Malattie a trasmissione orofecale

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1 Malattie a trasmissione orofecale Malattie a trasmissione oro-fecale Infezioni la cui principale via di eliminazione è rappresentata dalle feci. Gli agenti etiologici penetrano in prevalenza attraverso digerente.

2 Manifestazioni patologiche BATTERICHE Febbre tifoide Enteriti sostenute da salmonella Shigellosi Colera Enterocoliti da E. Coli e Campylobacter VIRALI Epatite A (HAV) Gastroenteriti ( es. rotavirus) In molte di queste malattie rivestono particolare importanza i portatori, sia asintomatici che sani o cronici.

3 Modalità di trasmissione Trasmissione diretta Avviene per contatto diretto tra malato o portatore e soggetto sano. Assume rilevanza epidemiologica solo in ambiente ospedaliero e nelle comunità, soprattutto infantili. Trasmissione indiretta Interessa una grande quantità di veicoli e vettori. Trasmissione indiretta Malattie a sorgente umana Le caratteristiche epidemiologiche si possono riassumere nelle cosiddette 5 degli anglosassoni: faeces (feci) fingers (dita) foods (alimenti) flies (mosche) fomites (vari materiali, suppellettili)

4 Trasmissione diretta e indiretta Malattie a sorgente umana MOSCHE Uomo malato o portatore FECI URINE MANI Verdura, frutta e frutti di mare Acqua potabile Latte e suoi derivati OSPITE UMANO Trasmissione indiretta Malattie a serbatoio animale deiezioni Contatto diretto Acqua potabile OSPITE UMANO Animale malato o portatore mosche Alimenti - carni - pollami - uova e loro derivati Altri prodotti suolo Acqua potabile

5 Caratteristiche epidemiologiche La diffusione di queste malattie è connessa ed al comportamento personale. Approvvigionamento idrico Insediamenti urbani e tipo di attività produttive prevalenti Assenza o inadeguatezza della rete fognaria Cattiva progettazione e gestione degli acquedotti Discariche Uso delle deiezioni animali come fertilizzanti Produzione, manipolazione e trasporto degli alimenti Abitudini alimentari Viaggi internazionali Prevenzione Le principali linee di intervento sono: 1. Denuncia Sanitaria 2. Isolamento 4. Interventi sulla popolazione (educazione sanitaria) 5. Chemioprofilassi 6. Vaccinazione

6 Le tossine indurre una malattia anche in assenza ESOTOSSINE ENDOTOSSINE ESOTOSSINE Sono proteine solubili, tremolabili (inattivabili a C) sono tra le sostanze più letali che si conoscono sono rilasciate dal batterio vivo

7 Classificazione in base al Neurotossine: agiscono sulla trasmissione degli impulsi nervosi (Clostridium botulinum) Enterotossine : causano dissenteria ed altri disturbi intestinali (Vibrio colerae) Citotossine :distruggono le cellule inibendo la sintesi proteica (Shigella spp.) ESOTOSSINE Le esotossine seguono tutte un modello strutturale il MODELLO AB secondo il quale ciascuna tossina è composta da: : frammento enzimatico responsabile ma incapace di legare e penetrare nelle cellule. : subunità o frammento legante, ma biologicamente inattivo.

8 ENDOTOSSINE sono termostabili, tossiche a dosi elevate, capaci di provocare febbre, shock, emorragie intestinali Componenti della parete cellulare Solo specie Gram Lipopolisaccaridi contenenti il lipide A

9 Lipopolisaccaride (LPS) -Febbre -Emorragia -Shock anafilattico -aborto Colera Il colera è una malattia infettiva acuta, altamente contagiosa, provocata da un bacillo, Vibrio cholerae, in grado di

10 Eziologia Vibrio cholerae è un bacillo gram-negativo, asporigeno, mobile. Possiede antigeni flagellari (H) ed antigeni somatici (O). Il potere patogeno di V.cholerae è dato dalla enterotossina. V. cholerae enterotossina solo in presenza di particolari condizioni ambientali, di ph e di osmolarità.

11 Epidemiologia Il colera è endemico in India e nel Sudest asiatico, avendo il delta del fiume Gange come serbatoio Epidemiologia V.cholerae è costituito dalle acque marine salmastre degli estuari, dove il microrganismo vive in stretto rapporto con il plancton. Il réservoir delle endemie è costituito V. cholerae resiste alla clorazione.

