FONDI&SICAV CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO. La grande forza dell It Chi vince e chi perde nella nuova rivoluzione hi-tech

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1 FONDI&SICAV CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO Anno 5 - Numero 42 - Maggio 2012 La grande forza dell It Chi vince e chi perde nella nuova rivoluzione hi-tech Etf India Gli strumenti per puntare sulla futura economia leader Consensus sui paesi emergenti Con il fiato sospeso sulla Cina

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3 Editoriale Cosa cambierà in Europa? Le elezioni di questo fine settimana sia in Francia sia in Grecia hanno decretato il trionfo di chi, cavalcando la crisi che stiamo vivendo, si è posto contro sfruttando l evidente malcontento popolare. Contro l euro, contro la Bce, contro la Germania ovvero quelle forze che fino a oggi controllavano l Europa unita solo sulla carta e nella moneta. Che cosa succederà a partire da oggi? Questa è la domanda che i risparmiatori si devono porre e in funzione della risposta che si daranno impostare le proprie strategie di investimento. Indipendentemente dalle reazioni di breve termine, presumibilmente cambieranno alcuni equilibri, anche se non ci aspettiamo stravolgimenti. Che cosa comporteranno sui mercati questi cambiamenti? Vedranno la luce i famosi eurobond di cui si parla da lungo tempo come medicina per l euro malato? Come reagirà il nuovo premier francese all immediato monito giunto da Berlino a non toccare il patto di bilancio europeo che Hollande in campagna elettorale ha più volte detto di volere rivedere? Di interrogativi ce ne sono già molti e a questi dobbiamo aggiungere quelli riguardanti la Grecia, dove le elezioni hanno completamente cambiato lo scenario politico. In un clima generale dove già prevaleva l incertezza non è certamente lo scenario ideale. Però ormai anche i risparmiatori si sono abituati a convivere con le crisi che si stanno susseguendo negli ultimi anni. L importante è ragionare sempre in termini di scenari che ci si aspetta e in base a quelli creare portafogli di investimento, portafogli che dovranno essere diversificati nelle varie componenti. Diversificazione che non dovrà però essere solo sulla carta scegliendo prodotti con un etichetta diversa, ma che sia reale, che verifichi quanto le singole componenti siano tra loro correlate, che preveda l inserimento anche di investimenti che non saranno magari il massimo in termini di redditività se tutto va bene, ma che però possano essere un buon paracadute quando tutto diventa negativo. Creare portafogli simili non è semplice, implica un lavoro di analisi complesso, però sarà sempre più necessario. GIUSEPPE RICCARDI Ripresa, è solo una parola ALESSANDRO SECCIANI Soprattutto dopo le elezioni francesi, ma anche nei paesi dove non si è votato, ormai la frase «lavorare per la ripresa» è quella più pronunciata, quasi una sorta di mantra che sta percorrendo l Europa. Dopo la fase del rigore, che di risultati ne ha prodotti pochini, adesso è la fase della ripresa. Persino la Merkel, che certamente finora non ha fatto di questo tema il suo cavallo di battaglia, sta cominciando a parlare di investimenti. Ma come sempre accade, gli slogan non hanno un grande significato o quanto meno restano spesso espressioni vuote. E altrettanto rischia di accadere anche in questo caso. Vediamo perché. Uno stato o una banca centrale che dello stato è comunque espressione non hanno poi molti mezzi per avviare lo sviluppo. Il più classico è abbassare i tassi. E su questo punto è già stato raschiato il fondo del barile: oltre non si può certo andare. Un altro mezzo è ampliare la massa monetaria, con conseguente crescita dell inflazione. Ma anche questa strategia, in parte avviata in Europa con il programma Ltro e portata avanti negli Usa con grande determinazione con il Qe, non ha certo dato grandi risultati sul piano dello sviluppo. Si è trattato più di mosse difensive per non fare saltare il sistema bancario e i conti dello stato, che di vere mosse per lo sviluppo. Un altro sistema che lo stato ha per fare ripartire l economia è defiscalizzare, ma in questo momento, dopo anni di incremento del peso fiscale, non sembra molto praticabile un inversione a 180 gradi. Specie se si considera l elevato indebitamento degli stati occidentali. Infine un ulteriore sistema è lanciare coraggiosi piani di spese per infrastrutture e altri lavori pubblici, che andrebbero a impattare in maniera positiva sui conti delle imprese e sull occupazione. Forse, mobilitando il risparmio privato, che ancora esiste, qualche cosa si potrebbe ottenere, ma non si tratta sicuramente di operazioni che si fanno in tempi brevi. E non è detto che avrebbero un impatto così forte: nel New deal degli anni 30 i risultati di questa politica furono mediocri. Quindi, per concludere, attenzione a parlare di crescita: se non si dice come e con quali risorse, rischia di essere l ennesimo trucco per guadagnare un po di tempo e vincere un elezione in più. FONDI&SICAV/Maggio

4 Sommario Maggio I portafogli degli operatori Una fase complessa da decifrare Aprile e l inizio di maggio hanno fatto tornare di attualità diversi problemi: le difficoltà dell Eurozona, la ripresa poco convincente degli Stati Uniti e lo sviluppo modesto degli emergenti. Occorre grande cautela nelle scelte più rischiose 16 La grande forza della information technology - Un settore che sovraperforma Addio bolle L high-tech ha rappresentato la vera sorpresa di questi anni difficili e ha fatto nettamente meglio della media del mercato, al punto che il Nasdaq composite è tornato dopo oltre un decennio sopra quota Ma occorre sapere scegliere con oculatezza: alcune società stanno guidando i profondi mutamenti di tutto il comparto, come Apple e Samsung, mentre veri e propri colossi come Google o Microsoft appaiono meno brillanti che in passato. Altri ancora, come Nokia e Lg, sono addirittura in difficoltà. In questo contesto, secondo gli analisti, le quotazioni dei titoli migliori sono tuttora interessanti e suscettibili di ulteriori miglioramenti 28 Etf - L India Cinque strumenti per andare a Mumbai Per investire in questo paese in grande sviluppo, che in 40 anni dovrebbe diventare la prima economia mondiale, ci sono sul segmento EtfPlus di Borsa Italiana alcuni Exchange traded fund che replicano indici collegati ai principali titoli del National Stock Exchange of India. Ma non tutti fanno capo agli stessi benchmark PROMOTORI&CONSULENTI PROMOTORI & FONDI&SICAV Maggio 2012 PROMOTORI&CONSULENTI I promotori finanziari in Italia compiono 21 anni «Una professione con una storia e un futuro» Il 21 anniversario della creazione dell Albo Dal passato un grande futuro Il 21 anniversario della creazione dell Albo/2 Un pianificatore a 360 gradi Copernico sim Consulenza tra mito, realtà e qualche bugia 4 FONDI&SICAV/Maggio 2012

