Carboidrati, Alcool e salute. Andrea Poli, NFI, Milano

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1 Carboidrati, Alcool e salute Andrea Poli, NFI, Milano

2 Livelli di colesterolo sierico e rischio coronarico Multiple Risk Factor Intervention Trial (MRFIT) (n= ) Studio di Framingham (n=5.209) Morti per coronaropatia in 10 anni per pazienti Eventi cardiovascolari ogni pazienti Colesterolemia (mg/dl) Colesterolemia (mg/dl) 295 Stamler J et al. JAMA 1986; 256: Castelli WP et al. JAMA 1986; 256:

3 Livelli di colesterolo sierico e rischio coronarico Multiple Risk Factor Intervention Trial (MRFIT) (n= ) Studio di Framingham (n=5.209) Morti per coronaropatia in 10 anni per pazienti Eventi cardiovascolari ogni pazienti Colesterolemia (mg/dl) Colesterolemia (mg/dl) 295 Stamler J et al. JAMA 1986; 256: Castelli WP et al. JAMA 1986; 256:

4 Gli studi più recenti dimostrano che controllare il tasso di colesterolo è utile per larghissimi strati della popolazione nei Paesi come l Italia. Perché?

5 Perché, in altre parole, la natura non ha selezionato meccanismi efficaci per mantenere il tasso di colesterolo nel sangue al livello ottimale per il nostro benessere?

6 Il motivo, probabilmente, è che è successo qualcosa che la natura non aveva previsto

7 L aumento della speranza di vita alla nascita in Europa

8 Speranza di vita alla nascita nel mondo Paese Media U D Andorra Macao Giappone San Marino Italia Australia Svezia Francia Islanda Monaco Mondo CIA World Factbook (stime 2007)

9 Invecchiamento e malattie cronico degenerative L invecchiamento della popolazione si associa alla comparsa di malattie cronico degenerative (aterosclerosi, neoplasie, demenze) Il motivo principale di ciò, probabilmente, è che l evoluzione non ha progettato l organismo umano per vivere così a lungo.

10 In un ottica evoluzionistica, non è rilevante che noi diventiamo sovrappeso o obesi (come non è rilevante che diventiamo ipercolesterolemici o ipertesi). I nostri meccanismi di difesa da queste condizioni, pertanto, non sono stati probabilmente selezionati in modo efficiente

11 Il ruolo dei fattori di rischio si modifica se varia la durata della vita Avere il colesterolo alto non sarebbe di fatto pericoloso se la durata media della vita fosse di anni. Più la vita si allunga, più un fattore di rischio ha tempo di fare danni

12 Il ruolo dei fattori di rischio si modifica se varia la durata della vita Avere il colesterolo alto non sarebbe di fatto pericoloso se la durata media della vita fosse di anni. Più la vita si allunga, più un fattore di rischio ha tempo di fare danni L allungamento della vita aumenta progressivamente le nostre responsabilità personali nei confronti di noi stessi e della società in termini di salute

13 Placche stabili ed instabili: possibile evoluzione Placca stabile Placca instabile

14 Nutrizione e fenomeni infiammatori Infiammazione Diete a basso indice glicemico e fibra Diete ipocolesterolemizzanti Infiammazione Diete ad alto indice glicemico Acidi grassi trans Acidi grassi omega-3 Alcool a dosi moderate

15 INDICE GLICEMICO: COS E E un indice globale dell assorbimento dei carboidrati. Tecnicamente, è l area sotto la curva della glicemia che segue alla somministrazione di una dose di un alimento che contiene una quantità predefinita di carboidrati. Più un carboidrato è digeribile, più il suo indice glicemico è elevato.

16 ALTO O BASSO INDICE GLICEMICO (IG): COSA SUCCEDE? Alto IG: La glicemia sale di più e più in fretta La risposta insulinica è più marcata L organismo utilizza preferenzialmente gli zuccheri, al posto dei grassi, per produrre energia; anche la trasformazione dello zucchero in grassi tende ad aumentare. Lo stress ossidativo aumenta Dopo 2-4 ore la glicemia scende e torna la fame Nel tempo si crea un sovraccarico di lavoro per il pancreas.

