TERAPIA TRASFUSIONALE A DOMICILIO
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- Gilda Antonini
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1 TERAPIA TRASFUSIONALE A DOMICILIO A cura di: dott. AUGUSTO SCACCETTI Responsabile Servizio Immunoematologia e Trasfusionale Az. Osp. S.Maria di Terni INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ E RESPONSABILITÀ 5. RIFERIMENTI 6. ALLEGATI 1. SCOPO La procedura in oggetto descrive le modalità di esecuzione della terapia trasfusionale con sangue o emocomponenti a domicilio, nelle sue diverse fasi: richiesta, esecuzione, sorveglianza delle reazioni trasfusionali. Lo scopo è quello di definire criteri uniformi in ambito provinciale (interaziendale) per garantire il rispetto della norme in materia e la sicurezza dei pazienti. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura si applica a tutti i pazienti che, a giudizio del curante, presentino contemporaneamente le seguenti tre condizioni: 1. necessità di essere trasfusi con sangue o emocomponenti 2. non differibilità della terapia trasfusionale 3. non trasportabilità. Di norma, infatti, la trasfusione in regime ambulatoriale è prevista come prestazione esclusivamente ospedaliera od in ambiente assimilabile (RSA). Inoltre, occorre considerare che le trasfusioni di plasma o di piastrine pongono problemi diversi rispetto alla trasfusione di emazie. Infatti, mentre la trasfusione di globuli rossi a domicilio può trovare un razionale in alcune condizioni di anemia cronica, anche di grado rilevante, le trasfusioni di plasma o di piastrine sono raccomandate in casi molto particolari, che quasi sempre configurano indicazione all ospedalizzazione, sia per il quadro patologico che pone l indicazione alla trasfusione, che per la maggiore reattogenicità di questi emocomponenti. Pertanto, la trasfusione domiciliare di plasma o di piastrine è da riservarsi a casi assolutamente eccezionali, da motivarsi adeguatamente nella scheda domiciliare o nella cartella clinica.
2 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI Trasfusione: Introduzione nell'organismo per via venosa di sangue o di emocomponenti (concentrati eritrocitari, leucocitari, piastrinici, plasma) per uso terapeutico. Emocomponenti: frazioni del sangue separate presso il SIT. Es: emazie e piastrine, anche deleucocitati; plasma fresco. Emoderivati: prodotti ottenuti con particolari tecnologie, a lavorazione industriale. Es: albumina, immunoglobuline, concentrati di fattore VII, VIII, IX, antitrombina III, di complesso protrominico. Domicilio: luogo di abitazione della persona; struttura socio assistenziale nella quale la persona è ospite nel periodo di necessità delle cure. In ogni caso, la definizione non comprende strutture ospedaliere, ambulatoriali o RSA. RSA: residenza Sanitaria Assistenziale SID: Servizio Infermieristico Domiciliare SIT: Servizio Immunotrasfusionale Pa: pressione arteriosa Fc: frequenza cardiaca Ta: temperatura corporea 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ E RESPONSABILITÀ 4.1. Richiesta di prestazione trasfusionale 1. Il medico responsabile terapeutico che ritenga che il paziente a domicilio necessiti di terapia trasfusionale con sangue o emocomponenti, lo informa sui benefici e sui rischi della proposta terapeutica, acquisisce il consenso informato sul modulo predefinito (allegato 1) e attiva la presente procedura. 