5 50 Fondi obbligazionari - Emerging corporate bond L altro debito emergente Fondi&Sicav n. 42 Anche se non mancano i rischi, la maggior parte delle obbligazioni societarie nei paesi in via di sviluppo ha un livello di affidabilità non inferiore a quello degli stessi titoli delle economie avanzate e rendimenti nettamente superiori. Si tratta di un asset class ancora poco presente nei portafogli degli investitori, ma che appare destinata a una crescita di notevole interesse negli anni a venire 56 Consensus degli analisti e dei gestori - I paesi emergenti La Cina al bivio È soprattutto nelle mani del Dragone, in bilico fra crisi economica dura e ristrutturazione soft verso un modello economico più equilibrato, la ripresa degli emerging market. Forti problemi arrivano comunque anche dal Brasile e dall India, che hanno recentemente presentato dati di crescita inferiori alle aspettative. In questo contesto dagli operatori non arrivano segnali chiari e prevale l incertezza, anche se viene considerato un buon segnale il fatto che nel mese di aprile la Borsa di Shanghai è stata una delle poche positive del pianeta 64 Osservatorio immobiliare - La locazione di immobili terziari e produttivi Solo nei centri direzionali Nell area di Milano, gli uffici in stabili realizzati in aree ad hoc mantengono con fatica i canoni di affitto sui livelli degli anni passati, mentre quelli posti in edifici a uso polivalente vedono un netto ribasso. Decisamente in crisi anche il settore dei capannoni industriali, per i quali trovare un locatario è sempre più difficile 68 Osservatorio previdenza - Due decenni di cambiamenti La pensione? Una chimera... Dopo la riforma Dini del 1995, comprendere quando andare in pensione e soprattutto con quanto è diventato molto difficile. I cambiamenti sono stati continui e soprattutto l ultima legge dell attuale governo ha aggiunto una serie di incognite. A essere penalizzate sono state soprattutto le donne e nel futuro è probabile che sarà sempre peggio Le rubriche 3 Editoriale 6 Radar finanziario 12 Notizie in breve 72 My life, My style FONDI&SICAV/Maggio

6 Radar finanziario Regno Unito, il valore aggiunto dei fund manager Una ricerca condotta da Inalytics su 760 equity fund ha quantificato per la prima volta in modo empirico il valore aggiunto apportato dai money manager. È risultato che è mediamente intorno al 5%. Le performance medie annualizzate dei manager presenti nei primi due quartili sono di 242 punti base(102 sopra la media), mentre quelle dei due ultimi quartili sono di -238 punti base (-101 rispetto alla media). Una differenza di 480 punti base, appunto. Stati Uniti, dove vanno gli Aum dei fondi sovrani Secondo i dati Preqin, gli Aum dei fondi sovrani sono passati da 3,98 trilioni di dollari del 2011 ai 4,62 del Il 46% dei fondi investe in private equity attraverso fondi committenti, mentre un altro 11% vi investe direttamente. Il 76% dei fondi sovrani cerca occasioni in investimenti nel Nord America, il 72% si espone al rischio Europa e il 62% ha investimenti focalizzati sull area asiatica. Cile, semplificazione normativa Nell intento di porsi sempre più come leader finanziario dell America Latina, il governo cileno ha presentato una proposta di legge per semplificare l apparato normativo del risparmio gestito e ridurre la tassazione. In generale, il documento contiene linee guida per la classificazione dei fondi, i requisiti dei manager, il trattamento fiscale e la management fee. Particolari facilitazioni sono riservate agli investitori stranieri. Africa, fondo focus sull intero continente Franklin Templeton sta per lanciare un fondo off-shore con focus sull Africa e si aspetta una crescita del 7% annuo per i prossimi 20 anni. Mark Mobius, gestore e direttore esecutivo di Templeton emerging market group, crede che l Africa sia un frontier market interessante per la forte crescita economica, l aumento della domanda di risorse naturali e un crescente livello dei consumi. 6 FONDI&SICAV/Maggio 2012

7 Svizzera, nuove regole sugli hedge fund Dal 2013 il settore degli hedge fund svizzeri diventerà uno dei più regolati a livello europeo, grazie alla normativa introdotta dal Finma (National markets regulator) che dovrà essere applicata entro il Questa colpirà soprattutto i fondi di piccole dimensioni che vedranno aumentare notevolmente i costi per essere compliant. I punti più controversi sono la necessità per i fondi non domiciliati di avere un ufficio di rappresentanza stabilmente presente in Svizzera per potere essere collocati e la condivisione delle informazioni in seguito agli accordi presi dal governo con diverse giurisdizioni estere. Asia, un Ucits a propria misura Per ora sono solo discussioni, ma si sta facendo largo in Asia l idea di creare una struttura di fondo su misura per l investitore asiatico. Secondo gli operatori locali, infatti, la struttura Ucits, il cui 30% delle vendite è effettuato fuori dall area europea, non sarebbe perfettamente adatta all investitore asiatico. Inoltre, la crisi del debito sta facendo barcollare la fiducia nei confronti dell Europa. Kuwait, un mercato di frontiera sofisticato Il Kuwait è considerato un frontier market molto sofisticato. Presenta 214 società quotate e mediamente sono negoziati ogni giorno 90 milioni di dollari. Nel 2010, l Msci Kuwait index ha guadagnato fino al 45%, mentre, a causa dello stop dei piani di sviluppo del governo, ha ceduto circa il 15% nel Anche se rimangono perplessità sulla conduzione politica della terza economia dell area Mena, gli esperti sono positivi su un orizzonte temporale medio-lungo.

