuni. Nel decidere l ambito di applicazione del BREF si è inoltre tenuto conto del campo di applicazione della direttiva sull incenerimento dei rifiuti. Il contenuto definitivo del BREF rispecchia le informazioni presentate dal gruppo di lavoro tecnico (TWG) nel corso dello scambio di informazioni. Il documento tratta esclusivamente l incenerimento dedicato dei rifiuti e non altre situazioni in cui i rifiuti sono sottoposti a trattamento termico, come i processi di co-incenerimento che avvengono ad esempio nei forni per cemento o nei grandi impianti di combustione. Sebbene l incenerimento rappresenti l argomento principale del documento, vengono fornite anche informazioni sui processi di pirolisi e di gassificazione dei rifiuti. Il presente BREF non: riguarda le decisioni riguardanti la scelta dell incenerimento come soluzione di trattamento dei rifiuti; mette a confronto l incenerimento con altre soluzioni di trattamento dei rifiuti. Incenerimento dei rifiuti L incenerimento viene utilizzato per trattare una gamma molto vasta di rifiuti. Di per sé, l incenerimento è in genere solo una parte di un sistema più complesso di trattamento dei rifiuti che, nel complesso, garantisce la gestione globale dei vari tipi di rifiuti prodotti. Negli ultimi anni il comparto dell incenerimento è stato caratterizzato da un rapido sviluppo tecnologico. Una tale evoluzione è stata in massima parte dettata dalla legislazione specifica a questo comparto e ha consentito, in particolare, di ridurre le emissioni in atmosfera prodotte dai singoli impianti. Lo sviluppo dei processi è in continua evoluzione e il settore sta sviluppando tecnologie per limitare i costi mantenendo o addirittura migliorando le prestazioni ambientali. L obiettivo dell incenerimento dei rifiuti è, come nella maggior parte dei trattamenti dei rifiuti, quello di trattare i rifiuti per ridurne il volume e il rischio che rappresentano, sequestrando (e dunque concentrando) o distruggendo le sostanze potenzialmente pericolose che contengono. I processi di incenerimento possono anche permettere di recuperare energia, minerali e/o sostanze chimiche contenute nei rifiuti. PJ/EIPPCB/WI_BREF_FINAL Luglio 2005 i

4 Sintesi Sostanzialmente, l incenerimento dei rifiuti consiste nell ossidazione dei materiali combustibili contenuti nei rifiuti. I rifiuti sono, in genere, materiali molto eterogenei, costituiti essenzialmente da sostanze organiche, minerali, metalli e acqua. Durante l incenerimento si formano fumi contenenti la maggior parte dell energia disponibile dei combustibili sotto forma di calore. Le sostanze organiche dei rifiuti bruciano dopo aver raggiunto la temperatura di combustione necessaria ed essere entrate in contatto con l ossigeno. Il processo di combustione vero e proprio avviene nella fase gassosa in frazioni di secondi e contemporaneamente viene rilasciata energia. Se il potere calorifico dei rifiuti e l apporto di ossigeno sono sufficienti si può ottenere una reazione termica a catena e l autosostentamento della combustione (che non richiede l aggiunta di altri combustibili). Nonostante le notevoli diversità di approccio, il settore dell incenerimento si può suddividere orientativamente nei seguenti sotto-settori principali: i. incenerimento di rifiuti urbani indifferenziati in genere, trattamento di rifiuti domestici indifferenziati e in buona parte non trattati, che a volte può comprendere anche alcuni rifiuti industriali e commerciali (questi tipi di rifiuti vengono anche inceneriti separatamente in appositi inceneritori di rifiuti non pericolosi industriali o commerciali); ii. iii. iv. incenerimento di rifiuti urbani pretrattati o di altri rifiuti pretrattati operazione che avviene in impianti che trattano rifiuti che hanno subito una raccolta differenziata o che sono stati pretrattati o preparati in qualche modo, in modo tale che le caratteristiche dei rifiuti siano diverse da quelle dei rifiuti indifferenziati. Rientrano in questo sotto-settore gli inceneritori che utilizzano combustibili derivati da scarti appositamente preparati; incenerimento di rifiuti pericolosi questa espressione comprende l incenerimento che avviene nei siti industriali e l incenerimento negli impianti a fini commerciali (nei quali in genere viene conferita una grande varietà di rifiuti); incenerimento dei fanghi di depurazione in alcuni siti i fanghi di depurazione sono inceneriti separatamente dagli altri rifiuti in impianti appositi, mentre in altri sono combinati con altri rifiuti (ad esempio urbani) per essere sottoposti a incenerimento; v. incenerimento di rifiuti sanitari impianti dedicati per il trattamento di rifiuti sanitari, in genere quelli che si producono negli ospedali e in altri istituti analoghi; in genere si presentano come strutture centralizzate o si trovano sul sito dei singoli ospedali ecc. A volte alcuni rifiuti sanitari sono trattati in altri impianti, ad esempio con i rifiuti urbani indifferenziati o con i rifiuti pericolosi. Dai dati illustrati nel presente documento emerge che, al momento della sua formulazione: circa il 20-25% dei rifiuti solidi urbani (RSU) prodotti nell UE-15 viene incenerito (la produzione totale di RSU si avvicina ai 200 milioni di tonnellate l anno); la percentuale dei RSU sottoposti a incenerimento nei singoli Stati membri dell UE-15 varia tra lo 0 e il 62%; il numero complessivo di impianti per il trattamento dei RSU nell UE-15 supera le 400 unità; la capacità annua di incenerimento dei RSU nei singoli paesi europei varia tra 0 kg e oltre 550 kg pro capite; in Europa, la capacità media degli inceneritori di RSU è di poco inferiore a tonnellate l anno; ii Luglio 2005 PJ/EIPPCB/WI_BREF_FINAL