2. Il Responsabile Terapeutico: - compila le richieste sul ricettario regionale (vedi in seguito come per prima e successive trasfusioni), specificando la non differibilità della terapia trasfusionale e la non trasportabilità del paziente. - compila inoltre la richiesta trasfusionale sullo specifico modulo del SIT, (tre copie ), ritirabile presso il sito dell Azienda Ospedaliera Terni ( ) o il SIT, tutte le parti del modulo vanno compilate. Entrambe le richieste possono essere lasciate a domicilio del paziente oppure possono essere consegnate direttamente al SID; - attiva il SID per i prelievi e la consegna delle richieste, quando questo non è possibile un tutore del paziente dovrà svolgere le pratiche amministrative per conto del SID. La trasfusione di emocomponenti è un atto medico e va effettuata sotto controllo sanitario. PRIMA TRASFUSIONE L utente dovrà munirsi di due richieste del medico curante su ricettario regionale per: - visita ematologica per trasfusione (con indicazione alla trasfusione), - trasfusione di sangue, gruppo sanguigno AB0 e Rh, fenotipo Rh, prova crociata di compatibilità trasfusionale, test di Coombs indiretto, gruppo sanguigno AB0 e Rh-2 controllo. Il medico trasfusionista deve valutere l appropriatezza e la reale indicazione alla terapia trasfusionale consultando i dati riportati sul modulo del SIT. Il giorno previsto per l erogazione del servizio al paziente:
3 - saranno prelevati n. 2 campioni di sangue per l esecuzione dei test pretrasfusionali - sarà chiesto di firmare il consenso informato al trattamento con emocomponenti - subito prima della somministrazione dell emocomponente sarà prelevato un nuovo campione per il controllo di gruppo, secondo normativa vigente. NB in caso di trasfusione di emocomponenti a pazienti in assistenza domiciliare il tutore del paziente dovrà: - svolgere le pratiche amministrative per conto del paziente - consegnare al SIT due campioni di sangue del paziente ( una provetta contenente 5 cc di sangue anticoagulato con EDTA ed una provetta a siero o asciutta, per le indagini pretrasfusionali). Le provette dovranno essere firmate in modo da identificare chi ha eseguito il prelievo, riportare nome, cognome, data di nascita del paziente e data di prelievo. - Al momento del ritiro della prima unità di sangue portare una provetta contenente 4 cc di sangue anticoagulato (EDTA), etichettata come le precedenti, ma prelevata in un tempo diverso, per il controllo del gruppo sanguigno. TRASFUSIONI SUCCESSIVE ALLA PRIMA Verrà richiesto di presentare le seguenti impegnative (ripetibili fino ad 8): - visita ematologica per trasfusione, - trasfusione di sangue, prova crociata di compatibilità trasfusionale, test di Coombs indiretto, gruppo sanguigno AB0 e Rh-2 controllo. - consegnare alla ST due campioni di sangue del paziente ( una provetta contenente 5 cc di sangue anticoagulato con EDTA ed una provetta a siero o asciutta, per le indagini pretrasfusionali). Le provette dovranno essere firmate in modo da identificare chi ha eseguito il prelievo, riportare nome, cognome, data di nascita del paziente e data di prelievo. 3. All attivazione del SID il Responsabile Terapeutico : a. Informa dell attivazione della procedura, ai fini della programmazione dell attività, in linea generale da espletare con procedura d urgenza; b. Concorda con il SID i successivi passaggi: effettuazione del prelievo, ritiro della sacca da trasfondere presso la locale emoteca, momento di effettuazione della trasfusione. 4. Il SID o il medico del paziente procura al domicilio il materiale necessario per l esecuzione del prelievo. Il prelievo viene eseguito dal medico o dall infermiere e prevede: - una provetta per la determinazione del gruppo sanguigno (non indispensabile per i casi già noti al SIT); - una provetta per la prova di compatibilità. Il sanitario (medico o infermiere) riporta su entrambe le provette nome e cognome del paziente e vi appone la propria firma. Registra inoltre l intervento effettuato sulla cartella del paziente, vedi allegato 6. Per le modalità di effettuazione del prelievo, della conservazione e del trasporto del campione, v. allegato 2. Devono essere utilizzate le specifiche provette previste per il SIT, sulle quelle quali devono essere riportati nome e cognome del paziente e la firma del sanitario prelevatore.
