I disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero. Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo

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1 I disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo Corso Dsa -

2 I disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero INDICE DELLE LEZIONI 1. I DSA: CAUSE, SINTOMI E DISTURBI CORRELATI 2. LETTURA E DISLESSIA 3. SCRITTURA E DISORTOGRAFIA 4. CALCOLO E DISCALCULIA 5. SCRITTURA E DISGRAFIA 6. I PREREQUISITI DELL APPRENDIMENTO 7. IL DISTURBO VISUOSPAZIALE 8. IL RUOLO DELLA SCUOLA 9. ASPETTI EMOTIVO- MOTIVAZIONALI 10. INDICAZIONI PER LAVORARE CON I DSA

3 Decima Lezione INDICAZIONI PER LAVORARE CON I DSA

4 Corso Dsa Decima lezione Cosa fare dopo la diagnosi? Dalla valutazione al trattamento Caso clinico Strumenti per il trattamento PRCR2 Dislessia e trattamento sublessicale

5 Cosa Fare dopo la Diagnosi?

6 Cosa fare dopo la diagnosi : In Ambito Clinico: riabilitazione controlli clinici periodici Scuola/ Casa: strumenti compensativi indicazioni dispensative training con software riabilitativi

7 Dalla Valutazione al Trattamento

8 Il Trattamento (1)

9 Il Trattamento (2)

10

11 MOTIVO DELL INVIO Chiara, fin dai primi giorni della scuola Primaria, ha mostrato segnali di difficoltà nell apprendimento della scrittura e della lettura. È arrivata da me a dicembre, periodo in cui le insegnanti hanno cominciato a presentare il carattere corsivo e le difficoltà di Chiara si sono fatte più evidenti. I genitori sono stati allertati dalle insegnanti e chiedono una analisi precoce delle competenze strumentali della bambina. Chiara è venuta accompagnata dalla mamma. ANAMNESI E BACKGROUND Chiara è nata a Roma da una famiglia di istruzione superiore (diploma), ha un fratello più piccolo (3 anni); la bambina è seguita a casa e i genitori si dedicano a lei aiutandola nei compiti scolastici. Da quanto riferito dalla mamma, le prime fasi dello sviluppo post natale hanno seguito un normale andamento: non ci sono stati ritardi nello sviluppo del linguaggio né nell area motoria. La bambina ha frequentato la scuola dell infanzia regolarmente e riferisce che la principale attività curata alla scuola dell infanzia è stata l espressione grafico-pittorica: infatti Chiara ama molto disegnare e presenta un discreto sviluppo del tratto grafico, buona la percezione e l organizzazione dello spazio, adeguata la scelta dei colori. I soggetti dei suoi disegni riguardano principalmente gli animali che Chiara dimostra di amare molto. Quando Chiara è venuta al centro, è appena uscita da un lungo periodo di malattia (mononucleosi) che l ha costretta a fare diversi giorni di assenza a scuola. La bambina fa delle visite periodiche dall oculista in quanto è stata riscontrata un probabile inizio di miopia e forse dovrà mettere gli occhiali. La socializzazione con i pari all inizio della scuola dell infanzia non è stata facile: Chiara ha cominciato a socializzare solo all ultimo anno ed ora, giunta alla primaria, afferma di non avere particolare amicizia con nessuno dei suoi compagni di scuola.

12 OSSERVAZIONI SUL COMPORTAMENTO La bambina si presenta come sensibile e riservata anche se non fatica a familiarizzare con l ambiente circostante mostrandosi curiosa e interessata alle proposte. Per tutti i tre incontri di valutazione chiede alla mamma di restare nella stanza con lei ma non si preoccupa se durante la somministrazione delle prove la mamma esce per brevi momenti. In alcune attività proposte, quelle che richiedevano operazioni di riproduzione di segni grafici, Chiara si è mostrata molto attenta e collaborativa; in altre invece, quelle che coinvolgevano l area metafonologica, ha avuto grosse difficoltà rifiutandosi a volte di rispondere e dicendo apertamente di non voler fare quegli esercizi. Al secondo incontro la bambina è apparsa particolarmente turbata ed è stato impossibile completare la batteria delle prove proposte: di fronte a compiti per lei difficili ha avuto manifestazioni di pianto spiegate però dal fatto che proprio quel giorno il papà era partito per lavoro e la sua tristezza era dovuta a questa separazione. Dall analisi del materiale scolastico risulta una evidente difficoltà nella produzione scritta e nella riproduzione del testo proposto sotto forma di dettato. Migliore invece la riproduzione da modello. In matematica ha delle indecisioni nel riconoscimento e nella memorizzazione dei termini che indicano i rapporti topologici. RISULTATI AI TEST I tests somministrati alla bambina sono stati: PRCR2 (Cornoldi, Miato, Molin, Poli Giunti O.S.) subtest: av1/2; sd1/sd2/primo e secondo subtest; sd3; sd4; dur1/dur2; musfu2; musfu3; ivu1. CMF Valutazione delle competenze metafonologiche (Marotta, Ronchetti, Trasciani, Vicari - Erickson). (non è stato possibile completare la prova in quanto le difficoltà della bambina erano evidenti e le proposte creavano in lei forti stati di ansia. Si è perciò ritenuto di non proseguire nella prova.)

