Argomenti trattati BATTERIOLOGIA SPECIALE. Enterobatteri Gram-negativi. Enterobatteri Gram-negativi

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1 Argomenti trattati 1. Introduzione - Batteriologia generale 2. Virologia generale e replicazione. 3. Micologia generale; alcuni patogeni d interesse clinico 4. Rapporto ospite-parassita, antibiotici, antivirali, meccanismi di resistenza 5. La flora normale e infezioni nosocomiali 6. Gram positivi: Stafilococchi, Streptococchi, Enterococchi, Bacilli, Clostridi. 7. Gram negativi: Enterobatteri Pseudomonas Neisserie Spirochete 8. Virus respiratori. 9. Virus esantematici e Virus erpetici 10. Virus delle epatiti virali e Virus dell immunodeficienza umana 1 N gonorrhoeae N meningitidis BATTERIOLOGIA SPECIALE Gram-positivi Cocchi Neisseria Acinetobacter Bastoncelli enterici Gram-negativi Bastoncelli non enterici Haemophilus influenzae Bordetella pertussis Legionella pneumophila Pseudomonas aeruginosa Brucella melitensis Yersinia pestis Bartonella henselae 2 Enterobatteri Gram-negativi Enterobatteri Gram-negativi Evolution of S. Typhimurium as a pathogen Sono responsabili di infezioni del tratto GI Shigella Elicobacter Vibrio di siti extra-intestinali Enterobacter Serratia Klebsiella Proteus di ambedue E coli, Salmonella Yersinia 3 Campilobacter Responsabili del 50% di tutte le setticemie, 70% delle infezioni urinarie acquisite in comunità e di molte infezioni intestinali. 4 1

2 Enterobatteri: struttura antigenica Enterobacteriaceae Bastoncini Gram-negativi, Mobili per flagelli peritrichi (Klebsiella e Shigella sono immobili), Provvisti di pili (o fimbrie) per l ADESIONE Aerobi/anaerobi facoltativi Catalasi positivi Non hanno citocromo C è Ossidasi-negativi Fermentano il glucosio e possono produrre gas Ubiquitari, habitat prevalente intestino animale e dell uomo Alcuni generi sono veri patogeni enterici (Salmonella, Shigella) Tutti, al di fuori del loro habitat naturale, possono essere responsabili di danno all ospite (malattia); il tratto urinario e respiratorio sono quelli più frequentemente coinvolti Principale fattore di patogenicità: ENDOTOSSINA 5 Enterobatteri: manifestazioni cliniche INFEZIONI PREVALENTEMENTE ESOGENE q Infezioni intestinali gastroenteriti, enteriti, enterocoliti Enterobatteri invasivi non enterotossici. (Salmonella, Shigella, E. coli). Organi colpiti: intestino terminale (tenue distale e crasso). Sintomi: dissenteria (infiammazione della mucosa dell intestino distale) e diarrea (diminuita capacità di assorbimento dei liquidi). Enterobatteri non invasivi enterotossici. (E. coli). Organi colpiti: intestino tenue. Sintomi: diarrea acquosa. q Infezioni sistemiche febbre enterica (S. tifo e paratifo) dall intestino diffusione a tutto l organismo INFEZIONI ENDOGENE, ENDOGENE/ESOGENE q Infezioni extraintestinali infezioni comunitarie (urinarie) e nosocomiali (urinarie, respiratorie, delle ferite chirurgiche, sepsi, ecc.) 7 (E. coli, P. mirabilis, ecc.) O : Antigene somatico Porzione POLISACCARIDICA (termostabile) del LPS : porzione basale comune a tutti gli enterobatteri + porzione specifica che protrude. In E.coli sierotipi specifici sono associati a H : Antigene flagellare malattie particolari, es un sierotipo di E.coli che Di natura proteica presente possiede antigeni O157 e H7 (O157:H7) causa negli enterobatteri mobili. una grave colite emorragica Termolabile. K (o Vi) : Antigene capsulare Materiale polisaccaridico acido che in alcuni generi assume dimensioni di una capsula (Klebsiella, Serratia, Enterobacter). Prodotto anche da Salmonella enterica sierotipo Typhi (Vi) 6 Meccanismi dell azione patogena Azione antifagocitaria della capsula o degli strati mucosi Endotossina Produzione di esotossine Capacità adesive (fimbrie) 8 2

