PIANO STRUTTURALE ASSOCIATO REGOLAMENTO EDILIZIO ED URBANISTICO

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1 PIANO STRUTTURALE ASSOCIATO REGOLAMENTO EDILIZIO ED URBANISTICO (Legge Regionale n.19 del e smi) DOCUMENTO PRELIMINARE DI INDIRIZZO Gruppo di progetto: Prof. ing. Giuseppe IMBESI (capogruppo) Ing. Ferdinando ERRIGO Arch. Domenico IERVASI Arch. Paola Nicoletta IMBESI Luglio 2011

2 1. ROCCELLA LE LINEE DI SVILUPPO STORICO E LE TRASFORMA- ZIONI DEL TERRITORIO I territori di Roccella J. e di Nardodipace, seppur vicini fisicamente, presentano caratteri e relazioni, ambientali e storici, molto differenti: Roccella J. si proietta storicamente con la sua rocca sulla costa e si sviluppa lungo di essa, Nardodipace e ubicato nella parte montana ed è prevalente il suo rapporto con le zone delle Serre (e ai centri del vibonese): nel complesso i due territori conformano una sezione ambientale in cui sono contenute testimonianze storiche e naturalistiche significative anche se di differente natura. La storia insediativa fornisce una chiave di lettura importante per cogliere il valore della dimensione comprensoriale: crocevia delle civiltà mediterranee la Locride ha conosciuto nel periodo greco e romano importanti frequentazioni lasciando, com è noto, tangibili segni su cui nell ultimo secolo si sono cominciati ad avviare più consistenti riflessioni che forniscono indicazioni non solo sui valori locali delle risorse archeologiche ma anche sulle reti territoriali di strutturazione del territorio. Ci si può riferire in particolare per il periodo romano al percorso della via Annia (1) (che si proiettava dopo un percorso collinare, per quanto riguarda Roccella, proprio sul mare). La vita sul litorale jonico sembra fosse stata ragionevolmente sicura fino all invasione bizantina (535 d.c.). Da tale data ha inizio la decadenza e l insicurezza delle zone costiere, l abbandono agricolo e l impaludamento, protrattasi per un millennio, con lo spostamento delle popolazioni costiere verso l interno, trovando punti di aggregazione intorno ai monasteri basiliani sorti numerosi nelle zone alto-collinari comprese fra il Bonamico e lo Stilaro ( 2 ). Il processo si invertirà solo dalla fine del XIX secolo, favorito dalla realizzazione del sistema ferroviario costiero e dalle bonifiche delle aree paludose. 1.1 Cenni storici Il territorio di Roccella è caratterizzato da due aspetti che convivendo, ne definiscono sin dalle origini il carattere e le forme insediative: da una parte la linea costiera, sabbiosa e bassa ma con un andamento lineare; dall altra l antico promontorio Cociuto, la rupe di Roccella, essenziale punto di riferimento che interrompe e articola il paesaggio costiero. L unione tra questi due aspetti definisce un contesto anomalo giacchè lo sperone non si pone direttamente sul mare ma lascia ( 1 ) La via Annia, sorta per volere di Traiano lungo la costa jonica, seguì l antica pista del dromos. Lungo questi percorsi sorgono stazioni e punti di sosta (tabernae), e terme o ville dette Aquae, più attrezzate con edifici per il pernottamento. In alcuni punti della fascia jonica reggina (Lazzaro, Melito, Bova, Palazzi di Casignana) sono emersi resti di insediamenti, probabilmente cresciuti intorno a questi nuclei originari (cfr: Provincia di Reggio Calabria, ed. Electa). ( 2 ) I frati basiliani avevano ritenuto le pianure del litorale luoghi malsani e malsicuri per i loro insediamenti conventuali sia per le infezioni malariche, a cui erano soggetti, sia per le devastazioni e i continui saccheggi da parte dei pirati. 1

