Il mercato del LAVORO DIPENDENTE e ISCRITTI DISOCCUPATI nella provincia di Genova Rapporto Statistico annuale 2005

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1 Politiche del Lavoro Il mercato del LAVORO DIPENDENTE e ISCRITTI DISOCCUPATI nella provincia di Genova Rapporto Statistico annuale Pubblicazione della Provincia di Genova Politiche del Lavoro Osservatorio del Mercato del Lavoro Via Cesarea, Genova Tel Fax oml@provincia.genova.it Direttore di Area: A cura di: Susanna Picasso Giovanna Badalassi Con la collaborazione dell Unità sistemi Informativi Servizio Servizi per l Impiego E autorizzato l uso di testi e immagini citando la fonte. Tutti i diritti riservati all Amministrazione Provinciale di Genova 1

2 INDICE PREMESSA. 5 INTRODUZIONE:... 9 PARTE 1: IL MERCATO DEL LAVORO DIPENDENTE CAP 1.1: I CONTRATTI PAR 1.1.1: I CONTRATTI REGISTRATI NEL PAR : GLI AVVIAMENTI PAR : LE PROROGHE PAR 1.1.4: LE TRASFORMAZIONI CAP 1.2: I LAVORATORI PAR I LAVORATORI AVVIATI E CESSATI PAR LE CARATTERISTICHE ANAGRAFICHE PAR IL LIVELLO DI ISTRUZIONE PAR IL LIVELLO PROFESSIONALE PARTE 2: GLI ISCRITTI ALLE LISTE DEI CIP EX D.LGS 297/2002 IN CERCA DI LAVORO CAP 2.1: GLI ISCRITTI AI CENTRI PER L IMPIEGO DELLA PROVINCIA Par 2.1.1: LE ISCRIZIONI PAR 2.1.2: LE CARATTERISTICHE ANAGRAFICHE PAR 2.1.3: IL LIVELLO DI ISTRUZIONE PAR 2.1.4: IL LIVELLO PROFESSIONALE CAP 2.2: DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO PER ALCUNI TARGET SPECIFICI PAR 2.2.1: I DIPLOMATI PAR 2.2.2: I LAUREATI PAR 2.2.3: GLI OVER PAR 2.2.3: GLI EXTRACOMUNITARI PAR 2.2.5: GLI ISCRITTI IN MOBILITA CAP 2.3 GLI UTENTI DEI SERVIZI PER IL LAVORO DEI CENTRI PER L IMPIEGO DELLA PROVINCIA PAR 2.3.1: IL FLUSSO ANNUALE DI ISCRITTI AI CENTRI PER L IMPIEGO PAR 2.3.2: LA PARTECIPAZIONE AI SERVIZI DELLA PROVINCIA PAR 2.3.3: LE CARATTERISTICHE ANAGRAFICHE PAR 2.3.4: IL LIVELLO DI ISTRUZIONE PAR 2.3.5: IL LIVELLO PROFESSIONALE

3 ELENCO TABELLE: Tabella 1: Movimentato contratti dettaglio avviamenti, proroghe, trasformazioni Tabella 2: Lavoratori movimentati e Aziende coinvolte e Tabella 3: Avviamenti per tipologia contrattuale Tabella 4: Avviamenti per grandi gruppi di qualifica Tabella 5: Avviamenti tempo determinato e tempo indeterminato prime 15 qualifiche Tabella 6: Avviamenti per settore economico dettaglio attività Tabella 7: Avviamenti per tipologia contrattuale e genere Tabella 8: Avviamenti per tipologia di orario e genere Tabella 9: Primi 10 motivi cessazione avviamenti Tabella 10: Contratti a tempo indeterminato cessati nel < anno per settore economico e genere Tabella 11: Contratti a tempo indeterminato cessati nel durata inferiore all anno per motivo cessazione e genere Tabella 12: Proroghe per grande gruppo qualifica professionale di assunzione Tabella 13: Trasformazioni per grande gruppo qualifica professionale di assunzione Tabella 14: Lavoratori avviati per genere e fascia di età Tabella 15: Lavoratori avviati nel per titolo di studio e fascia di età Tabella 16: Lavoratori avviati per livello più alto di qualifica di assunzione e fascia di età Tabella 17: Lavoratori avviati per livello più alto di qualifica di assunzione e titolo di studio Tabella 18: Lavoratori avviati confronto qualifica di assunzione e qualifica acquisita da curriculum per genere Tabella 19: Stato lavorativo iscritti CIP D.Lgs 297/ Tabella 20: Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per genere e fascia di età Tabella 21: Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per stato di disoccupazione e genere Tabella 22: Anzianità iscritti ai CIP ex D.Lgs 297/2002 per periodi e per genere Tabella 23: Anzianità iscritti ai CIP ex D.Lgs 297/2002 per periodi e fascia di età Tabella 24: Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per qualifica professionale più alta e genere Tabella 25: Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 prime 30 qualifiche professionali più alte Tabella 26: Diplomati: Lavoratori avviati e Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per tipologia diploma e genere Tabella 27: Diplomati: Lavoratori avviati e Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per fascia di età e genere Tabella 28: Diplomati: Avviamenti per tipologia contratti avviati Tabella 29: Diplomati: Avviamenti per genere e tipologia contratti avviati Tabella 30: Diplomati: Avviamenti prime 15 qualifiche di assunzione tempo determinato e indeterminato.. 51 Tabella 31: Diplomati: Avviamenti primi 15 diplomi più frequenti t. determinato e t. indeterminato Tabella 32: Laureati: Lavoratori avviati e Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per tipologia laurea e genere Tabella 33: Laureati: Lavoratori avviati e Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per fascia di età e genere Tabella 34: Laureati: Avviamenti per tipologia contratti avviati Tabella 35: Laureati: Avviamenti per genere e tipologia contratti avviati Tabella 36: Laureati: Avviamenti per genere e tipologia contratti avviati Tabella 37: Avviamenti prime 15 lauree più frequenti tempo determinato e tempo indeterminato Tabella 38: Over 40: Lavoratori avviati e Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per titolo di studio e genere Tabella 39: Over 40: Avviamenti per tipologia contratti avviati Tabella 40: Over 40: Avviamenti per genere e tipologia contratti avviati Tabella 41: Over 40: Avviamenti prime 15 qualifiche di assunzione tempo determinato e indeterminato Tabella 42: Over 40: Avviamenti tempo determinato e tempo indeterminato per titolo di studio