17 GLYCEMIC RESPONSE AFTER A WHITE BREAD OR A SPAGHETTI MEAL Glic., mg/dl White Bread Spaghetti Time, minutes -25 Ludwig, J Am Med Assoc, 2002

18 INSULINEMIC RESPONSE AFTER A WHITE BREAD OR A SPAGHETTI MEAL 40 Insulin, µu/ml 30 White Bread Spaghetti Time, min Ludwig, J Am Med Assoc, 2002

19 Indice Glicemico (IG), relativo al Pane Bianco, di alcuni alimenti Cibo Indice glicemico (%) Pane bianco 100 Pomodori 13 Ciliegie 32 Fagioli Mele 52 Pasta (spaghetti) 52 Pasta (maccheroni) 68 Pizza 86 Saccarosio 92 Polenta 106 Cornflakes Miele 120 Patate bollite 120 Glucosio 138

20 Relation Between HDL-Cholesterol Concentration and Glycaemic Index of the Diet in Men and Women 1,70 1,50 1,30 1,10 Women Men 0, Glycaemic index (quintiles) Frost 1999

21 Carico Glicemico medio della dieta e trigliceridemia in donne con ( ) e senza () sovrappeso (BMI >25) Q1 Q2 Q3 Q4 Q5 Quintili di Carico Glicemico (controllato per l apporto calorico) Liu, Am J Clin Nutr 2001

22 Plasma hs CRP by Quintiles of Energy Adjusted Glycemic Load in Women with ( ) and Without () Overweight (BMI >25) Q1 (121) Q2 (151) Q3 (166) Q4 (180) Q5 (208) 1.4 Quintile of energy-adjusted dietary glycemic load Liu, 2001

23

24 Effects of a Low Glycemic Load vs a Low-Fat Diet in Obese Young Adults Design: Randomized trial of obese young adults (aged years; n=73), consisting of a 6- month intensive intervention period and a 12- month follow-up period. Outcomes assessement: 6, 12, and 18 months. Interventions: A low glycemic load (40% carbohydrate, 35% fat and 25% protein) vs a lowfat (55% carbohydrate, 20% fat and 25% protein) diet. Ebbeling CB, J Am Med Assoc 2007

25 Effects of a Low Glycemic Load vs a Low-Fat Diet in Obese Young Adults Change in body weight in the two groups Ebbeling CB, J Am Med Assoc 2007

26 Adjusted Relative Risks of CHD According to Glycemic Load Among Female Nurses (aged y), P< for trend 1,75 1,5 1,25 1 0, Cases of CHD Quintile of energy-adjusted glycemic load score Liu et al, 2000

27 Effects of two tablespoons of vinegar on the glycemic response of bread Östman E et al, Eur J Clin Nutr 2005

28 Effects of almonds on the glycemic response of bread Josse A et al, Metabolism 2007

29 Effects of whey proteins on the glycemic response to a glucose solution Nillson M et al, Am J Clin Nutr 2007

30 Effect of alcoholic beverages on postprandial glycemia in lean, young, healthy adults Brand-Miller JC et al, Am J Clin Nutr 2007

31 Cosa si intende per consumo di dosi moderate di alcool? Definizione comunemente utilizzata in Italia: 1-2 drink al giorno per le donne e 2-3 drink al giorno per gli uomini Un drink è definito come: 330 ml di birra 150 ml di vino 40 ml di liquori Il contenuto di alcool in ogni drink è di circa: g

32 Relative Risk of Nonfatal and Fatal MI, among 38,077 U.S. Male Health Professionals, according to alcohol consumption 1, 2 0 1, 0 0 Nonfatal myocardial infarction Fatal myocardial infarction Relative Risk (95% CI) 0, 8 0 0, 6 0 0, 4 0 0, 2 0 0, Alcohol Consumption, g/day Mukamal KJ et al, N Engl J Med 2003

33 Relative Risk of Nonfatal and Fatal MI, among 38,077 U.S. Male Health Professionals, according to alcohol consumption 1, 2 0 1, 0 0 Nonfatal myocardial infarction Fatal myocardial infarction Relative Risk (95% CI) 0, 8 0 0, 6 0 0, 4 0 0, 2 0 0, Alcohol Consumption, g/day Mukamal KJ et al, N Engl J Med 2003

34 Consumo di alcool e rischio coronarico in soggetti di varie età di ambo i sessi 0,50 Hvidtfeldt UA et al, Circulation 2010

35 Consumo di alcool e mortalità cardiovascolare in pazienti con malattia CV: una metanalisi italiana Costanzo S et al, JACC 2010

36 Consumo di alcool e rischio di ictus ischemico. Uno studio caso-controllo condotto negli USA 677 casi e 1139 controlli di età media di 70 anni Sacco RL et al, JAMA 1999

37 Possibili meccanismi cardioprotettivi Aumento del colesterolo HDL Riduzione della Proteina C Reattiva (PCR) Aumento della sensibilità all insulina Riduzione di alcuni marker di coagulazione o trombosi Ecc. ecc.

