ASSOCIAZIONE SCUOLE DELL INFANZIA PARITARIE DI LECCO PROGETTO EDUCATIVO. delle scuole:

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1 ASSOCIAZIONE SCUOLE DELL INFANZIA PARITARIE DI LECCO PROGETTO EDUCATIVO delle scuole: SAN GIUSEPPE del quartiere di Maggianico G. LOCATELLI del quartiere di Chiuso A. CORTI del quartiere di Pescarenico DON G. POZZI del quartiere di Castello DON G. NAVA del quartiere di Acquate PAPA GIOVANNI XXIII Lecco centro A. NAVA Lecco centro COLLEGIO VOLTA Lecco centro P. BARONE del quartiere di Laorca DELL ERA ALDE del quartiere di San Giovanni E. BONAITI del quartiere di Germanedo MONUMENTO AI CADUTI del quartiere di Germanedo MARIA AUSILIATRICE del quartiere di Olate A. PILONI del quartiere di Bonacina MAZZUCCONI del quartiere di Rancio G. FIOCCHI del quartiere di Belledo

2 STORIA DI UN IDENTITA Le scuole che fanno parte dell'"associazione Scuole Dell Infanzia di Lecco", istituite come Enti Morali o Parrocchiali, sono presenze radicate storicamente nel territorio della città di Lecco. La nascita di queste scuole avviene all'inizio del secolo a partire da elargizioni benefiche da parte di privati, al quartiere o alle parrocchie, finalizzate alla costruzioni di "asili" per i bambini poveri dei diversi quartieri della città. Queste scuole rappresentano dalla fondazione un'esperienza di autodeterminazione delle comunità locali in settori dove lo stato non avrebbe potuto arrivare. La vita e i problemi degli "asili" erano molto sentiti e partecipati dalla gente dei quartieri che contribuiva anche finanziariamente a sostenerli come servizi essenziali. Queste scuole fin dalla loro costituzione, nel rispetto delle normative e degli orientamenti dello stato, si sono configurate come esperienze "autogestite" e rispondenti al bisogno e alle esigenze della persona e della comunità da cui hanno avuto origine. Da allora è passato molto tempo e sono avvenuti grossi cambiamenti: gli "asili" si sono trasformati in scuole dell infanzia, strutture capaci di confrontarsi e di condividere con le famiglie il problema d educare nella società di oggi. ASSOCIATE F.I.S.M. PROGETTO EDUCATIVO pagina 2

3 REALTA DI SCUOLE IN RETE Per rispondere sempre meglio all'esigenze dell'utenza ed accrescere la qualità dei contenuti didattici-educativi, oltre 35 anni fa è stata fondata l'associazione Scuole dell Infanzia di Lecco. L'esigenza di associarsi è nata, all'inizio, da una preoccupazione di tipo prevalentemente operativo, per migliorare i rapporti fra scuole e Comune di Lecco. Dal 1980 è attiva una convenzione con il Comune che struttura rapporti di tipo economico, e rapporti di ricerca condivisa della qualità dei servizi offerti alla famiglia. La rete delle scuole nel tempo è andata trasformandosi in una struttura articolata e funzionale, dotata di una fisionomia culturale e operativa in grado di leggere e rispondere in modo sempre più adeguato al bisogno educativo del bambino e della famiglia. L'Associazione, attraverso un costante lavoro di formazione del personale docente e direttivo, si è adoperata per migliorare la qualità delle scuole associate e tradurre in fatti la convinzione che l'infanzia rappresenti un fase fondamentale e preziosa nell'educazione dell'uomo. Per questo ha cercato di accrescere: la capacità di rispondere alle domande dei bambini attraverso la valorizzazione delle potenzialità e della dimensione religiosa; l'accoglienza di tutti i bambini, con particolare riguardo a quelli in difficoltà; una maggiore consapevolezza del ruolo educativo della famiglia; il dialogo e la collaborazione fra scuola e famiglia maturando il coinvolgimento sulle ragioni dell'azione educativa; il collegamento e lo scambio fra le diverse esperienze in atto nelle scuole; la formazione del personale; il coordinamento pedagogico-didattico; la creazione di legami fra le scuole e gli enti, la cultura, le risorse del territorio, per aprire sempre di più le scuole alle esigenze emergenti; la promozione del dibattito e la riflessione sulle problematiche legate all'infanzia e alla qualità della vita della famiglia. Queste esperienze qualificanti hanno reso l'associazione Scuole dell Infanzia di Lecco un punto di riferimento non solo per le scuole cittadine ma anche per tutte quelle della provincia. E così maturata l'idea di allargare questa opportunità attraverso l'istituzione di un'associazione Provinciale ADASM-FISM, costituita il 17 marzo I due organismi collaborano per fornire alle scuole gli strumenti necessari per adeguare le competenze alle nuove dinamiche della cultura e della società, migliorando la qualità del livello organizzativo-gestionale ed educativi-didattico. ASSOCIATE F.I.S.M. PROGETTO EDUCATIVO pagina 3