3 tra se e la linea di costa una stretta ma vitale 3 fascia di terra. Vitale per la possibilità di formare un approdo ma soprattutto per un percorso stradale diretto e in funzione di una crescita dell insediamento. I primi nuclei abitati risalgono all età del ferro e appartenevano alle comunità di Hitaloi appartenenti al ceppo siculo - calabro che viveva generalmente di agricoltura, allevamento e pesca, furono affiancati da alcuni gruppi di coloni di origine Greca. Il ritrovamento di una necropoli, ascritta a questo periodo, ritrovata in zona Sant Onofrio ai confini col territorio di Caulonia confermerebbe che la zona era abitata sin dal periodo preellenico. Molte ipotesi sono state fatte circa l'esistenza di un porto nell'antichità. Di un possibile insediamento Romano a Roccella si hanno due testimonianze: una coppia di colonne monoblocco di granito rosa egiziano (sientite) e il ritrovamento di strutture murarie sottomarine di età imperiale. Le due colonne provengono dalla località Pozzo di Mellissari, tra Roccella e Caulonia Marina, donde l'appellativo di "Colonne di Mellissari" 4. Il sito è identificato con l'antico "Portus Auxonius", che accredita le strutture portuali subacque del mare antistante. Il primo insediamento stabile fu probabilmente Amphissa, colonia focese citata da Ovidio nelle Metamorfosi, sorgeva probabilmente sulla riva destra dell Amusa in territorio roccellese 5 (nella zona oggi denominata Marmorè). Nonostante le continue guerre tra Locri e Kaulon che si combattevano nelle sue immediate vicinanze, il territorio di Amphissa fu caratterizzato da una lunga fase di prosperità sociale ed economica. Anche in epoca romana Amphissa avrà grande importanza: esempio sono i resti della villa romana riportata alla luce in C.da Tipaldo 6. La caduta dell' Impero Romano d'occidente porta la rovina del piccolo villaggio: prima le incursioni dei barbari (Visigoti, Vandali e Longobardi) e poi quelle dei pirati e dei Turchi portarono gli Amphisiani ad abbandonare l originario insediamento per migrare verso l'interno. Solo alcuni gruppi, particolarmente legati al proprio territorio natale, decisero di formare un piccolo agglomerato sulla rocca. In poco tempo il nuovo villaggio si ingrandì diventando un vero e proprio paese. Nel 1040 si trova una prima indicazione di un insediamento chiamato prima Rupella, poi Arocella ed infine Roccella. La nuova posizione del paese non scoraggiò i Saraceni, che continuarono ad invadere il territorio Roccellese devastandolo e depredando gli abitanti. 3 Simonetta Valtieri (a cura di), Chiese di Roccella Jonica nello sviluppo urbano della città, Gangemi Editore Roma ) Della città greca non si hanno sicuri riferimenti archeologici ma dalle ricostruzioni effettuate si e- vince che la città sorgesse proprio sulla destra dell Amusa per poi spostarsi successivamente sul costone roccioso dove era più facile la difesa dalla incursioni dei saraceni. 6 È opportuno rilevare che l'unica fonte a riguardo della questione Amphisia è un verso delle Metamorfosi di Ovidio (XV, 703 ss.), che recita: "Linquit [Aesculapius] Iapygiam levibusque Amphisia remis / Saxa fugit, dextra praerupta Cocynthia parte / Zephiriumque legit, Naritiamque, Cauloniamque, / Evincitque fretum, Siculique Angusta Pelori". All'infuori di questo, non è ancora scaturita alcuna prova certa, soprattutto archeologica, a fondamento di questa tesi, 2

4 Il primo documento, sull esistenza di Roccella Jonica, risale al 1270, quando a Gualtieri de Collepietro fu donato da Carlo I d Angiò il castello di Roccella di San Vittore. Questo documento, secondo gli storici, è il primo in cui il nome della città appare u- nito a quello del suo Santo Patrono, anticipando di due secoli la tradizione che voleva che alcuni naufraghi marsigliesi, di rientro in patria salvi, avessero inviato miracolose effigi a testimonianza della loro gratitudine per l ospitalità ricevuta. La ricostruzione dei primi insediamenti in epoca medievale testimonia uno sdoppiamento del centro: nel XIII secolo infatti le attestazioni di Roccellam et S. Victorem nonché la presenza di un fondaco (una dogana), fanno presupporre l esistenza di un aggregato sviluppatosi verso il mare (in prossimità della chiesa di S. Vittore dove, in corrispondenza del convento dei Paolotti, sono stati rinvenuti resti databili tra tarda-antichità e altomedioevo) Intorno al XV secolo d.c., per motivi difensivi, venne ristrutturato e fortificato il castello, opera grandiosa progettata dall'allora feudatario di Roccella, Galeotto Bardassino. Questa imponente costruzione, di proprietà delle famiglie feudatarie di Roccella (fu prima gestito dai Collepietro, poi dai Centelles e Ruffo ed infine dalla famiglia di origine ungherese dei Carafa, detti poi "dalla spina"), avrebbe dovuto difendere il popolo dalle scorribande saracene. Per cercare di anticipare gli attacchi vennero poi costruite delle torri di avvistamento lungo tutta la costa della Locride. Anche a Roccella ne fu costruita una: la roccia di Pizzofalcone. La fascia costiera situata sotto la rocca non rimase completamente disabitata: accanto alla Chiesa di S. Vittore, si verrà ad aggiungere già dalla prima metà del XVI sec., la Chiesa di S. Antonio Abate con un piccolo nucleo di case dei pescatori. 3