13 PRCR2 PROVA AV1 - AV2 (semicerchi) AV3 (riconoscimento di lettere) SD1 (denominazione di oggetti) FASCIA DI PRESTAZIONE Sufficiente (S.) Criterio Raggiunto (C.R.) C.R. SD2-1 SUBTEST (denominazione oggetti seminascosti) C.R. SD2-2 SUBTEST (denominazione oggetti puntati) S. SD3 (ricerca di due lettere) Difficoltà Severe (D.S.) SD4 (ricerca di sequenza di lettere) D.S. DUR 1 (ripetizione di parole senza senso) S. DUR 2 (analisi e segmentazione fonemica) MUSFU2 (fusione di sillabe) MUSFU3 (fusione di fonemi) IVU1 (ricerca di lettera scritta in modi diversi) D.S. C.R. D.S. D.S. * In rosso le prove risultate carenti

14 FORMULAZIONE DIAGNOSTICA Dai risultati ottenuti si evidenziano delle importanti cadute nell area metafonologica che pregiudicano la corretta acquisizione delle componenti strumentali della lettura e della scrittura. Essendo ancora all inizio del percorso scolastico, è possibile che queste carenze vengano compensate spontaneamente nel tempo. Malgrado ciò, evidenziato che la bambina appare molto sensibile e insicura, i ripetuti insuccessi scolastici potrebbero accentuare la sua ansia e la sua tendenza a chiudersi in se stessa portandola a pensieri autosvalutanti, stati di ansia e rendendo difficile la socializzazione e i rapporti con i coetanei. Per questi motivi si raccomanda un programma di potenziamento dei prerequisiti dell apprendimento e delle abilità specifiche.

15 SUGGERIMENTI PER LA ELABORAZIONE DI UN PROGETTO EDUCATIVO CHE AIUTI LO SVILUPPO DELLE AREE CARENTI Per la famiglia: Organizzazione dell ambiente di studio: Definire il momento o i momenti atti allo svolgimento dei compiti, ciò permette alla bambina di organizzare il pomeriggio; Definire i tempi necessari per le diverse materie e sulla base del carico di lavoro, deve cioè essere chiaro quali sono le materie che necessitano di maggior tempo per poter essere portate a termine; Avere chiaro quali materiali possono essere utili per lo svolgimento di quella specifica materia; Organizzare i materiali (raccoglitori diversi per materia, etichette colorate, tabelle compensative dei mesi, stagioni, lettere, ecc.); Limitare le distrazioni definendo con chiarezza le pause. Evitare di far scrivere i compiti in brutta : l operazione di trascrizione potrebbe essere tanto gravosa da commettere ancora più errori nella bella copia; Attività aggiuntive da fare a casa: Uso possibilmente quotidiano dei software didattici (Sviluppare le abilità di letto-scrittura e dei programmi IPRASE) per almeno minuti; Schede e giochi tratti dal testo Giocare con le parole ed. Erickson.

16 SUGGERIMENTI PER LA ELABORAZIONE DI UN PROGETTO EDUCATIVO CHE AIUTI LO SVILUPPO DELLE AREE CARENTI Per gli insegnanti: La comprensione delle informazioni può essere favorita da uno stile di insegnamento che tenga conto dei diversi canali sensoriali di accesso alle informazioni (visivi, acustici, iconici): organizzare l aula con numerose tavole colorate che saranno di aiuto per tutti e fare in modo che ogni parete abbia dei contenuti specifici (ad esempio una parete per le lettere, una per i numeri, una per la linea del tempo, le stagioni e i mesi, una per le relazioni topologiche, ecc.); mettere in classe un orologio e definire con i bambini i tempi di svolgimento dei compiti, le pause, ecc.; Favorire nelle attività orali la consapevolezza fonologica e proporre ogni giorno per tutta la classe giochi linguistici: Attività di trasformazione di parole; Giochi di rime; Uso di scioglilingua, conte e filastrocche; Identificazione, discriminazione della parte iniziale, finale e centrale delle parole. Insegnare ai bambini ad utilizzare schemi e mappe per focalizzare l attenzione sulle informazioni più importanti; Far scegliere a Chiara il tipo di carattere da utilizzare per scrivere e incentivare l uso dello stampato maiuscolo (per non confondere lettere come p/q/b/d; a/e; ecc.); Mantenere lo stampato maiuscolo fino a che tutti i grafemi non siano stati presentati e appresi; Considerare il tempo per i compiti a casa non superiore ad un ora ed assegnare i compiti in relazione ai ritmi di lavoro dell alunna.