4 Tabella 43: Extracomunitari: Lavoratori avviati e Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per cittadinanza e genere.. 62 Tabella 44: Extracomunitari: Lavoratori avviati e Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per fascia di età e genere.. 63 Tabella 45: Extracomunitari: Lavoratori avviati e Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per titolo di studio e genere64 Tabella 46: Extracomunitari: Lavoratori avviati e Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per qualifica professionale e genere Tabella 47: Extracomunitari: Avviamenti per tipologia contratti avviati Tabella 48: Extracomunitari: Avviamenti per genere e tipologia contratti avviati Tabella 49: Extracomunitari: Lavoratori avviati prime 15 qualifiche di assunzione per genere Tabella 50: Iscritti in mobilità: Stato lavorativo per genere - dato di stock inizio mobilità 01/01/1999-fine dopo 31/12/ Tabella 51: Iscritti in mobilità per tipologia e per anno inizio mobilità dato di stock Tabella 52: Iscritti in mobilità Occupati e disoccupati per genere e fascia di età Tabella 53: Iscritti in mobilità Occupati e disoccupati per genere e titolo di studio Tabella 54: Iscritti in mobilità Occupati e disoccupati per genere e qualifica professionale Tabella 55: Utenti servizi erogati dai centri per l Impiego anni Tabella 56: Numero servizi utilizzati per iscritto anni Tabella 57: Utenti servizi CIP per genere e per fascia di età Tabella 58: Livello di istruzione utenti servizi centri per l impiego per genere Tabella 59: Livello professionale utenti servizi CIP per genere ELENCO FIGURE: Figura 1: Movimentazione totale contratti e Figura 2: Avviamenti per tipologia contrattuale Figura 3: Andamento mensile avviamenti a tempo determinato e indeterminato Figura 4: Avviamenti per settore economico Figura 5: Durata contratti conclusi nel tempo determinato e indeterminato Figura 6: Andamento mensile proroghe tempo determinato Figura 7: Trasformazioni andamento mensile tempo indeterminato Figura 8: Lavoratori avviati per genere Figura 9: Lavoratori avviati nel per genere e stato civile Figura 10: Lavoratori avviati per genere e titolo di studio Figura 11: Lavoratori avviati nel per genere e più alto livello di qualifica per l assunzione Figura 12: Andamento cronologico Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 e ex Media provinciale Istat Figura 13: Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per genere Figura 14: Iscritti CIP ex D.Lgs 297/2002 per genere e titolo di studio Figura 15: Iscritti in mobilità Flusso annuale iscrizioni Figura 16: Iscritti totali in mobilità dato di stock per genere e per fascia di età Figura 17: Iscritti in mobilità occupati per tipologia contrattuale e genere Figura 18: Persone iscritte almeno una volta ai centri per l Impiego ex D.Lgs 297/ Figura 19: Flusso annuale iscrizioni e numero persone iscritte ai Centri per l Impiego della Provincia Figura 20: Stato lavorativo al 03/06/2006 utenti CIP Figura 21: Stato lavorativo al 03/06/2006 utenti CIP per genere

5 Premessa: Come ogni anno, l Osservatorio del mercato del Lavoro della Provincia di Genova presenta il report di analisi sull andamento dell occupazione dipendente e delle persone alla ricerca attiva di lavoro, elaborato sulla base delle risultanze delle proprie banche dati. La Provincia di Genova, infatti, dal 1998 per disposizione normativa (D.Lgs 23/12/97 nr. 469) ha sia l obbligo di registrare tutte le movimentazioni contrattuali intervenute sul mercato del lavoro dipendente, che quello di tenere aggiornate le liste delle persone in cerca di occupazione (D.Lgs 181/2000 e D.Lgs 297/2002). Quello che per parecchio tempo è stato considerato quale un mero adempimento normativo si è invece rivelato in questi ultimi anni un prezioso strumento per meglio conoscere la realtà del mercato del lavoro locale e meglio valutare l impatto delle politiche praticate sulle dinamiche occupazionali. Il presente report si presenta infatti di particolare interesse nell evidenziare la stretta dipendenza delle dinamiche occupazionali dagli indirizzi, sia a livello strategico che di breve termine, dello sviluppo economico territoriale. Come si vedrà, l ambito di rilevazione è limitato al solo monitoraggio del mercato del lavoro dipendente, rimanendo ad oggi non monitorati i rapporti lavorativi occasionali e atipici, i lavoratori autonomi (imprenditori, professionisti, etc), e i lavoratori pubblici, nonostante le modifiche normative del 2002 avessero già previsto l ampliamento dell obbligo di comunicazione a tutte le tipologie contrattuali fino ad oggi escluse. E certamente auspicabile una prossima emanazione del Decreto attuativo del Ministero del Lavoro che indichi le modalità operative per adempiere completamente al disposto normativo, arrivando ad un monitoraggio completo di tutti i rapporti lavorativi subordinati e no. Solo in quel momento potremo offrire a tutti gli attori pubblici e privati che programmano ed interagiscono sul contesto socio/economico territoriale una visione completa delle dinamiche quali/quantitative dell occupazione. Con la conseguente consapevolezza che tutti i lavoratori che sono presso le imprese ed i cui contratti non sono registrati presso i CPI, rappresentano l area del lavoro sommerso, pesantemente presente anche nella nostra realtà. Possiamo però affermare che l attuale rilevazione parziale è comunque significativa se letta in chiave di sviluppo: è indubbio infatti che il rapporto subordinato rappresenta la più sicura e affidabile modalità lavorativa sulla quale poggia il nostro sistema economico e sociale. Esso è infatti una cartina di tornasole per capire le dinamiche occupazionali riferibili non solo allo sviluppo economico, ma anche ad una capacità di crescita sociale e familiare che la crescente precarizzazione dei rapporti lavorativi e reddituali di questi ultimi anni ha messo a dura prova, soprattutto per le generazioni più giovani. L analisi delle caratteristiche di tali rapporti lavorativi e quella contestuale dei lavoratori in cerca di impiego in sintesi ci dice che: Il 73% dei rapporti subordinati avviati nell anno è a tempo determinato (di cui la metà non supera il mese di durata); ben il 29% dei rapporti a tempo indeterminato inizia e finisce nell anno stesso, il 76% dei contratti complessivi riguarda il settore dei servizi e del commercio, con un ulteriore riduzione nell industria, il 50% degli avviati al lavoro non possiede un diploma di scuola superiore, 5

