FILIPPO VIOLA LA SOCIETA ASTRATTA. Un sistema di indifferenza alla nostra realtà quotidiana. Volume Unico

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1 FILIPPO VIOLA LA SOCIETA ASTRATTA Un sistema di indifferenza alla nostra realtà quotidiana Volume Unico Testo del libro a stampa, riprodotto, aggiornato e ampliato, nel vol. 1 della edizione web definitiva. Web Edit

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3 FILIPPO VIOLA LA SOCIETA ASTRATTA Un sistema di indifferenza alla nostra realtà quotidiana Volume Unico Web Edit

4 Edizione Web: Marzo 2013 Web Edit Testo della terza edizione a stampa Edzioni Associate Roma info@filippoviola.org Tutti i diritti riservati all Autore Web Edit è un progetto editoriale Internet no profit, finalizzato alla socializzazione della conoscenza e della creatività. E possibile scaricare gratis i testi pubblicati nel sito Internet. Sono consentite la riproduzione integrale (con il nome dell Autore) e la libera circolazione, non commerciale. In caso di riproduzione, anche parziale, si richiede la citazione della fonte.

5 alle mie figlie Letizia ed Elisa con la infondata speranza che non abbiano a vivere in una società astratta

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7 I N D I C E Pag. Premessa alla prima edizione 13 Premessa alla seconda edizione 15 Premessa alla terza edizione 19 Premessa alla edizione greca 21 Parte Prima 25 Il sistema di astrazione sociale Introduzione 27 Definizione di società astratta Capitolo Primo - L'individuo astratto L individuo astratto come pura funzione della valorizzazione capitalistica 1.2 Individuo astratto e persona concreta 1.3 Concretezza esistenziale e astrazione sociale 1.4 La separazione fra persona e qualità umane 1.5 La contrapposizione fra l individuo e le sue qualità 1.6 Il bisogno di reintegrazione esistenziale 1.7 Dal disagio esistenziale alla fuga nel mondo artificiale prodotto dalla droga Capitolo Secondo I rapporti sociali astratti La desoggettivazione dei rapporti sociali 2.2 La socialità astratta 2.3 La segregazione del personale nell individuale 2.4 La rigidità dei rapporti interpersonali profondi

8 Capitolo Terzo La ricchezza astratta Ricchezza concreta e ricchezza astratta 3.2 Il comando del denaro sulla ricchezza sociale 3.3 Lo scontro sociale fra il valore d uso e il valore di scambio Capitolo Quarto I valori astratti I valori astratti come valori di classe 4.2 Valori altri e morale astratta 4.3 Valori altri e società astratta 4.4 Valori astratti e identità sociale 4.5 L ambivalenza dei valori astratti 4.6 Opzioni individuali e astrazione sociale 4.7 L ambiguità dei valori astratti Capitolo Quinto Il tempo astratto Tempo esistenziale e tempo astratto 5.2 Il tempo come tempo di vita Capitolo Sesto Astrazione sociale e vita quotidiana Vita quotidiana e uso della forza-lavoro 6.2 L appropriazione della vita sociale da parte del capitale 6.3 La separazione fra lavoro e vita 6.4 Bisogni quotidiani e valorizzazione capitalistica Capitolo Settimo Astrazione sociale e qualità della vita 69 fra ambiente naturale e rischio nucleare 7.1 Organizzazione capitalistica della società e qualità della vita 7.2 Astrazione sociale e tutela dell ambiente 7.3 Astrazione sociale e rischio nucleare Capitolo Ottavo Astrazione politica e domanda sociale 75

9 8.1 L astrazione come funzione della politica 8.2 Astrazione politica e bisogni sociali 8.3 L astrazione come sistema di elusione della domanda sociale 8.4 La domanda sociale come prodotto dell astrazione politica Capitolo Nono L astrazione sociale come sistema L astrazione come sistema di indifferenza sociale 9.2 L astrazione sociale come sistema di formalizzazione 9.3 L astrazione sociale come sistema di dominio 9.4 Sistema di astrazione e bisogni sociali 9.5 Sistema di astrazione e aspirazioni sociali 9.6 Sistema di astrazione e visibilità delle distanze sociali Scheda A Astrazione materiale e astrazione sociale 93 Parte Seconda 99 Il processo di indeterminazione sociale Premessa Dal sistema di astrazione al processo 101 di indeterminazione Capitolo Decimo L indeterminazione tecnica del lavoro Il lavoro tecnicamente indeterminato 10.2 L indeterminazione nella formazione delle forze di lavoro 10.3 Sistema formativo e sistema produttivo nel processo di indeterminazione 10.4 La desoggettivazione del lavoro 10.5 L oggettivazione del processo lavorativo: dalla meccanizzazione all automazione Scheda B - Taylorismo e desoggettivazione del lavoro 115

