Ogni anno oltre un milione e mezzo di bambini sotto i cinque LA DENUNCIA DELL UNICEF: MILIONI DI BAMBINI MUOIONO PER MANCANZA DI ACQUA SILVÆ
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- Livio Danieli
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1 LA DENUNCIA DELL UNICEF: MILIONI DI BAMBINI MUOIONO PER MANCANZA DI ACQUA Secondo l ultimo rapporto Progress for Children, dedicato al tema dell acqua e dei servizi igienico-sanitari, dal 1990 a oggi oltre 1,2 miliardi di persone hanno guadagnato l accesso all acqua potabile. Si tratta di un apprezzato progresso che tuttavia è assolutamente insufficiente per quanto riguarda i Paesi più poveri. Le stime del Fondo delle Nazioni Unite per l Infanzia sono infatti drammatiche: 425 milioni di bambini e ragazzi sotto i 18 anni non dispongono ancora di forniture sicure di acqua e oltre 980 milioni sono privi di servizi igienici adeguati. Questi dati indicano l estrema difficoltà da parte di alcuni Paesi nel raggiungere entro il 2015 l obiettivo prefissato di accesso all acqua potabile. According to the most recent report entitled Progress for Children, on the theme of water and hygienic and sanitary services, it appears that from 1990 to the present over 1.2 billion people have gained access to drinkable water. This can certainly be considered as a highly desirable progress, but is however absolutely insufficient when we look at the plight of poorer countries. The United Nations Children Fund has published dramatic estimates: 425 million children and young people under age 18 still do not have access to safe water supplies and over 980 million lack proper sanitation services. These data indicates the extreme difficulty which some countries will be dealing with in striving to meet the 2015 targets regarding access to safe drinking water. Ogni anno oltre un milione e mezzo di bambini sotto i cinque anni di età muoiono per cause legate alla mancanza di acqua potabile e di servizi igienico-sanitari inadeguati. Malattie derivanti dall acqua contaminata, prime tra tutte la diarrea, compromettono gravemente la sopravvivenza dei bambini e di conseguenza limitano fortemente le loro possibilità di accesso scolastico. Secondo l ultimo rapporto UNICEF Progress for Children, dedi- 31
2 32 cato al tema dell acqua e dei servizi igienico-sanitari, dal 1990 a oggi oltre 1,2 miliardi di persone hanno guadagnato accesso all acqua potabile, segnalando una crescita globale che va dal 78 all 83%. Il rapporto esamina i progressi compiuti riguardo al settimo degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, che prevede di dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone prive dell accesso sostenibile all acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari di base; in alcune aree, America Latina, Caraibi, Asia meridionale, l obiettivo posto per l acqua potabile verrà raggiunto con quasi 10 anni di anticipo. Con riguardo ai servizi igienici il rapporto rileva che, dal 1990, circa 1,2 miliardi di persone hanno guadagnato accesso a servizi igienici di base, con un aumento, a livello globale, dal 49 al 59 per cento. Tuttavia, ad un elevata crescita di alcune regioni del mondo rispondono progressi poco significativi di molti altri Paesi e comunità delle aree più povere: ciò significa che qualsiasi progresso potrebbe risultare vanificato se non si darà priorità alla fornitura d acqua. Si stima che circa 425 milioni di bambini e ragazzi sotto i 18 anni non dispongono ancora di forniture sicure di acqua e che oltre 980 milioni siano privi di servizi igienici adeguati. Dati che segnalano l estrema difficoltà da parte di alcuni Paesi nel raggiungere entro il 2015 l obiettivo prefissato di accesso all acqua potabile. L UNICEF stima che per colmare le lacune che allontanano da questi traguardi occorrano investimenti aggiuntivi per circa 9 miliardi di dollari all anno, di qui al Di questi fondi, l 80 per cento dovrebbe essere concentrato in Asia e in Africa. Dal 1960, l UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l infanzia, provvede sul campo alla fornitura di