6 le qualifiche di avviamento riguardano per il 41% professioni di vendita e servizi alle famiglie, il 20% personale non qualificato, il 22% personale impiegatizio i diplomati ed i laureati sono avviati in larga misura con qualifiche inferiori a quelle corrispondenti al titolo di studio posseduto le donne stanno riducendo il divario numerico nell avviamento al lavoro (48% donne contro 52% uomini) ma si concentrano nei rapporti a T.D. nelle basse qualifiche e nelle minori durate contrattuali aumentano i lavoratori maschi disoccupati over 40 a seguito delle crisi industriali che hanno colpito il settore manifatturiero continua un forte disallineamento fra domanda ed offerta di lavoro: fra le qualifiche ed aspettative dei disoccupati e le richieste di professionalità tecniche da parte delle aziende Tutto ciò non può non indurre la comunità a porsi alcune domande chiave: il nostro territorio offre rapporti lavorativi adeguati al livello di preparazione dei lavoratori? offre a questi occasioni di crescita professionale e dunque personale? Ed ancora: vengono rispettati i livelli professionali, le forme contrattuali, le modalità retributive tali da offrire soprattutto ai giovani, ma anche ai lavoratori considerati anziani quella solidità contrattuale ed economica che garantisca la crescita di una comunità coesa e propositiva? Di contro il nostro sistema familiare, scolastico e professionale orienta e forma coerentemente ai fabbisogni delle imprese le future generazioni di lavoratori? L obiettivo dell l Amministrazione Provinciale è quindi lo sviluppo dell occupazione, non solo sotto l aspetto quantitativo ma soprattutto sotto il profilo della buona occupazione e buona occupabilità come momento di incrocio positivo fra le esigenze dei lavoratori di vedere soddisfatte sicurezza, professionalità e reddito e le esigenze delle aziende di poter usufruire di un capitale umano, corrispondente ai bisogni di qualificazione, produttività e competitività dei processi produttivi. Tali riflessioni motivano dunque la ferma convinzione del ruolo imprescindibile che il sistema imprenditoriale e aziendale ricopre rispetto all aumento dell occupazione e della buona occupazione, rilanciandone quindi il ruolo e le responsabilità sociali. Conseguentemente il sostegno pubblico al sistema imprenditoriale locale va riletto nell ottica di contribuire a rafforzare la dinamicità e la competitività dei settori trainanti, chiedendo in cambio un ritorno sulla comunità in termini di occupazione regolare, qualitativa ed inclusiva anche dei lavoratori più svantaggiati. Le decisioni strategiche di questi ultimi anni (il rilancio del settore portuale, il ruolo dell IIT, la riqualificazione delle Aree Campi, Expo, Fiumara, Erzelli), sono andate nella direzione di favorire un maggior dinamismo imprenditoriale, ma richiedono certamente un ulteriore impulso. Si osserva infatti la necessità di concentrare le risorse nei settori economici: industria, marittimo/portuale, ricerca tecnologica che possono portare sul nostro territorio maggiore valore aggiunto per creare occasioni lavorative per i lavoratori più qualificati ed a elevata scolarità. Una condizione necessaria per far da traino rispetto ai settori di attività: indotto, servizi, commercio, caratterizzati da più bassi livelli di professionalità e quindi da maggiore precarietà. 6

7 Certamente la crisi demografica nel nostro territorio, particolarmente accentuata a causa del progressivo aumento dell età media della popolazione, (e l incidenza delle professioni di assistenza familiare e domestiche ne è una prova inconfutabile), incide sulla capacità di crescita dinamica e sostenuta, sia nell economia che nel sociale. A maggior ragione occorre dunque che tutti i soggetti coinvolti nel sistema di sviluppo locale, pubblici e privati, si impegnino al meglio per creare sul territorio capacità di crescita per le aziende già attive sul territorio, riducendo il fenomeno di nanismo aziendale che ci sta caratterizzando (2,3 addetti per impresa), e capacità di attrazione per nuovi insediamenti imprenditoriali, in settori economico ad alto valore aggiunto. Sconfessiamo quindi chi punta sul conflitto tra interessi contrapposti di aziende e lavoratori; questo è superabile attraverso l impegno in settori economici realmente competitivi e produttivi sul mercato, in una logica di libera concorrenza, nei quali non si faccia ricadere sulle condizioni contrattuali ed economiche del lavoratore il costo della mancata competitività e capacità di innovazione. Per raggiungere tali risultati appare necessaria la collaborazione e il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti sociali, dalle associazioni imprenditoriali a quelle dei lavoratori e agli enti pubblici, in un processo di confronto permanente nel quale ognuno sappia sostenere le proprie ragioni in un quadro comune e condiviso di benessere economico e sociale per tutta la comunità. Consistente è infatti il bacino di potenziali lavoratori che potrebbero essere coinvolti in questo processo di crescita: circa , tra i quali si trovano certamente persone disoccupate a pieno titolo, ma anche quote consistenti di lavoratori occupati con forme contrattuali talmente occasionali e precarie da mantenere lo stato formale di disoccupazione, senza contare la parte di lavoratori, occupati in nero, che mantengono l iscrizione nelle liste dei Centri per l Impiego della Provincia, contando in una prospettiva di emersione e regolarizzazione. Per garantire condizioni di pari accesso al lavoro per tutti i target di lavoratori, vanno considerate le difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro che possono caratterizzare le donne, gli extracomunitari, i lavoratori over 40, quelli in mobilità, quelli costretti al lavoro nero per sopravvivere. L analisi di tali target ci fa riflettere anche sulla profonda rottura generazionale che si è creata in questo ultimo decennio, determinando profonde differenze sociali tra lavoratori maturi e sostenuti ancora, seppure in forma ridotta, da importanti tutele lavorative, e i lavoratori o aspiranti tali più giovani, per i quali si prospettano carriere lavorative all insegna della precarietà e della mancanza di prospettive economiche e personali. Una frattura ad oggi non ricomposta, per la quale solo ora a livello nazionale si sta cercando una soluzione che ne inverta l andamento, operando sulla riforma degli ammortizzatori sociali e sulla ridefinizione delle agevolazioni collegate alle diverse tipologie contrattuali, per rendere di nuovo competitivo il lavoro stabile e professionale. L apparente silenzio con il quale le generazioni più giovani appaiono affrontare tali difficoltà lavorative ci deve preoccupare, poiché segnala in misura inequivocabile la perdita di speranza di un cambiamento di tale situazione. Non solo, ma si intravede anche una perdita della consapevolezza dei diritti dei lavoratori e di diritto al lavoro, che rende tale parte di popolazione particolarmente debole dal punto di vista lavorativo e sociale. 7