4 Le provette devono essere capovolte delicatamente alcune volte dopo il riempimento. La conservazione avviene a temperatura ambiente. Il SID consegna ed inoltra le provette e le richieste al SIT. La consegna al SIT deve avvenire in giornata. 5. Il SID o il medico del paziente custodisce e mantiene in efficienza la valigetta con i farmaci e i dispositivi di cui all allegato 3. In caso di utilizzo di farmaci al domicilio sarà cura del Responsabile Terapeutico lasciare la richiesta all infermiere per il ripristino della valigetta Distribuzione del sangue o dell emocomponente 1. Il settore Distribuzione del SIT prepara l emocomponente richiesto. Un infermiere o un parente ritira la/le unità da trasfondere. La persona incaricata di prelevare la/e unità di emocomponenti deve essere munita di valido documento di riconoscimento. 2. Se l unità viene ritirata da un infermiere del SID, lo stesso deve preventivamente munirsi della valigetta contenente i farmaci e i dispositivi di cui all allegato 3; 3. L operatore che ritira l unità firma il registro di carico-scarico, precisa la destinazione domiciliare della trasfusione e controlla l adeguatezza del materiale. 4. L unità deve essere distribuita appena prima della trasfusione. In caso di richiesta di più unità, vengono distribuite le unità da infondere in giornata. 5. Il trasporto deve avvenire in contenitore termico, altrimenti va trasfuso entro 2 ore. 6. L unità distribuita sarà accompagnata da: copia della richiesta trasfusionale, un deflussore un modulo d assegnazione contenente le generalità del paziente ed il numero identificativo delle unità da trasfondere, firmato dal medico trasfusionista un modulo di consegna firmato da chi ritira, di cui copia resta alla ST. modulo reso-trasfuso, che dovrà poi ritornare al SIT per la registrazione della trasfusione (o dovrà essere restituito insieme all unità in caso di reso); 7. L unità, qualora richiesta dai distretti periferici, viene ritirata dagli autisti e depositata nell emoteca dell Ospedale (con relativa presa in carico). 8. Secondo le modalità in precedenza concordate, l infermiere - o un altro operatore da lui incaricato - ritira l unità dall emoteca dell ospedale e la trasporta immediatamente al domicilio del paziente con contenitore termico, facendo attenzione che la sacca non poggi su superfici ghiacciate. Preparazione del paziente e somministrazione dell unità trasfusionale Per la preparazione del paziente si fa riferimento alle raccomandazioni descritte nell allegato n. 4. Riguardo alla somministrazione dell unità, il Responsabile Terapeutico ha le seguenti responsabilità:
5 Compila la cartella trasfusionale, che verrà poi allegata alla cartella di assistenza domiciliare o alla cartella sanitaria della struttura che ospita il paziente. (E opportuno annotare sulla cartella domiciliare o sanitaria che è stata compilata la cartella trasfusionale allegata); acquisisce il consenso alla trasfusione in forma scritta, come sopra richiamato, e allega il modulo firmato alla cartella trasfusionale; verifica la presenza del materiale indicato nell allegato 3; procede con la massima cura all'identificazione del paziente ed alla verifica della congruenza tra sacca, cartellino di assegnazione e paziente; ispeziona l unità prima della trasfusione; registra l ora di inizio della trasfusione e il numero di carico della sacca sulla cartella trasfusionale; procede materialmente alla somministrazione dell unità; per tutta la durata della trasfusione e per almeno 15 minuti dopo il termine della stessa: assicura la propria presenza nella struttura (in caso di abitazione privata, nell abitazione stessa) e che vi sia sorveglianza medica adeguata, con frequenti controlli clinici, per diagnosticare tempestivamente l eventuale comparsa di reazioni trasfusionali. In caso di reazioni avverse il Responsabile Terapeutico valuterà le misure da adottare (vedi allegato 7), compresa l eventuale attivazione del Al termine della trasfusione Il Responsabile Terapeutico: a infusione terminata, registra sulla cartella trasfusionale l avvenuta trasfusione ed il suo esito (assenza ovvero comparsa di reazioni trasfusionali, che in quest ultimo caso devono essere comunicate anche al SIT ). Annota inoltre i parametri vitali del paziente (almeno Pa e Fc). Allega alla cartella trasfusionale il cartellino di assegnazione (adesivo) e i moduli di accompagnamento dell unità trasfusa; L infermiere: Riconsegna all SIT il modulo di reso-trasfuso, per la registrazione dell avvenuta trafusione o in accompagnamento all unità se viene resa; Ripristina il contenuto della valigetta contenente farmaci e dispositivi medici. Per lo smaltimento del materiale utilizzato per la trasfusione, si seguono le procedure già in uso per i diversi contesti (abitazione privata, struttura socioassistenziale).