acqua potabile, servizi sanitari ed educazione sanitaria per i bambini di 90 Paesi, in Africa, Asia e America Latina, per aiutarli a sopravvivere e a crescere. Perfora pozzi con pompe d acqua ad Haiti, costruisce latrine per gli studenti dell Etiopia, migliora la qualità di acqua in India o trasporta acqua nei camion cisterna nelle zone disastrate del Pakistan e dell Indonesia. L UNICEF è inoltre il principale distributore al mondo di sali reidratanti orali: una semplice combinazione di sali e zuccheri che ha dimostrato la sua efficacia nel ridurre le morti per diarrea. In situazioni di emergenza coordina le cam-
3 pagne delle Nazioni Unite per la protezione dell infanzia contro le malattie trasmettibili dall acqua. Uno dei Paesi in cui l UNICEF ha inserito l acqua e l igiene tra le massime priorità nella sua azione umanitaria è la Repubblica Democratica del Congo, dove nonostante il vasto fiume Congo e centinaia di altri corsi d acqua più piccoli attraversino la campagna, fornendo tantissima acqua, abbonda l eredità di un decennio di guerra che ha lasciato meno della metà della popolazione congolese senza acqua potabile. I campi di accoglienza per sfollati sono focolai di malattie e le città non riescono a garantire assistenza sanitaria a tutti coloro che sono fuggiti dal conflitto. Oggi, nella Repubblica Democratica del Congo un bambino su cinque muore prima di raggiungere il quinto anno di vita e la diarrea e le altre malattie veicolate dall acqua sono responsabili di un decimo dei decessi infantili. Attualmente, l azione dell UNICEF nella Repubblica Democratica del Congo consiste nella rimessa in opera delle riserve idriche e dei pozzi artesiani per aumentare il numero di abitanti con accesso all acqua potabile. A tal proposito sono state introdotte soluzioni innovative come un sistema basato sulla gravità che pompa acqua potabile e allo stesso tempo irriga i campi. Ancora troppo spesso le persone ignorano le pompe d acqua anche più semplici e camminano fino alle fonti di acqua naturali, che spesso però non sono salubri. Alcune pompe costano agli abitanti di ogni villaggio un importo mensile per la manutenzione che è equivalente al prezzo di una bevanda, ma molti ancora affermano di non potere o volere pagare tale costo. Nonostante la guerra e la povertà, la Repubblica Democratica del Congo ha fatto alcuni progressi negli ultimi anni. La proporzione della popolazione che ha accesso a servizi igienici adeguati è cresciuta, passando dal 16% nel 1990 al 30% nel 2004, mentre l accesso all acqua potabile è passato dal 43 al 46 per cento. Ma molto è ancora da fare per far fronte all eredità del conflitto ed evitare migliaia di inutili decessi di bambini nei prossimi anni. Nello specifico, il Comitato italiano sta finanziando il progetto Acqua e igie- 33
4 ne nelle scuole in Eritrea, finalizzato ad offrire supporto al Governo eritreo per fornire acqua, igiene e servizi alle scuole e alla popolazione civile. Nel Paese, infatti, la mancanza di servizi igienici separati per maschi e per femmine rappresenta una delle cause principali per cui le famiglie sono restie a mandare le loro figlie a scuola. Secondo i dati del Ministero dell Istruzione solamente il 36 per cento delle scuole dispone di acqua e servizi igienici. L obiettivo del progetto è quello di migliorare le condizioni igieniche e sanitarie di bambini in 30 scuole selezionate. Dopo un attenta mappatura delle esigenze, compiuta con la partecipazione delle comunità, degli insegnanti, dei dirigenti scolastici, dei genitori e degli stessi studenti, le scuole in cui si realizzerà l intervento saranno selezionate con la collaborazione delle Amministrazioni provinciali che si occupano dell istruzione. A questo punto saranno realizzati i servizi igienici separati e installati i serbatoi per l acqua. I lavori saranno eseguiti da Organizzazioni non governative (Ong) e da aziende private locali, secondo gli standard definiti dal ministero dell Istruzione. Oltre alla progettazione di un sistema idrico adeguato, le scuole saranno dotate di pompe idrauliche e di un serbatoio per l acqua da 4,5 metri cubi (4.500 litri), sufficiente a soddisfare le necessità dei bambini durante il corso di una giornata scolastica. L impianto sarà anche predisposto per raccogliere l acqua piovana. La gestione delle strutture sarà effettuata da Comitati locali, con la partecipazione delle scuole stesse. Il monitoraggio del progetto verrà attuato dall UNICEF con visite periodiche e incontri di valutazione. 34