8 In tale panorama che caratterizza la domanda e l offerta di lavoro si inserisce l azione delle politiche per il lavoro della Provincia di Genova. Le modifiche normative sopra citate hanno infatti attribuito ai Centri Provinciali per l Impiego un preciso ruolo di sviluppo di servizi per il lavoro, anche con il coordinamento e convenzionamento con gli operatori privati In un contesto economico e produttivo dove il cittadino può trovarsi nell arco della vita lavorativa ad agire più rapporti di lavoro e diversi mestieri, i servizi per il lavoro erogati dai Centri Provinciali per l Impiego rappresentano un prezioso fattore di coesione sociale agendo quale ammortizzatore occupazionale : prendendo in carico i lavoratori disoccupati, offrendo loro riorientamento, percorsi di formazione, servizi di mediazione al lavoro che ne aumentino non solo le possibilità di impiego nell immediato ma anche la competitività professionale in termini di occupabilità futura. L impegno che la Provincia ha profuso in questi ultimi anni nello sviluppo delle politiche per il lavoro è stato certamente intenso e sostenuto, con risultati positivi e incoraggianti che possono e debbono migliorare in futuro: decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno ricevuto colloqui di orientamento, voucher formativi, tirocini, invio a colloqui in azienda ed inserimenti al lavoro. Il tasso di copertura attuale dei servizi di primo livello (accoglienza, colloquio orientamento) è pari al 60% degli iscritti; quello dei servizi di secondo livello è del 17%, cioè circa persone ogni anno ricevono un voucher o un tirocinio o un corso di formazione o una proposta di lavoro. Permane però la consapevolezza che tale contributo da solo non possa e, forse, non debba, avere un impatto di sistema senza un più ampio processo di sviluppo economico condiviso con tutto il territorio e tutto gli altri attori coinvolti. Per questo l Amministrazione Provinciale sta rinsaldando il patto programmatorio e concertativo con Istituzioni ed operatori locali, con un intensa attività di incontri e confronti sui Piani di Sviluppo Locale in tutte le Comunità Montane che articolano il nostro territorio. Auspico dunque che la lettura delle pagine che seguono offra a tutti non solo uno strumento per meglio comprendere le dinamiche occupazionali del nostro territorio, ma contribuisca ad aumentare una capacità di confronto e di riflessione collettiva che stimoli a tutti un rinnovato spirito di intraprendenza e capacità di investimento economico, umano e sociale. Alessandro Repetto Presidente Provincia di Genova 8

9 INTRODUZIONE: Il report che si presenta propone una lettura statistica della analisi della banca dati dei centri per l impiego relativa al mercato del lavoro dipendente e alla gestione delle liste delle persone in cerca di lavoro ex D.Lgs 297/2002. L analisi della domanda di lavoro si avvale dei dati sul mercato del lavoro dipendente che la Provincia di Genova gestisce in adempimento alle norme legislative, registrando le comunicazioni delle imprese che segnalano le movimentazioni contrattuali avvenute nell anno. In questo caso l analisi viene condotta cercando di descrivere le principali caratteristiche del mercato del lavoro attraverso la rilevazione delle dinamiche di assunzione, cessazioni, avviamenti, proroghe o trasformazioni contrattuali che offrono la cifra dell andamento di quella parte del mercato del lavoro più dinamica e soggetta a variazioni. Per questa parte di analisi la rilevazione delle diverse tipologie contrattuali, le qualifiche, i settori di attività, e le principali caratteristiche non solo dei rapporti lavorativi, ma anche dei lavoratori coinvolti, consente di monitorare costantemente l andamento del mercato del lavoro, offrendo spunti importanti non solo a fini conoscitivi, ma soprattutto per una più consapevole opera di valutazione dell impatto delle politiche per il lavoro e per l occupazione Per quanto riguarda la parte di offerta di lavoro, le competenze della Provincia assegnate dal D.Lgs 297/2002 le attribuiscono la responsabilità di gestire le liste delle persone in cerca di lavoro. Anche in questo caso l analisi statistica offre una lettura delle principali caratteristiche della popolazione disoccupata, descrivendo le caratteristiche anagrafiche e professionali. Oltre a gestire le liste per le persone in cerca di occupazione la Provincia opera, sempre secondo le attribuzioni di legge, anche con una ampia varietà di servizi a sostegno delle persone in cerca di lavoro, cercando di favorirne l inserimento occupazionale. Una analisi più approfondita viene dunque condotta nei confronti di un segmento più ristretto della popolazione in cerca di lavoro che negli ultimi 2 anni ha usufruito di uno o più servizi della Provincia, identificando in tale parte della popolazione la componente più dinamica e motivata alla ricerca di occupazione, e partecipe delle varie attività promosse. Sia nella analisi della domanda che dell offerta di lavoro provinciale, si è cercato infine di condurre alcuni approfondimenti su particolari porzioni di popolazione definite da caratteristiche particolari per le quali le iniziative di politiche per il lavoro devono assumere un approccio specifico che tenga conto delle differenze: le donne, gli extracomunitari, gli over 40, gli iscritti nelle liste di mobilità, gli interinali, etc. Il livello di dettaglio e di approfondimento tecnico che si è voluto dare al report consente di soddisfare una nutrita serie di esigenze informative, pur nella complessità descrittiva inevitabile per una relazione approfondita su tali argomenti. A titolo esemplificativo, dunque, si riportano di seguito alcune indicazioni di sintesi, utili per chi volesse avere alcune indicazioni di insieme, prima di procedere alla lettura analitica: 9