5 Sintesi Incenerimento dei rifiuti in ogni Stato membro varia anche la capacità media di trattamento degli impianti di incenerimento dei RSU: mediamente, l impianto più piccolo tratta tonnellate di rifiuti l anno e il più grande quasi ; circa il 12% dei rifiuti pericolosi prodotti nell UE-15 è incenerito (su una produzione totale di quasi 22 milioni di tonnellate l anno). Per i prossimi anni è prevista un espansione del settore dell incenerimento dei RSU in Europa mentre, ai sensi della direttiva sulle discariche, si cercano alternative per la gestione dei rifiuti sottratti alla discarica e mentre gli Stati membri esistenti e i nuovi Stati membri esaminano e mettono in atto le rispettive strategie di gestione dei rifiuti in base a tale normativa. Principali aspetti ambientali I rifiuti e la loro gestione rappresentano un importante problematica ambientale. Il trattamento termico dei rifiuti può pertanto essere visto come una soluzione alle minacce ambientali connesse con l esistenza di flussi di rifiuti sottoposti a scarsa gestione o non gestiti. Il trattamento termico serve a ridurre globalmente l impatto ambientale che potrebbe altrimenti derivare dai rifiuti. Nel corso del processo di incenerimento, tuttavia, vengono prodotte emissioni e si registrano dei consumi, la cui esistenza o entità dipendono dalla configurazione o dal funzionamento dell impianto. I potenziali impatti degli impianti di incenerimento dei rifiuti si possono classificare in due categorie: emissioni complessive nell aria e nelle acque (compresi gli odori) prodotte dai processi; produzione globale di residui di processo; rumore e vibrazioni; produzione e consumo di energia; consumo di materie prime (reagenti); emissioni fuggitive in particolare dai depositi di rifiuti; riduzione dei rischi di stoccaggio/movimentazione/trattamento dei rifiuti pericolosi. Altri impatti che non rientrano nella trattazione del presente BREF (ma che possono incidere sensibilmente sull impatto ambientale globale dell intera filiera della gestione dei rifiuti) sono dovuti alle seguenti operazioni: trasporto di rifiuti in ingresso e dei residui in uscita; consistente pretrattamento dei rifiuti (ad esempio, preparazione di combustibili ricavati da rifiuti, CDR). L applicazione e il controllo delle norme di emissione moderne e l impiego di tecnologie moderne per la riduzione dell inquinamento hanno permesso di abbattere le emissioni atmosferiche a livelli tali che oramai i rischi di inquinamento associati agli inceneritori di rifiuti sono considerati molto bassi. L uso continuativo ed efficace di queste tecniche di controllo delle emissioni in atmosfera rappresenta un aspetto ambientale di primaria importanza. Oltre a garantire un trattamento efficace di rifiuti che, se non gestiti, sarebbero potenzialmente inquinanti, molti impianti di incenerimento svolgono una funzione particolare di recupero di energia dai rifiuti. Se vengono attuate politiche finalizzate ad incrementare la capacità degli impianti di incenerimento dei rifiuti (in genere, urbani) di recuperare il potenziale energetico dei rifiuti, aumenta la possibilità di sfruttare il contributo ambientale positivo di questo processo. Per l industria, pertanto, aumentare le potenzialità ai fini dell approvvigionamento energetico rappresenta un importante opportunità a livello ambientale. Processi e tecniche applicati Il capitolo 2 del documento descrive i processi e le tecniche applicati nell industria dell incenerimento dei rifiuti. In particolare, si occupa del trattamento termico di incenerimento PJ/EIPPCB/WI_BREF_FINAL Luglio 2005 iii

6 Sintesi applicato più frequentemente, ma fornisce anche informazioni sulla gassificazione e sulla pirolisi. Il capitolo descrive le seguenti attività e settori principali, più o meno dettagliatamente: ricezione dei rifiuti in ingresso; stoccaggio di rifiuti e materie prime; pretrattamento dei rifiuti (principalmente trattamenti sul posto e operazioni di raggruppamento); caricamento dei rifiuti nel forno; tecniche applicate nella fase di trattamento termico (configurazione del forno ecc.); fase di recupero dell energia (ad esempio caldaia e soluzioni per la fornitura di energia); tecniche di depurazione dei fumi (raggruppate in base alla sostanza); gestione dei residui della depurazione dei fumi; monitoraggio e limitazione delle emissioni; limitazione e trattamento delle acque reflue (provenienti, ad esempio, dal sistema di drenaggio del sito, dal trattamento dei fumi o dallo stoccaggio); gestione e trattamento delle scorie e delle ceneri volanti (che si formano nella fase di combustione). Se vengono utilizzate tecniche specifiche per determinate tipologie di rifiuti, è necessario suddividerle in base al tipo di rifiuto. Livelli di emissione e di consumo Il capitolo 3 riguarda le emissioni e i consumi di materiali e di energia connessi con gli impianti di incenerimento dei rifiuti. In questo contesto vengono illustrati i dati disponibili sulle emissioni degli impianti in atmosfera e nelle acque nonché sulla produzione di rumore e di residui. Vengono inoltre forniti dati sui consumi di materie prime e un paragrafo è dedicato al consumo e alla produzione di energia. Gran parte dei dati forniti si riferisce a interi impianti ed è stata ricavata da indagini dell industria. Infine sono presentate alcune informazioni sulle tecniche applicate per ottenere i livelli di emissione indicati. Anche se alcuni impianti europei devono ancora essere rinnovati, in generale il comparto sta raggiungendo dei livelli operativi che rispondono o addirittura migliorano i valori limite di emissione nell aria definiti nella direttiva 2000/76/CE. Nei casi in cui è presente la cogenerazione o può essere fornita energia termica (sotto forma di calore o vapore) è possibile recuperare percentuali molto elevate di potenziale energetico dai rifiuti (in alcuni casi fino all 80%). Tecniche da considerare nella determinazione delle BAT Ciascuna delle tecniche descritte nel capitolo 4 comprende le informazioni disponibili sui seguenti aspetti: livelli di consumo e di emissioni che si possono conseguire con la tecnica in questione; un idea dei costi e degli effetti incrociati associati alla tecnica; informazioni sul grado di applicabilità della tecnica alla serie di impianti che devono ottenere un autorizzazione IPPC (ad esempio impianti nuovi o esistenti, grandi o di piccole dimensioni) e alle varie tipologie di rifiuti. Sono compresi i sistemi di gestione, le tecniche integrate nel processo e le misure a valle. Le tecniche incluse sono quelle che si ritiene abbiano il potenziale di raggiungere, o contribuire a raggiungere, un livello elevato di protezione ambientale nell industria dell incenerimento dei rifiuti. Le BAT nella versione definitiva approvate dal gruppo di lavoro tecnico (TWG) non sono trattate nel capitolo 4 ma nel capitolo 5. Il fatto di inserire una tecnica nel capitolo 4 e non nel 5 non sta ad indicare che la tecnica non è e non potrà mai essere una BAT; il motivo dell esclusione potrebbe essere, ad esempio, il fatto che il TWG ha ritenuto che non fosse applicabile in modo sufficientemente esteso per poter essere descritta come BAT generica. Inoltre, non essendo possibile essere esaustivi e vista la dinamicità della situazione, non si può ritenere che il capitolo 4 sia del tutto completo. Anche altre tecniche possono garantire livelli di iv Luglio 2005 PJ/EIPPCB/WI_BREF_FINAL