6 5. RIFERIMENTI - Linea Guida Aziendale sulla trasfusione del sangue e di emocomponenti 6. ALLEGATI ALLEGATO 1 - Modulo di consenso informato alla trasfusione di sangue o di emocomponenti ALLEGATO 2 - MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DEL PRELIEVO, DELLA CONSERVAZIONE E DEL TRASPORTO DEL CAMPIONE ALLEGATO 3 MATERIALE E FARMACI CHE DOVREBBERO ESSERE DISPONIBILI DURANTE LA TRASFUSIONE A DOMICILIO ALLEGATO 4 - MODALITÀ CONSIGLIATE DI SOMMINISTRAZIONE DELLE UNITÀ TRASFUSIONALI E GESTIONE DELLE REAZIONI AVVERSE. ALLEGATO 5 Modulo di segnalazione reazione trasfusionale ALLEGATO 6 CARTELLE TRASFUSIONALI ALLEGATO 7 REAZIONI TRASFUSIONALI ALLEGATO 8 MODULO RICHIESTA PLASMA FRESCO O PIASTRINE ALLEGATO 9 MUDULO DI RICHIESTA DI GLOBULI ROSSI
7 ALLEGATO 1 CONSENSO INFORMATO ALLA TRASFUSIONE DI SANGUE O DI EMOCOMPONENTI 1) DICHIARAZIONE DEL MEDICO Ho informato il sig./ra nato/a a.. il../ /. che per le sue condizioni cliniche: è necessaria la trasfusione di una o più unità di: SANGUE INTERO O GLOBULI ROSSI PIASTRINE PLASMA Ho spiegato che la trasfusione di sangue o di suoi componenti ha un grande margine di sicurezza, assicurata da approfonditi controlli sulle unità di sangue e dall applicazione di procedure rigorose. Tuttavia non è possibile escludere il rischio di alcune complicanze, che consistono in: - reazioni al prodotto che viene trasfuso (globuli rossi, plasma, piastrine), più frequenti con piastrine e plasma e più rare con i globuli rossi. Le reazioni più frequenti (1-2%) sono anche quelle più lievi: febbre, brivido, orticaria. Complicanze più gravi sono possibili ma molto più rare e solo eccezionalmente pericolose per la vita: - Rottura dei globuli rossi (emolisi), complicanze circolatorie o respiratorie (circa 0,002%); - Trasmissione di infezioni batteriche: sono potenzialmente molto gravi ma anche queste rare. Il rischio è di circa 1 su nel caso di trasfusione di piastrine e dieci volte più basso per la trasfusione di globuli rossi; - Trasmissione di infezioni virali (compreso il virus HIV e i virus dell epatite B e C): è oggi assolutamente eccezionale (0,0001%). Ho inoltre chiarito i seguenti punti, sui quali mi sono state poste domande dal/la paziente: Data.. Timbro e firma del medico.... 2) DICHIARAZIONE DEL PAZIENTE Io sottoscritto/a... (in qualità di esercente la potestà parentale sul minore / tutore di..... ) confermo di essere stato informato/a secondo quanto indicato nel presente documento. Ho ben compreso quanto mi è stato spiegato sui benefici e sui rischi della trasfusione, e sui rischi che comporterebbe la mancata esecuzione della trasfusione. Ho ricevuto risposte esaurienti e chiare alle mie domande. ACCONSENTO NON ACCONSENTO alla proposta di trasfusione Data. Firma leggibile (paziente, o esercente la potestà parentale, o tutore)
8 .. Allegato 2 - MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DEL PRELIEVO, DELLA CONSERVAZIONE E DEL TRASPORTO DEL CAMPIONE. - Devono essere utilizzate le specifche provette previste per il SIT, con anticoagulante. - Le provette devono essere capovolte delicatamente alcune volte dopo il riempimento. - La conservazione avviene a temperatura ambiente - La consegna al SIT deve avvenire in giornata - Le provette devono riportare nome e cognome del paziente e la firma dell infermiere o del medico prelevatore. - Il SID provvede ad inoltrare, con le modalità esistenti, le provette e la richiesta medica al SIT.