10 Mercato del lavoro: Nel in Provincia di Genova sono iniziati in tutto contratti, riferiti a lavoratori, per il 52% uomini e per il 48% donne. Complessivamente il mercato del lavoro dipendente ha registrato una stasi dei nuovi contratti registrati (-2,2% la differenza tra cessati e iniziati nell anno), solo in parte compensata da un aumento delle prosecuzioni di contratti registrate negli anni precedenti e dalla trasformazione di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. Tale rallentamento si è manifestato soprattutto nel settore dell Industria, in particolare nella Fabbricazione dei prodotti in metallo e nell edilizia. Il 65% dei nuovi contratti registrati nel è stato a tempo determinato, il 27% a tempo indeterminato, l 8% in apprendistato. Il 66% del totale dei contratti iniziati nel è anche finito nello stesso anno (85% nel caso dei contratti a tempo determinato, 29% per quelli a tempo indeterminato). La qualifica professionale maggiormente richiesta è stata quella delle Professione di vendita e servizi alle famiglie (41,4% del totale dei contratti avviati), seguita dal Personale non qualificato (20,0%). Le qualifiche di tipo impiegatizio hanno riguardato il 22,3% del totale dei contratti avviati. Iscritti alle liste dei Centri per l Impiego ex D.Lgs 297/2002 Gli iscritti totali alle liste dei Centri per l Impiego in cerca di lavoro sono stati in tutto (dato di stock), di cui il 63% donne. Il flusso annuale di iscritti ha visto presentarsi agli sportelli dei CIP persone nel. Gli over 40 sono il 40% del totale iscritti. Il 56% degli iscritti ha una anzianità superiore a due anni. Il 44% degli iscritti ha un diploma medio superiore o è laureato. Il 21% degli iscritti ha la qualifica più elevata di Professione di vendita e servizi alle famiglie, il 9% non ha alcuna qualifica, il 61% ha una qualifica di tipo impiegatizio. I diplomati rappresentano il 31% delle persone in cerca di lavoro nel, e il 24% del totale dei lavoratori avviati nell anno. Il 65% dei diplomati iscritti e il 58% dei diplomati avviati sono donne. I laureati sono il 10,6% del totale degli iscritti in cerca di lavoro, e l 8% del totale dei lavoratori avviati nell anno. Il 67% dei laureati iscritti e il 59% dei lavoratori avviati nel sono donne. Gli over 40 sono il 40% del totale degli iscritti e il 26,4% dei lavoratori complessivamente avviati nell anno. Il 65% degli iscritti over 40 e il 47% degli avviati over 40 sono donne. Gli extracomunitari rappresentano il 10,1% del totale degli iscritti alle liste dei Centri Per l Impiego, e il 15,9% del totale dei lavoratori assunti nell anno. Il 34% degli iscritti e il 35% degli avviati sono di nazionalità ecuadoriana. Il 60% degli iscritti e il 47% degli avviati sono donne. Gli iscritti alle liste di mobilità ex L. 223/91 e L. 236/93, persone in tutto, al 31/12/ sono disoccupati per il 59%, occupati per il 39%. La mobilità collettiva riguarda il 63% del totale iscritti. I Centri per l Impiego nel biennio hanno erogato servizi per il lavoro, destinati a persone, per il 56% donne. Ogni 100 nuovi iscritti nell anno, 30 usufruiscono di almeno un servizio erogato dalla Provincia di Genova, in aggiunta agli adempimenti amministrativi, all accoglienza e al primo orientamento (colloquio di primo livello). 10

11 PARTE 1: IL MERCATO DEL LAVORO DIPENDENTE CAP 1.1: I CONTRATTI PAR 1.1.1: I CONTRATTI REGISTRATI NEL Figura 1: Movimentazione totale contratti e TOT TOT CONTRATTI CONTRATTI E TERM INATI CONTRA TTI INIZIA TI NEGLI ANNI PRECEDENTI E TERM INATI CONTRA TTI TERM INATI DIFF CONTRATTI -TERM INATI TOT TOT In tutto nel presso i Centri per l Impiego della Provincia di Genova sono stati registrati contratti iniziati, e contratti terminati. Per contratti si intende la somma complessiva di tutte le movimentazioni intervenute, sia per quanto riguarda i contratti registrati ex novo (avviamenti), che la prosecuzione di contratti giunti a scadenza (proroghe, soprattutto riferite ai contratti a tempo determinato), che la trasformazione di contratti attivi con nuove modalità lavorative (trasformazioni, ad esempio da tempo determinato a tempo indeterminato, variazioni di orario, etc). Tale dato, per quanto riassuma movimenti eterogenei, offre comunque la lettura delle movimentazioni complessive che si sono avute sul mercato nell anno. In totale nel sono iniziati contratti in più rispetto a quelli cessati, con un aumento del numero di contratti attivi (iniziati e non cessati) del 3%. Rispetto ai contratti cessati nell anno, più della metà, il 63%, è iniziato e finito nell arco dell anno, mentre il restante 37% era iniziato negli anni precedenti il. Il confronto con il 2004 fa notare come nel vi sia stato un maggiore dinamismo sia per aprire che per chiudere i contratti (1.275 contratti aperti in più e contratti cessati in più nel rispetto al 2004), ma alla fine la differenza tra contratti aperti e chiusi nell anno è nel inferiore a quella registrata nel 2004 (1.981 contratti in meno, -35,9% rispetto al 2004) 11

12 Tabella 1: Movimentato contratti dettaglio avviamenti, proroghe, trasformazioni CONTRATTI AVVIAMENTI AVVIAMENTI 2004 DIFF PROROGHE PROROGHE 2004 DIFF TRASFORMA ZIONI TRASFORMA ZIONI 2004 DIFF CONTRATTI NELL'ANNO CONTRATTI E TERMINATI NELL'ANNO % CESSATI /AVVIATI NELL'ANNO CONTRATTI NEGLI ANNI PRECEDENTI E TERMINATI NELL'ANNO CONTRATTI TERMINATI NELL'ANNO DIFF CONTRATTI -TERMINATI NELL'ANNO % INCREM. DIFFERENZIALE ,4% 66,2% 48,3% 78,9% 79,4% 75,4% 24,8% 22,1% 31,8% ,2% -1,3% 4,7% 2,5% 35,4% 52,4% Il dettaglio delle diverse tipologie di contratti registrati offre la possibilità di ulteriori riflessioni. Gli avviamenti, contratti registrati per la prima volta, hanno conosciuto tra i due anni una diminuzione nei movimenti, sia per l apertura dei contratti che per la chiusura. Nel sono cessati più contratti di quanti ne siano iniziati ( la differenza, -2,2% rispetto ai contratti iniziati), in misura superiore alla contrazione che già si era verificata nel 2004 ( di differenza, -1,3%). In compenso per le altre due forme di movimentazione contrattuale (proroghe e trasformazioni), si sono ottenute delle variazioni in aumento, sia dei contratti iniziati che terminati, che hanno compensato la variazione in negativo degli avviamenti. Le proroghe iniziate sono infatti passate da del 2004 a del, con un aumento di contratti, le proroghe terminati sono aumentate da del 2004 a del ( contratti). Complessivamente i contratti di proroga avviati ma non cessati sono passati dal 2,5% dei contratti iniziati nel 2004 al 4,7% del. Più sensibile è ancora la movimentazione registrata sui contratti di trasformazione: le trasformazioni iniziate nel 2004, quelle del, con un aumento complessivo di contratti. Anche le trasformazioni cessate sono aumentate nei due anni da a 9.168, quasi raddoppiando. La differenza tra trasformazioni iniziate e cessate è rimasta significativa tra i due anni rispetto agli avviamenti e alle proroghe, anche se con una diminuzione dei contratti attivi: +52,4% l incremento dei contratti attivi su quelli cessati nel 2004, +35,4% il dato analogo nel. A sintesi delle osservazioni esposte, dai primi dati sintetici pare di poter osservare un rallentamento complessivo del mercato del lavoro in termini di dinamismo contrattuale, causato soprattutto da una maggiore difficoltà a instaurare nuovi rapporti lavorativi. A compensazione della contrazione rilevata nei contratti ex novo, il mercato ha mostrato di voler tenere in organico il personale già introdotto in azienda, o prorogando i contratti già in essere, o trasformandone le modalità di prestazione lavorativa. 12