8 I portafogli degli operatori Una fase complessa da decifrare Aprile e l inizio di maggio hanno fatto tornare di attualità diversi problemi: le difficoltà dell Eurozona, la ripresa poco convincente degli Stati Uniti e lo sviluppo modesto degli emergenti. Occorre grande cautela nelle scelte più rischiose La visione bilanciata di Mc gestioni sgr Ancora sugli Usa Il mese scorso abbiamo accennato che sarebbe potuta iniziare una fase di probabili prese di beneficio, legata a un aumento di volatilità per i mercati più rischiosi. Ci eravamo quindi posizionati, in termini di strategia di portafoglio, su comparti più prudenti, alleggerendo in maniera sostanziale la componente azionaria europea a vantaggio di quella americana e puntando sulla diversificazione settoriale con preferenza per i titoli tecnologici, biotecnologici e i beni voluttuari. A posteriori possiamo affermare che questa scelta si è rivelata premiante: proprio i titoli europei hanno risentito maggiormente di un peggioramento del contesto macroeconomico, mentre la crisi del debito non ha allentato la sua morsa speculativa, questa volta alimentata dalle elezioni politiche francesi e greche. I mercati europei sono pertanto ancora condizionati dalle vicende politiche che andranno a impattare sulla sostenibilità della moneta unica, anche se lo scenario peggiore di ritorno alle vecchie valute non sembra in alcun modo convincente. In America il quadro complessivo, sia macro sia fondamentale, appare migliorativo: le autorità monetarie garantiranno la liquidità al mercato con tassi ai minimi storici almeno fino al 2014 ed è stato lo stesso Bernanke a non escludere, nell incontro del 25 aprile, ulteriori passi, anche non convenzionali, qualora la congiuntura lo rendesse necessario. Tutti i principali indicatori macroeconomici sono tenuti sotto controllo dalle autorità Usa compreso il tasso di inflazione e quello di disoccupazione, in progressivo miglioramento. La stagione degli utili si sta rivelando inoltre abbastanza favorevole per le imprese. Sono questi i motivi che ci spingono a privilegiare i mercati americani nell asset allocation di portafoglio: riteniamo che investire in Usa con una copertura dinamica del rischio di cambio (superiore al 50%) sia la scelta più prudente da compiere sui listini azionari. Le piazze europee, dopo l importante rally di inizio anno, stanno generando rischio, che è indotto più da fattori esogeni (elezioni politiche) che dal vero stato di salute delle imprese; non scordiamo inoltre che l Europa core in aggregato andrà ad affrontare alcuni trimestri di recessione e soffrirà per il mercato del lavoro per l intero 2012, con tassi di disoccupazione in leggero e costante aumento. Discorsi completamente differenti meritano Regno 8 FONDI&SICAV/Maggio 2012

9 Investimento Tipo Macroarea Area Stile Peso Amundi Volatility World Equities Acc Usd Ist Usd Absolute return Flex Generico Generico 5 Franklin Us Opportunities Fund I Eur Eur Azionario America Nord America Growth 8 Etf Db X-Trackers Msci Usa Total Return Index Eur Azionario America Nord America Blend 8 Gamax Funds - Maxi-Fonds Asien A Azionario Asia Ex Giappone Globale 4 Hsbc Gif Thai Equity Ist Usd Azionario Emergenti Asia Tailandia 4 Credit Suisse Equity Fund (Lux) Small And Mid Cap Germany I Ist Eur Azionario Europa Euro Germania 5 Threadneedle European Quantitative Equities Ie Eur Eur Azionario Europa Euro Globale 5 Morgan Stanley Global Brands Hedged Share Class Acc Ist Eur Azionario Mondiale Globale Generico 10 Lemanik Sicav - Mc Wld Port Eqs Cap Ist Eur Acc Eur Azionario Mondiale Globale Generico 6 Etf Lyxor Nasdaq 100 Azionario Settoriale America Generico 5 Lemanik Sicav - Mc Dynamic Flex Ist Eur Acc Eur Flessibile Mondiale Generico Generico 5 Mc Fdf Flex High Volatility Eur Flessibile Mondiale Generico Generico 5 Generali Am Euro Bond B Acc Eur Obbligazionario Diversificati Euro Blend 10 Templeton Global Bond Fund Euro Hedged Obbligazionario Diversificati Globale Blend 10 Mc Fdf High Yield Eur Obbligazionario Emergenti Hard Currency Blend 10 Unito e Svizzera. Il portafoglio azionario privilegia strutturalmente l area Usa e mantiene ampia la diversificazione. La nostra preferenza è per le grandi capitalizzazioni, i settori legati al lusso e al franchising. Sottopeso di Europa con preferenza per Germania e, in via residuale, Svizzera e Uk. La componente emergente è tatticamente da evitare. Il comparto obbligazionario governativo area euro continua a impattare direttamente sulle sorti dei titoli più rischiosi; il comparto è, a tutti gli effetti, parte attiva della crisi del debito. Preferiamo il tratto medio di curva governativa euro (5-7 anni) e quello breve, proprio perché le emissioni di breve periodo sono state quelle maggiormente favorite, direttamente impattate sia dagli acquisti Bce, sia da quelli bancari. La parte residuale del portafoglio è da gestire in maniera attiva tra emissioni dei paesi emergenti e i titoli legati all inflazione. Riteniamo che il processo di normalizzazione sia ancora in corso: il barometro del rischio (spread Btp-Bund) è tornato ad allargarsi nelle ultime sedute. Di certo i mercati finanziari non si accontenteranno di austerità ma cercheranno la crescita economica. 30% Obbligazionario Azionario 5% 55% Absolute return 10% Flessibile La visione bilanciata di Bnp Paribas Investment Partners sgr Difficoltà per l Europa Èstato l intensificarsi della crisi sovrana europea a guidare i mercati nel corso del mese di aprile. Gli annunci della Spagna in tema di budget pubblico e l andamento delle aste dei titoli hanno catalizzato l attenzione degli investitori alimentando la volatilità e condizionando negativamente la performance degli attivi rischiosi. A fine mese, a pesare è stata inoltre la decisione dell agenzia di rating Standard & Poor di abbassare il suo giudizio sul debito spagnolo e sulle emissioni delle banche locali. Negli Stati Uniti la pubblicazione del dato occupazionale e di quello sul Pil del primo trimestre dell anno hanno sostanzialmente deluso le attese degli economisti, mentre in Cina i dati macroeconomici spesso discordanti hanno contribuito, in taluni momenti, ad aumentare il nervosismo degli investitori. Nel loro complesso, i mercati azionari hanno chiuso il mese in discesa a -1,77% (Msci World in valuta locale). Ma se gli Stati Uniti sono riusciti ancora una volta ad arginare le perdite, chiudendo il mese in lieve calo (-0,73%), una sorte diversa è toccata all Europa che, mediamente, ha perso il 3,11% (da segnalare da un lato la buona tenuta di alcuni paesi nordici, della Svizzera, del Regno Unito e in parte della Germania, che ha perso il 3,58%, e la pessima performance della Spagna, -12,81%, e dell Italia, -7,97%). Tra i paesi sviluppati, il Giappone FONDI&SICAV/Maggio