7 Sintesi Incenerimento dei rifiuti prestazione uguali o superiori ai criteri fissati nelle BAT inserite successivamente nel capitolo 5 e, se applicate a livello locale, possono presentare vantaggi particolari nella situazione in cui sono usate. Le tecniche inserite sono raggruppate più o meno nell ordine in cui comparirebbero nella maggior parte degli impianti di incenerimento dei rifiuti. La tabella seguente riporta il titolo dei vari punti del capitolo 4 e indica il raggruppamento al quale appartengono le tecniche. Capitolo 4 Punto Titolo del punto 4.1 Pratiche generiche applicate prima del trattamento termico 4.2 Trattamento termico 4.3 Recupero di energia 4.4 Trattamento dei fumi 4.5 Trattamento e controllo dell acqua di processo 4.6 Tecniche di trattamento per i residui solidi 4.7 Rumore 4.8 Strumenti di gestione ambientale 4.9 Buone pratiche per la sensibilizzazione e la comunicazione al pubblico Tabella: Rappresentazione sinottica delle informazioni contenute nel capitolo 4 Il capitolo 4 tratta in particolare le tecniche che offrono particolari vantaggi in ognuna delle fasi principali che in genere caratterizzano il funzionamento degli impianti di incenerimento. Il fatto di suddividere le tecniche in questo modo comporta però che, anche se indicato in alcuni casi, l aspetto (particolarmente importante) dell integrazione globale di tutte le tecniche in un impianto (che a volte nel BREF è indicata come compatibilità inter-processo ) deve essere tenuto in debita considerazione quando si consultano i singoli punti del capitolo 4. I punti relativi ai dati operativi e all applicabilità sono in genere quelli dove vengono approfonditi questi aspetti. La compatibilità complessiva è stata trattata ancora nelle conclusioni sulle BAT oggetto del capitolo 5. Il capitolo 4 in genere non descrive dettagliatamente le tecniche che, pur garantendo o contribuendo a garantire un livello elevato di prestazioni ambientali, sono talmente diffuse che il loro utilizzo può ritenersi ormai standard. Poiché, ad esempio, l applicazione delle principali configurazioni di combustori ai principali flussi di rifiuti è oggi una prassi relativamente consolidata, le tecniche prese in considerazione in questa fase si concentrano essenzialmente: a) sull aspetto generale di garantire che il sistema di combustione prescelto sia adatto ai rifiuti alimentati; b) su alcuni aspetti relativi a come migliorare il rendimento della combustione (ad esempio, preparazione dei rifiuti, controllo dell apporto di aria ecc.). BAT per l incenerimento dei rifiuti Il capitolo 5, sulle BAT, individua le tecniche che il TWG considera BAT in senso generico, sulla base delle informazioni contenute nel capitolo 4 e tenendo conto della definizione di migliori tecniche disponibili dell articolo 2, paragrafo 11, e delle considerazioni contenute nell allegato IV della direttiva IPPC. Il capitolo sulle BAT non fissa né propone dei valori limite di emissione, ma suggerisce il consumo operativo e i valori delle emissioni associati all impiego delle BAT. L introduzione al capitolo 5 inserita nel presente BREF è opportunamente ampliata per chiarire alcuni aspetti ritenuti particolarmente importanti per il settore dell incenerimento dei rifiuti, compresi i collegamenti con la direttiva sull incenerimento dei rifiuti e con la direttiva IPPC (cfr. anche la prefazione al BREF). Tra i punti specifici supplementari si ricordano: PJ/EIPPCB/WI_BREF_FINAL Luglio 2005 v