3 Principali infezioni l Infezioni urinarie l Infezioni nosocomiali (urinarie, polmoniti, ferite chirurgiche, sepsi, ecc.) l Gastro-entero-coliti l Batteriemie l Meningiti l Dissenteria bacillare l Tifo addominale l Peste l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l Escherichia Shigella Edwardsiella Salmonella Citrobacter Klebsiella Enterobacter Hafnia Serratia Proteus Providencia Morganella Yersinia 9 Infezioni intestinali: un problema mondiale Black, Morris & Bryce, Lancet 2003 v Ogni anno muoiono più di 10 milioni di bambini sotto i 5 anni (in massima parte nei paesi poveri). v Quasi un quarto per infezioni diarroiche. v 10 nazioni coprono più del 60% delle morti (6,7 mil.) Una media di 2,2 milioni di morti per anno nel mondo S. typhi V. cholerae Shigella ETEC Rotavirus Genere ESCHERICHIA 1 sola specie Escherichia coli Sensibile a disinfettanti chimici e fisici (è sufficiente la pastorizzazione, efficace la clorazione) Infezioni endogene UPEC Delle vie urinarie, cistiti e pielonefriti ceppi UROPATOGENI (produzione di adesine ed emolisine). Responsabile del 90% delle infezioni urinarie Setticemie secondarie a infezioni urinarie o intestinali Infezioni esogene EPEC, ETEC, EHEC, EIEC, EAEC Enteriti contratte da veicoli contaminati intestino crasso (ceppi non tossigenici) intestino tenue (ceppi tossigenici) Meningiti neonatali antigene capsulare K1 con attività antifagocitaria (in neonati con età <1 mese) 11 Infezioni intestinali: diverse varietà di E. coli patogeni E. coli enteropatogeni (EPEC) E. coli enterotossigeni (ETEC) E. coli enteroemorragici (EHEC O157:H7) E. coli enteroinvasivi (EIEC) E. coli enteroaggreganti (EAEC) diarrea acquosa di lunga durata, soprattutto nei bambini diarrea acquosa (del viaggiatore), spesso nei paesi in via di sviluppo diarrea sanguinolenta; colite emorragica e sindrome uremica emolitica (HUS) diarrea sanguinolenta diarrea acquosa persistente nei bambini e nei pazienti HIV 12 3