4 ORGANI GESTIONALI DELL ASSOCIAZIONE ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI Ne fanno parte i presidenti di tutte le scuole associate; al suo interno si elegge il presidente. CONSIGLIO AMMINISTRATIVO Composto da 10 membri. COMMISSIONE PARITETICA Composta da 6 membri: 3 rappresentanti delle scuole, (fra cui il presidente dell Associazione), e 3 rappresentanti del comune, (fra cui l assessore alla Pubblica Istruzione). COORDINAMENTO EDUCATIVO- DIDATTICO 2 coordinatrici che operano attraverso una rete di lavoro così articolata: QUATTRO GRUPPI DI RETE Le 16 scuole sono divise in 4 gruppi di rete con quattro referenti scelti fra le coordinatrici delle scuole cittadine. CONSULTA DI RETE Composta da tutte le coordinatrici delle singole scuole e presieduta dalle responsabili del coordinamento educativo-didattico. ASSEMBLEA DEI DOCENTI DI TUTTE LE SCUOLE Composta dalle insegnanti di tutte le scuole e presieduta dalle responsabili del coordinamento educativo-didattico. DATI ORGANIZZATIVI DELLE SCUOLE ASSOCIATE SCUOLE ASSOCIATE: n. 16 ORARIO DI APERTURA: da 8 a 10 ore giornaliere ORARIO DELLE INSEGNANTI: Fronte cattedra: 32h e 30m settimanali Organi collegiali e rapporto con i genitori: 70 ore annue Aggiornamento: 40 ore annue L'orario è gestito con flessibilità giornaliera e settimanale: ci sono giorni in cui si fanno più ore ed altri in cui si recupera. Ogni scuola ha sue modalità d organizzazione in conformità alle esigenze operative delle attività. ASSOCIATE F.I.S.M. PROGETTO EDUCATIVO pagina 4

5 DOCUMENTI PRESENTI NELLE SCUOLE: Statuto: Regola le finalità e l'indirizzo educativo della scuola nonché i compiti degli organi di gestione; Regolamento interno: Definisce le regole organizzative della scuola; Progettazione curricolare Elenca finalità, criteri, obiettivi generali e specifica come vengono realizzati; Progettazione didattica: Definisce annualmente le finalità e gli obiettivi specifici nelle scelte di programmazione e l'ipotesi di lavoro organizzato per attività; Progetto educativo comune per tutte le scuole: documento comune a tutte le scuole. ORGANI GESTIONALI delle singole scuole. Gestione amministrativa: Assemblea dei soci: con poteri deliberanti; Consiglio di Amministrazione: con poteri esecutivi; Presidente: legale rappresentante. L'assemblea dei soci e il Consiglio d Amministrazione sono composti quasi esclusivamente da genitori o ex genitori dei bambini iscritti. Gestione didattica: Coordinatrice: responsabile organizzativa della parte didattica educativa. Collegio docenti: opera nel rispetto delle finalità dell'ente e degli orientamenti dello stato. Delibera e decide in merito all'organizzazione didatticaeducativa della scuola. Consiglio d intersezione o comitato genitori: vi fanno parte i rappresentanti dei genitori, le insegnanti e la coordinatrice. Tratta problemi di carattere organizzativo legati alla programmazione didattica e regola e organizza la collaborazione dei genitori. ASSOCIATE F.I.S.M. PROGETTO EDUCATIVO pagina 5