10 Capitolo Undicesimo L indeterminazione sociale del lavoro L indeterminazione della forza-lavoro nel mercato del lavoro 11.2 La flessibilità della forza-lavoro come indeterminazione esistenziale 11.3 L indeterminazione della retribuzione 11.4 L indeterminazione della mansione lavorativa 11.5 L indeterminazione del rapporto di lavoro La valenza sociale del «posto di lavoro» Sperimentazione dell indeterminazione occupazionale e doppio mercato del lavoro Le forme del lavoro irregolare a scissione fra soggetto e prestazione lavorativa L istituzionalizzazione della instabilità del rapporto di lavoro 11.6 L indeterminazione nel processo di trasformazione del lavoro 11.7 Innovazione tecnologica e indeterminazione del lavoro 11.8 Destabilizzazione del sistema delle professioni e precarietà sociale Capitolo Dodicesimo La negazione del lavoro umano Negazione del lavoro umano e indeterminazione sociale 12.2 Le forme della negazione del lavoro umano 12.3 La negazione del lavoro umano come sistema di esclusione sociale Capitolo Tredicesimo L indeterminazione della vita sociale Vita sociale e valorizzazione capitalistica nel processo di indeterminazione 13.2 La separazione fra individualità e socialità 13.3 La spettacolarizzazione della vita sociale 13.4 L indeterminazione dell essere sociale Capitolo Quattordicesimo La regolazione sociale Indeterminazione e regolazione della vita sociale 14.2 Regolazione e integrazione sociale

11 14.3 Le forme della regolazione sociale 14.4 Regolazione sociale ed espropriazione della progettualità esistenziale Conclusione L ambivalenza della società astratta 177 La dinamica della società astratta Forza e debolezza della società astratta Assenza e presenza della società astratta Postilla metodologica Sulla esplorazione teorica della 185 realtà sociale Appendice Una figura storica: L operaio-massa fra indeterminazione sociale e soggettività politica 189 Materiali di studio 197 Lavoro astratto e lavoro oggettivato nella teoria di Marx I Dal lavoro astratto alla indeterminazione sociale 199 II L oggettivazione del lavoro 205 III Il lavoro astratto in quanto lavoro oggettivato 211 Nota biografica 228

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13 Premessa alla prima edizione Dopo non poche esitazioni, mi decido ad affidare a queste pagine che qui vengono anticipate in edizione provvisoria, per venire incontro ad una esigenza pratica degli studenti della Cattedra di Sociologia i primi risultati di un mio lavoro di lungo impegno. L esitazione più forte era dovuta alle insufficienze proprie di un lavoro non ancora concluso. La spinta decisiva a fare questo passo mi è invece venuta da una esigenza impellente: la necessità di sottoporre ad una prima verifica il punto di vista da cui sono partito per cominciare a guardare alla società sussulta al capitale come ad una «società astratta». Ed è giusto che la prima verifica venga dagli studenti, cioè da coloro i quali, interrogandosi e interrogandomi sulle nuove valenze della realtà sociale, hanno indirettamente provocato questo mio ancora incerto tentativo. Le pagine che seguono non sono dunque un esito conclusivo. Chiudono una fase del lavoro e ne aprono un altra. La finalità che le muove è nel tentativo di aprire una prospettiva di ricerca. Si è inteso dare della «societa astratta» i tratti essenziali, che servano da quadro di riferimento per l indagine empirica. In tale direzione, la strada è appena tracciata. [...] 1. Roma, marzo F. Vio