12 Epidemiologia acqua, cibi crudi (pesci, crostacei e molluschi, verdure, latte). malati (carica batterica: /ml feci), portatori precoci e/o tardivi, portatori sani. Patogenesi proteasi Ingestione vibrioni Tratto prossimale tenue vibrioni Penetrazione dello strato di muco che protegge la parete Produzione di enterotossina Adesione alla parete intestinale

13 TOSSINA COLERICA ATP Stimolazione adenilato-ciclasi camp+ppi Accumulo intracellulare di camp Richiamo osmotico di acqua Aumento della secrezione intraluminale dei cloruri Inibizione del riassorbimento del Sodio dai villi Diarrea acquosa Quadro clinico Periodo di incubazione: varia da 1 a 5 giorni. Attacco colerico improvviso: diarrea acquosa [fino a 50 scariche], muco ed ammassi di vibrioni (feci ad acqua di riso).

14 Quadro clinico ipokaliemia compaiono: vomito, ipotensione algidismo, sete intensa, crampi muscolari. Compaiono in seguito shock ipovolemico e/o insufficienza renale, che rappresentano le cause di exitus. Profilassi Profilassi aspecifica e sulla potabilizzazione delle acque. Profilassi specifica: consiste vaccini iniettabili; vaccini orali.

15 Vaccini iniettabili Sono allestiti con batteri uccisi con fenolo 2 a dose a distanza di 1-6 settimane dalla prima. La protezione è di breve durata: massimo 6 mesi. Non prevengono lo stato di portatore ed hanno notevoli effetti collaterali Vaccini orali Sono disponibili due differenti preparazioni: Orochol vibrioni vivi geneticamente resi incapaci di produrre la subunità A enterotossina. Efficacia: 60-90%, inizia dopo 7 giorni e dura 6-24 mesi. Non ha effetti collaterali di rilievo.

16 Vaccini orali La seconda preparazione: Cholerix sospensione di vibrioni uccisi, in abbinamento a 1 mg di subunità enterotossina. Efficacia: 65%, ha durata di almeno sei mesi con associata protezione crociata verso i ceppi enterotossigeni di E. coli. Enterite da Clostridium perfrigens Alcuni ceppi di C. perfrigens sono in grado di produrre enterotossina, capace di provocare una diarrea diffusa. Tali ceppi sono inquinanti delle carni (mattatoi, cucine) e sopravvivono alla cottura in forma di spore.

17 B.cereus è un batterio sporigeno, aerobio, gram+, mobile, che produce enterotossina. Esistono 23 sierotipi in grado di inquinare latte ed insaccati. Enterite da Bacillus cereus Enterite da Escherichia coli Bastoncello, Gram-. Alcuni ceppi sono enteropatogeni e possono causare gravi gastroenteriti: producono due enterotossine, una resistente al calore e una sensibile. Molti alimenti sono incriminati quali vettori di E.coli e delle rispettive enterotossine, come carne, pollame, crema, latte e formaggi.

18 Enteropatogeni Enterotossigeni Enterotossigeni Enteroinvasivi Enteroemorragici

19 Profilassi Opportune norme igieniche: evitare il consumo di bevande non contenute in recipienti sigillati; evitare il consumo di verdure crude e di frutta che non può essere sbucciata; evitare carne e pesce crudi, formaggi di produzione artigianale. Profilassi La chemioprofilassi (fluorochinolonici, doxiciclina, cotrimoxazolo) è sconsigliata sia per i potenziali effetti collaterali dei farmaci che per farmacoresistenza di E. coli a questi antibiotici. Trova indicazione solo in soggetti affetti da enteropatie croniche.

20 Profilassi Una certa efficacia può avere la chemioprofilassi con salicilato basico di bismuto, che però deve essere assunto a dosi elevate (2g/die suddivisi in 4 somministrazioni per os). Non sono disponibili vaccini attivi nei confronti di E. coli enterotossigena. Salmonellosi Si designano con questo termine tutte le affezioni sostenute da batteri del genere Salmonella.

21 Eziologia Le salmonelle sono bacilli asporigeni, gramnegativi, mobili per flagelli. In base a studi di genetica biomolecolare, tutte le salmonelle sono specie: Salmonella choleraesuis. Vie di ingresso e di eliminazione delle salmonelle colecisti

22 Febbre tifoide Salmonella typhi ed è caratterizzata da febbre, cefalea, disturbi del sensorio, leucopenia e splenomegalia. Epidemiologia Salmonella typhi è in grado di colonizzare solo. La sorgente di infezione è rappresentata dal malato e dal portatore asintomatico sia convalescente che cronico. salmonelle avviene attraverso le feci e/o le urine. Nei portatori è in genere presente una elevata carica batterica [ batteri/g di feci] in (acqua, ghiaccio, alimenti).

23 Epidemiologia La trasmissione della malattia è pertanto di tipo oro- rappresentata dagli alimenti contaminati da S.typhi, soprattutto verdure concimate con fertilizzanti contenenti residui fecali umani. Attualmente, riveste grande importanza delle acque superficiali marine o fluviali [bagni, frutti di mare]. Epidemiologia Gli alimenti possono essere inquinati da un portatore durante la loro preparazione [latte, creme, gelati, carni]. Tuttavia, gli alimenti possono essere contaminati anche attraverso vettori [mosche]. Una fonte di contagio può essere anche rappresentata dagli effetti personali di un malato.