13 Tabella 2: Lavoratori movimentati e Aziende coinvolte e 2004 LAVORATORI NUMERO LAVORATORI CONTRATTO ATTIVO AL 31/12 NUMERO LAVORATORI CESSATI 31/12 TOTALE LAVORATORI MOVIMENTATI NELL'ANNO TOT TOT 2004 DIFF M M 2004 DIFF F F 2004 DIFF AZIENDE TOT TOT 2004 DIFF TOT TOT 2004 DIFF CORRISPONDENTI A NR FILI Poiché più contratti possono coinvolgere lo stesso lavoratore nell arco dell anno, occorre evidenziare il dato dei lavoratori contestualmente al numero dei contratti registrati, per poter offrire una lettura sia delle dinamiche contrattuali che di quelle occupazionali. I lavoratori effettivamente coinvolti nello scambio domanda-offerta di lavoro sono stati dunque in tutto nel, in aumento rispetto al 2004 (1.728 persone in più). Per lavoratori movimentati si intende persone coinvolte a qualsiasi titolo in uno o più movimenti contrattuali nell arco dell anno, eventualmente anche per una sola cessazione, ad esempio. Fotografando lo stato di tali lavoratori al 31/12/ poco più della metà (45.454) risultavano ancora con un contratto attivo, mentre i restanti risultavano avere cessato il rapporto contrattuale e quindi non nel mercato del lavoro in tale data. Il lavoratori coinvolti sono stati più di genere maschile che femminile ( uomini e donne). Tra il 2004 e il l aumento del numero di lavoratori coinvolti nelle movimentazioni contrattuali ha riguardato soprattutto donne: l aumento di lavoratori complessivo di persone è infatti mediato dalla diminuzione di uomini tra i due anni (-516 persone) e il corrispondente aumento delle donne ( persone). La partecipazione al mercato del lavoro fotografata al 31/12/ ha visto uomini e donne con un contratto iniziato nell anno ancora attivo a tale data. Rispetto al 2004 si sono registrati 922 uomini in meno presenti con un contratto ancora aperto, e per contro 924 donne in più. Notevole è invece il dato di genere al 31/12/ riferito a lavoratori cessati al 31/12/ e quindi a tale data usciti dal mercato del lavoro. Se tale dato tra i due anni rilevati vale 406 persone per gli uomini, per le donne il valore sale a persone in più che nell arco dell anno hanno avuto una movimentazione contrattuale, ma risultavano non lavorare al 31/12/. Come si vedrà di seguito, il numero di contratti-avviamenti iniziati nell arco dell anno è stato sostanzialmente simile per donne e uomini ( per gli uomini e per le donne), mentre i contratti cessati hanno riguardato di più gli uomini nell arco di tutto l anno. In compenso risulta elevato numero di donne che risultano cessate al 31/12/ (1.320 contro 406 uomini), in prossimità dello scadere dei contratti a tempo determinato probabilmente originati dalla stagione natalizia. Le aziende coinvolte nella movimentazione contrattuale nel territorio sono state in tutto , in aumento di rispetto al Di queste vanno evidenziate a parte le famiglie che hanno assunto collaboratori domestici, rappresentando il 16% del totale dei datori di lavoro (4.096 in tutto rispetto ad un totale di ). 13

14 PAR : GLI AVVIAMENTI Figura 2: Avviamenti per tipologia contrattuale AVVIAMENTI E CESSATI NEL PER TIPOLOGIA DI RAPPORTO LAVORATIVO APPRENDISTA TO CONTRATTO FORMAZIONE TEMPO DETERMINATO TEMPO INDETERMINA TO LAVORO A DOMICILIO NON RILEVATO CESSATI I contratti registrati ex novo nel hanno riguardato per il 65% contratti a tempo determinato, per il 27% contratti a tempo indeterminato, per l 8% contratti di apprendistato. Il confronto con il totale dei contratti cessati rileva una sostanziale stabilità dei contratti a tempo determinato i quali, per propria caratteristica, hanno percentuali di cessazioni significative: i contratti a tempo determinato avviati nell anni, i cessati. L 85% dei contratti a tempo determinato iniziati nel è anche terminato nello stesso anno. I contratti a tempo indeterminato, per contro, hanno conosciuto una significativa diminuzione: gli iniziati sono stati in tutto , i cessati complessivi , con una diminuzione totale di contratti cessati rispetto agli iniziati. Il 29% dei contratti a tempo indeterminato è iniziato e cessato nel. Inoltre, come si vedrà meglio in seguito, il 42% del totale dei contratti a tempo determinato iniziati tra il 2004 e il e cessati nel ha avuto una durata inferiore ai 12 mesi. Il contratto di apprendistato ha conosciuto una riduzione complessiva, contratti iniziati in tutto a fronte di cessati (il 44% nello stesso ) La diminuzione del Contratto di formazione e lavoro si può considerare fisiologica a causa del superamento normativo che indirizza verso altre forme contrattuali. Tabella 3: Avviamenti per tipologia contrattuale CONTRATTI CESSATI E %CESS/I NIZ CESSATI E ANNI PREC AVVIAMENTI TOT CESSATI INCREMEN TO DIFFEREN Z CESS E INIZ % CESS E INIZ ANNI PRECED APPRENDISTATO % % 5% 13% 8% CONTRATTO FORMAZIONE % % 0% 3% 1% TEMPO DETERMINATO % % 83% 27% 63% TEMPO INDETERMINATO % % 12% 56% 27% LAVORO A DOMICILIO % % 0% 0% 0% NON RILEVATO % % 0% 0% 0% % TOT CESS % % 100% 100% 100% 14