8 Sintesi la differenza tra i valori limite di emissione fissati dalla direttiva sull incenerimento e le prestazioni delle BAT; la correlazione tra BAT e scelta del sito; le modalità per interpretare e utilizzare le BAT descritte nel capitolo 5. I paragrafi che seguono riassumono le principali conclusioni in merito alle BAT, ma per avere un quadro globale è necessario fare riferimento al capitolo sulle BAT. Le BAT generiche si applicano a tutto il settore (cioè all incenerimento, alla gassificazione e alla pirolisi di qualsiasi tipo di rifiuto). Vengono illustrate altre BAT che si applicano a sotto-settori e che riguardano principalmente flussi di rifiuti specifici. Si può pertanto prevedere che un impianto specifico debba verosimilmente applicare una combinazione di BAT generiche e di BAT specifiche e che gli impianti che trattano miscele di rifiuti o rifiuti non citati espressamente debbano applicare le BAT generiche più una serie adeguata di BAT specifiche ai singoli rifiuti. Per altre informazioni su come combinare le BAT consultare l introduzione al capitolo 5. BAT generiche Una BAT fondamentale sottolinea l importanza di selezionare un impianto progettato in modo da rispondere alle caratteristiche sia fisiche che chimiche dei rifiuti conferiti. Tale BAT è determinante per garantire che l impianto possa trattare i rifiuti conferiti provocando il minimo disturbo possibile a livello di processo, perché anche questo può generare impatti aggiuntivi sull ambiente. A tal fine, c è anche una BAT per ridurre al minimo gli arresti, previsti e imprevisti, degli impianti. BAT significa istituire e mantenere controlli di qualità sui rifiuti alimentati, per garantire che le caratteristiche dei rifiuti siano sempre adeguate alla configurazione dell impianto al quale sono conferiti. Procedure di controllo qualità di questo tipo sono compatibili con l applicazione di un sistema di gestione ambientale, anch essa considerata una BAT. Esistono varie BAT riguardanti le condizioni e la gestione dello stoccaggio dei rifiuti in ingresso prima del trattamento, in modo che in questa fase non ci siano problemi di inquinamento o di emissione di odori. Vengono indicate alcune tecniche e condizioni specifiche di stoccaggio. Un approccio basato sul rischio, che tenga conto delle proprietà dei rifiuti interessati, è considerato BAT. Poiché è stato dimostrato che alcune configurazioni di impianti sono in grado di trattare con estrema efficacia rifiuti molto eterogenei tra loro (come i RSU indifferenziati) e tenuto conto dei rischi e degli effetti incrociati associati al pretrattamento si può concludere che la BAT comporta il pretrattamento dei rifiuti in ingresso in maniera tale che questi rispondano alle specifiche di progetto dell impianto che li riceve. Occorre sottolineare che per trattare i rifiuti oltre questo livello è necessario considerare e dare un peso equilibrato a tre fattori: i benefici (anche limitati), i fattori di carattere operativo e gli effetti incrociati. La progettazione e il funzionamento della fase di combustione sono un aspetto di importanza primaria per la prevenzione dell inquinamento e, in questo senso, di particolare rilievo ai fini della direttiva IPPC. Nel capitolo sulle BAT si sottolinea come i modelli di flusso in fase di progetto possono servire a prendere alcune decisioni determinanti con conoscenza di causa. A livello di esercizio, BAT significa utilizzare varie tecniche di controllo della combustione (ad esempio il controllo dell afflusso e della distribuzione dell aria). In questo contesto assume particolare importanza la BAT riguardante la scelta di una configurazione adatta ai rifiuti conferiti all impianto. In generale l applicazione delle condizioni operative per la combustione descritte all articolo 6 della direttiva 2000/76/CE sull incenerimento dei rifiuti è considerata compatibile con le BAT. Il TWG ha tuttavia rilevato che applicare condizioni che superino quelle descritte (ad esempio temperature più elevate) potrebbe causare un deterioramento globale delle prestazioni ambientali. In vari casi è stato infatti dimostrato che, in impianti di trattamento dei rifiuti vi Luglio 2005 PJ/EIPPCB/WI_BREF_FINAL

9 Sintesi Incenerimento dei rifiuti pericolosi, l utilizzo di temperature di esercizio inferiori ai 1100 o C indicati nella direttiva sull incenerimento dei rifiuti per alcuni rifiuti pericolosi ha migliorato le prestazioni ambientali complessive. Ai fini della BAT generica il TWG ha pertanto concluso che le condizioni di combustione (quali, ad esempio, la temperatura) devono essere sufficienti a distruggere i rifiuti ma, per limitare i potenziali effetti incrociati, non molto più elevate. Durante la combustione dei rifiuti è considerata BAT l aggiunta di uno o più bruciatori ausiliari che servano a raggiungere e a mantenere le condizioni di esercizio necessarie. Se si ricorre alla gassificazione o alla pirolisi, per evitare che vengano prodotti rifiuti dallo smaltimento dei prodotti di reazione che si formano con queste tecniche, BAT significa recuperare il potenziale energetico da tali prodotti utilizzando una fase di combustione, oppure fornire tali prodotti per un uso successivo. I livelli di emissione associati alle BAT per le emissioni atmosferiche prodotte da questi impianti durante la combustione sono gli stessi indicati per gli impianti di incenerimento. Il recupero del potenziale energetico dei rifiuti è un aspetto ambientale di primo piano per il settore, che può dare un contributo positivo sotto il profilo ambientale. Varie BAT trattano questo aspetto, descrivendo: le tecniche specifiche considerate BAT; l efficienza prevista di trasferimento di calore delle caldaie; l utilizzo della cogenerazione, del teleriscaldamento, la fornitura di vapore all industria e la produzione di elettricità; l efficienza di recupero che si può prevedere di ottenere. La cogenerazione e la fornitura di vapore/calore rappresentano, in genere, la principale opportunità di aumentare il tasso di recupero energetico; in questo contesto, le politiche che incidono sulla disponibilità di clienti adeguati per il vapore/calore in linea di massima riescono ad incidere molto di più sull efficienza raggiungibile nell impianto rispetto alla configurazione e al progetto dell impianto stesso. Per motivi essenzialmente politici ed economici, la generazione e la fornitura di elettricità sono spesso la forma di recupero energetico privilegiata dai singoli impianti. Il potenziale offerto dalla cogenerazione, dal teleriscaldamento e dalla fornitura di vapore industriale è sfruttato sufficientemente solo in alcuni Stati membri (in genere quelli nei quali il prezzo dell energia termica è elevato e/o sono state adottate politiche particolari). L approvvigionamento di energia per alimentare i sistemi di raffreddamento e gli impianti di desalinizzazione è una realtà, ma in genere non è una soluzione molto sfruttata: è infatti particolarmente interessante nelle zone con climi più miti e in genere estende le possibilità di fornire energia ricavata dai rifiuti. Da anni si sviluppano sistemi di trattamento dei fumi applicati agli inceneritori di rifiuti che consentono di rispettare le rigorose norme applicabili e che oggi hanno raggiunto un livello tecnologico molto avanzato. La progettazione e il funzionamento di tali sistemi sono due fattori determinanti per garantire che tutte le emissioni in atmosfera siano adeguatamente contenute. In questo contesto le BAT descritte: riguardano come scegliere i sistemi di trattamento dei fumi; illustrano varie tecniche specifiche che possono ritenersi BAT; descrivono i livelli di prestazione che si possono attendere dall applicazione delle BAT. Gli intervalli di prestazione approvati dal TWG esteso non sono stati interamente condivisi. In particolare uno Stato membro e l ONG ambientalista hanno ritenuto che si possano considerare PJ/EIPPCB/WI_BREF_FINAL Luglio 2005 vii