38 Alcohol intake and risk of Metabolic Syndrome. A meta-analysis. Effect in women consuming g/day. OR: 0,75 IC 95%: 0,61-0,89-25% Alkerwi A et al, Atherosclerosis 2009

39 Rischio relativo di sviluppare diabete di tipo II in relazione al consumo di alcool (4.655 pazienti, età media 73 anni, follow-up medio: 6,3 anni) 1,00 1 0,9 0,7 0,6 0,6 0,50 Never Ex <1 drink/wk 1 to 7 drinks/wk 7+ drinks/wk Djoussè L et al, Obesity 2007

40 Rischio relativo di sviluppare diabete di tipo II in funzione della bevanda alcolica preferita (4.655 pazienti, età media 73 anni, follow-up medio: 6,3 anni) 1,00 1 0,7 0,6 0,6 0,50 0,5 Never drinkers Preferred wine Preferred beer Preferred liquor Preferred >2 types Djoussè L et al, Obesity 2007

41 Consumo di alcool e rischio di decadimento cognitivo o demenza: metanalisi di 18 studi prospettici. 100 (in pazienti seguiti per 2-8 anni) p<0,05-28% -25% -26% +10% p=n.s. Non-drinkers Alz. D. Vasc. D. Any D. Light to moderate drinkers Heavy drinkers Anstey KJ et al, Am J Geriatr Psychiatry 2009

42 Consumo di alcool e massa ossea (come BMD) in donne di età avanzata: i dati dello studio di Framingham. Tucker KL et al, Am J Clin Nutr 2008

43 Consumi di alcool e Rischio Relativo di Cancro in varie sedi anatomiche Per consumi di 50 g/die (e quindi elevati, e pari a circa 4 drink/die): È triplo rispetto agli astemi per i tumori della cavità orale e del faringe E doppio per quelli del laringe e dell esofago E aumentato del 40% per quelli del colon-retto Non è ben stimabile (ma certamente elevato) per il cancro primitivo del fegato Nel caso del cancro della mammella, l aumento del rischio è pari al 50% per consumi di 50 g/die, ed al 13% per consumi di 18 g/die.

44 Effetto delle dosi crescenti: assenza di una soglia

45 Alcool e cancro della mammella

46 Alcool e cancro della mammella: frazione attribuibile Boffetta (2006) stima sia attribuibile all alcool il 6,6% del totale dei tumori osservati negli uomini, ed il 3,7% nelle donne: pari annualmente, in Italia, a circa decessi/anno per gli uomini e circa per le donne. Per quanto riguarda il tumore della mammella, circa 450 casi degli decessi annui per questa malattia registrati in Italia risulterebbero attribuibili all alcool (circa 1 caso di tumore alla mammella ogni 25 osservati). Nel progetto EPIC, il rischio attribuibile in Europa, per i tumori totali, è stimato al 10% per l uomo ed al 3% per le donne; in Italia il rischio attribuibile sarebbe tuttavia più basso, e pari all 8% per gli uomini ed al 2% per le donne. Per il cancro della mammella il rischio attribuibile, stimato sulla base dei risultati dello studio EPIC, è del 5%.

47 Consumo di alcool e mortalità per tutte le cause: una metanalisi di 34 studi soggetti, decessi Di Castelnuovo A et al, Arch Int Med 2006

48 Alcool a dosi moderate e salute: problemi ed opportunità E corretto non dare un informazione perché si teme possa essere male interpretata? E ipotizzabile quale sarà la risposta del pubblico ai messaggi dell opzione 0?

49 Consumo di alcool e rischio di specifiche patologie: sono prevedibili gli effetti di possibili variazioni delle abitudini di consumo a livello di popolazione? Eventi Consumi

50 Consumo di alcool e rischio di specifiche patologie: sono prevedibili gli effetti di possibili variazioni delle abitudini di consumo a livello di popolazione? Eventi area di teorico vantaggio area di teorico svantaggio Consumi

51 Consumo di alcool e rischio di specifiche patologie: sono prevedibili gli effetti di possibili variazioni delle abitudini di consumo a livello di popolazione? Eventi area di teorico vantaggio area di teorico svantaggio Disponibilità a smettere Numerosità Consumi

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