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15 Premessa alla seconda edizione Presuppongo naturalmente lettori che vogliano imparare qualcosa di nuovo e che quindi vogliano anche pensare da sé. Karl Marx Ai lettori e alle lettrici Questa proposta è nata come strumento di lavoro, nell ambito del mio corso di Sociologia all Università di Roma «La Sapienza». E, a questo scopo, è uscita in edizione universitaria, che si è presto esaurita, perché è entrata in un circuito più vasto di quello a cui era destinata. Fin dall inizio, mi sono opposto alla ristampa, per timore di dare vita stabile ad una stesura presentata come provvisoria. Ad un certo punto, è successo qualcosa di assolutamente imprevisto. Era appena rientrata l onda del movimento del 77. C era ancora tanta voglia di capire. Ma gli spazi del dibattito erano già stati ermeticamente chiusi. In quella situazione compressa erano in tanti specialmente fra i militanti e le militanti del movimento a cercare una qualche occasione per non sentirsi tagliati fuori dalla politica. La mia proposta ebbe la ventura di andare a cadere nel bel mezzo di una particolare situazione, segnata da mancanza di spazi politici. E fu accolta al volo come occasione per la riapertura di un discorso. Il dibattito decollò subito e si allargò a macchia d olio sia nei contenuti che nel numero dei soggetti coinvolti. E da allora non è stato più possibile fermarlo. In mancanza del volume stampato, già da anni introvabile, i soggetti via via coinvolti si sono appropriati del testo e se lo sono riprodotto a catena, infiorettandolo di sottolineature e di commenti.

16 Contemporaneamente è stata esercitata su di me una tale pressione per la riedizione del testo, da indurmi a superare residue incertezze. A questo punto, si è trattato di mettere mano alla edizione definitiva, ripensata da cima a fondo. Il testo è stato ampiamente accresciuto, riscritto e riorganizzato, per essere in grado di misurarsi con un quadro che si è fatto più articolato e complesso. Ma non si tratta di un semplice aggiornamento, che verrebbe, prima o poi, risucchiato indietro dall avanzare dei processi sociali analizzati. Ho cercato di dare alla proposta un più largo respiro, che evitasse il rischio di una identificazione con una fase politica e sociale particolare. Per tutto ciò, se si guarda alla struttura complessiva, I opera risulta nuova rispetto al modello originario. Per un certo tempo, sono stato perseguitato dall idea di portare a conclusione questo lavoro, anche per potermene liberare. Solo di recente mi sono convinto che il discorso sulla societa astratta è, in sé, aperto. Pretendere di concluderlo sarebbe una forzatura artificiosa. Al di là del testo scritto, continua la ricerca teorica ed empirica nel quadro di un progetto di sociologia esistenziale, cioè di analisi del sistema sociale dal punto di vista della condizione esistenziale degli uomini e delle donne in carne e ossa. E continua il lavoro di sociologia di base, inteso a promuovere dal basso l agire politico collettivo, attraverso inchieste-interventi e varie esperienze di aggregazione sociale, in direzione di una nuova prospettiva antagonista. A questo punto, è opportuno dare qualche chiarimento sui criteri tecnici seguiti nel corso della nuova stesura. Ho cercato di rendere il testo accessibile a chi non dispone di specifiche conoscenze, lavorando sulla base di un intento di fondo: elevare il grado di comprensibilità di problemi complessi, senza banalizzare il discorso. Mi ha sempre affascinato quella difficile chiarezza che deriva non da artificiose semplificazioni divulgative, ma dal limpido rigore dell analisi. Quella difficile chiarezza che non indulge ad una passiva registrazione di temi, ma impegna in una attiva intelligenza dei problemi. Si tratta ovviamente di un modello sempre da realizzare. Spero comunque che il discorso sulla società astratta sia trasparente per tutti. A parte vanno considerati i «materiali di studio», che intendono scavare nel retroterra teorico dell astrazione sociale e richiedono un particolare impegno da parte di chi non ha una qualche conoscenza della teoria di Marx. Non a caso sono stati collocati in fondo al volume. Il testo si presenta con rare eccezioni spoglio di citazioni, di riferimenti e di note. Ho infatti evitato accuratamente di appesantire il discorso con continui richiami, preferendo condurre l analisi, per così dire, in presa diretta, nella piena consapevolezza delle obiezioni formali che tale scelta può sollevare.