9 ALLEGATO 3 Materiale e farmaci che devono essere disponibili durante la trasfusione a domicilio Il materiale (escluso il deflussore che è specifico per i prodotti ematici) e le modalità di allestimento della linea di deflusso sono uguali a quelli d'infusione di qualsiasi altro tipo. La valigetta custodita dai SID deve contenere il seguente materiale: 1. n. 2 aghi 21-19G 2. n. 2 aghi cannula (18-20) 3. n. 2 unità di soluzione fisiologica da 500 ml 4. n. 2 unità di soluzione fisiologica da 100 ml 5. n. 2 fiale di soluzione fisiologica da 10 ml 6. n. 2 siringhe da 10 ml 7. n. 2 siringhe da 20 ml 8. n. 1 scatola di Adrenalina da 1 mg fiale (da conservare in frigorifero) 9. n. 1 scatola di fiale di Atropina 10. una confezione: Urbason 20 mg; Solu-Medrol 40 mg; Solu-Medrol 125 mg; n. 2 fl. Flebocortid 1 gr. (Solucortef 1gr); 11. n. 3 fl. Diniket 12. n. 2 fl. Revivan 13. n. 1 confezione di Furosemide fiale 20 mg 14. n. 1 confezione Diazepam fiale 10 mg 15. n. 1 confezione Trimeton fiale 10 mg 16. n. 1 confezione Broncovaleas 17. n. 1 flacone sodio bicarbonato 1,4% ml n. 2 deflussori ad Y per fleboclisi 19. Ambu (maschera M L) 20. Cannula orotracheale (P-M-L)
10 ALLEGATO 4 Modalità consigliate di somministrazione delle unità trasfusionali e di gestione delle reazioni avverse Preparazione del paziente Fare assumere al paziente la posizione più confortevole e idonea alle sue condizioni di salute Predisporre un ambiente tranquillo Non è strettamente necessario il digiuno del paziente salvo diversa indicazione medica; se il paziente dovesse mangiare prima di una trasfusione è comunque consigliabile che si alimenti con un pasto leggero Rilevare PA, Fc e Ta Protocollo di preparazione e antisepsi della cute (esempio) L antisettico di scelta è la clorexidina, preferibilmente in soluzione alcolica. Nelle persone non allergiche allo iodio sono utilizabili anche gli anti iodofori. I batuffoli di cotone devono essere imbevuti con l antisettico al momento dell uso La disinfezione della cute va effettuata con movimenti che vanno in un unica direzione. La pressione in zona di venipuntura deve essere sufficiente ad effettuare anche una detersione meccanica della cute Vanno effettuate due successive detersioni in zona di venipuntura, utilizzando due batuffoli di cotone intrisi di disinfettante. La zona deve poi essere asciugata con cotone secco e sterile. Ogni batuffolo di cotone va cestinato dopo l uso e non deve essere riutilizzato per togliere l ago Una volta effettuata l antisepsi, è opportuno non toccare più con le mani la zona disinfettata. Somministrazione Somministrare l emocomponente preferibilmente a temperatura ambiente (o comunque valutare il rischio di comparsa di ipotermia). Per nessun motivo il sangue va riscaldato sul termosifone o a contatto con altre fonti di calore. Non introdurre nella sacca o nella via d'infusione farmaci (è consentita solo soluzione fisiologica) Ispezionare prima della somministrazione la sacca per evidenziare l'eventuale presenza di aria, coaguli o colore anomalo segno di un'alterata conservazione del sangue Se non è possibile infondere subito l emocomponente, conservarlo in frigoemoteca (autorizzata dal SIT) per il tempo strettamente necessario ad una temperatura di circa 4 C.