10 Sintesi BAT anche valori di emissione inferiori a quelli compresi negli intervalli approvati dal resto del gruppo di lavoro tecnico. Le BAT sul controllo delle acque reflue comprendono: il ricircolo di alcuni effluenti nel processo; la separazione del drenaggio per alcuni effluenti; l impiego di un trattamento in loco per gli effluenti degli scrubber a umido; i livelli di prestazione associati alle BAT per le emissioni prodotte dal trattamento degli effluenti nello scrubber; l impiego di tecniche specifiche. Gli intervalli di prestazione approvati dal TWG esteso non sono stati interamente condivisi. In particolare uno Stato membro e l ONG ambientalista hanno ritenuto che si possano considerare BAT anche valori di emissione inferiori a quelli compresi negli intervalli approvati dal resto del gruppo di lavoro tecnico. Le BAT sulla gestione dei residui comprendono: il raggiungimento di un livello di esaurimento (burnout) tale che il TOC nelle scorie sia inferiore al 3%, con valori in genere compresi tra 1 e 2%; un elenco di tecniche che, se adeguatamente abbinate, possono raggiungere tali livelli di burnout; la gestione separata delle scorie e delle ceneri volanti e l obbligo di analizzare ogni flusso prodotto; l estrazione di metalli ferrosi e non ferrosi dalle ceneri/scorie per il successivo recupero (se presenti in quantità sufficienti da rendere praticabile l operazione); il trattamento delle scorie e di altri residui applicando determinate tecniche, nella misura necessaria per soddisfare i criteri di accettazione vigenti presso il sito di recupero o di smaltimento al quale sono conferiti. Oltre alle BAT generiche illustrate sono state individuare delle BAT più specifiche per i sottosettori industriali che trattano principalmente i seguenti tipi di rifiuti: rifiuti urbani; rifiuti urbani pretrattati o selezionati; rifiuti pericolosi; fanghi di depurazione; rifiuti sanitari. Nelle BAT specifiche sono contenute conclusioni più dettagliate sulle BAT, dove è stato possibile trarle. Le conclusioni in questione riguardano le seguenti problematiche specifiche ai singoli flussi di rifiuti: gestione, stoccaggio e pretrattamento dei rifiuti in ingresso; tecniche di combustione; prestazioni in termini di recupero energetico. Tecniche emergenti Il capitolo sulle tecniche emergenti non è completo. Alcune tecniche indicate dal TWG e inserite in precedenti bozze del documento sono state trasferite in questa parte. Nella maggior parte dei casi si tratta di tecniche dimostrate soltanto nell ambito di progetti pilota o di sperimentazione. Il grado di dimostrazione della pirolisi e della gassificazione (quantificato in termini di capacità complessiva e di ore di esercizio) sui principali flussi di rifiuti europei è basso rispetto viii Luglio 2005 PJ/EIPPCB/WI_BREF_FINAL

11 Sintesi Incenerimento dei rifiuti all incenerimento e in alcuni impianti si sono registrate alcune difficoltà a livello operativo. Nonostante ciò, entrambe queste tecniche sono impiegate nel settore e per questo motivo, secondo la definizione contenuta nel BREF, non possono considerarsi tecniche emergenti e dunque le informazioni riguardanti la gassificazione e la pirolisi figurano al capitolo 4. Osservazioni conclusive Scambio di informazioni Il presente BREF si basa su centinaia di fonti d informazione e su oltre osservazioni fornite da un gruppo di lavoro molto esteso nell ambito di una consultazione. Alcune informazioni erano ridondanti e per tale motivo non tutti i documenti forniti sono citati nel BREF. Sia l industria che gli Stati membri hanno trasmesso dati importanti. In generale, la qualità dei dati era soddisfacente, in particolare per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, e tale da consentire valide comparazioni in alcuni casi. La situazione non è però uniforme e, per esempio, i dati sui costi sono risultati difficilmente comparabili per le incongruenze nella compilazione e nella comunicazione delle informazioni. I dati sui consumi e sulle emissioni riguardano prevalentemente interi impianti o gruppi di tecniche e non singoli impianti o tecniche. Ciò ha fatto sì che alcune importanti conclusioni sulle BAT sono state espresse come obiettivi di prestazione quantitativi complessivi, presentando alcune soluzioni tecniche che, combinate adeguatamente tra loro, possono garantire le prestazioni in questione. Grado di consenso Il grado generale di consenso è stato molto buono. Per quanto riguarda l aspetto tecnico c è stato accordo unanime, senza pareri divergenti, sulle BAT ed è stato raggiunto un buon consenso per quanto riguarda l aspetto quantitativo. Al contrario, i livelli di emissione operativi associati all impiego delle BAT hanno determinato divergenze di opinione da parte di uno Stato membro e della ONG ambientalista che non condividevano molti livelli di emissione associati alle BAT per quanto riguarda le emissioni in atmosfera e nelle acque. Raccomandazioni per le attività e i progetti di ricerca e sviluppo futuri Lo scambio di informazioni e il risultato che ne è scaturito - il presente BREF rappresentano un passo avanti verso la prevenzione e la riduzione integrate dell inquinamento causato dall incenerimento dei rifiuti. Altre attività potrebbero portare avanti questo processo, mettendo a disposizione: informazioni sulle tecniche impiegate per ammodernare gli impianti esistenti e sui relativi costi (questi dati possono essere ricavati dall esperienza acquisita negli Stati membri con l attuazione della direttiva sull incenerimento dei rifiuti e potrebbero essere utilmente comparati con i costi e le prestazioni dei nuovi impianti); le informazioni sui costi più dettagliate che si rivelano necessarie per valutare in maniera più precisa le variazioni nell accessibilità economica delle tecniche in funzione della dimensione dell impianto e della tipologia dei rifiuti; PJ/EIPPCB/WI_BREF_FINAL Luglio 2005 ix