5 Erasmo Magno da Velletri, Veduta della città di Roccella Si narra che il leggendario corsaro turco Dragut, venuto a sapere dell'inespugnabilità di Roccella, abbia provato a conquistarla senza alcun esito. Con la sua disfatta le incursioni si fecero sempre più rare, fino a terminare completamente solo nel '700. Nel frattempo il paese continuò a crescere fino ad arrivare dove si e- stendeva una volta il vecchio villaggio di Amphissa. In questa fase è riconosciuto determinante il ruolo dei Carafa nella fondazione dei due conventi all inizio del XVII secolo: quello dei Minimi Paolotti (realizzato accanto alla chiesa di San Vittore) e quello dei Minori Riformati, costruito nel 1614, ai piedi della salita che conduce al palazzo, che costituiranno due poli di aggregazione nell urbanizzazione del territorio esterno alla città murata. Più a monte, proprio sotto la rupe, nel primo quarto del XVII secolo sorgerà la Chiesa della Concezione (oggi S. Giuseppe) con l'annesso Convento dei Riformati; quindi, tra il 1614 ed 1629, la Chiesa di S. Giovanni Battista con il Priorato dell'ordine di Malta, sulla strada che conduceva alla Porta della cittadella (oggi V. Vittorio Emanuele). All'inizio di questa strada era collocato, già nel XVII secolo, un arco che fungeva da prima porta dell'abitato fuori le mura, accanto al vallone S. Vittore (vallone Pistonello), sulla sponda opposta al Convento dei Minimi. Non è escluso che già dal XVII sec. ci fosse un piccolo nucleo abitato lungo il Dromo, l'antica strada costiera che, giunta a Roccella, saliva verso la rupe; lo stesso nome odierno di questo quartiere, il Borgo, lascia intendere la funzione di primo a- bitato fuori le mura. 4

6 Ritratto di Fabrizio I Carafa, Incisione (Aldinari, Vol.I p.277) Altre ville gentilizie sorgevano sparse nella campagna sottostante la cittadella, tra cui quella 'balneare' dei principi Carafa. Un sensibile cambiamento nell'assetto urbanistico e architettonico della cittadella, si mise in atto nel XVIII secolo, allorquando il ramo cadetto della famiglia Carafa, quello dei Duchi di Bruzzano, si insediò nel principato di Roccella. Il primo e più cospicuo intervento fu attuato sul Palazzo feudale: acquistate alcune case limitrofe, il Principe Vincenzo Carafa fece ampliare il vecchio edificio verso sud, inglobando le case acquisite; venne realizzato così, tra il 1706 ed il 1726 il grandioso Palazzo barocco che è giunto fino a noi; contemporaneamente attuò un piano urbanistico grazie al quale furono creati nuovi spazi nella cittadella abbattendo altre case; inoltre fu costruito il fronte bastionato della cortina muraria all'ingresso della città, sottostante lo stesso Palazzo. Una descrizione del 1707 (riscontrata in un catasto ottocentesco), ricostruisce l assetto urbano della città murata dei Carafa, attraverso i percorsi verificati nei resti delle strutture murarie. La città, protetta da una struttura difensiva in parte bastionata adeguata nel corso del XVI secolo, e in alcune parti difese dalla naturale conformazione del sito con le abitazioni costruite come cortina muraria, è descritta come un centro che segue la morfologia del terreno, con un reticolo di strade e case coperte a tetto. Dopo aver percorso una salita e oltrepassato un ponte levatoio (oggi scomparso), si arrivava alla porta, ancora esistente, che immetteva nello spazio quadrangolare antistante l accesso, che costituiva un ulteriore dispositivo di sicurezza ribadito dalla presenza di un controponte. Dopo aver superato i controlli, si accedeva alla città, percorrendo una strada lastricata di brecce che portava alla piazza (polo di riferimento dei diversi itinerari percorsi nel descrivere gli edifici), sulla quale affacciavano la sede dell Università, la Matrice e il palazzo del Principe. La città aveva tre parrocchie: S. Nicola Maggiore e Minore e S. Anastasia. Due vie pubbliche lambivano le pareti longitudinali esterne alla chiesa principale: in fondo alla strada a destra si trovava la chiesa di S. Maria de Latinis, jus patronato del Principe e, adiacente, il complesso di S. Caterina con annesso ospedale. Procedendo lungo il percorso si giungeva al limite della città segnato dalla cinta muraria con due bastioni (il S. Francesco e uno diruto). Ritor- 5