11 La velocità d'infusione è importante in alcune circostanze: ad es. all'inizio della trasfusione di ogni unità, o nella trasfusione in soggetti con rischi di sovraccarico circolatorio. Nei primi 15 minuti è bene che l infusione sia lenta, quindi se non compaiono segni di reazioni la velocità può essere aumentata. Utilizzare solo il deflussore specifico per trasfusione. Tempi d'infusione raccomandati (salvo diversa indicazione medica): Sangue intero e eritrociti concentrati: minuti per unità. Piastrine: minuti per unità da aferesi. Plasma: minuti per unità. Al termine dell'infusione: Rilevare PA, Fc e Ta. Se i parametri vitali sono nella norma il paziente può alimentarsi. Complicanze legate all'infusione di sangue e emoderivati Ogni paziente trasfuso è potenzialmente soggetto a complicanze specifiche della terapia trasfusionale. Le reazioni trasfusionali più frequenti sono: reazioni immediate dovute a un meccanismo immunologico come: di tipo febbrile non emolitica, di tipo allergico, di tipo emolitico; reazione settica da contaminazione batterica; sovraccarico circolatorio; intossicazione da citrato e potassio. E importante che il medico e/o l infermiere sorveglino frequentemente il paziente durante l'infusione di sangue ed emoderivati per cogliere tempestivamente i segni d'insorgenza delle reazioni trasfusionali. Gestione della trasfusione in caso di comparsa di reazione trasfusionale Se si sospetta una reazione avversa, il medico deve interrompere immediatamente la trasfusione, mantenere pervia la via venosa con l'infusione di soluzione fisiologica e procedere alla terapia ritenuta necessaria. Il SIT deve essere avvertito del sospetto di reazione trasfusionale. Deve essere inviato al SIT il contenitore del prodotto (emazie, plasma o piastrine) che ha dato reazione, accompagnato dal modulo restituzione sangue e da una sintetica relazione clinica del medico che ha rilevato la reazione.
12 ALLEGATO 5 Modulo di segnalazione reazione trasfusionale
13 ALLEGATO 6 CARTELLA TRASFUSIONALE DEL PAZIENTE La cartella trasfusiomale va compilata dal medico del paziente e deve contenere al suo interno: 1) referto del gruppo sanguigno del paziente, rilasciato dal SIT 2) consenso informato, presentato dal medico al paziente e correttamente firmato 3) diario trasfusionale dove annotare la data ed l ora delle trasfusioni, i cartellini allegati alle sacche con i dati anagrafici ed il numero identificativi delle sacche 4) fogli di accompagnamento delle sacche in cui va annotato l esito di ogni trasfusione e le eventuali reazioni avverse 5) tutta la documentazione clinica, ogni esame di laboratorio, accertamenti strumentali, ritenuti necessari per conoscere le condizioni cliniche del paziente. La cartella trasfusionale durante il periodo di supporto trasfusionale viene conservata a domicilio del paziente.