10 I portafogli degli operatori ha perso circa il 6%. I mercati emergenti sono scesi mediamente dello 0,86% (Msci Em in valuta locale): ottima la performance del mercato cinese (+3,46%), mentre le perdite maggiori sono state quelle di Taiwan (-5,17%) e del Brasile (-3,39%). In tema di politica monetaria, il di aprile Equity la Fed ha lasciato inalterati i tassi sui fondi fede- rali tra lo 0 e lo 0,25% e ha confermato che nei 50% prossimi trimestri la crescita rimarrà «moderata», poiché il tasso di disoccupazione, sebbene in graduale 26% diminuzione, rimane ancora elevato. Il presi- dente Bernanke ha espresso i suoi timori in relazione all andamento della crisi del debito nell Eurozo- 5% 19% Alternative Bond na, ricordando «le ulteriori tensioni sui mercati in Money market Italia e in Spagna nelle ultime settimane» e che, nonostante i passi in avanti compiuti in Europa, come il fiscal compact e il firewall realizzato per frenare il contagio, tutto ciò non basta: «Deve es- Categoria % portafoglio Fondi Bnp Paribas raccomandati Codice Equity 1,5 Parvest Equity Brazil LU ,5 Bnp Paribas L1 Equity China Usd LU Bnp Paribas L1 Equity World Emerging Usd LU Bnp Paribas L1 Opportunities Usa Usd LU Bnp Paribas L1 Opps. Usa H Eur Cap Eur LU Bnp Paribas L1 Equity Usa Small Cap Usd LU Bnp Paribas L1 Equity Europe Health Care Eur LU Bnp Paribas L1 Equity Europe Eur LU Bnp Paribas L1 Eq Consum Goods World LU Bnp Paribas L1 Small Caps Europe LU Bnp Paribas L1 Real Estate Securities Pacific LU Bnp Paribas L1 Equity Russia Eur LU Bnpp L1 Diversified World Stability C C LU Bnpp L1 Model 4 Acc LU Bnp Paribas L1 Green Future Eur LU Bnp Paribas L1 Equity Europe Emerging Eur LU Bond 5 Parvest Bond Euro Government C LU Parvest Convertible Bond Asia LU Parvest Bond Euro Corporate C LU Parvest Bond World Emerging C LU Bnpp L1 Bond World Emerg Local C C LU Bnpp L1 Bond World High Yield C C LU Parvest Bond Usa High Yield LU Parvest Bond World Inflation-Linked LU Money Market 5 Bnp Paribas Insticash Eur LU Parworld Euro Short Term Fixed Income LU Bnp Paribas Money Prime Euro FR Alternative 5 Parvest Multi Assets 4 (Usd) C LU sere fatto di più per adempiere agli impegni presi». E ha aggiunto Bernanke, lasciando aperta la porta a un nuovo allentamento monetario: «Siamo pronti, se necessario, a dare maggiore sostegno se la situazione economica lo dovesse richiedere». A inizio mese, il 4, in occasione del consueto appuntamento mensile del Consiglio dei governatori della Banca Centrale Europea, il presidente Mario Draghi ha mantenuto il tasso refi all 1% per il quarto mese consecutivo. La Banca Europea è apparsa molto cauta sulla situazione economica locale che, nonostante la stabilizzazione mostrata nei primi mesi dell anno, rimane fragile e ha evidenziato qualche timore in relazione all inflazione che dovrebbe rimanere al di sopra del suo target per tutto il Il presidente Draghi ha quindi invocato, a fine mese, l adozione di un piano per la crescita della zona euro, invitando le autorità politiche a varare riforme strutturali di medio-lungo termine in grado di rilanciare le singole economie. I rendimenti dei titoli di stato americani e tedeschi a 10 anni sono scesi entrambi (29 e 13 punti base circa rispettivamente) a conferma di un quadro congiunturale complesso a causa soprattutto del riemergere delle tensioni in tema di crisi sovrana (in Spagna lo spread è andato nel mese da 356 a 410, mentre in Italia si è passati da 332 a 395). Sui mercati valutari, l euro ha perso lo 0,74% sul dollaro. Il ritorno dell avversione per il rischio ha favorito anche lo yen, che ha guadagnato circa il 3,15% sul dollaro e il 3,89% sull euro. A metà aprile, abbiamo mantenuto l atteggiamento tatticamente più aggressivo preso il mese precedente. credendo in un possibile rimbalzo tecnico degli attivi rischiosi dopo la correzione significativa delle prime settimane del mese. Siamo rimasti neutrali sulle azioni sviluppate, ma con una preferenza relativa per gli Stati Uniti per il loro carattere difensivo e, come nel mese precedente, per il Giappone. Siamo rimasti positivi sulle azioni emergenti, i cui fondamentali rimangono di buona qualità, e in particolare su Cina e Brasile. Sui governativi continuiamo a essere neutrali, nonostante le valutazioni, preferendo Bund e Gilt. Abbiamo ridotto l esposizione al credito sia Ig sia Hy, che tuttavia sono rimasti sovrappesati. A sinistra il nostro portafoglio bilanciato. 10 FONDI&SICAV/Maggio 2012

11 La visione bilanciata di Pictet funds Turbolenze politiche Al deterioramento del clima finanziario hanno concorso dati macro deludenti in aprile e la delicata fase politica in Eurozona. Le elezioni in Francia, Grecia e la crisi olandese, oltre a punire i governi in carica, distraggono l azione di contenimento della crisi, necessaria per rassicurare i mercati. Se la critica del nuovo presidente francese Hollande alla disciplina fiscale portasse a iniziative pro-crescita, potrebbe favorire i mercati azionari e un contenimento degli spread sovrani. Tuttavia il margine di manovra della politica fiscale è ridotto e potrebbe quindi tradursi in una richiesta, più controversa, alla Bce affinché assuma un ruolo più proattivo di tipo anglosassone, ipotesi per ora chiaramente respinta da Draghi. Ci aspettiamo una parziale ridefinizione delle strategie anticrisi e quindi possibili fasi di volatilità, ma anche qualche progresso verso l integrazione fiscale nel medio termine. I rischi immediati sono di attriti politici interni (formazione di nuovi governi e parlamenti in Francia e Grecia) e forse fra stati membri Emu. La leadership tedesca in Eurolandia non è in discussione, ma un nodo critico potrebbe essere la pressione sul ruolo della Bce, già emersa durante la campagna elettorale francese. La Fed è più aperta al Qe3, ma non nell immediato. Valutazioni e redditività degli asset rischiosi sono interessanti, ma per cautela tattica manteniamo l esposizione azionaria invariata dopo la riduzione di beta ad aprile. Nei mesi scorsi, quando i premi al rischio si erano normalizzati, abbiamo suggerito di contenere l esposizione azionaria. Oggi le valutazioni sono tornate più interessanti, ma suggeriamo ancora cautela tattica in considerazione del quadro politico analizzato. Nel reddito fisso, oltre ai consueti temi strategici, come il debito emergente in valuta locale o gli Us high yield, abbiamo dato spazio all Eur Short Term High Yield che compra (e, salvo imprevisti, detiene a scadenza) obbligazioni corporate non bancarie di breve o media durata (entro i quattro anni), e quindi ha volatilità contenuta intorno al 5%. Le obbligazioni corporate si stanno comportando bene: noi confermiamo la scelta di privilegiare le emissioni non finanziare (Ig e Hy, quest ultime in euro e dollari) onde proteggersi per quanto possibile dai problemi del debito sovrano. Allocazione per asset class Esposizione suggerita Liquidità 0% Fondi obbligazionari 60% Fondi azionari 40% Fondi flessibili 0% Totale portafoglio 100% Fondi Pictet raccomandati Codice Isin Valuta Esposizione suggerita Pictet-Short Mid-Term Bonds-R LU Eur 10% Pictet-EUR Governments Bonds-R LU Eur 10% Pictet-EUR Corporate Bonds Ex Financial-R LU Eur 10% Pictet-Emerging Local Currency Debt-R EUR LU Eur 10% Pictet-EUR Short Term High Yield-R LU Eur 10% Pictet-US High Yield-R USD LU Usd 10% Pictet-European Sustainable Equities-R EUR LU Eur 10% Pictet-Global Megatrend Selection-R EUR LU Eur* 10% Pictet-High Dividend Selection-R EUR LU Eur* 10% Pictet-Digital Communication-R EUR LU Eur* 5% Pictet-Greater China-R EUR LU Eur* 5% * Nav espresso in euro pur essendo parte del sottostante in valuta estera Obbligazionari 60% 40% Azionari FONDI&SICAV/Maggio