15 Il numero dei contratti iniziati ha visto il 79% delle persone coinvolte in un unico contratto nell anno, il 15% in due contratti, il 4% in tre contratti. Il restante 2% è stato protagonista nell anno di più di 4 contratti di lavoro dipendente. Figura 3: Andamento mensile avviamenti a tempo determinato e indeterminato AVVIAMENTI TEMPO DETERMINATO AVVIAMENTI TEMPO INDETERMINATO AVVIAMENTI AVVIAMENTI CESSATI E AVVIAMENTI AVVIAMENTI CESSATI E CESSATI E ANNI PREC AVVIAMENTI CESSATI CESSATI E ANNI PREC AVVIAMENTI CESSATI L andamento mensile degli avviamenti registrati per i rapporti a tempo determinato ne mostra il carattere fortemente stagionale, verificandosi i picchi di movimentazione,sia di contratti iniziati che cessati, nei mesi di giugno, settembre e dicembre, contro il punto più basso di movimentazioni registrate in agosto. Per il tempo indeterminato l andamento mensile conferma il rallentamento delle movimentazioni contrattuali in agosto, ma con un andamento decisamente più regolare e meglio distribuito nei mesi di quanto risulti per i rapporti a tempo determinato. I picchi di maggiore movimentazione si registrano comunque a ridosso dei mesi di gennaio per gli avviamenti iniziati e dicembre per gli avviamenti cessati. Se la data di inizio d anno può apparire congrua con il regolare andamento operativo delle aziende, il picco di cessazioni di rapporti lavorativi a tempo indeterminato a dicembre, letto assieme all elevato numero di contratti a tempo indeterminato di durata inferiore all anno, lasciano supporre movimenti non coerenti con la specifica tipologia contrattuale del tempo indeterminato 15

16 Tabella 4: Avviamenti per grandi gruppi di qualifica CONTRATTI CESSATI E %CESS/I NIZ AVVIAMENTI CESSATI E ANNI PREC TOT CESSATI INCREMENTO DIFFERENZ % TOT INIZ % TOT CESS 1. LEGISLATORI, DIRIGENTI ED IMPRENDITORI 2. PROFESSIONI INTELLETTUALI AD ELEVATA SPECIALIZZAZIONE 3. PROFESSIONI INTERMEDIE (TECNICI) 4. PROFESSIONI ESECUTIVE DI AMMINIS.NE E GESTIONE 5. PROFESSIONI DI VENDITA E SERVIZI ALLE FAMIGLIE 6. ARTIGIANI, OPERAI SPECIALIZZATI E AGRICOLTORI 7. CONDUTTORI IMPIANTI DI MACCHINARI E OPERAI ASSEMBLAGGIO 8. PERSONALE NON QUALIFICATO ALTRO NON RILEVATO TOTALE ,8% ,3% 0,2% ,0% ,3% 2,1% ,1% ,4% 8,1% ,8% ,6% 11,9% ,0% ,3% 41,4% ,4% ,1% 11,4% ,1% ,2% 4,7% ,8% ,8% 20,0% ,1% ,1% 0,1% % % 100% Le qualifiche di assunzione registrate per gli avviamenti sono per il 42,3% imputate al gruppo di qualifiche relativo alle professioni di vendita e servizi alle famiglie, per il 20,8% relative al personale non qualificato, per l 11,6% alle professioni esecutive di amministrazione e gestione, per l 11,1% a artigiani, operai specializzati e agricoltori. Le due qualifiche professionali più elevate, i dirigenti e imprenditori, e le professioni intellettuali ad elevata specializzazione, non hanno inciso complessivamente per più del 2,6% sul totale dei contratti iniziati (250 avviamenti i dirigenti e imprenditori, per le professioni intellettuali). L andamento delle cessazioni mostra una sostanziale tenuta delle due qualifiche con il numero maggiore dei contratti registrati, anche perché maggiormente collegate a contratti di lavoro a tempo determinato e quindi meno sensibili a variazioni congiunturali negative: la differenza tra contratti iniziati e terminati per le professioni di vendita e servizi alle famiglie è stata infatti di 37 contratti avviati/cessati in più su un totale di , per il personale non qualificato la differenza è stata di 323 contratti iniziati/cessati in più su un totale di contratti. Una contrazione si è invece potuta rilevare per le qualifiche più collegate ai rapporti lavorativi a tempo indeterminato per i quali, come si è visto, si sono osservate dinamiche recessive: -891 i maggiori contratti cessati rispetto agli iniziati per le professioni intermedie (tecnici), -615 per le professioni esecutive di amministrazione e gestione, -624 per i conduttori di impianti, macchinari e operai per l assemblaggio, -559 per gli artigiani, gli operai specializzati e gli agricoltori. Coerentemente alla diversa composizione di rapporti a tempo determinato e tempo indeterminato che caratterizzano le varie qualifiche professionali, la percentuale di rapporti lavorativi iniziati e cessati nello stesso anno varia dal 77,0% delle professioni di vendita e servizi alle famiglie al 66,8% del personale non qualificato, al 44,1% delle professioni intermedie (tecnici), fino al 18,8% della qualifica per dirigenti e imprenditori. 16

17 Nell approfondimento delle qualifiche professionali per tipologia contrattuale, si trova infatti una ulteriore conferma dei fenomeni già rilevati. Per il tempo determinato la qualifica delle professioni di vendita e servizi alle famiglie è presente in misura significativa: rappresenta infatti il 48% del totale dei contratti avviati a tempo determinato contro il 27% dei contratti a tempo indeterminato. Il livello professionale più basso relativo al personale non qualificato mostra invece una minore concentrazione nel rapporto lavorativo a tempo determinato, rappresentando il 19,1% dei rapporti lavorativi a tempo determinato e il 30,2% dei contratti a tempo indeterminato. I quattro gruppi di qualifica professionale più elevati, i dirigenti e imprenditori, le professioni intellettuali, le professioni intermedie e le professioni esecutive rappresentano complessivamente il 19,7% dei contratti avviati a tempo determinato, e il 25,3% del totale dei contratti a tempo indeterminato 17