24 Epidemiologia Anche se S.typhi è ubiquitaria, tuttavia sono presenti aree di endemia, soprattutto in zone tropicali. In Italia la febbre tifoide è presente soprattutto in alcune zone delle regioni meridionali e/o insulari, soprattutto a causa Patogenesi Ingestione Intestino tenue Penetrazione nelle cellule della parete intestinale moltiplicazione Invasione della lamina basale Produzione di prostaglandine e leucotrieni Diarrea

25 Quadro clinico Periodo di incubazione: variabile da 3 a 60 giorni [media: 14 giorni]. In era antibiotica: febbre alta ad esordio brusco. C 40 39, , , giorni Quadro clinico 3 a settimana: febbre perde continuo per diventare oscillante. 4 a settimana: caduta per lisi della febbre, miglioramento del quadro obiettivo. C 40, , , , , , settimane

26 Prognosi In era pre-antibiotica: 10% exitus. Allo stato attuale: prognosi favorevole quando la malattia venga diagnosticata correttamente. Salmonelle minori Gastroenterite causata appartenenti al genere Salmonella; a specie che non hanno habitat umano (Salmonelle minori) numerosi animali domestici. Per determinare la gastroenterite le Salmonelle devono venire ingerite in numero elevato ( ufc/g) a seconda del loro potere infettante e della sensibilità individuale. La gastroenterite che si manifesta con febbre può avere anche decorso molto grave, soprattutto nei bambini piccoli e negli anziani, ha un periodo di incubazione tra ore

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28 Shigellosi in genere legata di acqua contaminata con Shigella, specie responsabile di varie forme di dissenteria bacillare. Le più comuni infezioni intestinali sono sostenute dalla specie S. sonnei e S.flexneri, e sono caratterizzate da diarrea con sangue e muco, febbre e dolori addominali. una delle più frequenti diarree del viaggiatore, tipica delle comunità in cui scarseggia. Shigellae Bastoncini Gram negativi aerobi/anaerobi facoltativi La dose minima infettante varia da ufc/g a seconda della specie, della vitalità, della sensibilità e delle condizioni Moltiplicandosi produce una tossina (Shiga-tossina) citotossica, enterotossica e neurotossica.

29 Botulismo Agente eziologico: Clostridium botulinum Bastoncello Gram +, Sporigeno, Anaerobio obbligato, Mobile Se ne conoscono 6 sierotipi diversi (A,B,C,D,E,F) che producono altrettanti tipi di tossine. A,B ed E sono i responsabili del botulismo umano, mentre gli altri sono importanti come agenti del botulismo animale. Sierotipi Clostridium botulinum A: proteolitico, emolitico, si ritrova nei prodotti vegetali, diffuso negli USA Clostridium botulinum B: proteolitico, presente nei prodotti carnei, diffuso in Europa Clostridium botulinum C: non interessa la patologia umana Clostridium botulinum D: non interessa la patologia umana Clostridium botulinum E: non proteolitico, cresce a 3 C anche a ph acido (4-8) e si trova in pesce affumicato, merluzzo, aringhe, tonno conservato. Clostridium botulinum F: raro, osservato nei paté di fegato

30 Caratteristiche Optimum di temperatura: C con un minimo di 10 C. Il tipo E riesce a svilupparsi fino a 3,3 C. Viene inibito da NaCl 8% e da aw inferiori a 0,94. La termoresistenza delle spore è variabile: quelle dei tipi A e B possono resistere 6 ore a 100 C, mentre quelle del tipo E sono inattivate a + 80 C per 15 min. La tossina botulinica

31 La tossina botulinica Dopo i primi sintomi di tipo gastroenterico, si hanno manifestazioni neurologiche come disturbi della vista, della deglutizione, della parola e della respirazione, costrizione della trachea, paralisi della muscolatura involontaria e morte. Essa è fortemente acidoresistente (supera la barriera gastrica), ma instabile in ambiente alcalino. Le varie tossine sono piuttosto termolabili in quanto quelle prodotte dai ceppi A e B vengono distrutte a 80 C per 10 min e quella di tipo E a 60 C per 5 min. Botulismo Le spore si trovano nel suolo, acque dolci e salate, apparato digerente di animali diversi, feci, ortaggi ecc. Alimenti a rischio sono: conserve di carne, pesce e verdure soprattutto domestiche, semiconserve ittiche e di verdure confezionate sottovuoto e male refrigerate, o comunque alimenti con ph intorno alla neutralità, mantenuti in condizioni non idonee di temperatura.

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