17 Fin dove ho potuto, sono stato attento a non esprimermi al maschile, infrangendo anche a prezzo di qualche ineleganza stilistica una radicata, ma non casuale, tradizione linguistica. Per agevolare l individuazione dei passaggi tematici, ho evidenziato in corsivo i punti salienti del discorso. Ho articolato il testo in parti, capitoli, paragrafi, non per conferire al discorso una artificiosa solennità, ma per offrire ad ognuno/a la possibilità di tracciarsi un personale percorso di lettura, andando a pescare, volta a volta, il tema che interessa. Vorrei che si potesse scomporre e ricomporre il testo, seguendo il filo delle proprie esperienze. L importante è riuscire a leggere la propria condizione esistenziale nel quadro dei processi sociali in atto. Le pagine che seguono ad altro non aspirano che a proporre un modo di considerare la realtà sociale. In tal senso, i titoli dell indice rimandano non a trattazioni dei temi evocati, ma ad articolazioni del discorso sulla società astratta. In sostanza, I intento è non di disegnare un quadro dello stato teorico di ogni area problematica attraversata dall analisi, ma di specificare i processi dell astrazione all interno delle varie sfere della dinamica sociale. Debbo aggiungere una piccola annotazione. L espressione società sussunta al capitale, che compariva nel sottotitolo e nel testo della prima edizione, è risultata oscura per i non addetti ai lavori. E stata perciò sostituita con società sottomessa al capitale (analogamente sussunzione è stata sostituita con sottomissione). Tutto ciò nella speranza che questa sofferta proposta arrivi ai veri destinatari ed alle vere destinatarie, cioè a chi, resistendo ad una fortissima pressione ideologica, si ostina a guardare alla realtà sociale con gli occhi degli uomini e delle donne in carne e ossa 2. Roma, marzo F. V. Chi è interessato/a a proporre spunti di discussione, a sollevare problemi, a chiedere chiarimenti, a muovere obiezioni o comunque a cercare un contatto, può scrivere all autore, presso il Dipartimento di Sociologia, Università di Roma «La Sapienza», Via Salaria, Roma. 2 F. Viola, L

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19 Premessa alla terza edizione La società astratta si sta attrezzando per proporsi ed imporsi come modello assoluto di organizzazione sociale. Per questa via, pretende di imprigionare non solo le nostre vite, ma anche le nostre speranze. Ora più che mai è dunque necessario vigilare, teoricamente e praticamente, sui nostri destini personali e collettivi. Ora più che mai è necessario puntare il fuoco dell analisi critica sulla organizzazione sociale che presiede alle nostre esistenze. In tale direzione si muove oggi il lavoro di sensibilizzazione sulla società dell indifferenza. Lavoro che viene portato avanti attraverso esperienze collettive, teoriche e pratiche (per esempio, di recente, all interno del movimento 90). Tutto ciò sulla base di una convinzione espressa in un passaggio del testo. La società astratta è esposta alle alterne vicende della conflittualità sociale. E il filo del futuro è, pur sempre, nelle mani degli uomini e delle donne 3. Roma, novembre1990. F. V. 3 F. Viola, La società astratta. Un sistema di indifferenza nella nostra realtà quotidiana, Roma, Edizioni Associate, 1991.

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21 Premessa dell Editore Edizione Greca (Traduzione) Il libro di Filippo Viola è il sesto della collana «Scienze sociali», che la nostra Casa Editrice ha avviato circa due anni fa e con la quale abbiamo l ambizione di partecipare al dibattito intorno a questioni attuali e vitali della nostra società. Nell ambito di questo obiettivo, presentiamo questo nuovo libro della collana, che ha già provocato un analogo dibattito in Italia. L opera inizialmente era un testo universitario per il Corso di Sociologia all Università di Roma «La Sapienza», dove l autore insegna. Questa edizione all inizio degli anni 80 molto presto si è esaurita, perché il libro ha interessato un pubblico molto più ampio dell ambito universitario, un pubblico che voleva partecipare al dibattito intorno a questioni politiche e sociali della nostra odierna società. Era un epoca che si caratterizzava per l ermetica chiusura del paese al dialogo politico, dopo la ritirata dei movimenti del decennio precedente. La discussione intorno alla problematica trattata in questo libro è continuato nonostante il fatto che il testo era da anni esaurito e che quindi era molto difficile trovarlo. Gli interessati riproduce- vano il testo in vari modi, infiorettandolo con sottolineature e commenti.