12 News Spagna 450 miliardi per il salvataggio MARIANO RAJOY BREY, PRIMO MINISTRO SPAGNOLO Una somma di queste dimensioni non potrebbe essere coperta dalle risorse rimaste in seno al Fondo di salvataggio (Feef), segnala Hsbc, anche se l operazione potrebbe realizzarla il nuovo Meccanismo di stabilità finanziaria (Mede), che entrerà in funzione a luglio, Se la Spagna finirà per chiedere un programma di assistenza finanziaria simisistenza prima di quella data appare remota. dato che la probabilità che Madrid chieda asle a quello messo in campo per l Irlanda o il Portogallo, l ammontare dell operazio- nei particolari al piano di riforme, i curatori Dando per scontato che la Spagna si atterrà ne potrebbe, secondo Hsbc, superare 450 miliardi di euro. Gli autori del report pubblicato probabile tra quelli delineati sia un interven- dello studio ipotizzano che lo scenario più dalla società britannica calcolano che, nel to combinato da parte della Bce e dell Feef, peggiore degli scenari ipotizzati, la Spagna teso a evitare qualsiasi forma di salvataggio necessiterebbe di 350 miliardi di euro per riportare in equilibrio il deficit e fare fronte ai all Italia. che possa fare lievitare il rischio di contagio titoli di stato in scadenza nei prossimi tre anni. A queste risorse bisognerebbe sommare gono che, anche se il 7% sui titoli governa- Per altro verso, gli analisti di Hsbc sosten- 100 miliardi di euro per assistere il malmesso tivi decennali viene tradizionalmente considerato un livello insostenibile nel lungo settore finanziario. termine, il basso ammontare complessivo del debito pubblico spagnolo permetterà al paese di fare fronte a tassi elevati per almeno due anni. Nel report si presta molta attenzione all intensificazione delle pressioni dei mercati derivanti da qualsiasi mancato rispetto degli impegni fiscali da parte delle comunità autonome o dall arrivo di nuove sorprese relative all attività economica del paese, che sarebbero inevitabilmente accompagnate da riflessi negativi sullo stato di salute del sistema bancario. I road show di FondiOnline A contatto con i leader Il roadshow organizzato da FondiOnline dal titolo Tassi bassi, volatilità, crisi dell Eurozona, ricerca di sicurezza: quali investimenti per aggiungere valore ai portafogli? sbarca all Investment and Trading Forum. Dopo gli appuntamenti di Milano (28 marzo) e Padova (13 aprile), l evento, che ha visto la partecipazione di oltre 600 operatori, tra promotori finanziari, private banker e consulenti finanziari, farà infatti tappa a Rimini il 17 maggio. Lo schema è quello sperimentato nelle precedenti edizioni: poco spazio al marketing e al singolo prodotto d investimento e grande attenzione, invece, alle strategie utili per aiutare i professionisti a costruire un portafoglio realmente efficiente. La tavola rotonda, che ha visto la partecipazione degli strategist di quattro importanti asset manager come Axa Im, Eurizon Capital, Janus Capital e Pictet ha permesso ai numerosi partecipanti non solo di approfondire le loro conoscenze, ma di valutare le possibili forme di investimento per cercare di affrontare al meglio una fase di mercato che ancora una volta non si preannuncia semplice. Perché l attuale congiuntura può essere vista anche come un opportunità di crescita, a condizione che i protagonisti del risparmio possano accedere a una corretta informazione su ciò che sta realmente accadendo sui mercati. 12 FONDI&SICAV/Maggio 2012