17 PROGRAMMA RIABILITATIVO PER CHIARA Si prevede un ciclo di N. sedute 20 nell arco di 3 MESI Della durata di 60 minuti, in regime AMBULATORIALE (ambulat./domic.) Il trattamento ha lo scopo di raggiungere i seguenti obiettivi: a) potenziamento elaborazione sequenziale uditivo-fonemica (memoria uditiva, competenza metafonologica, competenza lessicale); b) potenziamento abilità visuo-motorie (motricità fine, memoria visiva, integrazione visivo-uditiva); E previsto un controllo degli esiti del trattamento al termine del progetto. Il responsabile del programma riabilitativo è:.. Il programma sarà verificato e aggiornato in data: fine aprile 2012

18 Potenziare la competenza fonologica

19 Potenziare la competenza fonologica

20 Potenziare la competenza fonologica

21 Potenziare la competenza fonologica

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23 PROGRAMMA DI TRATTAMENTO PRCR2

24 PROGRAMMA DI TRATTAMENTO PRCR2 Esempi di schede

25 PROVA DI VALUTAZIONE POST TRATTAMENTO DI Chiara DATA DI SOMMINISTRAZIONE 30/04/2012 TEST CMF (COMPETENZE METAFONOLOGICHE) CALCOLO DEI PUNTEGGI RIFERITO AL PRIMO ANNO DELLA SCUOLA PRIMARIA PUNTEGGIO OTTENUTO DA CHIARA PERCENTILE SINTESI SEGM >=50 DEL-IN DEL-FIN RIME FAS

26 SINTESI: IL COMPITO CHIEDE DI UNIRE IN UNA PAROLA SINGOLE LETTERE CHE VENGONO PRESENTATE DALL ESAMINATORE STACCATE TRA LORO (ES. L ESAMINATORE DICE C-A-N-E E IL SOGGETTO RISPONDE CANE); SEGM (SEGMENTAZIONE): IL COMPITO È L INVERSO DEL PRECEDENTE, L ESAMINATORE DICE LA PAROLA INTERA E IL SOGGETTO LA DEVE PRONUNCIARE A PEZZETTINI, CIOÈ LETTERA PER LETTERA; DEL-IN (DELEZIONE INIZIALE): IL SOGGETTO DEVE DIRE LA PAROLA PRONUNCIATA DALL ESAMINATORE SENZA LA SILLABA INIZIALE (BANANA SENZA BA DIVENTA NANA); DEL-FIN (DELEZIONE FINALE): COMPITO INVERSO AL PRECEDENTE, IL SOGGETTO PRONUNCIA LA PAROLA DATA DALL ESAMINATORE SENZA LA SILLABA FINALE (CASA SENZA SA DIVENTA CA); RIME: IL SOGGETTO DEVE RICONOSCERE. TRA TRE PAROLE PRESENTATE SIA VERBALMENTE CHE VISIVAMENTE QUALE FA RIMA CON LA PAROLA TARGET (ES: PINO FA RIMA CON.. COLLO? FIORE? VINO?); F.A.S. (FLUIDITÀ VERBALE): IL SOGGETTO, IN UN MINUTO, DEVE DIRE IL MAGGIOR NUMERO DI PAROLE CHE COMINCIANO CON LA LETTERA F, POI CON LA A E IN ULTIMO CON LA S.