7 nando alla piazza e andando verso S. Nicola Minore, proseguendo il cammino si arrivava di nuovo al limite dell abitato e alle strutture difensive e ad altri due bastioni (S.Benedetto e Celano) 7 Veduta della città di Roccella per G.B.Pacichelli, 1701 Il lento spostamento dell'abitato dalla rocca alla pianura sottostante, ricevette il colpo decisivo dal terremoto del 1783 che arrecò danni al Palazzo, alla Chiesa Matrice e a molti altri edifici. Fuori le mura anche il Convento dei Riformati fu distrutto e mai più ricostruito, mentre il Convento dei Minimi Paolotti subì gravissimi danni, ma fu ricostruito. Sulla 'Città' rimase ancora qualche sparuto abitante fino alla metà dell'800, poi fu definitivamente abbandonata insieme al suo bel Palazzo Carafa, per essere trasferita completamente sulla costa. Alla fine del 700 a Roccella, così come in tutta la Locride, aumentava sempre di più il malcontento verso le istituzioni del regno. Le proteste ebbero il loro culmine con i moti rivoluzionari di metà '800 che nella Locride videro, come maggiori esponenti, i cinque "martiri di Gerace", abitanti della zona (uno dei quali era roccellese, Pietro Mazzone) che, nel tentativo di organizzare una rivolta, vennero traditi da alcuni finti rivoluzionari, arrestati e fucilati. Con il '900 Roccella assunse un volto moderno: venne infatti costruita la linea ferroviaria ed elettrica ed una rete fognaria. 7 Chiese di Roccella Jonica, nello sviluppo urbano della città. Storia e restauri, a cura di S. VALTIERI, Gangemi, Roma

8 1.2 Lo sviluppo della città moderna e contemporanea Roccella ha vissuto sin dall inizio del secolo scorso uno sdoppiamento tra nuclei originari e nuclei di formazione moderna: i primi punteggiano le pendici collinari, i secondi compaiono sulla costa a cornice delle infrastrutture realizzate durante il XIX secolo. Lo sviluppo moderno e contemporaneo è caratterizzato dal consolidamento nella struttura urbana attorno ai tre nuclei principali della Rupella (la città murata), della Marina e del Borgo. Nella Rupella (l antica città murata) fino al XVII secolo si svolgeva la vita sociale, politica e religiosa, anche se all esterno delle mura. La consistenza dell abitato antico è intuibile dalle poche tracce murarie superstiti 8. La Marina ha mantenuto nel tempo la sua connotazione di polo commerciale e produttivo che nel corso dell 800 e del 900 ne ha alimentano l urbanizzazione e l infrastrutturazione costiera. Il borgo è definito dalla direttrice che segue l antico tracciato del Dromo (antica strada di origine greca) a mezzacosta verso occidente e da quella che, in direzione nord-sud, arriva fino al mare e si congiunge con la Marina. La prima fase di espansione fuori della cinta muraria, attorno ai poli religiosi, databile tra la prima e la seconda metà del 700, è caratterizzato dallo spostamento degli abitanti lungo le vie di comunicazione preesistenti: è un meccanismo spontaneo che porta alla formazione di alcuni nuclei sparsi, sobborghi satelliti autosufficienti nel territorio 9. Solo in seguito al terremoto del 1783 la popolazione si sposta definitivamente verso i luoghi costieri più accessibili: gli interventi realizzati nel corso dell Ottocento nelle zone di nuova espansione, mostrano il desiderio di trasformare Roccella in una città moderna che richiede un nuovo disegno urbano. Con la costruzione della Strada Statale 106 e della ferrovia Reggio-Taranto l'area urbana, in continua crescita, si espanse in direzione del mare interessando tutta la fascia compresa tra l'attuale Viale Trastevere e la Via Zirgone. Nel 1843 viene rettificato un tratto della strada litoranea per creare un asse regolatore della futura espansione e viene effettuato uno sventramento per collegare il borgo alla marina realizzando la via Progresso (oggi Umberto I). Il piano di ampliamento Badalamenti del 1874 tende a legare tra loro i rioni storici e la nuova edificazione disegnando una maglia ortogonale flessibile, poi confermata dai successivi piani regolatori del novecento, che in parte si sovrappone all antico tessuto urbano (ad esempio nel Piano Coppola del 1907). 8 Chiese di Roccella Jonica, nello sviluppo urbano della città. Storia e restauri, opp.cit, p Chiese di Roccella Jonica, nello sviluppo urbano della città. Storia e restauri, opp.cit. p

9 Roccella: planimetria della Mappa Catastale del 1875 I Piani Regolatori del 900, poi stravolti dalle edificazioni del dopoguerra, ripresero il tema della scacchiera, anche sovrapponendola all antico tessuto urbano. Il Piano Correale del 1910 si limita ad intervenire sulle nuove aree prevedendo un ampia piazza rettangolare per il nuovo centro cittadino, circondata da una griglia ortogonale di isolati regolari. In realtà solo una parte delle previsioni saranno rispettate (la sistemazione del Corso Roma e il taglio del quartiere S. Antonio); negli anni Trenta verranno realizzati la nuova Chiesa Matrice e il Municipio, mentre, dal secondo dopoguerra in poi, l espansione residenziale progressivamente occuperà l area costiera stravolgendo la griglia di progetto. La 106 divenne così il nuovo punto di riferimento della città che si completò rapidamente fino alle attuali dimensioni: nell'anno 1849 Roccella contava abitanti, nell'anno 1871, nell'anno 1911, 7287 nell'anno 1921, nell'anno 1931 e ben nell'anno