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14 News Una nuova iniziativa di Fondi&Sicav Dopo mesi di beta testing, Fondi&Sicav può finalmente annunciare che VideoFinanza ( ), il canale televisivo web dedicato alla finanza, ha fatto il suo debutto in società. Questo progetto è nato per fornire ai lettori una gamba informativa in più rispetto a FondiOnline, Fondi&Sicav e 361GRADI. Se infatti le testate flagship si caratterizzano, almeno nelle intenzioni, per un analisi a più lungo respiro dei mercati dei capitali, VideoFinanza vuole essere uno strumento più rapido per seguire l attualità delle diverse piazze finanziarie. Su questo canale, infatti, si possono trovare rapide interviste al gotha della gestione mondiale e del management delle aziende di gestione. «Pensiamo che il formato video, oltre ai contenuti, catturi anche le emozioni Nasce VideoFinanza e i pensieri degli intervistati, restituendoli in una dimensione più fisica», spiega Giuseppe Riccardi, direttore ed editore di Fondi&Sicav e di VideoFinanza. «Uno strumento informativo in più in un momento incertissimo del quadro finanziario». Per questa ragione è stato deciso di restituire le interviste agli executive stranieri nel doppio formato, in lingua originale e in italiano. Il canale conta ormai un numero di interviste nell ordine della tripla cifra, con argomenti che vanno da tematiche di tipo squisitamente commerciale a commenti su vari temi azionari e obbligazionari. All interno del sito web, che presto dovrebbe vedere il lancio su piattaforma mobile smartphone e tablet, si possono trovare diversi canali. Oggi ne sono disponibili 10, fra cui uno speciale sul Salone del risparmio, recentemente tenutosi presso l Università Bocconi di Milano. «Riteniamo di avere fin qui compiuto un buon lavoro e ci impegniamo a continuare a farlo in un formato semplice e gradevole», afferma Boris Secciani, responsabile esecutivo del progetto VideoFinanza. «Non nascondiamo un certo orgoglio per avere raggiunto, con l intero nostro bouquet di testate, una completezza di offerta informativa rara nel mondo editoriale italiano dedicato a temi finanziari. Il tutto in presa diretta e senza mediazioni dalle donne e dagli uomini che muovono immensi capitali sui mercati». America latina Cresce il numero di colossi industriali in America latina. Nella classifica stilata annualmente da Forbes per mettere in fila le 2 mila aziende più importanti in base ai dati di vendite, utili, asset e capitalizzazione di borsa, trovano posto 33 società brasiliane, 16 messicane, nove cilene, sei colombiane, due argentine, due peruviane, una venezuelana e una panamense. In testa alla classifica delle aziende latino-americane irrompe una società mista (a capitale privato e pubblico): il colosso petrolifero brasiliano Petrobras, che fattura 145,9 miliardi di dollari all anno, ne guadagna 20,1, detiene asset per 319,4 miliardi e ha una capitalizzazione di 180. Tanti colossi industriali Il secondo posto tra le large cap latino-americane è occupato dal conglomerato brasiliano Itaù Unibanco (trentesima nella classifica mondiale) e il podio viene completato con un altra banca dello stesso paese, Bradesco. La quarta posizione viene assorbita dal Banco do Brasil (54 della classifica generale) e la quinta dalla mining company (ancora una volta brasiliana) Vale, che recentemente ha messo in discussione i suoi piani d investimento in altri paesi del subcontinente. La top ten viene completata dalla messicana America Movil, di Carlos Slim, l uomo più ricco del pianeta; Ecopetrol (137 ), la società statale colombiana con una partecipazione minima in borsa (10% delle azioni); la panamense Carnival (313 ) e l utility brasiliana Eletrobras (320 ). In Messico, dietro l azienda di Slim, la medaglia d argento va a Femsa (imbottigliatrice per Coca- Cola) e quella di bronzo alla mineraria Grupo Mexico. Le large cap cilene sono meno note agli investitori internazionali: Falabella (613 a livello globale), Cencosud (supermercati e centri commerciali) e Antarchile (industria forestale, pesca, miniere ed energia). Qualche posizione più indietro si collocano Bci-Banco Crédito, Empresas Cmpc (carta), Quinenco (finanza e industria), Ccu (birra), Sqm (chimica), Lan Airlines e Cap (miniere e siderurgia). 14 FONDI&SICAV/Maggio 2012

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16 La grande forza della information technology Un settore che sovraperforma Addio bolle L high-tech ha rappresentato la vera sorpresa di questi anni difficili e ha fatto nettamente meglio della media del mercato, al punto che il Nasdaq composite è tornato dopo oltre un decennio sopra quota Ma occorre sapere scegliere con oculatezza: alcune società stanno guidando i profondi mutamenti di tutto il comparto, come Apple e Samsung, mentre veri e propri colossi come Google o Microsoft appaiono meno brillanti che in passato. Altri ancora, come Nokia e Lg, sono addirittura in difficoltà. In questo contesto, secondo gli analisti, le quotazioni dei titoli migliori sono tuttora interessanti e suscettibili di ulteriori miglioramenti In questi anni di grandi difficoltà economiche pochi segmenti di mercato hanno retto come il variegato mondo dell information technology. Basti pensare al fatto che il principale indice di riferimento, il Nasdaq composite statunitense, a fine aprile 2012 si trovava per la prima volta dall autunno del 2000 oltre la soglia di 3.000, ben al di sopra dei massimi registrati dal mercato azionario nell autunno del Ottime performance hanno messo a segno anche gli indici di paesi come Taiwan e Corea del Sud, ricchi di titoli tecnologici. Questi sviluppi hanno indotto diversi analisti e investitori a parlare di una nuova età dell oro dell It, anche se vanno rilevate alcune differenze fondamentali rispetto agli anni 90. Innanzitutto negli ultimi 15 anni vi è stato un forte consolidamento a ogni livello, dall e-commerce alla pubblicità online e alla produzione di hardware. Ciò ha favorito una manciata di grossi nomi che oggi producono profitti, free cash flow e in alcuni casi anche dividendi. L industria è, come si usa dire, giunta a maturazione. Nello stesso tempo questo processo è stato però accompagnato da un enorme sviluppo tecnologico, che ha portato alla crescita e alla rivitalizzazione di alcuni nomi a scapito di altri. Se nel corso degli anni 90 l e-commerce, la digitalizzazione del traffico telecom, la distribuzione via internet di Boris Secciani e David Tonello di audio-video erano poco più che sogni, nel corso di questo decennio molti sono divenuti realtà. A dare un accelerata al cambiamento di paradigma è stata anche la rivoluzione della mobilità, con l ascesa di smartphone e tablet. Lo sviluppo di una rete basata su dispositivi wireless e sulla distribuzione di contenuti tramite app scaricate da mercati proprietari, come nel caso di Google e Apple, ha indotto alcuni osservatori a parlare di morte di internet come l abbiamo conosciuto. Ciò che è certo è che intere industrie, dai videogiochi alla musica, per non parlare di tutte le infrastrutture a livello di network e di gestione dei dati, non saranno più le stesse. Non appaiono oggi più fantascientifiche le previsioni di un mondo post-pc, con tutte le conseguenze del caso sul piano degli investimenti. Non sorprende che una simile rivoluzione abbia comunque lasciato sul campo vincitori e vinti. Innanzitutto l It rimane, per lo sviluppo di software e di design di prodotti e soluzioni, essenzialmente un industria statunitense, mentre sul piano dell hardware hanno compiuto un grande salto di qualità i produttori asiatici. In questo ambito la presenza dell Europa non sembra eccessivamente significativa. Interessante al riguardo appare la parabola del colosso della telefonia mobile Nokia, che ha finora trovato difficoltà ad adattarsi al mercato degli smartphone. 16 FONDI&SICAV/Maggio 2012