22 L autore stesso, nella sua premessa all edizione italiana del 1989, nota: «Contemporaneamente l editore mi ha esercitato una tale pressione per la ristampa del testo che mi sono deciso a superare le esitazioni che avevo». Il testo è stato profondamente rielaborato, sistematizzato e riorganizzato. E quindi nata una nuova opera, l opera che viene oggi presentata al lettore greco. L edizione del 1989 si era esaurita e nel 1990 era stata fatta una ristampa. Il favore dei lettori italiani e, speriamo, anche dei greci ha alla base anche il fatto che il testo si occupa di questioni che investono ciascuno di noi, perché le viviamo ogni giorno e ci provocano angustia e ansia. Questi problemi della vita odierna delle persone concrete non sono semplicemente rappresentate, ma vengono inserite in un più vasto quadro teorico, per cercare di interpretarle sulla base di una «ipotesi di lettura» come dice lo stesso autore della società odierna. Sulla base di questa «ipotesi di lettura», che l autore non si sente di considerare come «ipotesi di lavoro», vengono descritte e spiegate teoricamente varie questioni della società di oggi: dalla insicurezza e ansia fino alle problematiche dei rapporti di lavoro, del modo come viene vissuto il tempo, ecc. Non è certo il caso di delineare il contenuto del libro. Vorremmo far notare quanto segue: i capitoli undicesimo e dodicesimo si riferiscono in particolare al processo degli attuali rapporti di lavoro. E, sulla base della «ipotesi di lettura» della società di oggi, nel libro si fanno una serie di sottolineature e di previsioni sulla indeterminazione e l incertezza del lavoro, sulla riduzione dell occupazione e quindi sulla vita degli stessi lavoratori. Purtroppo, per i lavoratori, queste previsioni si verificano non solo per la società italiana, ma anche per quella greca e, inoltre, come viene sottolineato da molti studiosi, costituiscono la caratteristica della fase attuale dello sviluppo capitalistico. E stato anche notato da Nteibint Harvey che questo regime di «accumulazione elastica», come lo chiama, è appunto la base materiale per l apparire del «postmodernismo» nelle scienze sociali e nell arte. Crediamo dunque che l ipotesi dell autore si può definire come «ipotesi di lavoro» e non di semplice «lettura», per l interpretazione di alcuni aspetti sostanziali, che possono influenzare la nostra vita quotidiana, la nostra stessa esistenza. Il lettore riconosce molte esperienze personali attraverso la lettura del testo. Questo è anche l obiettivo principale dell autore, che continua la ricerca teorica ed empirica nel quadro di un programma di «Sociologia esistenziale». Quest ultima riguarda l analisi del sistema sociale dal punto di vista della condizione esistenziale delle persone concrete in carne e ossa. Nello stesso tempo, l autore continua il suo lavoro per una «Sociologia di base», che mira a promuovere dal basso attraverso ricerche e alcune esperienze collettive l azione politica in direzione di una nuova prospettiva

23 antagonista. Come l autore nota, «il filo del futuro si trova sempre nelle mani di uomini e donne in carne e ossa». Inoltre, vogliamo sottolineare alcune questioni della traduzione greca dall italiano. Il testo italiano è scritto con lo scopo di essere letto agilmente dal lettore medio ed è pieno di espressioni quotidiane. E nella traduzione greca abbiamo cercato di mantenere questo stile. Il testo non è però una volgarizzazione di concetti filosofici e sociologici, ma contiene una purezza e chiarezza che risultano dal rigore dell analisi e più precisamente dall uso dei diversi concetti. Così l autore Filippo Viola fa una precisa distinzione tra il concetto di persona e quello di individuo, tra il concetto di struttura sociale e di società come collettività, ecc. Nella traduzione greca abbiamo mantenuto rigidamente i termini greci corrispondenti. Per esempio: oggettivazione, operaio-massa, idee-forza, che corrisponde al concetto di idee dominanti. L autore insiste nell uso del termine uomini e donne, per evitare la tradizionale espressione virile, che nelle lingue latine contengono le parole che provengono dalla parola «homo». Abbiamo rispettato questa specificità della lingua dell autore e nella maggior parte dei casi l abbiamo tradotto con questo termine. In alcuni casi però l abbiamo tradotto con il termine «uomini», che nella lingua greca contiene tutti gli esseri umani, indipendentemente dal sesso e dall età. Infine, nel titolo abbiamo usato «Società di astrazione» e non il termine «Società astratta», per evitare il rischio che nel testo viene evitato dalla presenza di riferimenti contestuali di pensare che la Società astratta sia una società inesistente. Atene, Novembre 1993.