10 Il Piano Correale del

11 Rilievo catastale del borgo antico,

12 1.3 I principali progetti di valorizzazione storico e/o ambientale Negli ultimi anni Roccella è stata interessata da interventi e investimenti tendenti al recupero del suo importante patrimonio storico-architettonico. Per dare maggiore impulso allo sviluppo economico, considerata anche la vocazione turistica ricettiva di Roccella, sono stati avviati, in collaborazione con la Regione Calabria, la Soprintendenza dei B.A.P. di Cosenza e l'università "Mediterranea" di Reggio Calabria, approfonditi studi e specifici lavori di restauro e riqualificazione dei principali e più antichi monumenti architettonici e tessuti urbanistici. Nello specifico si è dato corso al restauro, operato dalla Soprintendenza, dell'ex Convento dei Minimi, del Santuario di Santa Maria delle Grazie, della Chiesa di Santa Anastasia, della Chiesa di San Giuseppe e del complesso Castello-Chiesa dei Carafa, che rappresenta oltre che il simbolo di Roccella un sito di notevole interesse paesaggistico e monumentale. Il complesso è stato già oggetto di interventi di consolidamento e di restauro riguardanti i Bastioni e la Torre di Pizzofalcone. Allo stato attuale sono in corso i lavori di restauro della Chiesa e di parte del Palazzo, finanziati dalla Regione Calabria e attuati dalla Soprintendenza dei B.A.P. di Cosenza, tramite protocollo d'intesa con il Comune di Roccella, nell'ambito dell'accordo di Programma Quadro "Beni culturali per il territorio della Regione Calabria". Il progetto prevede il recupero e la rifunzionalizzazione dell'intero manufatto e delle aree adiacenti, consentendo la realizzazione di un centro polifunzionale unico nella Provincia di Reggio Calabria, dove poter effettuare manifestazioni culturali di vario tipo, allestire grandi mostre a livello nazionale e internazionale, predisporre itinerari di memoria storica della cultura contadina calabrese, ecc. L'attuazione del progetto ha luogo con gradualità, in base ai finanziamenti disponibili, e avviene attraverso otto Unità Funzionali di Intervento. Gli interventi principali previsti riguardano il consolidamento delle fondazioni in sostruzione, il restauro di murature, paramenti murari e intonaci antichi, il restauro di cornici, modanature e materiali lapidei, la ripresa e la realizzazione di solai in legno, il consolidamento delle volte in muratura con tecniche tradizionali, il ripristino delle coperture con strutture portanti in legname e manto di tegole con coppi tradizionali, il restauro delle pavimentazioni interne in cotto, il restauro delle pavimentazioni esterne in pietra granitica, la sistemazione dei percorsi e degli spazi pubblici, ecc. Altri interventi di rilievo, effettuati con la prospettiva di recuperare il patrimonio storico di Roccella, sono quelli inerenti i lavori di riqualificazione e di valorizzazione delle aree del centro storico. Nell'ambito del "Programma di Riqualificazione e Recupero dei Centri Storici" previsti dall'accordo di Programma Quadro "Emergenze Urbane e Territoriali" di cui alla delibera Cipe n 20/2004, le strade di Via Garibaldi, di Via Città e di parte di Via Vittorio Emanuele, sono state interessate da interventi di demolizione del- 11