4 E. coli enteropatogeni (EPEC) Aderiscono strettamente agli enterociti (a livello dell intestino tenue) compromettendo la funzione cellulare (diarrea, malassorbimento) con distruzione dei microvilli e formazione di invaginazioni nella membrana degli enterociti attorno ai batteri. Una proteina batterica della membrana esterna a codificazione plasmidica (intimina) contribuisce alla formazione nell enterocita, al di sotto ai batteri, di un piedistallo di fibre di actina ->Adesione. Diarrea mucosa senza sangue o pus Epidemie di diarrea nei reparti di neonatologia Casi sporadici o epidemici di diarrea infantile nella comunità Raramente diarrea nell adulto E. coli enterotossigeni (ETEC) Si legano agli enterociti dell intestino tenue tramite fimbrie e vi rilasciano (senza danneggiare l epitelio) due tipi di tossine (ambedue formate da 5 subunità B e 1 subunità A): Tossina LT (termo-labile) Simile alla tossina colerica. Agisce con meccanismo simile attivando l adenilato ciclasi, un enzima che porta ad un aumento dell AMP ciclico. Tossina ST (termo-stabile) Piccola proteina non antigenica, prodotta in associazione o in alternativa alla LT. Agisce attivando la guanilato ciclasi, un enzima che porta ad un aumento del GMP ciclico. L aumento intracellulare di camp e cgmp riduce l assorbimento del Na + e aumenta l escrezione di Cl -, con un aumento di NaCl nel lume intestinale. Questo richiama acqua per osmosi -> diarrea acquosa. Diarrea acquosa senza sangue muco o pus Diarrea del viaggiatore Diarree infantili nei paesi in via di sviluppo E. coli enteroemorragici (EHEC) Appartengono principalmente al sierotipo O157:H7, riconosciuto come causa crescente di infezioni acquisite per via alimentare. Il cibo più spesso coinvolto è la carne macinata di manzo contaminata durante la lavorazione e consumata poco cotta (malattia dell hamburger); ma anche alimenti liquidi (acqua, latte, succhi di frutta, vegetali crudi) contaminati da feci bovine. È sufficiente una carica infettante bassissima (circa 50 batteri). Sono simili ai ceppi EPEC, ma in più liberano due potenti citossine (verotossine o Shiga-like toxins) a codificazione fagica: SLT1 e SLT2. Le tossine passano in circolo e si legano a uno specifico glicolipide particolarmente abbondante sulle cellule endoteliali a livello del colon, del rene e del sistema nervoso centrale. Diarrea di grado molto variabile, da lieve a grave e mortale, comunque tipica dei paesi industrializzati Colite emorragica Sindrome uremico-emolitica ceppo H104:H4 Germania 2011 Complicazioni nervose E. coli enteroinvasivi (EIEC) Sono molto simili a Shigella (immobili, non fermentano il lattosio). Come Shigella si attaccano alla mucosa dell intestino crasso ed invadono le cellule per endocitosi; lisano la membrana del vacuolo endocitico e si moltiplicano all interno della cellula che viene uccisa. Diffondono alle cellule contigue, causando notevole distruzione della mucosa intestinale e forte infiammazione. La loro invasività è legata a un isola di patogenicità, da cui dipende la sintesi di diverse proteine della membrana esterna (a codificazione plasmidica) associate all invasività. Diarrea acquosa con febbre e crampi, poi anche sangue muco e pus Epidemie di diarrea nei paesi in via di sviluppo Diarree da cibi contaminati nei paesi sviluppati 4

5 E. coli enteroaggreganti (EAEC) Aderiscono per mezzo di pili e si aggregano con formazione di un biofilm mucoso. Una volta aggregati, liberano una citotossina diversa ma simile alle enterotossine ST e LT dei ceppi ETEC. Diarrea acquosa con muco e talora sangue, spesso associata a vomito, disidratazione, occasionalmente dolori addominali, raramente febbre di lieve entità Diarrea infantile persistente nei paesi in via di sviluppo Associati ritardi nella crescita Genere SHIGELLA Bacilli invasivi Gram-negativi, immobili, strettamente umani, isolabili in coltura e distinguibili da Salmonella. 4 specie corrispondenti a 4 sierogruppi in base all Ag somatico: (A) S. dysenteriae (B) S. flexneri (C) S. boydii (D) S. sonnei Manifestazioni cliniche: dissenteria bacillare Sorgente d infezione: uomo e primati NON fanno parte della flora microbica normale gastrointestinale 18 Dissenteria bacillare Trasmissione: FECALE-ORALE (mani sporche, cibo contaminato, acque contaminate, superfici contaminate, mosche, pratiche sessuali) Elevata contagiosità (bassa dose infettante) Periodo di incubazione (da poche ore a 3-6 gg) Sintomi: patologia generalmente severa (ma ci sono anche casi asintomatici): dissenteria, feci con sangue muco e pus, crampi addominali, vomito, febbre, disidratazione Cibo/acqua Superamento barriera gastrica Localizzazione mucosa del colon Penetrazione, moltiplicazione, liberazione metaboliti + endotossina; produzione di SHIGA-TOXIN La tossina Shiga toxin è diffusibile e agisce bloccando la sintesi proteica delle cellule Colon SNC Rene 19 Genere SALMONELLA Comprende numerosi sierotipi Habitat naturale: intestino di animali domestici e selvatici, uomo Serbatoi d infezione: ALIMENTI (veicoli), sopravvivono a lungo nelle acque di scarico e superficiali non adeguatamente trattate Trasmissione: alimentare, FECALE-ORALE Classificazione attuale: 2 specie (S. enterica e S. bongori) S. enterica comprende centinaia di sierotipi; articolata in 6 sottospecie: - enterica I (S. cholerasuius) - salamae II - arizonae III - diarizonae IV - houtenae V - indica VI Denominazione convenzionale: Salmonella typhi 20 5