12 Sintesi informazioni sugli impianti più piccoli, visto che finora scarseggiano i dati al riguardo; informazioni sugli impianti che trattano rifiuti industriali non pericolosi e impatto del trattamento di miscele di rifiuti (ad esempio fanghi di depurazione o rifiuti sanitari con RSU) sugli impianti; una valutazione più precisa dell impatto, in termini di prevenzione dell inquinamento, di caratteristiche dettagliate della configurazione della fase di combustione (ad esempio configurazione delle griglie); altre informazioni sulle tecniche emergenti; livelli di consumo e di emissione dell ammoniaca (principalmente nell aria e nelle acque) dei vari sistemi di trattamento dei fumi (in particolare, a umido, a semi-secco e a secco) e relativa efficienza di abbattimento degli NO X ; impatto dell intervallo di temperature per la rimozione delle polveri sulle emissioni di PCDD/PCDF in atmosfera e sui residui; altre esperienze sul monitoraggio in continuo delle emissioni di Hg (in aria e nelle acque). Altre importanti raccomandazioni per ulteriori attività che esulano dall ambito di applicazione del presente BREF ma che si ricavano dallo scambio di informazioni avvenuto: necessità di tener conto dell impatto globale della concorrenza per il trattamento dei rifiuti, in particolare la concorrenza delle industrie di co-incenerimento: uno studio su questo tema potrebbe esaminare l affidabilità relativa e i rischi connessi alla prestazione di un servizio di gestione complessiva dei rifiuti, le emissioni complessive e il recupero energetico in base ai vari livelli di differenziazione e i principali fattori di rischio (ad esempio la garanzia qualità del combustibile da rifiuto, CDR); utilità di valutare l impatto che il grado di integrazione ottenuto tra le politiche in materia di energia e di gestione dei rifiuti adottate negli Stati membri dell UE (e in altri paesi) presenta sulle strategie adottate in materia di rifiuti (cioè l equilibrio tra le tecnologie applicate su scala nazionale) e sulle efficienze raggiunte negli impianti di trattamento termico. Gli studi potrebbero esaminare come interagiscono le politiche sull energia e sui rifiuti, fornendo esempi positivi o negativi; necessità di capire più precisamente l impatto dei prezzi - assoluti e relativi dell energia (per l elettricità e il calore) sull efficienza energetica normalmente raggiunta dagli impianti, nonché il ruolo e l impatto delle sovvenzioni e dei regimi fiscali; identificazione degli ostacoli più frequenti che frenano lo sviluppo di nuovi impianti e strategie rivelatesi utili per superarli; sviluppo di norme adeguate per l impiego delle scorie (norme di questo tipo sono state molto utili per migliorare i mercati per l uso delle scorie); costi e benefici connessi all ulteriore riduzione delle emissioni prodotte dall industria dell incenerimento dei rifiuti rispetto alle riduzioni ottenute per altre fonti di inquinamento di origine antropica o industriale. Tramite i suoi programmi di RST, la Comunità europea promuove e sostiene una serie di progetti riguardanti le tecnologie pulite, le strategie di gestione e le tecnologie emergenti di trattamento e riciclo degli effluenti. Tali progetti possono fornire un utile contributo alle future revisioni del BREF. Si invitano pertanto i lettori a comunicare all Ufficio europeo IPPC (European Integrated Pollution Prevention and Control Bureau - EIPPCB) i risultati di eventuali ricerche rilevanti ai fini del presente documento (cfr. anche la prefazione al documento). x Luglio 2005 PJ/EIPPCB/WI_BREF_FINAL

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

EFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE

EFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE LEZIONE DEL 3 GIUGNO 2004 L articolo 15 comma 2 della direttiva IPPC prevede l obbligo di identificare quelle che siano le B.A.T ovvero le migliori tecniche disponibili in campo ambientale relative ad

Dettagli

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 447 Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento

PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento IT PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento 1. TASSI DI RIFERIMTO E TASSI DI ATTUALIZZAZIONE Nell ambito del

Dettagli

Relazione Tecnica. Allegato n 1. Valutazione Impatto Ambientale CENTRALE DI COGENERAZIONE. IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE DEL CHP3 (Camino n 3)

Relazione Tecnica. Allegato n 1. Valutazione Impatto Ambientale CENTRALE DI COGENERAZIONE. IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE DEL CHP3 (Camino n 3) Relazione Tecnica Allegato n 1 Valutazione Impatto Ambientale Impianto IPPC SEDAMYL S.p.A. AIA n.1018 del 12/10/2007 in fase di rinnovo Comune SALUZZO CENTRALE DI COGENERAZIONE IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE

Dettagli

schede di approfondimento.

schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE Convegno SURFACE TREATMENTS News 2011 Fiera di Milano Rho LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE PER ANODIZZATORI E VERNICIATORI DELL ALLUMINIO Ing. Rolando Ragazzini 1 Principali aspetti ambientali nel settore

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

Dettagli

Tali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi:

Tali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi: LA COGENERAZIONE TERMICA ED ELETTRICA 1. Introduzione 2. Turbine a Gas 3. Turbine a vapore a ciclo combinato 4. Motori alternativi 5. Confronto tra le diverse soluzioni 6. Benefici ambientali 7. Vantaggi

Dettagli

PRINCIPI FONDAMENTALI...

PRINCIPI FONDAMENTALI... QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI

RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI CONSIGLIO D EUROPA RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI (adottata dal Comitato dei Ministri

Dettagli

SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE

SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE - - Vista l allegata relazione del Direttore del Settore Qualità Urbana,

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma 31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma Ciclo Ciclo dei dei rifiuti rifiuti Indice Indice 11 Raccolta Raccoltadifferenziata differenziata 11 Riciclaggio Riciclaggio 1/3

Dettagli

Iniziative di CSR a favore delle imprese iscritte all Elenco Fornitori della Provincia di Milano

Iniziative di CSR a favore delle imprese iscritte all Elenco Fornitori della Provincia di Milano Iniziative di CSR a favore delle imprese iscritte all Elenco Fornitori della Provincia di Milano INTRODUZIONE Il ed economato (acquisti) della Provincia di Milano è impegnato da più di 6 anni per la diffusione

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità

Dettagli

Normativa attuale sulla gestione dei rifiuti.