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25 Parte Prima IL SISTEMA DI ASTRAZIONE SOCIALE

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27 Introduzione Definizione di società astratta La società capitalistica, per potere funzionare come società formalmente democratica, deve prescindere dalla concreta esistenza degli esseri umani, deve cioè non tenere conto di come le donne e gli uomini realmente vivono. Sulla base di questa considerazione, definiamo società astratta I organizzazione capitalistica della società, regolata dalle istituzioni della democrazia formale. Astratta, non nel senso che è una società irreale, ma nel senso che fa astrazione dalla realtà sociale. Società astratta, dunque, nel senso che è un sistema di indifferenza alla condizione esistenziale degli uomini e delle donne in carne e ossa. Il sistema di indifferenza sociale è l esito della combinazione della realtà del capitalismo con la forma della democrazia. Tale esito è da imputare non alla forma democratica, ma alla realtà capitalistica. Un connotato fondamentale della società sottomessa al capitale in forma di democrazia è la separazione di fatto della sfera politica dalla sfera sociale. Nella sfera politica vengono affermati principi di partecipazione, libertà, uguaglianza, fratellanza, giustizia. Nella sfera sociale vengono istituite strutture e attivati rapporti che producono autoritarismo, repressione, disuguaglianza, rivalità, ingiustizia. La società capitalistica formalmente democratica è dunque una società ambigua. Da una parte proclama principi, dall altra crea presupposti strutturali perché non si realizzino. In sostanza, è una società truccata. La separazione tra la sfera politica e la sfera sociale produce astrazione sociale. La sfera politica si struttura facendo astrazione dalle condizioni reali che si vengono a creare nella sfera sociale. Di conseguenza, la dinamica del sistema istituzionale prescinde dalla concretezza esistenziale degli uomini e delle donne in carne e ossa. In un sistema di democrazia formale, chi per esempio ha bisogno di andare in albergo è libero di scegliere un hotel di gran lusso o una modesta locanda. Una legge che riservasse gli alberghi di prima categoria ad un particolare ceto sociale sarebbe incompatibile con le istituzioni della

28 democrazia formale. D altra parte, la società capitalistica è una società divisa in classi. E tale rimane, nella sostanza, pur nella complessità dell articolazione sociale. Ora, una struttura classista produce, ai diversi livelli della stratificazione sociale, stili di vita che talvolta sono incompatibili fra di loro. Un imprenditore miliardario non sopporterebbe di vedersi accanto, nella hall di un albergo, un modesto impiegato. E lo stesso impiegato proverebbe disagio a convivere con gente di altro pianeta sociale. Come risolvere tali contraddizioni? Nel caso specifico, come distribuire la popolazione ai diversi livelli della piramide sociale, senza fare ricorso a leggi formalmente antidemocratiche? In pratica, come attivare una regolazione della vita sociale a misura della struttura di classe, senza ricorrere ad una regolamentazione delle scelte personali? L astrazione sociale è la via per la quale la società capitalistica formalmente democratica tenta di dare soluzione a questo tipo di problemi E una via tortuosa e tormentata. La sfera sociale viene strutturata in modo da produrre sistematicamente una realtà che, di fatto, vanifica i principi sanciti nella sfera politica. La società astratta nega, in quanto società capitalistica, ciò che afferma in quanto società formalmente democratica. L astrazione sociale è dunque la via per la quale il capitalismo si avventura in un alternarsi di vittorie e di sconfitte sul terreno minato della democrazia formale. Per tutto ciò, I indifferenza sociale non è una degenerazione del dominio del capitale, ma il suo specifico modo di funzionare in forma di democrazia. L astrazione sociale si definisce non come una disfunzione della democrazia nel sistema capitalistico, ma come una sua ragione di essere, che consiste nel fare funzionare il sistema istituzionale secondo modalità estranee al vivere reale degli uomini e delle donne. Questa indifferenza istituzionale non è dovuta ad un qualche dissesto organizzativo. La società capitalistica formalmente democratica è astratta perché è strutturata per l affermazione di un valore altro rispetto alla realizzazione esistenziale degli esseri umani. Ognuno di noi non è già dato in partenza. E un potere essere sociale, un campo di possibilità da realizzare nella dimensione sociale. La persona sociale, cioè l essere umano in quanto dotato di socialità, realizza la propria concretezza esistenziale il suo pieno esistere nelle situazioni concrete della vita quotidiana se è in condizione di esprimere tutte le sue potenzialità. In rapporto a questo bisogno di autorealizzazione dell essere umano, una società è tanto meno astratta quanto più assume come valore fondante l organizzazione e la messa in atto di tutto il potere essere che emerge nella collettività. La realizzazione della specificità personale cioè dell esistere come uomo o donna particolare e irripetibile non è in antitesi con lo sviluppo dell essere sociale, con il movimento della realtà collettiva. La dimensione collettiva trova concreta attuazione solo quando anche il più piccolo frammento personale raggiunge la pienezza dell essere reale.