6 FONDAMENTI CULTURALI E PEDAGOGICI IL COSTANTE LAVORO DI COORDINAMENTO E FORMAZIONE HANNO PORTATO ALL INDIVIDUAZIONE DI VALORI, ORIENTAMENTI CULTURALI, PROFESSIONALI E METODOLOGICI COMUNI A TUTTE LE SCUOLE. Le insegnanti delle scuole e il personale direttivo sono stati coinvolti in questi anni in un lavoro collegiale che ha analizzato i diversi livelli del servizio scuola materna. In particolare si è lavorato per: Riconoscere ed approfondire le caratteristiche peculiari di questo servizio rivolto al bambino e alla sua famiglia, ma anche al territorio. Dare criteri e metodologia per la progettazione. Facilitare le azioni che aiutassero a superare le eventuali distanze fra le diverse scuole agevolando contemporaneamente il mantenimento dell identità. Dare strumenti per affrontare le problematiche reali vissute nei diversi servizi. Nei diversi incontri realizzati si sono evidenziate alcune idee guida che potessero dare un senso comune all azione educativa oltre che una direzione, (verso dove andare), ma anche un significato (perché, con chi e su quali obiettivi) Idee che sono state raccolte nel presente documento a cura del comitato psicopedagogico, di cui fanno parte, le rappresentanti delle insegnanti di tutte le scuole e il coordinatore pedagogico-didattico dell Associazione. LINEE GUIDA L ISPIRAZIONE CRISTIANA COME VALORE FONDANTE Le nostre scuole materne sono tutte d ispirazione cristiana, pongono quindi al centro del loro operare i valori della vita, dell accoglienza, della condivisione, della solidarietà, della tolleranza e della pace. La religiosità si esprime nel bambino come bisogno di significato e di senso. Il bambino si pone e pone domande impegnative sul significato e senso dell esistenza. La testimonianza dei valori della fede permette di rispondere concretamente a questa esigenza che è ineludibile per uno sviluppo equilibrato della personalità del bambino. ASSOCIATE F.I.S.M. PROGETTO EDUCATIVO pagina 6

7 La dimensione etico-religiosa sviluppa delle coordinate di fondo del rapporto educativo che evidenziano: Educare significa educare l uomo ad essere pienamente se stesso in modo che la vita risulti qualcosa di godibile nella sua pienezza. La sottolineatura degli aspetti relazionali in un contesto di effettiva partecipazione, aiuto, condivisione, accompagnamento, incoraggiamento e valorizzazione. Concepire la scuola come luogo di tutti e per tutti dove si realizzano autenticamente individualizzazione e personalizzazione dell insegnamento e dell educazione, che s intende effettivamente riferita all accoglienza e al prendersi cura del singolo bambino. Accoglienza delle diversità considerandole una ricchezza per valorizzare e promuovere l identità personale e culturale di ciascuno. CENTRALITA DEL BAMBINO NEL PROCESSO EDUCATIVO Mettere al centro il bambino significa: Riconoscere che è un individuo in possesso di straordinarie capacità e specifiche competenze sul piano non solo affettivo ma anche cognitivo, che gli permettono di essere fautore del suo sviluppo. E quindi un soggetto capace di apprendere in una situazione intenzionalmente progettata e realizzata a questo scopo. Riconoscere il diritto del bambino ad uno sviluppo armonico di tutte le componenti della personalità a partire dalla consapevolezza della sua globalità esistenziale. Il bambino impara e trasforma quello che ha già imparato per il fatto stesso di vivere. Qualunque situazione è per lui situazione d apprendimento. A scuola però, il processo di conoscenza può essere meglio specificato, mediato dall interazione tra bambini, da un ambiente ricco di stimoli, da adulti caratterizzati da ruoli diversi. Il bambino dai tre ai sei anni esprime costantemente nella sua azione la stretta interrelazione tra aspetti motori, psicoaffettivi e cognitivi. Essere consapevoli che mettere al centro il bambino significa mettere al centro il bambino in relazione con. Questo aspetto rimanda al bisogno del bambino di relazioni significative con gli adulti, con i compagni, con la realtà. ASSOCIATE F.I.S.M. PROGETTO EDUCATIVO pagina 7