Normativa attuale sulla gestione dei rifiuti. Giornata tecnica sulla Gestione dei Rifiuti Evento organizzato dal progetto LANDCARE MED Normativa attuale sulla gestione dei rifiuti. Cagliari, 21 Dicembre 2015 Quadro Normativo NORMATIVA EUROPEA Direttiva

Dettagli

La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna

La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna Andrea Zuppiroli Regione Emilia-Romagna Servizio Rifiuti e bonifica siti, servizi pubblici ambientali e sistemi

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

ALLEGATO II. Calcolo della produzione da cogenerazione

ALLEGATO II. Calcolo della produzione da cogenerazione ALLEGATO II Calcolo della produzione da cogenerazione I - Calcolo dell energia elettrica da cogenerazione 1. Per calcolare il risparmio di energia primaria di una unità di cogenerazione, occorre anzitutto

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. L 77/42 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 24.3.2010 REGOLAMENTO (UE) N. 244/2010 DELLA COMMISSIONE del 23 marzo 2010 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione che adotta taluni

Dettagli

AGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI. 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16

AGENTI FISICI TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI. 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16 TITOLO VIII - AGENTI FISICI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI 14.42.17 Ing. P. Pierannunzi - Medicina del lavoro 1/16 Articolo 180 - Definizioni e campo di applicazione 1. Ai fini del presente decreto legislativo

Dettagli

GLI INDICATORI AMBIENTALI

GLI INDICATORI AMBIENTALI GLI INDICATORI AMBIENTALI L identificazione e l utilizzo di adeguati indicatori ambientali si dimostra indispensabile per misurare e tenere sotto controllo il miglioramento delle prestazioni ambientali

Dettagli

Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase. Schema. Sezione

Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase. Schema. Sezione Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase Schema Sezione 1 La seconda fase, quella più "calda", dove i rifiuti vengono bruciati e, col calore ottenuto,

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

Il significato della cogenerazione efficiente

Il significato della cogenerazione efficiente Il significato della cogenerazione efficiente Marco Pezzaglia Autorità per l energia l elettrica e il gas Direzione Mercati La cogenerazione in Italia FAST 31 maggio 2007 1 Condizioni per la cogenerazione

Dettagli

Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino

Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino ad 03.421 Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino Rapporto del 4 settembre 2003 della Commissione dell ambiente, della pianificazione del territorio

Dettagli

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni

Dettagli

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento

Dettagli

PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI

PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI Sintesi del progetto : La nuova procedura di gestione dei reclami è seguita dall URP dall inizio alla fine, secondo il seguente iter: il cittadino segnala

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Guida al colloquio d esame

Guida al colloquio d esame Guida al colloquio d esame Allegato A3 Requisiti e disposizioni per le candidate e i candidati così come indicatori e criteri per la valutazione dell esame orale: colloquio d esame (guida al colloquio

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 1 ANALISI DEI DATI PREGRESSI Serie storica delle produzioni del periodo 2002-2008 (t/anno)

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti

Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti SCUOLA PRIMARIA PERCORSI PER LE CLASSI I E II MATERIALE DI APPROFONDIMENTO Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti I rifiuti vengono classificati secondo la loro origine e pericolosità. La loro

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

Abi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti

Abi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti NOTA PER LA STAMPA DOCUMENTO DELL ABI A GOVERNO, AUTORITA E ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI Abi: nessuna differenziazione nella dinamica dei prezzi fra raccolta e prestiti Non è cambiato lo spread per i tassi

Dettagli

OSSERVAZIONI il settore industriale

OSSERVAZIONI il settore industriale OSSERVAZIONI Lo stabilimento siderurgico di Taranto costituisce un enorme patrimonio nazionale, perché é in grado di competere ai massimi livelli internazionali, e un suo sottoutilizzo non comporta solo

Dettagli

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente Pag. 1 di 5 Qualità/Ambiente L azienda Di Leo Nobile S.p.A. è nata nel 1956 a Castel San Giorgio (Sa) ed è uno stabilimento di circa m² 16.591 di cui 10.000 m² coperti, nel quale è concentrata l attività

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

Analisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto

Analisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto Analisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto Premessa La valutazione del grado di soddisfazione degli utenti rappresenta un importante aspetto nella gestione di qualsiasi organizzazione,

Dettagli

Deliberazione 30 settembre 2011 - EEN 8/11

Deliberazione 30 settembre 2011 - EEN 8/11 Deliberazione 30 settembre 2011 - EEN 8/11 Verifica di proposte di progetto e di programma di misura per progetti di efficienza energetica presentate ai sensi della deliberazione dell Autorità per l energia

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 2 OTTOBRE 2014 478/2014/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E AL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE CRITERI PER LA RIMODULAZIONE

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4 1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato

Dettagli

ristrutturazione centrali termiche comunali dei comuni di Trezzo d Adda (MI), Vaprio d Adda (MI), Pozzo d Adda (MI), Grezzago (MI) PROGETTO:

ristrutturazione centrali termiche comunali dei comuni di Trezzo d Adda (MI), Vaprio d Adda (MI), Pozzo d Adda (MI), Grezzago (MI) PROGETTO: Studio di consulenza, ingegneria, progettazione e certificazione ING s.r.l. Via G. D'Alzano, 10-24122 Bergamo Tel. 035.215736 - F ax 035.3831266 info@ingsrl.it - www.ingsrl.it P.IVA. 03124050166 PROGETTO:

Dettagli

Programma di sperimentazione

Programma di sperimentazione Programma di sperimentazione 1 GENERALITÀ Dopo avere valutato quanto indicato nel Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 22/10/97 con riferimento alla Guida ai programmi di sperimentazione allegata

Dettagli

REGIONE PUGLIA Area politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l attuazione delle opere pubbliche

REGIONE PUGLIA Area politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l attuazione delle opere pubbliche AMMISSIBILITA DEI RIFIUTI IN DISCARICA AI SENSI DEL DECRETO MINISTERIALE 27/09/2010 PRIMI INDIRIZZI APPLICATIVI REGIONALI Il Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Dettagli

GAL DISTRETTO RURALE BMGS SORGONO RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE SUL BILANCIO AL 31.12.2013 PARTE PRIMA