5 Cosa è l UNICEF L UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l Infanzia) è l agenzia dell ONU specializzata nella tutela della vita di ogni bambino nel mondo e nella promozione dei loro diritti. Da 60 anni l UNICEF è leader mondiale per l infanzia, opera sul campo in 156 paesi e territori per aiutare i bambini a sopravvivere e svilupparsi dalla prima infanzia all adolescenza. Principale fornitore di vaccini ai paesi poveri, l UNICEF garantisce la salute infantile e la nutrizione, l acqua potabile e i servizi igienici, l istruzione di base di qualità per tutti i bambini e le bambine e la protezione dei bambini da violenza, sfruttamento e AIDS. Fondato nel 1946 per assistere in maniera temporanea le giovani generazioni dell Europa nell immediato dopoguerra (l Italia è stata fra i maggiori beneficiari della sua attività iniziale), dal 1953 l UNICEF ha ricevuto dall Assemblea Generale dell ONU un incarico senza limiti di tempo e ha progressivamente concentrato la propria azione nei Paesi in via di sviluppo (PVS) di Africa, Asia, America Latina. L UNICEF è sostenuto esclusivamente da contributi volontari di privati, aziende, fondazioni e governi. L UNICEF, che nel 1965 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace, è l organizzazione di riferimento per i problemi riguardanti l infanzia nel corso di tutte le emergenze umanitarie causate dalla guerra o da calamità naturali in ogni angolo del globo. Il nuovo mandato elaborato dall ONU (1996) affida all UNICEF la tutela dei diritti dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti e il contributo al soddisfacimento dei loro bisogni di base in tutto il pianeta, specialmente nei paesi in via di sviluppo, con massima priorità per i bambini più svantaggiati: portatori di handicap, vittime della guerra, dei disastri, della miseria estrema e di tutte le forme di violenza e sfruttamento. Nello svolgimento della sua azione l UNICEF segue i dettami della Convenzione sui diritti dell infanzia, approvata dall Assemblea generale dell ONU nel 1989 e successivamente ratificata da oltre 190 Stati del mondo. La Convenzione è in assoluto il trattato maggiormente ratificato nella storia, e contiene importanti ed avanzate indicazioni per garantire adeguata tutela giuridica e sociale a tutti gli esseri umani di età compresa fra 0 e 18 anni, senza alcuna discriminazione basata sul sesso, sull estrazione sociale o sull appartenenza etnica o religiosa. L UNICEF persegue queste finalità realizzando programmi di assistenza e sviluppo per l infanzia, tutti concordati con le autorità nazionali e regionali del Paese beneficiario e condotti nel rispetto delle culture locali. I programmi sostenuti dall UNICEF sono caratterizzati dall approccio partecipativo, con ampio coinvolgimento delle comunità locali. L UNICEF ha da tempo adottato la scelta di privilegiare progetti che beneficiano il maggior numero possibile di soggetti, con particolare attenzione a quelli meno favoriti (bambine e ragazze, famiglie monoparentali, bambini appartenenti a minoranze etniche, rifugiati), tramite la soddisfazione dei bisogni di base: abitazione, scolarità, accesso all acqua potabile e ai servizi igienici e sanitari. Nei Paesi più industrializzati l UNICEF svolge la sua attività attraverso 37 Comitati nazionali, tra cui il Comitato Italiano per l UNICEF (di cui dal giugno 2005 è presidente Antonio Sclavi); i Comitati nazionali forniscono sostegno alla missione dell UNICEF promuovendo campagne di sensibilizzazione sui diritti dell infanzia e raccogliendo fondi per supportare il finanziamento delle attività sul campo. 35
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