17 «In questo ambito la presenza dell Europa non sembra eccesivamente significativa» Se andiamo a osservare infatti le quotazioni di borsa, si vede che per una Apple che è diventata il titolo a maggiore capitalizzazione del mondo o una Samsung entrata a pieno titolo fra i giganti dell elettronica di consumo, si ha una Rim o una Lg in crisi, una Microsoft relativamente meno brillante e Google che, pur ottenendo grande successo con il proprio sistema operativo per la mobilità Android, non ha più messo a segno la crescita esplosiva del passato. TUTTO DIGITALIZZATO Questa rivoluzione tecnologica ha portato a forti cambiamenti anche nei contenuti della rete con la digitalizzazione di quasi tutto, dai libri alla televisione alla musica, cui peraltro si è accompagnato un certo declino della pirateria. Il fatto di avviarsi verso un mondo dove una persona può portarsi in tasca tutti i contenuti di cui ha bisogno, sia a livello ricreativo sia di lavoro, e dove il processo di distribuzione è sempre più centralizzato e controllato da pochi player, necessita ovviamente di investimenti enormi in infrastrutture e in software di controllo: basti pensare a tutto il mondo del cloud computing, su cui gli investitori sembrano riporre grandi aspettative. Nonostante il processo di maturazione, qualche vecchio vizio comunque tuttora permane: fra questi le altissime valutazioni che alcuni titoli dell e-commerce presentano, per non parlare del mini-boom degli Ipo dei titoli legati alla moda del momento, i social media, spesso finiti in maniera non troppo brillante. Da questo punto di vista molto si potrà capire dall ormai imminente quotazione di Facebook, il più importante Ipo di un titolo tecnologico dai tempi di Google nel Tutto ciò serve a delineare le potenzialità e i rischi nell investire in questo segmento dell economia mondiale: da una parte si tratta di uno dei pochi motori di crescita al mondo, equamente distribuita tra l altro fra mercati emergenti e sviluppati, dall altra parte si tratta di un mondo in continuo movimento, decisamente instabile e dove raramente le posizioni di potere vengono mantenute a lungo. FONDI&SICAV/Maggio

18 La grande forza della information technology Un settore che sovraperforma La classifica dei fondi azionari che investono in It Descrizione Valuta Isin Patrimonio Perf. Ytd Volat. ann. Ytd Janus Capital Global Technology A Acc. Eur IE ,6 10,2 IT Asset Management IT Technology Global Cap. 1 Eur LU ,9 14,3 BlackRock Global Funds Sicav BGF World Technology A2 Cap. Eur LU ,5 14,4 Raiffeisen Capital Manag. Azionario Tecnologia R Acc. Eur AT ,2 13,0 JPMorgan Funds Sicav JPM Europe Technology A Acc. Eur LU ,6 13,8 Groupama AM SA Actions Techno Monde N Cap. Eur FR ,5 11,5 ING (L) Invest Sicav Information Technology P Cap. Hedged Eur LU ,4 11,1 Selector ManaG. Fund W&R Science & Technology A1 Eur LU ,7 15,2 Fidelity Funds Sicav Global Technology A Dist. Eur LU ,3 12,3 Vitruvius Sicav Growth Opportunities B Cap./Hedged Euro Eur LU ,9 9,3 BNP Paribas L1 Equity World Technology Classic/Cap. Eur LU ,2 9,9 BNP Paribas L1 Equity World Technology N Cap. Eur LU ,9 9,9 Eurizon Capital SA EasyFund Equity High Tech R Eur LU ,8 10,1 BNP Paribas L1 Equity Europe Technology Classic/Cap. Eur LU ,1 15,6 Franklin Templeton IF Sicav Franklin Technology A Acc. Eur LU ,8 12,9 AllianceBernstein SA Global Thematic Research Portfolio A Eur LU ,2 12,2 Eurizon Azioni Tecnologiche avanzate Eur IT ,0 12,4 BNP Paribas AM Sas BNP Paribas Technologies Cap. Eur FR ,9 16,1 Oyster Sicav Technology Eur Eur LU ,3 9,3 Se analizziamo ciò che c è da comprare sul mercato, non sorprende vedere che c è una forte disparità di valutazioni: da una parte titoli che presentano quotazioni contenute (soprattutto colossi ben consolidati del settore), dall altra growth story che ricordano la bolla degli anni 90. Interessante al proposito appare il commento di Jeroen Brand, industrials, technology & telecom senior investment manager di Ing Investment Management: «Il settore nel suo complesso presenta valutazioni attraenti, dato che le compagnie più grandi hanno prezzi relativamente bassi. Le quotazioni, in questo senso, sono interessanti anche nei settori ciclici del comparto, come l industria dei chip. Comunque, c è un profondo gap tra diversi segmenti: cloud computing e social media presentano al contrario valutazioni altissime». Sulle stessa lunghezza d onda anche l analisi di Brad Slingerlend, portfolio manager di Janus Global Technology Strategy: «Il settore It presenta al momento un profondo divario, con molte società consolidate e di grandi dimensioni che stanno scambiando a valutazioni da un punto di vista storico molto basse e a sconto rispetto al mercato in generale, nonostante la solida crescita degli utili e della liquidità. Per contro, nei settori a crescita più veloce, come il cloud computing, le valutazioni sono alte, rispetto ai trend storici, ma allo stesso tempo va considerato che sono queste le società che manifesteranno la crescita più forte nei prossimi anni». Interessante il ragionamento di Dennis Montagna, del desk azioni Nord America di Arca sgr, che inquadra l andamento attuale della tecnologia rispetto al passato e al resto del mercato: «Guardando le valutazioni nel loro contesto storico, il multiplo P/E del settore tecnologico è molto basso e ha valutazioni paragonabili a quelle degli anni 1997/1998 prima della formazione della bolla Internet. Se lo si raffronta con il mercato azionario complessivo, troviamo che la tecnologia è forse ancora più attraente in 18 FONDI&SICAV/Maggio 2012