13 la pavimentazione esistente e dal ripristino dell'antico storico selciato, in pietra granitica grigia, riportando alla luce quei caratteri formali che caratterizzavano l'insieme della rete viaria dell'antico Borgo e delle aree più antiche del paese. Le strade e i vicoli dell'antico tessuto, infatti, per successivi interventi nel tempo, sono stati pavimentati come quelli delle aree di nuova crescita, con bitume e cemento, cancellando le pavimentazioni di antica tradizione, con ricorsi in pietra e acciottolato, omogeneizzando il vecchio e il nuovo; mentre lungo tali assi e vicoli, ancora oggi, gli edifici signorili ottocenteschi mantengono quasi inalterate le caratteristiche edilizie storiche con gli intonaci a "zavorra" ed i portali e balconi in granito calabrese. Nel 1998 il Comune di Roccella, con l'adozione del Piano di Recupero, aveva già, con qualche difficoltà, imboccato la tendenza a voler recuperare e ridare valore alle radici storiche del paese, mirando essenzialmente a conservare e ripristinare le caratteristiche edilizie storiche di tutti gli edifici lungo gli assi viari e i vicoli dell'antico tessuto urbano, con particolare attenzione lungo gli assi di Via Garibaldi, Via Umberto e Via Vittorio Emanuele. Si è data continuità a questa tendenza completando il tratto di Via Vittorio Emanuele, tra la Via Roma e l'imbocco di Via Garibaldi, nell'ambito del "Programma di Riqualificazione, Recupero e Valorizzazione dei Centri Storici della Calabria" previsti dall'accordo di Programma Quadro "Emergenze Urbane e Territoriali" di cui alla delibera Cipe n 3/2006. Un ulteriore contributo, nella direzione del recupero dell'identità storica e architettonica di Roccella, è stato effettuato dal Dipartimento PAU (Patrimonio Architettonico e Urbanistico) dell'università "Mediterranea" di Reggio Calabria con approfonditi studi di ricerca nell'ambito del patrimonio e- dilizio ed urbanistico. Una di queste ricerche si è occupata nel 2005, in collaborazione con l'associazione EuroCal, del progetto LabLoc (Laboratorio Locride: Tecniche e tecnologie innovative di indagine conoscitiva per lo sviluppo del turismo culturale sostenibile nella Locride), relativo alla Misura 3.16 del POR Calabria "Sistema Regionale per la Ricerca e Innovazione". Scopo del progetto era quello di sottolineare l'importanza della conoscenza della storia di un centro storico e del singolo manufatto, delle tecniche costruttive e delle caratteristiche chimico fisiche dei materiali, per una esatta individuazione delle cause di degrado sui beni e una corretta scelta dell'intervento di conservazione da adottare. L esperienza realizzata nel centro storico di Roccella, ha interessato l intero nucleo urbano, anche se l indagine è stata prevalentemente effettuata sui fronti strada di via Garibaldi, via Vittorio Emanuele, via Città, via Umberto, via Municipio, Piazza San Vittorio. I percorsi studiati comprendono gli assi principali di sviluppo del centro e le fabbriche prospicienti questi percorsi, rappresentano la sintesi del lessico costruttivo del patrimonio storico del paese. È stata realizzata una campagna di rilievo diretto per tutti i percorsi con l accurata registrazione, in schede, di tutti i dati dimensionale delle fabbriche. Tutte le informazioni sono state riportate graficamente in un rilievo 12

14 geometrico dimensionale integrato con schizzi, fotografie, appunti. Tali schede sono diventate gli strumenti di supporto in cui evidenziare tutto ciò che era indispensabile verificare e controllare nella fase di rilievo. La registrazione di questi dati ha reso possibile la restituzione grafica di tutti i profili urbani su cui sono state successivamente mappati i degradi e le superfetazioni. Un altro importante apporto del Dipartimento PAU è stato determinato dalla pubblicazione del libro Chiese di Roccella Jonica, nello sviluppo urbano della città, a cura di Simonetta Valtieri, Gangemi Editore, Roma Lo studio delle chiese di Roccella è derivato da una convenzione con il Comune di Roccella, con la volontà di tracciare un percorso, per rintracciare il valore artistico e mantenere il valore della memoria, con l'intenzione di ricostruire le tappe della storia e comprendere e riconoscere le motivazioni che hanno segnato l'esistenza di luoghi nei quali si è svolta la vita della comunità. Dalla ricerca, che ha comportato indagini anche fuori dalla Calabria, sono emersi nuovi dati, come la veduta più antica finora conosciuta di Roccella rinvenuta a Firenze, o l'apprezzo del 1707 ritrovato a Napoli, che consente di ricostruire i percorsi viari della zona più antica che accoglie il Palazzo Carafa, il cui edificato attorno è scomparso. 13

15 2. ROCCELLA JONICA: LA DEFINIZIONE E QUANTIFICAZIONE DELLA STRUTTURA DEI SERVIZI PUBBLICI ESISTENTI L importanza di una ricognizione sui servizi pubblici e sulle attrezzature private di uso pubblico presenti sul territorio di Roccella Jonica e di Nardodipace è stata finalizzata a esigenze diverse: la riorganizzazione funzionale dell assetto insediativo; il nuovo dimensionamento delle aree per servizi; la valorizzazione dei servizi (pubblici e privati) legati alla cultura, alla fruizione turistica e al tempo libero. L obiettivo è stato quello di individuare il livello di offerta di servizi relativi alla residenza e alle diverse attività produttive, nonché le caratteristiche di centralità (che ai diversi livelli determinano la presenza dei servizi stessi). Ciò ha indotto a scandire l analisi nelle seguenti categorie: Servizi e attrezzature di uso pubblico Attività commerciali Impianti tecnologici Aree cimiteriali, piazze e slarghi Tale schedatura è stata affrontata attraverso una indagine sul campo. 2.1 Individuazione e valutazione dei servizi ed attrezzature esistenti con indicazione delle necessità prevalenti La dislocazione delle attrezzature e dei servizi ricalca il modello insediativo generale in cui i servizi principali sono localizzati nel centro capoluogo di Roccella Ionica. La struttura commerciale ha una presenza concentrata nel centro urbano con esercizi per i generi di prima necessità o di generi vari riferibili ad un utenza locale. Le frazioni e le località abitate gravitano sul centro capoluogo e esercitano un ruolo marginale nella struttura funzionale del territorio. ISTRUZIONE Asilo nido gestito dalla Cooperativa Sociale "Progetto S" - Via A. Moro - Tel scuole materne Scuola Materna Via Giardini - Tel Scuola Materna Via Cannolaro - Tel scuole elementari Scuola Elementare "P. Coluccio" Via XXV Aprile - Tel Scuola Elementare Via Carrera Tel