6 Manifestazioni cliniche da SALMONELLA Azione patogena: ENDOTOSSINA Trasmissione orale alimentare Manifestazioni cliniche: q Gastroenteriti (salmonellosi minori- sierotipi enteritidis e typhimurium) serbatoio animali domestici e selvatici (zoonosi) (ingestione di alimenti contaminati, uova e pollame) q Febbri enteriche (salmonellosi sistemiche): TIFO e PARATIFO. S. typhi, e S. paratyphi serbatoio: esclusivamente l uomo (antroponosi) Patogenicità e invasività di Salmonella L organismo aderisce all epitelio e attraversa la mucosa intestinale. Proteine specifiche mediano l invasione degli enterociti e delle cellule M inducendo un meccanismo di endocitosi. La salmonella si moltiplica all interno dell endosoma, che si sposta verso la base della cellula, dove le salmonelle sono liberate e possono essere fagocitate dai macrofagi. Trasmissione fecale-orale L infezione da Salmonella può determinare anche uno stato di portatore sano 21 Nelle gastroenteriti, le salmonelle inducono una forte e rapida risposta infiammatoria, che ne previene la diffusione extraintestinale e alla fine le uccide. Nelle febbri enteriche, le salmonelle riescono a diffondere prima che la reazione infiammatoria sia sufficientemente forte, sicché prevalgono i sintomi sistemici mentre quelli intestinali sono meno marcati. Febbre tifoide Incubazione: media 7-14 gg Fase prodromica: (cefalea, insonnia, astenia, dolori muscolari) Fase clinica: si distinguono una FASE BATTERIEMICA e una FASE INTESTINALE. Dopo il periodo di incubazione e il periodo prodromico compare la febbre (39-40 C) che si eleva secondo un andamento caratteristico (CURVA FEBBRILE) La fase batteriemica porta alla diffusione batterica ad altri organi (linfonodi, fegato, cistifellea, milza, midollo osseo). Alla febbre si accompagnano segni di compromissione dell apparato digerente, del sistema nervoso, degli apparati cardio-circolatorio, emolinfopoietico e urinario. Attraverso il fegato e la bile i batteri ritornano all intestino dove invadono i linfonodi intestinali con gravi complicazioni [(lesioni vascolari Ø emorragia enterica - perforazione intestinale) soprattutto dovuti a danno indiretto (immunità cellulomediata, 23 infiammazione)] SALMONELLOSI Termine che indica una serie di infezioni gastrointestinali causate da Salmonella spp. ANTROPOZOONOSI Periodo di incubazione: breve (24 48 h) Sintomi: insorgenza acuta con dolore addominale, nausea, vomito e diarrea. Decorso acuto ma rapido, e guarigione. L infezione si contrae per ingestione di alimenti infetti di origine animale (uova, carne, ecc.). Non si ha la FASE BATTERIEMICA e l azione patogena è dovuta alla sola liberazione di endotossina 24 6

7 Altre Enterobatteriacee Sono tutti fortemente implicati nelle infezioni ospedaliere e extraintestinali Klebsiella pneumoniae produce un abbondante capsula; frequentemente associata a infezioni respiratorie, (3% delle polmoniti batteriche nell uomo), infezioni del tratto urinario, setticemie e meningiti. In spaventoso aumento la circolazione di ceppi resistenti ai carbapenemici Serratia marcescens infezioni opportunistiche/ospedaliere: polmoniti, meningiti, setticemie, infezioni urinarie. Pane sanguinante Proteus mirabilis (e P. vulgaris) sono dotati di estrema mobilità, responsabili di infezioni urinarie, infezioni cutanee, otiti (rischio di complicazioni come setticemie). 25 Enterobatteri Gram-negativi non Enterobacteriaceae Genere Vibrio: caratteristiche generali ü Bacilli Gram-negativi (famiglia Vibrionaceae) ü Altamente mobili con un unico flagello polare ü Non sporigeni ü Ossidasi positivi; Aerobi-anaerobi facoltativi ü Associati all acqua salata di mare o presenti negli estuari dei fiumi ü Alotolleranti e non-alofili; Capacità di crescere a ph 8-9 HABITAT Ø Ambienti acquatici, ampiamente distribuiti nelle acque superficiali (marine, dolci) di tutto il pianeta. Ø Nessuna correlazione con indicatori di contaminazione fecale. Ø Distribuzione e concentrazione legate a variazioni climatiche (temperatura - salinità). 27 Genere Vibrio: manifestazioni cliniche 12 specie di Vibrio per lo più responsabili di malattie gastroenteriche possono anche causare malattie extra-intestinali nell uomo ü Vibrio cholerae colera asiatico o forme meno gravi di gastroenterite ü Vibrio parahaemolyticus - gastroenteriti, infezioni cutanee, batteriemia ü Vibrio vulnificus infezioni di ferite, setticemia primaria ü Vibrio alginolyticus infezioni di ferite infezioni per via indiretta, ingestione di acqua o di alimenti contaminati o per contatto diretto con l ambiente acquatico 28 7

