Guida pratica per la valutazione del candidato al trapianto
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- Virginio Berardino
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1 Guida pratica per la valutazione del candidato al trapianto
2 L ISCRIZIONE ALLA LISTA ATTIVA LA VALUTAZIONE PRE TRAPIANTO DEVE FOCALIZZARE L IDENTIFICAZIONE DELLE PROBLEMATICHE ED I FATTORI DI RISCHIO DEI POSSIBILI CANDIDATI
3 ETA L allargamento del pool dei donatori associato con lo sviluppo dell allocazione old for old permette di estendere alla popolazione anziana i vantaggi del trapianto renale senza penalizzare l attesa degli uremici giovani Quando indicato, il trapianto renale può offrire a questi pazienti quantità e qualità di vita superiori, rispetto alla dialisi
4 ETA E TRAPIANTO L ETA AVANZATA NON E PIU UNA BARRIERA PER IL TRAPIANTO. NEL IN USA, L 11.5% DEI DONATORI CADAVERI E IL 6.6 % DEI DONATORI VIVENTI AVEVANO PIU DI 65 ANNI
5 CONCLUSIONI L età anagrafica avanzata non è un criterio di esclusione dal trapianto, essendo più importanti le condizioni generali del candidato e l assenza di malattie, oltre l insufficienza renale, che possano aumentare in maniera eccessiva i fattori di rischio per l intervento chirurgico di trapianto e per il suo mantenimento successivo.
6 OBESITA È ancora giustificato pretendere un BMI < a 30 per i candidati al trapianto? Molti studi depongono a favore della trapiantabilità dei pazienti obesi.
7 BMI (indice di massa corporea) maggiore di 35 kg/m 2 può costituire un criterio per la temporanea esclusione dal trapianto. Anche la malnutrizione, per quanto più rara dell'obesita', è una condizione predisponente al rischio di complicanze infettive, per cui bisogna sorvegliare che i pazienti candidati al trapianto vengano adeguatamente dializzati e nutriti.
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9 Impact of renal transplantation on survival in end-stage renal disease patients with elevated body mass index C.W. Glanton,, T.C. Kao,, D. Cruesse, L.Y.C.Agodoa,, K.C. Abbot Kidney International - Volume 63, Issue 2 Page 647 February pazienti con BMI > o = 30, seguiti per 4 anni. Questi pazienti che hanno fruito di un trapianto hanno presentato una mortalità pari a 3,3 % anno per il trapianto da cadavere, del 1,9 % anno per quello da vivente. I pazienti rimasti in lista d attesa hanno avuto una mortalità significativamente più elevata: 6,6 % anno.
10 Does pretransplant obesity affect the outcome in kidney transplant recipients? (nei pazienti obesi, rispetto ai non obesi) si riscontra una differenza significativa nella durata dell intervento chirurgico, nel numero di infezioni della ferita, di ematomi perirenali, di linfocele e della durata dell ospedalizzazione. Non sono evidenziabili, invece, significative differenze dell incidenza di deiscenza della ferita, di trombosi venose profonde, di embolie polmonari, di atelectasie, di fughe urinose, di ritardata ripresa funzionale del rene, di rigetto acuto e di altre variabili post trapianto, quali diabete mellito, infarto miocardico, dislipdemia, ipertensione e laparocele. Singh D, Lawen J, Alkudair W Transplant Proc Mar; 37(2):
11 Obesity and Kidney transplantation L obesità aumenta il rischio di ritardata ripresa funzionale del rene e delle complicanze locali della ferita. I pazienti obesi sono maggiormente predisposti a patologie comorbide e a morte prematura con trapianto funzionante. Sforzi rigorosi devono essere compiuti per ottimizzare il peso prima e dopo il trapianto. Jindal RM, Zawada ET Jr Am J Kidney Dis Jun; 43
12 BMI E TRAPIANTO RENALE
13 CONCLUSIONI La maggior parte degli autori ritiene che l obesità non possa più essere considerata un fattore di esclusione dalla lista d attesa per trapianto renale e che il trapianto garantisca agli obesi una migliore aspettativa di vita rispetto alla dialisi. Tuttavia è giustificato richiedere un dimagrimento prima dell iscrizione in lista o, quanto meno, una stabilità di peso corporeo.
14 NEFROPATIA DI BASE
15 POSSIBILE RECIDIVA DELLA MALATTIA DI BASE - Tutte le nefropatie con eccezione, della nefropatia policistica, della pielonefrite cronica e della nefrite interstiziale cronica possono recidivare - Tuttavia per alcune particolari nefropatie il rischio di recidiva o di fallimento di trapianto è più elevato
16 NEFROPATIA ORIGINARIA I Glomerulosclerosi focale LES clinicamente attivo Sindrome emoliticouremica Porpora di Schonlein Henoch GN da anticorpi anti-mb Discutere il rischio Scoraggiare il trapianto (?) Evitare nei bambini se il 1 trapianto e fallito per una recidiva Attendere che la malattia sia inattiva Attendere almeno 3 mesi dopo la guarigione clinica specialmente nei bambini Escludere i pazienti che hanno perso il 1 trapianto per recidiva della malattia Attendere almeno 8-18 mesi dopo la guarigione clinica Sconsigliare il trapianto da vivente soprattutto nei bambini Attendere che la malattia sia clinicamente spenta ed inattiva e rivalutare dopo che titolo degli anticorpi sia azzerato
17 NEFROPATIA ORIGINARIA II Macroglobulinemia di Waldestrom Malattia da catene leggere GN fibrillare Amiloidosi Mieloma Gammopatia monoclonale Granulomatosi di Wegener NON TRAPIANTABILE (?) Discutere il rischio Assenza di manifestazioni renali ed extrarenali Iperossaluria primitiva tipo I Solo trapianto combinato di rene e fegato
18 CONCLUSIONI - 1 La tipologia della nefropatia di base non costituisce, nella maggior parte dei casi, un impedimento all iscrizione alla lista d attesa per trapianto renale, anche quando gravata da elevata possibilità di recidiva, in ragione delle migliori qualità ed aspettativa di vita offerte dal trapianto. I pazienti devono essere informati della possibilità di recidiva della nefropatia. EAU: Guidelines on renal transplantation 2003
19 CONCLUSIONI - 2 Il trapianto da vivente deve essere accuratamente discusso col paziente nei casi di alta probabilità di recidiva. La malattia deve essere clinicamente spenta, lasciando un intervallo libero da malattia di alcuni mesi prima dell iscrizione in lista. I trattamenti farmacologici devono essere conclusi, ad eccezione di eventuali basse dosi di steroide. EAU: Guidelines on renal transplantation 2003
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