14 ALLEGATO 7 CONSIGLI E DIRETTIVE IN BREVE UTILI AL MEDICO TRASFUSORE IN CASO DI REAZIONI TRASFUSIONALI Comportamento in caso di reazione trasfusionale con sintomatologia importante Mantenere pervio un accesso venoso con NaCl 0.9% Contattare immediatamente il Servizio Trasfusionale Inviare al Servizio Trasfusionale l emocomponente unito al set da trasfusione e un campione di sangue intero con anticoagulante EDTA del Paziente Richiedere in urgenza al Laboratorio Analisi i seguenti esami(se si sospetta reazione emolitica) o Emocromo o Bilirubina indiretta ( da ripetere dopo 1h e dopo 8h dalla comparsa della reazione ) o PT, PTT, FDP o Ricerca emoglobina nelle urine o aptoglobina TIPO DI REAZIONE SEGNI E SINTOMI CONSIGLI DI TERAPIA Allergica lieve, moderata Prurito, orticaria ecc. Antistaminici x os, im, ev Allergica grave Eruzione cutanea intensa, Antistaminici, vasocostrittori broncospasmo e dispnea, adrenalina, corticosteroidi ipotensione, nausea, dolore addominale Febbrile Febbre, brividi, ansia, lieve Antipiretici dispnea Insufficienza respiratoria Febbre, brividi, dispnea Terapia di supporto, ossigeno, ventilazione meccanica Emolisi acuta Ansia, dolore toracico, lombare, Vasocostrittori, diuretici, sanguinamento improvviso, corticosteroidi, reidratazione, emoglobinuria, emoglobinemia, monitoraggio funzionalita renale febbre, brividi, dispnea, shock, arresto cardiaco Settica/tossica Febbre, brividi, ipotensione Vasocostrittori, reidratazione, antibiotici a largo spettro
15 ALLEGATO 8: MODULO RICHIESTA PLASMA FRESCO O PIASTRINE
16 Continua allegato 8 NOTE ALLA RICHIESTA DI PLASMA FRESCO/PIASTRINE COMPILARE ACCURATAMENTE ED INVIARE IL MODULO COMPLETO AL SERVIZIO TRASFUSIONALE, DOVE: LA PRIMA COPIA VERRA TRATTENUTA, LE ALTRE DUE RESTITUITE DOPO REGISTRAZIONE DI UN NUMERO PROGRESSIVO DI GIORNATA. LA SECONDA COPIA DEVE ESSERE ESIBITA COME RICEVUTA AL RITIRO DELLE UNITA. LA TERZA COPIA DEL MODULO DEVE ESSERE ARCHIVIATA NELLA CARTELLA CLINICA DEL PAZIENTE COME DOCUMENTAZIONE DELLE INDICAZIONI ALLA RICHIESTA ED ALLA TRASFUSIONE ED A TUTELA DEL PAZIENTE E DEL PERSONALE. 1. Servizio Trasfusionale non accetterà richieste e/o prelievi che non soddisfino i requisiti di compilazione riportati di seguito: Richieste: cognome e nome, data di nascita, codice paziente (se noto), data ed ora di richiesta, dati clinici e di laboratorio che giustifichino la richiesta, firma del medico. Compilazione: caratteri leggibili, in stampatello, con penna a sfera. 2. Elenco degli emocomponenti di secondo livello (da richiedere in accordo con le linee guida dell Ospedale): Concentrato piastrinico impoverito di leucociti: - per la prevenzione della reazione trasfusionale febbrile - per la prevenzione della trasmissione di CMV e HTLV-I - per la prevenzione dell alloimmunizzazione leucocitaria Concentrato piastrinico lavato - per la prevenzione delle reazioni allergiche al plasma Concentrato piastrinico irradiato - per la prevenzione della GVHD Mod. R 2 / PAG. 2
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GESTIONE TERAPIA TRASFUSIONALE
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