27 RELAZIONE POST TRATTAMENTO Come si può leggere dai dati riportati in precedenza, la prestazione di Chiara è ampiamente nella norma (sopra il decimo percentile) in tutte le prove ad esclusione della prova RIME (evidenziata in rosso) nella quale la bambina denota ancora una evidente carenza. La sua difficoltà maggiore è stata quella di considerare la parola esclusivamente in base al suono, escludendo il significato. Chiara infatti, ha compreso solo superficialmente il significato di rima e alla presentazione degli stimoli era portata a rispondere con la parola che aveva il significato simile alla parola target o faceva parte della stessa categoria (es: TAVOLA FA RIMA CON: FAVOLA? SEDIA? DITA? RISPOSTA: SEDIA). Malgrado ciò, buona parte dello svantaggio iniziale è stato recuperato: il trattamento è stato centrato soprattutto al potenziamento delle competenze metafonologiche che, ad una prima valutazione effettuata a dicembre 2011, erano molto carenti. Si consiglia di proseguire il trattamento per potenziare anche altre aree che risultano ancora insufficienti: abilità grafiche, conoscenza delle procedure di calcolo, processi di letto-scrittura.

28 Evoluzione della decodifica nei normolettori e nei dislessici

29 DISLESSIA E TRATTAMENTO SUBLESSICALE Attività di recupero su analisi sillabica, gruppi consonantici e composizione di parole (Cazzaniga, Cornoldi, Tressoldi, Poli ED.Erikson)

30 DISLESSIA E TRATTAMENTO SUBLESSICALE Attività di recupero su analisi sillabica, gruppi consonantici e composizione di parole (Cazzaniga, Cornoldi, Tressoldi, Poli Ed.Erikson)

31 DISLESSIA E TRATTAMENTO SUBLESSICALE Attività di recupero su analisi sillabica, gruppi consonantici e composizione di parole (Cazzaniga, Cornoldi, Tressoldi, Poli Ed.Erikson)

32 DISLESSIA E TRATTAMENTO SUBLESSICALE Attività di recupero su analisi sillabica, gruppi consonantici e composizione di parole (Cazzaniga, Cornoldi, Tressoldi, Poli Ed.Erikson)

33 DISLESSIA E TRATTAMENTO SUBLESSICALE Attività di recupero su analisi sillabica, gruppi consonantici e composizione di parole (Cazzaniga, Cornoldi, Tressoldi, Poli Ed.Erikson)

34 DISLESSIA E TRATTAMENTO SUBLESSICALE Attività di recupero su analisi sillabica, gruppi consonantici e composizione di parole (Cazzaniga, Cornoldi, Tressoldi, Poli Ed.Erikson)

35 DISLESSIA E TRATTAMENTO SUBLESSICALE Attività di recupero su analisi sillabica, gruppi consonantici e composizione di parole (Cazzaniga, Cornoldi, Tressoldi, Poli Ed.Erikson)

36 DISLESSIA E TRATTAMENTO SUBLESSICALE Attività di recupero su analisi sillabica, gruppi consonantici e composizione di parole (Cazzaniga, Cornoldi, Tressoldi, Poli Ed.Erikson)

37 1.Esercitazione: Dopo aver letto il materiale prova a rispondere alle seguenti domande: 1. Quali sono gli obiettivi di un intervento rivolto ad un bambino con DSA? 2. Che succede nei dislessici che non effettuano un trattamento? 3. Perché nella prova rime Chiara, anche dopo il trattamento, presenta una carenza evidente?

38 Esercitazioni - Soluzioni 1. Esercitazione Quali sono gli obiettivi di un intervento rivolto ad un bambino con DSA? Migliorare l evoluzione delle competenze prese in esame, fornire strumenti e percorsi di apprendimento alternativi, evitare l instaurarsi di altri disagi, gestire la reazione al disturbo da parte del bambino stesso, della famiglia e della scuola. Che succede nei dislessici che non effettuano un trattamento? Migliorano di circa 0,3 sill/sec all anno (i normo-lettori 2/2,5 sill/sec). Ciò significa che un dislessico potrebbe acquisire autonomamente un abilità di decodifica sufficiente solo intorno alla 2-3 secondaria di 1 grado. Perché nella prova rime Chiara, anche dopo il trattamento presenta una carenza evidente? Perché la sua difficoltà maggiore è quella di considerare la parola esclusivamente in base al suono, escludendo il significato. Ha solo in parte compreso il significato di rime e ciò è dovuto alle difficoltà che presenta nell area delle competenze metafonologiche.

39 Complimenti! Sei alla fine di questo corso. Speriamo che sia stato semplice da comprendere e ti abbia dato spunti e strumenti utili per lavorare con i DSA. Ricordati che per ricevere l attestato dovrai inviare il questionario di valutazione (che hai scaricato insieme alle lezioni) compilato e scannerizzato a segreteria@forepsy.it In bocca al lupo per tutto e ancora grazie per aver scelto il nostro corso! Grazie e a presto! Team Centro Studi FORePSY

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