8 Vibrio cholerae COLERA Ø Patogenesi Ø Elevata carica infettante ( cfu/ml) ma in individui con ipocloridria (ridotta acidità gastrica) o problemi gastrici (per fattori naturali o iatrogeni) bastano dosi inferiori ( cfu/ml) Ø Colonizzazione delle prime porzioni del tenue mediante PILI Ø Principale fattore di patogenicità: TOSSINA COLERICA (CT) Ø DIARREA ACQUOSA 29 Manifestazioni Cliniche Da una colonizzazione asintomatica ad una diarrea fatale (colera gravis) Breve periodo di incubazione (da poche ore a 5 gg, media 1-3 gg) Esordio improvviso con diarrea acquosa e vomito Feci acquose e a chicco di riso Grave perdita di liquidi ed elettroliti, disidratazione, acidosi metabolica, shock ipovolumetrico, collasso renale Nei casi gravi si ha la perdita di 8-15 litri di liquidi al giorno Mortalità > 50% dei casi se non trattati; < 1% con reidratazione 30 Trattamento COLERA La terapia basata sull integrazione di liquidi ed elettroliti deve iniziare il prima possibile BATTERIOLOGIA SPECIALE Gram-positivi Gram-negativi REIDRATAZIONE ORALE Cocchi Bastoncelli enterici Bastoncelli non enterici REIDRATAZIONE ENDOVENA (se è stato perso > 10% del peso corporeo o in caso di vomito) TERAPIA ANTIBIOTICA Abbrevia il decorso della malattia, riduce la perdita di liquidi, sfuma i sintomi Tetraciclina 31 N gonorrhoeae N meningitidis Neisseria Acinetobacter Haemophilus influenzae Bordetella pertussis Legionella pneumophila Pseudomonas aeruginosa Brucella melitensis Yersinia pestis Bartonella henselae 34 8

9 Pseudomonas aeruginosa Habitat naturale ü Le specie di Pseudomonas sono ubiquitarie: suolo, acqua ü Colonizzano piante, animali e uomo Le scarse esigenze nutritive ne consentono la sopravvivenza in ambienti diversi acqua (di rubinetto e distillata), superfici umide, soluzioni acquose: cosmetici, shampoo, pasta dentifricia, saponi, creme e lozioni per le mani, pomate, nebulizzatori, disinfettanti, liquidi oculari, fluidi dialisi SORGENTI D INFEZIONE piscine, docce, lavandini, vasche da bagno, incubatrici, vasche lavaggio neonati 35 Rappresenta un importante problema sanitario This opportunistic pathogen may infect virtually any tissue. Infection is facilitated by the presence of underlying disease (e.g., cancer, cystic fibrosis) or by a breakdown in nonspecific host defenses (as in burns). Può contaminare molte soluzioni di normale uso medico (disinfettanti, colliri, liquidi per dialisi) P. aeruginosa Patogeno opportunista È in grado di causare un ampia gamma di forme morbose (setticemia, polmonite, endocardite, dermatite. ) 36 P. aeruginosa: significato clinico P. aeruginosa: significato clinico Infezioni acquisite in comunità (infezioni localizzate) CUTE follicolite infezioni di ferite ORECCHIO oaa esterne OCCHIO ulcera corneale (infezioni sistemiche) OSTEOMIELITE DEL CALCAGNO (bambini) ENDOCARDITE (steno-insufficienza della polmonare) 37 Infezioni nosocomiali Tratto respiratorio polmoniti primarie polmoniti croniche in pazienti con fibrosi cistica (colonizzazione in percentuali molto elevate) Setticemie manifestazione cutanea elevata mortalità bambini, anziani e individui immunocompromessi spesso di origine iatrogena Cute ustionata limitate o disseminate (lesioni focali metastatiche) 38 9