29 Non si tratta di immaginare il classico paradiso terrestre. Quel che conta per la qualificazione di una società è la direzione del suo movimento, determinata dal valore centrale che fa da motore al processo sociale generale. In questi termini, una società è tanto più astratta quanto più astratto è il valore centrale che realmente la muove, al di là delle enunciazioni di principio. In tale quadro, la società sottomessa al capitale ci appare come un aereo in mano a dirottatori professionisti, che hanno stravolto l originario piano di volo. Il modo capitalistico di produzione tende a deviare il processo sociale generale dalla concretezza esistenziale ed a convogliarlo verso un valore astratto: il profitto. Questo scandaloso dirottamento sociale si svolge, come ogni dirottamento, fra tensioni latenti e aperti conflitti, sia sul piano degli interessi materiali, sia in ordine agli orientamenti ideali. C è in esso il tentativo di mettere le potenzialità presenti nella collettività al servizio del dominio di classe. Nella società astratta, in quanto società dirottata, ognuno è costretto a lasciare inespresse le proprie possibilità e a diventare strumento in mano di altri, per fini non solo estranei, ma anche antitetici alla propria realizzazione esistenziale. Il dirottamento sociale è dunque funzionale all astrazione. Solo indirizzando la società complessiva verso un valore altro è possibile chiudere ogni varco all espressione delle potenzialità che emergono nella collettività. Soltanto in una società organizzata per altro gli uomini e le donne non trovano spazio per esprimersi in quanto persone. A sua volta, I astrazione è funzionale al dirottamento sociale. La società complessiva può essere dirottata in direzione di un fine altro nella misura in cui viene ignorato l essere concreto delle persone. La deviazione della società dai fini che presiedono alla realizzazione esistenziale degli uomini e delle donne incide pesantemente sulla dinamica sociale. La nostra lettura di tale dinamica è basata sulla distinzione fra società intesa come struttura cioè come insieme di istituzioni e società intesa come collettività, ossia come insieme di uomini e donne in carne e ossa. Si tratta ovviamente non di due distinte realtà, ma di due dimensioni della realtà sociale, che nella società capitalistica formalmente democratica tendono a divaricarsi. La società-struttura si orienta in direzione altra rispetto alla piena realizzazione delle potenzialità esistenziali presenti nella società-collettività. La divaricazione tra la sfera politica e la sfera sociale costituisce non I oggetto della nostra indagine, ma il suo presupposto. Al centro del quadro di analisi è non la contraddizione tra la forma democratica e la realtà di classe, ma l astrazione sociale che essa produce. In tale ambito, il compito che presiede a questa ipotesi di lettura della società sottomessa al capitale è ben delimitato. Si tratta di ricostruire i processi attraverso i quali l astrazione percorre e plasma le più significative espressioni dell universo sociale: la soggettività individuale, i rapporti

30 interpersonali, la ricchezza materiale, il sistema di valori, la vita quotidiana, il mondo del lavoro. L intento è di cogliere, lungo questi percorsi, il senso della condizione umana, trasfigurata dall astrazione sociale. In fondo, avventurandoci sui sentieri impervi dell indifferenza della società astratta, andiamo alla ricerca di una chiave di lettura sociologica del disagio esistenziale.

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