18 Scendendo nel dettaglio delle specifiche qualifiche di assunzione, è indicativo rappresentare le prime 15 qualifiche di assunzione del ordinate per le due principali tipologie contrattuali, il tempo determinato e il tempo indeterminato. Il tempo determinato vede il 47% degli avviamenti concentrati sulle prime 15 qualifiche di assunzione, per le quali la caratteristica di contratti a tempo determinato si riflette su una elevata cessazione degli stessi nell anno, mediamente dell 85% nel complesso. La qualifica più frequente è quella di cameriere ai piani (8% del totale degli avviamenti, dei quali il 99% cessati nel ), seguita dal commis di sala e bar (7%, di cui 98% cessati), dal cameriere (5% di cui 98% cessati) e dall operatore generico di produzione (4% di cui 90% cessati). Gli avviamenti iniziati nel a tempo indeterminato sono concentrati sulle prime 15 qualifiche contrattuali per il 51% del totale degli avviamenti a tempo indeterminato. La qualifica con il numero maggiore di avviamenti è stata nel quella di collaboratore domestico e assimilato (8%), seguita da quella di impiegato esecutivo di ufficio (8%), di operatore generico di produzione (6%), di manovale edile (5%). La caratteristica di contratti a tempo indeterminato determina un numero minore di cessazioni nell anno rispetto al tempo determinato, anche se comunque elevato rispetto al grado di stabilità contrattuale ipotizzabile per definizione. A fronte di una media complessiva del 29% di cessazioni entro l anno per il tempo indeterminato, gli scostamenti più vistosi si rinvengono per il manovale edile (56%), gli addetti ai servizi di pulizia (37%), il muratore (46%), il barista (40%), il cuoco (37%) Tabella 5: Avviamenti tempo determinato e tempo indeterminato prime 15 qualifiche TEMPO DETERMINATO AVVIAMENTI PRIME 15 QUALIFICHE DI ASSUNZIONE DI CUI % TEMPO % CESSATI CESSATI/ INDETERMINATO % DI CUI CESSATI % CESSATI/ CAMERIERE AI PIANI % % COLLABORATORI DOMESTICI ED ASSIMILATI % % COMMIS DI SALA E BAR % % IMPIEGATI ESECUTIVI D'UFFICIO % % CAMERIERE % % OPERATORE GENERICO DI PRODUZIONE % % OPERATORE GENERICO DI PRODUZIONE % % MANOVALE EDILE % % IMPIEGATI ESECUTIVI D'UFFICIO % % ADD. AI SERVIZI DI PULIZIA % % FACCHINO AI PIANI % % TECNICI INTERMEDI DI UFFICIO 850 3% % ADD. AI SERVIZI DI PULIZIA % % AUTISTA 716 3% % CAMERIERE DI SALA % % LAVORATRICE DOMESTICA 713 3% % AIUTO CAMERIERE % % MURATORE 679 3% % MANOVALE EDILE % % OPERAI ED ARTIGIANI METALMECCANICI 426 2% % AUTISTA 990 2% % COMMESSO 410 2% % OPERAI ED ARTIGIANI METALMECCANICI 954 2% % COMMESSO DI VENDITA 371 1% 89 24% BARISTA 843 1% % BARISTA 332 1% % AIUTO COMMESSO 807 1% % ADD. VENDITE 324 1% 60 19% MAGAZZINIERE 756 1% % CUOCO 303 1% % ALTRE QUALIFICHE % % ALTRE QUALIFICHE % % TOTALE TEMPO DETERMINATO % % TOTALE TEMPO INDETERMINATO % % 18

19 Figura 4: Avviamenti per settore economico TOTALE AVVIAMENTI E CESSATI NEL PER SETTORE ECONOMICO AGRICOLTURA INDUSTRIA SERVIZI NON RILEVATO CESSATI La lettura del movimentato contrattuale per settore economico scopre una maggiore difficoltà di tenuta del settore industriale rispetto a quello dei servizi. Complessivamente infatti i contratti iniziati hanno riguardato per il 20% l industria, per l 11% il commercio, per il 64% i servizi (di cui il 56% servizi individuati, l 8% servizi altri ). I contratti cessati nell anno hanno però in proporzione riguardato di più l industria rispetto agli altri settori: pur pesando l industria per il 20% del totale degli avviamenti iniziati, le cessazioni sono state superiori ai contratti iniziati per un totale di contratti rispetto al totale di , praticamente determinando quasi tutto l ammontare delle cessazioni in eccesso rispetto agli avviamenti iniziati. Come si vedrà di seguito, vi è stata una forma di compensazione che ha visto un peso maggiore dell Industria nelle proroghe e nelle trasformazioni, a evidenziare per tale comparto economico un atteggiamento complessivo di stasi nel mercato del lavoro senza un significativo processo di crescita. Il rapporto tra contratti iniziati e cessati nell anno, che in tutto vale per il 66% dei contratti cessati, varia nei settori economici in relazione alla differente composizione delle tipologie contrattuali che li caratterizzano: nell industria il 55% dei contratti cessati era anche iniziati nell anno, contro il 76% dei servizi. All interno del settore industriale il numero maggiore di contratti aperti è stato registrato in capo al settore della fabbricazione di prodotti in metallo (44% dei contratti iniziati nell Industria), nelle costruzioni (32%) e nell Industria alimentare (12%). Questi stessi settori hanno registrato la differenza negativa più elevata tra numero di contratti iniziati e cessati, soprattutto per quanto riguarda la fabbricazione dei prodotti in metallo (-952 contratti su totali) e le costruzioni (-492 su totali). Il settore del commercio, che rappresenta l 11% dei contratti iniziati, è rimasto sostanzialmente stabile nel rapporto tra contratti iniziati e contratti cessati, registrando una diminuzione di 175 contratti su un totale di contratti iniziati. Nell ambito del settore dei servizi classificati, che in tutto rappresentano il 56% dei contratti iniziati, il 57% riguarda le attività alberghiere e della ristorazione, il 22% i servizi alle imprese, il 9% la sanità e l 8% i trasporti e le comunicazioni. 19

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