8 Significative perché in grado di restituire al bambino immagini positive di sé sostenendo la maturazione della sua identità, dell autonomia e delle competenze lette in un rapporto dinamico tra di loro. Riconoscere nella sua storia e nell appartenenza ad un contesto socio-culturale preciso il punto di partenza della sua esperienza scolastica. LA CENTRALITA DELLA FAMIGLIA Si riconosce nella famiglia il contesto educativo primario per il bambino. Questo significa che la scuola deve trovare livelli d interazione e condivisione con i genitori dei compiti educativi con una flessibilità che permetta di adeguarsi alle modificazioni dei bisogni della famiglia stessa. La famiglia è portatrice di domande e attese che sono legate alle modificazioni socioculturali ed economiche. La famiglia fra risorse e limiti Le trasformazioni in atto nella società condizionano la vita familiare. Spesso entrambi i genitori lavorano, molte famiglie sono in condizione di solitudine e lontananza dalla loro famiglia di origine. Va però sottolineato che i genitori si sforzano realmente di armonizzare le proprie esigenze personali con un servizio alla famiglia e ai figli rinnovato ed efficace. Padri e madri s impegnano a porre in atto forme di rapporto con i figli più aperte e dialoganti del passato. Sicuramente sono in grado di dare affetto, calore e cure. Quasi tutte le famiglie fruiscono di una situazione di sicurezza e di benessere maggiore che consente di garantire alla prole adeguate risorse e mezzi economici. Tuttavia la coppia genitoriale appare spesso a disagio nel fornire ai figli identità e punti di riferimento valoriali. Quello che si rileva concretamente è fragilità e incertezza legata soprattutto ad una fatica a dare regole e limiti ed a contenere nel timore di diventare autoritari. Vi è più attenzione alla salute fisica ma difficoltà a cogliere bisogni di tipo psico-affettivo e cognitivo legata anche a mancanza di conoscenze adeguate. Questa fragilità della famiglia, che porta i genitori a volte ad essere ansiosi e deleganti, ha messo in crisi le modalità tradizionali di coinvolgimento tra scuola e famiglia. Si rende evidente la necessità di spazi d incontro, ascolto, condivisione finalizzati alla conoscenza dei problemi concreti e alla ricerca di modalità di sostegno della genitorialità leggendo questi aspetti non solo come negativi, ma anche come legittime preoccupazioni che il genitore porta rispetto alla maggiore complessità della vita di oggi e della relazione con i propri figli. In quest ottica i problemi diventano anche opportunità attraverso le quali aprire interrogazioni di senso, sviluppare competenze negli operatori e nei genitori, trovare nuove vie nella lettura, nell interpretazione e nella modalità di affrontare i diversi problemi, riuscire a stare vicino alla fatica della famiglia. Questo cammino condiviso da genitori e insegnanti diventa risorsa, verso il cambiamento, nella misura in cui sono valorizzate le rispettive competenze. ASSOCIATE F.I.S.M. PROGETTO EDUCATIVO pagina 8

9 A PARTIRE DA QUESTE IDEE GUIDA SI E COSTRUITA UN IMMAGINE DI SCUOLA CHE: Deve diventare per il bambino un luogo significativo d incontri e di esperienze. Prefigura il percorso di crescita di ogni bambino ipotizzando che quello che vorremmo oggi per lui può essere fatto succedere con la mediazione del nostro intervento e il supporto del loro interesse. Mette in evidenza l importanza della disponibilità e capacità degli adulti ad entrare nel sistema dei significati del bambino, e a lavorare con lui alla costruzione e allo sviluppo di tale sistema. Sottolinea il ruolo dell insegnante come intermediario attraverso cui si mettono in relazione le conoscenze del bambino, i fatti della realtà e le interpretazioni della cultura. Nell assunzione di questo ruolo la preoccupazione dell adulto è quella di ricercare costantemente un equilibrio fra dipendenza e autonomia perché l approccio al sapere diventi creativo e liberante invece che passivo e opprimente. Affida al team delle insegnanti la responsabilità di progettare e realizzare concretamente e verificare percorsi d apprendimento e di crescita. L attenzione è non solo ad offrire esperienze diverse, ma soprattutto ad aiutare i bambini a costruire nessi di senso e di significato. Riconosce nel genitore un interlocutore previlegiato per un approfondita conoscenza del bambino e per la verifica del percorso educativo. Da importanza alla continuità educativa con le altre agenzie per garantire una complementarietà delle esperienze formative. ASSOCIATE F.I.S.M. PROGETTO EDUCATIVO pagina 9

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