19 Fonte: Sharpe Ytd Perf. 1 anno Volat. ann. 1 anno Sharpe 1 anno Perf. 3 anni Volat. ann. 3 anni Sharpe 3 anni Perf. 5 anni Volat. ann. 5 anni Sharpe 5 anni 0,6-2,1 22,6 0,0 62,6 21,4 0,1 19,7 25,5 0,0 0,4 4,1 23,8 0,0 77,3 20,1 0,1 0,5 23,5 0,0 0,4 7,0 21,3 0,0 61,1 19,7 0,1 5,2 22,3 0,0 0,4 16,3 21,0 0,1 54,1 18,6 0,1-0,9 23,4-0,0 0,4-6,1 24,2-0,0 73,3 22,7 0,1 1,4 24,7 0,0 0,5 11,2 17,8 0,1 56,6 17,3 0,1 11,5 19,6 0,0 0,5 6,0 20,0 0,1 70,0 20,1 0,1 24,7 24,3 0,0 0,5 4,3 23,0 0,0 52,5 19,8 0,1 3,9 21,6 0,0 0,4 12,8 20,3 0,1 63,8 18,5 0,1 19,4 21,4 0,0 0,5 4,7 20,9 0,0 66,7 19,4 0,1 29,4 20,2 0,0 0,5 12,0 18,6 0,1 56,3 18,2 0,1 10,5 20,8 0,0 0,5 11,2 18,6 0,1 53,0 18,2 0,1 0,5 15,4 17,8 0,1 56,3 17,6 0,1 7,4 20,5 0,0 0,3-10,4 25,9-0,0 48,6 23,4 0,1-25,5 26,6-0,0 0,3 11,0 22,3 0,1 81,2 20,4 0,1 43,5 23,0 0,0 0,3-8,4 23,2-0,0 46,4 20,2 0,1 0,2 12,8 16,6 0,1 44,9 15,3 0,1 1,7 17,8-0,0 0,2-12,9 25,5-0,1 17,0 23,1 0,0-35,7 27,4-0,0 0,1-6,3 24,9-0,0 termini di valutazione in confronto agli altri settori. In particolare, sul piano puramente valutativo, i semiconduttori e il segmento internet appaiono particolarmente a sconto sulla loro media storica, mentre i servizi e i telco equipment sono quelli più cari». Complessivamente, comunque, si tratta di un comparto, o di una serie di comparti, ormai giunto a maturazione, almeno per i nomi più blasonati, con però ancora buone prospettive di crescita ed elevata solidità finanziaria. Interessanti ad esempio le considerazioni di Peter Vanderlee, co-manager di Legg Mason Us Equity Income Fund di ClearBridge advisor, del gruppo Legg Mason: «C è stato un cambio di concezioni radicale nella Silicon Valley negli ultimi dieci anni. Pagare un dividendo non viene più necessariamente considerato come un segnale che i tuoi giorni migliori siano alle spalle. Anzi, ora viene considerato come un segnale di forza finanziaria, dato che sempre più aziende tecnologiche abbracciano il concetto di dividendo come forma di ricompensa agli azionisti di lunga data. Dopo essere già cresciuti significativamente nell ultimo decennio, i dividendi nel settore tecnologico Usa sono quindi destinati ad aumentare in futuro. Solo il 17,9% delle società del settore presenti nell S&P500 aveva pagato un dividendo nel 2002, mentre nel 2011 la percentuale è arrivata al 53,5% (fonte: Factset Dividend Quarterly, 23 marzo, 2012). Inoltre, delle 31 società che hanno già pagato dividendi nel 2012, otto sono gruppi It». Punta su una relativa sovraperformance anche Frederic Fayolle, gestore di Dws Investments: «I titoli It nel complesso non appaiono costosi, sia se si guarda la loro storia in particolare, sia rispetto al mercato in generale. Però si deve riconoscere che la crescita del fatturato del comparto nel suo complesso non è più di diverse volte superiore alla media del mercato come in passato. Comunque, anche in questi termini, il settore non sembra troppo caro, considerando le sue prospettive di crescita di fattu- FONDI&SICAV/Maggio

20 La grande forza della information technology Un settore che sovraperforma Se torna l avversione al rischio Per alcuni l high-tech è quasi un bene rifugio Di fronte ad aspettative non certo eccessivamente prudenziali, viene da chiedersi come si potrebbero comportare i titoli tecnologici in una rinnovata fase di risk aversion. È infatti interessante notare che Apple, ormai il vero benchmark della tecnologia, se non dell intero mercato azionario Usa (vista la capitalizzazione e la diffusione nei portafogli azionari istituzionali), ha vissuto nel non facilissimo mese di aprile una correzione di circa il 10% dai massimi, prima di riprendersi grazie allo strepitoso trimestre registrato. In questo caso sembrano prevalere due diverse filosofie, con alcune sfumature nel mezzo. Vi è infatti chi ritiene che comunque l hi tech continui a presentare un forte beta e un elevata ciclicità, ragion per cui in una fase di avversione al rischio le difficoltà sarebbero pesanti. Per Montagna di Arca sgr, «la tecnologia è un settore ciclico e ha un beta superiore al mercato, quindi è difficile avere una sovraperformance del settore in caso di bear market». Non manca però anche chi ritiene che la tecnologia sia entrata in un superciclo di trasformazioni tecnologiche epocali, unite a una più oculata gestione aziendale, che dovrebbero rendere questa tipologia di azioni quasi un bene rifugio nei momenti di crisi. Brand, di Ing Investment Management, fa notare: «Sia la stabilità dei budget tecnologici a livello corporate sia la forte domanda di apparecchi consumer oriented come smartphone e tablet, sarà di grande aiuto per la crescita degli utili del settore. Se associamo queste considerazioni ai livelli di valutazione corrente, se ne deduce che il comparto It dovrebbe riuscire a offrire performance relativamente migliori in una eventuale nuova fase di risk aversion». Nel mezzo non manca chi vede anche qui una biforcazione fra titoli con maggiore storia alle spalle e caratteristiche più value e nomi genuinamente growth. Ciò che è interessante è rato e di profitto, certamente maggiori se comparate al resto del mercato. Le mega-cap tech sono i titoli tecnologici meno costosi, mentre temi caldi come il cloud computing e internet marketing sono i più cari». LA SFIDA EPOCALE DEL CLOUD COMPUTING L elemento però da tenere presente è che i titoli con caratteristiche maggiormente value si trovano in quei comparti ritenuti più a rischio di subire conseguenze negative a causa delle trasformazioni tecnologiche in atto. William Warren, analista di Threadneedle, afferma: «Molte aree dell It, particolarmente alcune large cap, sono valutate convenientemente. In alcuni casi ciò è dovuto alla percezione che queste società si trovino di fronte a sfide epocali come il cloud computing, che potrebbe erodere la domanda per i prodotti It più tradizionali, piuttosto che l invasione del mercato pc da parte dei tablet. Così, le valutazioni di Microsoft, Cisco, Emc e Oracle sono nettamente in contrasto con i multipli estremi che gli investitori piazzano su aziende del cloud come Salesforce.com». Nel complesso l ottimismo continua a prevalere, anche a causa dell impressione che sotto sotto gli investitori non si fidino ancora del tutto di questo complesso di azioni, viste le bruciature ustionanti del passato, elemento che tiene le valutazioni tutto sommato contenute. Bolko Hohaus, gestore del fondo Lo Funds Technology di Lombard Odier Im, spiega: «Il settore sta scambiando a multipli in linea con l S&P 500, cioè 14x per il 2012, il che significa che non vengono adeguatamente prezzate le prospettive future, se si compie una comparazione con il mercato in generale. Il segmento più conveniente è quello dell elettronica per ufficio (P/E =7x), mentre il software per soluzioni internet è il più costoso (PE=20x)». La normalizzazione complessiva di tutto l insieme, nonostante qualche valutazione stravagante, viene sottolineata anche da Johan Van der Biest, It equity analyst di Dexia Asset management: «Un altro modo di guardare 20 FONDI&SICAV/Maggio 2012

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