16 scuole medie Scuola Media O. Filocamo Via Trastevere Tel scuole superiori I.T.I.S. Via E. Fermi Tel Istituto d Istruzione Superiore P. Mazzone Via F. Cilea - Tel Segreteria Universitaria Magna Grecia Piazza San Vittorio, presso Ex Convento dei Minimi Tel ISTRUZIONE "Fi" : STANDARD = ,00 mq DENOMINAZIONE MQ Effettivi Moltiplicatore TOT. D.M SERVIZI DI LIVELLO URBANO E TERRITORIALE I.T.I.S. 2 Istituto d Istruzione Superiore P. Mazzone 2 TOTALE 2 SERVIZI DI LIVELLO LOCALE E DI QUARTIERE 1 : Elementare "Centrale" 4.200, ,00 2 : Materna/Elementare "Carrera" 5.100, ,00 3 : Materna "Cannolaro" 2.200, ,00 4 : Materna "Via E. Fermi" 2.400, ,00 5 : Media "Orlando" 4.800, ,00 6 : Struttura scolastica in corso di costr , ,00 TOTALE , ,00 SERVIZI COLLETTIVI E GENERALI SERVIZI AMMINISTRATIVI Amministrazione comunale Palazzo del Municipio - Via Cristoforo Colombo Uffici Comunali - Via XXV Aprile Uffici postali Ufficio Postale Centrale - Via Carrera - Tel Ufficio Postale Succursale - Via Nanni Tel Polizia Municipale Uffici Polizia Municipale - via Sonnino 4 Servizi finanziari Banca Carime s.p.a. - Via XXV Aprile Tel Banca Monte dei Paschi di Siena Via Cappelleri Tel SANITÀ ASL Poliambulatorio Via Vittorio Emanuele Farmacie e ambulatori Farmacia Russo - Via Roma, 85 - Tel

17 Farmacia Taverniti - Via Roma, 23/25 - Tel CULTO Chiese Chiesa Matrice - E' la chiesa principale del paese, ubicata in via XXV Aprile, vicino al palazzo del municipio Chiesa San Nicola Ex Aleph - Detta anche Chiesa della marina o di San Vittorio. Si trova in posizione centrale vicino alla piazza San Vittorio e si affaccia direttamente su via Roma. E' la seconda chiesa del paese in ordine di importanza. Chiesa di Santa Anastasia - E' la chiesa del quartiere Borgo, infatti è detta anche chiesa del Borgo. I servizi collettivi utili alla verifica degli standard di quartiere esistenti sono: SERVIZI COLLETTIVI "Fsc" : STANDARD = ,00 mq DENOMINAZIONE MQ Effettivi Moltiplicatore TOT. D.M SERVIZI DI LIVELLO URBANO E TERRITORIALE 1. Carabinieri , ,00 2. Guardia Di Finanza 800, ,00 3. Auditorium 1.100, ,00 4. Comune 1.030, ,00 TOTALE , ,00 SERVIZI DI LIVELLO LOCALE E DI QUARTIERE 5. Ufficio Postale 3.100, ,00 6. Chiesa "Matrice" 1.200, ,00 7. Chiesa Marina/Biblioteca 1.350, ,00 8. Chiesa "Borgo" 400, ,00 9. ASL e Guardia medica 600, , Oratorio 850, , Mercato ittico (non in uso) 600, , Poliambulatorio 2.000, , ex Macello 1.200, ,00 TOTALE , ,00 VERDE Verde pubblico urbano Verde pubblico attrezzato Stadio comunale di calcio (campo sportivo) è situato lungo il Viale degli Ulivi. L impianto è uno dei pochi che dispone di un manto in erba sintetica. Vi sono, inoltre, due tribune coperte per gli spettatori, un campetto per gli allenamenti, oltre naturalmente a spogliatoi moderni ed attrezzati. La struttura è affidata in gestione alla A.S. Roccella che vi svolge attività sportiva e vanta una scuola calcio con oltre 200 ragazzini. 16