10 P. aeruginosa: significato clinico BATTERIOLOGIA SPECIALE Infezioni nosocomiali Tratto urinario 3 causa di infezione -manovre strumentalitendenza a cronicizzare - difficile da eradicare Endocarditi da protesi valvolari cardiochirurgia Osteo-articolari interventi chirurgici, impianto di protesi Gastrointestinali reparti di neonatologia colite necrotizzante (bambini leucemici) Sistema nervoso centrale difetti immunitari preesistenti - traumi chirurgici 39 diffusione ematica da altri distretti Genere Neisseria Morfologia e struttura: Cocchi Gram-negativi appaiati (a chicco di caffè), immobili, asporigeni N. meningitidis possiede una CAPSULA polisaccaridica (antigenica) Fisiologia: aerobi stretti, catalasi ossidasi + bassa resistenza (essiccamento, UV, ph, ecc.) Sono cocchi piogeni perché le infezioni sono caratterizzate da materiale purulento in gran parte composto da globuli bianchi Specie patogene umane: Neisseria meningitidis Neisseria gonorrhoeae Gram-positivi Cocchi Gram-negativi Bastoncelli enterici Neisseria N gonorrhoeae N meningitidis Acinetobacter Haemophilus influenzae Bordetella pertussis Legionella pneumophila Pseudomonas aeruginosa Brucella melitensis Yersinia pestis Bartonella henselae 41 Neisseria meningitidis UOMO: unico ospite e serbatoio CAPSULA molto sensibili alle condizioni ambientali, fenomeni di autolisi che potrebbero aumentare il rilascio di endotossina Data la scarsa resistenza del meningococco all ambiente esterno, la trasmissione è sempre interumana diretta mediata dalle goccioline di Flugge fino alla distanza di un metro Manifestazioni cliniche Due quadri morbosi molto diversi: -Meningite meningococcica (trasmissione orizzontale mediante la via respiratoria) Trasmissione mediante via respiratoria - Gonorrea (o blenorragia) (trasmissione orizzontale sessuale contatto diretto, trasmissione verticale) La principale sorgente di infezione è rappresentata dai portatori sani; fonte di contagio possono essere anche gli ammalati 42 Bastoncelli non enterici 43 10

11 Neisseria meningitidis Poiché la patologia legata alla setticemia (meningococcemia) e la meningite si manifestano in modo fulminante, la terapia deve iniziare tempestivamente, prima del referto microbiologico. La mortalità rimane alta (complessivamente 10%, ma fino 50-60% nella forma fulminante) Neisseria gonorrhoeae agente eziologico della gonorrea o blenorragia patogeno esclusivamente umano (uomo unico serbatoio) Penicillina: Ia scelta (resistenza a basso livello Spagna) Cloramfenicolo Cefalosporine di 3 generazione a differenza del Chemioprofilassi Rifampicina Immunoprofilassi Minociclina Vaccino: Polisaccaridi capsulari A+C+Y+W Neisseria gonorrhoeae meningococco, non possiede una capsula e NON SI CONFIGURA LO STATO DI PORTATORE SANO stesse caratteristiche colturali del meningococco 45 Neisseria gonorrhoeae Manifestazioni cliniche Trasmissione per contatto sessuale Sesso maschile la blenorragia non assume mai i caratteri drammatici delle forme meningococciche. problema sanitario a livello mondiale: 60 milioni di nuovi casi/anno secondo l OMS in aumento per fallimento terapia per comparsa resistenze, uso di contraccettivi orali. a rischio adolescenti e giovani, sesso promiscuo non protetto, mercato del sesso. Sesso femminile Uretrite 46 Pus uretrale Infezione della cervice uterina Tube di Falloppio Pus cervicale Gonococchi adesi a cellule non ciliate (l espulsione è svolta dalle cellule ciliate) 47 11