GAL DISTRETTO RURALE BMGS SORGONO RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE SUL BILANCIO AL 31.12.2013 PARTE PRIMA GAL DISTRETTO RURALE BMGS SORGONO RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE SUL BILANCIO AL 31.12.2013 PARTE PRIMA Controllo Contabile Giudizio sul bilancio Signori Soci, Come previsto dall art. 14 del D.lgs 39/2010

Dettagli

Uso delle attrezzature di lavoro

Uso delle attrezzature di lavoro COORDINAMENTO TECNICO PER LA PREVENZIONE DEGLI ASSESSORATI ALLA SANITA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO Decreto Legislativo n 626/94 D O C U M E N T O N 11 LINEE GUIDA SU TITOLO III

Dettagli

Corso di formazione 15 marzo 2013

Corso di formazione 15 marzo 2013 Istituto Comprensivo di Ronco Scrivia a.s. 2012/13 Corso di formazione 15 marzo 2013 La sicurezza nei luoghi di lavoro Dirigente Scolastico: dott.silvio Peri RSPP: prof.ssa Perla Ferrari Argomenti del

Dettagli

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001)

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) GUIDA UTILE.......... LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) Pag. 1 di 6 INDICE LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001) COS È LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE SECONDO LA NORMA ISO 14001?...

Dettagli

I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO:

I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO: SERVIZI I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO: OPPORTUNITÀ ED ESPERIENZA Maurizio Bottaini Federesco (Federazione Nazionale delle Esco) Federesco BEST PRACTICE ENERGY SERVICE COMPANY, quali operatori di

Dettagli

FORMULARIO DI RICHIESTA S U P P O R T Versione 2007 Sostegno ai progetti di promozione della salute realizzati da immigrati e immigrate

FORMULARIO DI RICHIESTA S U P P O R T Versione 2007 Sostegno ai progetti di promozione della salute realizzati da immigrati e immigrate FORMULARIO DI RICHIESTA S U P P O R T Versione 2007 Sostegno ai progetti di promozione della salute realizzati da immigrati e immigrate Nome del progetto Prevenzione Africa Richiedente Nome Imed Omrane

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

RISOLUZIONE N. 454/E

RISOLUZIONE N. 454/E RISOLUZIONE N. 454/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 01 dicembre 2008 OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 Trattamento Iva rifiuti Quesito La Società

Dettagli

Giorgio Bressi. CONVEGNO Terre, rocce e materiali di scavo: riutilizzo, abbandono e il problema del recupero del territorio

Giorgio Bressi. CONVEGNO Terre, rocce e materiali di scavo: riutilizzo, abbandono e il problema del recupero del territorio Giorgio Bressi CONVEGNO Terre, rocce e materiali di scavo: riutilizzo, abbandono e il problema del recupero del territorio Il recupero dei rifiuti da C&D: criticità e prospettive Milano 16 dicembre 2013

Dettagli

DOCUMENTO INTERPRETATIVO. L applicazione dei principi di revisione dopo il recepimento della direttiva 2006/43/CE

DOCUMENTO INTERPRETATIVO. L applicazione dei principi di revisione dopo il recepimento della direttiva 2006/43/CE DOCUMENTO INTERPRETATIVO L applicazione dei principi di revisione dopo il recepimento della direttiva 2006/43/CE 16 febbraio 2011 INTRODUZIONE Il decreto legislativo 27 gennaio 2010 n. 39 ha dato attuazione

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) AIRI TUTORIAL MEETING TECNOLOGIE MODERNE ED EMERGENTI PER LE PMI Perché una regolamentazione La politica ambientale dell'unione

Dettagli

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo.

Al termine del lavoro ad uno dei componenti del gruppo verrà affidato l incarico di relazionare a nome di tutto il gruppo. Pag. 1 di 5 6FRSR analizzare problemi complessi riguardanti la gestione di un sito interattivo proponendo soluzioni adeguate e facilmente utilizzabili da una utenza poco informatizzata. 2ELHWWLYL GD UDJJLXQJHUH

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

Regione Piemonte Portale Rilevazioni Crediti EELL Manuale Utente

Regione Piemonte Portale Rilevazioni Crediti EELL Manuale Utente Pag. 1 di 15 VERS V01 REDAZIONE VERIFICHE E APPROVAZIONI CONTROLLO APPROVAZIONE AUTORIZZAZIONE EMISSIONE NOME DATA NOME DATA NOME DATA A. Marchisio C. Pernumian 29/12/2014 M. Molino 27/02/2015 M. Molino

Dettagli

Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse

Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse Le caratteristiche tecniche richieste per ottenere il conto termico. Antonietta Serra, responsabile sezione Termotecnica presso Istituto Giordano Spa

Dettagli

Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere

Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere Pneumatici fuori uso i Normativa, contributo e tutto ciò che c è da sapere e Introduzione A partire da aprile 2011 è attivo un nuovo sistema di recupero e smaltimento degli pneumatici fuori uso, che prevede

Dettagli

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA A distanza di 10 anni dall inizio della sua attività è possibile fare un primo bilancio dei risultati dell impegno che il sistema delle imprese, rappresentato

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 01/04/2012 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39 0654228692

Dettagli

UNA NORMA ITALIANA PER GLI IMPIANTI DI ABBATTIMENTO DEI SOLVENTI E DELLE POLVERI

UNA NORMA ITALIANA PER GLI IMPIANTI DI ABBATTIMENTO DEI SOLVENTI E DELLE POLVERI UNA NORMA ITALIANA PER GLI IMPIANTI DI ABBATTIMENTO DEI SOLVENTI E DELLE POLVERI E stata pubblicata la norma tecnica UNI che regolamenta la costruzione degli impianti per l abbattimento dei VOC e delle

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3063 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in

Dettagli

A.I.R.A. Associazione Industriale Riciclatori Auto

A.I.R.A. Associazione Industriale Riciclatori Auto ELV: criticità del sistema I trattamenti post frantumazione Ing. - Feralpi Siderurgica SpA Il Tavolo Tecnico FIAT-AIRA Obiettivi - Collaborazione di filiera - Selezione soluzioni tecnologiche più promettenti

Dettagli