18 Tennis Club: Moderna struttura sportiva in cui si trovano due campi di tennis in terra rossa e un impianto di calcetto in erba sintetica. La struttura è gestita dal Tennis Club Roccella Jonica che organizza durante l anno diversi tornei di tennis e gestisce una scuola tennis. Il Campo di calcetto è situato all interno della struttura per il tennis di Via A. Moro. L impianto in erba sintetica è inserito in una cornice di alberi che lo circondano e dispone di un impianto di illuminazione che ne permette l utilizzo anche in notturna. Annessi al campo di calcetto vi sono i servizi con docce e spogliatoi. VERDE ATTRZZATO "Fva DENOMINAZIONE MQ Effettivi Moltiplicatore TOT. D.M SERVIZI DI LIVELLO URBANO E TERRITORIALE 1. Parco Collina Castello , ,00 2. Campo Sportivo , ,00 TOTALE , ,00 SERVIZI DI LIVELLO LOCALE E DI QUARTIERE 3. Area Fitness 8.000, ,00 4. Campi Tennis 6.200, ,00 5. Campi Bocce 750, ,00 TOTALE 6950, ,00 PARCHEGGI PARCHEGGI "P" : STANDARD = ,00 mq DENOMINAZIONE MQ Effettivi Moltiplicatore TOT. D.M SERVIZI DI LIVELLO URBANO E TERRITORIALE 1 : Parcheggio Campo Sportivo 6.500, ,00 4 : Parcheggio Area Spettacoli 4.200, ,00 TOTALE , ,00 SERVIZI DI LIVELLO LOCALE E DI QUARTIERE 2 : Parcheggio Campi Tennis 800, ,00 3 : Parcheggio Mercato Ittico 1.100, ,00 5 : Parcheggio Finanza 600, ,00 6 : Parcheggio Chiesa Marina 700, ,00 TOTALE 3.200, ,00 CULTURA E TEMPO LIBERO teatro Teatro al Castello è incastonato in una splendida cornice naturale costituita dalle pendici rocciose che lo sovrastano. La struttura ha oltre tremila posti, ospita numerosi spettacoli estivi come il Festival Internazionale del Jazz Rumori Mediterranei e numerose altre manifestazioni. Auditorium Comunale sorge nel centro cittadino ed è stato realizzato nel All interno vi è un palcoscenico di 10x9 metri con camerini attrezzati per compa- 17

19 gnie teatrali e orchestre. Per gli spettatori vi sono a disposizione 700 poltroncine disposte tra la platea ed il loggione superiore. Ospita numerosi concerti e spettacoli teatrali. Numerosi altri circoli ed associazioni culturali organizzano durante l anno spettacoli, convegni, dibattiti, ecc. Piccolo Teatro, in passato conosciuto come Piccolo teatro umano, è una moderna struttura con 80 posti a sedere. Turismo Info Point: Per i periodi estivi, al Convento dei Minimi, apertura giornaliera dell ufficio di informazione turistica. - Largo Don Molinero - Tel INFRASTRUTTURE E SERVIZI TERRITORIALI Il Porto delle Grazie Il porto di Roccella Jonica, denominato Porto delle Grazie, è situato a nord est del centro capoluogo ed è collegato attraverso la statale 106 o mediante il lungomare della cittadina. Il porto riveste una importanza fondamentale: moderno e funzionale, è l'unico approdo nel tratto di mare che va da Crotone a Reggio Calabria. E composto da due moli, di cui uno pressoché parallelo alla linea di costa e l altro perpendicolare, con l imboccatura sul lato sud orientale; racchiudono l avamporto, i moli interni, le tre darsene, lo scalo d alaggio e il bacino di carenaggio. La lunghezza massima della struttura è di circa 500 metri, per un numero di posti barca pari a 453. La prima darsena, più vicina all ingresso, è utilizzata soprattutto dai pescherecci, mentre le altre due interne, ciascuna con sei pontili di attracco, sono riservate al diporto. Ogni darsena è asservita a pontili galleggianti di moderna concezione, a cui sono collegati dei finger per l'ormeggio. I fondali vanno dai 3 ai 5 metri per l imboccatura e le darsene, con maggiori profondità in corrispondenza dell'attracco dei pescherecci. Il fondo marino è sabbioso. I pericoli vengono da banchi di sabbia posti all imboccatura e particolarmente da uno disposto parallelamente alla costa, che propende dal verde per circa mezzo miglio verso sud. Il rifornimento avviene attraverso autobotte, chiedendo la relativa autorizzazione all Autorità Marittima. L acqua e l energia elettrica sono disponibili in banchina. Altri servizi e attrezzature che il porto è in condizione di offrire sono: l illuminazione delle banchine, lo scivolo, lo scalo di alaggio, la gru mobile, il ritiro rifiuti, il servizio meteo e il parcheggio auto. Il complesso edilizio, immerso nella tipica vegetazione costiera, con i servizi, gli uffici, la Capitaneria di Porto è caratterizzato da un sistema di percorsi coperti che collegano i diversi locali; è collocato nell area a monte in corrispondenza della darsena centrale, ed è accessibile anche direttamente da terra senza entrare nel porto vero e proprio. Particolare attenzione è stata posta per i disabili, infatti, in ogni zona del porto ci sono scivoli che permettono il facile raggiungimento di ogni punto. 18

20 Servizio metano Il Porto delle grazie: Planimetria generale Tutte le zone della città sono servite dal gas metano - ITALGAS PIU - Servizio Clienti, numero verde , attivo 24 ore su 24 per 365 giorni all anno

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