12 Neisseria gonorrhoeae Altre manifestazioni cliniche Spirochete Batteri di forma sottile e allungata, con corpo avvolto a spirale infezioni sistemiche (occasionali): Visibili solo in condizioni particolari: Microscopia in campo oscuro artriti Apparato locomotore assicurato da uno o più fasci di fibrille ancorato ad un polo della cellula ed inserito longitudinalmente. ENDOFLAGELLO - filamento assiale endocarditi meningiti Molto labili, non s o p r a v v i v o n o all essiccamento o ai disinfettanti Parete cellulare simile a quella dei Gram49 negativi gonorrhea neonatorum oftalmo-blenorragia cecità 48 Spirochete SIFILIDE Malattia cronica a trasmissione sessuale con decorso evidenziabile in stadi distinti: Treponema Sifilide Sifilide Sifilide Sifilide Specie ANAEROBIE, patogene e non patogene (commensali). Trasmissione interumana primaria secondaria latente terziaria Treponema pallidum subsp. pallidum Borrelia Specie MICROAEROFILE, patogene. Trasmesse all ospite vertebrato mediante la puntura di un artropode vettore (pidocchi e zecche) Leptospira Specie AEROBIE obbligate. Antropozoonosi attraverso l acqua dolce. Contatto diretto Neurosifilide Sifilide cardiovascolare 12

13 Sifilide primaria Via di penetrazione: mucose e soluzioni di continuo della cute. Segue diffusione attraverso il circolo linfatico ed ematico Dopo gg comparsa di intensa risposta infiammatoria nel sito di ingresso = SIFILOMA o ulcera luetica o cancroide Sifilide secondaria Manifestazione simil-influenzale alcuni mesi dalla comparsa del SIFILOMA: malessere, tosse produttiva, mal di testa, febbre, mialgia, anoressia, linfoadenopatia RASH cutaneo diffuso (macule, pustole, papule altamente infettive) Sifilide latente 2-3 settimane dall inizio dello stadio secondario. L infezione può rimanere latente ovvero clinicamente inattiva per anni. Il paziente è sieropositivo Sifilide terziaria Si sviluppa in circa 1/3 dei pazienti non trattati. Sopravviene, di solito, a 5-10 anni dal contagio (sono noti anche casi di manifestazione > 30 anni). Il paziente NON è più infettivo ma presenta i danni della risposta immunitaria: Sifilide benigna tardiva o gomma - Sifilide cardiovascolare - Neurosifilide 52 Sifilide congenita T. pallidum può essere trasmesso dalla madre al feto per via transplacentare (generalmente dal V mese di gravidanza) Le infezioni in utero possono causare una grave malattia fetale che determina: - Morte del feto - Malformazioni gravi - Infezioni latenti Alla nascita la maggior parte dei neonati non presenta segni clinici della malattia In seguito compare: - rinite con sangue e muco (altamente infettivi) - eruzione cutanea diffusa (anche su palmi delle mani e piante dei piedi) Senza trattamento il 25% dei neonati muore durante il primo anno di vita. Forma congenita precoce < 2 anni Forma congenita tardiva > 2 anni Sifiloderma pemfigoide 53 n. casi Notifiche di sifilide per anno e regione (ISTAT, Italia ) Totali per anno Piemonte Valle D'Aosta Lombardia Bolzano Trento Veneto Friuli VG Liguria Emilia Rom Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Lombardia Lazio Non è attualmente disponibile un vaccino In assenza di un vaccino efficace, il controllo della sifilide dipende dall attuazione di Misure preventive 1. Sensibilizzare gli operatori sanitari 2. Educazione alla salute 3. Educazione sessuale: Invito ad astenersi dalla promiscuità sessuale e dalle relazioni sessuali casuali Insegnare metodi di profilassi personale (condom) 4. Garantire l accesso gratuito e anonimo alle strutture per la diagnosi precoce e il trattamento; incoraggiare il loro uso attraverso l educazione della popolazione circa i sintomi e la modalità di trasmissione 55 13

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